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La nonviolenza e' in cammino. 1248
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1248
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 28 Mar 2006 00:07:49 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1248 del 28 marzo 2006 Sommario di questo numero: 1. Ariel Dorfman: Il messaggio di Martin Luther King 2. Marco Baleani: Un punto di riferimento 3. Angela Dogliotti Marasso: Azione e ricerca 4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento 5. Il 29 marzo a Ferrara 6. Letture: Valerio Calzolaio, Che ambiente fara'? 7. Indice dei numeri 598-628 (luglio 2003) de "La nonviolenza e' in cammino" 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. MEMORIA. ARIEL DORFMAN: IL MESSAGGIO DI MARTIN LUTHER KING [Dal sito del quotidiano "L'Unita'" (www.unita.it) riprendiamo il seguente articolo pubblicato il 27 agosto 2003. Ariel Dorfman, scrittore e attivista per i diritti umani cileno, nato in Argentina nel 1942, narratore, saggista, poeta, drammaturgo, regista cinematografico, docente universitario, fu costretto all'esilio dopo il golpe militare del 1973; attualmente vive fra gli Stati Uniti e Santiago del Cile; dalla sua piece teatrale La morte e la fanciulla Roman Polanski ha tratto nel 1995 il film omonimo. Tra le opere di Ariel Dorfman: (con Armand Mattelart), Come leggere Paperino, Feltrinelli, Milano 1972; Verso sud guardando a nord, Guanda, 1999; La tata e l'iceberg, Il Saggiatore, Milano 2001; L'autunno del generale, Marco Tropea Editore, Milano 2003; La rivolta dei conigli magici, Mondadori, Milano 2003; La morte e la fanciulla, Einaudi, Torino 2004; The prey - La preda, Leconte, 2004; Memorie del deserto, Feltrinelli, Milano 2005; Purgatorio, Einaudi, Torino 2006. Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (il primo dicembre accade la vicenda di Rosa Parks) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968. Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press, e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora cinque volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/ Opere su Martin Luther King: Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare valore: sarebbe invece assai necessario uno studio critico approfondito della figura, della riflessione e dell'azione di Martin Luther King (anche contestualizzandole e confrontandole con altre contemporanee personalita', riflessioni ed esperienze di resistenza antirazzista in America). Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una buona bibliografia essenziale] Lontano, ero lontano da Washington in quel caldo giorno dell'agosto del 1963 nel quale dalle scale del Lincoln Memorial Martin Luther King pronuncio' il suo famoso discorso, ero lontano, mi trovavo in Cile. All'epoca avevo ventuno anni e, come molti altri della mia generazione, ero preso dalla lotta per liberare l'America Latina, e il discorso di King che avrebbe esercitato una profonda influenza sulla mia vita passo' inosservato, non ricordo nemmeno di essermene accorto. Ricordo invece con feroce precisione il luogo e la data e persino l'ora in cui molti anni dopo ebbi l'occasione di ascoltare per la prima volta quelle parole "ho un sogno", di udire quella melodiosa voce baritonale, quegli incantamenti, quella certezza emotiva della vittoria. E ricordo quell'occasione cosi' chiaramente perche' era il giorno dell'omicidio di Martin Luther King, il 4 aprile 1968, e da quel giorno il suo sogno e la sua morte sono rimasti dolorosamente collegati, uniti nella mia mente allora come oggi, a quaranta anni di distanza, nel mio ricordo. Ricordo che me ne stavo seduto con mia moglie Angelica e il nostro figlioletto di un anno, Rodrigo, in un soggiorno sulle colline di Berkeley, la cittadina universitaria della California, dove eravamo arrivati appena una settimana prima. I nostri ospiti, una famiglia americana che ci aveva generosamente offerto un alloggio temporaneo mentre il nostro appartamento veniva sistemato, avevano acceso il televisore e tutti solennemente guardavamo il telegiornale della sera, probabilmente quello delle 19, probabilmente Walter Cronkite. Ed ecco l'omicidio di Martin Luther King in quell'albergo di Memphis e poi i servizi sui disordini in tutta l'America e finalmente un lungo filmato sul suo discorso "ho un sogno". Fu solo allora, penso, che capii o mi resi conto o cominciai a capire chi era stato Martin Luther King, cosa avevamo perso con la sua morte, la leggenda che gia' si andava dipanando dinanzi ai miei occhi. Negli anni a venire sarei spesso ritornato su quel discorso e in ogni occasione dalla montagna dei suo significati avrei staccato una roccia diversa sulla quale salire per capire il mondo. Al di la' del mio stupore per l'eloquenza di King quando nel 1968 lo ascoltai per la prima volta, la mia reazione immediata non fu quella di essere ispirato bensi' di essere lucido, sconcertato, prossimo alla disperazione. Dopo tutto, all'uccisione di questo uomo di pace si rispose non impegnandosi a proseguire nel solco della sua predicazione, ma con furiosi tumulti nei quartieri dell'America nera, dell'America privata dei diritti civili che vendicava il suo leader morto bruciando i ghetti nei quali si sentiva imprigionata e impoverita, usando il fuoco questa volta per proclamare che la nonviolenza che King aveva auspicato era inutile, che il solo modo per porre fine all'ingiustizia in questo mondo era con la canna del fucile, il solo modo per attirare l'attenzione dei potenti era spaventandoli a morte. L'omicidio di King quindi fece riemergere brutalmente una volta ancora un interrogativo che aveva tormentato me e moltissimi altri attivisti sul finire