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Nonviolenza. Femminile plurale. 65
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 65
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 25 May 2006 10:58:24 +0200
============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 65 del 25 maggio 2006 In questo numero: 1. Piccola prosa sul che fare tutti 2. Maria Rita Rendeu' intervista Rita Borsellino 3. Gabriele Aquilina e Elena Dall'Acqua: Con Rita Borsellino 4. Annarosa Buttarelli: Con Rita Borsellino 5. Centro documentazione pace di Ivrea: Con Rita Borsellino 6. Donatella Cortellini: Con Rita Borsellino 7. Secondo Ferioli: Con Rita Borsellino 8. Agnese Ginocchio: Con Rita Borsellino 9. Angela Giuffrida: Con Rita Borsellino 10. Fiamma Lolli: Con Rita Borsellino 11. Paola Mancinelli: Con Rita Borsellino 12. Raffaella Mendolia: Con Rita Borsellino 13. Giorgio Montagnoli: Con Rita Borsellino 14. Flavia Neri: Con Rita Borsellino 15. Marco Palombo: Con Rita Borsellino 16. Bruna Peyrot: Con Rita Borsellino 17. Alessandro Pizzi: Con Rita Borsellino 18. Ilenia Beatrice Protopapa: Con Rita Borsellino 19. Severino Saccardi: Con Rita Borsellino 20. Luca Salvi: Con Rita Borsellino 21. Wanda Tommasi: Con Rita Borsellino 22. Alberto Trevisan: Con Rita Borsellino 23. Gualtiero Via: Con Rita Borsellino 24. Luisa Zanotelli: Con Rita Borsellino 25. Un profilo di Rita Borsellino 1. PICCOLA PROSA SUL CHE FARE TUTTI Nel poco tempo che rimane ancora ciascun or faccia quello che sa fare per contrastare ancora il malaffare per far cessare infine la malora. Ogni persona parli, e' questa l'ora di persuadere tutte e tutti a dare un voto che le vite puo' salvare un voto che ti libera e ti onora. E la persona che vive lontana alla memoria il volto si richiami di chi conosce in terra siciliana gli scriva, gli telefoni, lo chiami per dirgli: sii la mano che risana, invera tu il mondo come l'ami. 2. MARIA RITA RENDEU' INTERVISTA RITA BORSELLINO [Ringraziamo Luca Kocci (per contatti: lkocci at tiscali.it) per averci inviato come contributo questa intervista pubblicata su "Adista" n. 25, aprile 2006] - Maria Rita Rendeu': Rita Borsellino, la tua candidatura a presidente della Regione Sicilia rappresenta il senso di una sfida politica nazionale. Nel 2001, infatti, il centrodestra suggello' in Sicilia, con 61 collegi vinti su 61, quelle singolari affinita' elettive tra ville brianzole e cupole mediterranee che avrebbero poi marchiato la XIV legislatura al di qua e al di la' dello Stretto. Da questa Sicilia e' ripartita la sfida elettorale dell'Unione ma, al di la' della piu' che auspicabile sua vittoria, rimane diffusa una certa sfiducia sul fatto che i guasti culturali e morali di certe prassi politiche, come quelle simbiotiche del berlusconismo e di certa Udc siciliana, possano essere riparati a breve. E allora, Italia "irredimibile" come la Sicilia, o Sicilia capace di riscatto e simbolo di una possibilita' di riscatto anche per l'Italia? - Rita Borsellino: Io credo che la Sicilia non sia affatto irredimibile e credo che lo abbia anche dimostrato in diverse occasioni. Non mi riferisco soltanto a tempi recenti, ma parto da molto lontano, pensiamo per esempio alle lotte contadine. Il problema e' che troppe volte, quando la Sicilia ha mostrato la sua capacita', non solo la sua voglia, ma innanzitutto la sua capacita' di reagire, di redimersi appunto, e' stata lasciata sola. Ecco perche' e' importante legare insieme Sicilia e Italia, soprattutto ora: la Sicilia sta rialzando la testa da situazioni difficili e complesse, mi riferisco agli intrecci tra certa Udc, cuffarismo, berlusconismo e tutto l'ambiente che ruota loro intorno, intrecci di una politica in cui l'etica purtroppo e' messa molto in secondo piano. Attenzione, qui non si tratta soltanto di un problema di schieramento politico. Il problema e' piu' a monte, il problema e' che qui spesso di politica c'e' ben poco: la gestione concreta della "politica" si e' troppo ispirata a cose che con la politica non avrebbero dovuto avere a che fare. Ripeto, e' importante legare Sicilia e Italia in un nuovo patto, in una nuova stagione politica. L'importanza di questo test elettorale, sia nazionale che regionale, e' proprio che Sicilia e Italia, a distanza di pochi giorni, hanno la possibilita' di riscattarsi insieme. Questa volta la Sicilia, con la voglia di reagire e di redimersi che sta mostrando, puo' farcela. Gia' basterebbe come segnale quello della partecipazione alle primarie sia per le elezioni politiche che per le elezioni regionali: a livello nazionale, in particolare, la Sicilia e' stata la terza regione per numero di partecipanti dopo Emilia Romagna e Toscana. Un segnale importantissimo, questo della voglia di partecipazione, e che fra l'altro e' quello che mi ha spinto a prendere la decisione personale di mettermi in gioco in questa congiuntura straordinaria, dove forte e' la voglia di redimersi sia a livello nazionale che a livello locale. Tutto cio' ci fa sperare che la reazione della Sicilia possa essere sostenuta, affiancata, sospinta, incoraggiata da quello che avverra' a livello nazionale: un'occasione unica, che spero non verra' sprecata come in tutti gli altri casi, quando invece la Sicilia e' rimasta sola. * - Maria Rita Rendeu': Ma tra i poteri di mafia e la voglia di partecipazione chi vince? La domanda potrebbe sembrare troppo schematica, ma ci tornano in mente parole come queste: la mafia "mette addirittura in forse l'esercizio della democrazia". Sono parole di Paolo Borsellino... se', perche' contrariamente ad altri noi non abbiamo problemi a citare il tuo cognome, a ricordare il significato del tuo cognome... - Rita Borsellino: Oh, meno male... anche se il problema non e' per gli altri, il problema e' che lo cito io il mio cognome e qualcuno non vuole! * - Maria Rita Rendeu': Ecco, appunto, come se essere segnati a vita per mafia fosse un incidente di percorso, sia