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La nonviolenza e' in cammino. 1233
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1233
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 13 Mar 2006 00:11:14 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1233 del 13 marzo 2006 Sommario di questo numero: 1. Enrico Peyretti: Dopo i fatti di Milano 2. Dallo stupidario di Bietolone 3. Laura J. Winter: Gordana 4. Il 15 marzo a Pisa 5. Convegno e inaugurazione della Casa per la pace a Casalecchio di Reno 6. Un training a Torino 7. Presentazione de "Le passioni di Lea" a cura di Piera Nobili, Maria Paola Patuelli, Serena Simoni 8. Indice completo di "In cammino verso Assisi" 9. Indice dei numeri 1-30 (settembre-ottobre 2000) de "La nonviolenza e' in cammino" 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento 11. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. ENRICO PEYRETTI: DOPO I FATTI DI MILANO [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo intervento. Enrico Peyretti (1935) e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio, da ultimo nei fascicoli 1093-1094; vari suoi interventi sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.org e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Una piu' ampia bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 731 del 15 novembre 2003 di questo notiziario] Sui brutti fatti di Milano. Non e' alternativo al fascismo chi si oppone all'esaltazione fascista della violenza con altra violenza. E' necessario, contro le provocazioni, che in ogni manifestazione democratica, come le prossime contro la guerra, si mostrino a tutti con la massima chiarezza dichiarazioni e cartelli in italiano e in inglese di questo tenore: "Se uno in mezzo a noi fa violenza non e' uno di noi", "La nonviolenza costruttiva e' l'azione giusta contro la violenza". 2. DALLO STUPIDARIO DI BIETOLONE Assoluta e relativa Quando sento discutere di una presunta (e inesistente) "nonviolenza assoluta" contrapposta a un'altrettanto presunta (e inesistente del pari) "nonviolenza relativa" penso che chi questi termini usa non sappia quel che si dice. Perche' solo degli imbroglioni, o degli ingenui che ingannano prima se stessi e di conseguenza anche gli altri, possono credere che ci possa essere una nonviolenza "assoluta" e una "relativa", una nonviolenza "metafisica" e una "pragmatica", e simili schizofrenie. La nonviolenza e' altro, e nulla ha a che vedere con certi sofismi, certe fumisterie. Essa e' complessa e pluridimensionale, insieme di insiemi, ma e' altresi' caratterizzata da un elemento essenziale, senza del quale non si da' nonviolenza: la scelta di lottare contro la violenza, contro la menzogna, contro le uccisioni. E' nonviolenza la massima parte della Resistenza contro il nazifascismo. E' nonviolenza tutto cio' che di vero e di alto, di cosciente e di coerente, vi e' nella storia del movimento operaio. E' nonviolenza - la sua estrinsecazione piu' integra e aggettante - la teoria e la prassi del movimento delle donne. E' nonviolenza la coscienza ecologica, ed e' nonviolenza la proclamazione e la difesa intransigente di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani. Nulla vi e' di astratto nella nonviolenza, tutto vi e' concreto. Nella scelta della nonviolenza tutto e' dialettico e contestuale, storia di esperimenti con la verita': la nonviolenza non e' un'ideologia, ma una prassi storica di liberazione. * Allo studio e al lavoro Questo penso: che se la campagna elettorale sara' solo quella della televisione e dei giornali vincera' ancora il fascismo. Per rovesciare i rapporti di forza vi e' un solo metodo, e antico, che e' quello di andare quartiere per quartiere, piazza per piazza, strada per strada, casa per casa, a parlare con le persone una per una, guardandosi negli occhi, e chiedendo a ogni persona di ragionare e decidere: ogni persona, tutte le persone. Di ragionare e decidere se si deve stare dalla parte dei ricchi rapinatori sempre piu' ricchi o dei poveri rapinati sempre piu' poveri; se si deve stare dalla parte dei complici della mafia o dalla parte delle vittime della mafia; se si deve stare dalla parte dei razzisti o dalla parte dell'umanita'; se si deve stare dalla parte di quel primo ministro che insulta le vittime del fascismo e aggredisce i magistrati o dalla parte di Gramsci e di Falcone, di Gobetti e di Borsellino. Ragionare insieme, decidere tutti: e' la forza della democrazia. * Pensieri semplici Chi pensa di poter far uso della violenza, della violenza si fa schiavo. Chi crede di potersi servire della menzogna, dalla menzogna viene asservito. 3. MONDO. LAURA J. WINTER: GORDANA [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente articolo. Laura J. Winter, originaria della California, vive a Londra; scrive per il "Christian Science Monitor" ed il "New York Daily News"; negli ultimi quattro anni e' stata corrispondente dall'Iraq, dall'Afghanistan e dal Pakistan. Gordana Igric e' una giornalista fortemente impegnata nella difesa dei diritti umani] Gordana Igric era seduta sul pavimento, con la figlia ed il figlio, all'interno dell'edificio dell'Osservatorio per i diritti umani di Sarajevo. I tre parlavano insieme, mentre ascoltavano musica alla radio. Era la primavera del 1999, durante il conflitto nel Kosovo, e la famiglia era appena fuggita da Belgrado, la capitale serba che era sotto bombardamento da parte delle forze Nato. Il giorno prima, una collega dell'Osservatorio per i diritti umani era stata arrestata e un editore indipendente con cui Godrana aveva lavorato era stato ucciso per strada a Belgrado. La donna era riuscita a sfuggire alla cattura perche' due giornalisti serbi che avevano forti legami con le forze di sicurezza l'avevano fermamente