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La nonviolenza e' in cammino. 1260
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1260
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 9 Apr 2006 00:19:50 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1260 del 9 aprile 2006 Sommario di questo numero: 1. Letture: Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi 2. Letture. Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi 3. Letture: "Testimonianze", Dietrich Bonhoeffer: un pensiero per il futuro 4. Il "Cos in rete" di aprile 5. Rosa Luxemburg: Della liberta' 6. Brenda Biagiotti: Una sintesi di "Dalla dittatura sui bisogni alla democrazia come prassi comunicativa. Un profilo intellettuale di Agnes Heller" 7. "La liberta' delle donne e' civilta'". Un incontro a Genova 8. Un seminario della Tavola della pace a Riccione 9. Un video sulla Comunita' di pace di San Jose' de Apartado' 10. Indice dei numeri 1162-1192 (gennaio 2006) de "La nonviolenza e' in cammino" 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento 12. Per saperne di piu' 1. LETTURE. FULVIO CESARE MANARA: UNA FORZA CHE DA' VITA. RICOMINCIARE CON GANDHI IN UN'ETA' DI TERRORISMI Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006, pp. 362, euro 18. Un'ottima monografia su Gandhi: vasta, acuta, approfondita; un effettivo progresso negli studi gandhiani purtroppo in Italia ancora alquanto negletti. Con una prefazione di Giuliano Pontara. Un libro che raccomandiamo vivamente. Per richieste: Edizioni Unicopli, tel. 0242299666, e-mail: unicopli at galactica.it, sito: www.edizioniunicopli.it 2. LETTURE. ENRICO PEYRETTI: ESPERIMENTI CON LA VERITA'. SAGGEZZA E POLITICA DI GANDHI Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini Editore, Villa Verucchio (Rn) 2005, pp. 104, euro 10. Un libro agile e limpido: eccellente viatico per un primo accostamento a Gandhi, ma anche sintesi utile a tutte le persone da lungo tempo persuase della nonviolenza per una complessiva rimeditazione e un rinnovato incontro con il Mahatma. Vivamente lo raccomandiamo. Per richieste: Pazzini Editore, e-mail: pazzini at pazzinieditore.it, sito: www.pazzinieditore.it 3. LETTURE. "TESTIMONIANZE": DIETRICH BONHOEFFER: UN PENSIERO PER IL FUTURO "Testimonianze", Dietrich Bonhoeffer: un pensiero per il futuro, nn. 443-444, settembre-dicembre 2005, pp. 192, euro 13. Un bel volume della sempre utile rivista fondata da padre Balducci, con un'ampia sezione monografica (pp. 11-134) dedicata al grande teologo e martire della Resistenza contro il nazismo. Con contributi bonhoefferiani di Severino Saccardi, Eraldo Affinati, Andrea Bigalli, Alberto Conci, Pietro L. Di Giorgi, Lodovico Grassi, Alfredo Jacopozzi, Roberto Mancini, Enzo Mazzi, Serena Noceti, Michele Pifferi, Paolo Ricca, Armido Rizzi, Franco Toscani, Giuseppe Vettori e del compianto Alberto Gallas. Il volume contiene anche - tra altri materiali e interventi - una sezione dedicata al ricordo di Mauro Martini, con contributi di Severino Saccardi, Adriano Sofri intervistato da Saccardi, Wlodek Goldkorn intervistato da Mary Malucchi, e la ripubblicazione di alcuni brani di testi di Martini gia' apparsi sulla rivista. Per richieste: "Testimonianze", tel. e fax: 055688180, e-mail: ass.testimonianze at tiscalinet.it, sito: www.testimonianze.org 4. STRUMENTI. IL "COS IN RETE" DI APRILE [Dall'Associazione amici di Aldo Capitini (per contatti: l.mencaroni at libero.it) riceviamo e volentieri diffondiamo] Cari amici, vi segnaliamo l'ultimo aggiornamento di aprile 2006 del "C.O.S. in rete" (sito: www.cosinrete.it). Nello spirito del Cos di Capitini, le nostre e le vostre risposte e osservazioni a quello che scrive la stampa sui temi capitiniani: nonviolenza, difesa della pace, liberalsocialismo, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso, religione aperta, educazione aperta, antifascismo, tra cui: Premi Aldo Capitini; Chi e come puo' tutelare i diritti umani; La ricetta di don Milani; La prima lotta nonviolenta italiana; L'Italia e la Rosa Bianca; Fascismo e sud del mondo; Il romanzo dei neuroni specchio; I buchi neri della societa'; Liberi con gli schiavi; Amato e Paglia; Far finta di nulla; Come vivere insieme; L'idealista e il provinciale; La liberta' dei veli e delle veline; ecc., piu' scritti di e su Capitini utili secondo noi alla riflessione attuale sugli stessi temi. Ricordiamo che sui temi capitiniani sopra citati la partecipazione al "C.O.S. in rete" e' libera e aperta a tutti mandando i contributi all'indirizzo di posta elettronica: capitini at tiscali.it, come pure la discussione nel sito blog del Cos: http://cos.splinder.com Ricordiamo che il sito con scritti di e su Aldo Capitini ha cambiato indirizzo in www.aldocapitini.it 5. MAESTRE. ROSA LUXEMBURG: DELLA LIBERTA' [Da Rosa Luxemburg, Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976, p. 479. Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano] Non si da' liberta' in una nazione, la cui esistenza statale poggi sull'asservimento di altri popoli. 