degli anni '60: quale era il metodo migliore per conseguire un cambiamento radicale? Potevamo concepire una ribellione nel modo in cui l'aveva immaginata Martin Luther King senza abbeverarci alla coppa dell'amarezza e dell'odio, senza trattare i nostri avversari come essi trattavano noi? O forse la strada verso il palazzo della giustizia e il giorno luminoso della fratellanza vuole come inevitabile compagna la violenza, la violenza come inevitabile levatrice della rivoluzione? * Domande alle quali, tornato in Cile, sarei ben presto stato costretto a rispondere, non con confuse riflessioni teoriche, ma nella quotidiana realta' della storia quando Salvador Allende venne eletto presidente nel 1970 e divenimmo il primo paese che tentava di costruire il socialismo con mezzi pacifici. La visione di Allende del cambiamento sociale, elaborata nell'arco di decenni di lotte e riflessioni, era analoga a quella di King pur avendo i due origini culturali e politiche molto diverse. Allende, ad esempio, che non era affatto religioso, non avrebbe convenuto con l'affermazione di Martin Luther King che alla forza fisica bisogna rispondere solo con la forza d'animo, ma avrebbe preferito parlare di forza dell'organizzazione sociale. In un momento in cui molti in America Latina erano abbagliati dalla lotta armata proposta da Fidel Castro e Che Guevara, fu la straordinaria impresa di Allende ad immaginare come inestricabilmente connesse le due ricerche della nostra epoca, la ricerca di piu' democrazia e di piu' diritti civili, da un lato, e la ricerca parallela, dall'altro, di giustizia sociale e di potere economico per i diseredati della terra. E il destino di Allende avrebbe richiamato il destino di Martin Luther King quando Allende scelse di morire tre anni dopo. Si', l'11 settembre 1973, a quasi dieci anni dal discorso "ho un sogno" di King a Washington, Allende scelse di morire difendendo il suo sogno, promettendoci nel suo ultimo discorso che piu' presto che tardi, mas semprano que tarde, sarebbe arrivato il giorno in cui le donne e gli uomini liberi del Cile avrebbero camminato per las amplias alamedas, i grandi viali pieni di alberi, verso una societa' migliore. * Fu nel periodo immediatamente successivo a quella terribile sconfitta, mentre osservavamo i potenti del Cile imporre a noi il terrore che non avevamo voluto impiegare contro di loro, fu allora, mentre alla nostra nonviolenza si contrapponevano le esecuzioni, la tortura e le sparizioni, fu solo allora, dopo il colpo di stato militare del 1973, che cominciai per la prima volta a sentirmi in comunione con Martin Luther King, che il suo discorso sulle scale del Lincoln Memorial prese a perseguitarmi e a pormi delle domande. Era come se fossi andato in un esilio che sarebbe durato molti anni e la voce e il messaggio di King cominciarono a penetrare pienamente, parola per parola, nella mia vita. Se mai c'e' stata una situazione in cui la violenza sarebbe stata giustificata, sarebbe stato, dopo tutto, contro la giunta cilena. Pinochet e i suoi generali avevano rovesciato un governo costituzionale e uccidevano e perseguitavano cittadini il cui peccato mortale era stato quello di immaginare un mondo dove non e' necessario massacrare i propri avversari per consentire alle acque della giustizia di scorrere. Eppure molto saggiamente, quasi istintivamente, la resistenza cilena imbocco' una strada diversa: assumere lentamente, risolutamente, pericolosamente il controllo della superficie del paese, isolare la dittatura all'interno e all'esterno del Cile, rendere il Cile ingovernabile con la disobbedienza civile. Una linea non completamente diversa dalla strategia che il movimento dei diritti civili aveva abbracciato negli Stati Uniti. * Ed infatti non mi sono mai sentito piu' vicino a Martin Luther King quanto durante i diciassette anni che ci vollero per liberare il Cile dalla sua dittatura. Le sue parole ai militanti che si accalcarono a Washington nel 1963 e che li invitavano a non perdere la fede, risuonavano dentro di me, confortavano il mio cuore triste. Parlava profeticamente a me, a noi, quando disse: "Non dimentico che alcuni di voi sono giunti qui dopo grandi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere". Parlando a noi il dottor King parlava a me quando tuonava: "Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di liberta' vi ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalita' della polizia. Siete voi i veterani della sofferenza creativa". Capiva che piu' difficile di andare alla prima protesta era svegliarsi il giorno dopo e andare alla protesta successiva e poi ancora a quella dopo, il quotidiano macinare piccoli atti che possono portare a grandi e letali conseguenze. I cani e gli sceriffi dell'Alabama e del Mississippi erano vivi e vegeti nelle strade di Santiago e Valparaiso cosi' come lo spirito che aveva incoraggiato uomini e donne e bambini inermi a farsi falciare, percuotere, bombardare, perseguitare continuando ad opporsi agli oppressori con le sole armi disponibili: la sofferenza dei loro corpi e la convinzione che nulla poteva farli indietreggiare. E proprio come i neri negli Stati Uniti, anche in Cile cantavamo per le strade delle citta' che ci erano state rubate. Non gli spiritual in quanto ogni terra ha i suoi canti. In Cile non facevamo che cantare l'Inno alla Gioia dalla Nona sinfonia di Beethoven, la speranza che sarebbe arrivato un giorno in cui tutti gli uomini sarebbero stati fratelli. Perche' cantavamo? Per farci coraggio, naturalmente. Ma non solo per questo, non solo per questo. In Cile cantavamo e ci opponevamo agli idranti e ai gas lacrimogeni e ai manganelli perche' sapevamo che c'era chi stava