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La nonviolenza e' in cammino. 1437
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1437
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 3 Oct 2006 00:43:49 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1437 del 3 ottobre 2006 Sommario di questo numero: 1. Il 4 ottobre a Verona 2. A Venezia dal 6 al 9 ottobre 3. Gustavo Zagrebelsky: Norberto Bobbio e l'etica del labirinto 4. Cristina Piccino intervista Spike Lee 5. Letture: Ryszard Kapuscinski, Autoritratto di un reporter 6. Letture: Fulvio Cesare Manara, Comunita' di ricerca e iniziazione al filosofare 7. Letture: Mariella Minnozzi, Juan Jose' Gerardi 8. Indice dei numeri 1405-1434 (settembre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino" 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. INCONTRI. IL 4 OTTOBRE A VERONA [Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: mao at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo] Mercoledi' 4 ottobre, in occasione della festa di Francesco d'Assisi, il santo della nonviolenza, si terra' a Verona una piccola festa in via Spagna (quartiere Orti di Spagna, vicino alla Basilica di San Zeno) davanti alla Casa per la nonviolenza, dalle ore 17 alle 19. Il Movimento Nonviolento sara' presente con materiali illustrativi, riguardanti l'attivita' svolta, in un cammino di pace ed uguaglianza. Durante la giornata sara' possibile partecipare ad alcuni giochi, per grandi e piccini, accompagnati da musica e da un piccolo rinfresco. Alla festa potete trovare anche un banchetto con i prodotti del mercato equo e solidale, per sostenere e proteggere i diritti delle popolazioni del terzo mondo. All'interno della Casa della nonviolenza si terra' la proiezione del filmato sulla vita e sulle opere di uno dei maggiori interpreti della nonviolenza: "Lanza del Vasto: pellegrino dell'essenziale". Per informazioni: Casa per la nonviolenza, via Spagna 8, Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: mao at sis.it, sito: www.nonviolenti.org 2. INCONTRI. A VENEZIA DAL 6 AL 9 OTTOBRE [Da varie persone amiche riceviamo e volentieri diffondiamo] Dal 6 al 9 ottobre 2006 si svolge a Venezia il sesto Salone dell'editoria di pace, che vede la partecipazione di moltissime case editrici italiane e non specializzate sui temi della cultura di pace e della nonviolenza. La serie dei Saloni dell'editoria di pace e' cominciata l'8 dicembre del 2001. Editori, associazione e operatori di pace si sono incontrati da allora ogni anno alla manifestazione organizzata dalla Fondazione per la ricerca della pace, sostenuta anche dalle amministrazioni comunale e provinciale di Venezia. Mostre di libri, vecchi e nuovi, presentazioni di autori, dibattiti sui temi dell'attualita' e della ricerca sulla pace, nonche' la pubblicazione periodica di un "Annuario della pace", quest'anno edito da Terre di mezzo, hanno scandito gli anni feroci che ci hanno accompagnato. Dal secondo anno partecipa al Salone la Fondazione Maitreya con la presentazione dell'editoria buddista e orientale nonche' con la partecipazione di esponenti di quella cultura. In questi cinque anni hanno preso parte al Salone non meno di duecento fra editori, gruppi, movimenti, librerie, associazioni impegnate in produzioni di pace. Quest'anno le manifestazioni del Salone, che ha come sottotitolo "Fare pace", avranno luogo alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista, alla Scuola Grande di S. Rocco, all'Aula magna dello Iuav, al Patronato dei Frari, alla Scuoletta di S. Toma'. Il programma completo del Salone e' consultabile nel sito www.farepace06.it Per informazioni scrivere a segreteria at farepace06.it 3. RIFLESSIONE. GUSTAVO ZAGREBELSKY: NORBERTO BOBBIO E L'ETICA DEL LABIRINTO [Dal quotidiano "La Repubblica" del 27 settembre 2006. Gustavo Zagrebelsky, nato nel 1943 a San Germano Chisone (To), illustre costituzionalista, docente universitario, giudice della Corte Costituzionale (e suo presidente, quindi presidente emerito); componente dei comitati scientifici delle riviste "Giurisprudenza costituzionale", "Quaderni costituzionali", "Il diritto dell'informazione", "L'Indice dei libri", e della Fondazione Roberto Ruffilli; socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino, gia' collaboratore del quotidiano "La Stampa"; per la casa editrice Einaudi dirige la collana "Lessico civile"; autore di vari volumi e saggi, ha collaborato al commentario alla Costituzione italiana diretto da Giuseppe Branca. Tra i suoi numerosi lavori segnaliamo particolarmente Amnistia, indulto e grazia. Problemi costituzionali,1972; Manuale di diritto costituzionale. Il sistema costituzionale delle fonti del diritto, 1974, 1978; La giustizia costituzionale,1978, 1988; Societa', Stato, Costituzione. Lezioni di dottrina dello Stato, 1979; Le immunita' parlamentari, Einaudi, Torino 1979; Il diritto mite, Einaudi, Torino 1992; Questa Repubblica, Le Monnier, Firenze 1993; Il "crucifige" e la democrazia, Einaudi, Torino 1995; (con Pier Paolo Portinaro e Joerg Luther, a cura di), Il futuro della costituzione, Einaudi, Torino 1996; La giustizia costituzionale, Il Mulino, Bologna 1996; (con Carlo Maria Martini), La domanda di giustizia, Einaudi, Torino 2003; (a cura di), Diritti e Costituzione nell'Unione europea, Laterza, Roma-Bari 2003, 2005; (con M. L. Salvadori, R. Guastini, M. Bovero, P. P. Portinaro, L. Bonanate), Norberto Bobbio tra diritto e politica, Laterza, Roma-Bari 2005; Imparare la democrazia, Gruppo