[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
La nonviolenza e' in cammino. 985
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 985
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 8 Jul 2005 01:44:31 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 985 dell'8 luglio 2005 Sommario di questo numero: 1. Mao Valpiana: Londra 2. Lidia Menapace: Sempre 3. Antonino Drago: Rileggendo Capitini sulla difesa popolare nonviolenta 4. "Azione nonviolenta" di luglio 5. Lea Melandri: Nessi 6. Sergio Paronetto: La ragione capovolta, la fede umiliata, la Chiesa impaurita 7. Rosino Gibellini: In memoria del padre Jacques Dupuis, teologo fedele e coraggioso 8. Con "Qualevita", il regalo di Darina Silone 9. Letture: AA. VV., Kyoto. L'unione dei popoli per difendere l'ambiente 10. Letture: AA. VV., L'"uomo inedito" e la cultura planetaria 11. Letture: Comunita' cristiana di base di Pinerolo, Una comunita' che guarda avanti 12. Letture: Nicola Graziani, Erich Priebke. Lo strano caso dell'uomo delle Fosse Ardeatine 13. Letture: John Holloway, Cambiare il mondo senza prendere il potere 14. Letture: Robert Kandel, Il riscaldamento climatico 15. Letture: Ryszard Kapuscinski, La prima guerra del football 16. Letture: Alexander Langer, Fare la pace 17. Letture: Alexander Langer, Lettere dall'Italia 18. Letture: Paolo Legrenzi, La felicita' 19. Letture: Mimmo Luca' (a cura di), Dizionario della solidarieta' 20. Riletture: The Boston Women's Health Book Collective, Noi e il nostro corpo 21. Riletture: Angela Cattaneo, Silvana Pisa, L'altra mamma 22. Riletture: Anna Del Bo Boffino, Figli di mamma 23. Riletture: Elena Gianini Belotti, Non di sola madre 24. Riletture: "Nuova dwf", Maternita' e imperialismo 25. Riletture: Adrienne Rich, Nato di donna 26. La "Carta" del Movimento Nonviolento 27. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: LONDRA [Ringraziamo di cuore Mao Valpiana (per contatti: mao at sis.it) per aver saputo ancora una volta dire in poche esatte parole il dolore e l'impegno che tutti sentiamo. Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 di questo notiziario] L'unica vera risposta alla violenza terroristica della guerra e delle bombe, sta nel lavoro quotidiano per la nonviolenza, dentro ed intorno a noi. 2. MAESTRE. LIDIA MENAPACE: SEMPRE [Da Lidia Menapace, Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001, p. 38. Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it ) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004] La guerra deve essere ripudiata davvero sempre. 3. RIFLESSIONE. ANTONINO DRAGO. RILEGGENDO CAPITINI SULLA DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA [Ringraziamo di cuore Antonino Drago (per contatti: drago at unina.it) per questo intervento. Tonino Drago, nato a Rimini nel 1938, docente universitario di storia della fisica, da sempre impegnato nei movimenti nonviolenti, e' uno dei piu' prestigiosi peace-researcher italiani e uno dei piu' autorevoli amici della nonviolenza. Tra le molte opere di Antonino Drago: Scuola e sistema di potere: Napoli, Feltrinelli, Milano 1968; Scienza e guerra (con Giovani Salio), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; L'obiezione fiscale alle spese militari (con G. Mattai), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986; Le due opzioni, La Meridiana, Molfetta; La difesa e la costruzione della pace con mezzi civili, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 1997; Atti di vita interiore, Qualevita Torre dei Nolfi (Aq) 1997. Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' (a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori), Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); recentemente e' stato ripubblicato il saggio Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989; una raccolta di scritti autobiografici, Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, nuova edizione presso L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; e gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991; e la recentissima antologia degli scritti Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui i fondamentali Elementi di un'esperienza religiosa, 1937, e Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Opere su Aldo Capitini: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it, altri materiali nel sito www.cosinrete.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, e-mail: azionenonviolenta at sis.it] Nel lontano 1968, poco prima della scomparsa, Capitini scriveva un importante articolo su "Azione nonviolenta" (giugno-luglio 1968) dal titolo Difesa e nonviolenza [ora in Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, pp. 445-449], in cui si proponeva la difesa popolare nonviolenta come soluzione al problema della difesa istituzionale. E' la prima presentazione ragionata di questo tema in Italia. * Scrive Capitini: "La crescente trasformazione della nonviolenza in un piano di attivita' costanti e convergenti, destinate a costruire nuove realta' e nuove coscienze, si vede non solo nei grandi fatti della societa', ma anche in quegli aspetti del mondo quotidiano, che pur sono cosi' importanti per il cambiamento del costume. Perche' oramai alcuni punti sono chiari: le armi nucleari, specialmente nella loro utilizzazione missilistica, impongono un diverso modo di considerare i rapporti tra le