per le persone che per la politica. Essendo invece che la mafia e' un'ipoteca invalidante l'esercizio e la compiutezza della democrazia, al punto che lo Stato italiano democratico e' a sovranita' limitata, ti chiediamo: come farai a governare in presenza di mafia? Ovvero: come farai a superare il voto di scambio e vincere cosi' questa sfida elettorale? E se vincerai, quale sara' il tuo stile di governo per tentare di contrastare l'ostacolo all'esercizio della democrazia che comunque la mafia costituira'? - Rita Borsellino: Certo, l'anomalia e' proprio il fatto che ci siano dei territori interi della nazione italiana che ancora oggi sono sotto controllo mafioso, questo significa una democrazia limitata, una democrazia amputata. Questo e' un dato di fatto. Dobbiamo partire proprio dall'idea che bisogna ristabilire la democrazia in tutto il Paese. Ricordo che quando siamo entrati in Europa c'erano degli osservatori attenti che dicevano: ma come fara' l'Italia ad assumere davvero una statura europea se parti del suo territorio sono controllate al Sud dalla camorra, dalla 'ndrangheta, da Cosa nostra? Ora, tornando alla mia candidatura, i mafiosi sanno perfettamente che cosa significa. Sanno che questa candidatura e' anche in contrapposizione a loro, nel senso che io cerchero' di contrastare questa loro sovranita' recuperando allo Stato democratico il territorio. Certo, non io da sola, ma forte del consenso di chi mi vota. Se io saro' eletta, vorra' dire che la maggior parte della Sicilia si vuole liberare del controllo mafioso, vorra' dire che la maggior parte dei siciliani avranno scelto di riprendersi il proprio territorio e che mi chiederanno di rappresentarli in questo percorso. Questo e' un fatto: lo sa la mafia, lo sa chi mi vota, lo sa il resto d'Italia, lo sa il governo italiano. Veniamo al come si fara' a governare: scegliendo persone che questo percorso incarnino, che questo percorso interpretino. Chi e' stato eletto in altre tornate elettorali, decisamente, ha interpretato un altro certo tipo di voto, ha interpretato un altro certo tipo di mandato, se e' vero come e' vero che i 61 deputati che sono andati al Parlamento italiano a rappresentare la Sicilia el 2001 non solo non hanno fatto niente per la Sicilia, ma hanno votato perfino la devolution, e che il presidente uscente, Cuffaro, ha accettato questa scelta tant'e' vero che, addirittura, non si e' schierato per il referendum, segno che ha accettato questa scelta dei parlamentari siciliani, anche contro la Sicilia. Allora, quelle persone hanno fatto queste scelte. Le persone che lavoreranno con me faranno scelte diverse, dovendo interpretare un voto che dice: noi a maggioranza ci vogliamo riprendere la nostra terra, ci vogliamo riprendere la nostra dignita' e vogliamo fare un percorso diverso da quello che fino adesso e' stato fatto. Cio' significhera' avere gia' superato il voto di scambio, almeno a maggioranza, e la mafia con questo dovra' fare i conti (certo, non sara' molto contenta, ne sono perfettamente consapevole). Dobbiamo raggiungere qualcosa che non si puo' piu' procrastinare, soprattutto ora che i siciliani hanno mostrato di essere maturi per questo percorso. Basti pensare a quello che sta accadendo in questo momento, durante la campagna elettorale: la voglia di democrazia partecipata, di programma costruito dal basso, di percorsi diversi a cui stanno partecipando anche persone che ormai si erano allontanate da qualsiasi impegno o che addirittura non votavano piu' da tanto tempo. Segni di una voglia di cambiamento che mi sembra molto chiara. Tutto sta a vedere cosa vincera', se vincera' questa voglia di cambiamento, questa presa di coscienza, questa voglia di legalita', oppure se avra' la meglio il voto di scambio, un voto che esprime voglia di continuare nelle politiche di clientele, nelle politiche di servitu'. Politiche di servitu' come quelle che hanno contrassegnato l'ultima finanziaria della Sicilia, con finanziamenti a pioggia, condoni, ecc. Oppure come quelle che si stanno svolgendo adesso, con assunzioni, stabilizzazioni, promesse, che due giorni prima delle elezioni, chissa' perche', raggiungono i tanti precari che in questi cinque anni sono stati lasciati a marcire nel bisogno e nella precarieta'. * - Maria Rita Rendeu': La scelta di una Sicilia diversa: sembrava un sogno, ma in questa stagione per molti sta diventando una speranza per cui lottare concretamente. Dal sogno alla speranza: puoi indicare un cammino concreto, anche a livello simbolico, un'idea precisa che dia il senso di una speranza reale, capace di trasformare l'umiliazione della servitu' in una nuova democrazia dei diritti? - Rita Borsellino: Intanto e' importante che siamo passati alla speranza, ovvero la speranza che il sogno di realizzi, quindi dobbiamo fare di tutto per realizzarlo, altrimenti diventa un incubo. Il primo passo lo stiamo facendo con i cantieri per il programma, dove ognuno ha la possibilita' di mettere a frutto la propria capacita', la propria professionalita', ma anche la propria storia politica perche' anche i partiti stanno entrando in questo cammino a servizio della nostra terra. E' da questo lavoro comune che viene fuori il programma per la Sicilia, che non sara' come nel passato calato sulla testa delle persone. Ma in questo programma non diremo soltanto che cosa non va, come vogliamo trasformarlo, ma anche quali saranno i mezzi che intenderemo usare. I cantieri, poi, nel nostro progetto resteranno sul territorio e si trasformeranno in laboratori municipali, diventando un luogo della partecipazione, in cui i cittadini avranno la possibilita' di continuare a incontrarsi, informarsi, partecipare e controllare quello che accade. La democrazia partecipata e' una attuazione della democrazia, essenzialmente, e cio' e' gia' una grande conquista, e che viene avvertita cosi', tant'e' vero che c'e' una grande partecipazione, un grande entusiasmo, una