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La nonviolenza e' in cammino. 982
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 982
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 5 Jul 2005 00:40:59 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 982 del 5 luglio 2005 Sommario di questo numero: 1. Mai piu' Hiroshima. Mai piu' Nagasaki 2. Giancarla Codrignani ricorda Alexander Langer 3. Gerard Lutte: Una lettera alle persone amiche 4. Flora Tristan: La differenza 5. Giulio Vittorangeli: Quotidianamente 6. Rosino Gibellini: La teologia di Karl Rahner, per un'alleanza tra missione e ragione. Nel centenario della nascita del teologo tedesco 7. Con "Qualevita", all'ascolto di Vandana Shiva 8. Riletture. Elio Toaff con Alain Elkann, Il Messia e gli ebrei 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. INIZIATIVE. MAI PIU' HIROSHIMA. MAI PIU' NAGASAKI [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo questo appello della "Campagna globale per la messa al bando delle armi nucleari" (per contatti: Rete italiana per il disarmo, www.disarmo.org; Beati i costruttori di pace, www.beati.org] 6-9 agosto: Mai piu' Hiroshima. Mai piu' Nagasaki. Nel segno delle gru di Sadako mettiamo al bando le armi nucleari. Secondo un'antica tradizione giapponese, a chiunque prepari mille gru di carta origami, gli dei concedono che si avveri un desiderio. Sadako, che aveva due anni nel 1945 quando la sua citta' di Hiroshima fu rasa al suolo dalla bomba atomica, piego' le sue mille gru, anzi molte di piu'. Continuo' a piegare foglietti di carta colorata, fino a poco prima della sua morte, a dodici anni, il 25 ottobre 1955. Sadako e le sue gru ci insegnano che non bisogna mai rinunciare, anche quando l'obiettivo sembra irraggiungibile. Sono passati 60 anni da quei terribili bombardamenti. Non dobbiamo dimenticare, ne' rinunciare a lottare affinche' non ci siano mai piu' crimini come quelli del bombardamento atomico di Hiroshima e di Nagasaki. Come sostiene il sindaco di Hiroshima, nel suo accorato appello, l'unico modo degno di onorare la memoria di quelle vittime e' impegnarci per far mettere al bando per sempre, e in tutto il mondo, le armi nucleari. Ne va del futuro dell'umanita'. * Programma delle iniziative 6 agosto 2005, ore 8,15, a Ghedi (Bs): momento di silenzio e riflessione davanti all'aeroporto militare dove sono stoccate attualmente 40 testate nucleari B-61, da montare su aerei italiani. 6 agosto 2005, ore 18, a Padova, Palazzo Moroni: inaugurazione della Mostra "Mai piu' Hiroshima! Mai piu' Nagasaki!". Testimonianza di una donna sopravvissuta all'esplosione nucleare di Hiroshima. 7 agosto 2005, ore 18, a Padova, Palazzo Moroni: preghiera interreligiosa per la pace e contro le armi nucleari. 8 agosto 2005, a Padova, Palazzo Moroni: convegno internazionale: sessione I : Mettere al bando le armi nucleari; sessione II: Liberare l'Europa dalle armi nucleari; sessione III: Italia, Paese non-nucleare: si' o no? 9 agosto 2005, ore 11, ad Aviano: davanti alla Base Usaf per ricordare la seconda bomba atomica che distrusse la citta' di Nagasaki. Saremo in collegamento con tutte le altre iniziative che si svolgono in contemporanea nel mondo. * Per informazioni e adesioni Segreteria per le iniziative del 6 -9 agosto 2005: Beati i costruttori di pace, tel. 0498070522, e-mail: beati at libero.it, sito: www.beati.org Per aderire alla Campagna globale per la messa al bando delle armi nucleari: Rete italiana per il disarmo, www.disarmo.org * Iniziative nonviolente in tutto il mondo Nei giorni che ricordano il sessantesimo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki saremo in tantissimi in tutto il mondo a rinnovare il nostro impegno per un mondo libero da armi nucleari, nel quadro della Campagna lanciata dal sindaco di Hiroshima per la messa al bando di questo strumenti di distruzione di massa. In Giappone si terranno la Conferenza mondiale dei Sindaci per la Pace e la Conferenza internazionale per l'abolizione delle bombe atomiche. In Belgio, dal 26 luglio al 9 agosto una lunga Marcia per la Pace si