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La domenica della nonviolenza. 74
- Subject: La domenica della nonviolenza. 74
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 21 May 2006 10:03:21 +0200
============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 74 del 21 maggio 2006 In questo numero: 1. Normanna Albertini: Con Rita Borsellino 2. Enrica Bartesaghi: Con Rita Borsellino 3. Maria G. Di Rienzo: Con Rita Borsellino 4. Doriana Goracci: Con Rita Borsellino 5. Elena Liotta: Con Rita Borsellino 6. Giovanni Mandorino: Con Rita Borsellino 7. Tiziana Plebani: Con Rita Borsellino 8. Eugenio Scardaccione: Con Rita Borsellino 9. Gianni Sofri: Con Rita Borsellino 10. Mao Valpiana: Con Rita Borsellino 11. Giulio Vittorangeli: Con Rita Borsellino 12. Rita Borsellino 13. Oggi a Firenze 14. Il 22 maggio a Palermo 15. Sergio Muzzupappa presenta gli "Scritti di storia e politica" di Gaetano Arfe' 16. Letture: Guenther Anders, L'odio e' antiquato 17. Letture: Isaiah Berlin, La liberta' e i suoi traditori 18. Letture: Giovanni Guastini (a cura di), Tav in Val di Susa: le ragioni di una lotta 19. Riedizioni: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Il manifesto di Ventotene 1. I HAVE A DREAM. NORMANNA ALBERTINI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Normanna Albertini (per contatti: normanna.a at libero.it) per questo intervento. Normanna Albertini e' nata a Canossa nel 1956, insegnante nella scuola elementare, vive e lavora a Castelnovo ne' Monti; e' impegnata nel gruppo di Felina (Reggio Emilia) della Rete Radie' Resch, e quindi in varie iniziative di solidarieta', di pace, per i diritti umani e per la nonviolenza; scrive da anni su "Tuttomontagna", mensile dell'Appennino reggiano. Opere di Normanna Albertini: Shemal, Chimienti Editore, Taranto-Milano 2004] Con Rita, sicuramente, e il perche' lo dice chiaro il "suo" programma di 58 pagine, di cui riporto uno stralcio. Con Rita ricordando, oltre al fratello Paolo Borsellino e a Giovanni Falcone, un'altra Rita, la coraggiosa ragazza di Partanna che collaboro' con Borsellino e a cui nessuno ha assegnato medaglie... Dimenticata in fretta dai media, sei stata grande, Rita Atria. A te il nostro grazie. E il nostro sostegno, oggi, a Rita Borsellino. * Dal suo programma: "In Sicilia non e' piu' rinviabile una azione corale e collettiva che rompa definitivamente con una storia di cattivo governo, di cattiva politica, di mancanza di autonomia vera e di presenza persistente della criminalita' organizzata. La ricostruzione della democrazia nel dopoguerra non e' stata accompagnata nella nostra Isola dalla liberazione dalla mafia e non ha quindi avviato una pienamente normale, ordinaria e ordinata democrazia. Le grandi lotte contadine ed operaie del dopoguerra, in cui si e' espressa in Sicilia la Resistenza, e la lunga stagione di lotta contro Cosa Nostra non hanno ancora raggiunto l'obiettivo di liberare la Sicilia, le sue Istituzioni, dal cancro mafioso. L'Italia continua a pagare il prezzo di una Sicilia che resta una 'questione' per l'intero Paese. Le stragi di mafia sono anche il frutto perverso di quella mancata liberazione, di quel deficit di democrazia che ha accompagnato la nostra vita civile. Il cattivo governo, il clientelismo e l'impoverimento della capacita' di discutere e di progettare il futuro dell'Isola sono una conseguenza di quel frutto perverso. "Ricostruire la democrazia e ritessere una trama non corrotta della vita civile, oggi, per noi, in Sicilia, e' importante per isolare i soggetti politici e sociali portatori di vecchie e nuove culture politiche, dedite all'occupazione affaristico-mafiosa del potere. Per ristabilire quell'intesa ideale e politica tra le grandi correnti del pensiero democratico cattolico, socialista e liberale e per chiudere una storia di dipendenza, di clientelismo, di mafia, di mancanza di autonomia e di legalita'. "Oggi, e' tempo di costruire anche in Sicilia - secondo quello spirito che seppe creare la Resistenza - 'un'intesa tra uomini della piu' diversa formazione e delle piu' diverse tendenze' per colmare un deficit di democrazia e per costruire l'avvio di un'altra Storia, libera, plurale e partecipata". 2. I HAVE A DREAM. ENRICA BARTESAGHI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Enrica Bartesaghi (per contatti: bartesaghie at tele2.it) per questo intervento. Enrica Bartesaghi, nata in provincia di Lecco nel 1954, presidente del comitato "Verita' e giustizia per Genova" (sito: www.veritagiustizia.it), e' autrice del libro Genova, il posto sbagliato. La Diaz, Bolzaneto, il carcere: diario di una madre, Nonluoghi libere edizioni, 2004] Con le ultime elezioni, noi donne abbiamo perso, di nuovo, una grande occasione... Quella di una corretta rappresentanza femminile in Parlamento, al Governo, alla presidenza di Camera e Senato, alla Presidenza della Repubblica. Corretta, per me, significa 50%, trovo ogni altra percentuale ridicola e mi fa pensare alle riserve indiane, agli animali, alle piante e ad ogni altro essere vivente estinto o in via d'estinzione. Noi donne non siamo da nessuna parte (che conti davvero) in questo nuovo Governo e i risultati gia' si vedono. Il manuale Cencelli ha vinto consolidando il potere con le sue logiche maschili, le donne hanno perso e con loro la parte migliore della societa' italiana. Ricominciamo dal Sud, ricominciamo dalla Sicilia, ricominciamo da una donna, ricominciamo con Rita Borsellino. Ricominciamo dal desiderio, dalla necessita' e dall'urgenza di legalita', in Sicilia ed in Italia. Rita Borsellino Presidente della Regione Sicilia sarebbe un bellissimo segnale anche per chi, come me, vive nel lombardo-veneto, sempre piu' lontano dalla cultura della pace, della giustizia; immersi nella nebbia soffocante del razzismo e dell'intolleranza, della Lombardia da bere e da mangiare, da consumare, senza lasciare neppure le briciole per gli "altri". L'elezione di Rita potrebbe portare anche qui, al Nord, un po' del sole, della storia e della cultura che la sua regione ha in dote. Auguri Rita! 3. I HAVE A DREAM. MARIA G. DI RIENZO: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento. Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sidney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005] Ogni anno, in questa stagione, cammino piano fino in fondo al giardino abbandonato, su un isolotto sul fiume che sta vicino a casa mia. Ogni anno con il fiato un po' sospeso, perche' non so se il rosaio selvatico e' ancora vivo. Solo io dedico al giardino qualche cura, e chi passa di la' pare faccia a gara a strappare e rovinare le piante che restano. Ma il rosaio resiste. Anche quest'anno mi ha stupito e commosso con il piccolo miracolo della pazienza e della costanza: una cascata di fiori rosa, un'esplosione di vita, di gioia, e in ogni bocciolo mi pareva di vedere il volto di una donna o di un uomo che come il rosaio resistono alla violenza e al degrado. Non ho il piacere di conoscere personalmente Rita Borsellino, ma di sicuro uno di quei volti era il suo. Le faccio i miei auguri, e con affetto e riconoscenza per il suo impegno le dedico le mie rose selvatiche. So che se la Sicilia avra' le cure di Rita, fiorira' come esse fioriscono. 4. I HAVE A DREAM. DORIANA GORACCI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Doriana Goracci (per contatti: dorianagoracci at hotmail.it) per questo intervento. Doriana Goracci e' impegnata nel movimento delle Donne in nero e in molte altre esperienze di pace e di solidarieta'] Giornali, posta, caffe' mattutino. Non c'e' zucchero che tenga, la bocca e' piena di amarezza nell'apprendere una volta ancora come sia negata alle donne la possibilita' di amministrare realmente la cosa pubblica. Siamo capaci di parlare, scrivere, curare, proporre, siamo capaci noi "femmine" di gridare, combattere, resistere, amare. Invece sembra senza fine questo remare all'incontrario, l'unico che ci viene permesso di fare. Se si propone una candidata a ruoli istituzionali, ecco una levata di scudi sulla sua eta' anagrafica: e' troppo vecchia... Se si propone un incarico femminile che prevede di usare il portafoglio dei cittadini...: in questo caso non si discute nemmeno, si cancella solo la possibilita'. Visibili come madri coraggio, come cassandre filosofeggianti, come giovani spudorate, come cinquantenni in menopausa, come donne sole e frustrate, come sgambettanti trapeziste, come meste pensionate, come api operaie a formare un alveare, insoddisfatte-vogliose-servette, intellettuali snob perditempo, apprensive chiocce, sante e devote, ansiose e ambiziose segretarie, rrampicatrici sociali, isteriche donnette, disfatte precarie lavoratrici, teste semivuote di ogni eta'. Basta. Non chiedo agli uomini, ai compagni che ci hanno sempre sostenute, ai semplici compagni di cammino, con i quali non bisogna parlare, perche' ridiamo e piangiamo tra noi anche in silenzio, chiedo alle donne della Sicilia che sono tante, tante di piu' come sempre, chiedo: date voi un segnale. Niente e nessuno vi potra' distogliere la prossima domenica, che per il calendario cattolico e' d'ascensione, dal votare una donna, una nostra amica. Chiedo a voi donne di dare un segnale, l'unico possibile che abbiamo. Che l'amministrazione passi nelle mani di una capace come voi, forte ed onesta come voi, di una che ha sofferto come voi. Che sia anche gioia questo voto, che sia senza ombre, chiaro e dirompente, fatelo anche per tutte le altre cittadine italiane che non possono votare, per quelle che si dovranno piegare ai ricatti e alle speranze di altra natura. Per quelle che saranno "accompagnate". Andate a votare, di prima mattina, come fate tutti i giorni dopo aver preparato la colazione, quando aprite la finestra e gia' vorreste che fosse sera, perche' la stanchezza e' profonda, andateci dopo pranzo quando gli altri si prendono il caffe'. Metteteci tutta la vostra dolcezza e il coraggio di cui siete capaci. Non vi rassegnate, non e' vero che siamo tutti uguali, noi siamo donne e siamo diverse. Noi siamo donne e non ci rassegniamo, di fronte alla guerra, alla vendetta, alla violenza che non abbiamo mai voluta. Andate a votare magari quando e' sera, e avete gia' preparato la cena, oppure siete tornate dal mare o dalla campagna, da una passeggiata, portatevi con voi la tessera elettorale, ricordatevela come le chiavi di casa, quella casa comune dove abbiamo diritto di entrare, noi che attendiamo sempre un ritorno, pronte ad aprire la porta, pronte ad abbattere i muri che dividono, pronte ad ascoltare. Ci vuole poco.Le vostre mani abbiano la forza della ginestra che irrompe ora in Sicilia. Quando entrerete nelle scuole dove siete state bambine e poi donne, alzate la testa, respirate profondo e passate parola ed azione: un solo nome, per tutte noi: Rita Borsellino. 