grande attenzione a quello che sta accadendo. Ora per esempio sto andando a Caltanissetta, dove c'e' uno dei cantieri piu' importanti, quello sulla sanita'. La sanita' riguarda in modo speciale la persona, nel momento della sua maggiore fragilita', il momento del bisogno, il momento del dolore, e noi vogliamo sottolineare che al centro del nostro programma ci sara' la persona. Da questo cantiere emergeranno indicazioni preziose per la salute, quindi per la parte piu' importante della vita di una persona (i proverbi insegnano: "quando c'e' la salute c'e' tutto"), anche sotto l'aspetto finanziario, economico e quindi dello sviluppo della nostra terra. La sanita', infatti, assorbe piu' della meta' del bilancio regionale, eppure la sanita' e' oggi in condizioni terribili, e intorno ad essa dilaga l'illegalita'. Ma forse non basta piu' appellarsi alla legalita', in tempi come questi in cui girano certe "leggi"... Occorrerebbe tornare a parlare del principio morale che deve reggere la legalita'. * - Maria Rita Rendeu': Certo, il senso della legalita' e' quello della "legge uguale per tutti", come metafora della convivenza umana in parita' di dignita' e diritti. Ma dove trovare la formazione al principio morale, alla cultura democratica della legalita'? "Adista" e' una testata che approda dentro le insenature di tanti credo. Cosa vorresti chiedere alle varie agenzie educative, e in particolare cosa chiedi alla Chiesa cattolica, perche' sia possibile ancora coltivare un senso dello Stato democratico, con lungimiranza, non solo nelle emergenze, perche' venga coltivato il senso della giustizia che sembra andare perduto? - Rita Borsellino: Chiedo alla Chiesa cattolica quello che d'altro canto avrei voluto da cristiana, da cattolica, che la Chiesa avesse fatto anche negli anni passati: una condanna molto chiara di quello che e' stato ed e' la mafia per esempio per la Sicilia o di quello che e' l'immoralita', la mancanza del rispetto delle regole per il resto dell'Italia, immoralita' che poi coincide spesso con atteggiamenti mafiosi o con interessi mafiosi. In Sicilia per anni la Chiesa non ha fatto nulla, nel senso che non ha neanche riconosciuto l'esistenza della mafia. Io ricordo le parole del cardinale Ruffini quando diceva: "la mafia non esiste". Non credo che il cardinale Ruffini fosse colluso o complice, ma credo che non abbia avuto la lungimiranza, proprio nel suo rappresentare la Chiesa, di indicare questo male come male fondamentale che poi ispira e racchiude anche tutti gli altri. Perche' in una situazione in cui la mentalita' mafiosa si forma, si radica, il rispetto delle regole non esiste, perche' la mafia e' la negazione delle regole, figuriamoci poi del rispetto per le persone. Ma se la mafia e' la negazione delle regole, se si stabilisce una mentalita' mafiosa significa che e' mancata l'educazione, significa che e' mancata l'individuazione e la stigmatizzazione di quello che era il problema vero da affrontare. Questo e' stato e non ci sono dubbi. Faccio un esempio piu' ampio: in Italia, quando e' scoppiata Tangentopoli, la Chiesa non si e' schierata in maniera chiara e netta, dicendo che quello, diciamolo in termini ecclesiastici, era peccato. La mafia e' peccato, Tangentopoli e' stato peccato, e invece questa indicazione netta, chiara non c'e' stata, lasciando senza guida troppe persone, che spesso poi si sono ispirate, invece, a quelle che sono state, diciamo cosi', le indicazioni "laiche" che arrivavano dai governi, che arrivavano da una certa politica, e arrivavano anche da un certo, come dire, lassismo diffuso, il lassismo del "va beh, fanno tutti cosi'". E in questi ultimi cinque anni tutto cio' si e' aggravato enormemente, perche' se addirittura e' il presidente del Consiglio che dice che non pagare le tasse e' una cosa che si puo' fare, se c'e' una pratica di governo per cui sembra che le tangenti si possono pagare - tanto e' vero che si fa l'ultimo condono in cui tu praticamente pagando il 20%, l'80% della tangente pero' te la tieni -, se addirittura ci sono tutta una serie di leggi che danno chiaramente privilegi a chi ha il potere, tutto questo fa diventare criterio di ispirazione per le scelte il potere, il denaro e l'emergere nella societa' a partire da altri valori rispetto a quelli morali. Quindi sicuramente la Chiesa, sempre per parlare il linguaggio ecclesiastico, ha peccato di omissione in troppi casi. Allora adesso farebbe bene veramente a dare delle indicazioni chiare, senza nascondersi dietro la necessita' di non schierarsi politicamente (uno schierarsi che comunque e' avvenuto, non dimentichiamo tutta la storia della Democrazia Cristiana). Qui non si tratta di schierarsi politicamente, oggi si tratta di scelte etiche. Si tratta di recuperare un'etica generale della politica. Poi, per carita', se riescono a dimostrarmi che si trova anche dall'altra parte, questa etica, io sono ben contenta di scoprire che non e' tutto cosi' perso come sembra, ma la Chiesa indichi, educhi la gente a distinguere chiaramente l'etica dalla mancanza di etica. * - Maria Rita Rendeu': Sicuramente un'agenzia formativa in tal senso e' costituita da Libera. La passione civile, e quindi politica, che hai vissuto con Libera, in cosa costituira' la cifra del tuo essere presidente della Regione Sicilia? Da presidente della Regione potrai individuare strategie per dare impulso a tutta la lotta di Libera per la restituzione del maltolto ai cittadini attraverso l'utilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi? - Rita Borsellino: Libera e' stata la mia formazione. Mi sono formata a questo modo partecipato di lavorare e ora anche di far politica proprio grazie a Libera, con le scelte che abbiamo fatto, con i metodi che abbiamo adottato. Se oggi scelgo di fare un programma partecipato e' perche' la mia abitudine e' quella di lavorare insieme, dove ognuno mette il meglio di se', delle sue conoscenze, delle sue