snodera' da Ypres a Kleine Brogel. Ypres e' il luogo dove 90 anni fa venne usata per la prima volta un'arma di distruzione di massa, il gas che prende il suo nome dalla cittadina. Kleine Brogel, invece, e' la base che oggi ospita testate nucleari dell'"ombrello protettivo" Nato nel quadro degli accordi di "nuclear-sharing". In Germania, i giovani che hanno organizzato la scrittura collettiva di un appello ai governi di tutto il mondo per la messa al bando delle armi nucleari, manifesteranno davanti alla base di Buechel, un'altra base, come quelle di Kleine Brogel e di Ghedi in Italia, dove armi atomiche Usa sono in dotazione a forze armate di Paesi non-nucleari. In Francia, gli antinuclearisti faranno un digiuno collettivo ed azioni dirette nonviolente davanti ai luoghi della direzione strategica del programma nucleare militare francese. E questi sono solo alcune delle iniziative di pace nonviolente che si svolgeranno in questi giorni. Negli Stati Uniti le iniziative per commemorare i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki saranno tantissime. Prima di tutto, gli antinuclearisti statunitensi ci tengono a che si affermi sempre che le bombe atomiche sganciate su Hirsohima e Nagasaki furono progettate e costruite negli Usa, e che furono gli Stati Uniti ad ordinarne l'uso. A Los Alamos, nel Nuovo Messico, gli attivisti saranno davanti al laboratorio dove furono progettate quelle bombe: "e' iniziato tutto da qui", scriveranno sugli striscioni, "il nostro impegno e' che finisca qui". Molte citta', a partire da Olympia nello Stato di Washington, approveranno ordini del giorno il 9 agosto per dichiarare il proprio territorio "Zona Libera da Armi Nucleari". E con tutte queste iniziative noi saremo in comunicazione. Stabiliremo collegamenti con Hiroshima, con Nagasaki, con Los Alamos, con Parigi, con la Germania e con il Belgio. Vogliamo inoltre poter essere in ideale sintonia con tante e tanti che, in Italia, non potranno unirsi fisicamente a noi alle 8,15 del 6 agosto e ancora alle 11 del 9 agosto. Troviamo un gesto che ci unisca, che ciascuno possa compiere nel luogo in cui si trova. I segni che contraddistinguono la Campagna globale per la messa al bando delle armi nucleari sono la gru di Sadako e il girasole. E da noi, in Italia - ma ormai anche nel resto del mondo - la bandiera della pace. Nel comunicare l'adesione alle iniziative del 6-9 agosto 2005, proponeteci anche l'idea di un gesto simbolico che possa essere condiviso da tutti e dovunque. Abbiamo bisogno della vostra creativita'. * L'appello del sindaco di Hiroshima lo scorso anno "Niente crescera' per 75 anni". Sono passati 59 anni da quel 6 agosto, quando la citta' di Hiroshima fu cancellata, obliterata. Centinaia di migliaia di persone furono uccise all'istante. Recentemente, alcune decine di cadaveri di persone sono riaffiorati sull'isola di Ninoshima, rinnovando cosi' l'ammonimento all'umanita' intera: gli orrori delle bombe atomiche e la mostruosita' della guerra negano ogni speranza di futuro. Purtroppo, gli esseri umani non possiedono parole adatte ad esprimere adeguatamente l'orrore di quegli eventi. E cosi' la maggior parte dell'umanita' volta le spalle ai testimoni sopravvissuti ed alle loro coraggiose denunce... In questi mesi che ci separano dal sessantesimo anniversario dobbiamo ritrovare il ciclo ed i ritmi della trama comune che lega la specie umana alla natura del pianeta e ritornare al punto di partenza: l'esperienza devastante delle esplosioni atomiche. E' ora il tempo di piantare nuovi semi di speranza per far crescere un movimento che abbia una visione di futuro. A questo scopo, la citta' di Hiroshima, insieme alla Coalizione dei sindaci per la pace con piu' di 600 membri in 109 Paesi e regioni, dichiara che il periodo che ci separa dal 9 agosto 2005 sara' per noi l'Anno di memoria e azione per un mondo denuclearizzato. Nostro obiettivo e' far sbocciare un magnifico fiore in occasione del settantacinquesimo anniversario delle esplosioni atomiche: la totale e globale messa al bando di tutti gli armamenti nucleari entro l'anno 