5. I HAVE A DREAM. ELENA LIOTTA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Elena Liotta (per contatti: e_liotta at yahoo.it) per questo intervento. Elena Liotta, nata a Buenos Aires il 25 settembre 1950, risiede a Orvieto, in Umbria; e' psicoterapeuta e psicologa analista, membro dell'Ordine degli Psicologi dell'Umbria, membro dell'Aipa (Associazione Italiana di Psicologia Analitica), dell'Iaap (International Association Analytical Psychology), dell'Apa (American Psychological Association), socia fondatrice del Pari Center for New Learning; oltre all'attivita' psicoterapica, svolta prevalentemente con pazienti adulti, in setting individuale, di coppia e di gruppo, ha svolto e svolge altre attivita' culturali e organizzative sempre nel campo della psicologia e della psicoanalisi; tra le sue esperienze didattiche: professoressa di Psicologia presso la "American University of Rome"; docente in corsi di formazione, e coordinatrice-organizzatrice di corsi di formazione a carattere psicologico, per servizi pubblici e istituzioni pubbliche e private; didatta presso l'Aipa, societa' analitica accreditata come scuola di specializzazione post-laurea, per la formazione in psicoterapia e per la formazione di psicologi analisti; tra le altre esperienze parallele alla professione psicoterapica e didattica: attualmente svolge il ruolo di Coordinatrice psicopedagogica e consulente dei servizi sociali per il Comune di Orvieto, e di Coordinatrice tecnico-organizzativa di ambito territoriale per la Regione Umbria nell'Ambito n. 12 di Orvieto (dodici Comuni), per la ex- Legge 285, sul sostegno all'infanzia e adolescenza e alle famiglie, occupandosi anche della formazione e monitoraggio dei nuovi servizi; e' stata assessore alle politiche sociali presso il Comune di Orvieto; dopo la prima laurea ha anche lavorato per alcuni anni in campo editoriale, redazionale e bibliografico-biblioteconomico (per "L'Espresso", "Reporter", Treccani, Istituti di ricerca e biblioteche). Autrice anche di molti saggi apparsi in riviste specializzate e in volumi collettanei, tra le opere di Elena Liotta segnaliamo particolarmente Educare al Se', Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2001; Le solitudini nella societa' globale, La Piccola Editrice, Celleno (VT) 2003; con L. Dottarelli e L. Sebastiani, Le ragioni della speranza in tempi di caos, La Piccola Editrice, Celleno (VT) 2004; Su Anima e Terra. Il valore psichico del luogo, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2005] Sostengo la candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione non solo perche' e' una donna, ma per la donna speciale che e', in una regione difficile e per tradizione ostile alle donne che si espongono pubblicamente con la loro intelligenza e la loro forza. Sono certa che sara' capace di interpretare con sensibilita' e determinazione le complesse dinamiche culturali e politiche della sua terra e individuare i veri problemi irrisolti che la affliggono da anni in relazione ai cambiamenti piu' ampi della nostra societa'. Il coraggio delle donne e dei giovani siciliani, di fronte alla mafia e a tutte le mafie che ancora imperversano, merita piu' riconoscimento e fiducia e credo che se c'e' una speranza di liberazione dalla logica dei poteri segreti e del denaro illecito essa vada riposta in una figura pulita che osa mettersi in gioco nel segno del riscatto di un'altra Sicilia, vitale e determinata, la quale esiste e deve poter crescere. Infine, da nipote e figlia di siciliani quale sono, pur non avendo mai vissuto in Sicilia, e da sostenitrice della compagine politica di centrosinistra, credo che dopo questi ultimi anni di pericolose derive e di promesse mancate - soprattutto nel Sud - i tempi siano davvero maturi per un impegno piu' risolutivo di tutti coloro che possono, da vicino e da lontano, agire a favore di Rita Borsellino e di cio' che questa donna rappresenta, con la sua storia e la sua scelta coraggiosa. 6. I HAVE A DREAM. GIOVANNI MANDORINO: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Giovanni Mandorino (per contatti: gmandorino at interfree.it) per questo intervento. Giovanni Mandorino e' una delle piu' rigorose e attive persone impegnate per la nonviolenza, partecipa all'esperienza del Centro Gandhi di Pisa e cura il sito della rivista "Quaderni satyagraha" (pdpace.interfree.it)] L'elezione di Rita Borsellino alla Presidenza della Regione Sicilia rappresenterebbe sicuramente un passo di avvicinamento e una possibilita` in piu` per lo sbocciare di una "primavera popolare siciliana", che speriamo possa essere contagiosa per il resto d'Italia. Gia` la sua candidatura, costruita e conquistata grazie ad un ampio sostegno della societa` civile, al di fuori delle logiche oligarchiche all'interno delle quali si muovono le dirigenze di tanti partiti (anche della "sinistra") ha mostrato quanto sia radicata (e radicale) tra i siciliani la voglia e la speranza di riscatto dall'oppressione mafiosa o baronale non di rado nascosta dietro il paravento delle cariche pubbliche, spesso solo formalmente ottenute con mezzi democratici. L'elezione di Rita Borsellino alla Presidenza della Regione Sicilia sara` un fatto importante e una ventata di aria nuova e sana che soffiera` su tutta l'Italia, un fatto che, in tanti, ci auguriamo di poter festeggiare entro pochi giorni. 7. I HAVE A DREAM. TIZIANA PLEBANI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Tiziana Plebani (per contatti: tiplebani at libero.it) per questo intervento. Tiziana Plebani, prestigiosa intelletuale, bibliotecaria e storica, e' attiva nella Rete di donne per la pace di Mestre e Venezia; tra le sue opere: Il genere dei libri, Angeli, Milano 2001; Corpi e storia, Viella, Roma 2002] Abbiamo tutti bisogno di un sogno. Un sogno che possa avverarsi. I giovani devono poter guardare il loro mondo sapendo che e' possibile migliorarlo, trasformarlo, non accettando la realta' data come l'unica possibile. Bisogna scuotere i giovani perche' il sogno che c'e' in loro riemerga dal fondo di pastoie a cui sono abituati. E Rita Borsellino puo' farlo. 