avvisata: l'ordine del suo arresto era imminente. E poiche' il suo figlio maggiore aveva 21 anni, ed era quindi grande abbastanza per essere arruolato nell'esercito serbo, Godrana e la sua famiglia pagarono per passare illegalmente il confine con la Bosnia. Al sicuro a Sarajevo, erano sollevati. Ma quel giorno udirono una raggelante "dedica" letta dal disc-jockey alla radio: "Speriamo che la signora Igric sentira' questa canzone. Grazie, Jovan. Il brano e' 'Sono molto spiacente'". "Era ovvio che sapevano di cosa stavamo parlando, che l'edificio era controllato", racconta Godrana Igric, "Mi stavano dicendo che sapevano benissimo dov'ero". Igric non e' un cognome comune in Serbia, per non parlare della Bosnia, ma per essere assolutamente sicura che il messaggio fosse diretto a lei, Godrana consulto' le liste dei servizi d'assistenza bosniaci: nessuno che portasse il cognome Igric vi era iscritto. Sette anni dopo essere fuggita dai Balcani ed essersi trasferita in Gran Bretagna, Godrana, ora quarantasettenne, torna nella regione almeno una volta al mese per prendersi cura di quello che chiama il suo 'bambino', il Balkans Investigative Reporting Network (Rete per il giornalismo d(indagine nei Balcani, Birn). All'inizio, il Birn era l'incarnazione di un istituto con sede a Londra, l'Institute for War and Peace Reporting, che lavora con i giornalisti nelle zone di guerra per distribuire i loro articoli ai media di tutto il mondo ed organizza programmi di training. Il Birn si e' trasformato in cio' che potrebbe essere definito un monitor giornalistico regionale, ed ha prodotto il documentario "Qualcuno ha un piano?" sullo stato finale del Kosovo dopo la guerra. Cio' che rende particolare questa organizzazione e' che e' diretta da un gruppo di donne guidate da Godrana Igric, anche se questo non era il disegno originale. "Quando impiegavamo le donne, c'era efficienza. Lavoravano con entusiasmo, ci mettevano impegno, cominciavano subito a sentirsi parte di un gruppo, ad essere amiche, a proporre nuove idee", spiega Godrana, "Abbiamo impiegato anche molti uomini, ma non funzionava. Perche', non saprei dirlo, eccetto il fatto che in genere gli uomini dei Balcani sono intrisi di cultura machista, non sono flessibili, e sono vanitosi". Con l'Institute for War and Peace Reporting, Godrana scrisse e tradusse articoli sui Balcani. Ora indipendente, il Birn mantiene la stessa missione, e riunisce in rete quaranta giornalisti di sei paesi. La speranza e' che il network aiuti i Balcani a fronteggiare e risolvere i problemi della regione, quali il traffico di esseri umani, la corruzione, e i processi ai criminali di guerra. "Godrana crede in questa faccenda dell'attraversare i confini, non sopporta gli schemi troppo localistici", dice Jeta Xharra, direttrice del Birn in Kosovo, "Crede che la verita' sia sempre meglio dirla che nasconderla, non importa quanto sia amara. La verita' ci rende migliori come persone e come societa'. Godrana e' la forza dell'equilibrio, mentre troppe forze oscure ancora agitano i Balcani". Di se', Godrana dice che e' cresciuta come una jugoslava, non come una serba. Comincio' la sua carriera di giornalista nella Repubblica socialista federale jugoslava. Quando Slobodan Milosevic ando' al potere nel 1989, si assicuro' di controllare tutti i media di stato e comincio' a propagandare su giornali, tv e radio il suo messaggio di odio per tutto quello che non era serbo. Godrana parla di cio' che segui' come di "una guerra istigata dai media". "Alla gente non venivano date le informazioni correttamente", racconta, "Quando in un paese c'e' il fascismo, niente e' reale. E' una sorta di irruzione dell'irrazionale. Non puoi piu' parlare con le persone in termini normali. Molta gente e' diventata nazionalista nello spazio di una notte, compresi i miei genitori". Godrana scrisse della "pulizia etnica" perpetrata dalle forze serbe per un gran numero di quotidiani indipendenti, serbi e stranieri. "Non fingevo su quanto avrei scritto. Sedevo in mezzo agli assassini, li intervistavo, mi confrontavo con loro. Ma sono serba, e percio' pensavano che non avrei riportato nei miei articoli le cose che facevano". All'inizio del 1993 Godrana si uni' all'Alternative Information Network (Rete per l'informazione alternativa), che aveva base a Forcalquier, in Francia. Usando internet, le storie su Serbia, Bosnia, e l'assedio di Sarajevo venivano diffuse. La speranza era che lo scambio di informazioni avrebbe aiutato nello sforzo di convincere la gente a smettere di combattersi. "E' stata una lotta giusta. Ed io ci ho messo dentro tutto quello che ho potuto, tutto il mio cuore", ricorda Godrana, "Per i giornalisti come me, farlo era un dovere morale e civile". Nel 1997, Godrana ha vinto un premio internazionale di giornalismo per il servizio "In piena luce", che documentava come i criminali di guerra serbi, accusati anche degli stupri sistematici di donne e bambine, vivessero senza nascondersi e senza timore di essere arrestati. Fu durante la preparazione di questo servizio che Godrana incontro' quello che sarebbe divenuto suo marito, il produttore di Cbs News Randall Joyce. Randall dice di essersi innamorato di Godrana quando le chiese di aiutarlo a trovare ed intervistare i criminali di guerra. "Le chiesi se si sentiva di farlo, di considerare attentamente la cosa. E lei mi rispose: Ma io penso di doverlo fare, non e' cosi' per te?". Quando il servizio della Cbs fu mostrato a Sarajevo, Godrana comincio' a ricevere serie minacce di morte a Belgrado. Ma le ignoro', ed accetto' di andare in Kosovo per conto di Human Rights Watch nel 1998, da dove scrisse sulle violazioni dei diritti umani. Godrana crede che Milosevic tollerasse i media indipendenti come "fiore all'occhiello democratico", ma lei era gia' stata marchiata come traditrice. Quando ebbe messo al sicuro i figli a Londra nel 1999, Godrana torno' in Serbia, e continuo' a fare il suo lavoro di reportage sino al collasso del regime di Milosevic, nell'ottobre del 2000. "Quello che e' importante per me e' essere professionale, oggi come allora. Nel nostro gruppo vogliamo mostrare che non siamo solo serbe, albanesi o bosniache, siamo anche giornaliste. E produciamo un lavoro di alto livello editoriale. Io non voglio che qualcuno vedendo i documentari o leggendo i pezzi dica: oh, ecco, lo dice perche' e' una giornalista serba. Non voglio essere rinchiusa nel ghetto dei nazionalismi". 