grandi potenze... la possibilita' di rivoluzioni violente all'interno degli Stati va diminuendo... [molti] si vengono percio' concentrando per una permanente rivoluzione nonviolenta...". Ma vediamo quanto ci si aggiorna per il concetto di difesa. Dopo aver discusso il tema della "legittima difesa" dal punto di vista nonviolento, Capitini passa al tema specifico: "La difesa della Patria Ma c'e' un'azione da compiere per sostituire vecchi modi di pensare, che nel dramma di tutto il passato storico dell'umanita', sono stati generatori inesauribili di violenze. Si richiede oggi un esame oggettivo della espressione 'difesa della Patria'. Nella mente dei piu' essa e' connessa con due idee: che la difesa non possa essere che con le armi; che la patria sia l'insieme delle cose e delle strutture politico-sociali nelle quali uno vive. La prima idea e' quella che oggi viene discussa da alcuni: 1) Nel senso critico: come e' possibile difendere adeguatamente dalle armi nucleari... il territorio della patria?... 2) Nel senso costruttivo: ... Il metodo nonviolento e' in grado di organizzare, nei piu' minuti particolari, una resistenza nonviolenta, sulla base della noncollaborazione e del rendere molto difficile l'azione bellica dei nemici, che finisce con essere una difesa ancora piu' risoluta e tenace di quella militare... E quel termine di "sacro" dovere... quanto piu' opportunamente sara' usabile per una difesa, quella nonviolenta, che potra' avere nel suo fronte Cristo e Francesco, che di "sacro" si intendevano. Si capisce che la strategia della difesa della patria richiede un addestramento lungo, un'attrezzatura di materiali, una mobilitazione organica. Un altro vantaggio della strategia della difesa nonviolenta e' di rendere evidente che l'assoluto che viene difeso non e' tanto un territorio, quanto una patria universale... Questo vuol dire che l'idea stessa di patria viene ad arricchirsi di ideali e ragioni di vita universali". E dopo aver riportato l'art. 52 della Costituzione, Capitini conclude: "Vi e' dunque, una distinzione tra la difesa della patria, che non e' prevista come necessariamente armata, e il servizio militare, per il quale 'la legge' che si auspica potrebbe stabilire l'obbiezione di coscienza, e un servizio alternativo non armato, come 'limite'. Ma cio' che qui importa e' di non connettere indissolubilmente l'idea di difesa con l'idea del servizio armato: non lo permette la Costituzione, e tanto meno lo sviluppo dell'idea stessa di difesa. In conclusione: ... l'attivita' della nonviolenza puo' attuarsi come 'difesa' della patria mediante un'organica ed efficiente strategia di difesa nonviolenta, oltre che in altri modi di alta tensione etica e sociale, che sono anch'essi una 'difesa' della patria nel quadro dell'umanita'". * Un mese dopo, agosto 1968, la gente di Praga si difendeva "a mani nude" dalla invasione dei carri armati russi. Per la prima volta gli occidentali si accorsero che la difesa popolare nonviolenta aveva la capacita' anche in Europa di combattere ad armi pari un potere militare tecnologicamente avanzato e un potere politico apparentemente inattaccabile. Trent'anni dopo, nel 1989, le popolazioni dei Paesi dell'Europa dell'Est si difendevano con delle lotte nonviolente da regimi autoritari come pochi altri nella storia; e riuscivano a scalzarli. In piu' dimostravano che il loro territorio, che sarebbe stato distrutto da una difesa nucleare, veniva preservato dalla difesa nonviolenta, cosi' come Capitini aveva sostenuto. Quarant'anni dopo, nel 1998, per la prima volta e in Italia una legge (la n. 230) programmava una "difesa civile non armata e nonviolenta" da parte dello Stato. E pochi anni dopo veniva istituito un Comitato ministeriale per la Difesa civile non armata e nonviolenta. E' bene ricordare tutto questo cammino: la nonviolenza in Italia ha una storia precisa. 4. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI LUGLIO [Dalla redazione di "Azione nonviolenta" (per contatti: azionenonviolenta at sis.it) riceviamo e diffondiamo] E' uscito il numero di luglio 2005 di "Azione nonviolenta", rivista del Movimento Nonviolento fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo. In questo numero: Srebrenica dieci anni dopo, ripensare per non dimenticare, di Paolo Bergamaschi; Luci ed ombre del "Gandhi Project" per esportare la nonviolenza in Palestina, a cura di Elena Buccoliero; Ma quanto ci costano le armi? Come impoverirsi ed essere meno sicuri, di Raffaele Barbiero; Educare alla pace in tempi di guerra: conflitti planetari e diritti dei bambini, di Daniele Lugli; Sindacato e nonviolenza: un confronto di lavoro, di Rocco Pompeo; L'appassionata difesa dell'avvocato difensore, di Sandro Canestrini; Le dieci caratteristiche della personalita' nonviolenta: la disposizione al dialogo, di Elena Buccoliero; Camminando sul Pasubio, con la speranza nel cuore, di Massimiliano Pilati. E le rubriche: Economia: Sulle spiagge della Sardegna, ignari dell'uranio americano, di Paolo Macina; Per esempio: Lo sciopero della fame delle detenute palestinesi, di Maria G. Di Rienzo; Lilliput: Exa condannata alla riconversione, di Andrea Trentini; Educazione: Laboratorio maieutico in Puglia tra educazione e politica, di Eugenio Scardaccione; Libri: Ho spezzato il mio fucile; Semplicita' volontaria, a cura di Sergio Albesano; Lettere: La moda sospetta del revisionismo storico, di Giuseppe Ramadori; Il diritto all'identita' anche dopo la morte, di Nicola Terracciano; Chi muove le rivoluzioni nonviolente dell'Est?, di Alessio Di Florio. In copertina: Bambini in pace; un mezzo militare; Richard Gere. In ultima: Novita' editoriale: Fare la pace, di Alexander Langer * Per informazioni e contatti: redazione, direzione, amministrazione, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org; sito: www.nonviolenti.org Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 29 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail a an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'". 