8. I HAVE A DREAM. EUGENIO SCARDACCIONE: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Eugenio Scardaccione (per contatti: mareug at libero.it) per questo intervento. Eugenio (Gege') Scardaccione, educatore, preside, formatore alla pace e alla nonviolenza, vivacissimo costruttore di pace. Riportiamo questa nota di qualche anno fa di vivace autopresentazione: "Eugenio Scardaccione (Gege'), nasce ad Aliano in provincia di Matera, la Gagliano di Carlo Levi, in un torrido pomeriggio del 1952. Oggi vive a Bari e dopo aver piantato un albero, aver avuto tre figli, e' alla sua prima sfida nello scrivere un libro [Tu bocci. Io sboccio, edito da La Meridiana]. Un disastroso passato da scolaro non gli ha impedito di conseguire due lauree e di superare cinque concorsi e di diventare preside, o, come si usa dire oggi: dirigente scolastico. Svolto il servizio civile come obiettore di coscienza, nel 1992 dopo aver frequentato Barbiana e San Gimignano, insieme ad una pattuglia di amici fonda il G. E. P. (Gruppo Educhiamoci alla Pace). Con entusiasmo, coordina da sette anni campi estivi denominati Allegra...mente, durante i quali la pace, la riflessione, la natura, la lentezza, i giocattoli, la danza, i burattini, la poesia e soprattutto i partecipanti sono i protagonisti. Assiduo ed inguaribile tifoso di relazioni umane, pensa positivo, ama i viaggi e trascrive i suoi sogni". Opere di Eugenio Scardaccione: Tu bocci. Io sboccio, La Meridiana, Molfetta 2003] Sostenere una persona limpida, competente ed appassionata come Rita Borsellino, che ha buone probabilita' di diventare la neopresidentessa della Regione Sicilia, a mio parere, e' una necessita' politica ed etica, piena di implicazioni positive ed incoraggianti. E' un segnale di speranza effettiva in un cambiamento del presente e del futuro dei siciliani tutti. E' un'opportunita' gustosa e ghiotta di rendere la Sicilia una regione normale, legale, operosa. E' un segno incontrovertibile di risposta chiara e trasparente a vantaggio del lavoro, della pace, della nonviolenza, della legalita', della partecipazione diffusa, dell'ambiente pulito, queste tra le altre sono risposte vincenti e convincenti a tutte le mafie e le prepotenze. E poi, permettetemi una nota non propriamente "politica": il sorriso, la sobrieta' e la pacatezza di Rita mi paiono modi di essere veramente consolanti. * Esprimo a Rita Borsellino auguri genuini, sentiti e solari per una lunga e promettente primavera siciliana, che possa irradiare speranze e sogni di qualita' anche al resto d'Italia. Tra l'altro ricordo benissimo e lucidamente le volte che l'ho incontrata, apprezzata e salutata a Bari, Bitritto e in altri luoghi della Puglia. 9. I HAVE A DREAM. GIANNI SOFRI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Gianni Sofri (per contatti: g.sofri at tin.it) per questo intervento. Gianni Sofri, prestigioso docente universitario di storia contemporanea e di storia dei paesi afroasiatici, e' anche uno dei maggiori conoscitori della figura e dell'opera di Gandhi; attualmente e' presidente del consiglio comunale di Bologna. Opere di Gianni Sofri: Il modo di produzione asiatico, Einaudi, Torino 1973; con Pier Cesare Bori, Gandhi e Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1985; Gandhi in Italia, Il Mulino, Bologna 1988; Gandhi e l'India, Giunti, Firenze 1995] Il futuro della Sicilia ci concerne tutti. Il centrodestra cerca nelle elezioni amministrative e regionali (e nel referendum) una rivincita che sia in grado di limitare la portata della vittoria del centrosinistra, e di rendergli piu' difficile l'esercizio del governo in un momento delicato della vita del Paese. La candidatura di Rita Borsellino odora di pulito. Sono tre buone ragioni per votarla e per appoggiarla. Rita ci ha chiesto di non essere lasciata sola. Non lo sara'. 10. I HAVE A DREAM. MAO VALPIANA: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: mao at sis.it, e anche presso la redazione di "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento. Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 di questo notiziario] La Sicilia e' una regione meravigliosa. Non solo per il mare, gli agrumi, il vulcano, il vino, i gelati, ma anche e soprattutto per il carattere e la storia dei suoi abitanti. La Sicilia e' il cuore del Mediterraneo. Una terra cosi' non puo' essere vinta dal tumore mafioso. Una terra cosi' generosa si riscatta con Rita Borsellino. 11. I HAVE A DREAM. GIULIO VITTORANGELI: CON RITA BORSELLINO [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per questo intervento. Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di condotta impareggiabili; e' il responsabile dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta' concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre 1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara, la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo, Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996; Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria, una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno, luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio 2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che solidarieta'"] Sostenere Rita Borsellino, perche' finalmente si puo' votare "per" invece che "contro": quando si vota una parte solo per la paura di quello che ci puo' fare l'altra parte. Sostenere Rita Borsellino, perche' conosco studenti universitari siciliani che da Roma, incuranti di esami ed appelli, torneranno il 28 ed il 29 maggio nell'isola d'origine per votare Rita presidente. Sostenere Rita Borsellino, perche' ho amici che da vent'anni