capacita', delle sue esperienze, al servizio di un percorso comune. Riguardo ai beni confiscati ai mafiosi, abbiamo gia' individuato la possibilita' di una prima legge, forse proprio la prima che approveremo, che, sul modello di quella gia' approvata dalla Regione Campania, preveda un fondo di rotazione, di sostegno per chi si impegna ad assumersi il carico di un bene confiscato alla mafia. Un fondo di rotazione e' un mezzo per accedere praticamente a un credito (per le ristrutturazioni, per le sementi, per i lavori di bonifica ecc.) che invece le banche non darebbero, perche' le realta' che gestiscono un bene confiscato non possono dare nulla in garanzia, in quanto non sono proprietarie del bene. Le cooperative che lavorano i terreni confiscati alla mafia sono bersagliate, non a caso in particolare in questo momento, da attentati e da minacce, perche' la mafia capisce bene che cosa significa il cambiamento, e allora cerca di intimorire chi questa scelta di cambiamento ha fatto per dire agli altri: "guardate cosa gli succede, e' meglio che lasciate perdere". Occorre che lo Stato, che la Regione, in questo caso, si faccia carico di tutto questo e non gli dica "adesso arrangiati". * - Maria Rita Rendeu': Sempre rimanendo dentro l'alveo tracciato da Libera, vorremmo concludere richiamandoci alla Giornata della memoria in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata appunto dall'organismo guidato da don Ciotti per il 21 marzo a Torino. La memoria e' fondamentale per dare radici alla speranza, al futuro. La memoria delle vittime di mafia come seme di fertilita' di vita, come speranza di una democrazia segnata dal senso della giustizia? - Rita Borsellino: Credo infatti sia importante ricordare che questa Giornata si chiama della memoria e dell'impegno. Anzi, don Luigi negli ultimi anni ha precisato che forse bisognerebbe chiamarla Giornata dell'impegno e della memoria. Dell'impegno: perche' in questo elenco di persone c'e' la vita, oltre che la morte. Perche' ci sono non solo i magistrati, i poliziotti, i giornalisti, i medici, i professionisti, ma c'e' anche la gente comune: c'e' l'immagine di una vita vera, di una societa' in cui ognuno ha svolto la sua parte e a un certo punto si e' trovato a cozzare con gli interessi di un'altra societa' che ha messo invece l'interesse e il profitto al centro di tutto, tanto da difenderlo addirittura con la violenza. E l'impegno di oggi deve essere un impegno a tutto campo, in difesa dell'etica di una vita normale. Sottolineo, normale. Perche' i magistrati non erano eroi, perche' i poliziotti non erano eroi, non lo era il bambino che giocava all'angolo della strada, non lo era il giornalista che faceva cronaca cercando la verita'. Quell'elenco di persone e' l'elenco di persone che rappresentano la societa' sana, persone che quando non sono sostenute abbastanza dalle istituzioni - perche' di questo si tratta - trovandosi isolate soccombono. Allora a noi spetta il compito di essere una societa' sana che espella la scelta della violenza e dell'utilitarismo, anche nelle concezioni che vedono le persone ridotte a consumatori, a clienti, a strumento di profitto. Ma questo deve essere rappresentato da istituzioni che siano garanti di questo percorso. Perche' nessuno piu' si trovi ad essere eroe soltanto perche' sta facendo la sua parte, in maniera corretta. * - Maria Rita Rendeu': Questo trovare risposte di vita nella testimonianza di chi e' stato ucciso solo perche', appunto, difendeva la dignita' della cittadinanza umana richiama alla mente il senso dell'andare di tanti a vivere a livello personale questa memoria... - Rita Borsellino: Si', sai quante persone all'indomani degli attentati del '92 sono venute a Palermo proprio per questo! Persone che sentirono questo bisogno, il bisogno di testimoniare la vita. La mia nipotina il 19 di luglio, quando vede le manifestazioni che facciamo, con i bambini, con le persone, mi dice: questa e' la festa dello zio Paolo. Ha ragione. Ha 7 anni la mia nipotina. Paolo e' stato ucciso 14 anni fa. 3. GABRIELE AQUILINA E ELENA DALL'ACQUA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Gabriele Aquilina e Elena Dall'Acqua (per contatti: gabriele.aquilina at tin.it) per questo intervento] Amiamo la Sicilia e sappiamo quanta ricchezza umana, culturale e naturale e' da troppo tempo dissipata a causa del cancro della mafia. E non possiamo pensare a nessuna rinascita del paese senza partire dall'estirpazione della mafia, perche' e' un problema che ci riguarda tutti. Per questo siamo vicini a Rita Borsellino e a tutte le siciliane e tutti i siciliani che la sosterranno nel suo impegno politico e civile. 4. ANNAROSA BUTTARELLI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Annarosa Buttarelli (per contatti: Annarosa.Buttarelli at univr.it) per questo intervento che estraiamo da una lettera personale] Con le amiche della redazione di "Via Dogana" pubblichiamo una nostra intervista a Rita Borsellino sul numero che sta per uscire, a sostegno della sua candidatura. 5. CENTRO DOCUMENTAZIONE PACE DI IVREA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Maddalena Micotti (per contatti: maddalenamicotti at alice.it) per averci inviato questo intervento del Centro documentazione pace di Ivrea] Il Centro documentazione pace di Ivrea, associazione che lavora sul territorio da molti anni per l'affermazione della legalita' e la diffusione della cultura della pace, e' onorato di esprimere la propria ammirazione e la fraterna vicinanza a Rita Borsellino e di auspicare che i suoi concittadini sappiano sostenerla ed eleggerla. Alcune di noi l'hanno personalmente conosciuta e sono state colpite dalla sua mitezza, unita a volonta' di impegno e dedizione per un cambiamento della societa' siciliana e per la costruzione di un clima liberato dalla paura e dalla soggezione al potere della mafia. Condividiamo i principi ispiratori del suo agire; siamo certi che, se otterra' la fiducia degli elettori, la Sicilia vivra' un "tempo" nuovo, in cui i suoi figli anche piu' sfiduciati e sofferenti potranno toccare con mano che si puo' davvero ritrovare la voglia di vivere e lottare, quando nelle amministrazioni pubbliche ci sono trasparenza, chiarezza, coraggio, senso della legalita' e del bene comune. 