5. MAESTRE. LEA MELANDRI: NESSI [Da Lea Melandri, Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli, Milano 1988, p. 147. Lea Melandri, nata nel 1941, acutissima intellettuale, fine saggista, redattrice della rivista "L'erba voglio" (1971-1975), direttrice della rivista "Lapis", e' impegnata nel movimento femminista e nella riflessione teorica delle donne. Opere di Lea Melandri: segnaliamo particolarmente L'infamia originaria, L'erba voglio, Milano 1977, poi Manifestolibri, Roma 1997. Cfr. anche Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli, Milano 1988; Lo strabismo della memoria, La Tartaruga, Milano 1991; La mappa del cuore, Rubbettino, Soveria Mannelli 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996. Dal sito www.universitadelledonne.it riprendiamo la seguente scheda: "Lea Melandri ha insegnato in vari ordini di scuole e nei corsi per adulti. Attualmente tiene corsi presso l'Associazione per una Libera Universita' delle Donne di Milano, di cui e' stata promotrice insieme ad altre fin dal 1987. E' stata redattrice, insieme allo psicanalista Elvio Fachinelli, della rivista L'erba voglio (1971-1978), di cui ha curato l'antologia: L'erba voglio. Il desiderio dissidente, Baldini & Castoldi 1998. Ha preso parte attiva al movimento delle donne negli anni '70 e di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino ad oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L'infamia originaria, edizioni L'erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli 1988 ( ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralita' indicibile. La pratica dell'inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001. Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: 'Ragazza In', 'Noi donne', 'Extra Manifesto', 'L'Unita''. Collaboratrice della rivista 'Carnet' e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista 'Lapis. Percorsi della riflessione femminile', di cui ha curato, insieme ad altre, l'antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista, Manifestolibri 1998. Nel sito dell'Universita' delle donne scrive per le rubriche 'Pensiamoci' e 'Femminismi'"] L'onnipotenza dell'organizzazione sociale cresce sull'impotenza del singolo, ogni forma di dominio su una consegna di schiavitu'. 6. RIFLESSIONE. SERGIO PARONETTO: LA RAGIONE CAPOVOLTA, LA FEDE UMILIATA, LA CHIESA IMPAURITA [Ringraziamo Sergio Paronetto (per contatti: paxchristi_paronetto at yahoo.com) per questo intervento. Sergio Paronetto insegna presso l'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Verona dove coordina alcune attivita' di educazione alla pace e ai diritti umani. Tra il 1971 e il 1973 e' in Ecuador a svolgere il servizio civile alternativo del militare con un gruppo di volontari di Cooperazione internazionale (Coopi). L'obiezione di coscienza al servizio militare gli viene suggerita dalla testimonianza di Primo Mazzolari, di Lorenzo Milani e di Martin Luther King. In Ecuador opera prima nella selva amazzonica presso gli indigeni shuar e poi sulla Cordigliera assieme al vescovo degli idios (quechua) Leonidas Proano con cui collabora in programmi di alfabetizzazione secondo il metodo del pedagogista Paulo Freire. Negli anni '80 e' consigliere comunale a Verona, agisce nel Comitato veronese per la pace e il disarmo e in gruppi promotori delle assemblee in Arena suscitate dall'Appello dei Beati i costruttori di pace. In esse incontra o reincontra Alessandro Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Perez Esquivel, Beyers Naude' e tanti testimoni di pace. Negli anni '90 aderisce a Pax Christi (che aveva gia' conosciuto negli anni Sessanta) del cui Consiglio nazionale fa parte. E' membro del Gruppo per il pluralismo e il dialogo e, ultimamente, del Sinodo diocesano di Verona. Opere di Sergio Paronetto, La nonviolenza dei volti. Forza di liberazione, Editrice Monti, Saronno (Va) 2004. Primo Mazzolari, nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipo' alla prima guerra mondiale; parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza, precursore del Concilio Vaticano II; nel 1949 fondo' la rivista "Adesso", svolse un'intensa attivita' di pubblicista e scrittore; e' morto a Cremona nel 1959. E' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino. Opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell'ambito che particolarmente ci interessa e' fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Vari volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia e' stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio. Opere su Primo Mazzolari: A. Bergamaschi, Mazzolari, un contestatore per tutte le stagioni, Bologna 1969; L. Bedeschi, L'ultima battaglia di don