sono in Sicilia e testardamente, quotidianamente, sono impegnati in prima persona contro la mafia, pagandone un prezzo salato. Sostenere Rita Borsellino, perche' anche il caimano siciliano conosca la sconfitta elettorale. Sostenere Rita Borsellino, perche' come ha scritto Umberto Santino (nel bellissimo dossier di "Narcomafie", n. 4, aprile 2005): "La candidatura alla presidenza della Regione Siciliana di Rita Borsellino e la sua vittoria alle primarie hanno portato una ventata di aria nuova e di fiducia in un possibile cambiamento all'interno di un panorama dominato dalla quasi certezza della riconferma di Cuffaro e dalle incertezze, fino alla paralisi, dei partiti del centrosinistra che per mesi non sono riusciti ad esprimere una candidatura credibile, inscenando un gioco al massacro che faceva presagire un'ennesima sconfitta". Sostenere Rita Borsellino, perche' la prima e l'ultima volta che le sinistre hanno vinto le elezioni regionali e' stato nel 1947 (e a quella vittoria tragicamente segui' la strage di Portella della Ginestra del primo maggio); percio', male che vada, se non si dovesse vincere, avremo un'opposizione degna di tal nome. Sostenere Rita Borsellino, perche' rappresenta un'altra visione della realta', dunque un'altra etica pubblica, che faticosamente viene nascendo. 12. PROFILI. RITA BORSELLINO Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino assassinato dalla mafia, e' da molti anni insieme a don Luigi Ciotti la principale animatrice dell'associazione "Libera", la principale rete dei movimenti della societa' civile impegnati contro la mafia. Per coordinare e diffondere le informazioni sulla campagna a sostegno della candidatura di Rita Borsellino a presidente della Regione Sicilia e' attivo il sito: www.ritapresidente.it * Dal sito della Wikipedia (http://it.wikipedia.org) riprendiamo la seguente piu' ampia notizia biobibliografica: "Rita Borsellino (Palermo, 2 giugno 1945) e' una cittadina siciliana nota per il suo impegno in campo politico e sociale. Sorella del magistrato Paolo Borsellino, nel 1967 si laureo' in farmacia all'Universita' degli Studi di Palermo, esercitando la professione di farmacista nel capoluogo siciliano per vari anni. E' divenuta, in seguito all'assassinio del fratello, testimone della lotta alle criminalita' organizzate. Nel 1995 divenne vicepresidente di Libera, associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui e' stata nominata presidentessa onoraria nel 2005. Con Libera ha contribuito in maniera determinante allíapprovazione delle legge 109/96 sull'uso sociale dei beni immobili confiscati alle mafie e sostiene attivamente il progetto Libera Terra. Dal 1992 e' impegnata attivamente nella societa' civile nel campo dell'educazione alla legalita' democratica, nel diffondere una cultura di giustizia e solidarieta', non solo per tener vivo il ricordo del fratello e di tutte le vittime della mafia, ma soprattutto perche' in particolare le nuove generazioni attraverso la conoscenza dei fatti acquistino consapevolezza dei propri diritti, del valore della legalita' e della democrazia, una coscienza critica e responsabile che, una volta adulte, consenta loro di fare scelte giuste e coerenti per il bene loro e della collettivita' nella quale sono chiamate a vivere. Dal 1994 assieme all'Arci Sicilia e in seguito con la collaborazione di Libera contribuisce all'ideazione e alla crescita dell'iniziativa della Carovana Antimafie, un'esperienza ormai di carattere internazionale che mira a "portare per tutte le strade" l'esperienza di un'antimafia propositiva che vuole incidere positivamente sulla realta' economica, sociale, amministrativa dei luoghi che attraversa stringendo intrecci solidali ed etici tra i cittadini, le istituzioni e le diverse realta' della societa' civile organizzata presenti sui territori. Dal 1998 e' presidentessa della 'Associazione Piera Cutino - guarire dalla talassemia', associazione senza scopo di lucro che promuove la ricerca medica contro la talassemia. Numerose sono state le sue iniziative contro le attivita' mafiose ed in favore dell'emancipazione delle donne. Tra le sue opere, impregnate proprio di questi temi, si ricordano Nonostante Donna. Storie civili al femminile (1996); La fatica della legalita' (1999); I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile (2002); Fare memoria. Per non dimenticare e per capire (2003); Rita Borsellino - Il sorriso di Paolo (2005). Alla fine del 2005 si e' intensificato il suo impegno politico accettando la proposta, veicolata dalla coalizione di centrosinistra, di candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia nelle amministrative della primavera 2006. La sua candidatura e' stata sancita dallo svolgimento di elezioni primarie (il 4 dicembre), nelle qualiha ottenuto il 66,9% dei consensi... E' sposata dal 1969 e ha tre figli". * Tre siti particolarmente utili: - Rita Borsellino Presidente: www.ritapresidente.it - Comitati per Rita Borsellino Presidente: www.comitatixrita.it - Rita-express: www.ritaexpress.it 13. INCONTRI. OGGI A FIRENZE [Ringraziamo Enzo Mazzi (per contatti: emazzi at videosoft.it) per averci inviato questo testo della Comunita' dell'Isolotto che promuove un incontro e formula alcune riflessioni. Enzo Mazzi, animatore dell'esperienza della comunita' dell'Isolotto a Firenze, e' una delle figure piu' vive dell'esperienza delle comunita' cristiane di base, e della riflessione e delle prassi di pace, solidarieta', liberazione, nonviolenza. Tra le opere di Enzo Mazzi e della Comunita' dell'Isolotto segnaliamo almeno: Isolotto 1954/1969, Laterza, Bari 1969; Ernesto Balducci e il dissenso