2020. Solo allora potremo dire di avere risuscitato la speranza di vita su questo pianeta "dove niente cresce"... In memoria di Hiroshima e Nagasaki, ci impegniamo a compiere ogni azione possibile nel corso dei prossimi mesi per garantire che il sessantesimo anniversario dei bombardamenti atomici possa rappresentare un primo momento concreto di speranza per un mondo dal quale tutte le armi nucleari saranno messe al bando. In umilta', offriamo questo nostro impegno affinche' tutte le vittime delle bombe atomiche possano finalmente riposare in pace. Tadatoshi Akiba, sindaco della citta' di Hiroshima * Una testimonianza Testimonianza di Seiko Ikeda, sopravvissuta al bombardamento di Hiroshima del 6 agosto 1945, che sara' con noi a Ghedi, Padova ed Aviano per ricordare i 60 anni da quella catastrofe: "Noi, vittime sopravvissute, in tutti questi anni abbiamo continuato ad esprimere la nostra rabbia per quello che e' stato, ma anche la nostra speranza in un mondo di pace, senza armi nucleari. Nelle guerre nucleari non ci sono vincitori o vinti. L'unico risultato potra' essere la distruzione dell'umanita' e la fine della vita sul pianeta terra". 2. MEMORIA. GIANCARLA CODRIGNANI RICORDA ALEXANDER LANGER [Ringraziamo Giancarla Codrignani (per contatti: giancodri at libero.it) per questo ricordo. Giancarla Codrignani, presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), gia' parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarieta' e per la pace, e' tra le figure piu' rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'odissea intorno ai telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994. Alexander Langer e' nato a Sterzing (Vipiteno, Bz) nel 1946, e si e' tolto la vita nella campagna fiorentina nel 1995. Promotore di infinite iniziative per la pace, la convivenza, i diritti, l'ambiente. Per una sommaria descrizione della vita cosi' intensa e delle scelte cosi' generose di Langer rimandiamo ad una sua presentazione autobiografica che e' stata pubblicata col titolo Minima personalia sulla rivista "Belfagor" nel 1986 (poi ripresa in La scelta della convivenza). Opere di Alexander Langer: Vie di pace. Rapporto dall'Europa, Arcobaleno, Bolzano 1992; dopo la sua scomparsa sono state pubblicate alcune belle raccolte di interventi: La scelta della convivenza, Edizioni e/o, Roma 1995; Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, Palermo 1996; Scritti sul Sudtirolo, Alpha&Beta, Bolzano 1996; Die Mehrheit der Minderheiten, Wagenbach, Berlin 1996; Piu' lenti, piu' dolci, piu' profondi, suppl. a "Notizie Verdi", Roma 1998; The Importance of Mediators, Bridge Builders, Wall Vaulters and Frontier Crossers, Fondazione Alexander Langer Stiftung - Una Citta', Bolzano-Forli' 2005; Fare la pace. Scritti su "Azione nonviolenta" 1984-1995, Cierre - Movimento Nonviolento, Verona, 2005. Opere su Alexander Langer: Roberto Dall'Olio, Entro il limite. La resistenza mite di Alex Langer, La meridiana, Molfetta 2000; AA. VV., Una vita piu' semplice. Biografia e parole di Alexander Langer, Terre di mezzo - Altreconomia, Milano 2005. Si sta ancora procedendo alla raccolta di tutti gli scritti e gli interventi (Langer non fu scrittore da tavolino, ma generoso suscitatore di iniziative e quindi la grandissima parte dei suoi interventi e' assai variamente dispersa). Si vedano comunque almeno i fascicoli monografici di "Azione nonviolenta" di luglio-agosto 1996, e di giugno 2005; l'opuscolo di presentazione de La Fondazione Alexander Langer - Stiftung, suppl. a "Una citta'", Forli' (per richieste: tel. 054321422; fax 054330421, e-mail: unacitta at unacitta.it, sito: www.unacitta.it), ed il nuovo fascicolo edito dalla Fondazione nel maggio 2000; una nuova edizione ancora e' del 2004 (per richieste: tel. e fax 00390471977691, e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org); la Casa per la nonviolenza di Verona ha pubblicato un cd-rom su Alex Langer (per informazioni: tel. 0458009803; fax 0458009212; e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org). Indirizzi utili: Fondazione Alexander Langer Stiftung, via