editoriale L'Espresso, Roma 2005; Principi e voti, Einaudi, Torino 2005. Norberto Bobbio e' nato a Torino nel 1909 ed e' deceduto nel 2004, antifascista, filosofo della politica e del diritto, autore di opere fondamentali sui temi della democrazia, dei diritti umani, della pace, e' stato uno dei piu' prestigiosi intellettuali italiani del XX secolo. Opere di Norberto Bobbio: per la biografia (che si intreccia con decisive vicende e cruciali dibattiti della storia italiana di questo secolo) si vedano il volume di scritti autobiografici De Senectute, Einaudi, Torino 1996; e l'Autobiografia, Laterza, Roma-Bari 1997; tra i suoi libri di testimonianze su amici scomparsi (alcune delle figure piu' alte dell'impegno politico, morale e intellettuale del Novecento) cfr. almeno Italia civile, Maestri e compagni, Italia fedele, La mia Italia, tutti presso l'editore Passigli, Firenze. Per la sua riflessione sulla democrazia cfr. Il futuro della democrazia; Stato, governo e societa'; Eguaglianza e liberta'; tutti presso Einaudi, Torino. Sui diritti umani si veda L'eta' dei diritti, Einaudi, Torino 1990. Sulla pace si veda Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna, varie riedizioni; Il terzo assente, Sonda, Torino 1989; Una guerra giusta?, Marsilio, Venezia 1991; Elogio della mitezza, Linea d'ombra, Milano 1994. A nostro avviso indispensabile e' anche la lettura di Politica e cultura, Einaudi, Torino 1955, 1977; Profilo ideologico del Novecento, Garzanti, Milano 1990; Teoria generale del diritto, Giappichelli, Torino 1993. Opere su Norberto Bobbio: segnaliamo almeno Enrico Lanfranchi, Un filosofo militante, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Piero Meaglia, Bobbio e la democrazia: le regole del gioco, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1994; Tommaso Greco, Norberto Bobbio, Donzelli, Roma 2000; AA. VV., Norberto Bobbio tra diritto e politica, Laterza, Roma-Bari 2005; AA. VV., Norberto Bobbio maestro di democrazia e di liberta', Cittadella, Assisi 2005; AA. VV., Lezioni Bobbio, Einaudi, Torino 2006. Per la bibliografia di e su Norberto Bobbio uno strumento di lavoro utilissimo e' il sito del Centro studi Piero Gobetti (www.erasmo.it/gobetti)] Alla domanda di un intervistatore che una volta gli aveva chiesto: "In che cosa spera, professore?", ha risposto: "Non ho nessuna speranza. In quanto laico, vivo in un mondo in cui e' sconosciuta la dimensione della speranza". Questo, in effetti, sembra un mondo di rassegnazione. Ma subito dopo ha precisato (pp. 107-108): "la speranza e' una virtu' teologica. Quando Kant afferma che uno dei tre grandi problemi della filosofia e' 'che cosa debbo sperare', si riferisce con questa domanda al problema religioso. Le virtu' del laico sono altre: il rigore critico, il dubbio metodico, la moderazione, il non prevaricare, la tolleranza, il rispetto delle idee altrui, virtu' mondane, civili". Ma noi possiamo a nostra volta domandare: in vista di che cosa? Sono virtu' fini a se stesse o c'e' qualcosa di simile a una speranza, una speranza laica, che le giustifica? Rispetto a che cosa questi atteggiamenti, che per taluno (i dogmatici, i fanatici, gli inquisitori d'ogni risma, gli uomini dell'azione per l'azione) sono gravi difetti, possono invece essere concepiti, per l'appunto, come virtu' e non semplicemente come disposizioni dell'animo prive di valore come tante altre, se non addirittura come corruzioni dell'animo, debolezze o almeno mancanze di energia? "Questi uomini mettono nel dubbio ogni cosa. Ma - dice l'Inquisitore nel processo a Galileo (B. Brecht, Leben des Galilei, trad. it. Vita di Galileo, Torino, Einaudi, 1994, p. 200) - possiamo noi fondare la compagine umana sul dubbio anziche' sulla fede?". * In un passo della sua Autobiografia (a cura di A. Papuzzi, Bari, Laterza, 1997, pp. 226 ss.) dedicato a "il problema della guerra e le vie della pace", riprendendo il tema di un corso universitario da cui e' nato un libro famoso dallo stesso titolo e utilizzando le immagini ivi usate per descrivere la condizione dell'umanita' nel tempo delle armi termonucleari (Bologna, Il Mulino, 1979, pp. 21 ss.), Norberto Bobbio si interroga sul significato della vita individuale e collettiva per mezzo di tre immagini tratte da Wittgenstein, elevate a paradigmi: la bottiglia nella quale la mosca vola a casaccio, la rete in cui si dibatte il pesce, il labirinto entro il quale ci si aggira cercando la via per uscirne. Al di la' del comune malessere, la mosca nella bottiglia, il pesce nella rete e l'errabondo nel labirinto sono in condizioni molto diverse. La mosca uscira' dalla bottiglia (sempre che sia senza tappo) solo per un colpo di fortuna. La sorte del pesce e' invece segnata e il suo dibattersi non fara' che impigliarlo sempre di piu', mentre chi e' perso nel labirinto puo' tentare di uscirne con il suo ingegno. La sorte, la necessita' e l'ingegno sono le cause che muovono le tre situazioni. Bobbio, si comprende facilmente conoscendone il carattere prima ancora che l'opera, tra le tre immagini predilige quella del labirinto: "Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d'uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un'altra. Talora la via che sembra piu' facile non e' la piu' giusta; talora, quando crede di essere piu' vicino alla meta, ne e' piu' lontano, e basta un passo falso per tornare al punto di partenza. Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si e' in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si e' costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro". L'etica del labirinto richiede che "non ci si butti mai a capofitto nell'azione, che non si subisca passivamente la situazione, che si coordinino le azioni, che si facciano scelte ragionate, che ci si propongano, a titolo d'ipotesi, mete intermedie, salvo a correggere l'itinerario durante il percorso, ad adattare i mezzi al fine, a riconoscere le vie sbagliate e ad abbandonarle una volta riconosciute". Le tre immagini corrispondono a tre visioni della vita e della storia e rinviano a tre etiche diverse: il pesce nella rete non ha prospettive per il futuro e puo' solo, subendo senza reagire con rassegnazione apatica, limitare il dolore; la mosca nella bottiglia puo' solo giocare disperatamente d'azzardo, agitandosi piu' che possibile sperando nella buona sorte; l'ospite del labirinto puo' ponderatamente coltivare una speranza, tenendo i nervi saldi e controllando responsabilmente la situazione. In tutti e tre i casi, si potrebbe sperare in un intervento esterno: qualcuno che ci liberi dalla rete, ci faccia uscire dal collo della bottiglia o ci conduca per mano fuori del labirinto. Ma questa sarebbe una prospettiva messianica, di un messianesimo religioso o storico, che presuppone la fede in qualcuno, un qualche salvatore (un messo divino o una forza storica) che ci trascende. Ed e' per l'appunto cio' che e' precluso a un Bobbio "che non ha alcuna speranza" di questo tipo: la salvezza, se salvezza ci puo' essere, non verra' da altri che da noi stessi. Ma perche' prediligere il labirinto, che lascia una speranza razionale, e non la rete, che toglie ogni speranza, o la bottiglia, che mette in gioco la cieca sorte? Per la semplice ragione che Bobbio e' un uomo di ragione e scommette pascalianamente non sulla fede in un Dio trascendente o in una qualche "levatrice della storia" ma sulla ragione umana. A chi chiedesse quali buone ragioni d'essere vinta ha dalla sua questa scommessa, si dovrebbe rispondere semplicemente: nessuna buona ragione, ma e' l'unica speranza per l'essere umano: e piu' non dimandare. * Nell'ultima pagina della gia' citata Autobiografia leggiamo: "Come ho detto tante volte, la storia umana, tra salvezza e perdizione, e' ambigua. Non sappiamo neppure se siamo noi i padroni del nostro destino". Il che e' quanto dire, per stare ancora all'immagine del labirinto, che non sappiamo se c'e' l'uscita ma che dobbiamo sperare che ci sia e operare quindi come se ci sia e su questo esile filo costruire la nostra speranza, la speranza degli uomini di ragione e non di fede. Rispetto a cio' le virtu' mondane e civili sopra ricordate possono per l'appunto essere ritenute virtu'. Si sara' notato che tutte queste immagini contengono in se' l'idea del passaggio da un luogo a un altro e che questo passaggio equivale alla liberazione dai tormenti, dall'oppressione, dall'infelicita'. Questa e' un'idea ebraica e cristiana. Il Dio di Israele e' colui che ha liberato il suo popolo dalla schiavitu' dell'Egitto per trarlo alla terra promessa; "libera nos a malo" implora la principale preghiera al Dio dei cristiani e la resurrezione del Cristo - centro del messaggio evangelico - e' presentata come il passaggio da un regno a un altro, dal regno della morte al regno della vita. Questo passaggio, promesso a tutte le creature, e' paragonato da Paolo di Tarso alle doglie del parto che travagliano il creato (Romani, 8, 19-22; 2 Corinti 5, 1-4). Sono, queste, tutte figure dell'esodo, un nucleo concettuale che tanta parte ha avuto e ha tuttora nella formazione della mentalita' del mondo occidentale. Le immagini della rete, della bottiglia e del labirinto ne sono soltanto versioni, per cosi' dire, piu' familiari. In ogni caso, cio' che si intende dire e' che la salvezza sta nel lasciare il luogo in cui siamo in oppressione e andare o ritornare in quello della liberta'. Anche per il labirinto e' la stessa cosa. Anche qui si tratta di guadagnare la liberta'. Una sua particolarita', rispetto ad altre immagini dell'esodo, e' che l'uscita e' all'indietro: occorre ritornare sui propri passi perche' la liberta' non e' dove non siamo ancora mai stati ma la', da dove proveniamo. Il filo di Arianna e il mito di Teseo parlano non di progresso, ma piuttosto di regresso o, meglio, di ritorno al tempo felice perduto. Ma non e' questo il punto piu' importante. E' invece il postulato che ci sia un altro mondo, alternativo a quello in cui ci troviamo a vivere. Il labirinto e' immagine che calza a pennello con l'idea del professor Bobbio circa le virtu' laiche, indicate in alternativa alla speranza teologica. Ma si puo' dire la stessa cosa circa l'esistenza di questo "altro mondo"? Sembra di no. Il passaggio da un mondo a un altro e' idea tipicamente messianica. Essa evoca un intervento dall'esterno di questo mondo da parte di un salvatore, di una forza millenarista, di un qualche movimento palingenetico irrazionalista, di un capo inviato dalla provvidenza. Nessuno di noi, comuni mortali, potra' mai aspirare a tanto, a scrollarci di dosso il nostro mondo per indossarne un altro. Nessuno di noi potra' mai pensare di dare un senso, una direzione alla sua e alle altrui vite per trasformarle in qualcosa di totalmente altro. A ritenere il contrario, si incorrerebbe nel sarcasmo di un Jacob Taubes (La teologia politica di San Paolo, Milano, Adelphi, 1997, p. 143) che, citando Kafka, dice che i tentativi dall'interno, come ad esempio quelli che si richiamano all'idealismo tedesco e alle "leggi della storia", non portano a nulla: "Il ponte levatoio si trova sull'altra sponda" (altra immagine dell'esodo); e' dall'altra sponda, se mai, che lo devono abbassare per farci passare. * Dire che queste visioni catartiche sono del tutto estranee a Norberto Bobbio e' perfino un'ovvieta'. Nel suo universo concettuale non esiste un "altro mondo", diverso dal nostro; l'esodo e' un'immagine consolatoria; il messia, un'illusione pericolosa. Noi siamo e resteremo nel nostro mondo, il mondo che costruiamo con le nostre forze. Siamo e resteremo nel labirinto. Il labirinto non e' luogo dal quale si possa uscire e non possiamo attenderci nulla da fuori, meno che mai la nostra "salvezza". Il compito, il senso della vita e di quell'aspetto essenziale della vita umana che e' la cultura e' lavorare insieme, nel dialogo e nel rispetto reciproci, nel rigore analitico, nell'assenza di dogmi messianici, affinche' la condizione nel labirinto, che e' la condizione umana, sia progressivamente resa piu' sopportabile, piu' umana, meno ingiusta. Tutto il resto non e' che teologia politica. Se poi, indipendentemente da noi, "alla consumazione dei tempi" qualcosa (e che cosa) da fuori accadra', sono solo punti interrogativi. 4. RIFLESSIONE. CRISTINA PICCINO INTERVISTA SPIKE LEE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 2 settembre 2006. Cristina Piccino scrive sul quotidiano "Il manifesto", si occupa prevalentemente di cinema, spettacolo, cultura. Spike Lee, regista cinematografico african-american, acutissimo indagatore delle contraddizioni e delle violenze della societa' statunitense. Tra i suoi film segnaliamo particolarmente: Fa' la cosa giusta, 1989; Jungle fever, 1991; Malcolm X, 1992; Clockers, 1995] Venezia. Dieci meno qualcosa del mattino. Giornata di sole, il mare scintilla davanti al Palazzo del cinema "soffocato" da tele e dai Leoni di Dante Ferretti. Spike Lee alla proiezione di When the Leeves Broke A Requiem in Four Acts arriva con la famiglia, moglie, i due bimbi, la ragazzina seria, il ragazzino piu' spigliato, tutti e quattro vestiti di bianco, tocco d'eccezione il cappellino da baseball che il regista non abbandona quasi mai. Il film racconta l'uragano Katrina, la violenza della natura e la responsabilita' pesante dell'uomo: il presidente Bush in testa che per giorni sembra non curarsi affatto - e' ancora tempo di vacanze - delle migliaia di suoi cittadini affamati, feriti, e se scampati all'uragano lasciati morire per inadeguatezza e irresponsabilita'. Un anno. Erano i giorni della Mostra del cinema, e Spike Lee anche allora era al Lido. Quasi "obbligato" il passaggio di When the Leeves Broke che proiettato in agosto a New Orleans ha fatto piangere sedicimila persone. Qui alla fine c'e' stato un applauso caldo e lunghissimo, e gli applausi hanno costellato spesso anche la proiezione. Il passaggio a Venezia era quasi "obbligato", non solo per la ricorrenza pero' ma perche' e' un film straordinario. "Quei primi momenti dopo l'uragano sono stati molto dolorosi. Ero lontano, qui al Lido, guardavo la televisione e mi colpiva con quanta lentezza reagisse il governo federale. I soccorsi sembravano non arrivare mai. Le immagini televisive davano l'idea che a essere colpita fosse in maggioranza la popolazione african american della citta'. Era quanto pensavo anche io seguendo le notizie, New Orleans e' una citta' a prevalenza african american. Per questo in Europa, come sempre quando accade qualcosa alla comunita' african american, ero assalito dai giornalisti, quasi ne fossi il portavoce. Ma non e' cosi'. Pero' quelle immagini di violenza e disperazione mi hanno spinto a fare qualcosa. Ho contattato Hbo, anche loro erano d'accordo che l'uragano Katrina era un avvenimento senza precedenti. E' la dimostrazione della debolezza del nostro paese". * - Cristina Piccino: Debolezza ma anche indifferenza ai limiti dell'irresponsabilita'. - Spike Lee: Il governo era in vacanza, mentre la gente annegava Condoleezza Rice si stava comprando un paio di scarpe da Ferragamo e Bush invece di precipitarsi a New Orleans si e' limitato dopo molti giorni a sorvolarla in aereo. In Indonesia gli Stati Uniti sono arrivati due giorni dopo lo tsunami. E' grandioso ma anche assurdo se si guardano le distanze. Il punto non e', come dice Kanye West nel mio film, che a Bush non importa nulla degli african american. Tornato negli Stati Uniti, e poi andando a New Orleans ho capito che l'intera citta' era stata colpita, anche i quartieri dei bianchi. Il punto non erano allora gli african american ma i poveri. Gli Stati Uniti vivono con un'enorme contraddizione: si propongono al mondo come la nazione piu' ricca e potente e al tempo stesso soffrono all'interno un'enorme miseria. Non c'e' nessuna ragione apparente per cui i bambini americani vadano a letto affamati. Pero' si fa finta di non sapere, si inventano trucchi sempre nuovi per nascondere questa realta'. L'uragano Katrina l'ha messa a nudo, ha detto agli americani e al mondo che l'America e' un paese pieno di poveri. E' di loro che non importa nulla a Bush e al suo governo, non contano nulla, non hanno potere, e allora perche' preoccuparsi? * - Cristina Piccino: Quali sono state le difficolta' maggiori nel fare il film? - Spike Lee: Parlare con la gente, fare domande che avrebbero risvegliato il loro dolore. Ma non ho mai pensato a una fiction, volevo che la storia fosse raccontata da chi l'aveva vissuta, da chi era stato testimone e protagonista e aveva visto tutto l'orrore di