6. RICERCHE. BRENDA BIAGIOTTI: UNA SINTESI DI "DALLA DITTATURA SUI BISOGNI ALLA DEMOCRAZIA COME PRASSI COMUNICATIVA. UN PROFILO INTELLETTUALE DI AGNES HELLER" [Dal sito della Societa' italiana di filosofia politica (www.sifp.it) riprendiamo il seguente testo. Brenda Biagiotti, studiosa di filosofia politica e storia della cultura, saggista, ha concluso nel 2005 una vasta ricerca sulla riflessione politica di Agnes Heller "Dalla dittatura sui bisogni alla democrazia come prassi comunicativa" presso l'Universita' di Teramo.. Agnes Heller, illustre filosofa ungherese, nata a Budapest nel 1929, sopravvissuta alla Shoah, allieva e collaboratrice di Lukacs, allontanata dall'Ungheria, ha poi insegnato in Australia e in America. In Italia e' particolarmente nota per la "teoria dei bisogni" su cui si ebbe nel nostro paese un notevole dibattito anche con riferimento ai movimenti degli anni '70. Su posizioni democratiche radicali, e' una interlocutrice preziosa anche laddove non se ne condividessero alcuni impianti ed esiti teorici. Dal sito della New school for social research di New York (www.newschool.edu) presso cui attualmente insegna traduciamo questa breve notizia biografica essenziale aggiornata al 2000: "Nata nel 1929 a Budapest. Sopravvissuta alla Shoah, in cui ha perso la maggior parte dei suoi familiari morti in diversi campi di concentramento. Allieva di Gyorgy Lukacs dal 1947 e successivamente professoressa associata nel suo dipartimento. Prima curatrice della 'Rivista ungherese di filosofia' nel dopoguerra (1955-'56). Destituita dai suoi incarichi accademici insieme con Lukacs per motivi politici dopo la rivoluzione ungherese. Trascorse molti anni ad insegnare in scuole secondarie e le fu proibita ogni pubblicazione. Nel 1968 protesto' contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia, e subi' una nuova persecuzione politica e poliziesca. Nel 1973, sulla base di un provvedimento ad personam delle autorita' del partito, perse di nuovo tutti gli incarichi accademici. 'Disoccupata per motivi politici', tra il 1973 e il 1977 lavoro' come traduttrice. Nel 1977 emigro' in Australia. A partire dall'enorme cambiamento del 1989, attualmente trascorre parte dell'anno nella nativa Ungheria dove e' stata designata membro dell'Accademia ungherese delle scienze. Nel 1995 le sono stati conferiti il 'Szechenyi National Prize' in Ungheria e l''Hannah Arendt Prize' a Brema; ha ricevuto la laurea ad honorem dalla 'La Trobe University' di Melbourne nel 1996 e dall'Universita di Buenos Aires nel 1997". Opere di Agnes Heller: nella sua vastissima ed articolata produzione segnaliamo almeno: Per una teoria marxista del valore, Editori Riuniti, Roma 1974; La teoria dei bisogni in Marx, Feltrinelli, Milano 1974, 1978; Sociologia della vita quotidiana, Editori Riuniti, Roma 1975; L'uomo del Rinascimento, La Nuova Italia, Firenze 1977; La teoria, la prassi e i bisogni, Savelli, Roma 1978; Istinto e aggressivita'. Introduzione a un'antropologia sociale marxista, Feltrinelli, Milano 1978; (con Ferenc Feher), Le forme dell'uguaglianza, Edizioni aut aut, Milano 1978; Morale e rivoluzione, Savelli, Roma 1979; La filosofia radicale, il Saggiatore, Milano 1979; Per cambiare la vita, Editori Riuniti, Roma 1980; Teoria dei sentimenti, Editori Riuniti, Roma 1980, 1981; Teoria della storia, Editori Riuniti, Roma 1982; (con F. Feher, G. Markus), La dittatura sui bisogni. Analisi socio-politica della realta' est-europea, SugarCo, Milano 1982; (con Ferenc Feher), Ungheria 1956, Sugarco, Milano 1983; Il potere della vergogna. Saggi sulla razionalita', Editori Riuniti, Roma 1985; Le condizioni della morale, Editori Riuniti, Roma, 1985; (con Ferenc Feher), Apocalisse atomica. Il movimento antinucleare e il destino dell'Occidente, Milano 1985; Oltre la giustizia, Il Mulino, Bologna, 1990; (con Ferenc Feher), La condizione politica postmoderna, Marietti, Genova 1992; Etica generale, Il Mulino, Bologna 1994; Filosofia morale, Il Mulino, Bologna, 1997; Dove siamo a casa. Pisan Lectures 1993-1998, Angeli, Milano 1999. Opere su Agnes Heller: Nino Molinu, Heller e Lukacs. Amicus Plato sed magis amica veritas: topica della moderna utopia, Montagnoli, Roma 1984; Giampiero Stabile, Soggetti e bisogni. Saggi su Agnes Heller e la teoria dei bisogni, La Nuova Italia, Firenze 1979; la rivista filosofica italiana "aut aut" ha spesso ospitato e discusso la riflessione della Heller; cfr. in particolare gli studi di Laura Boella] Obiettivo della ricerca [sul tema "Dalla dittatura sui bisogni alla democrazia come prassi comunicativa. Un profilo intellettuale di Agnes Heller", svolta dall'autrice presso l'Universita' di Teramo e conclusa nel 2005 - ndr] e' stato quello di rendere ragione degli sviluppi interni al pensiero politico di Agnes Heller e delle sue progressive maturazioni seguendo un percorso che, dall'analisi della teoria dei bisogni, conducesse fino alle piu' recenti riflessioni sull'idea e sulla realta' della democrazia. In questo studio e' stato necessario tracciare, almeno orientativamente, una linea di demarcazione che, ponendo a confronto le prime opere con i lavori successivi agli anni '80, consentisse di cogliere le sensibili trasformazioni che caratterizzano il pensiero dell'autrice: mentre i primi testi risentono chiaramente dell'atmosfera culturale ungherese e riflettono una formazione teorica condotta intorno alla figura di Gyorgy Lukacs, i lavori piu' recenti si muovono infatti su un diverso terreno, caratterizzato da un progressivo allontanamento dalla visione marxiana della politica. All'iniziale negazione di ogni valore, anche solo potenziale, delle democrazie occidentali, delle quali Heller tendeva a mettere in evidenza l'incapacita' strutturale di superare i limiti presenti, viene sostituendosi una sostanziale rivalutazione della sfera politica. In tal modo, con una crescente attenzione per la dimensione comunicativa e l'emergere di un nuovo interesse per i problemi della morale, viene a delinearsi una sempre maggiore