4. INCONTRI. IL 15 MARZO A PISA [Da Rocco Altieri (per contatti: roccoaltieri at interfree.it) riceviamo e volentieri diffondiamo. Rocco Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere moderne e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli studi sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti presso l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza all'Universita' di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha". Tra le opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998. Martina Pignatti Morano, militante della Rete di Lilliput e del Centro Gandhi di Pisa, sta completando ad Oxford i suoi studi di dottorato di ricerca in economia politica, interessandosi, in una prospettiva nonviolenta, dell'elaborazione di modelli di pianificazione economica dal basso. Come condirettrice dei "Quaderni Satyagraha" ha organizzato la sessione tematica sulla nonviolenza durante il Social Forum Mondiale di Porto Alegre (gennaio 2005) e il Nonviolence Training di Amman (gennaio 2006); ha curato il volume 7 di "Quaderni Satyagraha", monografico sul tema "Il peacekeeping non armato"] Mercoledi 15 marzo 2006, con inizio alle ore 17, presso il Corso di laurea in Scienze per la pace, aula A3 in piazza Torricelli a Pisa, Martina Pignatti Morano presenta il numero 7 di "Quaderni Satyagraha" monografico sul tema: "Il peacekeeping non armato". * In un momento in cui gli eserciti vengono riaccreditati nelle "missioni di pace" e la guerra riproposta come strumento per la promozione della democrazia e dei diritti umani, questo volume rompe il velo della retorica dominante, dando voce a studiosi e operatori di pace che in varie parti del mondo lavorano per trasformare i conflitti con il metodo della nonviolenza. 5. INCONTRI. CONVEGNO E INAUGURAZIONE DELLA CASA PER LA PACE A CASALECCHIO DI RENO [Da varie persone amiche riceviamo e volentieri diffondiamo] Tra il 17 e il 19 marzo a Casalecchio di Reno, in occasione dell'inaugurazione della "Casa per la pace", si svolgera' un convegno promosso dall'associazione "Percorsi di pace" di Casalecchio di Reno, con la collaborazione del Cdmpi (Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale) di Bologna. * Venerdi' 17 marzo 2006 Alle ore 17,30: introduce il professor Peter van den Dungen, coordinatore della rete internazionale dei musei per la pace dell'Universita' di Bradford (Inghilterra) con la relazione: "I premi Nobel per la pace". Segue la relazione su "La pace non solo come assenza di guerra, ma...", del professor Alberto Cossarini, docente di storia contemporanea dell'Universita' di Bologna. Alle ore 21: lettura di poesie sulla pace. Voce recitante: Renzo Morselli. Ale ore.22: presentazione del libro "Articolo 1" dei vignettisti Zap e Ida, riguardante l'articolo 1 della Costituzione, sul lavoro e sulla pace. * Sabato 18 marzo 2006 Alle ore 8-9: lezioni di pace nelle scuole superiori di Casalecchio. Alle ore 9,30-11: Convegno "Per la pace: archivi, case, centri di documentazione, laboratori, musei, scuole, universita'...", presso il Teatro Comunale "A. Testoni", piazza del Popolo 1, a Casalecchio di Reno. Saluto del sindaco Simone Gamberini e del presidente della Regione Vasco Errani. Interventi di: Maurizio Sgarzi, presidente di "Percorsi di pace"; Vittorio Pallotti, Presidente del Cdmpi; Alex Zanotelli, missionario comboniano; Peter Van Den Dungen; Sergio Zavoli, senatore. Coordina: Maurizio Patelli, assessore alla pace, diritti, partecipazione e lavoro. Alle ore 11,30: inaugurazione della Casa per la pace "La Filanda", nel cortile della Casa stessa. Alle ore 15-19: continuazione dei lavori del Convegno presso la Casa della conoscenza, in via Porrettana, 360 (nella piazza delle culture). Coordina: Vittorio Pallotti. A cura dell'Assessorato alla pace, diritti, partecipazione. Le relazioni del convegno: La casa per la pace "La Filanda" di Casalecchio di Reno, relatori Maurizio Sgarzi e Vittorio Pallotti; I musei per la pace nel mondo, relatore Peter van den Dungen; Centri studi e documentazione in Italia, relatore Nanni Salio, Centro Studi "Sereno Regis" di Torino; Studiare e lavorare per la pace negli Usa, relatore Joyce Apsel, Universita' di New York; Studiare e lavorare per la pace in Germania, relatrice Birgitta Meier, del Museo della pace di Norimberga; La scuola di pace di Montesole, relatrice Nadia Baiesi; Scuole e universita' per la pace in Italia, relatrice Angela Dogliotti Marasso, ricercatrice e formatrice; Ipotesi di una rete territoriale di musei per la pace in Italia, relatrice Lucetta Sanguinetti Palitto, architetto. Serata libera. * Domenica 19 marzo 2006 Alle ore 10: inaugurazione della Casa per la pace di Casalecchio, in via Canonici Renani 8/10. Relazione su "Arte e pace", della professoressa Maria Antonietta Malleo. Visita alle mostre: 50 manifesti ed opere d'arte, esposte alla Rocca Maggiore di Assisi in occasione della marcia Perugia-Assisi. Festa con giocolieri, musica e danze popolari. Gita alla Chiusa di Casalecchio. Visita al museo del Patrimonio Industriale di Bologna, in cui