quei giorni a New Orleans. E la reazione del pubblico al film mi ha dimostrato che era giusto. Nessuno puo' essere all'altezza di queste persone. Penso all'uomo che racconta come e' morta sotto il sole sua madre, come ha dovuto abbandonare il corpo quando gli aiuti lo hanno costretto a salire sull'autobus per lasciare la citta'. E' una cosa assurda, di una crudelta' incredibile. I due ultimi capitoli parlano dei mesi successivi all'uragano, quando ormai Katrina non fa piu' notizia ma la gente di New Orleans continua a soffrire. Sono senza casa, senza aiuti, poveri, hanno perso tutto, vogliono tornare ma non sanno come e dove. Bush sta facendo credere che le cose vanno molto meglio, che New Orleans si sta ricostruendo, ma non e' vero. In molte parti della citta' mancano luce, gas, e sembra che l'uragano sia passato appena da qualche giorno. Gli esperti dicono che ci vorranno decenni prima che la citta' torni come prima, e anche per questo voglio pensare al film come a un lavoro in progress. Le cose non sono finite e, quindi, neppure il film. Spero, con il mio lavoro, di aiutare a capire meglio quanto e' accaduto e accade, ci piace pensare che qui a Venezia siano molti i compratori a chiederlo. Intanto andiamo avanti, contiamo sull'uscita negli Stati Uniti in dvd, lo proiettiamo nelle scuole, nelle universita', perche' si crei un vero e proprio movimento per la ricostruzione di New Orleans. * - Cristina Piccino: Il film e' anche una riflessione sui media che se da una parte sembrano critici dall'altra si fanno presto trascinare in una serie di incongruenze, tipo la definizione che fa infuriare gli sfollati di "rifugiati". - Spike Lee: L'informazione americana ha avuto un comportamento lodevole. Quando si sono sentiti traditi e ingannati dal presidente hanno dato prova di coraggio nei loro reportage. La falsita' pero' e' nel fondo. New Orleans non e' stata devastata da Katrina ma dagli argini che rompendosi hanno riversato tonnellate d'acqua sulla citta'. E questo e' stato un errore umano, e' avvenuto perche' sono stati progettati in modo completamente sbagliato. A un certo punto si parlava di bombe che avrebbero fatto esplodere gli argini per salvaguardare la parte piu' ricca della citta'. Non era vero, ma la gente ci ha pensato perche' era accaduto in passato. Mi chiedo allora, e ancora una volta, come sia possibile che in un paese come gli Stati Uniti non siamo in grado di garantire a una metropoli degli argini sicuri. Guardiamo un piccolo paese come l'Olanda, e lo dico con rispetto, hanno una grande calcio, il cioccolato, i caffe' dove si fuma liberamente... La loro tecnologia nella costruzione di dighe, canali, argini e' tecnologicamente all'avanguardia. Mentre il paese piu' potente al mondo non ce l'ha fatta. E' vergognoso. * - Cristina Piccino: Quanto credi che Katrina abbia influito negativamente sull'immagine di Bush? - Spike Lee: Molto, come il fiasco in Iraq. Credo che abbia aperto gli occhi agli americani, e anche i repubblicani che hanno sempre sostenuto Bush cominciano a prendere le distanze. Il tasso di approvazione nei suoi confronti e' molto calato e per questo lui cerca di difendersi continuando a ingannare la nazione. C'e' intanto la questione della guerra. Continua a dire che la guerra in Iraq e' come la guerra contro Hitler, i fascisti, i comunisti, che fa parte della storia americana di lotta per la democrazia nel mondo. E' una grossa stupidaggine e spero che gli americani non ci credano. * - Cristina Piccino: Vorresti che Bush vedesse il film? - Spike Lee: Certo, e non solo lui ma anche Rumsfeld, Cheney, Rice... Naturalmente non accadra' mai, ma se potessi li obbligherei legandoli alla sedia come in Arancia meccanica di Kubrick. 5. LETTURE. RYSZARD KAPISCINSKI: AUTORITRATTO DI UN REPORTER Ryszard Kapuscinski, Autoritratto di un reporter, Feltrinelli, Milano 2006, pp. 120, euro 10. A cura di Krystyna Straczek un collage di estratti da varie interviste e conferenze del grande giornalista e viaggiatore polacco, che s'interroga sulla sua vita, il suo mestiere, le tristezze, le tristizie e le meraviglie del mondo. 6. LETTURE. FULVIO CESARE MANARA: COMUNITA' DI RICERCA E INIZIAZIONE AL FILOSOFARE Fulvio Cesare Manara, Comunita' di ricerca e iniziazione al filosofare. Appunti per una nuova didattica della filosofia, Lampi di stampa, Milano 2004, pp. 272, euro 18. L'autore, benemerito degli studi sulla nonviolenza, ha raccolto in questo volume alcuni saggi di didattica della filosofia, con particolar riferimento anche alle nuove tecnologie: un testo utile non solo a docenti ed operatori della comunicazione, ma anche alle persone che s'interrogano sul senso del lavoro intellettuale, della ricerca, dell'educazione, dei fondamenti dialogici della civile convivenza. Per richieste: Lampi di stampa, vias Bergonzoli 1/5, 20127 Milano, e-mail: lampidistampa at alice.it, sito: www.lampidistampa.it 7. LETTURE. MARIELLA MINNOZZI: JUAN JOSE' GERARDI Mariella Minnozzi, Juan Jose' Gerardi Conedera. Il vescovo dei diritti umani, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 2006, pp. 112, euro 10. Con una presentazione di Mariella Moresco Fornasier, un agile e appassionato profilo del vescovo guatemalteco assassinato per il suo impegno contro il genocidio degli indios e per il recupero della memoria storica. Per richieste: La Piccola Editrice, via Roma 5, 01020 Celleno (Vt), tel. e fax: 0761912591, e-mail: convento.cel at tin.it, sito: www.conventocelleno.it/lapiccola.index.htm 8. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 1405-1434 (SETTEMBRE 2006) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" * Numero 1405 del primo settembre 2006: 1. Dall'8 all'11 settembre un convegno a Pisa; 2. Verso la quinta giornata del dialogo cristiano-islamico; 3. Chuck Morse intervista Janet Biehl sulla politica dell''ecologia sociale e il municipalismo libertario (1998); 4. Indice dei numeri 1374-1404 (agosto 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 5. Peregrino Crasticoni: Savoiardi (e due noiose postille); 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1406 del 2 settembre 2006: 1. Isabella Camera d'Afflitto ricorda Nagib Mahfuz; 2. Peter Laufer: Soldati statunitensi obiettori; 3. Anna Cirillo intervista Lea Melandri; 4. Ida Dominijanni: Il ministro, la consulta e qualche domanda; 5. Dall'8 all'11 settembre un convegno a Pisa; 6. Letture: Claudio Economi (a cura di), L'altro in me; 7. Riedizioni: Teofilo Folengo, Baldus; 8. Riedizioni: John Stuart Mill: Principi di economia politica; 9. Luciano Bonfrate: Litania del pacifisti ministeriali; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 1407 del 3 settembre 2006: 1. Ann Jones: Cosa accade in Afghanistan; 2. Cindy Sheehan: Obblighi e giuramenti; 3. Cameron Abadi intervista Shirin Ebadi; 4. Gloria Helena Rey: Ricostruire la vita mattone su mattone; 5. Letture: Antonio Nanni, Stefano Curci, Buone pratiche per fare intercultura; 6. Riedizioni: Ippolito Nievo, Opere; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 89 del 3 settembre 2006: Charles C. Walker: Manuale per l'azione diretta nonviolenta. * Numero 1408 del 4 settembre 2006: 1. Maria G. Di Rienzo: Una lettera di solidarieta' con Ehren Watada; 2. A Pisa un convegno su "La forza della nonviolenza"; 3. Daniel Amit: Qui a Gerusalemme... 4. Marina Forti: Donne iraniane contro la discriminazione; 5. Lea Melandri: Ripartiamo dalla famiglia; 6. La famiglia che uccide; 7. Riletture: Fatema Mernissi, Karawan. Dal deserto al web; 8. Ristampe: Dante Alighieri, Commedia - Inferno; 9. Ristampe: Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia; 10. Riedizioni: Niccolo' Tommaseo, Opere; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'. * Numero 1409 del 5 settembre 2006: 1. Contro la guerra, la nonviolenza (parte prima); 2. Antonio Vigilante: Una lettera aperta alle istituzioni foggiane; 3. "Beati i costruttori di pace": Osservatori elettorali nella Repubblica democratica del Congo in ottobre; 4. Enzo Mazzi: La pace e' donna; 5. Dall'8 all'11 settembre un convegno a Pisa; 6. Elena Loewenthal presenta "Il senso dell'arca" di Alberto Cavaglion; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza", numero 38 del 5 settembre 2006: 1. Fabrizio Gatti: Io schiavo in Puglia; 2. Et coetera. * Numero 1410 del 6 settembre 2006: 1. Hannah Arendt: Superflui; 2. Contro la guerra, la nonviolenza (parte seconda e conclusiva); 3. Theresa Brain: Le donne di Ciudad Juarez; 4. Geremia Cattristi: Per un centenario a Pisa; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1411 del 7 settembre 2006: 1. Cent'anni a Pisa; 2. Michael N. Nagler: Speranza o terrore? Gandhi e l'altro 11 settembre (parte prima); 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 80 del 7 settembre 2006: 1. Dal 31 agosto al 3 settembre si e' svolto a Roma il XII simposio dell'Associazione internazionale delle filosofe; 2. Catrin Dingler: Delle donne il pensiero dell'esperienza; 3. Beatrice Busi: La tradizione femminista alla prova delle differenze; 4. Francoise Collin: Pensiero dell'esperienza, esperienza del pensiero; 5. Stefania Giorgi intervista Barbara Duden; 6. Ida Dominijanni: L'eterno ritorno del trauma. * Numero 1412 dell'8 settembre 2006: 1. Armando Stracciaroli: Dell'arte dell'ascolto e del conflitto; 2. Michael N. Nagler: Speranza o terrore? Gandhi e l'altro 11 settembre (parte seconda e conclusiva); 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'. * Numero 1413 del 9 settembre 2006: 1. Le vittime afgane; 2. Osvaldo Caffianchi: Cantata di un uomo senz'arte ne' parte; 3. Per una definizione del concetto di nonviolenza; 4. Manuela Cartosio: Donne migranti; 5. Ne' multiculturalismo ne' eurocentrismo, intercultura; 6. A Pisa nel centenario della nascita del satyagraha; 7. Una festa per Luminaria a Palermo; 8. A Roma il 21 settembre; 9. A Venezia dal 7 al 9 ottobre; 10. Il "Cos in rete" di settembre; 11. Mario Pianta presenta il "Dictionnaire de l'autre economie" a cura di Jean-Louis Laville e Antonio David Cattani; 12. Letture: Brunetto Salvarani, Educare al pluralismo religioso; 13. Riedizioni: Paolo Sarpi, Opere; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'. * Numero 1414 del 10 settembre 2006: 1. Luciano Bonfrate: Aquile; 2. Per una definizione critica e pluridimensionale della nonviolenza; 3. Murray Bookchin: Municipalismo libertario perche' (1999); 4. Mario Pianta presenta "Comunita' partecipate" a cura di Erika Lombardi e Grazia Naletto; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 90 del 10 settembre 2006: 1. Venti letture per una cultura della pace; 2. Cento letture per un accostamento alla pace; 3. Sergio Paronetto: Una bibliografia sulla nonviolenza; 4. Due suggerimenti ulteriori. * Numero 1415 dell'11 settembre 2006: 1. 11 settembre; 2. A Pisa oggi la commemorazione del centenario della nascita de satyagraha; 3. Giulio Vittorangeli: L'11 settembre e la "guerra al terrorismo"; 4. Noor di Giordania (Lisa Halaby): Il vero scontro; 5. Rosino Gibellini: La cosa ultima. Il principio escatologico; 6. Riletture: Karl Marx, Friedrich Engels, Scritti sulla religione; 7. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Sul materialismo; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 1416 del 12 settembre 2006: 1. Giobbe Santabarbara: 1973; 2. Tutti lo sappiamo; 3. Gabriele Polo intervista Pietro Ingrao; 4. Severino Vardacampi: Il salto. Una postilla; 5. Lea Melandri: La violenza, la cultura; 6. Augusto Illuminati presenta "Storia del Medio Oriente. 1798-2005" di Massimo Campanini; 7. Ristampe: Dante Alighieri, Commedia. Purgatorio; 8. Riedizioni: Dante Alighieri, La divina commedia; 9. Riedizioni: Jacques Prevert, Poesie; 10. Riedizioni: David Ricardo, Note a Malthus e Saggi e note; 11. Valdemaro Scatarroni: Smascherato un bolscevico; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza", numero 39 del 12 settembre 2006: 1. Maria G. Di Rienzo: Confessioni di un'occidentale; 2. Et coetera. * Numero 1417 del 13 settembre 2006: 1. Cindy Sheehan: Falsita'; 2. Danilo Dolci: E' stato ripetuto giustamente; 3. L'esperienza di "Parents' Circle - Families Forum"; 4. Ida Dominijanni: Cinque anni dopo; 5. Augusto Cavadi: Riflessioni sul sacro; 6. Riletture: Quentin Bell, Virginia Woolf; 7. Riletture: Simone Petrement, La vita di Simone Weil; 8. Riletture: Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt ; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 1418 del 14 settembre 2006: 1. E' cosi' difficile? 2. Hannah Arendt: E' preferibile; 3. Nonviolenza: Intransigenza e negoziato; 4. Floriana Lipparini: La convivenza delle differenze; 5. Alex Zanotelli: Un messaggio a Lampedusa; 6. Giulio Vittorangeli: Un muto grido di orrore; 7. Aldo Capitini: Nonmenzogna e nonuccisione; 8. Marinella Correggia: Mine; 9. Marina Forti: Il regime iraniano chiude il quotidiano "Shargh"; 10. Mohandas K. Gandhi: Democrazia e nonviolenza; 11. Riletture: Elena Croce, Il congedo del romanzo; 12. Riletture: Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo; 13. Riletture: Adrienne Rich, Nato di donna; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 81 del 14 settembre 2006: 1. Simone Weil: Con i cannoni... 2. Casa delle donne maltrattate di Milano: Un nuovo servizio; 3. Franca Fossati: Hina, Kaur; 4. Bianca M. Pomeranzi: Il patto patriarcale; 5. Sarah Simpson: Domestiche o schiave? 6. Ad Haiti una manifestazione delle vittime di violenza sessuale; 7. Marina Forti: In Pakistan; 8. Alessandra Mecozzi: Un altro Medio Oriente e' possibile; 9. Un editoriale di "Leggendaria"; 10. Susan Sontag: Una forma di nutrimento; 11. Roberto Danese ricorda Lidia Storoni Mazzolani. * Numero 1419 del 15 settembre 2006: 1. Luciano Bonfrate: Seguendo la flotta; 2. Enzo Bianchi: Nonviolenza; 3. Cindy Sheehan: Ehi, George; 4. Enrico Peyretti: Nonviolenza e riforma di religione; 5. Letture: Rita Borsellino, Nata il 19 luglio; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1420 del 16 settembre 2006: 1. La nonviolenza delle donne; 2. Alla scuola di Hannah Arendt, a Ferrara; 3. Alla scuola di Hannah Arendt, a Torino; 4. Maria Hinojosa intervista Mary Robinson; 5. Benedetto Vecchi intervista Immanuel Wallerstein; 6. Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto: Un'evidenza; 7. Letture: Lorenzo Benadusi, Giovanni Cerchia (a cura di), L'archivio di Pietro Ingrao; 8. Alfiero Presbidazzi: Alcune cose che non e' elegante dire nella buona societa'; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 1421 del 17 settembre 2006: 1. "Azione nonviolenta" di agosto-settembre 2006; 2. Fatema Mernissi: La priorita'; 3. Antonino Drago: Un progetto di intervento nonviolento; 4. Giuliana Sgrena: Iraq, la tragedia quotidiana; 5. Umberto Santino: Alcuni punti per una strategia antimafia; 6. Una proposta da Pisa; 7. Angelo d'Orsi presenta "Il filo e le tracce" di Carlo Ginzburg; 8. Riletture: Francesco Gabrieli (a cura di), Storici arabi delle Crociate; 9. Riedizioni: Francesco Guicciardini, Opere; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 91 del 17 settembre 2006: 1. Roberto Tecchio: Processo decisionale, metodo del consenso e facilitazione; 2. Dichiarazione finale della VIII Conferenza mondiale delle religioni per la pace: Affrontare la violenza e progredire in una sicurezza condivisa. * Numero 1422 del 18 settembre 2006: 1. Maso Notarianni: Perche' diciamo no alla missione militare in Libano; 2. Maria G. Di Rienzo: Quindicenni; 3. Sara Menafra: La battaglia di Farah; 4. Enrico Piovesana: 85.000 sfollati in fuga dalle bombe della Nato; 5. Lorenzo Porta: Un appello di Michael Lerner per la pace in Medio Oriente; 6. Azizah al-Hibri: Costruendo Adalah; 7. Riletture: Michail Bachtin, Dostoevskij; 8. Ristampe: Dante Alighieri, Commedia. Paradiso; 9. Per farla finita con le uccisioni; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 1423 del 19 settembre 2006: 1. Fermare la guerra afgana: un nostro dovere; 2. La violenza contro le donne ci riguarda. Un appello; 3. Agnes Heller: Tutti; 4. Tammy Rahr e Sparo Akira Otis-Vigil: La cintura della pace; 5. Elena Loewenthal presenta "La genesi spiegata da mia figlia" di Haim Baharier; 6. Sandro Mezzadra presenta "Politiche del quotidiano" di Stuart Hall; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza", numero 40 del 19 settembre 2006: 1. Adriana Cavarero: Logos e politica; 2. Et coetera. * Numero 1424 del 20 settembre 2006: 1. Benito D'Ippolito: Il kamikaze arriva in bicicletta; 2. La domanda; 3. Mao Valpiana: Il Giano bifronte; 4. Nanette Braun: Done