connessione fra comunicazione libera dalle forme di dominio e democrazia quale "prassi comunicativa ideale" che, superando definitivamente il progetto marxiano dell'estinzione dello Stato, finisce per sfociare in una sostanziale riscoperta delle procedure liberal-democratiche. Per svolgere correttamente questo tema la ricerca ha dovuto confrontarsi sia con un'analisi antropologica generale della quale si e' cercato di rendere conto in modo quanto piu' possibile unitario, che con la critica rivolta all'assetto socio-politico dei paesi del cosiddetto "socialismo reale", al fine di pervenire all'individuazione di quei principi fondamentali utilizzati da Heller non soltanto come strumenti di critica nei confronti dei modelli politici e sociali esistenti, ma anche come presupposti sui quali elaborare una proposta politica alternativa. Il discorso sulla democrazia, complesso e frammentario, viene in tal modo a configurarsi come l'esito conclusivo verso il quale confluiscono tutte le riflessioni precedentemente analizzate. * Nel primo capitolo, "Le origini storiche di un percorso filosofico: la critica ai sistemi di 'dittatura sui bisogni'", si cerca di ricostruire l'analisi che gli autori della "Scuola di Budapest" conducono sull'assetto socio-politico delle societa' est-europee. Di fronte all'esperienza del totalitarismo sovietico esportato nei "paesi satelliti", gli autori infatti si trovano nella condizione di dover confrontare l'idea del socialismo con quella che tende generalmente ad essere considerata la sua attuazione storica. Dopo aver descritto i caratteri costitutivi di tali regimi, il ruolo dell'ideologia e del partito unico, la soppressione dell'autonomia della societa' civile e di ogni liberta' politica, Heller si sofferma in particolare sui meccanismi di funzionamento dell'economia pianificata e sulle conseguenze che ne derivano sul piano dei bisogni umani. E' proprio il concetto di bisogno infatti a consentire una critica radicale a tali regimi e alla loro struttura economica, fondata piu' sul comando che su una reale pianificazione: inoltre, e' procedendo in questa direzione che gli autori arrivano a formulare la definizione di tali societa' come sistemi di "dittatura sui bisogni", ovvero formazioni politiche che, operando una discriminazione fra bisogni legittimi (considerati reali) e illegittimi (artificiali), finirono per generare un nuovo ed efficace sistema di oppressione. In particolare, viene sottoposta a critica la tendenza al radicale egualitarismo perseguito in tali paesi, un egualitarismo che si configura come la completa negazione di uno degli aspetti piu' tipicamente umani, ovvero la ricchezza e la poliedricita' dei bisogni. * Nel secondo capitolo, "Per una 'filosofia radicale': bisogni, 'natura' e storia", si e' cercato di delineare i caratteri fondamentali della concezione antropologica di Agnes Heller. Il primo passo in questa direzione e' stato quello di porre sotto esame la nozione stessa di "natura umana" ed analizzare le considerazioni che inducono l'autrice a respingere con fermezza tale concetto in quanto ideologico e sovra-storico. Dallo studio successivo condotto sul tema dei bisogni umani inoltre, e' emerso come, nel pensiero helleriano, l'antropologia finisce sostanzialmente per risolversi nella storia nella misura in cui, secondo l'autrice, l'"essenza umana" viene a costruirsi e ad espandersi nella dinamica dello sviluppo storico. Per una ricostruzione del concetto di "essenza umana" si e' resa necessaria un'analisi della teoria della vita quotidiana e dei piani di oggettivazione con una particolare attenzione al progressivo emergere della dimensione del valore espressa nell'ideale filosofico dell'"uomo ricco di bisogni". * Alle variazioni intervenute sul piano antropologico nelle riflessioni contenute nelle opere piu' recenti e' dedicato il terzo capitolo, "Antropologia e socialismo dopo la 'fine della storia'". L'abbandono definitivo di ogni residuo di "filosofia della storia" in favore di una "teoria della storia" rappresenta l'esito al quale l'autrice perviene nel percorso che la porta a recidere progressivamente ogni possibile legame con una visione teleologica e finalistica dello sviluppo storico: in particolare, l'analisi della modernita' sollecita l'autrice a confrontarsi con la categoria della contingenza quale cifra della "condizione umana" e ad introdurre la problematica nozione di "scelta esistenziale". * Dopo aver analizzato i fondamenti della concezione antropologica di Heller e la critica alle societa' dell'Est che, al pari di quelle capitalistiche, rappresentano formazioni sociali in cui gli individui fanno esperienza di una realta' alienante, il lavoro di ricerca si e' orientato verso la delineazione di una proposta politica alternativa. E' in quest'ultima parte che confluiscono tutte le riflessioni precedentemente svolte: infatti, nel quarto capitolo, "Politica e comunicazione. Riflessioni sul concetto di democrazia", viene affrontato il discorso relativo al rapporto fra politica e comunicazione e, in particolare, il tema della democrazia. Il concetto di democrazia proposto da Heller, infatti, e' quello di uno spazio politico fortemente partecipativo in cui il dibattito al quale prendono parte tutti gli individui in quanto esseri razionali consente di deliberare, in condizioni di simmetria comunicativa, sull'allocazione delle risorse in base ai bisogni espressi. A questo fine, vengono individuati dall'autrice alcuni criteri di distinzione fra i bisogni, mentre sullo sfondo prende corpo un concetto di "pianificazione" naturalmente ben diverso da quello sperimentato nelle societa' est-europee. * Il lavoro di ricerca pertanto cerca di proporsi come un contributo organico sul pensiero politico di Agnes Heller, assente nel panorama della letteratura critica dedicata in Italia all'argomento, e, allo stesso tempo, come un originale tentativo di lettura delle riflessioni dell'autrice, nella convinzione che, al di la' delle fratture rinvenibili, sia possibile individuare alcune linee di sviluppo sottese all'intera filosofia helleriana. 