Mazzolari, Morcelliana, Brescia; AA. VV., Don Primo Mazzolari, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1999. Per una piu' ampia nota biografica cfr. il n. 901 di questo foglio; per una bibliografia piu' ampia, il n. 898; molti utilissimi materiali sono reperibili naturalmente nel sito www.fondazionemazzolari.it] Cari amici, l'attuale "Compendio" del Catechismo del 1992 e', appunto, un compendio. Sul tema della guerra e della pace, non introduce novita' rispetto al testo originario. Spetta a noi, esercitando la nostra laicita' credente (sacerdotale-profetica-regale), sviluppare-approfondire quelle argomentazioni alla luce del Vangelo e dei "segni dei tempi" (tra i quali la realta' della guerra contemporanea). Occorre vedere se i tradizionali criteri a favore della guerra "giusta", sia pure come "extrema ratio", non siano gia' stati consumati. Lo stesso magistero ecclesiale lo dice piu' volte anche se non riesce a tirarne le conseguenze. Possiamo farlo oggi anche con l'aiuto di Primo Mazzolari che considero un padre della Chiesa. Quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario della pubblicazione dello splendido "Tu non uccidere", libretto lucido e stimolante nel definire la guerra antropologicamente un "capovolgimento della ragione", giuridicamente "sempre criminale", economicamente "un furto e una trappola per la povera gente", teologicamente "un'eresia" o "vero ateismo", evangelicamente una "strage degli innocenti", eticamente un "gigantesco peccato". E' utile anche considerare il Catechismo degli adulti della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), La verita' vi fara' liberi, stampato nell'aprile 1995. Quest'ultimo, ad esempio, recita testualmente: "Abolire la guerra, il mezzo piu' barbaro e piu' inefficace per risolvere i conflitti. Il mondo civile dovrebbe bandirla totalmente e sostituirla con il ricorso ad altri mezzi, come la trattativa e l'arbitrato internazionale... Appare urgente promuovere nell'opinione pubblica il ricorso a forme di difesa nonviolenta. Ugualmente meritano sostegno le proposte tendenti a cambiare struttura e formazione dell'esercito per assimilarlo a un corpo di polizia internazionale... L'interdipendenza cresce in ampiezza e spessore... La pretesa dei singoli stati sovrani di porsi come vertice della societa' organizzata sta diventando anacronistica. Si va verso forme di collaborazione sistematica; si moltiplicano le istituzioni internazionali; si auspicano forme di governo sopranazionale con larga autonomia delle entita' nazionali" (pp. 493-494, 528-529). Gli elementi essenziali del Catechismo della Cei, che contemplano anche l'urgenza di eliminare le armi di distruzione di massa, la condanna del semplice possesso delle armi atomiche, chimiche, batteriologice, di deterrenza, contengono gia' l'abbandono esplicito della dottrina della guerra giusta. Ma questo ancora non viene detto. * Secondo me, l'innovazione, preparata dalla "Pacem in terris" e dalla "Gaudium et spes", era gia' presente nello splendido testo della Santa Sede varato nel giugno del 1976, intitolato "La Santa Sede e il disarmo generale". E' un testo radicale in cui risulta evidente il totale consumarsi della teoria della guerra giusta. Gli argomenti per giustificarla si sono inceneriti o possono essere tranquillamente adoperati per dichiarare l'assurdita' della guerra moderna. "La corsa agli armamenti, anche quando e' dettata da una preoccupazione di legittima difesa e' nella realta' un pericolo e un'ingiustizia per la natura stessa delle armi moderne e per la situazione planetaria... Questo sistema di relazioni internazionali, basato sulla paura, sul pericolo, sull'ingiustizia, costituisce una specie di isterismo collettivo; una pazzia che sara' giudicata dalla storia... Questa corsa folle mantiene in piedi una pace falsa, una falsa sicurezza. Diviene un fine anziche' un mezzo, come si illudeva di essere. Instaura un disordine istituzionalizzato. Costituisce una perversione della vera pace... La contraddizione manifesta tra lo spreco della sovrapproduzione delle attrezzature militari e la somma dei bisogni vitali non soddisfatti (paesi in via di sviluppo; emarginati e poveri delle societa' abbienti) costituisce gia' un'aggressione verso quelli che ne sono vittime. Aggressione che si fa crimine: gli armamenti, anche se non messi in opera, con il loro alto costo uccidono i poveri, facendoli morire di fame". Purtroppo, osservava padre Angelo Cavagna, "questo magnifico magistero non ha avuto riscontro negli atti pastorali della Cei, nemmeno in occasione delle guerre illegali e criminali del Golfo, dell'Iraq, della Jugoslavia o Kossovo, nemmeno quando il governo italiano ha votato nella Nato per il mantenimento della dottrina del primo colpo nucleare, nemmeno quando l'Italia persegue il nuovo modello di difesa, vero e proprio patto scellerato contro il terzo mondo, e quando vara l'Esercito professionale, incostituzionale e funzionale a tale modello di difesa" ("Mosaico di pace", marzo 2001). * La Chiesa sta patendo una forte contraddizione. Penso che i cattolici, rifacendosi al piu' alto magistero ecclesiale, scavando nell'"alienum a ratione" (guerra come pura follia) di Giovanni XXIII e facendo eco al grido inascoltato di Giovanni Paolo II ("avventura senza ritorno", "silenzio di Dio", "abisso del male"), debbano scuotersi di dosso ogni forma