creativo, Manifestolibri, Roma 2002] Diritti umani e sistema carcerario: sono compatibili? Su questo tema sempre inquietante e reso incandescente da recenti denuncie di sovraffollamento, progressiva invivibilita' e addirittura pestaggi nel carcere di Sollicciano e ora posto all'ordine del giorno della politica dalla domanda forte di amnistia e indulto, si svolge oggi, domenica prossima 21 maggio 2006, l'incontro comunitario alle Baracche dell'Isolotto in via degli Aceri 1 a Firenze. Partecipa all'incontro Antonio Cassese, professore di diritto internazionale, gia' presidente del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa e del Tribunale Penale Internazionale per l'ex jugoslavia, autore di numerose pubblicazioni nel settore del diritto internazionale pubblico, ma soprattutto testimone di un impegno personale per il rispetto dei diritti umani e la difesa delle vittime. * Alcune domande che da tempo il movimento per l'umanizzazione del carcere in prospettiva del suo possibile superamento pone alla citta': 1) in una condizione personale di privazione della liberta' individuale e di impossibilita' ad autodeterminarsi in ogni piccolo atto del quotidiano, e' possibile garantire i diritti umani elementari delle persone detenute? 2) le gravi condizioni di sovraffollamento vissute in alcune carceri, tra cui Sollicciano, non creano di fatto condizioni assimilabili alla tortura? 3) esistono esperienze internazionali significative che possano rappresentare un punto di riferimento nella prospettiva del superamento del carcere? 4) quale percorso potrebbe essere immaginato per operare concretamente, sia pure nei tempi lunghi, in questa prospettiva (come e' avvenuto per l'abolizione dei manicomi?). 5) piu' in generale come possiamo inquadrare il problema dei diritti umani oggi, nel mondo globalizzato e con riferimento al problema delle carceri? * Alcuni dati da cui scaturiscono quelle e altre domande. L'istituzione carcere negli ultimi anni, in conseguenza del mutamento delle condizioni sociali ed economiche, di fenomeni quali l'immigrazione e la tossicodipendenza, ha accentuato ulteriormente la sua funzione di "discarica sociale" (al 31 dicembre 2005 il 32,5% dei detenuti erano tossicodipendenti o alcolisti; il 30% stranieri, che rappresentano il 45% dei nuovi ingressi nel 2005). Questa situazione, il sovraffolamento, il bassissimo numero di detenuti che svolge in carcere attivita' lavorative o di formazione, determina condizioni di "non vita" inutilmente aflittive, non rispettose del dettato costituzionale. Spesso le persone vengono contenute solo grazie al massiccio uso di psicofarmaci (questo tra l'altro determina gravi e giuste preoccupazioni nei familiari dei detenuti stessi), e rimesse sulla strada a fine pena senza nessuna misura di accompagnamento e quindi senza nessuna preoccupazione dello Stato (che a volte ha avuto quelle persone in custodia per anni) per il loro futuro. Una spesa enorme e' destinata di fatto solo al mantenimento dell'istituzione, senza nessuna attenzione per l'efficacia della spesa, che puo' essere determinata solo dall'attivazione di processi che evitino nel futuro le recidive. In queste condizioni il carcere non pare riformabile, i periodici sfollamenti vengono annullati da massicci nuovi ingressi e molte persone si trovano a vivere un'esperienza che ha come unica ragione un "risarcimento" nei confronti delle persone offese dai reati, che non puo' pero' tradursi per loro stesse in reinserimento sociale, in determinazione di condizioni diverse rispetto al vissuto che ha originato il reato. Possono esserci altre forme di risarcimento o di allontanamento dall'ambiente in cui si e' verificato il reato, che permettano di superare il carcere? Sul piano psicologico la detenzione ha effetti devastanti: molte associazioni di volontariato sottolineano che l'unica cosa che puo' tirare fuori le persone dalla situazione di disagio che le ha portate in carcere e' l'esistenza di rapporti interpersonali e familiari che siano di sostegno, a fronte della totale inadeguatezza dei rapporti con educatori o operatori interni all'istituzione. Si determina in molte persone una regressione e un blocco nella naturale evoluzione e maturazione personale, in fasi cruciali della loro vita. Tra l'altro Sollicciano e' divenuto teatro negli ultimi mesi di proteste clamorose da parte di detenuti di religione islamica che hanno denunciato l'offesa delle loro pratiche religiose da parte degli operatori penitenziari. Un'istituzione che assolve alla funzione primaria di perpetuare se stessa non pare in grado di attrezzare culturalmente i propri operatori rispetto al problema della conoscenza e del confronto con culture e religioni diverse. La Comunita' dell'Isolotto 14. INCONTRI. IL 22 MAGGIO A PALERMO [Da Augusto Cavadi (per contatti: acavadi at lycos.com) riceviamo e volentieri diffondiamo. Augusto Cavadi, prestigioso intellettuale ed educatore, collaboratore del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo, e' impegnato nel movimento antimafia e nelle esperienze di risanamento a Palermo, collabora a varie qualificate riviste che si occupano di problematiche educative e che partecipano dell'impegno contro la mafia. Opere di Augusto Cavadi: Per meditare. Itinerari alla ricerca della consapevolezza, Gribaudi, Torino 1988; Con occhi nuovi. Risposte possibili a questioni inevitabili, Augustinus, Palermo 1989; Fare teologia a Palermo, Augustinus, Palermo 1990; Pregare senza confini, Paoline, Milano 1990; trad. portoghese 1999; Ciascuno nella sua lingua. Tracce per un'altra preghiera, Augustinus, Palermo 1991; Pregare con il