7. INCONTRI. "LA LIBERTA' DELLE DONNE E' CIVILTA'". UN INCONTRO A GENOVA [Da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) riceviamo e volentieri diffondiamo. Barbara Romagnoli, giornalista e saggista, e' nata e vive a Roma; laureata in filosofia con una tesi su "Louise du Neant: esperienza mistica e linguaggio del corpo", si e' poi interessata di studi di genere; collabora con varie testate (tra cui "Liberazione", "Carta", "Marea")] La liberta' delle donne e' civilta'. Il 26 e 27 maggio 2006 a Genova si svolgera' un incontro internazionale promosso dalla rivista femminista "Marea" con donne e uomini impegnati contro i fondamentalismi religiosi, per l'autodeterminazione delle donne e la cittadinanza. * Dall'Algeria, dall'Iran, dalla Francia, dall'Inghilterra e da vari altri paesi europei: studiose, femministe, laiche, insieme a uomini e donne che professano varie fedi, persone impegnate a partire dal proprio ruolo nella societa', reti e associazioni per i diritti umani e femminili. Tra le reti che parteciperanno all'incontro segnaliamo: Wluml (Women living under muslim laws); Africa 93; Iranian Women against fundamentalism; Uomini in cammino; Maschileplurale; Donne in nero. Oltre venti relazioni in due intense giornate di dibattito, seminari, tavole rotonde sulla laicita' dello stato e la necessita' di riprendere a parlare di valori laici e trovare parole condivise per un mondo di pace, equita' e giustizia per tutte e tutti. * Non a caso a Genova, citta' ormai simbolica di eventi carichi di significato per la vita collettiva e per il cambiamento che i movimenti da Seattle in poi hanno offerto alla politica, si svolgera' l'incontro internazionale "La liberta' delle donne e' civilta' - donne e uomini impegnati contro i fondamentalismi religiosi per l'autodeterminazione delle donne e la cittadinanza" organizzato dal trimestrale di cultura di genere "Marea", che festeggia cosi' anche il suo decennale, il 26 e 27 maggio a Palazzo Rosso, nel cuore del centro storico di Genova. Fu la stessa "Marea", nel giugno 2001, un mese prima degli eventi di dibattito e di manifestazioni organizzate dal Genova social forum a Genova, a pensare due giorni di dibattito e seminari dal titolo "punto G - genere e globalizzazione", al quale presero parte in qualita' di relatrici e conduttrici donne provenienti da tutto il mondo. Proprio partendo da quell'evento, che nel 2001 segno' una svolta e una ripresa dell'elaborazione femminista italiana, l'incontro internazionale a Genova di fine maggio si propone come un'occasione per riflettere oggi su un argomento difficile e attualissimo come i fondamentalismi religiosi e l'emergente violenza e restrizione dei diritti delle donne nel mondo. Sullo sfondo di oggi ci sono temi che gia' nel 2001 si e' iniziato ad indagare: la crisi economica internazionale, l'impoverimento di settori sempre piu' ampi di popolazione sia nel sud che nel nord del mondo, la guerra come fenomeno permanente che regola le relazioni tra stati, il terrorismo, le migrazioni, la crescita esponenziale dell'emergenza fondamentalismi nel mondo. Inoltre in occidente sembra emergere una tendenza pericolosa: in nome del rispetto per le altre culture e religioni, o per paura di essere accusati di razzismo, o per l'interiorizzazione del concetto di tradimento dei valori della patria/comunita', esiste una reticenza non giustificata a nominare e condannare le violazioni dei diritti umani in generale, e piu' in particolare le violazioni dei diritti delle donne. * Ecco cio' che scrive in una sua analisi Marieme Helie Lukas, attivista dell'associazione internazionale Wluml (Women living under muslim laws): "Alla fine di un secolo che ha visto risorgere vecchie religioni e nuove sette nelle societa' che hanno perso la fede nella trasformazione verso la giustizia sociale, la gente delusa e disperata si rivolge verso valori che pensavamo ormai tramontati. Alla fine di un secolo che ha visto la globalizzazione economica e politica minacciare le nostre vite, siamo testimoni di una conseguenza imprevista di questa globalizzazione: individui atomizzati, intercambiabili, timorosi per la propria vita, che si raggruppano istintivamente con le loro famiglie per sostenersi reciprocamente. Un proverbio nordafricano riassume bene questa reazione: 'io contro mio fratello; io e mio fratello contro mio cugino; io, mio fratello e mio cugino contro la mia tribu'; io, mio fratello, mio cugino, la mia tribu' contro la tribu' del villaggio vicino...'