6. DONATELLA CORTELLINI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Donatella Cortellini (per contatti: donatella.cortellini at fastwebnet.it) per questo intervento] Sono anch'io per Rita presidente. 7. SECONDO FERIOLI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Secondo Ferioli (per contatti: secondo at infinito.it) per questo intervento] Ho partecipato alla manifestazione di Palermo per l'assassinio di Giovanni Falcone, in quell'occasione conobbi delle persone squisite, ringraziavano per non averli lasciati soli. Due mesi dopo mentre ero in Congo (ex Zaire) mi giunse la notizia della stessa sorte toccata a Borsellino.Mi prese una grande tristezza, pensavo a quelle persone che avevo incontrato a Palermo, la sensazione che il tramonto fosse gia' sceso sull'aurora della speranza di sconfiggere la mafia. Per fortuna era solo un timore. Ho avuto modo di conoscere e di incontrare Rita Borsellino piu' volte a Ferrara, ammirarla per la sua testimonianza, per il suo modo di stare con le persone, in particolare in mezzo ai ragazzi. Ho ammirato il lavoro che con Libera ha fatto nelle scuole per diffondere la cultura della legalita'. La Sicilia l'ho sempre definita la mia regione di elezione: per la sua cultura, per l'arte, per la sua gente. Per questa gente sono contento che abbiano l'opportunita di eleggere Rita Borsellino, perche' il valore aggiunto di Rita e' questa sua appartenenza alla societa' civile, e mi immmagino il sorriso di Paolo e Giovanni, questa volta senza la sigaretta. 8. AGNESE GINOCCHIO: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Agnese Ginocchio (per contatti: agnese.musica at katamail.com) per questo intervento] Non c'e' pace senza giustizia e quindi rispetto per la legge. Per questo motivo noi gente del sud, associamo al grande valore della pace e della nonviolenza, anche quello della legalita', cosi' necessario per riportare ordine ed equilibrio nella societa', in particolare per tutto il sud. Per questo chiediamo la presenza nelle istituizioni e nella politica di persone che a questo siano sensibili, che abbiano gia' sperimentato sulla propria pelle cosa significa essere vittime delle mafie, dell'illegalita' e dell'omerta'. Credo che solo in seguito ad una grande prova si possa capire cosa significhi il valore della pace. La pace richiede scelte obiettive e coerenti. Basta con le parole. Urgono fatti e azioni concrete. Rita Borsellino, che ho personalmente conosciuto, e' una delle persone piu' adatte per governare la Sicilia. Dopo l'uccisione di suo fratello, il giudice Borsellino, ella ha attraversato un duro periodo e cammino di prova. Ma testimoniando il valore della speranza, come il significato del perdono e della riconciliazione, e' riuscita ad affermare grande e profondo senso di' umanita', di solidarieta' e di umilta', valori necessari per chi governa. Ci auguriamo che questa volta la pace e la legalita' prevalgano in queste terre e che sorga un nuovo sole di speranza e di rinascita: Rita Borsellino per il cambiamento e la rinascita del sud. Auguri dunque a Rita! Auguri di rinascita e di pace al mio sud. 9. ANGELA GIUFFRIDA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Angela Giuffrida (per contatti: frida43 at inwind.it) per questo intervento] Auguro a Rita Borsellino di essere eletta alla presidenza della Regione siciliana e mi auguro che cio' avvenga perche' la sua non e' solo una candidatura contro la mafia ma anche a favore delle donne. In una intervista rilasciata a Giovanna Romualdi, riportata nel n. 8 del "Foglio del paese delle donne", Rita Borsellino dice: "La mafia e' fortemente strutturata in senso patriarcale e da donne non possiamo che avere tutto da guadagnare nello sconfiggere le oppressioni occulte e manifeste... In Sicilia un governo di soli uomini ha prodotto una situazione di totale sfascio. E' il momento di cambiare. Ritengo che la presenza delle donne, in un governo, sia non solo auspicabile, ma necessaria, proprio per quel valore aggiunto che noi rappresentiamo". Bisogna ammettere che ha saputo fare meglio di Prodi, inserendo nella sua lista il 50 per cento di donne, pero', siccome l'egemonia maschile sta portando allo sfascio l'intero pianeta e non solo la Sicilia, occorre sottolineare che la presenza femminile nelle istituzioni e' una inderogabile esigenza... 10. FIAMMA LOLLI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Fiamma Lolli (per contatti: fiamma.lolli at libero.it) per questo intervento] Mi scriveresti trenta righe per sostenere Rita Borsellino candidata alla presidenza dell'Assemblea Regionale Siciliana? Che cosa c'e' di piu' facile, mi sono detta. Talmente facile che ne ho scritte sessanta, poi novanta: tutte infarcite di retorica dalla prima all'ultima, pezzi strappacuore di un'inutilita' davvero unica. E allora torniamo coi piedi per terra, cerchiamo di essere utili. Immaginiamo che ci sia qualcuno, anche uno solo, indeciso non tanto su chi votare ma se votare o no. Qualcuno oramai convinto che tanto tutto sia uguale, che tutti siano uguali. Qualcuno convinto di essere troppo piccolo, troppo poco, troppo uno per fare la differenza. Potra' sembrare impossibile a chi pensi, come la maggior parte di noi, che di qua c'e' Rita Borsellino, di la' Salvatore Cuffaro e in mezzo i tredici anni delle loro storie personali e politiche, chiaro: eppure la Sicilia ha uno dei tassi di astensionismo piu' alti d'Italia. Purtroppo sappiamo che Cosa Nostra e piu' in genere le organizzazioni criminali le elezioni le vincono in vari modi, uno dei quali e' diffondere nel tessuto civile, gia' duramente logorato, dei