si illustrera' la regolamentazione delle acque nella Bologna medioevale. * Prenotazione obbligatoria previa telefonata alla signora Federica Mascagni del Comune di Casalecchio. Per informazioni: Vittorio Pallotti, tel. 051584513; Comune di Casalecchio (programmazione culturale), tel. 051598243. Sito: www.casadellaconoscenza.it, e-mail: casadellaconoscenza at comune.casalecchio.bo.it 6. INCONTRI. UN TRAINING A TORINO [Dall'Associazione Pbi-Italia (per contatti: pbi.to at inrete.it) riceviamo e diffondiamo. Pbi e' l'acronimo di Peace Brigades International, una organizzazione nonviolenta fondata nel 1981 in Canada con lo scopo di favorire la pace e la giustizia in zone di conflitto e di grave violazione dei diritti umani] L'Associazione P. B. I. Italia organizza un training di formazione che si svolgera' a Torino nei giorni primo e 2 aprile 2006. Proposta di formazione Il momento di formazione proposto e' rivolto a tutti coloro che innanzitutto vogliano conoscere meglio le Pbi, e naturalmente a chi voglia impegnarsi nell'organizzazione in Italia e/o come volontario/a in uno dei progetti di Peace Brigades International. Il training di formazione e' di tipo residenziale (sabato e domenica) e condotto con il metodo "training" per permettere ai partecipanti di sperimentare un percorso di conoscenza con strumenti che aiutino il gruppo a lavorare sui temi proposti (il lavoro di Pbi nei progetti e in Italia: il suo ruolo, i suoi strumenti, la nonviolenza, la dinamica dei conflitti, il metodo del consenso). Verra' rivolta particolare attenzione alle dinamiche, per lasciare spazio di espressione a tutti, cercando di facilitare l'analisi, la creativita' e il libero scambio di idee. Dove e quando Il training di formazione si svolgera' nei giorni 1 e 2 aprile 2006 (inizio sabato alle ore 9, termine domenica con il pranzo intorno alle 14,30), presso la Casa Acmos, Via Leoncavallo 27, Torino (maggiori dettagli logistici al momento dell'iscrizione). Costi Costo del training: 60 euro. Vitto e alloggio: 20 euro (la quota comprende il pernottamento di sabato notte, pranzo e cena di sabato, colazione e pranzo di domenica). Pasti: un gruppo di volontarie e volontari dell'Associazione Acmos e dell'Associazione Pbi-Italia provvederanno alla preparazione di pasti semplici e vegetariani. I proventi del training saranno impiegati nel sostegno delle attivita' e dei progetti dell'Associazione Pbi-Italia. Iscrizioni Inviare la propria adesione ed i propri dati (nome, cognome, indirizzo, un recapito email e un recapito telefonico) a Rossella Concu (indirizzo e-mail: rossella_concu_pbi at email.it) entro e non oltre venerdi' 24 marzo. Il training prevede un numero minimo di 12 partecipanti (al di sotto del quale il training sara' annullato) ed un massimo di 25. Per maggiori informazioni sul training telefonare a Rossella Concu al numero 3493186494. Vi attendiamo numerosi/e e vi preghiamo di far girare questo invito. Saluti di pace, Associazione Pbi-Italia - Onlus * Chi sono le Pbi Le P. B. I. (Peace Brigades International - Brigate Internazionali di Pace) sono una organizzazione nonviolenta fondata nel 1981 in Canada con lo scopo di favorire la pace e la giustizia in zone di conflitto e di grave violazione dei diritti umani. Cosa fanno L'intervento delle Pbi, che avviene solo se richiesto da un gruppo locale che lotta senza ricorso alla violenza, si attua con metodi di nonviolenza attiva mediante l'invio di equipe preparate di volontari/e che: - assumono il ruolo di testimoni internazionali mediante la loro presenza fisica; - offrono a persone e gruppi in pericolo per le loro attivita' un servizio di scorta non armata; - raccolgono e diffondono informazione sulla situazione generale del paese; - forniscono apporti concreti al processo di pace con percorsi di formazione alla risoluzione nonviolenta dei conflitti. Dove lavorano Attualmente le Pbi hanno progetti con equipe di volontari/e in Colombia, Messico, Guatemala, Nepal e Indonesia. Continuamente pervengono nuove richieste da altre zone di conflitto che vengono valutate in base a criteri di opportunita', efficacia e risorse disponibili. Pbi in Italia Le Pbi sono presenti in 16 paesi del mondo tra cui l'Italia, con un'associazione nata nel 1988 e che attualmente si propone i seguenti obiettivi: - diffusione delle informazioni provenienti dalle equipe; - formazione alla nonviolenza e addestramento dei nuovi volontari; - mantenimento e ampliamento della Rete d'Urgenza; - organizzazione di campagne d'appoggio ai progetti; - mantenimento e finanziamento dell'organizzazione (le Pbi sono indipendenti da qualsiasi istituzione politica, economica o religiosa e il loro finanziamento deriva esclusivamente da donazioni private - in gran parte dall'autofinanziamento degli stessi soci/e e volontari/e e dai contributi che derivano dall'organizzazione di momenti pubblici di informazione - oltre che da fondazioni e gruppi che lavorano sui temi della pace e dello sviluppo); - ampliamento delle Pbi. La gestione dell'organizzazione, affidata all'impegno volontario di chi ne condivide mezzi e fini, avviene mediante gruppi di lavoro che si occupano delle varie funzioni. * Per saperne di piu': sito Peace Brigades International: www.peacebrigades.org, sito Acmos: www.acmos.net 7. LIBRI. PRESENTAZIONE DE "LE PASSIONI DI LEA" A CURA DI PIERA NOBILI, MARIA PAOLA PATUELLI, SERENA SIMONI [Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano (www.universitadelledonne.it) riprendiamo la seguente scheda di presentazione del libro di Piera Nobili, Maria Paola Patuelli, Serena Simoni (a cura di), Le passioni di Lea. Storia di un incontro ravennate, Longo Editore, Ravenna 2006. Per richiedere il libro: longo-ra at linknet.it Piera Nobili e' architetta, docente