di rassegnazione, bucare ogni tipo di retorica clericale pigra e ripetitiva, operare un vero e proprio scatto teologico e parlare da credenti credibili e franchi. Un abbraccio di pace. Sergio Paronetto 7. PROFILI. ROSINO GIBELLINI: IN MEMORIA DEL PADRE JACQUES DUPUIS, TEOLOGO FEDELE E CORAGGIOSO [Dal sito della casa editrice Queriniana (www.queriniana.it) riprendiamo il n. 39 del 5 gennaio 2005 di "Teologi@/Internet. Forum teologico a cura di Rosino Gibellini". Rosino Gibellini, illustre teologo e straordinario promotore della conoscenza della riflessione teologica di tutto il mondo; riteniamo fondamentale il suo contributo al dibattito filosofico oltre che teologico contemporaneo (ma anche, aggiungiamo, all'impegno per la pace, di liberazione, per i diritti umani), contributo estrinsecatosi particolarmente con quell'impegno monumentale che e' la stupenda collana "Giornale di teologia" edita dalla Queriniana di Brescia. Opere di Rosino Gibellini: fondamentale e' La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1995, ma dovremmo citare numerosi altri suoi volumi, ed almeno i seguenti tutti editi dalla Queriniana: (a cura di), Breviario teologico dell'Avvento; (a cura di), Prospettive teologiche per il XXI secolo; Teilhard De Chardin: l'opera e le interpretazioni; La teologia di Juergen Moltmann; (a cura di), La nuova frontiera della teologia in America Latina; (a cura di), Teologia nera; Teologia e ragione. Itinerario e opera di Wolfhart Pannenberg; Il dibattito sulla teologia della liberazione; (a cura di), Percorsi di teologia africana; con Gilberto Gillini, Patrizio Rota Scalabrini, Mariateresa Zattoni Gillini, Alternativa; con Mary Hunt (a cura di), La sfida del femminismo alla teologia; con Dean Peerman (a cura di), Teologia dal Nordamerica; con Giorgio Penzo (a cura di), Dio nella filosofia del Novecento; con Marie Therese Van Lunen-Chenu, Donna e teologia. Opere su Rosino Gibellini: in suo onore (per festeggiarne i settant'anni) è stato pubblicato il volume di AA. VV., Cammino e visione, Queriniana, Brescia 1996. Jacques Dupuis (1923-2004), teologo, promotore della comprensione e del dialogo tra le religioni. Tra le opere di Jacques Dupuis: Gesu' Cristo incontro alle religioni, 1989; Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, Queriniana, Brescia 1997; Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro all'incontro, Queriniana, Brescia 2001] Ho incontrato per l'ultima volta il padre Jacques Dupuis all'Universita' Gregoriana nel pomeriggio del 16 dicembre 2004 in una lunga conversazione, che non pensavo fosse d'addio, anche se ho trovato il valoroso teologo piuttosto debilitato. Belga di origine, classe 1923, ha insegnato dal 1948 al 1984 in India alla facolta' di teologia di Delhi, e successivamente, a partire dal 1984, alla facolta' di teologia dell'Universita' Gregoriana di Roma, dove e' deceduto, quasi improvvisamente, il 28 dicembre scorso. La mia conoscenza un po' approfondita e' attraverso il suo libro, Gesu' Cristo incontro alle religioni (1989), dove svolge, utilizzando soprattutto la sua diretta conoscenza dell'induismo, una teologia delle religioni. La sua posizione e' esemplare della soluzione che va sotto il nome di inclusivismo o cristocentrismo inclusivista: le religioni sono vie di salvezza, ma subordinate al Cristo, in cui si trova la pienezza della salvezza. Ne La teologia del XX secolo (1992), citavo Dupuis come il rappresentante piu' qualificato di questa posizione, prudentemente avanzata, ancora largamente diffusa nella teologia cattolica. Il libro di Dupuis mi aveva colpito, non tanto per la soluzione teoretica, ma per la ricchezza della documentazione e per la conoscenza diretta del mondo religioso indiano. Il libro pero' appariva piuttosto frammentario. Per questo, qualche anno dopo, facendosi urgente il tema del dialogo inter-religioso e della teologia delle religioni, gli scrivevo proponendogli una trattazione completa, da dividere in due parti: storica e teoretica, dell'intera problematica. Il padre Dupuis rispondeva prontamente e affermativamente, e si metteva subito al lavoro. Era rimasto sorpreso della proposta, per la quale si era preparato da una vita. Nasceva cosi' la sua opera, Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso (1997), scritta in lingua inglese e inserita nella "Biblioteca di teologia contemporanea" (n. 95), che si impose all'attenzione internazionale. * Nella elaborazione di questa sua nuova opera il padre Dupuis faceva un passo innovativo: dal cristocentrismo inclusivista passava, argomentando e documentando, alla posizione di un inclusivismo pluralista o pluralismo inclusivo. Dupuis, in sostanza, afferma la "decisivita'" dell'evento del Cristo che non esclude, anzi postula, l'operosita' universale del Verbo e l'operosita' universale dello Spirito oltre l'evento del Cristo, in forza delle quali rimane legittimato il pluralismo religioso, e le religioni non-cristiane sono viste come mediazioni partecipate o mediazioni complementari di salvezza, ma di una complementarita' asimmetrica, dell'evento decisivo della salvezza, che si e' compiuto in Cristo. In altri termini, il passaggio era: dalla concezione delle altre religioni come mediazioni subordinate, alla concezione delle altre religioni come mediazioni complementari. L'opera, tradotta nelle principali lingue europee (anche