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La domenica della nonviolenza. 30
- Subject: La domenica della nonviolenza. 30
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 17 Jul 2005 12:31:17 +0200
============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 30 del 17 luglio 2005 In questo numero: 1. Lidia Menapace: Un albicocco per risvegliarsi (1995) 2. Giorgio Grimaldi: Alexander Langer, speranze e proposte per un'Europa federale (parte seconda e conclusiva) 1. MEMORIA. LIDIA MENAPACE: UN ALBICOCCO PER RISVEGLIARSI (1995) [Dal sito della Fondazione Alexander Langer Stiftung (www.alexanderlanger.org) riprendiamo questo articolo di Lidia Menapace apparso sul quotidiano "Il manifesto" del 6 luglio 1995. Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it ) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004. Alexander Langer e' nato a Sterzing (Vipiteno, Bz) nel 1946, e si e' tolto la vita nella campagna fiorentina nel 1995. Promotore di infinite iniziative per la pace, la convivenza, i diritti, l'ambiente. Per una sommaria descrizione della vita cosi' intensa e delle scelte cosi' generose di Langer rimandiamo ad una sua presentazione autobiografica che e' stata pubblicata col titolo Minima personalia sulla rivista "Belfagor" nel 1986 (poi ripresa in La scelta della convivenza). Opere di Alexander Langer: Vie di pace. Rapporto dall'Europa, Arcobaleno, Bolzano 1992; dopo la sua scomparsa sono state pubblicate alcune belle raccolte di interventi: La scelta della convivenza, Edizioni e/o, Roma 1995; Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, Palermo 1996; Scritti sul Sudtirolo, Alpha&Beta, Bolzano 1996; Die Mehrheit der Minderheiten, Wagenbach, Berlin 1996; Piu' lenti, piu' dolci, piu' profondi, suppl. a "Notizie Verdi", Roma 1998; The Importance of Mediators, Bridge Builders, Wall Vaulters and Frontier Crossers, Fondazione Alexander Langer Stiftung - Una Citta', Bolzano-Forli' 2005; Fare la pace. Scritti su "Azione nonviolenta" 1984-1995, Cierre - Movimento Nonviolento, Verona, 2005; Lettere dall'Italia, Editoriale Diario, Milano 2005. Opere su Alexander Langer: Roberto Dall'Olio, Entro il limite. La resistenza mite di Alex Langer, La meridiana, Molfetta 2000; AA. VV., Una vita piu' semplice. Biografia e parole di Alexander Langer, Terre di mezzo - Altreconomia, Milano 2005. Si sta ancora procedendo alla raccolta di tutti gli scritti e gli interventi (Langer non fu scrittore da tavolino, ma generoso suscitatore di iniziative e quindi la grandissima parte dei suoi interventi e' assai variamente dispersa). Si vedano comunque almeno i fascicoli monografici di "Azione nonviolenta" di luglio-agosto 1996, e di giugno 2005; l'opuscolo di presentazione de La Fondazione Alexander Langer - Stiftung, suppl. a "Una citta'", Forli' (per richieste: tel. 054321422; fax 054330421, e-mail: unacitta at unacitta.it, sito: www.unacitta.it), ed il nuovo fascicolo edito dalla Fondazione nel maggio 2000; una nuova edizione ancora e' del 2004 (per richieste: tel. e fax 00390471977691, e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org); la Casa per la nonviolenza di Verona ha pubblicato un cd-rom su Alex Langer (per informazioni: tel. 0458009803; fax 0458009212; e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org). Indirizzi utili: Fondazione Alexander Langer Stiftung, via Portici 49 Lauben, 39100 Bolzano-Bozen, tel. e fax 00390471977691; e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org] Che vuole dirmi Alex Langer con la sua morte cosi' "ostentatamente" celebrata? Non sopporterei lo spreco del suo gesto. E allora ripercorro qualche memoria di un'amicizia intensa, affettuosa, calda, anche se saltuaria, fatta spesso solo di incontri nelle stazioni dei treni per raggiungere riunioni, dibattiti. Ne ridevamo, l'unico luogo - ci si diceva - in cui potremmo darci appuntamento su cui ritrovarci sono le ferrovie. "Anzi - mi racconto' l'ultima volta che l'ho visto vivo, in una gelida notte dello scorso inverno in arrivo ambedue a Bolzano - anzi, ho avuto una visione di te, quest'estate a Firenze-Campo di Marte, alle due di notte: stavi su una panchina con due bambini addormentati che ti posavano la testa in grembo: sembravi la Medre-Terra: eri tu?" "Quale madre terra? - avevo risposto io che amo l'understatement - una prozia fradicia: avevamo preso un tremendo acquazzone e ci stavamo asciugando nella calda notte in attesa di un treno per Bolzano, con un'ora di ritardo". * Era affannato, ma non lo si e' mai visto calmo, sorridente, nonostante il dolore di una recente piccola operazione di cui la ferita gli doleva, ma quando non riusciva a nascondere tutto sotto un preciso, forte, ironico sorriso? Non sempre fu capito - nei gruppi del dissenso cattolico e poi nella "nebulosa" bolzanina del '68, e nelle successive scelte politiche - anche se fin da giovanissimo si imponeva per la ricchezza della cultura, la velocita' della idea-azione, la straordinaria limpidezza etica. La piu' parte dei fraintendimenti derivavano non solo dalle posizioni talora estreme, o dal celere ragionare, ma soprattutto da una grande capacita' di previsione, non accompagnata da una pari attitudine al mediare. Si puo' reggere a lungo una solitudine politica aspra in momenti volgari, sciocchi, vani e pericolosissimi? Mentre le mediocri biografie di personaggi per lo piu' meschini occupano colonne e colonne di giornali? Voci e intrighi si svolgono intorno a qualsiasi vicenda, tutto e' grigio e noioso? ... Intanto riprendono gli esperimenti nucleari, Francia e Germania entrano nella guerra balcanica, la guerra appare ai potenti del mondo "la soluzione finale" del problema dell'occupazione; guerra, violenza, sopraffazione sono del tutto legittimate. Si puo' reggere? Si puo', se si ha un contesto di amicizie e affetti, incombenze quotidiane, se si bada a molte cose impellenti e oneste nella loro modestia, come preparare pranzi, raccontare storie a bambini e bambine. La vita quotidiana delle donne puo' sopportare la vilta' dell'ora, la minaccia del futuro, lo ricorda anche Alex a Valeria. Quando nel lasciarci ci dice di continuare a fare le cose giuste Alex vuol cercare di svegliarci, farci capire appunto le cose giuste e importanti, la pace e la guerra, la poverta' dei continenti, la miseria delle ricche