. L'altra faccia della globalizzazione e' la frammentazione delle comunita' secondo i binari della religione, dell'etnicita' o della cultura". Questa la situazione sfruttata dai fondamentalismi. Ma non e' la stessa su cui si sono appoggiati tutti i fascismi? I diritti umani, con il loro obiettivo dell'universalismo, dovrebbero identificare nei fondamentalismi la peggiore minaccia attuale. * Il Wluml (Women living under muslim laws) ha scritto per commentare lo sviluppo dell'estrema destra religiosa: "noi temiamo, se rinunciassimo ad agire, di trovarci in una situazione che non sara' necessariamente la peggiore, ma che sara' peggio della situazione attuale, dove per esempio: la dichiarazione unilaterale e verbale di talaq (ripudio) sara' legale, come attualmente e' il caso dell'India; il diritto di voto delle donne sara' delegato agli uomini, come in Algeria negli ultimi due anni; la zina (adulterio, fornicazione e tutte le relazioni sessuali extraconiugali) sara' passibile di lapidazione a morte e/o di flagellazione in pubblico, e/o d'ammenda, e/o di carcerazione, com'e' attualmente il caso in Pakistan. Inoltre, le donne il cui marito divorzi con dichiarazione verbale (quindi senza atto scritto di divorzio) potranno, in caso di nuovo matrimonio, essere condannate per zina; la zina bel jabr (stupro) rendera' necessario "che quattro testimoni oculari, uomini, adulti e musulmani di buona reputazione, facciano una deposizione" affinche' il violentatore riceva il massimo della pena, come oggi avviene in Pakistan; le donne potranno essere giudicate e giustiziate per comportamento non islamico, per esempio ridere per strada e/o lasciar sfuggire una ciocca di capelli dal velo, come succede in Iran; il furto sara' punito con l'amputazione delle membra come in Sudan e in Arabia Saudita; le donne saranno costrette alla contraccezione forzata, all'aborto ed alla sterilizzazione, come in Bangladesh; non avranno diritto di guidare, come in Arabia Saudita; non potranno uscire dal paese senza il permesso del loro padre/marito, come in Iran e in Arabia Saudita; non avranno il diritto di voto, come in Kuwait [fino a un mese fa - ndr]; subiranno mutilazioni genitali come in Egitto, Somalia e Sudan; subiranno matrimoni forzati da parte del loro tutore maschio wali, come nelle comunita' governate dalle scuole Maliki e Shafi". * Al convegno di Genova si confronteranno e si potranno conoscere anche il lavoro e gli obiettivi delle reti di donne che lavorano da tempo contro i fondamentalismi per l'affermazione dei diritti e della laicita' in paesi dove ancora vigono dittature teocratiche. Sono gia' disponibili alcuni materiali sul sito www.mareaonline.it ed e' possibile intervistare i relatori al convegno. * Per informazioni: Monica Lanfranco, tel. 3470883011, e-mail: mochena at village.it; Barbara Romagnoli, e-mail: barbara at amisnet.org 8. INCONTRI. UN SEMINARIO DELLA TAVOLA DELLA PACE A RICCIONE [Da Flavio Lotti e Grazia Bellini della Tavola della pace (per contatti: segreteria at perlapace.it) riceviamo e volentieri diffondiamo. Flavio Lotti e Grazia Bellini sono i coordinatori nazionali della Tavola della pace] Vi invitiamo a partecipare al seminario nazionale della Tavola della pace che si svolgera' a Riccione il 12 e 13 maggio 2006. Come concordato ad Assisi, il seminario ci consentira' di: 1. valutare insieme i risultati elettorali, incontrare i nuovi parlamentari e definire le nostre nuove iniziative per una politica di pace dell'Italia. Molti i temi in agenda: Onu, Europa, cooperazione internazionale, commercio, Africa, Israele/Palestina, Iraq, Iran, disarmo, diritti umani, educazione alla pace, dialogo interculturale, immigrazione...; 2. valutare i risultati della Giornata nazionale del 10 marzo e definire il nuovo programma di lavoro "per una informazione e una comunicazione di pace"; 3. proseguire la campagna di sostegno alla societa' civile africana e al Forum sociale mondiale di Nairobi 2007; 4. avviare l'organizzazione della settima Assemblea dell'Onu dei popoli, della terza Assemblea dell'Onu dei giovani e della prossima marcia Perugia-Assisi (obiettivi e programma). Il seminario si svolgera' nell'ambito del Convivio dei popoli per la pace (vedi il programma su www.conviviodeipopoli.it). Vi inviamo i piu' cordiali saluti, Flavio Lotti e Grazia Bellini, coordinatori nazionali della Tavola della pace Perugia, 5 aprile 2006 * Per adesioni e informazioni rivolgersi a: Tavola della pace, via della viola 1, 06100 Perugia, tel. 0755736890, fax: 0755739337, e mail: segreteria at perlapace.it, sito: www.tavoladellapace.it 9. MATERIALI. UN VIDEO SULLA COMUNITA' DI PACE DI SAN JOSE' DE APARTADO' [Dall'associazione culturale Selvas.org (per contatti: e-mail: info at selvas.org, sito: www.selvas.org) riceviamo e volentieri diffondiamo] E' disponibile on-line un video sull'esperienza della Comunita' di pace di San Jose' de Apartado' e le altre Comunita' di pace colombiane che hanno fatto una scelta nonviolenta in una situazione di conflitto permanente: "La storia che custodisce la memoria" (http://www.selvas.org/CD_SJDA.html). Il video "La storia che custodisce la memoria" racconta l'esperienza delle "Comunita' di pace" che da meta' degli anni '90 hanno intrapreso la strada nonviolenta nel sanguinoso conflitto che da decenni caratterizza la Colombia. Le Comunita' di pace si sono date delle regole interne. Non intervengono in nessuna maniera nella guerra, i loro membri non portano armi, non collaborano e non passano alcun tipo di informazione a nessun attore armato sia esso legale o illegale, lottano contro l'impunita' denunciando le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, ricercano una soluzione pacifica del conflitto. Hanno scelto di dichiararsi pubblicamente neutrali. Il video racconta il tragico massacro di sette componenti della Comunita' di San Jose' de Apartado' avvenuto il 21 febbraio 2005 da parte dell'esercito governativo. Tra le vittime il leader della comunita' di