se manca la traduzione tedesca), ha suscitato recensioni, consensi e dissensi, richiamando l'attenzione anche della Congregazione della dottrina della fede. La decisione della "Contestazione" del libro e' stata presa in assemblea ordinaria dalla Congregazione per la dottrina della fede il 10 giugno del 1998. L'Autore ne ha ricevuto notizia in data 2 ottobre 1998. Iniziava cosi' un lungo e faticoso processo di chiarificazione, che il padre Dupuis ha raccontato in un libro-intervista, mai pubblicato. Nel frattempo, per contribuire a una chiarificazione, proponevo al padre Dupuis di raccogliere in un volume del "Giornale di teologia" le principali recensioni per fare il punto sulla discussione. Ricevevo, con lettera datata 13 dicembre 1999, il malloppo dei testi fotocopiati e del suo ampio intervento con una lettera di accompagnamento, in cui indicava gli interventi da inserire: "Per quanto riguarda i nomi e i contributi da ritenere nella documentazione ci ho pensato dopo la sua visita recente. Stando ai nomi e all'importanza dei contributi io penso che siano da ritenere i seguenti (seguiamo l'ordine dell'indice che ho consegnato da lei): Gibellini, Dupuis, Geffre', Dore', Canobbio, Fitzgerald, Bianchi, O'Collins, de Rosa, Toniolo, Di Giorgio, Sartori, Haight, Griffiths, Stefani, Di Costa, Alemany, Molari, Odasso, Elders, Merrigan, Gronchi, Scheuer, Waldenfels, De Souza, Koenig, Valente, Ratzinger, Provinciali Gesuiti, Rose, Gabrielli, Balasuriya". Questo libro e' rimasto allo stato di progetto, in quanto trovavo il materiale inviato piuttosto disparato, e inoltre per ragioni di spazio non era possibile inserire due interventi importanti ma lunghi (per complessive 100 pagine), uno molto critico della "Revue thomiste", e un altro molto elogiativo a firma del teologo brasiliano F. Teixeira, in "Perspectivas teologicas". Si passava, invece, alla progettazione di un libro piu' agile, in cui Dupuis riprendesse l'opera maggiore, con piu' essenzialita' e con le opportune chiarificazioni. Il libro, Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro all'incontro, scritto direttamente in italiano e terminato il 31 marzo 2000 appariva in "Giornale di teologia" (2001) con prefazione di Luigi Sartori e con Imprimatur datato 3 giugno 2001 (ma con soppressione di un'Appendice gia' inviata in cui l'Autore analizzava la Dominus Jesus). Nel frattempo la Congregazione per la dottrina della fede pubblicava la Dichiarazione Dominus Jesus (5 settembre 2000) e una "Notificazione sul libro Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso di Jacques Dupuis" (pubblicata il 27 febbraio 2001). In sostanza la Dichiarazione vaticana imputa a Dupuis di attenuare la tesi della unicita' e universalita' della salvezza in Cristo. * Dove si situano i problemi? Nel delicato, e nuovo, tema del dialogo inter-religioso e della teologia delle religioni, che ne costituisce il quadro di riferimento concettuale, semplificando, si possono individuare due linee: la linea inclusivista (le Religioni sono vie salvifiche subordinate al Cristo); e la linea pluralista (le Religioni sono vie salvifiche equivalenti). Ora, il problema che si pone e' come aprire un passaggio tra inclusivismo e pluralismo. L'inclusivismo sa di annessione delle altre religioni al cristianesimo; il pluralismo comporta una relativizzazione della identita' cristiana. Nel cantiere teologico si vanno sperimentando alcuni tentativi per elaborare quello che chiamo un cristianesimo relazionale, il quale ponga l'identita' cristiana in relazione costruttiva con le altre tradizioni religiose. Tra questi tentativi si collocano: Claude Geffre', per il quale tuttavia le altre religioni sono mediazioni subordinate; Jacques Dupuis, per il quale le altre religioni sono mediazioni complementari; Hans Kueng con il "Progetto per un'etica mondiale"; Michael Amaladoss, per il quale si dovrebbe parlare di mediazioni interconnesse. E' una esplorazione in corso in un terreno finora ignoto, che richiede di coniugare fedelta' e coraggio. * Nel mio ultimo incontro con il padre Jacques Dupuis, pochi giorni prima della sua improvvisa scomparsa, del 16 dicembre 2004, gli domandavo se, sull'esempio di Teilhard de Chardin, avesse affidato i suoi manoscritti non pubblicati (o files elettronici) a persona di fiducia (estranea alla Compagnia di Gesu', anche se ha sempre trovato un valido sostegno nel suo confratello della Gregoriana, il padre australiano Gerald O'Collins, e a strutture ecclesiastiche), per metterli al sicuro. Si trattava ovviamente di un accenno molto discreto. Il padre mi aveva risposto, proponendomi di leggere il testo di un suo nuovo libro, che mi avrebbe inviato, commissionatogli da una casa editrice canadese del Quebec, e scritto in lingua francese, che non riusciva ad ottenere il Nulla osta da parte dei revisori della Compagnia a cio' deputati, e voleva propormi come membro di una nuova commissione di revisori, esterni alla Compagnia, che intendeva proporre al Preposito Generale, proposta che avevo accettato. Rimane, al di la' di molti altri scritti, la sua trilogia (come amava chiamarla): 1989, 1997, 2001, sul tema, difficile pionieristico e controverso, della teologia delle religioni e del pluralismo religioso (dizione quest'ultima preferita da Dupuis): essa si rivela come un tentativo di trovare una nuova via praticabile tra