metropoli, l'ineguaglianza delle vite infantili destinate a massacri, malattie, morte di fame o alla ferocia dei popoli avanzati. Alex - avendo destinato intera la sua vita ad altri - non ha potuto reggere, come ci ha scritto prima di lasciarci: significa che dobbiamo ricostruire vite meno tese, isolate, derise, misconosciute, riscoprire rapporti, relazioni, legami, rispetti, forme decenti di colloquio e di parola. Certamente alcuni fatti recenti lo debbono avere sconvolto, schiantato di un peso non sopportabile: i cancri del nazionalismo, i recinti etnici, lo scivolamento dei potenti verso la guerra, il silenzio dei popoli incattiviti e scontenti e tragicamente distratti. Tutto cio' gli deve essere ricaduto addosso come una scottata definitiva, oltre la quale gli si prospettava solo una grigia prospettiva. * Voglio ricordare quella che fu forse la sua lotta piu' anticipatrice, causa di non indifferenti difficolta' personali, e anche il momento della massima solitudine, aspro isolamento, emarginazione, rifiuto. Quando Spadolini, allora Presidente del Consiglio, penso' che sarebbe passato alla storia come il risolutore della questione sudtirolese, se avesse introdotto - come da richiesta Svp malcontrastata - nel censimento la dichiarazione di appartenenza etnica, non anonima e numerica, da riportare all'anagrafe, Langer rifiuto', perdendo quasi la cittadinanza (non pote' piu' insegnare al liceo tedesco di Bolzano, non pote' mai candidarsi in elezioni locali). Prevedeva che non solo era ingiusto inchiodare una persona a una dichiarazione di appartenenza etnica (poiche' le etnie, essendo fatti culturali, possono mutare), era cosa cattiva non favorire incontri e mescolanze paritarie (una volta ricostituiti i sudtirolesi nella pienezza dei diritti conculcati sotto il fascismo), era iniquo violare l'anonimato del censimento (poiche' questo significa appunto un limite al proprio potere che lo stato si riconosce e rispetta, quello di non entrare nelle scelte individuali, ne' di elencarle o registrarle nominativamente). Sono quasi certa che questa e' stata la goccia di troppo: l'albicocco nelle vicinanze della villa di Spadolini e' troppo simbolico, per non essere stato voluto da uno cosi', preciso, severo, come era Alex. I pericoli ci sono e sono veri. Che ci vuole infine ancora per bucare le nebbie dei nostri cervelli, il lardo delle nostre coscienze? 2. MEMORIA. GIORGIO GRIMALDI: ALEXANDER LANGER, SPERANZE E PROPOSTE PER UN'EUROPA FEDERALE (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA) [Dalla mailing list della rivista "CNS - Ecologia politica" (e-mail: ecologiapolitica at yahoogroups.com, sito: www.ecologiapolitica.it) riprendiamo il seguente saggio pubblicato originariamente nel 2001. La parte precedente - l'intero saggio e le note da 1 a 30 - e' apparsa nel n. 29 de "La domenica della nonviolenza". Giorgio Grimaldi, ricercatore, collaboratore del Dipartimento di ricerche europee dell'Universita' di Genova e del Centro studi sul federalismo di Moncalieri (To), e' studioso del federalismo e dell'unificazione europea, ed autore di apprezzati saggi sull'ambientalismo scientifico e sulla proposta dei corpi civili di pace] 31. Cfr. A. Langer, I verdi e la sinistra, in "Alfabeta", ottobre 1985, e col titolo Quanto sono verdi i conservatori, quanto conservatori i verdi, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 121- 126; Id., Ecologismo e conservazione, "Il Manifesto", 20 agosto 1986. In merito all'aborto e contrario alle opposte crociate Langer mantenne sempre un atteggiamento di apertura e riflessione; cfr. Id., E' verde la battaglia per la vita, "Alto Adige", 2 settembre 1986, e col titolo Chernobyl, i Verdi e l'aborto, in Id., Aufsaetze..., op. cit., pp. 262-264; Id., Cara Rossanda, e se Ratzinger avesse qualche ragione?, "Il Manifesto", 7 maggio 1987 e in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 127-131; Id., Non banalizzate l'aborto!, dichiarazione di voto sulla proposta di risoluzione Van Dijk (doc. B3-396/90) a nome del Gruppo Verde, 13 marzo 1990, in A. Langer, Vie di pace / Frieden Schliessen. Rapporto dall'Europa / Berichte aus Europa. Nuovi movimenti e vecchi conflitti: tra autodeterminazione e cooperazione, federalismo e nazionalismo, convivenza e razzismo / Neue Bewegungen, alte Konflikte: ueber Selbstbestimmung, Zusammenarbeit, Foederalismus, Nationalismus, Zusammenleben und Rassismus, Trento, Ed. Arcobaleno, febbraio 1992, p. 313. L'antologia citata e' fuori stampa e attualmente consultabile presso la Fondazione Alexander Langer Stiftung a Bolzano. 32. Cfr. A. Langer, Distruzione della biosfera e debito del Terzo Mondo: una proposta, in "Azione Nonviolenta", n. 12, dicembre 1987, p. 10; Id., I debiti inquinano, "Il Manifesto", 9 gennaio 1988; Id., La campagna Nord-Sud: biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito, in Gruppo parlamentare verde (a cura di) "Atti del Convegno nazionale di Ariccia 'Nord-Sud: biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito'", 26-27 marzo 1988, pp. 7-11. Langer si reco' in Russia dove fece conoscenza con i gruppi ecologisti la' costituitisi: A. Langer, Un viaggio a Mosca, in "Ottavogiorno", anno VI, n. 5 gennaio-marzo 1988, in Id., Il viaggiatore leggero, pp. 163-169; Id., Notizie dalla Russia verde, "Il Manifesto" 27 marzo 1988; Id., I verdi di Gorby. Dall'Urss alla perestrojka un reportage sui nuovi ecologisti, "La Nuova Ecologia", aprile 1988. Per dare un'idea della fittissima rete di iniziative promosse, organizzate o suggerite da Langer va ricordato che egli fu membro della Helsinki Citizen's Assembly, coordino' un gruppo di lavoro su nazionalismo, xenofobia, federalismo e autonomia a Praga nell'autunno del 1991, collaboro' con numerosi movimenti transfrontalieri alpini, fondo' la Fiera delle Utopie Concrete (arrivata ormai a parecchie edizioni), con sede a Citta' di Castello (Perugia), per mettere a confronto idee e progetti atti a rendere "ecocompatibili" i modi di produrre, consumare, organizzare la vita sociale, e frequento' i Gruppi di attenzione alle biotecnologie (Gab), i Colloqui di Dobbiaco, l'Eco-istituto del Sudtirolo, la rete Alleanza per il clima, SOS Dolomites, Greeenpeace, Wwf, Legambiente, Italia Nostra e altri soggetti associativi. 