territori nei quali esercita il suo dominio la diffidenza verso tutte le istituzioni: chinati junco ca passa la china, piegati canna che la piena passa, l'onda si placa, non vedere non guardare non ricordare. Che cosa dire al ragazzo che si vede rubare il motorino? Fai la denuncia, certo: ma poi o te ne puoi ricomprare uno, o resti senza, o infine c'e' qualcuno al quale puoi rivolgerti per riaverlo, in cambio di denaro o, chissa', prima o poi di un favore. Vuoi aprire una tua attivita'? Benvenuto: ma preparati a pagare se vuoi che ti sia fatto il favore di lasciarla aperta. Vuoi l'acqua? Favorisci; paga e favorisci. Non ti aspetterai che un voto cambi qualcosa! Il nostro ipotetico qualcuno, soffocato da tanta melma, poco fatichera' a confondere diritti e favori e le cose andranno avanti cosi' perche' e' cosi' che da troppo tempo vanno: tutto cambia perche' nulla cambi, si sa. E allora, se e' questo quel che si sa, cerchiamo quel che non si sa: rialziamo il capo, spalanchiamo porte e finestre, facciamo entrare l'aria, scompaginiamo le carte del castello. Che un'altra Sicilia e un altro mondo siano possibili e' cosa di cui oramai dovremmo iniziare ad avere le prove; si tratta di passare da possibile a reale. Non e' un passo da poco ma e' l'unico indispensabile per continuare a camminare a testa alta e alla piena che monta fare argine invece di lasciarsene sommergere. Facile a dirsi, dal continente, si obiettera': ma basta con questa falsa (si', peggio che sbagliata: falsa) convinzione, ovvero questa illusione, che la Sicilia sia laggiu', in fondo, e che esista un altrove, un qui, nel quale sapersi lontani e in salvo dalla barbarie. Ogni pezzo di terra strappato al controllo mafioso, ogni posto di lavoro reso trasparentemente disponibile, ogni mezzo di trasporto che colleghi case e scuole, ogni edificio in cui si studi invece di macellarvi carne, ogni cura medica ricevuta quando e come si deve e' insieme sacchetto di sabbia per l'argine e risultato degli argini alzati. Percio' sostengo Rita Borsellino, perche' so che se sara' eletta - e sara' eletta! - sara' a sua volta lei a sostenere me e a restituire salute a un pezzo di quel corpo collettivo che e' il mio paese. Un pezzo, francamente, nel quale in occasioni del genere mi viene ogni volta una gran voglia di essere siciliana per poterci andare a votare. 11. PAOLA MANCINELLI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Paola Mancinelli (per contatti: mancinellipaola at libero.it) per questo intervento] Cone studiosa di filosofia a servizio della verita' nell'impegno per la polis, come insegnante, educatrice e formatrice, intendo aderire e condividere l'impegno di Rita Borsellino. In primis ritengo che la sua lotta nonviolenta, democratica, ferma e consapevole per una democrazia autentica, per uno stato che garantisca giustizia, dignita', liberta' sia fotemente esemplare rispetto ad una immagine diseducativa di vendetta, ritorsione, ricatto, compromesso che santura l'azione politica, l'istanza etica e quella comunitaria. Come dice Eraclito solo i desti hanno un mondo comune e osare l'insperato e' il collante di questa possibile costruzione. Inoltre,sono convinta che l'altezza e la nobilta' dell'impegno sia radicata nella fedelta' al quotidiano, alla vita activa, spazio del'agire pubblico, ove, pero', l'azione rinvia all'indisponibile grandezza della dignita' dell'uomo e assume una portata universale nel momento in cui ci si prende cura di un'umanita' storica ed incarnata. Auguro a Rita e a noi di poter continuare a prendere coscienza della natura nobile e profetica dell'agire nella citta' dell'uomo, perche' il retaggio e la memoria della storia sia la radice della capacita' di futuro che mai nessuna generazione puo' e deve lasciarsi rubare. E che questa investitura generazionale, come la chiamava Balducci, possa essere un faro che orienti convergenze etiche e creatice capaci di alleggerire la terra. 12. RAFFAELLA MENDOLIA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Raffaella Mendolia (per contatti: raffamendo at libero.it) per questo intervento] La candidatura di Rita Borsellino rappresenta uno spiraglio di vera speranza nella vita pubblica della regione Sicilia, perche' incarna un nuovo modo di fare politica, concretamente a fianco della societa' civile. Rita ha saputo trasformare il ricordo del fratello in un impegno attivo per la societa' civile, costruito nel tempo attraverso la lotta alla mafia, e poi dedicandosi all'educazione alla legalita' e alla democrazia delle nuove generazioni. La sua candidatura e' importante oggi non tanto per la sua valenza simbolica ma soprattutto per la concreta volonta' di trasformare la Sicilia. Il suo sguardo e' oggi provvidenzialmente rivolto al futuro: la sua missione e' infatti trasmettere ai giovani la consapevolezza dei propri diritti attraverso la conoscenza dei fatti, affinche' possano acquisire una coscienza critica e responsabile che, una volta adulti, consenta loro di fare scelte giuste e coerenti per il bene loro e della collettivita', capaci di interrompere la catena che fino ad oggi ha reso i cittadini schiavi delle mafie. L'elezione di Rita Borsellino come Presidente della Regione Sicilia renderebbe possibile la realizzazione di una politica nuova, che parte dal basso e insegue soluzioni pratiche a problemi reali, e si presenta quindi come una imperdibile opportunita' di riscatto e di progresso per la comunita' siciliana. 13. GIORGIO MONTAGNOLI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Giorgio Montagnoli (per contatti: montagnoli at nodalisfree.it) per questo intervento] Mi aggiungo alla schiera degli estimatori di Rita Borsellino, che penso avra' un buon risultato per la sua determinazione e il suo coraggio. 