guardando. Anche in questo seguivamo gli insegnamenti astuti, consapevoli dell'importanza dei media di Martin Luther King: che lo scontro impari tra lo Stato di polizia e la gente aveva dei testimoni, veniva fotografato, trasmesso ad altri occhi. Nel caso del profondo sud degli Stati Uniti, gli spettatori erano la maggioranza degli americani, mentre in quell'altra lotta anni dopo, nel profondo sud del Cile, il quotidiano spettacolo di uomini e donne pacifici contro i quali veniva esercitata la repressione ad opera degli agenti del terrore aveva per obiettivo le forze nazionali e internazionali di cui avevano bisogno per sopravvivere Pinochet e la sua dittatura. La tattica funziono', naturalmente, perche' capimmo, come gia' Martin Luther King e Gandhi prima di noi, che i nostri avversari potevano essere influenzati e svergognati dall'opinione pubblica, potevano in realta' essere persino costretti ad abbandonare il potere. Cosi' fu sconfitta la segregazione nel sud degli Stati Uniti, cosi' il popolo cileno sconfisse Pinochet con un plebiscito nel 1988 che porto' alla democrazia nel 1990, questa e' la storia della caduta delle tirannie in Iran e in Polonia e nelle Filippine. Nondimeno analoghe lotte di liberazione contro il regime dell'apartheid in Sud Africa o l'autocrazia omicida in Nicaragua o i sanguinari Khmer rossi in Cambogia hanno dimostrato che le parole premonitrici di King sulla nonviolenza non potevano essere meccanicamente applicate ad ogni situazione. * E oggi? Quando torno a quel discorso che sentii per la prima volta venticinque anni fa, il giorno in cui King mori', c'e' un messaggio per me, per noi, qualcosa che abbiamo bisogno di ascoltare ancora come se udissimo quelle parole per la prima volta? Cosa direbbe Martin Luther King se vedesse cosa e' diventato il suo paese? Se potesse vedere come il terrore e la morte abbattutisi su New York e Washington l'11 settembre 2001 hanno trasformato la sua gente in una nazione spaventata, pronta a smettere di sognare, pronta a sacrificare le sue liberta' sull'altare della sicurezza? Cosa direbbe se potesse osservare come quella paura e' stata manipolata per giustificare l'invasione di una terra straniera, l'occupazione di una terra contro la volonta' del suo stesso popolo? Quale alternativa avrebbe consigliato per liberarsi di un tiranno come Saddam Hussein? E come reagirebbe alla dottrina Bush che afferma che alcune persone di questo pianeta, gli americani per essere precisi, hanno piu' diritti degli altri cittadini del mondo, cosa direbbe se vedesse i suoi concittadini proclamare che a causa del loro dolore e della loro potenza economia e militare possono fare cio' che vogliono, infischiarsene del diritto internazionale, denunciare i trattati nucleari, ingannare e inquinare il mondo? Li ammonirebbe che questa arroganza non puo' restare impunita? A quanti si oppongono a queste politiche all'interno degli Stati Uniti direbbe di resistere e di contarsi, di marciare, di non lasciarsi mai andare alla disperazione? Sono convinto che ripeterebbe alcune delle parole pronunciate in quel lontano giorno d'agosto del 1963 all'ombra della statua di Abraham Lincoln, sono persuaso che ribadirebbe la sua fede nel suo paese e quanto profondamente il suo sogno e' radicato nel sogno americano, che a dispetto delle difficolta' e delle frustrazioni del momento il suo sogno e' ancora vivo e che il suo paese risorgera' e terra' fede all'autentico significato del suo credo: "crediamo che queste verita' siano evidenti: che tutti gli uomini sono creati uguali". Speriamo che abbia ragione. Speriamo e preghiamo, per il suo e il nostro bene, che la fede nel suo paese non era malriposta e che a quaranta anni di distanza i suoi compatrioti presteranno ancora una volta ascolto alla sua voce decisa e gentile che li invoca da oltre la morte e da oltre la paura, che chiama noi tutti a batterci uniti per la liberta' e la giustizia. 2. PROPOSTE. MARCO BALEANI: UN PUNTO DI RIFERIMENTO [Ringraziamo Marco Baleani (per contatti: m.baleani at perigeosondaggi.it) per questo intervento. Marco Baleani, eugubino, fa parte del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento, e ha dato un contributo fondamentale alla promozione della camminata nonviolenta da Assisi a Gubbio del 2003] Anche in un mondo infernale come il nostro, percorso tutti i giorni da guerre e da violenze di ogni tipo, e' possibile trovare piccoli spazi di speranza, fari che ti indicano il cammino, punti di riferimento verso cui volgere la nostra vita. Il Movimento Nonviolento e' uno di questi punti di riferimento, per me irrinunciabile. Sono convinto che l'impegno del Movimento contro ogni guerra e per una societa' gandhianamente nonviolenta vada sostenuto anche economicamente. Uno dei modi per farlo e' quello di destinare con il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento. Come fare? Con la prossima dichiarazione dei redditi e' possibile apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il codice fiscale del Movimento: 93100500235. Piu' semplice di cosi'! Per chi volesse strafare ricordo che e' comunque possibile fare versamenti e donazioni liberali per qualsiasi importo e in qualunque momento (il Movimento non li rifiuta) utilizzando il conto corrente postale n. 10250363. Sosteniamo tutti un'associazione che da oltre quarant'anni lavora per la crescita e la diffusione della nonviolenza. Mettiamo la guerra fuori dalla storia! 3. PROPOSTE. ANGELA DOGLIOTTI MARASSO: AZIONE E RICERCA [Ringraziamo Angela Dogliotti Marasso (per contatti: maradoglio at libero.it) per questo intervento. Angela Dogliotti Marasso, rappresentante autorevolissima del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del Movimento Nonviolento, svolge attivita' di ricerca e formazione presso il Centro studi "Sereno Regis" di Torino e fa parte della Commissione di educazione alla pace dell'International peace research association; studiosa e testimone, educatrice e formatrice, e' una delle figure piu' nitide della nonviolenza in Italia. Tra le sue opere segnaliamo particolarmente Aggressivita' e violenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino; il saggio su Domenico Sereno Regis, in AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999; con Maria Chiara Tropea, La mia storia, la tua storia, il nostro futuro, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2003; Con Elena Camino (a cura di), Il conflitto: rischio e opportunita', Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2004. Beppe Marasso, prestigioso rappresentante del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del Movimento Nonviolento, e' da sempre impegnato nei movimenti di pace e nonviolenti, e in molteplici attivita' di solidarieta', ecopacifiste e per i diritti; suoi contributi sono in vari volumi] Sul 5 per mille, per non fare torti a nessuno, io e Beppe [Marasso - ndr] ci divideremo: uno lo versero' al Movimento Nonviolento, l'altro al Centro studi "Sereno Regis". Riconosciamo infatti ad entrambi un grande valore nel panorama nonviolento italiano. Il primo evidenzia l'importanza dei movimenti organizzati finalizzati al cambiamento e privilegia l'azione, ma non e' privo di momenti di riflessione e impegno culturale (convegni, pubblicazioni); il secondo e' piu' centrato su ricerca e formazione, ma, come e' nel dna degli studi per la pace, la ricerca non e' mai separata dall'azione e in essa trova il suo scopo e la sua verifica. Entrambi si reggono sull'impegno e sulle donazioni volontarie di molti e possono rafforzarsi solo se tanti faranno scelte come questa del 5 per mille. 4. PROPOSTE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO [Dagli amici del Movimento Nonviolento (per contatti: Movimento Nonviolento, sede nazionale, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it o anche: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo] Cari tutti, con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibile sottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento. Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Per poter destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento, e' sufficiente appore la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione. Il codice fiscale e': 93100500235. Sostenete un'associazione che da oltre quarant'anni, con coerenza, lavora per la crescita e la diffusione della nonviolenza. Grazie. Il Movimento Nonviolento sede nazionale, via Spagna 8, 37123 Verona 5. INCONTRI. IL 29 MARZO A FERRARA [Dal Centro Studi "Alexander Langer" - Associazione Ferrara Terzo Mondo (per contatti: langer at ferraraterzomondo.it) riceviamo e volentieri diffondiamo] Promosso da vari movimenti e istituzioni, mercoledi' 29 marzo, alle ore 18, al Cafe' de la Paix, piazzetta Corelli 24, a Ferrara, nell'ambito del ciclo "Economia quotidiane", si svolgera' un incontro con Francuccio (Francesco) Gesualdi sul tema "Economia, imprese e consumo critico". Francesco Gesualdi, conosciuto come Francuccio, e' nato nel 1949, allievo della scuola di Barbiana di don Milani, e' fra i fondatori ed animatori del "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa) con il quale da anni si occupa con rigore ed efficacia dei temi del disagio economico, sociale, fisico, psichico e ambientale sia a livello locale che internazionale, con particolar attenzione al Sud del mondo. Il Centro ha promosso e sta realizzando importanti campagne per i diritti umani, del lavoro, affrontando con analisi critiche i modelli di consumo e produzione nell'attuale panorama economico mondiale, con particolare attenzione alla valutazione dei comportamenti etico-sociali delle imprese. Gesualdi e' affermato autore di numerose pubblicazioni e libri fra i quali ricordiamo: Invito alla sobrieta' felice, Emi 2000; Guida al consumo critico, Emi 2003; Manuale per un consumo responsabile. Dal boicottaggio al commercio equo solidale, Feltrinelli 2003; Acquisti trasparenti, Emi 2005; Sobrieta': dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli 2005. Durante l'incontro sara' presentata anche la recentissima Guida al vestire critico, Emi 2006. * Per informazioni: Associazione Gruppo Ferrara Terzo Mondo - Centro "Alex Langer", tel. 0532204890, Coop. Commercio Alternativo, tel. 0532774811, e-mail: langer at ferraraterzomondo.it, stefano at commercioalternativo.it 6. LETTURE. VALERIO CALZOLAIO: CHE AMBIENTE FARA'? Valerio Calzolaio, Che ambiente fara'?, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2006, suppl. al quotidiano "L'Unita'", pp. 144, euro 5,90. Una raccolta di articoli apparsi tra 2004 e 2006 su varie testate di un parlamentare da sempre impegnato nella difesa dell'ambiente. Con una introduzione di Loriano Machiavelli. 7. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 598-628 (LUGLIO 2003) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" * Numero 598 del primo luglio 2003: 1. Maria de Lourdes Jesus: una richiesta d'intervento presso la presidente della Rai; 2. Crispino Scotolatori: ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio; 3. Enrico Peyretti: il giusto e l'utile; 4. Giovanni Scotto: l'Unione europea e il Congo; 5. Augusto Cavadi: arriva il filosofo pratico; 6. Ileana Montini: senso di insicurezza e rappresentazione sociale; 7. Valentino Parlato: una sfida umana; 8. Peppe Sini: due o tre cose che so sull'immigrazione; 9. Francesco Comina presenta "Prima che l'amore finisca" di Raniero la Valle; 10. Riletture: Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle; 11. Riletture: Nadine Gordimer, Un mondo di stranieri; 12. Riletture: Arundhati Roy, Guerra e' pace; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 599 del 2 luglio 2003: 1. Un rinnovato appello al dialogo tra cristiani e musulmani; 2. Giuliana Sgrena: tra le macerie dell'Iraq; 3. Martin Buber: ogni giorno; 4. Giulio Vittorangeli: un nuovo medioevo; 5. Francesco Tullio: cosa vuol dire resistenza nonviolenta? 6. L'ottava newsletter di "Migra"; 7. In uscita il libro "La balcanizzazione dello sviluppo" di Claudio Bazzocchi; 8. Un'anticipazione da "Dopo l'11 settembre" di Noam Chomsky; 9. Riletture: Franca Basaglia Ongaro, Una voce; 10. Riletture: Laura Conti, Ambiente Terra; 11. Riletture: Antoinette Fouque, I sessi sono due; 12. Riletture: Lea Melandri, L'infamia originaria; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 600 del 3 luglio 2003: 1. Germaine Tillion: la sede dell'Onu a Gerusalemme; 2. Nello Scardani: ancora dieci parole della nonviolenza riflesse in dieci volti di donne; 3. Maria G. Di Rienzo: condividere il potere nelle relazioni; 4. Enrico Peyretti: il mio paese; 5. Francesco Tullio: disobbedire o resistere? 6. Giovanna Boursier: i rom e l'Europa; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 601 del 4 luglio 2003: 1. Lidia Menapace: grazie, e inoltre; 2. Imma Barbarossa: in Europa senza armi, per pace e giustizia; 3. Convenzione permanente di donne contro le guerre: un appello al movimento per la pace e i diritti; 4. Angelo Gandolfi: perche' i corpi civili di pace; 5. Enrico Peyretti: la nonviolenza e' piu' del pacifismo; 6. Maria G. Di Rienzo: gestire lo stress e prevenire l'esaurimento; 7. Salvatore Palidda: il business dei "clandestini"; 8. Peppe Sini: sulle cosiddette gaffes del cavalier B.; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 602 del 5 luglio 2003: 1. Corso di formazione per i Corpi civili di pace; 2. Un 4 novembre dalla parte delle vittime, contro guerre, eserciti ed armi; 3. Monica Lanfranco: donne islamiche e occidentali discutono in rete di nonviolenza e liberta'; 4. Antonio Papisca: l'Onu, dei popoli, a Gerusalemme; 5. E' in rete l'opuscolo di Travaglio e Gomez sul cavalier B.; 6. Ali Rashid: tre pensieri sulla pace; 7. Judith Revel: la resistenza; 8. Lea Melandri: per costruire un sogno; 9. L'introduzione di "Dio sta marciando" di Massimo Rubboli; 10. Letture: Zygmunt Bauman, Intervista sull'identita'; 11. Letture: Pier Paolo Portinaro, Il principio disperazione; 12. Riedizioni: Elie Wiesel, ... E il mare non si riempie mai; 13. Riletture: Ruth First, Alle radici dell'apartheid; 14. Riletture: Taslima Nasreen, Vergogna; 15. Riletture: Michelle Perrot (a cura di), L'impossibile prigione; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per saperne di piu'. * Numero 603 del 6 luglio 2003: 1. Gianni Rodari: il peggior sordo; 2. Associazione culturale Papillon: una iniziativa di civilta'; 3. Giovanni Mandorino: non dimentichiamo il popolo iraniano; 4. Matteo Soccio: una bibliografia essenziale sul potere di tutti; 5. Antonio Tricarico: Palermo chiama Cancun; 6. Ida Dominijanni: un attacco al cuore dell'Europa; 7. Gloria Buffo: asilo politico alle donne vittime di violenza; 8. Incontro annuale di "Bilanci di giustizia"; 9. Recenti pubblicazioni di Servitium editrice; 10. Letture: Giorgio Agamben, Stato di eccezione; 11. Letture: Vittorio Agnoletto, Prima persone; 12. Letture: Dario Antiseri, Principi liberali; 13. Riletture: Edgarda Ferri, Il perdono e la memoria; 14. Riletture: Margaret Mead, Maschio e femmina; 15. Riletture: Fernanda Pivano, Poesia degli ultimi americani; 16. Le diagnosi di Messer Rovina: una sciocchezza ancora; 17. Peppe Sini: uomini in gabbia; 18. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'. * Numero 604 del 7 luglio 2003: 1. "Il paese delle donne": miracolo a Roma; 2. Enrico Peyretti: dieci tesi su religioni, violenza, nonviolenza; 3. Anne A. Simpkinson intervista Thich Nhat Hahn dopo la strage dell'11 settembre 2001; 4. Simone de Beauvoir: la felicita'; 5. Michelangelo Bovero: questo paese; 6. Un corso per mediatori internazionali di pace; 7. Letture: Alessandro Dal Lago, Polizia globale; 8. Letture: Gillian Slovo, Polvere rossa; 9. Letture: Augusto Zamora Rodriguez, El futuro de Nicaragua; 10. Riletture: Laura Conti, Che cos'e' l'ecologia; 11. Riletture: Agnes Heller, L'uomo del Rinascimento; 12. Riletture: Franca Ongaro Basaglia, Manicomio perche'? 13. Benito D'Ippolito: uomini e tigri; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'. * Numero 605 dell'8 luglio 2003: 1. Lidia Menapace: volontari di pace e mercenari criminali; 2. Luciana Castellina: i sentieri del movimento per la pace; 3. Maria G. Di Rienzo: cantare; 4. Ricciardo Aloisi: ancora dieci parole sul sentiero da Assisi a Gubbio; 5. Paola Mosconi e Renzo Samaritani: per avere pace; 6. Il "Cos in rete" di luglio; 7. Un incontro dei Gruppi di azione nonviolenta a Verona; 8. Dal 27 al 31 agosto un corso del Centro nuovo modello di sviluppo; 9. Letture: Davide Tarizzo, Introduzione a Lacan; 10. Letture: Thomas Taterka: Dante deutsch; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'. * Numero 606 del 9 luglio 2003: 1. Lotus Linton Howard: il manifesto delle nonne; 2. Janina Bauman: quel che disse la signora Pietrzyk; 3. Giulio Vittorangeli: sentimento del tempo; 4. Augusto Cavadi: oltre le ideologie del Novecento; 5. Tommaso Di Francesco presenta "Meglio carcerati che carcerieri" a cura di Peretz Kidrom; 6. Letture: Emilio Gentile, Renzo De Felice. Lo storico e il personaggio; 7. Letture: Carlo Maria Martini, Sulla giustizia; 8. Riletture: Anna Bravo, Anna Maria Bruzzone, In guerra senza armi; 9. Riletture: Gian Mario Bravo, La prima Internazionale; 10. Riletture: Giorgio Graziosi, L'interpretazione musicale; 11. Riletture. Armanda Guiducci: La mela e il serpente; 12. Riletture: Louise Labe', Oeuvres completes; 13. Riletture: Gaspara Stampa, Rime; 14. Riletture: Alfonsina Storni, Irremediablemente; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 607 del 10 luglio 2003: 1. Francesca Brezzi: la necessita'; 2. Una petizione popolare perche' cessi la partecipazione italiana all'occupazione militare dell'Iraq; 3. Sergio Paronetto: non c'e' pace senza diritto; 4. Michael Moore: una lettera al sottotenente Bush; 5. Mao Valpiana: arrivederci a Gubbio; 6. Omero Caiami Persichi: dieci quartine tra Assisi e Gubbio; 7. Janina Bauman: il terrore e la memoria; 8. Luigi Ferrajoli: la guerra, il diritto, e due ipotesi sull'Onu; 9. Amerigo Bigagli: ancora sulle bandiere della pace; 10. "Nigrizia" di luglio-agosto 2003; 11. Riletture: AA. VV., Canti della protesta femminile; 12. Riletture: Joan Baez, Ballate e folksong; 13. Riletture: Billie Holiday, La signora canta il blues; 14. Riletture: Violeta Parra, Canzoni; 15. Riletture: Bessie Smith, Canzoni; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per saperne di piu'. * Numero 608 dell'11 luglio 2003: 1. "Azione nonviolenta" di luglio; 2. Maura Gualco: una condanna a morte. Italiana; 3. Enrico Peyretti: solidarieta' agli studenti iraniani. Nonviolenta; 4. Neta Golan: lacerazioni; 5. Nirmal Puwar: i volti svelati della buona meticcia; 6. Francesco Tullio: candidi come colombe; 7. Ida Dominijanni: le maschere della guerra; 8. Presentazione di Emiliano Sbaraglia (a cura di), Cento domande a Piero Gobetti; 9. La nona newsletter di "Migra"; 10. Letture: Noam Chomsky, Dopo l'11 settembre; 11. Letture: Robert Fisk, Notizie dal fronte; 12. Letture: Howard Zinn, Non in nostro nome; 13. Riedizioni: Hermann Broch, La morte di Virgilio; 14. Riedizioni: Anna Freud, Normalita' e patologia del bambino; 15. Riletture: Michel Foucault, Taccuino persiano; 16. Riletture: Armanda Guiducci, Donna e serva; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'. * Numero 609 del 12 luglio 2003: 1. Benito D'Ippolito: in memoria di Alice Paul; 2. Maria G. Di Rienzo: come preparare una campagna per il cambiamento sociale; 3. Da settembre a Baghdad un osservatorio internazionale sull'occupazione militare; 4. Giuseppina Ciuffreda presenta "Un no molti si'" di Paul Kingsnorth; 5. All'Associazione Gabriele Bortolozzo il Premio internazionale Alexander Langer 2003; 6. Maruja Torres: per ultimo; 7. Enrico Peyretti commenta "L'idea di giustizia e l'esperienza dell'ingiustizia" di Gustavo Zagrebelsky; 8. Presentazione di AA. VV., Dentro la guerra; 9. Letture: Nafeez Mosaddeq Ahmed, Dominio; 10. Letture: Nafeez Mosaddeq Ahmed, Guerra alla liberta'; 11. Letture: Paul Ginsborg, Berlusconi; 12. Letture: Peretz Kidron (a cura di), Meglio carcerati che carcerieri; 13. Riletture: Lidia Beccaria Rolfi, Bruno Maida, Il futuro spezzato; 14. Riletture: Laura Ghidini, Dialogo con Emmanuel Levinas; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 610 del 13 luglio 2003: 1. Un convegno a Viterbo; 2. Mauro Laeng: una considerazione su religioni e violenza; 3. Maria G. Di Rienzo: come facilitare un dialogo; 4. Zenone Sovilla: tra emergenza e utopia; 5. Ida Dominijanni: le mezze luci dell'Europa; 6. Augusto Cavadi: la teologia fuori dalle Chiese; 7. Marco D'Eramo: per la critica delle ong; 8. Presentazione di Vittorio Giacopini, La comunita' che non c'e'; 9. Un dossier di "Opposizione civile" oggi in edicola; 10. Riletture: Maria Antonietta Calabro', Le mani della mafia; 11. Riletture: Maria Antonietta Calabro', In prima linea; 12. Riletture: Claire Sterling, Cosa non solo nostra; 13. Riletture: Claire Sterling, Un mondo di ladri; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'. * Numero 611 del 14 luglio 2003: 1. Lorella Pica: in cammino da Assisi a Gubbio; 2. Hannah Arendt: avere sempre a cuore; 3. Simone Weil: il secondo caso; 4. Guglielmo Ragozzino intervista Eveline Herfkens; 5. Gino Strada: praticare la dichiarazione universale dei diritti umani; 6. Augusto Cavadi: del disagio e dell'assuefazione; 7. Giobbe Santabarbara: la meglio gioventu'; 8. Franca D'Agostini: della metafisica; 9. Il 6-9 agosto per un futuro senza armi; 10. Letture: Elio Veltri, La legge dell'impunita'; 11. Riletture: Nadia Bennuzzi (a cura di), Le donne nei processi di sviluppo dell'Africa subsahariana; 12. Riletture: Maria Cristina Pudioli (a cura di), Iran 1941-1991. Dalla monarchia alla repubblica islamica; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 612 del 15 luglio 2003: 1. Pasquale Pugliese: in cammino da Assisi a Gubbio; 2. Undicesimo incontro internazionale delle Donne in nero; 3. Assia Djebar: l'uccello della felicita' inespressa; 4. Giulio Vittorangeli:un grumo di felicita'; 5. Luisa Morgantini: la guerra nella pancia; 6. Un profilo di Luisa Morgantini; 7. Franco Lattes Fortini: una lettera agli ebrei italiani; 8. Peppe Sini: di Franco Fortini e di noi medesimi; 9. Lidia Campagnano: la dimensione umana; 10. Charlotte-Rose de La Force: la morale di Mulinello; 11. Riletture: Neera, Le idee di una donna; 12. Riletture: Emilia Pardo Bazan, Insolacion; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 613 del 16 luglio 2003: 1. La scomparsa di Benny Carter e di Compay Segundo; 2. Nurit Peled: noi, le vittime; 3. Nadia Cervoni: per Leyla Zana; 4. Sveva Haertter: gli obiettori di coscienza israeliani in tribunale; 5. Elisabeth Jankowski: la lingua e la guerra; 6. Tiziana Barrucci: il rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura; 7. Marina Salacrist: ancora sul dialogo tra Luisa Muraro e Rossana Rossanda; 8. Severino Vardacampi: a proposito di scorie nucleari; 9. Norma Bertullacelli: in silenzio per la pace a Genova; 10. Riletture: Alfredo Bonazzi, Squalificati a vita; 11. Riletture: Alberto Manacorda, Il manicomio giudiziario; 12. Riletture: Maria Luisa Marsigli, La marchesa e i demoni; 13. Riletture: Marina Valcarenghi, I manicomi criminali; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'. * Numero 614 del 17 luglio 2003: 1. Ileana Montini: se il discorso della comune casa; 2. Rino Martinez: oggi a Palermo, in solidarieta' con don MeliI; 3. Riccardo Orioles: Palermo, undici anni dopo; 4. Il 18 luglio a Palermo; 5. Un appello per la liberta' di stampa contro la mafia; 6. Una lettera aperta sulle violenze di Genova; 7. Ida Dominijanni: "Democrazia e diritto" analizza il sistema Berlusconi; 8. Chiara Zamboni: la cultura dei diritti e la fine della politica; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 615 del 18 luglio 2003: 1. Il 27-31 agosto l'incontro della rete internazionale delle Donne in nero; 2. Tiziana Barrucci e Stefano Liberti intervistano Johan Galtung; 3. Anna Puglisi, Umberto Santino: appunti sulla ricerca del Centro Impastato su "Donne e mafia"; 4. Riletture: Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Introduzione a Abelardo; 5. Riletture: Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Le bugie di Isotta; 6. Riletture: Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri e Massimo Parodi, Storia della filosofia medievale; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 616 del 19 luglio 2003: 1. Un libro da leggere; 2. Lidia Menapace: il processo; 3. Maria G. Di Rienzo: abbiamo piu' potere di quel che crediamo; 4. Ettore Masina: siccita'; 5. Giuliana Sgrena: un rapporto dall'Iraq di "Human rights watch"; 6. Gloria Zanardo: del neutro e della differenza; 7. La newsletter n. 6 di "Questo mondo non e' in vendita"; 8. Luca Fazio intervista Mario Valpreda sulla distruzione dei campi inquinati con semi ogm in Piemonte; 9. Letture: Giulio Angioni, Il mare intorno; 10. Riletture: Sylvia Plath, Lady Lazarus e altre poesie; 11. Riletture: Rosvita, Tutto il teatro; 12. Riletture: Anna Storti Abate: Introduzione a Capuana; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 617 del 20 luglio 2003: 1. Lidia Menapace: l'Europa vista da Genova; 2. Maria G. Di Rienzo: la coscienza sa parlare; 3. Mohandas Gandhi: la noncollaborazione; 4. Rete di Lilliput: difendiamo i beni comuni; 5. Pax Christi: il diritto internazionale, una via per la pace; 6. Un profilo di Helene Cixous; 7. Indice dei numeri 577-597 (giugno 2003) de "La nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 618 del 21 luglio 2003: 1. Comitato sardo "Gettiamo le basi": una petizione al presidente della Repubblica; 2. Simone Weil: una seconda volta; 3. Lidia Menapace: dall'arcobaleno a un'Europa neutrale; 4. Maria G. Di Rienzo: alcune note sull'azione diretta nonviolenta; 5. David Maria Turoldo: sera a sant'Egidio; 6. Il segretario generale dell'Onu chiede la liberazione di Aung San Suu Kyi; 7. Amnesty International chiede un'inchiesta indipendente sulla morte della fotogiornalista Zahra Kazemi; 8. Giampaolo Calchi Novati: buon compleanno, Madiba; 9. Alcune riviste utili; 10. Letture: Francoise Dolto, Come allevare un bambino felice; 11. Letture: Grazia Honegger Fresco, Essere genitori; 12. Letture: Silvia Vegetti Finzi con Anna Maria Battistin, A piccoli passi; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 619 del 22 luglio 2003: 1. Stevie Smith: non salutava, affogava; 2. Giulio Vittorangeli: la rettitudine e la tenerezza; 3. Giobatta Corinzi: ancora dieci parole riflesse in dieci volti sul sentiero da Assisi a Gubbio; 4. Peppe Sini: cessi l'illegale e criminale partecipazione militare italiana alla guerra in corso in Iraq; 5. Rosa Luxemburg: una scoperta; 6. Agnes Heller: una persona buona; 7. Hannah Arendt: sulla propaganda totalitaria; 8. Ignacio Ramonet: neoimperialismo; 9. Il "Bollettino bio" di luglio; 10. Marianne Moore: la mente e' un cosa incantevole; 11. Lorenzo Milani: da qui a stasera; 12. Una bibliografia essenziale di Helene Cixous; 13. Letture: Thich Nhat Hanh, La luce del Dharma; 14. Riletture: Sofia Vanni Rovighi, Elementi di filosofia; 15. Riletture: Sofia Vanni Rovighi, Introduzione a Anselmo d'Aosta; 16. Riletture: Sofia Vanni Rovighi, Introduzione a Tommaso d'Aquino; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'. * Numero 620 del 23 luglio 2003: 1. Amnesty International: un appello per i detenuti di Guantanamo Bay; 2. Tre lezioni dal popolo sardo; 3. Lidia Menapace: gli esiti delle privatizzazioni, nelle ferrovie; 4. Orsola Casagrande: David Kelly, una morte che accusa; 5. Elettra Deiana: una lettera alle parlamentari e ai parlamentari; 6. Yael Meroz: pace e' dialogo; 7. Danilo Dolci: aver fiducia; 8. Hans Jonas: il vecchio tetro Hobbes; 9. Luciana Castellina ricorda Nora Fumagalli; 10. Rossana Rossanda ricorda Nora Fumagalli; 11. Valentino Parlato ricorda Franco Rodano; 12. Letture: Ursula K. Le Guin, La salvezza di Aka; 13. Letture: Silvia Vegetti Finzi, Anna Maria Battistin, L'eta' incerta; 14. Riedizioni: Marvin Harris, La nostra specie; 15. Riletture: Ernesto Balducci, Gandhi; 16. Riletture: Ernesto Balducci, Francesco d'Assisi; 17. Riletture: Ernesto Balducci, Giorgio La Pira; 18. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'. * Numero 621 del 24 luglio 2003: 1. Lidia Menapace: un profumo di Nora ; 2. Missionari comboniani: un decalogo per aiutare gli immigrati oggi; 3. Fiamma Lolli intervista Vandana Shiva; 4. Ileana Montini: rumori, odori, diritti, sentimenti; 5. Amnesty International: porre fine al "limbo legale" di Guantanamo; 6. Un appello per l'immediato ritiro dei militari italiani dall'Iraq; 7. Giovanni Mandorino: ci sta a cuore; 8. Serena Fuart: un incontro a Milano sull'esperienza delle Donne in nero; 9. Adriana Zarri: vittime innocenti; 10. Riletture: Bela Balazs, Il film; 11. Riletture: Bruno Zevi, Editoriali di architettura; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 622 del 25 luglio 2003: 1. Aldo Capitini: nonviolenza e potere di tutti dal basso; 2. Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto: tra tutte le soluzioni; 3. "Un ponte per": via i soldati italiani dall'Iraq; 4. Elettra Deiana: contro la partecipazione italiana all'occupazione militare dell'Iraq; 5. Giuliana Sgrena: a Nasiriya un pessimo inizio; 6. Il Comune di Alcamo mette al bando gli ogm; 7. Franca Ongaro Basaglia: una frattura; 8. Gregory Bateson: le premesse errate; 9. Prossime pubblicazioni di Nonluoghi; 10. Letture: Thich Nhat Hanh, Il segreto della pace; 11. Riletture: Roland Barthes par Roland Barthes; 12. Riletture: Raissa Maritain, Senza dimora; 13. Riletture: Dorothee Soelle, Fantasia e obbedienza; 14. Riletture: Edith Stein, La scelta di Dio; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 623 del 26 luglio 2003: 1. Maria G. Di Rienzo: l'amore che cammina e guarisce; 2. Gwendolyn Brooks: il "Defender" di Chicago manda un uomo a Little Rock, autunno, 1957; 3. Atia Gaheez: grido; 4. H. D. (Hilda Doolittle): afa; 5. Vinoba: la nostra compassione; 6. Martin Luther King: l'alba verra'; 7. Bruno Accarino presenta i diari 1950-1973 di Hannah Arendt; 8. Ottavio Raimondo presenta "Rigenerare i poteri" di Walter Wink; 9. Benedetto Vecchi intervista Mike Davis; 10. Letture: Rosalba Conserva, La stupidita' non e' necessaria; 11. Riletture: Liana Fiorani, Dediche a don Milani; 12. Riletture: Elise Freinet, Nascita di una pedagogia popolare; 13. Riletture: Arnold Schoenberg, Lettere; 14. Riletture: Arnold Schoenberg, Manuale di armonia; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 624 del 27 luglio 2003: 1. Un appello per la solidarieta' ai magistrati Ilda Boccassini e Gherardo Colombo; 2. Giovanni Sarubbi: buon cammino da Assisi a Gubbio; 3. Nadia Cervoni: una nuova udienza del processo a Leyla Zana; 4. Chiara Schiavinotto: cinque finanziamenti alle banche dei poveri in America Latina; 5. Maria G. Di Rienzo: ancora sui mantenitori della pace; 6. La newsletter di "Bandiere di pace"; 7. Fatima Mernissi: l'apparizione; 8. Silvia Vegetti Finzi: cosi' intenso; 9. Corso di formazione per i Corpi civili di pace; 10. Riccardo Orioles presenta "Genova, nome per nome" di Carlo Gubitosa; 11. Ida Dominijanni presenta "Il soggetto scabroso" di Slavoj Zizek; 12. Anna Chiesura intervista Euclides Andre' Mance; 13. "Dignitas. Percorsi di carcere e di giustizia"; 14. La newsletter del "Movimento di Cunegonda"; 15. Riletture: Gianni Barbacetto, Peter Gomez, Marco Travaglio, Mani pulite. La vera storia; 16. Riletture: Gherardo Colombo, Il vizio della memoria; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'. * Numero 625 del 28 luglio 2003: 1. Del trarre i cadaveri nella polvere, e dell'apocalisse; 2. Chiara Zamboni: l'opera delle madri; 3. Enrico Peyretti: una raffica ancora; 4. Campagna di obiezione/opzione di coscienza: "Scelgo la nonviolenza"; 5. Geremia Cattristi: dieci parole e dieci volti da Assisi a Gubbio; 6. Laura Boella: nella bellezza; 7. Thich Nhat Hanh: Cinque addestramenti alla consapevolezza; 8. Riletture: Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Bruzzone, Le donne di Ravensbrueck; 9. Riletture: Anna Bravo, Daniele Jalla (a cura di), La vita offesa; 10. Riletture: Franco Restaino, Adriana Cavarero (a cura di), Le filosofie femministe; 11. Riletture: S. Teresa di Gesu', Opere; 12. Peppe Sini: del colpo di stato in corso; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 626 del 29 luglio 2003: 1. Enrico Peyretti: il trionfo impudico della morte; 2. Resoconto dell'incontro del Movimento Nonviolento del 29 giugno a Verona; 3. Un campo estivo lillipuziano; 4. Franca Ongaro Basaglia: a vent'anni dalla legge 180; 5. Mariantonietta Saracino: Doris Lessing tra passato e futuro; 6. Dal 12 al 21 settembre lungo il Danubio l'Europa s'incontra; 7. "Concilium"; 8. "Humanitas"; 9. "Rivista di teologia morale"; 10. "Segno"; 11. Riletture: Ernst Bloch, Il principio speranza; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 627 del 30 luglio 2003: 1. Condannate le suore domenicane protagoniste dell'azione diretta nonviolenta contro i missili nucleari in Colorado; 2. Lidia Menapace: oscenita'; 3. Un "Forum Salute Mentale", rete di pratiche per la salute e la cittadinanza; 4. Bela Balazs: la bellezza di Greta Garbo; 5. Giulio Vittorangeli ricorda Alexander Langer; 6. Aldo Capiti ni: inno; 7. Riviste: "Qui. Appunti dal presente"; 8. Letture: Gruppo solidarieta', I soggetti deboli nelle politiche sociali della Regione Marche; 9. Riletture: Anna Banti, Il coraggio delle donne; 10. Riletture: Elena Croce, La patria napoletana; 11. Riletture: S. Giovanni della Croce, Opere; 12. Riletture: Jayaprakash Narayan, Verso una nuova societa'; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 628 del 31 luglio 2003: 1. Carlo Carretto: Francesco e il lupo di Gubbio; 2. Lidia Menapace: siccita'; 3. Marco D'Eramo: l'acqua merce; 4. Luisa Morgantini: pane e anguria a Diyarbakir; 5. Antonio Moscato: alcuni recenti libri sugli Stati Uniti; 6. Riletture: Natalia Ginzburg, Lessico famigliare; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1248 del 28 marzo 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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