33. Candidato nella circoscrizione Nord-Est (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna), Langer si preoccupo' di costruire una forte proposta politica verde e, una volta eletto, si dimise subito da consigliere regionale, evitando di cumulare cariche istituzionali: A. Langer, Elezioni europee. Al di la' dei nostri nasi, in "Azione Nonviolenta", n. 1/2, gennaio-febbraio 1989, p. 12; Id., Una lista "verde Europa", "Il Manifesto", primo febbraio 1989; Id., Italiens Gruene und Europa, in "Omnibus", n. 48, 10 febbraio 1989, p. 3; Id., Noi fondamentalisti? A spasso per l'Europa, conferenza del ciclo "Le citta' invisibili" (Verona, 10 febbraio 1989), in "Azione nonviolenta", n. 7-8 e col titolo Lo sviluppo non e' piu' una virtu' (numero speciale monografico ad un anno dalla morte di Langer), in "Azione nonviolenta", luglio-agosto 1996, op. cit., p. 15; Id.,Verso una lista verde europea, in "Omnibus", n. 50, 10 marzo 1989, p. 2; Id., Un concilio Verde Europa, "Il Manifesto", 11 marzo 1989. 34. Langer, membro della Commissione affari esteri e per la sicurezza e della sottocommissione "sicurezza e disarmo", e coordinatore dell'intergruppo "Minoranze linguistiche e culturali" dal 1991, curo' tra il settembre 1989 e l'aprile 1991 la rubrica di informazione sull'attivita' dei Verdi al Parlamento europeo intitolata "Verde Europa" sul periodico della Legambiente "La Nuova Ecologia". I testi ivi apparsi sono Stati quasi tutti raccolti nella sezione Taccuino Verde Europa per "La Nuova Ecologia", in A. Langer, Vie di pace..., op. cit., pp. 358- 374. In quel periodo il contrasto piu' grave tra gli eurodeputati verdi si ebbe sulla divergente visione europea che vedeva i verdi tedeschi e olandesi tesi a contrastare la Comunita' ed invece i verdi "latini" (italiani e in parte francesi e belgi) "a profilare il proprio impegno anche a favore della riforma della Comunita' Europea, in direzione di un'integrazione federalista verso l'unita' politica europea, pur con tutte le sottolineature dell'Europa delle Regioni e della dimensione ecologica, sociale e democratica che tale processo dovrebbe avere e invece non ha"; A. Langer, "Europeisti" ed "antieuropeisti" verdi, in "La Nuova Ecologia", febbraio 1990, in Vie di pace..., op. cit., pp. 362-363. 35. Cfr. A. Langer, Rendiconto entrate/uscite finanziarie relativo alla prima meta' del mandato (fine luglio 1989 - fine gennaio 1992), in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 405-406. Langer aveva anche costituito uno specifico "Fondo Verdeuropa Nordest" che, erogando oltre 500 milioni, sostenne iniziative umanitarie e ambientaliste in tutto il mondo; Cfr. intervista a "Tam tam verde", 16 maggio 1994, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 161-162. 36. Sull'Amazzonia Cfr. A. Langer, La foresta amazzonica fa respirare anche noi, "Alto Adige", 28 giugno 1988; Id., Delitto nella foresta, "L'Espresso", 24 luglio 1988, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 170-173; Id., L'ecologia dei poveri. Brasile: la scoperta di uno dei rari movimenti verdi del terzo mondo in lotta contro i grandi progetti che minacciano di distruggere la foresta amazzonica, in "La Nuova Ecologia", luglio-agosto 1988; Id., Chico Mendes: un martire, una sfida, "Con - nuovi tempi", n. 1, gennaio 1989. 37. Cfr. A. Langer, Eco-debito: bisogno imparare a far i conti con l'oste, in "Messaggero Cappuccino", febbraio 1989, in Id., Il viaggiatore leggero, pp. 174-177; Id., Banca dei poveri, in "Omnibus", n. 74, 16 novembre 1990, p. 4, e col titolo Ecumenical Development. Una banca per i poveri, in "Azione Nonviolenta", n. 12, dicembre 1990, pp. 18-19; Id., Un piccolo potere che puo' restituire dignita', introduzione in Centro Nuovo Modello di Sviluppo (a cura di), Lettera a un consumatore del Nord, Edizioni Missionarie italiane, 1993, e in Id., Dell'importanza dei costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera, fascicolo curato dall'associazione Ecolnet di Bolzano che raccoglie alcuni scritti su sindacato, lavoro, ambiente nel periodo 1983-1994, ottobre 1995, pp. 23-25. 38. Cfr. A. Langer, 500 anni bastano... ora cambiamo rotta, (intervento introduttivo alla sessione speciale della "Campagna Nord-Sud: biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito"), Genova, 1-3 novembre 1991, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 178-187. 39. Cfr. A. Langer, Per un commercio dal volto umano (testo della relazione accompagnatoria della risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 20 gennaio 1994), in "Mani Tese", febbraio 1994. 40. Cfr. A. Langer, Perche' non usare meglio i nostri soldi, il nostro tempo, il nostro sapere? Una guida all'"obiezione" e all'"affermazione" di coscienza, in Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Boycott. Scelte di consumo, scelte di giustizia: manuale del consumatore etico, S. Martino di Sarsina (Forli'), Macro Edizioni, novembre 1992 (I ed.), pp. 15-17; Id., Un piccolo potere da prendere sul serio, in Centro Nuovo Modello di Sviluppo (a cura di), Lettera ad un consumatore del Nord, Edizioni Missionarie Italiane, I ed., 1993. 41. Cfr. A. Langer, Tante parole, nessun cambiamento nelle scelte della Banca Mondiale. Continua il degrado socio-ambientale del Terzo Mondo, in "Verdi", dicembre 1989, p. 2. 42. L'unica ampia raccolta di testi stampata durante la sua vita (su carta riciclata) e' un pregevole rapporto sulla variegata attivita' di Langer, come eurodeputato, intellettuale e militante ecologista; pubblicata nel febbraio 1992 a meta' del mandato e divisa per argomenti, contiene articoli, saggi, risoluzioni, interventi di Langer a partire dal 1987: Cfr. A. Langer, Vie di pace..., op. cit. Ad essa si e' aggiunta una seconda molto piu' esile pubblicazione che copriva il periodo restante del primo mandato europeo di Langer; Cfr. A. Langer, Rapporto dall'Europa 2, D. Detomas, E. Rabini, S. Squarcina, U. Staffler (a cura di), Gruppo Verde al Parlamento europeo, Bolzano, maggio 1994. 43. Cfr. A. Langer, Le Alpi piu' basse, "Micromega", n. 2, aprile 1989, riportato parzialmente col titolo Desiderata, in Id., Aufsaetze..., op. cit., pp. 217-223; Id., Sul censimento etnico 1991, Alto Adige, agosto 1989, intitolato Ancora un censimento, in Id., Aufsaetze..., op. cit., pp. 224-226; Id., Dal Sud-Tirolo all'Europa, (intervento presso il Centro di Studi e Documentazione La Porta di Bergamo, 18 giugno 1990), in "I quaderni della Porta", n. 65, 1996 e con il titolo Il gioco del "noi e loro", in Aufsaetze..., op. cit., pp. 17-25. 