e saggista. Maria Paola Patuelli e' saggista, docente di filosofia e storia, presidente del Comitato ravennate per la difesa della Costituzione. Serena Simoni e' critica d'arte e curatrice di eventi culturali. Lea Melandri, nata nel 1941, acutissima intellettuale, fine saggista, redattrice della rivista "L'erba voglio" (1971-1975), direttrice della rivista "Lapis", e' impegnata nel movimento femminista e nella riflessione teorica delle donne. Opere di Lea Melandri: segnaliamo particolarmente L'infamia originaria, L'erba voglio, Milano 1977, poi Manifestolibri, Roma 1997. Cfr. anche Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli, Milano 1988; Lo strabismo della memoria, La Tartaruga, Milano 1991; La mappa del cuore, Rubbettino, Soveria Mannelli 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996. Dal sito www.universitadelledonne.it riprendiamo la seguente scheda: "Lea Melandri ha insegnato in vari ordini di scuole e nei corsi per adulti. Attualmente tiene corsi presso l'Associazione per una Libera Universita' delle Donne di Milano, di cui e' stata promotrice insieme ad altre fin dal 1987. E' stata redattrice, insieme allo psicanalista Elvio Fachinelli, della rivista L'erba voglio (1971-1978), di cui ha curato l'antologia: L'erba voglio. Il desiderio dissidente, Baldini & Castoldi 1998. Ha preso parte attiva al movimento delle donne negli anni '70 e di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino ad oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L'infamia originaria, edizioni L'erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli 1988 ( ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralita' indicibile. La pratica dell'inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001. Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: 'Ragazza In', 'Noi donne', 'Extra Manifesto', 'L'Unita''. Collaboratrice della rivista 'Carnet' e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista 'Lapis. Percorsi della riflessione femminile', di cui ha curato, insieme ad altre, l'antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista, Manifestolibri 1998. Nel sito dell'Universita' delle donne scrive per le rubriche 'Pensiamoci' e 'Femminismi'"] Potremmo dire che questo libro e' l'antologia di una storia. Raccoglie gli scritti che donne partecipi di un itinerario durato tre anni hanno deciso di sottrarre al silenzio o all'archivio. E' l'antologia di una storia ravennate che per alcune di noi ha inizio alla fine degli anni Ottanta con la lettura, che ebbe effetti dirompenti in alcune vite, di "Come nasce il sogno d'amore" di Lea Melandri. Una lettura che a un certo punto trovo' spazio anche nel corso "La storia e il pensiero delle donne", che dall'anno accademico 1994-1995 si tiene presso L'Universita' per la formazione permanente degli adulti "Giovanna Bosi Maramotti" di Ravenna. Nel 1997 una lezione di Serena Simoni venne dedicata a Sibilla Aleramo, e l'indagine fatta da Lea Melandri per decifrare storia e scrittura di Sibilla in "Come nasce il sogno d'amore" fu una fonte imprescindibile. Ma questa storia ravennate ha anche altri snodi: nel 1995 Lea Melandri fu ospite di Ermanna Montanari e di Ravenna Teatro in occasione del seminario 'Il linguaggio della Dea'. Il suo contributo e' stato pubblicato con il titolo "Il linguaggio della dea. Come liberarsi di un mito" in Le passioni del corpo (2001), presentato al Teatro Rasi di Ravenna il 12 dicembre 2002. Ermanna, donna ravennate, ha riavvicinato alla sua citta' Lea, che e' milanese di adozione ma e' nata a Fusignano in Romagna. Conoscerla personalmente alla presentazione di Le passioni del corpo e capire all'improvviso che c'era un ritardo da colmare e' stato un tutt'uno. Da anni abbiamo il corso "La storia e il pensiero delle donne" e non abbiamo ancora studiato e dialogato con lei, "riportandola a casa"? Noi che abbiamo maturato debiti nei confronti del suo pensiero, e lei non lo sa, possiamo ritardare oltre l'incontro? Certo, il titolo "Le passioni del corpo" e' stato determinante nel costruire il nostro incontro con Lea. L'abbiamo incontrata e abbiamo costruito insieme un itinerario, documentato da questo libro. Dal nostro dialogo iniziale sono emersi gli snodi "storici" del suo lavoro, le svolte, dagli anni Settanta ad oggi. E gli snodi, che corrispondono alle tre introduzioni di Maria Paola Patuelli, Serena Simoni e Piera Nobili, sono diventati "Le passioni di Lea", il titolo del primo seminario dell'anno accademico 2003-2004 svolto in piu' fasi, come i programmi pubblicati a conclusione del libro documentano: ricerche preparatorie, presentate nelle tre comunicazioni introduttive, riflessioni e dialoghi fra le corsiste, scritture "soggettive" proposte nella fase di confronto con Lea, e la conferenza pubblica di Lea "Il sogno d'amore e la scrittura", in collaborazione con l'Assessorato alle pari opportunita' del Comune di Ravenna. Un lavoro lento e ricco che e' conservato nella sua pienezza con nastri registrati e sbobinature nell'archivio dell'Universita'. Ci siamo accorte subito, confortate anche dalla soddisfazione di Lea che ha condiviso con noi la gioia di "averla riportata a casa", che l'incontro era stato produttivo e che in qualche modo si poteva procedere alla vendemmia. Per vendemmiare abbiamo progettato il seminario 2004-2005 come laboratorio di scrittura, che Lea ha introdotto con una lezione sulla sua scrittura. Le scritture dell'anno precedente e le nuove sono diventate oggetto di riflessione, di riconsiderazione, di scambio ulteriore fra le corsiste, e fra le corsiste e Lea, fino alla decisione maturata attraverso un intreccio di desideri convergenti di mettere definitivamente nero su bianco, trasformando in menabo' condiviso l'itinerario compiuto. Ai primi due anni di lavoro se ne e' aggiunto un altro, fatto di aggiustamenti e scelte definitive. Lea ci ha fatto il dono di scrivere con noi, recuperando la conferenza pubblica del 2004, la sua lezione introduttiva al laboratorio di scrittura e una sua riflessione di sintesi dopo l'intero percorso, ricambiando cosi' le nostre scritture a partire dal suo pensiero. Un "partire da" che ha sollecitato scritture "soggettive" d'esperienza, o riflessioni teoriche. In ogni caso e' stato un mettersi in movimento. Siamo forse in contraddizione volendo fermare in un libro quella che e' stata un'esperienza "mobile", un percorso e uno scambio? Le parole dette sono state molte di piu' di quelle qui pubblicate: un icegerg "caldo" con una piccola punta. Ci e' piaciuto mostrarla per poterla cosi' mettere al sicuro dall'oblio sempre in agguato: sottrarre al silenzio. E' anche questo un omaggio a Lea che, in particolare con il lavoro di scrittura politica che sta conducendo con straordinaria intensita' negli ultimi anni, ha invitato le donne a uscire dal silenzio pubblico che da troppo tempo le caratterizzava. Ed e' stato anche per merito suo che negli ultimi mesi la parola pubblica delle donne, in Italia, ha ricominciato a risuonare. 8. MATERIALI. INDICE COMPLETO DI "IN CAMMINO VERSO ASSISI" [Ripresentiamo qui l'indice completo del notiziario "In cammino verso Assisi" di cui abbiamo pubblicato 27 numeri dal 28 agosto al 23 settembre 2000. La pubblicazione recava sotto la testata la specificazione "Notiziario degli amici della nonviolenza viterbesi in preparazione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza che si terra' il 24 settembre 2000". Come prosecuzione di quella esperienza e' nato "La nonviolenza e' in cammino"] * n. 1 del 28 agosto 2000: 1. Incontri; 2. Materiali: a) Dimensioni della nonviolenza; b) Contro la violenza (estratto da Giuliano Pontara); 3. Segnalazioni. * n. 2 del 29 agosto 2000: 1. Incontri; 2. Materiali: Alcune proposte di definizione della nonviolenza; 3. Segnalazioni. * n. 3 del 30 agosto 2000: 1. Incontri; 2. Materiali: Per la scelta della nonviolenza; 3. Segnalazioni. * n. 4 del 31 agosto 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Ernesto Balducci, Le tre verita' di Hiroshima; 3. Segnalazioni. * n. 5 del I settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Una lettera ai sindaci; b) Un approccio alla nonviolenza (sunto da Jean Marie Muller); 3. Segnalazioni. * n. 6 del 2 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Impegno politico e scelta nonviolenta; 3. Segnalazioni. * n. 7 del 3 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Scegliere di soffrire anziche' far soffrire; b) Letture utili:Enrico Peyretti; 3. Segnalazioni. * n. 8 del 4 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Una lettera al Provveditorato agli Studi di Viterbo; b) Una lettera al Ministro dell'Interno; 3. Segnalazioni. * n. 9 del 5 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Alcune caratteristiche della lotta nonviolenta gandhiana (estratto da Giuliano Pontara); b) Francesco Gesualdi ed il Centro nuovo modello di sviluppo; 3. Segnalazioni. * n. 10 del 6 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Cosa e' l'azione diretta nonviolenta; 3. Segnalazioni. * n. 11 del 7 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Una replica di Pietro Pinna alle obiezioni alla nonviolenza; 3. Segnalazioni; 4. Memoria: Ginetta Sagan ci ha lasciato. * n. 12 dell'8 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Profili biobibliografici di Hannah Arendt, Vandana Shiva, Simone Weil, Virginia Woolf; 3. Segnalazioni; 4. Alcuni libri recenti. * n. 13 del 9 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Definizioni ed interpretazioni della nonviolenza; 3. Segnalazioni; 4. Alcuni libri recenti. * n. 14 del 10 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Alcune poesie (Ingeborg Bachmann: Tutti i giorni; Roque Dalton: Il riposo del guerriero; Franco Fortini: Canto degli ultimi partigiani); 3. Segnalazioni; 4. Altre notizie. * n. 15 dell'11 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Alcuni profili, con testi e documenti, per una cultura della pace e della dignita' umana (segnalazione di schede disponibili nella rete telematica su: Günther Anders, Ernesto Balducci, Norberto Bobbio, Pier Cesare Bori, Paolo Borsellino, Aldo Capitini, Antonino Caponnetto, Augusto Cavadi, Enrico Chiavacci, Rocco Chinnici, Nando dalla Chiesa, Danilo Dolci, Giuseppe D'Urso, Enrique Dussel, Luce Fabbri, Giuseppe Fava, Franco Fortini, Giulio Girardi, Vittorio Emanuele Giuntella, Tano Grasso, Giuseppe Impastato, Alexander Langer, Primo Levi, Giulio Maccacaro, Jean Marie Muller, Riccardo Orioles, Carlo Palermo, Giuliano Pontara, Giuseppe Puglisi, Rossana Rossanda, Umberto Santino, Vandana Shiva, Renate Siebert, Sergio Turone, Alessandro Zanotelli, Jean Ziegler); b) Uomini di pace (segnalazione di raccolta di schede biobibliografiche in rete); c) La nonviolenza contro la guerra (segnalazione di raccolta di scritti in rete); 3. Segnalazioni; 4. Altre notizie. * n. 16 del 12 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Alcune poesie e canzoni (Bertolt Brecht: Quando la guerra comincia; Ernesto Cardenal: Salmo 1; Primo Levi: La bambina di Pompei; Adrienne Rich: Cercando di parlare con un uomo; Boris Vian: Il disertore; 3. Segnalazioni. * n. 17 del 13 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Da una nota diffusa durante un incontro del 12 settembre; b) Una lettera inviata a vari amici il 12 settembre; c) In marcia per la nonviolenza: testi per l'approfondimento; 3. Segnalazioni. * n. 18 del 14 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Il saluto di Aldo Capitini al termine della marcia Perugia-Assisi del 24 settembre 1961; b) Una riflessione di Enrico Peyretti del 12 settembre 2000; c) Una lettera di Mao Valpiana a tutti i partecipanti alla marcia; 3. Segnalazioni; 4. Altre segnalazioni. * n. 19 del 15 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: I documenti programmatici ed organizzativi della marcia (a) L'invito di Pietro Pinna a realizzare una "marcia della nonviolenza da Perugia ad Assisi nel settembre dell'anno 2000; b) Il manifesto di convocazione della marcia; c) Il volantone della marcia; d) Alcune informazioni organizzative; e) Una nota tecnica per l'informazione e per l'ospitalita'); 3. Segnalazioni; 4. Altre segnalazioni. * n. 20 del 16 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Memoria come compresenza: a) Luce Fabbri; b) Benny Nato; c) Emma Thomas (con due scritti a lei dedicati da Luisa Schippa ed Aldo Capitini); 3. Segnalazioni; 4. Altre segnalazioni. * n. 21 del 17 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Varie schede biobibliografiche; 3. Segnalazioni. * n. 22 del 18 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Sulla necessita' della scelta nonviolenta; b) Alcuni criteri della lotta gandhiana secondo Johan Galtung; c) Alcune forme di lotta nonviolenta secondo Johan Galtung; 3. Segnalazioni. * n. 23 del 19 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Aspetti psicologici dell'impegno nonviolento; 3. Segnalazioni. * n. 24 del 20 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Varie schede biobibliografiche; 3. Segnalazioni. * n. 25 del 21 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: Alcune epigrafi e poesie (Piero Calamandrei: Uomini della Resistenza, Epigrafe per i fratelli Rosselli, Il monumento a Kesselring; Primo Levi: Canto dei morti invano; Salvatore Quasimodo: Uomo del mio tempo, In questa citta', Ancora dell'inferno; David Maria Turoldo: Salmodia di Zagorsk); 3. Segnalazioni; 4. Altre segnalazioni. * n. 26 del 22 settembre 2000: 1. Incontri e iniziative; 2. Materiali: a) Norberto Bobbio: Non uccidere; b) Nonviolenza: una bibliografia introduttiva; c) Una lettera alle scuole di Viterbo del 20 settembre 2000; 3. Segnalazioni; 4. Altre segnalazioni. * n. 27 del 23 settembre 2000: 1. Primo ed ultimo editoriale: Arrivederci a Perugia; 2. Notizie organizzative; 3. Materiali: Siti internet utili. 9. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 1-30 (SETTEMBRE-OTTOBRE 2000) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" * Numero 1 del 30 settembre 2000: 1. Il messaggio di Norberto Bobbio; 2. Alcune prime impressioni; 3. Adesioni alla marcia; 4. Notiziario minimo viterbese; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia sul Centro di ricerca per la pace di Viterbo. * Numero 2 del primo ottobre 2000: 1. Il messaggio di Pietro Pinna; 2. Una testimonianza di Mao Valpiana; 3. Una testimonianza di Daniele Lugli; 4. Notiziario minimo viterbese; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia sul Centro di ricerca per la pace di Viterbo. * Numero 3 del 2 ottobre 2000: 1. L'intervento di Hevi Dilara; 2. Una riflessione di Luciano Benini; 3. La carta programmatica del Movimento Nonviolento; 4. Scheda di autopresentazione del MIR; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia sul Centro di ricerca per la pace di Viterbo. * Numero 4 del 3 ottobre 2000: 1. L'intervento di Alberto L'Abate; 2. L'intervento di Silvano Tartarini; 3. L'intervento della Rete di Lilliput di Reggio Emilia; 4. Un commento di Pasquale Pugliese; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia sul Centro di ricerca per la pace di Viterbo. * Numero 5 del 4 ottobre 2000: 1. Mao Valpiana: Presentazione di "Azione nonviolenta"; 2. Una testimonianza di Piercarlo Racca; 3. Autopresentazione della LOC; 4. Autopresentazione dei Berretti Bianchi; 5. Per saperne di più; 6. Notiziario minimo viterbese; 7. Notizia. * Numero 6 del 5 ottobre 2000: 1. Sintesi dell'intervento di Beppe Marasso; 2. Una testimonianza di Marco Cervino; 3. Una riflessione di Angela Dogliotti Marasso; 4. Il bilancio economico della marcia; 5. Per saperne di più; 6. Notiziario minimo viterbese; 7. Notizia. * Numero 7 del 6 ottobre 2000: 1. La "preghiera semplice" francescana; 2. Una testimonianza di Olivier Turquet; 3. Tre subalternità, da Seattle a Praga; 4. Progetto per costituire un centro pacifista; 5. Per saperne di piu'; 6. Notiziario minimo viterbese; 7. Notizia. * Numero 8 del 7 ottobre 2000: 1. Una testimonianza di Lanfranco Mencaroni ; 2. Una riflessione di Francesco Comina, Enrico Peyretti, Peppe Sini; 3. Presentazione dell'Associazione Amici di Aldo Capitini; 4. Appello per l'azione nonviolenta "Anch'io a Bukavu"; 5. Convegno a Torino su islam, violenza, nonviolenza; 6. Per saperne di piu'; 7. Notiziario minimo viterbese; 8. Notizia. * Numero 9 dell'8 ottobre 2000: 1. Una riflessione di Enrico Peyretti ; 2. Una riflessione di Giobbe Santabarbara; 3. Presentazione dei "Beati i costruttori di pace"; 4. Presentazione di "Pax Christi Italia"; 5. Per saperne di piu'; 6. Notiziario minimo viterbese; 7. Notizia. * Numero 10 del 9 ottobre 2000: 1. Un commento di Luciano Dottarelli; 2. Una riflessione di Lanfranco Mencaroni sulla tragedia in Palestina; 3. Dichiarazione conclusiva del primo incontro nazionale della Rete di Lilliput; 4. Tonio Dell'Olio ricorda Tonino Bello; 5. Cermis: un appello della Filt-Cgil del Trentino; 6. Per saperne di piu'; 7. Notizia. * Numero 11 del 10 ottobre 2000: 1. Una testimonianza di padre Angelo Cavagna; 2. La proposta della "strategia lillipuziana" di Alex Zanotelli; 3. Appello del collettivo di lotta nonviolenta del Csoa "Valle Faul" di Viterbo; 4. Per saperne di piu'; 5. Notizia. * Numero 12 dell'11 ottobre 2000: 1. Le "tre violenze" di Helder Camara ed Ernesto Balducci; 2. Una riflessione di Enrico Peyretti sulla tragedia in Palestina; 3. Un'opinione di Benito D'Ippolito sulla marcia del 24 settembre; 4. Presentazione del servizio odc-pace della Comunità Papa Giovanni XXIII; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia. * Numero 13 del 12 ottobre 2000: 1. Cinque tesi; 2. L'intervento di Giulio Vittorangeli all'incontro della Rete di Lilliput; 3. Presentazione dell'Unip; 4. Una bibliografia essenziale di e su Aldo Capitini; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia. * Numero 14 del 13 ottobre 2000: 1. La relazione di Antonio Vigilante su religione e nonviolenza in Aldo Capitini; 2. Una riflessione di Giulio Vittorangeli sull'incontro della Rete di Lilliput; 3. Per saperne di piu'; 4. Notizia. * Numero 15 del 14 ottobre 2000: 1. Una riflessione di Tiziano Tissino sull'incontro della Rete di Lilliput; 2. Una riflessione di Sergio Di Vita e Peppe Sini: da Assisi a Praga e oltre; 3. La nonviolenza contro nazismo e terrorismo, ieri a Viterbo; 4. Per saperne di piu'; 5. Notizia. * Numero 16 del 15 ottobre 2000: 1. Dieci frettolosi appunti di Giobbe Santabarbara su nonviolenza e religione; 2. Intervista di Unimondo a Johan Galtung: "Riconoscere subito lo Stato di Palestina"; 3. Una notizia biografica su Ernesto Balducci; 4. Per saperne di piu'; 5. Notizia. * Numero 17 del 16 ottobre 2000: 1. Aldo Capitini e Lanfranco Mencaroni: Per la creazione di una corrente rivoluzionaria nonviolenta (un documento del 1963); 2. Il documento preparatorio su "armi e conflitti, popoli e migranti" dell'incontro nazionale della Rete di Lilliput; 3. Per saperne di piu'; 4. Notizia. * Numero 18 del 17 ottobre 2000: 1. Una riflessione di Alessandro Pizzi; 2. Una domanda di Danilo Dolci; 3. Presentazione del Centro nuovo modello di sviluppo; 4. Presentazione del Centro interconfessionale per la pace (Cipax); 5. Presentazione degli "Amici di Tolstoj" ed una bibliografia tolstojana essenziale; 6. Notiziario viterbese; 7. Per saperne di piu'; 8. Notizia. * Numero 19 del 20 ottobre 2000: 1. Un intervento di Carlo Gubitosa su informazione e nonviolenza; 2. Abbozzo di un progetto per una campagna nonviolenta; 3. Notiziario viterbese; 4. Per saperne di piu' sulla nonviolenza; 5. Notizia. * Numero 20 del 21 ottobre 2000: 1. Una proposta per una forza di pace internazionale; 2. Una poesia di David Maria Turoldo: Profezia antica; 3. Notiziario viterbese; 4. Per saperne di piu'; 5. Notizia. * Numero 21 del 22 ottobre 2000: 1. L'intervento di Alex Zanotelli al termine della marcia Perugia-Assisi; 2. Notizia sulla campagna Venti di Pace; 3. Presentazione della Tavola della Pace; 4. Notiziario viterbese; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia. * Numero 22 del 23 ottobre 2000: 1. "Azione nonviolenta" di ottobre; 2. Un intervento di Pasquale Pugliese su nonviolenza e Rete di Lilliput; 3. Presentazione di "Emmaus Italia"; 4. Presentazione del Gavci; 5. Notiziario viterbese; 6. Per saperne di piu'; 7. Notizia. * Numero 23 del 24 ottobre 2000: 1. Seminario internazionale a Padova il 4 novembre; 2. Un intervento di Giulio Vittorangeli su nonviolenza e rivoluzione sandinista; 3. Presentazione della Fondazione Ernesto Balducci; 4. Presentazione della Fondazione Alexander Langer Stiftung; 5. "Azione nonviolenta" di ottobre; 6. Notiziario viterbese; 7. Per saperne di piu'; 8. Notizia. * Numero 24 del 25 ottobre 2000: 1. La testimonianza di Federica La Perna sulla marcia; 2. Un appello per la scarcerazione di Leyla Zana; 3. Walter Binni ricorda Aldo Capitini in occasione delle esequie; 4. Walter Binni ricorda Aldo Capitini nel secondo anniversario della morte; 5. "Azione nonviolenta" di ottobre; 6. Notiziario viterbese; 7. Per saperne di piu'; 8. Notizia. * Numero 25 del 26 ottobre 2000: 1. Una proposta di Pax Christi: il giubileo degli obiettori il 4 novembre a Barbiana; 2. 4 novembre, "Uranium day"; 3. Presentazione dell'Associazione Obiettori Nonviolenti; 4. Goffredo Fofi ricorda Aldo Capitini; 5. "Azione nonviolenta" di ottobre; 6. Notiziario viterbese; 7. Per saperne di piu'; 8. Notizia. * Numero 26 del 27 ottobre 2000: 1. Giovanni Scotto: Il training e la formazione per costruire la pace; 2. Danilo Dolci ricorda Aldo Capitini; 3. "Azione nonviolenta" di ottobre; 4. Notiziario viterbese; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia. * Numero 27 del 28 ottobre 2000: 1. La testimonianza di Aldo Ricci sulla marcia; 2. La testimonianza di Paola Celoni sulla marcia; 3. Alcune figure e letture per una cultura della pace e della dignita' umana; 4. "Azione nonviolenta" di ottobre; 5. Notiziario viterbese; 6. Per saperne di piu'; 7. Notizia. * Numero 28 del 29 ottobre 2000: 1. Aldo Capitini: dieci princìpi di Danilo Dolci; 2. Appunti per una bibliografia di Danilo Dolci; 3. Una notizia biobibliografica su Giulio Girardi; 4. Agenda "Giorni nonviolenti 2001"; 5. "Azione nonviolenta" di ottobre; 6. Per saperne di piu'; 7. Notizia. * Numero 29 del 30 ottobre 2000: 1. Heinrich Boell: dal discorso di Bonn del 10 ottobre 1981; 2. George Steiner: da Le Antigoni; 3. Simone Weil: da Non ricominciamo la guerra di Troia; 4. Alex Zanotelli: Natan, il coraggio della verita'; 5. Agenda "Giorni nonviolenti 2001"; 6. "Azione nonviolenta" di ottobre; 7. Per saperne di piu'; 8. Notizia. * Numero 30 del 31 ottobre 2000: 1. Giovanni Scotto: la formazione alla nonviolenza in Italia (1995); 2. Una nota bibliografica su Hannah Arendt; 3. Agenda "Giorni nonviolenti 2001"; 4. "Azione nonviolenta" di ottobre; 5. Per saperne di piu'; 6. Notizia. 10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1233 del 13 marzo 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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