cosmo, Paoline, Milano 1992, trad. portoghese 1999; Le nuove frontiere dell'impegno sociale, politico, ecclesiale, Paoline, Milano 1992; Liberarsi dal dominio mafioso. Che cosa puo' fare ciascuno di noi qui e subito, Dehoniane, Bologna 1993, nuova edizione aggiornata e ampliata Dehoniane, Bologna 2003; Il vangelo e la lupara. Materiali su chiese e mafia, 2 voll., Dehoniane, Bologna 1994; A scuola di antimafia. Materiali di studio, criteri educativi, esperienze didattiche, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Essere profeti oggi. La dimensione profetica dell'esperienza cristiana, Dehoniane, Bologna 1997; trad. spagnola 1999; Jacques Maritain fra moderno e post-moderno, Edisco, Torino 1998; Volontari a Palermo. Indicazioni per chi fa o vuol fare l'operatore sociale, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1998, seconda ed.; voce "Pedagogia" nel cd- rom di AA. VV., La Mafia. 150 anni di storia e storie, Cliomedia Officina, Torino 1998, ed. inglese 1999; Ripartire dalle radici. Naufragio della politica e indicazioni dall'etica, Cittadella, Assisi, 2000; Le ideologie del Novecento, Rubbettino, Soveria Mannelli 2001; Volontariato in crisi? Diagnosi e terapia, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2003; Gente bella, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2004; Strappare una generazione alla mafia, DG Editore, Trapani 2005. Vari suoi contributi sono apparsi sulle migliori riviste antimafia di Palermo. Indirizzi utili: segnaliamo il sito: http://www.neomedia.it/personal/augustocavadi (con bibliografia completa). Don Baldassarre Meli, da oltre vent'anni parroco dell'Albergheria, e' uno degli eroi palermitani della lotta contro la mafia e per l'umanita'] Per iniziativa dell'associazione Scuola di formazione etico-politica "Giovanni Falcone", nella Chiesa di S. Francesco Saverio (piazza S. Francesco Saverio, all'Albergheria), a Palermo, lunedi' 22 maggio 2006, alle ore 20,45 si svolgera' la cerimonia di consegna della VI Targa "Giovanni Falcone" a don Baldassare Meli per l'impegno coraggioso verso i piccoli e i migranti in un quartiere difficile come l'Albergheria di Palermo, per una fede vissuta senza confini, per un cammino proiettato verso la speranza. Ne parlera' il premiato con Augusto Cavadi, docente e saggista. Si ringrazia sentitamente per il contributo artistico il Coro delle voci bianche del Conservatorio "Vincenzo Bellini" di Palermo, diretto dal maestro Antonio Sottile, con la partecipazione del pianista Antonino Fiorino, e l'artista Daria Teresi che interpretera' dei brani poetici. Un ringraziamento a Cosimo Scordato per l'ospitalita'. 15. LIBRI. SERGIO MUZZUPAPPA PRESENTA GLI "SCRITTI DI STORIA E POLITICA" DI GAETANO ARFE' [Dal quotidiano "Il manifesto" del 16 maggio 2006. Sergio Muzzupappa, docente universitario, partecipa all'esperienza dell'Archivio storico del movimento operaio di Napoli. Su Gaetano Arfe' dal sito della Fondazione Turati (www.pertini.it/turati) riprendiamo alcune stralci della scheda a lui dedicata: "Gaetano Arfe' e' nato a Somma Vesuviana (Napoli) il 12 novembre 1925. Si e' laureato in lettere e filosofia all'Universita' di Napoli nel 1948. Si specializzo' in storia presso l'Istituto italiano di studi storici presieduto da Benedetto Croce, con cui entro' in contatto fin dal 1942. Nel 1944 si arruolo' in una formazione partigiana di "Giustizia e Liberta'" in Valtellina. Nel 1945 si iscrisse al Partito socialista e divenne funzionario degli Archivi di Stato intorno al 1960. A Firenze era gia' entrato in contatto con Calamandrei, Codignola e il gruppo de "Il Ponte" e aveva collaborato con Gaetano Salvemini alla raccolta dei suoi scritti sulla questione meridionale. Nel 1965 ottenne la libera docenza in storia contemporanea e insegno' a Bari e a Salerno. Nel 1973 divenne titolare della cattedra di storia dei partiti e dei movimenti politici presso la facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Firenze. Nel 1959 venne nominato condirettore della rivista "Mondo Operaio", carica che conservera' fino al 1971. Dal 1966 al 1976 fu direttore dell' "Avanti!". Dal 1957 al 1982 fu membro del comitato centrale e della direzione del Psi. Nel 1972 venne eletto senatore... Nel 1976 venne eletto deputato... Nel 1979 venne eletto deputato al Parlamento europeo... Nel 1985 lascio' il Psi, motivando la sua scelta nel volumetto La questione socialista (1986). Nel 1987 venne eletto senatore per la sinistra indipendente. Ha scritto numerosi libri e saggi, tra cui la Storia dell'"Avanti!" (1958) e la Storia del socialismo italiano 1892-1926 (1965)"] Si puo' parlare ancora di riformismo e di socialismo in questo paese senza incappare nelle ormai consuete e indefinite considerazioni sulla "prima repubblica" o, per dir meglio, senza che la stessa espressione "Partito socialista italiano" sia sinonimo di reato penale. E' questa la prima considerazione che si fa aggirandosi tra le belle pagine di Gaetano Arfe', Scritti di storia e politica, curato da Giuseppe Aragno per la collana dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e pubblicato dalla Citta' del Sole: un omaggio allo storico e al militante del Psi, ormai ottantenne, che, sino a quando gli e' stato possibile conciliare fede politica e dignita' personale, ha mantenuto saldi i principi del riformismo italiano e ha costituito nel partito l'argine alla deriva craxiana degli anni '80. Una battaglia, quella di Arfe', lucida e solitaria il cui esito drammatico, e per molti versi fatale, e' stato giocoforza l'uscita dal partito, che e' poi andato incontro al suo triste destino. Antifascista dal '40, Arfe', come tanti