44. Tra i molti articoli scritti su questo argomento cfr. A. Langer, Non basta l'antirazzismo, occorre volonta' di convivenza, in "Nigrizia", maggio 1989, e in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 221-223; Id., La mia Europa multirazziale, "Il Manifesto", primo giugno 1989; Id., Gruppi etnici e minoranze: ostacolo al progresso o impulso allo sviluppo? (intervento al Simposio scientifico internazionale "Minoranze per l'Europa di domani", Lubiana, 8-9 giugno 1989), in Id., La scelta della convivenza, op. cit., pp. 43-50; Id., Culture della convivenza come alternativa alla crescita del razzismo in Europa, in "Nigrizia", giugno 1989, p. 24; Id., Dalla politica del confronto alla cultura della convivenza, in "La battana", anno XXVI, n. 93-94, settembre-dicembre 1989, pp. 63-68; Id., Comunita' locale e minoranze etniche di fronte alla realta' dell'immigrazione, (trascrizione, non rivista, di una conversazione con sacerdoti friulani del "Grop di studi Glesie local" Venzone-Friuli, estate 1990), in Id., La scelta della convivenza, op. cit., pp. 51-69; Id., Comunita', politica, convivialita', in "Mosaico di pace", aprile 1991, pp. 8-9, e in Id.,Vie di pace..., op. cit., pp. 226-228; Id., Zingari: un popolo senza territorio, in "Zingari oggi", ottobre 1991 e in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 224-225; Id., Zingaro, in "Una citta'", n. 17, 1992. 45. Cfr. A. Langer, Viaggio in Israele, "Il Manifesto", 12 dicembre 1992, in Id., Il viaggiatore leggero., op. cit., pp. 251-255. 46. Cfr. A. Langer, La forza dell'Europa non sta nelle armi, "Il Manifesto", 28 agosto 1990, in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 241-243; Id., Europa: manca un protagonista fermo ma pacifico, (intervento in aula al Parlamento europeo alla presenza del Presidente del Consiglio Europeo Giulio Andreotti, Strasburgo 23 gennaio 1991), in ibid., pp. 247-248. 47. Cfr. A. Langer, Quando l'obbedienza non e' piu' una virtu'. Dialogare la pace: contro la guerra cambia la vita, in "Terra Nuova Forum", gennaio 1991 e, successivamente, col titolo Contro la guerra cambia la vita, in Vie di pace..., op. cit., pp. 255-258. 48. Cfr. sulla questione albanese il nutrito numero di scritti di Langer: A. Langer, L'Albania di fronte all'Europa, "Bianco & Rosso", anno II, n. 12/13, gennaio-febbraio 1991, in Id.,Vie di pace..., op. cit., pp. 155-157; Id., Albania senza frontiere. A un mese dalle elezioni. Il difficile valico di un'autarchia in crisi, in "Avvenimenti", marzo 1991; Id., Scusi, l'Albania? Avanti a Ovest, in ibid., 17 marzo 1991, pp. 22-23; Id., Diario d'Albania, (10-19 dicembre 1990), in "Linea d'ombra", mensile di storie, viaggi, discussioni e spettacolo, n. 57, aprile 1991, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 223-241; Id., La crisi dell'Albania. Cosa si puo' fare, in "Mosaico di pace", maggio 1991, e col titolo Cosa si puo' fare per gli albanesi, in Id.,Vie di pace..., op. cit., pp. 160-161; Id., Sparare su chi scappa dall'Albania?, "L'Adige", 25 giugno 1991, in Id., Vie di pace..., febbraio 1992, pp. 158-59; Id., La risposta europea all'Albania, in "Europaregioni", anno XII, n. 26, 5 luglio 1991, p. 260; Id., Comitato di solidarieta' e cooperazione con l'Albania e gli albanesi in Italia, (rapporto al Parlamento europeo), Bruxelles, 17 febbraio 1992, e in Vie di pace..., op. cit., pp. 162-165; Id., Albania: un banco di prova importante per la Comunita', in "Europaregioni", anno XIV, n. 22, 11 giugno 1993, p. 230; Id., Albania, paese d'Europa, "Europaregioni", anno XV, n. 14, 8 aprile 1994, p. 140; Id., Dossier Albania: la transizione verso lo Stato di diritto, in "Politica Internazionale", n. 3, luglio-settembre 1994, pp. 121-140. Langer affronto' successivamente altre emergenze internazionali; cfr. per es. Id., L'Europa democratica non e' passata per Corfu', in "Europaregioni", anno XV, n. 29, 9 settembre 1994, p. 290; Id., Il dramma algerino all'esame europeo, in "Europaregioni", anno XVI, n. 6, 17 febbraio 1995, p. 60; Id., Cecenia: cercasi diplomazia, in "Mosaico di pace", maggio 1995, pp. 10-11 e in A. Langer, Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, pp. 261-266. 49. Langer partecipo' a due carovane per la pace nel 1991 e fece approvare al Parlamento europeo numerose mozioni e relazioni sulla politica di sicurezza nei rapporti Est-Ovest e sull'istituzione di un Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanita' nell'ex-Jugoslavia; cfr. A. Langer, Nel tormentato Kosovo una carovana di pace di Verdi italiani e jugoslavi, "L'Unita'", 8 maggio 1991; Id., Una carovana di pace nel Kossovo, in "Omnibus", n. 83, 16 maggio 1991, p. 5; Id., Jugoslavia, "la Comunita' Europea deve promuovere, ospitare e garantire il dialogo tra le parti jugoslave per un nuovo patto costituzionale", (intervento al Parlamento europeo dopo la proclamazione dell'indipendenza slovena e croata, Bruxelles, 27 giugno 1991), in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 107-108; Id., Jugoslavia, integrazione o disintegrazione? Un convegno a Belgrado, "Il Manifesto", 10 luglio 1991, in Ibid., pp. 109-111; Id., Proposte e iniziative dei Verdi italiani per una soluzione pacifica e nonviolenta della crisi jugoslava, per l'invio di una forza internazionale di interposizione e per una rapida integrazione europea, in "Arcobaleno", anno X, n. 34, 18 settembre 1991, pp. 1-3; Id., Carovana di pace europea in Jugoslavia. Giu' le armi!, in "Azione nonviolenta", n. 10, ottobre 1991, pp. 11-12, e col titolo Carovana europea di pace nell'ex Jugoslavia: meglio un anno di trattativa che un giorno di guerra, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 271-275; Id., Carovana di pace, (rapporto sulla "Carovana europea di pace" in Jugoslavia, 25-29 settembre 1991, presentato al Parlamento europeo, Lussemburgo, primo ottobre 1991), in Id., Vie di pace..., febbraio 1992, pp. 116-120; Id., Minacciosi segnali di guerra. Allarme nel Kosovo. Resoconto di una missione politica nelle Repubbliche della ex-Jugoslavia, in "Azione nonviolenta", n. 12, dicembre 1992, p. 25; Id., Crimini contro l'umanita', (relazione al Parlamento europeo per la creazione del Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanita'), dicembre 1993 - gennaio 1994, in La Fondazione Alexander Langer Stiftung, suppl. a "Una Citta'", anno VIII, n. 73, 1998, p. 17; Id., Un tribunale internazionale per la ex Jugoslavia, in "Europaregioni", anno XV, n. 21, 27 maggio 1994, p. 202; Id., Sulla creazione di un tribunale internazionale contro i crimini di guerra nell'ex-Jugoslavia, in "Mani Tese", luglio 1994, in Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 287-292; Id., Modello di nonviolenza o miccia di nazionalismo, (intervento alla conferenza "Il ruolo dell'Europa nella crisi del Kosovo", Venezia, aprile 1994), in "Azione nonviolenta", ottobre 1994, pp. 10-13; Id., L'Europa per la distensione nei Balcani, in "Europaregioni", anno XV, n. 28, 15 luglio 1994, p. 280; Id., L'Europa e il conflitto nell'ex-Jugoslavia, (conferenza e dibattito al Liceo Scientifico "Alvise Cornaro" di Padova, 5 febbraio 1995), in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 304-315. 50. Cfr. A. Langer, Diamo una mano alle forze e alle iniziative di pace in Jugoslavia. Costituito a Verona il Comitato di sostegno, in "Azione nonviolenta", marzo 1992, p. 17; Id., Ex Jugoslavia, cittadini di pace, (presentazione del "Verona Forum", 17-20 settembre 1992), "Il Manifesto", 17 settembre 1992, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 276-278. 51. Alle elezioni del 1992 (prima della riforma elettorale in senso maggioritario del '93), Langer si era candidato per il Senato nel collegio di Bolzano ma non era stato eletto. Contrario alla prevalenza di una visione partitocentrica dei Verdi, nello stesso anno Langer si dimise da ogni carica interna nel partito; Cfr. A. Langer, Langer: "Mi dimetto. Siamo stati sconfitti", "Notizie Verdi", anno II, n. 15, 4 maggio 1992, pp. 14-15, e col titolo "Verde legale" e "verde reale", in I Verdi oltre il voto, "Metafora verde", anno 3, n. 9, aprile-maggio 1992, pp. 54-57. Sulle motivazioni del rifiuto a candidarsi per le elezioni nazionali cfr. Id., Perche' non me la sento di accettare, (lettera scritta a Bruxelles il 3 febbraio 1994), in "Azione Nonviolenta", n. 8-9, agosto-settembre 1995, p. 13. 52. Langer ottenne oltre 42.000 preferenze personali (18.800 in Sudtirolo pari a quasi il 9% dei voti). Ritorno' anche ad essere co-presidente del Gruppo verde al Parlamento europeo e membro di varie commissioni: politica estera; sicurezza e disarmo; trasporti; petizioni; cultura e regolamento interno. 53. "Ho accettato di candidarmi su tre obiettivi di fondo: vorrei contribuire: 1) a dare una risposta al 'bisogno d'Europa' che dopo il 1989 si e' fatto piu' urgente che mai e oggi e' avvertito fortemente anche in Italia contro una possibile deriva nazionalistica; 2) a rendere fruttuoso, al di la' degli angusti confini degli organi costituiti, l'impulso del movimento verde per la pace, la convivenza, la giustizia, la salvaguardia della biosfera; 3) a ripensare la politica e costruire, nell'Italia della cosiddetta Seconda Repubblica, un'alternativa convincente e capace di affermarsi", A. Langer, Con i Verdi per realizzare la speranza europea, op. cit., p. 2. 54. Langer finanzio' la radio multietnica "Echo" e il quotidiano di Sarajevo "Oslobodjenje" che propose come candidato al premio Sacharov. Il martirio bosniaco e l'attentato che, il 25 maggio 1995, costo' la vita a piu' di settanta giovani a Tuzla, citta' simbolo di convivenza interetnica, segnarono profondamente Langer che aveva stretto frequenti contatti e numerose amicizie in quel luogo; Cfr. A. Langer, La voglia di pace urta contro l'odio e il sopruso, "Alto-Adige", 30 maggio 1995, e col titolo Di fronte ai giovani massacrati a Tuzla, in Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 316-318; Id., Fermare i serbi, "Il Mattino", 30 maggio 1995; Id., Alexander Langer parla delle ultime decisioni della Bosnia. Un conflitto a bassa intensita', "Notizie Verdi", n. 12, 17 giugno 1995. 55. Langer si era gia' espresso nel 1993 per un'efficace intervento di polizia internazionale dell'Onu; Cfr. A. Langer, Uso della forza internazionale nell'ex-Jugoslavia?, (sintesi di intervista radiofonica, 6 luglio 1993), in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 283-285. La sua convinzione si radico' col precipitare degli eventi: "Di fronte agli ultimi eventi in Bosnia non e' possibile tentennare: bisogna che l'Onu... invii un cospicuo contingente supplementare (chiedendo, se del caso, l'aiuto della Nato e della Ueo) ed assegni un nuovo e chiaro mandato ai caschi blu. Quello di ristabilire - con l'uso dei mezzi necessari - quel minimo di rispetto dell'ordine internazionale che consenta di cercare una soluzione politica al dramma della distruzione della convivenza e della democrazia", in "Notizie Verdi", n. 11, 3 giugno 1995, op. cit. in Macina, op. cit., p. 72. Il 26 giugno 1995 Langer si reco' a Cannes, dove era in corso il Consiglio dei ministri dell'Unione europea, per consegnare insieme ad altri manifestanti un appello allo scopo di sollecitare un intervento contro l'epurazione etnica in atto; le sue ultime valutazioni indicavano strade operative da seguire: ristabilimento del diritto; offerta di integrazione nell'Unione Europea, massimo sostegno al dialogo interetnico e alle reti che creano legami; prevenzione del conflitto e impiego di un corpo civile europeo di pace per una mediazione del conflitto sotto l'egida dell'Unione Europea; cfr. A. Langer, L'Europa muore o rinasce a Sarajevo, in " La Terra vista dalla Luna", luglio 1995, e in La scelta della convivenza, Roma, Ed. e/o, 1995, pp. 87-94. 56. Cfr. A. Langer, Il silenzio della scienza. Gli esperti di bioetica hanno elaborato - quasi in segreto - un testo che limita l'intangibilita' della persona, "Il Manifesto", 2 ottobre 1994, p. 2; Id., La priorita': rispettare i diritti e la dignita' della persona umana, in "Il Gazzettino", 2 ottobre 1994; Id., "Cosi' l'industria mette le mani sulla vita", "L'Avvenire", 4 ottobre 1994; Id., Lo spettro eugenetico, "Alto Adige", 10 ottobre 1994; Id., Una milza umana sotto brevetto, "Il Manifesto", 19 novembre 1994, p. 26; Id., Si puo' brevettare la vita?, "L'Arena", 29 novembre 1994; Id., Uomo brevettato - uomo brevettato, in "Notizie Verdi", n. 21, 3 dicembre 1994; Id., Bioetica, anno zero, "Alto Adige", 11 dicembre 1994; Id., Brevetto universale, (intervista), in "Una citta'", n. 37, dicembre 1994, p. 6, e in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 151-160; Id., Biomedicina, genetica, brevettazioni, "Il Manifesto", 3 marzo 1995. 