San Jose' Luis Eduardo Guerra che aveva partecipato a vari forum e alla marcia Perugia-Assisi. Numerosi testimoni oculari indicarono come responsabili del massacro membri del'esercito colombiano. Tesi confermata da diverse commissioni d'indagine formate da giuristi internazionali che sono andati alla zona del massacro. Il governo e il vertice delle Forze armate negarono immediatamente qualunque responsabilita' militare accusando, con dichiarazioni contraddittorie e prive di ogni fondamento, la Comunita' di pace e i difensori dei diritti umani che l'accompagnano come fiancheggiatori della guerriglia. * Il video e' In lingua originale e sottotitolato in italiano. Realizzazione: Comunita' di pace di San Jose' de Apartado'; immagini: Gonzalo Franco; montaggio: Nicolas Pinzon; traduzione di Lucia Benuzzi. Durata 58,13 minuti. In collaborazione con Gruppo ambiente e nonviolenza (pressoo Centro di educazione alla pace di Rovereto - Trento -), Cooperativa Kine', Csc-muovere il cambiamento, Selvas.org. Si ringrazia la societa' Ymir.it di Trento. Si ringrazia Arcoiris tv (www.arcoiris.tv) per la diffusione in rete del video. * Nel sito di Selvas.org (www.selvas.org) sono disponibili altri materiali sull'esperienza delle comunita' di pace colombiane. Il sito della Comunita' di pace di San Jose' de Apartado' e': www.cdpsanjose.org 10. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 1162-1192 (GENNAIO 2006) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" * Numero 1162 del primo gennaio 2006: 1. Paolo Bergamaschi: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Beppe Pavan: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 3. Pasquale Pugliese: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 4. Un anno di nonviolenza; 5. Maria Grazia Giannichedda: La legge 180 e i compiti dell'ora; 6. Maria G. Di Rienzo: La testimonianza di un veterano contro la guerra; 7. Elena Buccoliero intervista Daniele Lugli sull'esperienza del Cos a Ferrara; 8. Luisa Muraro: Cinque lettere agli ascoltatori e alle ascoltatrici di "Fahrenheit"; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza". Numero 54 del primo gennaio 2006: Giuseppe Fava, i quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa. * Numero 1163 del 2 gennaio 2006: 1. Piercarlo Racca: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Ascoltare, dire, fare nonviolenza; 3. Mario Gamba ricorda Derek Bailey; 4. Luciano Capitini: I Cos, palestra di democrazia; 5. Movimento Internazionale della Riconciliazione e Movimento Nonviolento: Una proposta; 6. Giulio Vittorangeli: La befana e l'infanzia negata; 7. Elena Buccoliero intervista Salvatore Pirozzi sull'esperienza di "Chance" a Napoli; 8. Ottavio Di Grazia presenta la collana "Parole delle fedi" diretta da Brunetto Salvarani; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 1164 del 3 gennaio 2006: 1. Nanni Salio: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Specchio e utensile; 3. "Addio alle armi". Un appello; 4. Vittorio Arrigoni: Sette giorni; 5. Luisa Morgantini: Da Gaza; 6. Giampaolo Calchi Novati: Colonialismo ex post; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza". Numero 3 del 3 gennaio 2006: 1. Ingeborg Bachmann; 2. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Maria Teresa Mandalari; 3. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Luigi Reitani; 4. Et coetera. * Numero 1165 del 4 gennaio 2006: 1. Paolo Predieri: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. La nonviolenza mese dopo mese; 3. Il "Cos in rete" di gennaio; 4. Il 14 gennaio per la liberta' del vivere e del convivere; 5. Alexandra Poolos: Storia di Anna; 6. Barbara Spinelli: Se questa e' vera democrazia; 7. Donatella Di Cesare: Del tempo; 8. Riedizioni: Daniel Defoe, Romanzi; 9. Ristampe: Thomas Mann, Romanzi brevi; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 1166 del 5 gennaio 2006: 1. Alvise Alba e Maria Chiara Tropea: Ci abboniamo ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Fruttifica ancora quel seme piantato nel '64; 3. Enrico Peyretti: Gandhi e la verita' della nonviolenza. Introduzione al programma costruttivo; 4. Riletture: Ingeborg Bachmann, Il dicibile e l'indicibile; 5. Riletture: Marco Tullio Cicerone, Della divinazione; 6. Riletture: Paul Thiry d'Holbach, Il buon senso; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 45 del 5 gennaio 2006: 1. Un'intervista di Cristina Valenti a Luce Fabbri del 1993 (parte seconda); 2. Riedizioni: Virginia Woolf, Diario di una scrittrice. * Numero 1167 del 6 gennaio 2006: 1. Cindy Sheehan: Un vero amico non ti permette di compiere crimini di guerra; 2. Monica Lanfranco ricorda Donatella Colasanti; 3. Doriana Goracci ricorda Donatella Colasanti; 4. Angelo Gandolfi ricorda Sergio Rampinini; 5. Daniele Lugli: Riprende il 13 gennaio la "Scuola della nonviolenza" a Ferrara; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1168 del 7 gennaio 2006: 1. Paolo Spunta: Mi abbono ad "Azionenonviolenta" perche'...; 2. Un appuntamento mensile con la nonviolenza; 3. Joseph Halevi ricorda Harry Magdoff; 4. Luisa Muraro: Dietro una strana pantomima maschile; 5. Maria Luisa Boccia: Il nodo dell'autorita' politica femminile; 6. Sara Gandini: Continuare a riflettere; 7. Luce Irigaray: Nel corpo della donna, o dell'amore; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 1169 dell'8 gennaio 2006: 1. Emanuele Piccardo: Disastri ambientali e abitazioni provvisorie; 2. Laura Colombo: L'aborto, la legge, le donne, gli uomini; 3. Mario Porro: Etica ambientale; 4. Ristampe: Lev Tolstoj, Tutti i racconti; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza". Numero 55 dell'8 gennaio 2006: 1. Barbara Bellini Benini: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Una voce. Nonviolenta; 3. Cindy Sheehan: L'apatia e' complicita'; 4. Howard Zinn: Dopo la guerra; 5. Brunetto Salvarani: Un Decalogo per il dialogo; 6. Giuliana Sgrena: La banlieue laica parla femminile; 7. Angela Giuffrida: La razionalita' maschile che uccide le donne; 8. Letture: Michele Meomartino, Frammenti di pace. * Numero 1170 del 9 gennaio 2006: 0. Comunicazione di servizio; 1. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte prima); 2. Giulio Vittorangeli: Una nuova politica estera; 3. Marina Forti: Guantanamo afghana, fondi italiani; 4. Daniele Barbieri presenta "Italiani, brava gente?" di Angelo Del Boca; 5. Giobbe Santabarbara: Una cosa che sappiamo tutti; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1171 del 10 gennaio 2006: 1. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte seconda); 2. Maria G. Di Rienzo: Di torte, di draghi e di noi; 3. Giuliana Sgrena: La fortezza del male; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza". Numero 4 del 10 gennaio 2006: 1. Anna Achmatova; 2. Requiem, nella traduzione di Carlo Riccio; 3. Requiem, nella traduzione di Evelina Pascucci; 4. Et coetera. * Numero 1172 dell'11 gennaio 2006: 1. Il 14 gennaio a Milano e a Roma; 2. Adriano Moratto: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 3. La rivista del Movimento Nonviolento; 4. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte terza); 5. Cindy Sheehan in Italia; 6. Nando dalla Chiesa: L'ultima della destra: la mafia non controlla voti; 7. Enzo Collotti: Le pensioni di Salo'; 8. Letture: Wislawa Szymborska, Discorso all'Ufficio oggetti smarriti; 9. Riletture: Ingeborg Bachmann, Letteratura come utopia; 10. Riletture: Cristina Campo, La Tigre Assenza; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'. * Numero 1173 del 12 gennaio 2006: 1. 14 gennaio: la speranza e l'allegria; 2. Roberto Tecchio: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 3. Per restare vicini; 4. Domenico Jervolino: Paul Ricoeur, il riconoscimento e il dono; 5. Francesco Comina intervista Eraldo Affinati; 6. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte quarta e conclusiva); 7. Maria Laura Lanzillo: Introduzione al multiculturalismo; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 46 del 12 gennaio 2006: 1. Luisa Morgantini: Morire di cancro a Gaza; 2. Cinque poesie di Wislawa Szymborska; 3. Un'intervista di Cristina Valenti a Luce Fabbri del 1993 (parte terza e conclusiva); 4. Serena Fuart: Una cultura dell'amore; 5. Maria G. Di Rienzo: Censure. * Numero 1174 del 13 gennaio 2006: 1. Il 14 gennaio, per i diritti e la dignita' umana di tutti gli esseri umani; 2. Margareth Rago: La liberta' secondo Luce Fabbri; 3. Enrico Peyretti: Una lettera a Luciano Violante; 4. Carla Lonzi: Manifesto di Rivolta Femminile (luglio 1970); 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1175 del 14 gennaio 2006: 1. Della crudelta'; 2. Dell'amore; 3. Nando dalla Chiesa: Un discorso in senato in ottonari a rima baciata; 4. Gianpiero Landi: Vita di Luce Fabbri. Da Malatesta a internet; 5. Emily Wax: Correte, ragazze; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1176 del 15 gennaio 2006: 1. Ida Dominijanni: Il silenzio; 2. Renato Raffaele Martino: La pace tra pacifici, pacifisti e pacificatori; 3. Enrico Peyretti: La pace tra pacifici, pacifisti e pacificatori. Un commento al testo che precede; 4. Wislawa Szymborska: Il poeta e il mondo; 5. Un incontro con Cindy Sheehan a Roma il 18 gennaio; 6. Due incontri con Cindy Sheehan e Alice Mahon a Torino il 19 e 20 gennaio; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza". Numero 56 del 15 gennaio 2006: Franco Restaino: Il femminismo, avanguardia filosofica di fine secolo. Carla Lonzi. * Numero 1177 del 16 gennaio 2006: 1. Simone Weil: Quando; 2. Danilo, o dell'azione nonviolenta; 3. Hannah Arendt: Ideologie; 4. Donatella Di Cesare: Il viaggio di Levinas; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1178 del 17 gennaio 2006: 1. Norberto Bobbio, la filosofia di Aldo Capitini; 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza". Numero 5 del 17 gennaio 2006: 1. Emily Dickinson; 2. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Cristina Campo; 3. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Margherita Guidacci; 4. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Barbara Lanati; 5. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Giovanni Giudici; 6. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Mario Luzi; 7. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Eugenio Montale; 8. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Amelia Rosselli; 9. Et coetera. * Numero 1179 del 18 gennaio 2006: 1. Norberto Bobbio: Non uccidere; 2. Antonio Gnoli intervista Raimon Panikkar; 3. Nanni Salio: Una proposta politica nonviolenta; 4. Augusto Cavadi: Religioni in dialogo, in Sicilia; 5. Riletture: Enza Biagini, Simone de Beauvoir; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1180 del 19 gennaio 2006: 0. Spiacevolissima una comunicazione di servizio; 1. Gianpasquale Santomassimo ricorda Giorgio Spini; 2. Norberto Bobbio: Una definizione di "disobbedienza civile"; 3. Enrico Peyretti: Pacifismo e realismo; 4. "Irin news" intervista Yakin Erturk; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 47 del 19 gennaio 2006: 0. Una necessaria comunicazione di servizio; 1. Luciano Minerva intervista Assia Djebar; 2. Cristina Bolzani intervista Julia Kristeva su Colette; 3. Un profilo biografico di Dacia Maraini. * Numero 1181 del 20 gennaio 2006: 1. Nando dalla Chiesa: Verita' e' morta, generale dalla Chiesa; 2. Luciano Minerva intervista Anna Nadotti; 3. Luigia Sorrentino intervista Fernanda Pivano; 4. Augusto Cavadi presenta "Agli estremi della filosofia" di Giuseppe Ferraro e Francesca Rigotti; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1182 del 21 gennaio 2006: 1. Emilia Magnanini: "Abbi fiducia nell'alba, non nel dolore". L'esperienza della deportazione nelle memorie delle recluse nei campi sovietici (parte prima); 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'. * Numero 1183 del 22 gennaio 2006: 1. Sara Valentina Di Palma: Bambini italiani nella Shoah. una bibliografia ragionata; 2. Emilia Magnanini: "Abbi fiducia nell'alba, non nel dolore". L'esperienza della deportazione nelle memorie delle recluse nei campi sovietici (parte seconda e conclusiva); 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza". Numero 57 del 22 gennaio 2006: 1. Silvia Romero: Un'introduzione alla testimonianza di Liliana Segre; 2. Liliana Segre: Una testimonianza. * Numero 1184 del 23 gennaio 2006: 1. Valentina Greco: Lidia Beccaria Rolfi: la costruzione di una biografia nel passaggio dalla memoria alla testimonianza (parte prima); 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'. * Numero 1185 del 24 gennaio 2006: 1. Valentina Greco: Lidia Beccaria Rolfi: la costruzione di una biografia nel passaggio dalla memoria alla testimonianza (parte seconda e conclusiva); 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza". Numero 6 del 24 gennaio 2006: 1. Primo Levi, o della dignita' umana; 2. Shema'; 3. Alzarsi; 4. Si immagini ora un uomo; 5. Che appunto perche'...; 6. Verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945; 7. Hurbinek; 8. Approdo; 9. La bambina di Pompei; 10. Non ci sono demoni...; 11. Partigia; 12. Il superstite; 13. Contro il dolore; 14. Canto dei morti invano; 15. Agli amici; 16. La vergogna del mondo; 17. Il nocciolo di quanto abbiamo da dire; 18. Bianca Guidetti Serra ricorda Primo Levi; 19. Vittorio Emanuele Giuntella ricorda Primo Levi; 20. Et coetera. * Numero 1186 del 25 gennaio 2006: 1. La legge istitutiva del Giorno della Memoria; 2. Giorgio Gomel: Perche' non accada piu'; 3. Simonetta Cretoni: Una bibliografia, filmografia e discografia introduttiva sulla Shoah; 4. Adriana Lotto: La deportazione femminile nella storiografia tedesca; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1187 del 26 gennaio 2006: 1. Traccia di una riflessione e ricerca su antisemitismo e Shoah; 2. Bruno Segre: Una bibliografia per non dimenticare la Shoah; 3. Enrico Peyretti: Molti Schindler: dunque si poteva resistere al nazismo (parte prima); 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'. * "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 48 del 26 gennaio 2006: 1. Donatella Massara: per una bibliografia sulle donne nella Shoah; 2. Hannah Arendt: La Resistenza nonviolenta in Danimarca; 3. Hannah Arendt: La Shoah in Italia. * Numero 1188 del 27 gennaio 2006: 1. Elena Loewenthal: Persone; 2. Grazia Casagrande intervista Gabriele Nissim su Dimitar Peshev; 3. Enrico Peyretti: Molti Schindler: dunque si poteva resistere al nazismo (parte seconda e conclusiva); 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'. * Numero 1189 del 28 gennaio 2006: 1. Mao Valpiana ricorda Gracco Spaziani; 2. Guido Caldiron intervista Amos Luzzatto; 3. Clotilde Pontecorvo: Alcuni appunti per la didattica della Shoah; 4. Duccio Zola intervista Johan Galtung; 5. Donatello Santarone presenta due recenti libri sul Sudafrica; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 1190 del 29 gennaio 2006: 1. Piero Calamandrei: Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza; 2. Eduardo Galeano: La seconda nascita della Bolivia; 3. Johan Galtung: Alcuni criteri della lotta gandhiana; 4. Mario Tronti presenta "La ragazza del secolo scorso" di Rossana Rossanda; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * "La domenica della nonviolenza". Numero 58 del 29 gennaio 2006: 1. Education Working Group: Alcune indicazioni agli insegnanti per l'attivita' didattica sulla Shoah; 2. Education Working Group: Perche' insegnare sulla Shoah; 3. Education Working Group: Cosa insegnare sulla Shoah. * Numero 1191 del 30 gennaio 2006: 1. Walter Binni ricorda Aldo Capitini in occasione delle esequie; 2. Walter Binni ricorda Aldo Capitini nel secondo anniversario della morte; 3. Norberto Bobbio: Messaggio alla marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza del 2000; 4. Aldo Capitini: Dieci principi di Danilo Dolci; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'. * Numero 1192 del 31 gennaio 2006: 1. Antonio Vigilante: Religione e nonviolenza in Aldo Capitini; 2. Vittorio Emanuele Giuntella: Meditazione sul Pater, mentre il giorno declina; 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'. * "Voci e volti della nonviolenza". Numero 7 del 31 gennaio 2006: 1. Elisa Springer; 2. Elena Buccoliero intervista Elisa Springer; 3. Daniela Pizzagalli intervista Elisa Springer; 4. "Azione nonviolenta" ricorda Elisa Springer; 5. Et coetera. 11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1260 del 9 aprile 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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