per la pace fra Israele e Palestina; 5. Valeria Ando': Il ruolo della nonviolenza nei conflitti interpersonali non risolti; 6. Maria G. Di Rienzo: Lisistrata e' tornata, in Colombia; 7. Giulio Vittorangeli: Darsi a vicenda vita, invece di darsi morte; 8. Anastassia Issiouk: Non c'e' mare in Cecenia; 9. Katy Glassborow: Una giudice all'Aja; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 1425 del 21 settembre 2006: 1. Elena Pulcini: Soggette al dono, soggetti di dono. Riflessioni su dono e soggettivita' femminile; 2. Da ottobre a novembre il seminario di Diotima a Verona; 3. Luciano Bonfrate: Mottetto degli arresi; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 82 del 21 settembre 2006: 1. Donna St. George: Storia di Suzanne; 2. Constantinos Kavafis: Anna Dalassena; 3. Serena Fuart: Ricamare una vita; 4. Caterina Bori e Samuela Pagani: Nello specchio dello straniero. * Numero 1426 del 22 settembre 2006: 1. Fermare la guerra in Afghanistan, subito; 2. Peppe Sini: L'ateista corrucciato (una dichiarazione di adesione alla giornata del dialogo cristiano-islamico); 3. Debora Spini: Diritti umani, democrazia e futuro della politica; 4. "La politica della nonviolenza", un seminario promosso dal Movimento Nonviolento il 21-22 ottobre a Verona; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1427 del 23 settembre 2006: 1. Enrico Piovesana: La fabbrica dei talebani; 2. L'incidente; 3. Emanuela Ceva: Giustizia procedurale e pluralismo dei valori (parte prima); 4. Riletture: Simona Forti, Il totalitarismo; 5. Riletture: Maria Laura Lanzillo, Il multiculturalismo; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1428 del 24 settembre 2006: 1. Mao Valpiana: Incontriamoci a Verona; 2. "La politica della nonviolenza", un seminario promosso dal Movimento Nonviolento il 21-22 ottobre a Verona; 3. Enrico Piovesana: Italiani in guerra; 4. Enrico Piovesana: Un anno dopo; 5. Alberto Burgio: Cosa aspettiamo in Afghanistan? 6. Emanuela Ceva: Giustizia procedurale e pluralismo dei valori (parte seconda e conclusiva); 7. Riletture: Adriana Cavarero, Nonostante Platone; 8. Riletture: Luce Irigaray, Speculum; 9. Riletture: Julia Kristeva, Sole nero; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza", numero 92 del 24 settembre 2006: 1. Sven Nykvist; 2. Valeria Ando': Nonviolenza e pensiero femminile. Un dialogo da iniziare; 3. Irene Comins Mingol: Etica della cura; 4. Giobbe Santabarbara: Brevi tre note. * Numero 1429 del 25 settembre 2006: 1. Come e' possibile? 2. Domenico Gallo: Il muro di gomma di Nassiriya; 3. Maria Felicia Schepis: La comunita' in divenire. Dal principio dialogico di Martin Buber; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'. * Numero 1430 del 26 settembre 2006: 1. Luciano Bonfrate: La nonviolenza a meta'; 2. Ancora una lettera provinciale; 3. Ostalinda Maya Ovalle: Lottando per l'eguaglianza; 4. Afif Sarhan: Cresce la violenza in Iraq; 5. Enrico Peyretti: Giustizia, pace e verita'; 6. Riletture: Franco Restaino, Adriana Cavarero, Le filosofie femministe; 7. Riletture: Wanda Tommasi, I filosofi e le donne; 8. Riletture: Chiara Zamboni, La filosofia donna; 9. Crudelio D'Eucardio: Riduzione del danno; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza", numero 41 del 26 settembre 2006: 1. Luisa Muraro: Ritorno al regno di generazione; 2. Et coetera. * Numero 1431 del 27 settembre 2006: 1. Mao Valpiana: Piangendo le vittime; 2. Elif Shakaf: La verita' di casa mia; 3. Michelangelo Bovero: La liberta' e i diritti di liberta' (parte prima); 4. Edoarda Masi: Lotte e coscienza di classe oggi in Cina; 5. Riletture: Michael Moore, Ingannati e traditi; 6. Ai signori ministri e ai signori parlamentari, in sei parole; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 1432 del 28 settembre 2006: 1. Luciano Bonfrate: A coloro che hanno approvato la partecipazione italiana alla guerra afgana; 2. Cecilia Strada: La guerra continua; 3. Marina Forti: Donne nel mirino; 4. Michelangelo Bovero: La liberta' e i diritti di liberta' (parte seconda); 5. "La politica della nonviolenza", un seminario promosso dal Movimento Nonviolento il 21-22 ottobre a Verona; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 83 del 28 settembre 2006: 1. Cindy Sheehan: Virgole; 2. Elaine Brower: Una manifestazione nonviolenta a New York; 3. Cinzia Gubbini: "Trama di terre" a Imola; 4. Marinetta Cannito: La giustizia rigenerativa, percorso per una trasformazione personale e collettiva; 5. Anna Simone presenta "Utopie, eterotopie" di Michel Foucault. * Numero 1433 del 29 settembre 2006: 1. Ripudia la guerra, costruisci la pace; 2. Giuliana Sgrena: La morte afgana; 3. Valeria Ando': La nonviolenza delle donne; 4. Michelangelo Bovero: La liberta' e i diritti di liberta' (parte terza e conclusiva); 5. Riletture: Alfonsina Storni, Irremediablemente; 6. Riletture: Gabriela Mistral, Tala; 7. Riletture: Violeta Parra, Canzoni; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 1434 del 30 settembre 2006: 1. Maria G. Di Rienzo: Il ponte della pace; 2. La nonviolenza; 3. Marco Bosonetto intervista William Least Heat-Moon; 4. Barbara Romagnoli presenta "Razzismo, meticciato, democrazia razziale" di Valeria Ribeiro Corossacz; 5. Franco Cassano presenta "Cari amici del nord" di Tonino Perna; 6. Riedizioni: Gisela Bock, Le donne nella storia europea; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1437 del 3 ottobre 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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