annessione e pluralismo, utilizzando la sua esperienza asiatica. Aveva anche gia' concordato, prima dell'impegnativo "colloquio" con la Congregazione della dottrina della fede, di completare il tema con un'opera di cui aveva gia' fissato il titolo: Gesu' Cristo incontro alle culture, altro tema congeniale alla teologia asiatica, destinato a imporsi nei prossimi decenni. * Testi di riferimento - Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1992, 2004 (in questa quinta edizione si segnala il cambiamento di posizione di Dupuis). - Rosino Gibellini (ed.), Prospettive teologiche per il XXI secolo, Queriniana, Brescia 2003 (per le posizioni di Geffre' e Amaladoss). - Paul Knitter, Introducing Theologies of Religions, Orbis Books, New York 2002. - Rosino Gibellini, La teologia di Karl Rahner nel contesto della teologia delle religioni. Dal cristianesimo anonimo a un cristianesimo relazionale, in "Itinerarium. Rivista multidisciplinare dell'Istituto Teologico San Tommaso", Messina, 12 (2004) n. 28, pp. 19-32. 8. RIVISTE. CON "QUALEVITA", IL REGALO DI DARINA SILONE Abbonarsi a "Qualevita" e' un modo per sostenere la nonviolenza. Ponendosi all'ascolto di Darina Silone. * "... per il Natale del 1950, gli regalai un piccolo libro da poco uscito a Parigi: Attente de Dieu di Simone Weil" (Darina Silone, "Premessa", in Ignazio Silone, Severina, Mondadori, Milano 1981, 2001, p. 20). * "Qualevita" e' il bel bimestrale di riflessione e informazione nonviolenta che insieme ad "Azione nonviolenta", "Mosaico di pace", "Quaderni satyagraha" e poche altre riviste e' una delle voci piu' qualificate della nonviolenza nel nostro paese. Ma e' anche una casa editrice che pubblica libri appassionanti e utilissimi, e che ogni anno mette a disposizione con l'agenda-diario "Giorni nonviolenti" uno degli strumenti di lavoro migliori di cui disponiamo. Abbonarsi a "Qualevita", regalare a una persona amica un abbonamento a "Qualevita", e' un'azione buona e feconda. Per informazioni e contatti: Edizioni Qualevita, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 3495843946, o anche 0864460006, o ancora 086446448; e-mail: sudest at iol.it o anche qualevita3 at tele2.it; sito: www.peacelink.it/users/qualevita Per abbonamenti alla rivista bimestrale "Qualevita": abbonamento annuo: euro 13, da versare sul ccp 10750677, intestato a "Qualevita", via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), specificando nella causale "abbonamento a 'Qualevita'". 9. LETTURE. AA. VV.: KYOTO. L'UNIONE DEI POPOLI PER DIFENDERE L'AMBIENTE AA. VV., Kyoto. L'unione dei popoli per difendere l'ambiente, suppl. a "L'Unita'", Roma 2005, pp. 124, euro 4. A cura del gruppo Ds del Senato una sintetica presentazione del "Protocollo di Kyoto" per il raggiungimento degli obiettivi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Con testi di Gavino Angius, Fausto Giovannelli, Valerio Calzolaio, Edo Rochi, Massimo Natale Caminiti, Tony Federico, Nuccio Iovene, Alan Meale. 10. LETTURE. AA. VV.: L'"UOMO INEDITO" E LA CULTURA PLANETARIA AA. VV., L'"uomo inedito" e la cultura planetaria, Quaderni della Fondazione Ernesto Balducci, Fiesole (Fi) 2005, pp. 202, s.i.p. In questo decimo dei sempre utili quaderni della Fondazione dedita a valorizzare il lascito e proseguire la ricerca e l'impegno dell'indimenticabile padre Balducci, quaderno centrato - come illustra il pertinente titolo - su due temi decisivi della riflessione e della proposta balducciana (che implicano altresi' i temi della transizione e dell'Altro), dopo una presentazione dell'infaticabile Andrea Cecconi, interventi di Annibale Divizia, Pierluigi Di Piazza, Armido Rizzi, Giuseppe Florio, Mauro Ceruti, Achille Rossi, Carlo Molari; saggi e articoli di Stefano Pighini, Elisa Gori, Alessandro Allori, una recensione di Thomas Madonia, notizie varie. Per richieste e contatti: e-mail: fondazionebalducci at virgilio.it, sito: www.fondazionebalducci.it 11. LETTURE. COMUNITA' CRISTIANA DI BASE DI PINEROLO: UNA COMUNITA' CHE GUARDA AVANTI Comunita' cristiana di base di Pinerolo, Una comunita' che guarda avanti, Associazione Viottoli, Pinerolo (To) 2004, pp. 96, diffusione gratuita per i soci e i sostenitori dell'associazione "Viottoli". Un bilancio di trent'anni di esperienze e riflessioni, i materiali delle iniziative svoltesi tra il 28 e il 30 maggio 2004, relazioni, lettere, documenti. Per richieste: Associazione Viottoli, corso Torino 288, 10064 Pinerolo (To), tel. 012322339 o anche 0121500820, e-mail: info at viottoli.it, sito: www.viottoli.it 12. LETTURE. NICOLA GRAZIANI: ERICH PRIEBKE. LO STRANO CASO DELL'UOMO DELLE FOSSE ARDEATINE Nicola Graziani, Erich Priebke. Lo strano caso dell'uomo delle Fosse Ardeatine, suppl. a "L'Unita'", Roma 2005, pp. 144, euro 5,90. Si vorrebbe pensare di sapere ormai tutto quel che c'e' da sapere sul criminale nazista delle Fosse Ardeatine, invece questo libro propone ulteriori inquietanti notizie, documenti e interrogativi che rinnovano lo strazio e l'indignazione, e convocano a un impegno ulteriore di verita' e di giustizia. Contro ogni ritorno di quella scellerata barbarie, contro ogni indulgenza, contro ogni complicita'. 