14. FLAVIA NERI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Flavia Neri (per contatti: flavia.neri at tin.it) per questo intervento] Voglio il rispetto delle regole e della legalita', voglio una giustizia equa e solidale, voglio liberta', voglio diritti e doveri per ogni cittadino, voglio il rispetto dell'ambiente. Credo nella possibilita' di costruire e vivere un mondo altro: per questo voglio Rita Borsellino prossima presidente della Regione Sicilia. 15. MARCO PALOMBO: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Marco Palombo (per contatti: tabaccheriapalombo at tiscali.it) per questo intervento] Se Rita Borsellino vincera' le elezioni siciliane sara' la vittoria della gente onesta, della societa' civile che fa politica, dei movimenti di questi anni che hanno imposto le primarie. Ma quale che sia il risultato elettorale, questa esperienza, che ha comunque per ora messo in dubbio un risultato che sembrava scontato, ha insegnato qualcosa. Ha insegnato che le primarie sono uno strumento prezioso e vanno difese, che la societa' civile non deve essere ne' subalterna ne' estranea alla politica ufficiale, che l'impegno diretto delle donne puo' aiutare a rompere equilibri consolidati e ingiusti. 16. BRUNA PEYROT: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Bruna Peyrot (per contatti: peyrotb at libero.it) per questo intervento] Rita Borsellino: un nome che ricorda alleanze di pace e di nonviolenza. L'augurio piu' profondo e' che vinca l'elezione alla presidenza di un'isola meravigliosa, al centro del Mediterraneo, una regione ricca di storia, di cultura, di gioia e di profumi che ha bisogno di ritrovarsi e di ritrovare la pace. Rita unisce la presenza in questa tradizione profonda di una terra di frontiera con l'esperienza del dolore trasformato in servizio al prossimo. La dimensione soggettiva e quella politica trovano espressione nel suo impegno sociale, da "sorella" e da cittadina. 17. ALESSANDRO PIZZI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Alessandro Pizzi (per contatti: alexpizzi at virgilio.it) per questo intervento] Auguro ai cittadini siciliani di essere governati per i prossimi cinque anni da Rita Borsellino. 18. ILENIA BEATRICE PROTOPAPA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Ilenia Beatrice Protopapa (per contatti: ladyjaners at hotmail.it) per questo intervento] Ricordiamo le preziose parole di Paolo Borsellino: "La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della liberta' che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguita' e quindi della complicita'". Mancano ormai poche ore alle elezioni amministrative in Sicilia e troviamo una candidatura, quella di Rita Borsellino, che ha bisogno del sostegno di tutte le persone oneste che credono e si battono per la lotta alle mafie. Non dimentichiamo che qui non e' in gioco il destino della sola Sicilia, bensi' il futuro dell'Italia intera, e Rita Borsellino si e' da sempre battuta per il superamento di ogni sudditanza alla mafia, anzi alle mafie (camorra, 'ndrangheta, sacra corona unita, banda della Magliana ecc.) di questo nostro Paese. Sostenere Rita Borsellino significa oggi sostenere un cammino di liberazione (ricordiamo che Rita e' stata l'iniziatrice convinta di Libera, la piu' importante realta' in Italia che ha come principio il rifiuto assoluto della "convenienza" del convivere con le mafie), un cammino che, basandosi sul ricordo indelebile del fratello Paolo, nonche' di Giovanni Falcone, fa si' che tutte le persone eticamente coraggiose (e si fa riferimento all'intera nazione Italiana), capiscano sempre di piu' che la mafia e' un fenomeno umano (nel senso che e' stato messo su, purtroppo, dall'uomo stesso) e - parafrasando le parole di Falcone - come ogni fenomeno umano ha avuto un inizio e, soprattutto, avra' una fine. Con Rita Borsellino voltiamo quindi pagina, perche' il malaffare, gli imbrogli, gli intrecci illeciti (percio' le mafie) sono destinati a finire e sentiremo, finalmente, "il fresco profumo della liberta'". 19. SEVERINO SACCARDI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Severino Saccardi (per contatti: s.saccardi at aliceposta.it) per questo intervento] Rita Borsellino e' una bella figura, emblematica e rappresentativa di molti valori, umani, etici e politici, che ci rimandano non solo ad un'altra idea della Sicilia, ma anche ad un'altra idea dell'Italia. Rita Borsellino e' molto conosciuta ed apprezzata in Toscana, soprattutto nelle scuole che sono state gemellate con realta' siciliane nel quadro dell'educazione alla legalita' e nel mondo dell'associazionismo. La sua figura e la sua azione sono connesse alla prospettiva di un futuro diverso per la bella terra siciliana, che ha anche l'occasione per riscoprire le sue piu' significative radici: la vocazione europea e mediterranea insieme, che solo una matura cultura della convivenza puo' contribuire a valorizzare. Rita ci ricorda che non c'e' vera convivenza se non c'e' rispetto della legalita' e del diritto. Di cuore, mi sento di augurarle successo nell'impresa che generosamente si e' prefissa di realizzare. Severino Saccardi, direttore di "Testimonianze", consigliere regionale della Toscana 20. LUCA SALVI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Luca Salvi (per contatti: lucasalvi at msw.it) per questo intervento] Voglio esprimere la mia opinione personale che non possa esserci candidata migliore di Rita Borsellino per la Regione Sicilia, una regione meravigliosa e bisognosa soprattutto di giustizia e di legalita'. Questa candidatura onora la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ed e' la candidatura dei siciliani che vogliono voltare pagina e creare un'altra Sicilia di pace, di giustizia e di prosperita'. 21. WANDA TOMMASI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Wanda Tommasi (per contatti: wanda.tommasi at univr.it) per questo intervento] Dichiaro sen'altro il mio appoggio alla candidatura di Rita Borsellino alla Presidenza della Regione Sicilia: credo sia un significativo esempio di donna impegnata nella lotta contro la mafia. 22. ALBERTO TREVISAN: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Alberto Trevisan (per contatti: trevisanalberto at libero.it) per questo intervento] Rita Borsellino non e' una "quota rosa" ma e' una donna che come molte altre, Maria Falcone, Carol Beebe Tarantelli, Rosa Calipari e molte altre, hanno preso il testimone dei loro fratelli, dei loro compagni, dei loro parenti per continuare il loro impegno stroncato dalla mano assassina di quanti non permettono lo sviluppo di una societa' piu' giusta, piu' umana. Amo il Sud, amo la Sicilia e vedo in Rita il punto di riferimento di una societa' che vuole cambiare. La nave della legalita' che ieri ha raggiunto Palermo con giovani da ogni parte d'Italia, non solo da Locri, dovra' essere la nave che Rita sapra' guidare nel mare piu' bello che abbiamo, che deve unire, accogliere e non rinchiudere i nostri fratelli che fuggono dalla guerre, dalla fame dei paesi dell'altra sponda del Mediterraneo. Il suo "programa partecipato" e' la continuazione dell'opera di Danilo Dolci, di Lorenzo Barbera, di tanti siciliani, come Pio La Torre, come Giuseppe Impastato. Sono con Rita e le auguro di riuscire in questa impresa di civilta' e fraternita'. 23. GUALTIERO VIA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Gualtiero Via (per contatti: gualtierov2000 at yahoo.it) per questo intervento che estraiamo da una piu' ampia lettera] Ovviamente mi auguro con tutto il cuore che Rita Borsellino vinca, e magari stravinca... 24. LUISA ZANOTELLI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Luisa Zanotelli (per contatti: luisazanotelli at virgilio.it) per questo intervento] Vorrei poter essere a Palermo, nella citta' tanto cara a Rita, per mettermi a disposizione della rete di amici sostenitori per contribuire alla riuscita di Rita Borsellino alla prima carica istituzionale siciliana. E questo di lei mi viene da dire: Rita e' la perla nella conchiglia scheggiata rigata di sabbia per quanti difetti lei abbia e' una meraviglia. * Un augurio di cuore a tutti, Luisa Zanotelli 25. UN PROFILO DI RITA BORSELLINO Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino assassinato dalla mafia, e' da molti anni insieme a don Luigi Ciotti la principale animatrice dell'associazione "Libera", la principale rete dei movimenti della societa' civile impegnati contro la mafia. Per coordinare e diffondere le informazioni sulla campagna a sostegno della candidatura di Rita Borsellino a presidente della Regione Sicilia e' attivo il sito: www.ritapresidente.it * Dal sito della Wikipedia (http://it.wikipedia.org) riprendiamo la seguente piu' ampia notizia biobibliografica: "Rita Borsellino (Palermo, 2 giugno 1945) e' una cittadina siciliana nota per il suo impegno in campo politico e sociale. Sorella del magistrato Paolo Borsellino, nel 1967 si laureo' in farmacia all'Universita' degli Studi di Palermo, esercitando la professione di farmacista nel capoluogo siciliano per vari anni. E' divenuta, in seguito all'assassinio del fratello, testimone della lotta alle criminalita' organizzate. Nel 1995 divenne vicepresidente di Libera, associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui e' stata nominata presidentessa onoraria nel 2005. Con Libera ha contribuito in maniera determinante allíapprovazione delle legge 109/96 sull'uso sociale dei beni immobili confiscati alle mafie e sostiene attivamente il progetto Libera Terra. Dal 1992 e' impegnata attivamente nella societa' civile nel campo dell'educazione alla legalita' democratica, nel diffondere una cultura di giustizia e solidarieta', non solo per tener vivo il ricordo del fratello e di tutte le vittime della mafia, ma soprattutto perche' in particolare le nuove generazioni attraverso la conoscenza dei fatti acquistino consapevolezza dei propri diritti, del valore della legalita' e della democrazia, una coscienza critica e responsabile che, una volta adulte, consenta loro di fare scelte giuste e coerenti per il bene loro e della collettivita' nella quale sono chiamate a vivere. Dal 1994 assieme all'Arci Sicilia e in seguito con la collaborazione di Libera contribuisce all'ideazione e alla crescita dell'iniziativa della Carovana Antimafie, un'esperienza ormai di carattere internazionale che mira a "portare per tutte le strade" l'esperienza di un'antimafia propositiva che vuole incidere positivamente sulla realta' economica, sociale, amministrativa dei luoghi che attraversa stringendo intrecci solidali ed etici tra i cittadini, le istituzioni e le diverse realta' della societa' civile organizzata presenti sui territori. Dal 1998 e' presidentessa della 'Associazione Piera Cutino - guarire dalla talassemia', associazione senza scopo di lucro che promuove la ricerca medica contro la talassemia. Numerose sono state le sue iniziative contro le attivita' mafiose ed in favore dell'emancipazione delle donne. Tra le sue opere, impregnate proprio di questi temi, si ricordano Nonostante Donna. Storie civili al femminile (1996); La fatica della legalita' (1999); I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile (2002); Fare memoria. Per non dimenticare e per capire (2003); Rita Borsellino - Il sorriso di Paolo (2005). Alla fine del 2005 si e' intensificato il suo impegno politico accettando la proposta, veicolata dalla coalizione di centrosinistra, di candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia nelle amministrative della primavera 2006. La sua candidatura e' stata sancita dallo svolgimento di elezioni primarie (il 4 dicembre), nelle qualiha ottenuto il 66,9% dei consensi... E' sposata dal 1969 e ha tre figli". * Tre siti particolarmente utili: - Rita Borsellino Presidente: www.ritapresidente.it - Comitati per Rita Borsellino Presidente: www.comitatixrita.it - Rita-express: www.ritaexpress.it ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 65 del 25 maggio 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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