57. Nel maggio 1995, a causa dell'ennesimo rifiuto del censimento etnico altoatesino, Langer venne escluso dalle elezioni per il Comune di Bolzano dove era stato candidato come sindaco da una lista civica "Cittadini&Buerger"; cfr. A. Langer, Le elezioni a Bolzano: una voce dal pozzo, "Il mattino dell'Alto-Adige", 3 giugno 1995, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 325-327. 58. Cfr. A. Langer, L'ultimo biglietto, in "Azione Nonviolenta", n. 8-9, agosto-settembre 1995, p. 15. 59. Cfr. E. Bertoldi, "Fare pace con la natura e tra gli uomini". Ecologismo e cultura della convivenza in Alexander Langer, tesi di laurea in sociologia, Universita' di Trento, A. A. 1996/1997, (Introduzione), in Alexander Langer - Vita, Opere, Pensieri, op. cit. (Cdrom). Dello stesso autore Cfr. E. Bertoldi, "I traditori del fronte etnico": la figura di Alexander Langer nella storia sudtirolese del dopoguerra, in "Archivio Trentino", n. 2, 1998, pp. 198-217. 60. Nell'articolo scritto in occasione della morte suicida di Petra Kelly, fondatrice dei verdi tedeschi, Langer aveva gia' sottolineato questo aspetto: "Forse e' troppo arduo essere individualmente degli 'Hoffnungstraeger', dei portatori di speranza: troppe le attese che ci si sente addosso, troppe le inadempienze e le delusioni che inevitabilmente si accumulano, troppe le invidie e le gelosie di cui ci si sente oggetto, troppo grande il carico di amore per l'umanita' e di amori umani che si intrecciano e non si risolvono, troppa la distanza tra cio' che si proclama e cio' che si riesce a compiere. Addio, Petra Kelly", A. Langer, Addio Petra Kelly, in "Il manifesto", 21 ottobre 1992, e in A. Langer, Il viaggiatore leggero, op. cit., p. 85. 61. Langer propose il rovesciamento del motto olimpico ("citius, altius, fortius") e ritorno' spesso su questo argomento specificando il significato di queste affermazioni e sostenendo un ritorno alla "semplicita'" di vita: "Invece di dire piu' alto, che e' poi il massimo della competizione, io credo che possiamo puntare viceversa sul piu' profondo (profundius), cioe' sul valorizzare piu' le dimensioni della profondita' che significa tante volte rinunciare alla quantita', alla crescita, guadagnando in qualita'. E invece di piu' forte oggi possiamo cercare invece il piu' dolce, il piu' mite (suavius): nei comportamenti collettivi ed individuali invece di puntare alla prova di forza, al massimo della competizione, si punti, anche in questo caso, sostanzialmente alla convivenza"; Id., Quando l'economia uccide... bisogna cambiare, (conferenza in un ciclo di incontri promosso dagli obiettori della Caritas diocesana di Viterbo, 27 gennaio 1995), in P. Sini, Nonviolenza. Percorsi di lettura, Tam Tam Libri n. 10, Mestre (Venezia), Smog e Dintorni Edizioni, 1998, pp. 31; Cfr. anche Id., La conversione ecologica potra' affermarsi solo se apparira' socialmente desiderabile, (intervento ai Colloqui di Dobbiaco '94), in "Benessere ecologico", 8-10 settembre 1994, e in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., p. 146; Id., Futuro semplice. Piu' lenti, piu' profondi, piu' dolci, intervento al Convegno giovanile di Assisi 1994, in "Rocca", agosto 1995, e col titolo Per un futuro amico, in Fondazione Alexander Langer Stiftung, Bolzano, giugno 2001, pp. 12-13. 62. Cfr. A. Langer, La scelta e' tra espansione e contrazione, (intervento al Convegno "Sviluppo? Basta, a tutto c'e' un limite...", Verona, 28 ottobre 1990), in "Azione Nonviolenta", n. 3, marzo 1991, pp. 22- 23, in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 295-298, col titolo Il territorio planetario, in D. Cipriani, G. Minervini (a cura di), L'antologia dell'obiettore, Molfetta (Bari) La Meridiana , 1992, pp. 78-82, e col titolo Sviluppo? Basta! A tutto c'e' un limite..., in "Azione Nonviolenta", luglio-agosto 1996, n. 7-8, op. cit., pp. 8-9; Id., Stile di vita. L'intuizione dell'austerita', in "Mosaico di pace", 9 novembre 1992 (anche in inserto della stessa rivista, giugno 1996); Id., Ripartire dagli "scarti". Raccogliere e onorare i rifiuti, (trascrizione dell'intervento a "Le terre aux Humains" a Lyon per i festeggiamenti dell'LXXX compleanno dell'Abbe' Pierre, 27 novembre 1992), e col titolo Raccogliere e onorare i rifiuti: una svolta di civilta', in "Aam Terra Nuova", n. 92, settembre 1995, p. 15. Il richiamo del pensiero langeriano a San Francesco d'Assisi e' ricordato in Jose' Ramos Regidor, Un approccio francescano, in "Azione nonviolenta", agosto-settembre 1995, p. 32. 63. A. Langer, Europa delle regioni o delle etnie?, "Il Manifesto - La talpa", 5 dicembre 1991, e in "Arcobaleno", n. 46, 11 dicembre 1991; Id., Fuer ein Europa der Regionen, in "Pogrom", n. 174, dicembre 1993 - gennaio 1994, e col titolo Ein Europa der Regionen, in Aufsaetze..., op. cit., pp. 286-296. 64. Cfr. Id., Nazionalismo e federalismo nell'Europa attuale, (intervento del 6 novembre 1991 all'incontro di studio di Villa Vigoni del Goethe Institut di Como, 5-7 novembre 1991), in G. Zagrebelsky (a cura di), Il federalismo e la democrazia europea, Roma, La Nuova Italia Scientifica, ottobre 1994, pp. 89-98; Id., Politische Defizite der EG bedrohen Europa, Kommentar ueber die Ergebnisse des Europaeischen Rats in Maastricht, "Deutschlandfunk", Strassburg, 12 Dezember 1991, in Id., Vie di pace..., op. cit., p. 347. 65. Cfr. A. Langer, Diversita', autodeterminazione e cooperazione dei popoli: vie di pace, (relazione tenuta al Convegno "Localismi, nazionalita' ed etnie", Istituto Maritain, Preganzio Treviso, 6 dicembre 1991), in Id., La scelta della convivenza, pp. 71-85. Langer intervenne anche sul tema del federalismo come prospettiva infranazionale da far progredire in Italia, tema che pero' venne trascurato e poco approfondito dai Verdi; cfr. Id., Il gioco dei cento cantoni. Il federalismo e' divenuto un nodo essenziale del dibattito politico e culturale italiano. Una visione verde del localismo, in "Frontiere", n. 3, 1994, p. 5. 66. Il fascino per la Comunita' europea veniva cosi' spiegato da Langer: "E' l'idea in se' di un'unita' politica che superi finalmente gli angusti confini della solidarieta' e coesione solo 'nazionale' e sia pronta ad aprire la cassaforte gelosamente custodita della 'sovranita'' in favore di ordinamenti e solidarieta' sovranazionali", A. Langer, L'Europa dei cittadini non si puo' fare senza l'Est, in "Verdeuil", gennaio 1991, in Vie di pace..., op. cit., pp. 196-198, e in La Fondazione Alexander Langer Stiftung, op. cit., p. 15. 67. A. Langer, Con i Verdi per realizzare la speranza europea, op. cit., in La Fondazione Alexander Langer Stiftung, op. cit., p. 15. 68. A. Langer, Riabilitiamo il campanile, "Il piccione viaggiatore", n. 4, novembre 1987. 69. Cfr. A. Langer, Cara Stasa, eccoci, "Il Manifesto", 26 gennaio 1992, risposta alla lettera della pacifista di Belgrado Stasa Zajovic, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 74-76. 70. Cfr. A. Langer, Go home Irenaeus, in " La Nuova Ecologia ", 6 maggio 1995, in Id., Il viaggiatore leggero, op. cit., pp. 267-268. 71. Cfr. A. Langer, Il vertice di Maastricht: le piccole nazioni e la loro fede europeista, "Il Manifesto", dicembre 1991, in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 344-346; Id., Popoli, minoranze e stato-nazione, (intervento alle "Giornate biennali di studio in onore di Lelio Basso", Roma, 4-7 dicembre 1991), in Ibid., pp. 40-41 (sono qui esposte le norme sui gruppi e le minoranze etnico-linguistiche introdotte al punto 3 della risoluzione Bindi - doc. A3/0330/91); Id., Minoranze oltre lo Stato, in "Mosaico di pace", luglio/agosto 1993, e in Id., Rapporto dall'Europa 2, op. cit. 72. "Un'Europa unita e federalista, ovviamente ben piu' larga dell'odierna Comunita' Europea, dovra' saper essere fantasiosa nel ridisegnare la mappa dei tessuti regionali, anche al di la' degli odierni confini di Stato. Esistono in Europa soluzioni di questo genere, e non di rado potrebbero fornire una soluzione pacifica e non troppo traumatica a domande da lungo tempo insoddisfatte di diversa aggregazione politico-statuale o di diverso assetto autonomistico-istituzionale facilitando la ripresa di antichi rapporti di comunanza storica, culturale, linguistica ed economica, amputati spesso dalla logica di potenza degli Stati nazionali. E naturalmente le future Regioni europee dovranno saper sviluppare tutta la loro vocazione pluri-lingue e pluri-culturale, per far crescere la convivenza e le inter-relazioni tra popolazioni che insieme abitano e curano territori contigui", A. Langer, Nuovo regionalismo e federalismo europeo. Una lezione importante da imparare, "Comuni d'Europa", settembre 1991, p. 3, e col titolo La lezione dei risorgenti nazionalismi. La prospettiva regionalista e federalista, in Id., Vie di pace..., op. cit., p. 341. 73. Cfr. A. Langer, Insieme con l'Est e il Sud, in "Europaregioni", anno XIII, n. 23, 12 giugno 1992, p. 222; Id., Fratellanza euromediterranea, in "Verdeuropa", n. 2, maggio 1995, p. 3, e soprattutto Id., Ethnicity and Co-existence in the East Mediterranean, (discorso alla conferenza internazionale "Palestina, mondo arabo e sistema internazionale esistente: valori, culture, politica", Birzeit-Gerusalemme-Nablus, 5-9 luglio 1993), in Fondazione Alexander Langer Stiftung, Bolzano, II ed. in lingua inglese, giugno 2001, pp. 18-26. 74. Cfr. A. Langer, Bisogno d'Europa: i Verdi per il federalismo europeo, in Id., Vie di pace..., op. cit., pp. 325-326 (traduzione di Pan-european federalism, in "Green Leaves" bollettino del Gruppo Verde al Parlamento europeo, Bruxelles, maggio 1991, p. 3). Langer cerco' di convincere i Verdi ad abbracciare la battaglia federalista per riunire le due parti dell'Europa divise dalla guerra fredda e appena uscite da una cesura dovuta al dominio delle superpotenze. Non bastava, infatti, una labile "Europa delle Regioni", ne' un ritorno all'antica statualita' nazionale ma urgeva, secondo Langer, un avanzamento coraggioso verso l'unita' politica federale, prendendo anche atto che gli Stati nazionali risultavano "al tempo stesso troppo grandi e troppo piccoli": "troppo grandi per consentire una reale democrazia partecipata, per rispettare le esigenze ed i poteri delle comunita' locali, ma anche dei cittadini che non vogliano delegare a partiti, lobbies, e sindacati la loro voce, e sono troppo piccoli per permettere di affrontare efficacemente alcuni grandi problemi contemporanei, da quelli ambientali a quelli del disarmo e della pace", Ibid., p. 324. 75. Ibid., p. 324. Nel marzo 1990 Langer aveva preparato una bozza di sintesi per un manifesto dei Verdi europei (mai approvata a causa delle opinioni differenti di vari eurodeputati) che dichiarava un appoggio convinto all'unificazione della Germania e illustrava gia' sinteticamente tutte le indicazioni per orientare in senso federalista la politica dei Verdi al Parlamento europeo: richiesta di conversione ecologica basata sull'autolimitazione, Germania unita per un'Europa unita, democratica, pluri-nazionale, regionalista e federalista; sviluppo della Comunita' europea in comunita' pan-europea; smantellamento dei blocchi, ritiro di truppe straniere e smilitarizzazione delle politiche di sicurezza per un'Europa pacifica e pacificatrice; opportunita' nel creare una civilta' della sufficienza e della misura e cooperazione, limitazione dei danni, reciprocita' e integrazione tra Est e Ovest, evitando la "sudamericanizzazione" dell'Est (cancellazione debiti finanziari ecc.); processo di allargamento dell'Unione Europea graduale ma certo e unione "dal basso"; Europa partner solidale del Sud del mondo; costituzione di un Parlamento verde d'Europa come forum permanente per la costruzione europeista delineata ("un'Europa ecologica, pacifica, democratica, nonviolenta, solidale, libertaria, giusta e fraterna"), cfr. Id. Per un manifesto dei Verdi europei, Berlino, 1990, in Id., Vie di pace..., op. cit., p. 389. 76. A. Langer, E' sufficiente il Comitato delle Regioni?, "Europaregioni", anno XV, n. 1, 7 gennaio 1994, p. 2. 77. A. Langer, Regioni ed integrazione europea, Trento, intervento alle riunioni dei Consigli regionali e provinciali del nord-est su "Regioni ed integrazione europea", novembre 1990, in Id., Vie di pace..., op. cit., p. 334. 78. Ibid., p. 335. 79. A. Langer, L'Unione Europea bussa alle porte. Davvero a Maastricht si puo' dire solo si'?, in "Azione Nonviolenta", n. 12, dicembre 1992, pp. 4-7. 