13. LETTURE. JOHN HOLLOWAY: CAMBIARE IL MONDO SENZA PRENDERE IL POTERE John Holloway, Cambiare il mondo senza prendere il potere. Il significato della rivoluzione oggi, Edizioni Intra Moenia - Carta, Napoli-Roma 2004, pp. 312, euro 15. Una riflessione che muovendo dal marxismo critico si avvicina sempre piu' alla scelta della nonviolenza. Dispiace che l'autore non conosca sufficientemente la tradizione nonviolenta, e quindi forse non sia pienamente consapevole di quanto questo svolgimento e incontro sia non solo urgente ma coerente con quanto di piu' essenziale e aggettante vi e' stato e v'e' nell'esperienza storica del movimento operaio e dei movimenti di liberazione; come la nonviolenza della parte migliore, piu' alta e piu' profonda, piu' nitida e piu' autentica, di quelle esperienze di lotta e di riflessione sempre sia stata la corrente calda e il cuore pulsante. Un libro utile. 14. LETTURE. ROBERT KANDEL: IL RISCALDAMENTO CLIMATICO Robert Kandel, Il riscaldamento climatico. Che cos'e' il grande rischio?, Asterios, Trieste 2004, pp. 126, euro 9. Scritta da uno scienziato direttore di ricerche al Cnrs, un'agile, utile monografia introduttiva pubblicata originariamente sempre nel 2004 dalle Presses Universitaires de France. 15. LETTURE. RYSZARD KAPUSCINSKI: LA PRIMA GUERRA DEL FOOTBALL Ryszard Kapuscinski, La prima guerra del football e altre guerre di poveri, Serra e Riva, Milano, poi Feltrinelli, Milano 2002, 2005, pp. 240, euro 7,50. Dall'Africa all'America Latina al Medio Oriente, tra feroci ingiustizie quotidiane e deflagrazioni di orrore, gli umanissimi reportages di un grande, acuto, addolorato testimone. 16. LETTURE. ALEXANDER LANGER: FARE LA PACE Alexander Langer, Fare la pace. Scritti su "Azione nonviolenta"' 1984-1995, Cierre - Movimento Nonviolento, Verona 2005, pp. 198, euro 11,50. A cura di Mao Valpiana, una bella raccolta di interventi. Per richieste agli editori: Cierre, e-mail: edizioni at cierrenet.it; Movimento Nonviolento: e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org 17. LETTURE. ALEXANDER LANGER: LETTERE DALL'ITALIA Alexander Langer, Lettere dall'Italia, Editoriale Diario, Milano 2005, pp. 224, euro 5. Una scelta delle corrispondenze su vicende italiane inviate mensilmente da Alexander Langer alla rivista francofortese "Kommune" tra il 1984 e il 1995. A cura di Clemente Manenti e con due testi di Fabio Levi e Anna Bravo. Il sito della rivista "Diario", editrice del libro (diffuso in supplemento al settimanale), e' www.diario.it 18. LETTURE. PAOLO LEGRENZI: LA FELICITA' Paolo Legrenzi, La felicita', Il Mulino, Bologna 1998, 2005, pp. 140, edizione speciale in regalo. Un piacevole libretto che in linguaggio piano e secondo un approccio psicologico (l'autore e' un prestigioso docente di psicologia cognitiva all'Universita' di Venezia) propone alcune riflessioni introduttive sul tema. 19. LETTURE. MIMMO LUCA' (A CURA DI): DIZIONARIO DELLA SOLIDARIETA' Mimmo Luca' (a cura di), Dizionario della solidarieta', suppl. a "L'Unita'", Roma 2004, pp. 192, euro 4. La prima parte presenta una raccolta in ordine alfabetico di brevi testi di vari autori ed autrici sui temi del volontariato, dell'associazionismo, del cosiddetto terzo settore, della cooperazione; la seconda quattro studi per un profilo dell'area "no profit"; la terza alcune schede ed indirizzi utili. 20. RILETTURE. THE BOSTON WOMEN'S HEALTH BOOK COLLECTIVE: NOI E IL NOSTRO CORPO The Boston Women's Health Book Collective, Noi e il nostro corpo. Scritto dalle donne per le donne, Feltrinelli, Milano 1974, 1980, pp. 488. Quando fu pubblicato fu un libro di grande utilita'. C'e' oggi - ed occorre o meno - qualcosa di equivalente? 21. RILETTURE. ANGELA CATTANEO, SILVANA PISA: L'ALTRA MAMMA Angela Cattaneo, Silvana Pisa, L'altra mamma, Savelli, Milano 1979, pp. 128. "La maternita' nel movimento delle donne. Fantasie, desideri, domande e inquietudini"; con un commento di Laura Grasso e un'appendice fotografica di Gabriella Mercadini. 22. RILETTURE. ANNA DEL BO BOFFINO: FIGLI DI MAMMA Anna Del Bo Boffino, Figli di mamma, Rizzoli, Milano 1981, 1985, pp. 192. Un saggio agile e forse anche dal ritmo troppo veloce, ma che ben merita una rilettura. 23. RILETTURE. ELENA GIANINI BELOTTI: NON DI SOLA MADRE Elena Gianini Belotti, Non di sola madre, Rizzoli, Milano 1983, 1985, pp. 240. Un bel libro dell'autrice del classico Dalla parte delle bambine. 24. RILETTURE. "NUOVA DWF": MATERNITA' E IMPERIALISMO "Nuova dwf", Maternita' e imperialismo, n. 6/7 del gennaio-giugno 1978, Roma 1978, pp. 224. Un bel volume monografico dell'eccellente rivista "Nuova dwf. donnawomanfemme. Quaderni di studi internazionali sulla donna", con saggi di Anna Davin, Linda Gordon, Rina Vallini, Julia Kristeva, Silvia Montefoschi, Rosaria Micela; un dibattito sulla legge 194/1978 con interventi di Renata Paolini, Laura Remiddi, Elena Marinucci, Antonietta Carestia, Gabriella Luccioli; e le consuete puntuali ed acute recensioni e segnalazioni librarie. 25. RILETTURE. ADRIENNE RICH: NATO DI DONNA Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000, pp. 422, euro 11,36. Un classico che bisogna aver letto. 26. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 27. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 985 dell'8 luglio 2005 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
- Prev by Date: Nonviolenza. Femminile plurale. 19
- Next by Date: La nonviolenza e' in cammino. 986
- Previous by thread: Nonviolenza. Femminile plurale. 19
- Next by thread: La nonviolenza e' in cammino. 986
- Indice: