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La nonviolenza e' in cammino. 1475
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1475
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 10 Nov 2006 00:19:17 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1475 del 10 novembre 2006 Sommario di questo numero: 1. Molto lontano da Brest 2. Michelangelo Cocco intervista Robert Fisk 3. "Dopo il 14 ottobre per un cambio di civilta'" 4. L'agenda "Giorni nonviolenti" 2007 5. Letture: Vandana Shiva, Il bene comune della terra 6. Riedizioni: Nelly Sachs: Poesie 7. Indice dei numeri 978-1008 (luglio 2005) de "La nonviolenza e' in cammino" 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. MOLTO LONTANO DA BREST Continuano i massacri in Afghanistan. Continua l'illegale e criminale partecipazione italiana a quella guerra terrorista e stragista. Continua nel nostro paese l'indifferenza, quindi la complicita' di massa con la guerra afgana, la complicita' di massa con le stragi della Nato, la complicita' di massa con il governo (passato e presente) e il parlamento (pressoche' unanime) che, in violazione della Costituzione della Repubblica Italiana, l'Italia in quella guerra hanno precipitato e mantengono. Frattanto con perfetta ipocrisia si mena grande scandalo delle stragi da altri compiute altrove. Altri che altrove ovviamente ritorcono contro di noi la stessa retorica accusa. Tutti gli assassini amano deplorare le stragi altrui per nascondere le proprie, e continuare cosi' tutti nell'atroce opera loro. * Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana. S'impegni finalmente l'Italia per contribuire a costruire la pace con mezzi di pace, per salvare le vite anziche' sopprimerle, per recare soccorso alle vittime, per aiutare le donne e gli uomini di volonta' buona che alle guerre e alle stragi e alle violenze si oppongono, per difendere e sostenere l'unica umanita' di cui tutte e tutti siamo parte. Smilitarizzazione, disarmo, nonviolenza; riconoscimento, difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani: non vi e' altra via alla pace. 2. RIFLESSIONE. MICHELANGELO COCCO INTERVISTA ROBERT FISK [Dal quotidiano "Il manifesto" dell'8 novembre 2006. Michelangelo Cocco scrive sul quotidiano "Il manifesto". Robert Fisk e' un prestigioso giornalista inglese che dagli anni '70 segue come cronista presente in loco i piu' gravi conflitti. Dal sito della casa editrice Il Saggiatore riprendiamo la seguente scheda: "Robert Fisk e' nato a Maidstone, nel Kent, nel 1946, attualmente e' corrispondente da Beirut per il quotidiano inglese 'The Independent'; secondo il 'New York Times' e' l'inviato di guerra piu' famoso al mondo, e di certo e' quello che ha vinto il maggior numero di riconoscimenti per il suo lavoro. Ha cominciato la sua carriera nei primi anni Settanta a Belfast e in Portogallo come inviato del 'Times', per poi trasferirsi definitivamente in Medio Oriente nel 1976. Fisk e' l'unico giornalista occidentale ad avere intervistato bin Laden - tre volte, tra il 1994 e il 1997 - ed e' uno dei pochi a parlare arabo perfettamente. In Italia i suoi articoli sono apparsi su 'la Repubblica', 'l'Unita'' e 'Internazionale', e i suoi libri sono bestseller in tutti i continenti". Opere di Robert Fisk: Notizie dal fronte, Fandango, Roma 2003; Cronache mediorientali, Il Saggiatore, Milano 2006] "Mi ricordo una perquisizione americana di case a Baghdad, subito dopo la cattura di Saddam: fu tutto un abbattere porte a calci e uno strillare e un fottiti qui e fottiti la'. A qualche metro di distanza, qualcuno aveva da poco tracciato un messaggio sul muro, con la vernice spray e non a mano libera, ma con una mascherina: 'Soldati americani corretevene a casa vostra prima di essere un corpo in un sacco nero e finire buttati in un fiume o in una valle'". Cosi' Robert Fisk, nel suo Cronache mediorientali (pubblicato dal Saggiatore, pp. 1180, euro 35) racconta uno dei tanti episodi che hanno contribuito al fallimento dell'"esportazione della democrazia con le armi". Il libro del corrispondente da Beirut del quotidiano britannico "The Independent" e' il frutto di sedici anni di lavoro, di un pellegrinaggio quasi ininterrotto tra Gerusalemme, Baghdad, Kabul e i luoghi simbolo del Medio Oriente, a cavallo di tutti i conflitti che hanno sconvolto quella parte di mondo negli ultimi tre decenni. Ne abbiamo parlato con l'autore, a Roma per presentare il suo libro. * - Michelangelo Cocco: Lei sostiene che gli Usa abbiano invaso l'Iraq per cambiare la mappa del Medio Oriente, come i britannici della generazione di suo padre fecero ottant'anni fa. A che punto e' questo processo? - Robert Fisk: Il loro progetto e' fallito. L'America ha invaso l'Iraq senza un piano per il dopoguerra, solo con l'ideologia. "Esportare la democrazia con le armi". Ma se quando vai in guerra per interessi nazionali puoi vincere, quando affronti un conflitto per motivi ideologici perdi. Se attacchi per motivi ideologici il Medio Oriente - dove la popolazione e' musulmana - fallisci due volte. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1941, prima dell'attacco all'Unione Sovietica da parte dei tedeschi, il primo ministro Churchill creo' a Londra un comitato per esaminare la condotta da tenere dopo la vittoria e l'occupazione della Germania. Fece quella mossa quattro anni prima della fine del conflitto. Gli americani non hanno fatto nulla di simile, nemmeno quattro giorni prima della caduta di Baghdad. Ora il pericolo e' che prenda fuoco tutta la regione e che gli Usa possano chiudersi in un nuovo isolazionismo come quello della presidenza Wilson, dopo la prima guerra mondiale. * - Michelangelo Cocco: Il suo non e' un libro di "storia diplomatica", nel racconto viene riservato un ruolo importante alle vittime. Chi sono le persone che subiscono questa cosiddetta "guerra al terrorismo"? - Robert Fisk: Bush e Blair hanno dichiarato che l'11 settembre ha cambiato il mondo. Non e' vero, sono loro che ne hanno approfittato per ignorare le risoluzioni (come quelle sulla Palestina) e le convenzioni internazionali (come quelle di Ginevra), per varare una serie di leggi emergenziali negli Usa come in Gran Bretagna e altrove. Guantanamo, Bagram e Abu Ghraib sono i simboli piu' evidenti di questo stravolgimento di valori. Se accetteremo questi cambiamenti, allora Al Qaeda avra' vinto, perche' sara' riuscita a distruggere la liberta' delle nostre societa'. Le vittime in carne e ossa di questa guerra invece vivono in Medio Oriente e nella stragrande maggioranza dei casi sono musulmane. Le loro case e le loro vite vengono distrutte da armi fabbricate da noi in Occidente. Alla fine stiamo tutti diventando vittime delle bugie (come quella sull'esportazione della democrazia) di un numero ristretto di potenti. Siamo tutti governati da quello che io chiamo "Ministero della paura". * - Michelangelo Cocco: Che cosa rapresenta la condanna a morte di Saddam Hussein? - Robert Fisk: Un'ipocrisia totale. Saddam Hussein e' certamente un mostro - responsabile della morte di centinaia di migliaia di persone - ma e' il nostro mostro. L'abbiamo creato noi, ma nel corso del procedimento legale non gli e' stato permesso di parlare delle sue relazioni passate con gli Stati Uniti - gli Usa gli hanno fornito i gas con i quali ha compiuto alcuni dei suoi massacri - perche' il processo che ha portato alla condanna alla pena capitale riguardava, guarda caso, la strage di Dujail nella quale i gas non c'entravano. * - Michelangelo Cocco: Leggendo i capitoli dedicati all'Afghanistan sembra che gli errori fatti dai britannici oggi a Kabul siano gli stessi che fecero i sovietici quasi trent'anni fa. Come e' possibilie che non abbiano imaparato nulla dalla storia? - Robert Fisk: Nel 1980, quando invasero il paese, partecipai a una conferenza stampa tenuta da un generale sovietico alla base aerea di Bagram: disse che stavano ripulendo le montagne degli ultimi rimasugli di banditi. Nel 2002 tornai nello stesso posto, questa volta per ascoltare il discorso di un generale statunitense: annuncio' che presto avrebbero spazzato via dai monti le ultime sacche di resistenza dei taliban. Da un lato, una volta che si mette in moto una macchina bellica, e' difficile fermarla. Dall'altro gli afghani - che subiscono quotidianamente vittime civili nella caccia occidentale a bin Laden - aspettano, per vedere se l'Occidente e' in grado di portare loro aiuto. Se riterranno di no, annienteranno le truppe straniere, preferendo il governo dei taliban a quello corrotto del presidente Karzai. * - Michelangelo Cocco: Lei e' molto critico nei confronti del modo in cui i media trattano i conflitti, se la prende anche con la Bbc che qui da noi e' quasi un mito... - Robert Fisk: Il loro lavoro dovrebbe essere quello di sfidare, controllare l'autorita', i governi, non semplicemente di fungere da loro portavoce. Guarda questo articolo (Fisk tira fuori la prima pagina del "Los Angeles Times" del 16 novembre 2005). E' un pezzo sull'Iraq e su Al Zarqawi. Ecco le fonti: un membro del governo dice che..., fonti dell'esecutivo riferiscono che..., secondo le autorita' americane..., l'antiterrorismo ritiene che..., le autorita' giordane concludono che... Guarda le conferenze stampa alla Cnn: un giornalista fa una domanda ed esordisce: "Signor presidente". E Bush, come rivolto a un amico: "Si' John, dimmi". Molti giornalisti hanno paura di sfidare il potere, soprattutto in una nazione che e' "in guerra contro il terrorismo". * - Michelangelo Cocco: Che cos'e' oggi il terrorismo di matrice islamica? - Robert Fisk: Io non uso la parola terrorismo. Si tratta di un termine che viene utilizzato a sproposito dai potenti e dal quale finiamo per essere ossessionati, perdendo di vista il vero problema: c'e' una Al Qaeda e colpira' di nuovo. Il grosso cambiamento e' avvenuto dopo la seconda guerra mondiale: nel passato potevamo permetterci delle avventure all'estero, potevamo mandare i nostri eserciti in Corea ed esser certi che nessun nordcoreano sarebbe venuto a far esplodere la metropolitana di Londra, potevamo andare in Vietnam e stare sicuri che nessun vietcong sarebbe andato a farsi saltare in aria a Washington. Ora tutto cio' e' cambiato, non possiamo essere sicuri ne' in Gran Bretagna ne' negli Usa ne' in Italia. Possono venire da noi. E lo faranno. Perche' la gente che ha i propri villaggi bombardati in Afghanistan non puo' essere piu' sicura e cosi' non lo siamo noi: e' questa l'equazione portata da bin Laden e Al Qaeda. 3. DOCUMENTI. "DOPO IL 14 OTTOBRE PER UN CAMBIO DI CIVILTA'" [Dai promotori dell'appello "La violenza contro le donne ci riguarda: prendiamo parola come uomini" (per contatti: appellouomini at libero.it) riceviamo e volentieri diffondiamo il seguente testo dal titolo completo "Dopo il 14 ottobre per un cambio di civilta'. Resoconto di uno scambio tra uomini e donne attorno al tema della violenza"] L'incontro promosso a Roma il 14 ottobre dai firmatari del documento "La violenza contro le donne ci riguarda: prendiamo parola come uomini" ha visto la partecipazione di un centinaio di uomini e di donne. Lanciato nel settembre scorso, l'appello e' stato ripreso da diversi giornali nazionali e locali, da varie emittenti radio e tv e da numerosi siti web, ha raccolto circa cinquecento adesioni e suscitato interesse e dibattito. Sulla scia di questo interesse, sono giunti a Roma, nella cornice di Teatro Due, uomini e donne provenienti da diverse citta' italiane e dalle piu' diverse esperienze: persone singole, oppure appartenenti a gruppi maschili e a gruppi misti; dal mondo della scuola o dell'Universita'; provenienti da esperienze in organizzazioni politiche o sindacali, donne attive nei Centri antiviolenza o nelle Case delle donne, e appartenenti a gruppi storici del femminismo italiano. Questo incontro ha avuto il primo significato di rispondere alla necessita' di un'iniziativa pubblica maschile contro la violenza da cui siamo partiti nella consapevolezza che la violenza contro le donne sia qualcosa che ci riguarda come maschi, che non riguarda figure marginali e devianti, ma uomini che si muovono all'interno di categorie del maschile generalmente condivise, di cui rappresentano l'epifenomeno estremo ma non spurio; che la violenza sia un corollario di un condizionamento profondo. Avevamo quindi ben chiara l'esigenza di interrogare prima di tutto gli uomini, dando spazio a modalita' di confronto che non riproducessero i consueti schemi frontali (relatori da una parte, pubblico dall'altra) ma che invitassero a parlare partendo da se'. Abbiamo cosi' proposto per il 14 ottobre due distinti momenti: nella mattina le persone si sarebbero confrontate in piccoli gruppi di discussione e condivisione; il pomeriggio i lavori sarebbero proseguiti in un'assemblea plenaria, dove sarebbero stati riassunti i risultati degli incontri mattutini e si sarebbe dato spazio alla discussione. Un primo dato si e' rivelato subito interessante, sin dai lavori della mattina: la consistente partecipazione delle donne all'evento. I conti non sono semplici da fare, ma possiamo dire per approssimazione che sia nella mattinata che nel pomeriggio il rapporto numerico fosse quasi paritario. Un altro elemento di riflessione e' la constatazione, confermata nel pomeriggio, della ridotta partecipazione dei gruppi maschili di riflessione presenti in Italia: su questa questione, ci sara' l'opportunita' per tutti di rilanciare la discussione sulle modalita' di coinvolgimento, sulla definizione di un percorso condiviso, ma non possiamo nascondere che abbiamo sentito la mancanza delle ricchezza che avrebbero potuto portare, sul piano dell'elaborazione, dell'esperienza e della costruzione di diverse modalita' di relazione tra uomini e tra donne e uomini. * Durante la mattina, si sono formati, man mano che le persone arrivavano, tre gruppi, che per composizione, andamento e modalita' di confronto possono essere emblematici di cio' che avviene in contesti sociali e politici piu' allargati. In alcuni casi si e' creato infatti uno spazio di ascolto e di accoglienza: i commenti delle partecipanti e dei partecipanti sono stati positivi, di apprezzamento, di soddisfazione e di sorpresa per un'iniziativa la cui mancanza era avvertita; si e' avvertita una voglia di partecipare, di fare qualcosa, di conoscere le altre realta', di spostare la riflessione ad un livello piu' ampio e radicale, di agire non solo come reazione ad un'emergenza, ma interrogandosi sul piano delle relazioni, dei simboli, della vita quotidiana e dei suoi piccoli soprusi e ingiustizie. In altri casi, l'integrazione ed il confronto, (penalizzati anche da alcune difficolta' logistiche) sono stati difficili, e sono emerse tensioni conflittuali, atteggiamenti aggressivi, scollamenti e dispersioni del gruppo, spesso proprio nella dimensione del confronto fra uomini e donne. * L'assemblea plenaria del pomeriggio e' stata aperta dai promotori, che hanno ricordato il percorso di scambi e confronti tra reti di uomini e di donne da cui e' scaturita l'idea dell'appello. Si e' insistito che gli episodi di violenza che hanno occupato le pagine dei giornali negli ultimi tempi andavano in qualche modo sottratti alla cornice della cronaca nera per essere interrogati dal punto di vista dei significati sociali, culturali e relazionali che essi presuppongono e ripropongono. Si tratta - come e' stato ribadito da piu' parti - di non fermarsi alla violenza in se', ma di interrogare il rapporto degli uomini con il proprio corpo, con la propria sessualita', con il proprio modo di occupare lo spazio pubblico o di costruire relazioni di potere. E' stata anche sottolineata la necessita' di luoghi culturali e politici dove la sofferenza e il disagio anche degli uomini possano essere elaborati e trovare sbocchi e soluzioni differenti. * La discussione ed il dibattito successivo sono stati intensi, passando attraverso entusiasmi, paure, diffidenze e cautele, curiosita' e provocazioni, facendo emergere anche difficolta' e conflitti, come e' inevitabile che sia, ma mantenendo in generale un atteggiamento costruttivo. E' emersa dunque l'importanza di ricostruire un modo diverso di stare insieme tra uomini come radice di una possibile trasformazione anche nei rapporti uomo-donna: a questo proposito, e' emerso il collegamento fra molti degli atteggiamenti e dei comportamenti maschili e le forme di socializzazione maschile, per l'abitudine piuttosto diffusa all'uso della forza se non della violenza, o nell'incapacita' di riconoscere lo spazio dell'alterita', della sua liberta' e del suo desiderio autonomo, nelle proprie relazioni. Qualcuno ha insistito da questo punto di vista sulla necessita' di un salto di civilta' e di un cambiamento simbolico nel rapporto tra uomini e donne, sulla necessita' di capovolgere alle radici le relazioni tra i sessi: il cambiamento riguarda le pratiche, le esperienze e allo stesso tempo l'immaginario che le significa e le orienta. Da questo punto di vista alcuni interventi hanno richiamato l'importanza di affrontare il nodo cruciale del potere. Altri ancora hanno sottolineato come per gli uomini essere venuti in quel luogo non significhi assumersi colpe o chiedere perdono alle donne in quanto appartenenti al genere maschile ne' limitarsi a un gesto di denuncia o di solidarieta' o a un impegno volontaristico. Questa presenza evidenzia piuttosto la consapevolezza che la lotta contro la violenza rappresenta un'occasione di liberta', di vita migliore, di relazioni piu' gratificanti non solo per le donne ma anche per gli uomini. La posta in gioco, si e' aggiunto, e' quella di poter far politica assieme ma sulla base di nuove condizioni. Si e' quindi insistito sull'importanza di una pratica politica basata sul riconoscimento della differenza tra uomini e donne. Un'assunzione di responsabilita' e una presa di parola autonoma degli uomini e' il primo passo per un riconoscimento reciproco e per un dialogo non basato sul confronto tra stereotipi ma su un'interrogazione reciproca. Infine si e' invocata anche la possibilita' di un confronto ancora piu' continuativo e profondo tra uomini e donne, che vada al di la' di ogni retorica positiva o negativa, e che permetta uno scambio di esperienze e sensibilita' tra sessi e generazioni differenti. Dall'incontro e' emerso il desiderio di continuare a lavorare insieme, sia come rete di uomini, sia nello scambio con le donne, sia in rapporto con le istituzioni; con la consapevolezza che la sfida per un cambiamento di civilta' nei rapporti tra uomini e donne va affrontata soprattutto sul piano culturale ed educativo. * A grandi linee le proposte emerse nel e a margine dell'incontro sono le seguenti: - lavorare per la costituzione di una rete di uomini disponibili a impegnarsi e attivarsi a livello locale e/o nazionale contro la violenza alle donne e per le trasformazioni delle relazioni tra i sessi. A questo fine predisporremo un repertorio di contatti relativi a gruppi, associazioni e singoli individui che hanno manifestato (o che manifesteranno) la loro disponibilita' tramite le schede che abbiamo diffuso e miglioreremo le forme di comunicazione on line (www.maschileplurale.it e www.donnealtri.it ); - promuovere una serie di iniziative locali e nazionali di contrasto alla cultura della violenza, cercando la collaborazione tra uomini e donne e tra gruppi, associazioni, centri antiviolenza e amministrazioni locali. Una prima occasione da questo punto di vista puo' essere il 25 novembre prossimo, giornata internazionale contro la violenza alle donne. In queste settimane sono stati promossi in tutto il paese piu' di 50 incontri locali che abbiamo in parte riportati sul sito www.maschileplurale.it * Come abbiamo visto il tema delle violenza ridotto a "emergenza" diventa occasione al tempo stesso per rimuovere una riflessione sulle sue radici profonde nella nostra cultura e per generare reazioni repressive, xenofobe e tese a militarizzare le relazioni e gli spazi sociali. Crediamo che la nostra iniziativa debba contrastare queste spinte. A questo fine crediamo importante: - promuovere ogni occasione di incontro e di confronto con uomini delle diverse comunita' immigrate al fine di contrastare gli stereotipi culturali che proiettano la questione della liberta' femminile ad un problema che riguarderebbe solamente altre culture o religioni e non al contrario una questione trasversale a tutte le tradizioni. Promuovere a tal fine un impegno attivo e trasversale e iniziative comuni su queste tematiche; - stimolare le istituzioni locali e nazionali ad impegnarsi e a dedicare risorse per promuovere un cambiamento culturale e sociale nelle relazioni tra i sessi e a promuovere a tal fine spazi di confronto e di elaborazione nazionali che coinvolgano rappresentanti delle realta' piu' attive localmente. Contrastando iniziative basate solo su un approccio repressivo ed emergenziale. * Nelle prossime settimane procederemo in questa direzione, affinando le proposte e cominciando ad attivare le reti e le iniziative localmente. Chiediamo a ciascuno di attivarsi e di farsi promotore di incontri e attivita' nei diversi territori. * I promotori: Sandro Bellassai, Stefano Ciccone, Marco Deriu, Massimo Michele Greco, Alberto Leiss, Jones Mannino, Claudio Vedovati. 4. STRUMENTI. L'AGENDA "GIORNI NONVIOLENTI" 2007 Come ogni anno le Edizioni Qualevita mettono a disposizione l'agenda-diario "Giorni nonviolenti", un utilissimo strumento di lavoro per ogni giorno dell'anno. Vivamente la raccomandiamo. Il costo di una copia e' di 9,50 euro, con sconti progressivi con l'aumento del numero delle copie richieste. Per informazioni ed acquisti: Edizioni Qualevita, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. e fax: 0864460006, cell. 3495843946, e-mail: qualevita3 at tele2.it 5. LETTURE. VANDANA SHIVA: IL BENE COMUNE DELLA TERRA Vandana Shiva, Il bene comune della terra, Feltrinelli, Milano 2006, pp. 216, euro 14. In questo suo nuovo libro Vandana Shiva propone rilevanti riflessioni generali, dettagliate analisi di casi concreti, lucide interpretazioni di vicende decisive. Forse troppo ripetitivo (come capita sovente nei testi di denuncia e di proposta, ortativi e militanti), ed a tratti semplicistico e banalizzante (rispetto ad altri piu' approfonditi precedenti lavori dell'illustre autrice, una delle voci piu' vive e piu' acute della nonviolenza in cammino), e' comunque un utile lavoro di sintesi, e un valido strumento di sensibilizzazione. Vivamente lo raccomandiamo. 6. RIEDIZIONI. NELLY SACHS: POESIE Nelly Sachs: Poesie, Einaudi, Torino 1071, 2006, pp. XXII + 170, euro 13,50. E' l'edizione aggiornata della ormai classica antologia italiana dei versi della poetessa premio Nobel per la letteratura nel '66, a cura di Ida Porena (principale artefice, con le sue traduzioni ed i suoi studi, della conoscenza in Italia dell'opera di Nelly Sachs), con una nota biobibliografica di Monica Lumachi. Nelly Sachs (Berlino 1891 - Stoccolma 1970) e' una delle grandi testimoni liriche del XX secolo, e una voce imprescindibile del nostro paesaggio interiore. 7. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 978-1008 (LUGLIO 2005) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" * Numero 978 del primo luglio 2005: 1. Patricia Lombroso intervista Cindy Sheenan; 2. Dal 26 al 28 agosto incontro nazionale della campagna "Bilanci di giustizia"; 3. Martin Luther King: Sono stato sulla cima della montagna; 4. Antonio Moscato: Accade a Lecce; 5. Benito D'Ippolito: Alex; 6. Con "Qualevita", all'ascolto di Ettore Masina; 7. Letture: Fernando Savater, Borges; 8. Riletture: Susan Bassnett, La traduzione. Teoria e pratica; 9. Riletture: Maria Chiara Levorato, Le emozioni della lettura; 10. Riletture: Carla Schick, Il linguaggio; 11. Riletture: Bruna Zani, Patrizia Selleri, Dolores David, La comunicazione; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 979 del 2 luglio 2005: 1. Martin Luther King: Io ho un sogno; 2. Benedetta Mincarini e Alberto Ostini intervistano Khalida Messaoudi; 3. Farid Adly: Un anno dopo; 4. Alessandro De Giorgi presenta "Da rifugiati a cittadini" di Aihwa Ong; 5. Con "Qualevita", la lezione di Alexander Langer; 6. Riletture: Juergen Habermas, Storia e critica dell'opinione pubblica; 7. Riletture: Hermann Hesse, Se la guerra continua; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 980 del 3 luglio 2005: 1. Beatriz Molina Rueda, Francisco A. Munoz (eds.), Manual de Paz y Conflictos; 2. Francesco Comina: Alex Langer, fragile come la speranza; 3. Luisa Muraro: L'essenziale; 4. Enrico Peyretti presenta "Dell'Iliade" di Rachel Bespaloff; 5. Enzo Collotti: 1935, il fronte degli scrittori; 6. Rossana Rossanda: Il congresso del futuro; 7. Adriana Cavarero: L'esistente; 8. Con "Qualevita", all'ascolto di Frei Betto; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 28 del 3 luglio 2005: Charles C. Walker, manuale per l'azione diretta nonviolenta. * Numero 981 del 4 luglio 2005: 1. Maria G. Di Rienzo: Il segreto delle casalinghe; 2. Marina Forti: La lotta della comunita' di Sarayaco; 3. Luisa Muraro: Per una politica a forma di serpente; 4. Anna Corsi: Il voto di Carolina; 5. Rosino Gibellini: Juergen Moltmann, una teologia per il regno di Dio. A quarant'anni dalla "Teologia della speranza"; 6. Con "Qualevita", la lezione di Leonardo Boff; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 982 del 5 luglio 2005: 1. Mai piu' Hiroshima. Mai piu' Nagasaki; 2. Giancarla Codrignani ricorda Alexander Langer; 3. Gerard Lutte: Una lettera alle persone amiche; 4. Flora Tristan: La differenza; 5. Giulio Vittorangeli: Quotidianamente; 6. Rosino Gibellini: La teologia di Karl Rahner, per un'alleanza tra missione e ragione. Nel centenario della nascita del teologo tedesco; 7. Con "Qualevita", all'ascolto di Vandana Shiva; 8. Riletture. Elio Toaff con Alain Elkann, Il Messia e gli ebrei; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 983 del 6 luglio 2005: 1. Enrico Peyretti: La caduta. Riflessioni su un film; 2. Manuela Cartosio ricorda Alexander Langer; 3. Umberto Curi presenta "Dell'Iliade" di Rachel Bespaloff; 4. Rosino Gibellini: Yves Congar (1904-1995) in memoriam. A dieci anni dalla morte (22 giugno 1995); 5. Con "Qualevita", la lezione di Aung San Suu Kyi; 6. Riletture: Rosalba Campra, America Latina: l'identita' e la maschera; 7. Riletture: Rosa Rossi, Ascoltare Cervantes; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 984 del 7 luglio 2005: 1. Severino Vardacampi presenta "L'ape che tesse" di Valeria Ando'; 2. Barbara Spinelli intervista Khalida Messaoudi; 3. Augusto Illuminati presenta "La bilancia dell'azione" di al-Gazali; 4. Augusto Illuminati presenta "La trasparenza delle immagini. Averroe' e l'averroismo" di Emanuele Coccia; 5. Rosino Gibellini: La vita come avventura. Nel cinquantenario della morte di Teilhard de Chardin; 6. Con "Qualevita", all'ascolto di Eduardo Galeano; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 19 del 7 luglio 2005: 1. La guerra a Londra; 2. Giovanna Providenti: Alice Hamilton; 3. Intervista a Yolande Mukagasana: le ferite del silenzio (parte seconda e conclusiva); 4. Gianni Sofri: Una madre cinese; 5. Riletture: Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi; 6. Riletture: Germaine Greer, L'eunuco femmina; 7. Riletture: Kate Millett, La politica del sesso; 8. Riletture: Juliet Mitchell, Psicoanalisi e femminismo; 9. Riletture: Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione. * Numero 985 dell'8 luglio 2005: 1. Mao Valpiana: Londra; 2. Lidia Menapace: Sempre; 3. Antonino Drago: Rileggendo Capitini sulla difesa popolare nonviolenta; 4. "Azione nonviolenta" di luglio; 5. Lea Melandri: Nessi; 6. Sergio Paronetto: La ragione capovolta, la fede umiliata, la Chiesa impaurita; 7. Rosino Gibellini: In memoria del padre Jacques Dupuis, teologo fedele e coraggioso; 8. Con "Qualevita", il regalo di Darina Silone; 9. Letture: AA. VV., Kyoto. L'unione dei popoli per difendere l'ambiente; 10. Letture: AA. VV., L'"uomo inedito" e la cultura planetaria; 11. Letture: Comunita' cristiana di base di Pinerolo, Una comunita' che guarda avanti; 12. Letture: Nicola Graziani, Erich Priebke. Lo strano caso dell'uomo delle Fosse Ardeatine; 13. Letture: John Holloway, Cambiare il mondo senza prendere il potere; 14. Letture: Robert Kandel, Il riscaldamento climatico; 15. Letture: Ryszard Kapuscinski, La prima guerra del football; 16. Letture: Alexander Langer, Fare la pace; 17. Letture: Alexander Langer, Lettere dall'Italia; 18. Letture: Paolo Legrenzi, La felicita'; 19. Letture: Mimmo Luca' (a cura di), Dizionario della solidarieta'; 20. Riletture: The Boston Women's Health Book Collective, Noi e il nostro corpo; 21. Riletture: Angela Cattaneo, Silvana Pisa, L'altra mamma; 22. Riletture: Anna Del Bo Boffino, Figli di mamma; 23. Riletture: Elena Gianini Belotti, Non di sola madre; 24. Riletture: "Nuova dwf", Maternita' e imperialismo; 25. Riletture: Adrienne Rich, Nato di donna; 26. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 27. Per saperne di piu'. * Numero 986 del 9 luglio 2005: 1. Maria G. Di Rienzo: Londra, le stragi, la nonviolenza; 2. Lorella Pica: Dal Costa Rica e dal Guatemala; 3. Agnese Ginocchio: Alexander Langer, viaggiatore leggero; 4. Mao Valpiana: Il carico di Alex, fra profezia e politica; 5. Barbara Spinelli: Il capro espiatorio; 6. Ota de Leonardis: L'eredita' di Franco Basaglia; 7. Con "Qualevita", all'ascolto di Dorothy Day; 8. Letture: Carlos Amorin, La guerra sporca contro i bambini; 9. Letture: "Diario", Un mese nella vita di Enzo Baldoni; 10. Riletture: Marcella Ferrara, Le donne di Seveso; 11. Riletture: Giovanna Pezzuoli, Prigioniera in Utopia; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 987 del 10 luglio 2005: 1. Niente; 2. Ida Dominijanni: Tre voragini; 3. Gabriele Colleoni: Fare la pace ai tempi della guerra. L'attualita' della riflessione e dei percorsi nonviolenti di Alexander Langer; 4. Antonino Drago: Universita' e pace in un periodo di concorrenza militare; 5. Nicole Itano: Gli orfani dell'aids; 6. Riletture: Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine; 7. Riletture: Elena Gianini Belotti, Prima le donne e i bambini; 8. Riletture: Armanda Guiducci, La mela e il serpente; 9. Riletture: Armanda Guiducci, Donna e serva; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 29 del 10 luglio 2005: Giorgio Grimaldi: Alexander Langer, speranze e proposte per un'Europa federale (parte prima). * Numero 988 dell'11 luglio 2005: 1. Giulio Vittorangeli: Questo mostro del nostro tempo; 2. Annamaria Rivera: Campi di concentramento e neolingua; 3. Augusto Cavadi: Antimafia quotidiana; 4. Etty Hillesum: A ogni nuovo crimine; 5. Michel Foucault: Il grande asilo del mondo e la filosofia come giornalismo radicale; 6. Hannah Arendt: Cio' che resta; 7. Riletture: Tiziano Terzani, Buonanotte signor Lenin; 8. Riletture: Tiziano Terzani, In Asia; 9. Riletture: Tiziano Terzani, La porta proibita; 10. Riletture: Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra; 11. Riletture: Tiziano Terzani, Pelle di leopardo; 12. Riletture: Tiziano Terzani, Un indovino mi disse; 13. Il "Cos in rete" di luglio; 14. Con ""Qualevita", all'ascolto di Rosa Luxemburg; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 989 del 12 luglio 2005: 1. Contro la guerra, la nonviolenza; 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'. * Numero 990 del 13 luglio 2005: 1. Maria G. Di Rienzo: Acido; 2. Vittorio Possenti: La prima urgenza e' la vita. Biopolitica, embrione, persona; 3. Riletture: Juliet Mitchell, La condizione della donna; 4. Riletture: Rosalba Spagnoletti (a cura di), I movimenti femministi in Italia; 5. Riletture: Biancamaria Frabotta (a cura di), Femminismo e lotta di classe in Italia (1970-1973); 6. Riletture: "Donna Parlamento Societa'", Persona, liberta', sessualita': culture a confronto; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 991 del 14 luglio 2005: 1. Enrico Peyretti: Davanti al terrorismo. Che cosa fare? Che cosa non fare? 2. Irshad Manji: L'islam contro il terrorismo; 3. Farid Adly: Sui giornali arabi la condanna degli attentati; 4. Ferdinando Tartaglia: Quattro epigrammi per Aldo Capitini, Primo Mazzolari, Lorenzo Milani; 5. Franca D'Agostini: Un dialogo tra Habermas e Ratzinger; 6. Libreria delle donne di Milano: Proposte di lettura; 7. Riletture: Nadia Fusini, Mariella Gramaglia (a cura di), La poesia femminista; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 20 del 14 luglio 2005: 1. Lidia Menapace: Della politica e dei movimenti; 2. Valeria Ando': I fili del mio discorso; 3. Riletture: Angela Ales Bello, Edith Stein. La passione per la verita'; 4. Riletture: Angela Ales Bello, Invito alla lettura di Edith Stein; 5. Riletture: Angela Ales Bello, Edith Stein. Patrona d'Europa; 6. Riletture: Laura Boella, Annarosa Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein. * Numero 992 del 15 luglio 2005: 1. La morte e le chiacchiere; 2. Una lettera ai musulmani e alle musulmane che vivono in Italia, contro il terrorismo, contro la guerra, contro il razzismo; 3. Verso un forum italiano dei movimenti per l'acqua; 4. Vandana Shiva: La sacralita' del lavoro; 5. Claudio Cardelli: Capitini allegro; 6. L'indice de "L'ape che tesse" di Valeria Ando'; 7. Enrico Peyretti presenta "Non c'e' futuro senza perdono" di Desmond Tutu; 8. Campi estivi per la nonviolenza; 9. Riletture: Giuliana Di Febo, Rosa Rossi (a cura di), Interpretazioni di Cervantes; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 993 del 16 luglio 2005: 1. Eduardo Galeano: Motti, morti; 2. Brunetto Salvarani: La fondante dimensione dialogica; 3. Hamza Roberto Piccardo: Noi musulmani impegnati contro ogni terrorismo, per la pace, la giustizia, la sicurezza in Europa e nel mondo; 4. Abolire i Cpt, ripristinare lo stato di diritto; 5. Eve Ensler: Una lettera all'America; 6. Il tempo e' scaduto; 7. Rosetta Stella presenta "Donne e Chiesa tra mistica e istituzioni" di Romana Guarnieri; 8. Marguerite Sand ricorda Claude Simon; 9. Maria Antonietta Saracino ricorda Arthur Maimane; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 994 del 17 luglio 2005: 1. Maria G. Di Rienzo: Linguaggio; 2. Giulio Girardi: Riflessioni sulla tragedia del sud-est asiatico; 3. Luisa Morgantini: Un appello per Tali Fahima; 4. La pace e' l'unica sicurezza; 5. Pino Ferraris: La lezione di Raniero Panzieri; 6. Riletture: Manuela Dviri, La guerra negli occhi; 7. Riletture: Manuela Dviri, Vita nella terra di latte e miele; 8. Riletture: Elena Loewenthal, L'Ebraismo spiegato ai miei figli; 9. Riletture: Elena Loewenthal, Lettera agli amici non ebrei; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 30 del 17 luglio 2005: 1. Lidia Menapace: Un albicocco per risvegliarsi (1995); 2. Giorgio Grimaldi: Alexander Langer, speranze e proposte per un'Europa federale (parte seconda e conclusiva). * Numero 995 del 18 luglio 2005: 1. Johan Galtung: Il boicottaggio economico come azione nonviolenta; 2. A Roma una campagna per il diritto di voto attivo e passivo dei cittadini immigrati alle elezioni comunali; 3. Franca Ongaro Basaglia: Il sonno del re; 4. Pino Corrias: Alexander Langer, l'uomo sui ponti; 5. Piergiorgio Bellocchio ricorda Sebastiano Timpanaro; 6. Una notizia biobibliografica su Sebastiano Timpanaro; 7. Riletture: Anna Kuliscioff, Immagini scritti testimonianze; 8. Riletture: AA. VV., Rosa Luxemburg, una vita per il socialismo; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 996 del 19 luglio 2005: 1. Non piu'; 2. Enrico Peyretti: Fidarsi e' meglio; 3. Giulio Vittorangeli: Culture della nonviolenza e della liberazione; 4. Maria Grazia Giannichedda: Una notizia biobibliografica su Franca Ongaro Basaglia; 5. Claudio Giusti: Dieci anni dopo; 6. Gino Bianco: La lezione di Andrea Caffi; 7. Per la riconversione dell'industria bellica in Lombardia; 8. Una campagna di "Equality Now" in Etiopia contro i rapimenti, gli stupri e le connivenze; 9. Teologia femminista, una bibliografia minima; 10. Riletture: Laura Boella, Cuori pensanti; 11. Riletture: Laura Boella, Le imperdonabili; 12. Riletture: Wanda Tommasi, I filosofi e le donne; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 997 del 20 luglio 2005: 1. Movimento Nonviolento: Con la nonviolenza, contro l'aggressione fascista a Verona; 2. Giuliano Pontara: La globalizzazione della violenza e la violenza della globalizzazione (1997); 3. Un appello per il ritiro dei soldati italiani dall'Iraq; 4. Sara Ongaro: Ora; 5. Adrienne Rich: Essenziale; 6. Una notizia biobibliografica su Osvaldo Gnocchi-Viani; 7. Riletture: bell hooks, Elogio del margine; 8. Riletture: bell hooks, Tutto sull'amore. Nuove visioni; 9. Riletture: Anna Maria Mori, Il silenzio delle donne e il caso Moro; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 998 del 21 luglio 2005: 1. Pax Christi: Violenze e nonviolenza a Verona; 2. Documento dell'assemblea delle donne del primo forum sociale mediterraneo; 3. Patricia Lombroso intervista Ben Scotch; 4. Eman Ahmed Khammas: Religioni e aiuti umanitari, un incrocio pericoloso; 5. Ida Dominijanni: Per la critica del multiculturalismo repressivo; 6. Il 23 luglio a Firenze assemblea nazionale della "Campagna Control Arms"; 7. Claudio Cardelli: Vita e pensiero di Albert Schweitzer; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 21 del 21 luglio 2005: 1. Chiara Zamboni presenta "Le matriarche" di Catherine Chalier; 2. Presentazione di "Prospettiva Donna"; 3. Marina Terragni: Riflettendo su procreazione assistita, tecniche, biopolitica, a partire da Mary Daly; 4. Luciana Percovich: Mary Daly; 5. Pina La Villa: Una spinster, Mary Daly; 6. Giuseppe Licandro presenta "Theano: una pitagorica attuale" di Daniela Nistico'; 7. Riletture: Gilbert Badia, Clara Zetkin; 8. Riletture: Gabriele Raether, Aleksandra Kollontaj. * Numero 999 del 22 luglio 2005: 1. Movimento Nonviolento: Appello alla citta' di Verona; 2. Giampiero Landi: Il pensiero di Andrea Caffi; 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'. * Numero 1000 del 23 luglio 2005: 1. Una lettera da Viterbo a Verona; 2. Monica Lanfranco: La guerra contro le donne; 3. Giuliana Sgrena: In Iraq si prepara una Costituzione contro le donne; 4. Mindy Kay Bricker: Le donne di Srebrenica; 5. Diana Sartori: La "Dichiarazione dei sentimenti" di Seneca Falls, 1848; 6. Il 9 agosto un pellegrinaggio in ricordo di Franz Jaegerstaetter; 7. Presentazione di "Prospettiva persona"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 1001 del 24 luglio 2005: 1. Hiroshima ist ueberall; 2. Nando dalla Chiesa: Paolo Borsellino; 3. Iaia Vantaggiato: Due Cpt italiani in Libia; 4. Ausilia Riggi: Una maestra, Etty Hillesum; 5. Jean Baptiste Libouban: Lanza del Vasto, pellegrino dell'essenziale, risvegliatore e combattente; 6. Letture: Valeria Ando', L'ape che tesse; 7. Letture: Franco Basaglia, L'utopia della realta'; 8. Letture: Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e la via della nonviolenza; 9. Letture: Stefano Rodota', Intervista su privacy e liberta'; 10. Letture: Vincenzo Sanfilippo (a cura di), Nonviolenza e mafia; 11. Letture: Eugenio Scalfari (a cura di), Dibattito sul laicismo; 12. Letture: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione; 13. Riletture: Renate Siebert, Le donne, la mafia; 14. Riletture: Renate Siebert, La mafia, la morte e il ricordo; 15. Riletture: Renate Siebert, Mafia e quotidianita'; 16. Riletture: Renate Siebert (a cura di), Relazioni pericolose; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 31 del 24 luglio 2005: 1. Azioni nonviolente contro la guerra: la proposta del boicottaggio economico; 2. Movimento Internazionale della Riconciliazione e Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta: Prendere le distanze; 3. Jan Oberg: Altri quattro anni di governo Bush. Quali possibilita' esaltanti; 4. Johan Galtung: Il boicottaggio economico come azione nonviolenta; 5. Una minima bibliografia essenziale. * Numero 1002 del 25 luglio 2005: 1. Sergio Paronetto: Che tristezza stasera a Verona; 2. Ermanno Allegri: Un referendum in Brasile contro il commercio delle armi; 3. Yanar Mohammed: Una Costituzione che deumanizza le donne. Un appello dall'Iraq; 4. Iaia Vantaggiato: Cento milioni di euro per violare i diritti umani; 5. Senza girarci intorno; 6. Giovanni Scotto: Un seminario sulla gestione costruttiva dei conflitti internazionali; 7. Brunella Casalini presenta "La democrazia vissuta. Individualismo e pluralismo nel pensiero di Mary Parker Follett" di Raffaella Baritono; 8. Il settimo volume dei "Quaderni satyagraha"; 9. Letture: Ferdinando Tartaglia, Tesi per la fine del problema di Dio; 10. Letture: Ferdinando Tartaglia, Esercizi di verbo; 11. Letture: Giulio Cattaneo, L'uomo della novita'; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 1003 del 26 luglio 2005: 1. Mao Valpiana: Tutto prevedibile. E previsto. Purtroppo; 2. Emily Wax: Un luogo in cui le donne decidono; 3. Patricia Lombroso intervista Gregg Bloche sui medici-aguzzini a Guantanamo; 4. Piero Viotto: Un profilo di Jacques Maritain (parte prima); 5. Riletture: Mary Hunt, Rosino Gibellini (a cura di), La sfida del femminismo alla teologia; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1004 del 27 luglio 2005: 1. Nadje Al-Ali: Scegliere la nonviolenza; 2. Giulio Vittorangeli ricorda Gina Lagorio; 3. Lisa Masier ricorda Gina Lagorio; 4. Maria Rosa Cutrufelli ricorda Gina Lagorio; 5. Piero Viotto: Un profilo di Jacques Maritain (parte seconda); 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1005 del 28 luglio 2005: 1. Riccardo Orioles: Una cosa. Bella; 2. Giuliana Sgrena ricorda Adnan al Bayati; 3. Gian Carlo Caselli ricorda Paolo Borsellino; 4. Osvaldo Caffianchi: Nel tubo; 5. Piero Viotto: Un profilo di Jacques Maritain (parte terza e conclusiva); 6. Letture: Bianca Beccalli, Chiara Martucci (a cura di), Con voci diverse. Un confronto sul pensiero di Carol Gilligan; 7. Letture: Maurizio Chierici (a cura di), Lula, mille giorni difficili; 8. Letture: Gigliola De Donato, Sergio D'Amaro, Un torinese del Sud: Carlo Levi; 9. Riletture: Britta Benke, Georgia O'Keeffe; 10. Riletture: Andrea Kettenmann, Frida Kahlo; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 22 del 28 luglio 2005: Brunella Casalini: Universalismo e diritti delle donne. Il contributo di Martha Nussbaum. * Numero 1006 del 29 luglio 2005: 1. Farid Adly: Noi, l'umanita'; 2. Alex Zanotelli: Un continente in fuga; 3. Brunella Casalini presenta "Il sentimento della liberta'" a cura di Raffaella Baritono; 4. Maria Chiara Pievatolo: La riflessione di Susan Moller Okin; 5. Riccardo Orioles: Auguri; 6. Riletture: Maria Grazia Giannichedda, Franca Ongaro Basaglia (a cura di), Psichiatria tossicodipendenza perizia; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 1007 del 30 luglio 2005: 1. Enrico Peyretti: A sessant'anni da Hiroshima; 2. Iniziative in italia a 60 anni dai bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki; 3. Umberto Santino: La controriforma della giustizia; 4. Giampaolo Calchi Novati: "Nuovo ordine mondiale" e "guerra infinita"; 5. "Azione nonviolenta" di agosto; 6. Luisa Muraro presenta "Il canto del mondo reale" di Liliana Rampello; 7. Riletture: Mariolina Bongiovanni Bertini, Guida a Proust; 8. Riletture: Gabriella Contini, Il romanzo inevitabile; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 1008 del 31 luglio 2005: 0. Comunicazione di servizio; 1. Peppe Sini: Pio Baldelli, Gina Lagorio, Cesare Cases; 2. Enrico Peyretti: Il canto del disperato; 3. Annamaria Rivera e Giovanni Russo Spena ricordano Dino Frisullo; 4. Claudio Cardelli: Don Zeno Saltini e l'esperienza di Nomadelfia; 5. Chiara Zamboni colloquia con Esther Cohen; 6. Venti letture per una cultura della pace; 7. Riletture: Angela Borghesi, La lotta con l'angelo; 8. Riletture: Maria Corti, Principi della comunicazione letteraria; 9. Riletture: Judith Revel, Foucault, le parole e i poteri; 10. Riletture: Jacqueline Risset, La letteratura e il suo doppio; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 32 del 31 luglio 2005: 1. Ernesto Ferrero ricorda Cesare Cases; 2. Giulio Schiavoni ricorda Cesare Cases; 3. Loris Campetti ricorda Cesare Cases; 4. Massimo Raffaeli ricorda Cesare Cases; 5. Cesare Cases: Lessing in Italia. Con vespe; 6. Antonio Gnoli intervista Cesare Cases in occasione degli ottant'anni (2000). 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1475 del 10 novembre 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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