giovani di quegli anni, si lega a Benedetto Croce - dalla cui casa passa anche il giovanissimo Enzo Santarelli che fara' poi una netta scelta comunista -, combatte la guerra partigiana in Valtellina nelle formazioni di Giustizia e Liberta' e poi, spinto dal suo fermo antistalinismo e da una precocemente matura propensione riformista, aderisce al Psi. Dirigente di rilievo nazionale, deputato, eurodeputato e poi senatore, si stacchera' dal partito caduto in mano a Craxi, dopo essersi dimesso dalla direzione dell'"Avanti!" che aveva tenuto per dieci anni. Arfe' e' ancora oggi uno storico noto non solo tra gli addetti ai lavori per la sua Storia del socialismo del 1965, opera che segue la Storia dell'"Avanti!" (1956) per recuperare in maniera piu' ampia e documentata l'autonomia del socialismo italiano. Seguendo una via comune a numerosi grandi storici della sua generazione, Arfe' inizia il suo lungo percorso di studioso, avendo alle spalle l'esperienza di lavoro negli Archivi di Stato, e giunge a essere il piu' autorevole storico socialista italiano, che vive un rapporto di confronto e spesso di dissenso con gli storici organici del Pci come Paolo Spriano o con quelli certamente meno ortodossi come Luigi Cortesi, al quale non a caso lo lega un'antica amicizia. Tra i numerosi scritti successivi, apparsi in libri collettanei, giornali e riviste, in particolare tra quelli degli ultimi vent'anni, Giuseppe Aragno, curatore attento e rigoroso, ha scelto per questa antologia brani che consentono al lettore di avvicinarsi agli interessi dell'intellettuale, alle battaglie del politico e alla ricca esperienza umana di un protagonista di sessant'anni di vita politica e culturale del nostro paese. Emerge cosi' pienamente la figura dello storico militante e del politico di chiara e convinta fede riformista. In particolare fanno riflettere le decise prese di posizione sulla storiografia di stringente attualita'. Si parte dalla sua battaglia al revisionismo che prende le mosse dalla storiografia defeliciana della quale coglie il limite di fondo costituito da una critica alla storiografia militante, e quindi ideologica, che si fa a sua volta ideologica. Conducendo una solitaria e coraggiosa battaglia, che troppo spesso purtroppo appare ormai quasi persa, Arfe' tenta di restituire alla Resistenza il senso autentico di lotta popolare e di riscoperta di valori democratici e insiste nei sui recenti scritti sul ruolo degli storici che, inseguendo mode o ambizioni accademiche, appaiono sempre piu' incapaci di reagire alla attuale crisi culturale e politica e sempre piu' propensi a legarsi al carro del vincitore. Con la lettura di questo libro si segue in maniera semplicissima, e con una scrittura chiara ed efficace, il filo che, passando attraverso la storiografia di De Felice, giunge alla attuale crisi della politica e conduce al rifiuto sempre piu' generalizzato dei valori fondanti della Carta del nostro paese. Autore di una prefazione lunga e appassionata, Giuseppe Aragno, amico di Arfe', ne coglie con ammirazione e finezza lo spessore della figura e il ruolo di intellettuale e politico. E' "ordinario", egli scrive, "che un uomo lotti per le cose in cui crede , che uno studioso pensi di trasmettere ai giovani la lezione appresa dal passato, per offrire una chiave di lettura del presente, che un uomo sconfitto riconosca le qualita' del suo avversario, senza che questo significhi salire sul carro del vincitore. Tutto questo e' ordinario e Arfe' percio' e' un uomo ordinario. E pero' e' vero: c'e' molto da imparare da uomini ordinari". 16. LETTURE. GUENTHER ANDERS: L'ODIO E' ANTIQUATO Guenther Anders, L'odio e' antiquato, Bollati Boringhieri, Torino 2006, pp. 88, euro 9. Un saggio andersiano dell'85, accompagnato da una postfazione del benemerito traduttore Sergio Fabian. Noi che visceralmente amiamo Anders da quando abbiam raggiunto l'eta' della ragione, ritroviamo qui alcuni dei suoi temi piu' cari, e l'incomparabile suo stile. Da leggere, e naturalmente chi non lo avesse ancora fatto subito dopo passi alla lettura delle sue opere maggiori. 17. LETTURE. ISAIAH BERLIN: LA LIBERTA' E I SUOI TRADITORI Isaiah Berlin, La liberta' e i suoi traditori, Adelphi, Milano 2005, pp. 278, euro 15. Sei conferenze radiofoniche trasmesse dalla Bbc nel 1952 di un indimenticabile maestro di liberta' e di umanita' (che poi sono la stessa cosa). 18. LETTURE. GIOVANNI GUASTINI (A CURA DI): TAV IN VAL DI SUSA: LE RAGIONI DI UNA LOTTA Giovanni Guastini (a cura di), Tav in Val di Susa: le ragioni di una lotta, Associazione Centro di documentazione, Pistoia 2006, pp. 64, euro 8. Una utile raccolta di materiali di documentazione e riflessione che illustrano e approfondiscono le ragioni dell'opposizione popolare a un'opera devastante. Per richieste: Centro di documentazione di Pistoia, e-mail: giorlima at tin.it, sito: www.centrodocpistoia.it 19. RIEDIZIONI. ALTIERO SPINELLI, ERNESTO ROSSI: IL MANIFESTO DI VENTOTENE Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Il manifesto di Ventotene, Mondadori, Milano 2006, pp. X + 246, euro 8,40. Un testo, come e' noto, di fondamentale rilevanza; con due altri classici saggi di Spinelli, l'altrettanto classica prefazione di Eugenio Colorni all'edizione a stampa dei tre scritti nel '44, un ampio profilo di Spinelli ("Altiero Spinelli, fondatore del movimento per l'unita' europea") di Lucio Levi, e una presentazione odierna di Tommaso Padoa-Schioppa. ============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 74 del 21 maggio 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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