80. A. Langer, L'Unione Europea del dopo Maastricht, in "Verdeuropa", n. 2, maggio 1995, p. 4; (relazione su "L'allargamento dell'Unione Europea" per il Convegno dei verdi europei in preparazione della Conferenza Intergovernativa, Bruxelles, Parlamento europeo, 31 marzo - primo aprile 1995); per la versione in tedesco Cfr. Id., Ueber die Ausweitung der Europaeischen Union, in Id., Die Mehreit der Minderheiten, op. cit., pp. 104- 116. In questo testo vengono affrontate complessivamente le future sfide in vista della riforma del Trattato di Maastricht: erano innanzitutto ribadite la necessita' di incisive riforme decisionali conferendo maggiori poteri al Parlamento europeo, e di un'apertura dell'Unione europea a tutto il continente europeo evitando le "sale d'attesa" per l'allargamento a Est. Inoltre Langer sosteneva una comune politica estera di sicurezza e di pace, una politica di moderazione della crescita economica per operare un risanamento sociale ed ecologico ad Est e, salvaguardando le conquiste dell'"acquis communaitaire" raggiunto, l'accelerazione di un'integrazione non solo limitata al piano statuale e istituzionale ma anche promossa a livello civico e attraverso la cooperazione inter-regionale trans-confinaria con una particolare attenzione nei confronti della politica mediterranea; cfr. Ibid., p. 6. Il periodico "Verdeuropa" usci' per la prima volta nel gennaio 1995, edito dalla associazione "Pro europa" di Bolzano fondata da Alex Langer, come organo di stampa informativo sperimentale del Gruppo dei Verdi al Parlamento europeo al servizio dell'integrazione europea. 81. La proposta di Corpi civili europei di pace fu avanzata da Langer con il collaboratore Ernst Gulcher; fu oggetto di una relazione del Parlamento europeo nel 1995 e poi di una raccomandazione del febbraio 1999, frutto principalmente di Bergamaschi, Gulcher e Truger, collaboratori del Gruppo Verde al Parlamento europeo, Cfr. "Azione nonviolenta", ottobre 1995, pp. 11-13; P. Bergamaschi, Istituire un Corpo Civile Europeo di Pace. Una buona idea che prende corpo..., "Azione Nonviolenta", marzo 1999, pp. 10-13. Sulle prospettive di sviluppo di questa e altre proposte per la sicurezza europea intesa in senso multidimensionale cfr. A. Rossi, F. Tullio, Sicurezza europea e gestione costruttiva dei conflitti. Ruolo e strumenti della societa' civile, in "Europa Europe", anno X, nn. 2-3, 2001, pp. 219-224. Sull'impegno di Langer per la pace si veda il commovente ricordo di Lucia Zanarella: L. Zanarella, Quale raccordo fra Peace-Keeping istituzionale e intervento di base, in La diplomazia e' nostra. Spazio e ruolo dei cittadini nella risoluzione dei conflitti internazionali, Movimento Internazionale della Riconciliazione (Mir) (a cura di), Padova, op. cit., pp. 63-64. 82. Cfr. A. Langer (a cura di), I Verdi in Europa, (intervista-colloquio tra Alexander Langer e Claudia Roth co-presidenti del Gruppo Verde al Parlamento Europeo, 20 giugno 1995), in La via verde. Programma d'azione e progetto dei verdi italiani, Firenze, Passigli, 1995 (supplemento a "Notizie Verdi", anno V, n. 13, 1995), pp. 118-119. Su posizioni europeistiche si riconoscevano invece, come gia' accennato, la maggioranza dei verdi italiani, belgi, olandesi e finlandesi; cfr. anche Alex Langer e la speranza federalista. Un ricordo di Langer, in "Mfe-zine", luglio 2000 (mensile informativo del Movimento federalista europeo on-line). 83. La Fondazione Alexander Langer Stiftung - onlus, costituita grazie al sostegno economico di piu' di duecento persone e da una trentina tra associazioni, fondazioni, comitati e riviste, e' sorta con l'obiettivo di continuare l'opera di Langer attraverso l'aiuto a gruppi e singoli disposti a mantenere viva la sua eredita' e l'impegno civile, culturale e politico da lui testimoniato, la promozione della difesa dei diritti dei singoli e dei gruppi minoritari contro ogni discriminazione di natura economica, religiosa, razziale, sessuale, lo stimolo alla ricerca di soluzioni democratiche e giuste ai bisogni e ai conflitti che attraversano le societa', la promozione di riflessioni e azioni concrete in direzione di una conversione ecologica dell'economia, del lavoro e degli stili di vita. Nata il 4 luglio 1999 e riconosciuta con decreto dal Ministero dei beni culturali del 18 novembre 1999, nonche' iscritta al registro delle organizzazioni di volontariato della Provincia di Bolzano con decreto del 24 agosto 2000, ha sede in via Portici/Lauben 49, Bolzano. Tra le sue attivita' principali compaiono l'assegnazione di premi e borse di studio a persone e gruppi impegnate nelle finalita' esposte, la promozione di eventi culturali, forme di cooperazione e di volontariato, la raccolta e l'archiviazione volte a rendere fruibili al pubblico scritti e materiali di Langer, nonche' l'assistenza per ricerche e tesi di laurea sul politico sudtirolese. Ogni anno un Comitato scientifico e di garanzia assegna il Premio internazionale "Alexander Langer" (di lire venti milioni), istituito nel 1997 e dal 1999 inserito nell'ambito del Festival "Euromediterranea" organizzato dalla Fondazione, che e' stato conferito a persone di varie nazionalita' impegnate nella prevenzione dei conflitti e nella lotta per i diritti umani: l'algerina Khalida Messaoudi (1997); le ruandesi Yolande Mukagasana, dell'etnia tutsi, e Jacqueline Mukansonera, dell'etnia hutu (1998); i coniugi cinesi Ding Zilin e Jiang Peikun (1999); la serba Natasa Kandic e la kosovara Vjosa Dobruna (2000); e infine il palestinese Sami Adwan e l'israeliano Dan Bar-On; cfr. Fondazione Alexander Langer Stiftung, Bolzano, I ed., maggio 2000 (libretto aggiornato nel giugno 2001 e stampato anche in lingua tedesca, inglese e francese e con contenuti parzialmente diversi, con testi di Langer, documenti e statuto della Fondazione, scritti dei premiati e motivazioni dei premi). Per ulteriori informazioni sulla fondazione e' disponibile il sito www.alexanderlanger.org 84. Lo slogan e' stato ripreso da Adelaide Aglietta come titolo della propria campagna elettorale per le elezioni europee del 1994, quando si fece sostenitrice di una costituzione federale per l'Europa. (Parte seconda - Fine) ============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 30 del 17 luglio 2005
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