Portici 49 Lauben, 39100 Bolzano-Bozen, tel. e fax 00390471977691; e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org] Dieci anni sono tanti, ma per chi rimpiange un amico perduto sono soprattutto pesanti. Mi fa piacere che siano molti i ricordi che vanno ad Alexander Langer, perche' c'e' una proprieta' transitiva nell'amicizia che rende amici quelli che restano responsabili del patrimonio lasciato da un uomo di valore, reso vulnerabile dalle esperienze di vita, ma destinato a restare nella storia pubblica e privata. L'ho incrociato tante volte nella vita politica che tante volte limita alla funzionalita' i discorsi tra le persone: credo che ci siamo "capiti" nel parlare di problemi comuni; ma mi sembra che sarebbe stato piu' giusto allargarci a confidenze personali, concederci il tempo che e' sempre mancato e comunicare quello che normalmente viene considerato superfluo e ci si tiene dentro. Non credo di avere avuto presentimenti, ma l'ultima volta, a Bologna, nella sala del Silenzio di via Bolognetti, c'era qualcosa di triste nelle sue parole meno incoraggianti e sorridenti del solito. Quando si e' politici si memorizzano le emozioni, ma si lasciano tornare a galla quando non c'e' piu' tempo per dare maggior senso a quello che si fa. Lentius, profundius, suavius: avverbi che sono da riproporre in tutte le scuole per correggere la tradizione che sollecita alla velocita', alla superficialita', alla forza. Sono la sintesi di un pensiero nonviolento fatto formula di vita: disarmanti e travolgenti. Anche se restano "idealistiche" perche' siamo poco coerenti e incapaci di tradurle in pratica reale e in una politica di verita'. 3. INIZIATIVE. GERARD LUTTE: UNA LETTERA ALLE PERSONE AMICHE [Ringraziamo Gerard Lutte (per contatti:gerardlutte at tin.it) per averci inviato questa sua lettera del primo luglio 2005 alle persone amiche della "rete di amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada del Guatemala". Gerard Lutte, di origine belga, da molti anni in Italia, docente universitario di psicologia dell'eta' evolutiva, ha partecipato a Roma alla vita e alle lotte degli abitanti di una borgata di baraccati e di un quartiere popolare e ad un lavoro sociale con i giovani piu' emarginati; collabora con movimenti di solidarieta' ed esperienze di accoglienza; ha promosso iniziative mirate e concrete di solidarieta' internazionale dal basso e di auto-aiuto, con particolar riferimento alla situazione centroamericana, di impegno di liberazione con i giovani e soprattutto le bambine e i bambini di strada. Tra le opere di Gerard Lutte: Quando gli adolescenti sono adulti... I giovani in Nicaragua, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Sopprimere l'adolescenza?, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Psicologia degli adolescenti e dei giovani, Il Mulino, Bologna 1987; Dalla religione al vangelo, Kappa, Roma 1989; Cinquantanove ragazze e ragazzi di strada con Gerard Lutte, Principesse e sognatori nelle strade in Guatemala, Kappa, Roma 1994 (ne e' stata successivamente pubblicata una seconda edizione aggiornata). Il sito della Rete di amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada del Guatemala, che contiene progetti, testimonianze, ricerche, libri, bollettini e centinaia di foto, sezioni francese, italiana, spagnola ed inglese, e' www.reteamicizia.net] Care amiche e cari amici delle ragazze e dei ragazzi di strada, sono in partenza per il Guatemala questo 14 luglio e ritornero' in Italia il 5 ottobre. Non manchero' di inviarvi notizie del movimento [delle ragazze e dei ragazzi di strada del Guatemala] e della strada. Purtroppo due altri ragazzi sono stati assassinati negli ultimi dieci giorni. Alcuni di voi hanno scritto, dopo l'annuncio dell'assassinio di Dionisio e di Elisabetta, per sapere come mandare un contributo per iniziare il progetto delle case di accoglienza. Alla fine di questa lettera troverete le indicazioni richieste. Prima di partire, volevo farvi partecipi delle mie visite ai gruppi della rete [di amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada del Guatemala] del centro e del sud d'Italia e di quelli del Belgio. * Nella lettera precedente vi parlavo dei gruppi del nord. In seguito a questi contatti e' nato un nuovo gruppo "Amistrada Padova", nell'Universita' di Padova, composto di docenti e studenti e coordinato da Monica Ruffato, collegato con quello di Treviso che ci ha promesso 5.000 euro per realizzare gli alberghi [in cui dare rifugio alle ragazze e ai ragazzi di strada]. Segnalo anche lo splendido spettacolo "Danzando la strada" realizzato da una classe del liceo artistico di Lecco sotto la guida di Chiara, Barbara e Marco. Speriamo di poter ammirare questo spettacolo durante l'assemblea generale della nostra rete il 15 ottobre prossimo a Roma. Scrivi subito questo appuntamento nella tua agenda. Spero tanto di vederti a questo incontro. Il 21 maggio con Nora e Mimmo siamo stati nel Chianti ospiti di Carolina e della sua famiglia in un quadro stupendo di colline e vigneti, Carolina e i suoi familiari e amici del gruppo di Firenze hanno cotto al forno a legna squisite pizze per una ottantina di persone che erano venute con molti bambini. Si e' mangiato, si e' parlato, si e' fatto un incontro in un'atmosfera di festa. Alla sera abbiamo partecipato all'Eucaristia nel vicino eremo dei Servi di Maria che appoggiano anche loro il movimento delle ragazze e dei ragazzi di strada. A Roma ho partecipato sempre con Remo a un incontro del nostro gruppo di studenti di psicologia che, con una sovvenzione dell'Universita', hanno organizzato un seminario sulla psicologia della liberazione. Sempre durante il mese di maggio abbiamo assistito al concerto dell'"Albero del Canto" e di altri gruppi musicali che si e' svolto per la seconda volta nel liceo scientifico "Morgagni". Questa iniziativa e' stata promossa dalla nostra instancabile Maria Concetta. "L'albero del canto" patrocina il nostro progetto e lo pubblicizza sul sito www.alberodelcanto.it Pina, del gruppo Servas, ha deciso di venire in Guatemala per insegnare alle ragazze di strada lo shatsu. Dopo sono partito per il Belgio dove ho avuto la possibilita' di incontrare tutti i gruppi della nostra rete. Grazie alla coordinatrice Jacqueline che con molto entusiasmo fa il suo lavoro, ho visitato una esposizione organizzata nella citta' di Arlon. E' stata realizzata da una classe di informatica di una scuola tecnica che ha appoggiato il nostro movimento con 1.900 euro. Sempre nella stessa citta', Nathalie, educatrice nel liceo statale, ha organizzato una cena con karaoke che ha permesso di far conoscere il movimento e di raccogliere fondi. "La casa Nica" di Liegi, centro storico della solidarieta' con l'America Centrale, e' riuscita ad ottenere una sovvenzione di quella citta'. Grazie all'impegno di Luis, Martha e Odette ho incontrato anche due giovani che hanno fatto la scuola del circo e faranno un volontariato di nove mesi con il movimento. Philippe, un giovane fiammingo che ha lavorato con noi in Guatemala per cinque mesi, tentera' con la sua famiglia di organizzare un gruppo di solidarieta' nelle Fiandre. Da agosto fara' anche il suo tirocinio Magali, studentessa in scienze dell'educazione in una universita' fiamminga. Di ritorno in Italia sono andato con Remo, il nostro presidente, a Potenza. Abbiamo partecipato a un dibattito sugli effetti della globalizzazione nei paesi del sud del mondo e abbiamo parlato a lungo con Anna Lisa, responsabile dei progetti, e altri giovani del gruppo di solidarieta' fondato da don Franco che assicura un finanziamento di piu' di 10.000 euro l'anno per le figlie e i figli delle "Quetzalitas". Cinquanta di loro vengono appoggiati dal gruppo di Potenza. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare don Rutilio, gia' collaboratore del vescovo Romero che continua, rischiando la vita, il lavoro con gli oppressi del Salvador, e don Urbano, rappresentante della solidarieta' nel Congo Brazzaville. Ho avuto anche la gioia di rivedere Lorenzo del gruppo di Avigliano. Dopo sono andato a Catanzaro dove lavoro per una ricerca con i consumatori di ecstasy con il centro calabrese di solidarieta' che gestisce comunita' di ex-tossicodipendenti. Don Mimmo Battaglia, il presidente, e Rosa Fiore, sostengono con passione il movimento. Mi hanno dato l'opportunita' di presentare il progetto nella chiesa di Pentone nella Sila. Don Gaetano, il parroco, e la sua comunita' hanno generosamente accolto le ragazze e i ragazzi del Guatemala dei quali ero il rappresentante. Purtroppo il gruppo di Catanzaro si e' sciolto, ma rimane la speranza di riformarlo nel prossimo anno. * In questo lungo viaggio di due mesi e mezzo che mi ha permesso di rivedere tutti i gruppi delle reti europee, eccetto quelli di Formia e di Gorizia, sono stato accolto con tenerezza, mi sono sentito bene in compagnia di vecchi e nuove amiche e amici. Tutti i nostri gruppi svolgono in modo diversificato un lavoro importante di sensibilizzazione e di educazione allo sviluppo, riuscendo a coinvolgere non solo adulti, ma anche ragazze e ragazzi delle scuole elementari, medie, superiori e delle universita'. Questo e' un aspetto senz'altro importantissimo nella nostra rete, non meno importante dell'importo finanziario. Penso che sarebbe molto utile una maggiore comunicazione tra i gruppi non solo per avere nuove idee o per approfittare della produzione di altri, per esempio, i "gioielli" del gruppo di Milano, le maglie di Pinerolo e di Catanzaro, ma anche per essere confortato nel sostegno amichevole di altri nei momenti di difficolta' che non mancano. Il sostegno finanziario e' importante pero' non piu' sufficiente per coprire tutte le spese del movimento. Bisognerebbe trovare nuove amiche e amici, formare nuovi gruppi, cercare nuove sovvenzioni come stanno facendo attivamente Remo e il comitato di gestione a Roma. Pero' e' indispensabile trovare nello stesso Guatemala maggiori risorse. Sara' uno dei lavori che intendo fare in Guatemala approfittando della visita del nostro amico comboniano don Gabriele, che gia' ha aiutato moltissimo il nostro movimento. Care amiche e amici vi auguro serene vacanze e spero di rivedervi numerose e numerosi alla nostra assemblea del 15 ottobre. Un abbraccio affettuoso, Gerard Lutte. * I contributi per i rifugi notturni e le case di accoglienza o per altre attivita' del movimento possono essere versati sul ccp n. 42561035 o con bonifici bancari a Banca S. Paolo IMI, Agenzia n. 10, ABI 1025, CAB 3210, CC 5816, intestati a: "Rete di amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada onlus", piazza Certaldo 3, int. 31, 00146 Roma. 4. MAESTRE. FLORA TRISTAN: LA DIFFERENZA [Da Flora Tristan, Unione operaia, in Alfredo Salsano (a cura di), Antologia del pensiero socialista, vol. I, tomo 2, Laterza, Roma-Bari 1979, p. 432. Chiunque legge questo testo di Flora Tristan, Union ouvriere, scritto nel 1843, anni prima del manifesto marx-engelsiano del 1848, vedra' come in esso la militante socialista anticipi con grande efficacia quello che diventera' il grande motto e il programma fondamentale del movimento operaio. "Nata nel 1803 da un colonnello spagnolo discendente da una ricca famiglia peruviana e da madre francese, Flora Tristan mori' nel 1844 dopo una vita tutta spesa nella realizzazione della propria personale liberazione, che da ultimo s'identifico' con quella della classe operaia. Figura indubbiamente eccezionale nel quadro del socialismo francese prequarantottesco, la Tristan con Promenades dans Londres (1840) fece conoscere in Francia le condizioni del proletariato inglese, esponendo anche le concezioni di Owen che conobbe personalmente, e dei cartisti, con i quali fu direttamente in contatto. Il suo posto nella storia del socialismo - e del movimento operaio - e' pero' legato soprattutto all'opuscolo Union ouvriere (1843), con cui introdusse per la prima volta l'idea di un'organizzazione destinata a realizzare l''unione universale degli operai e delle operaie'" (Alfredo Salsano)] Vedete quale differenza di risultati! Nello stato di divisione [della classe operaia], Boyer, uomo di cuore, d'intelligenza e di talento, e' costretto ad uccidersi perche' ha fatto un libro. Nello stato d'unione, lo stesso uomo avrebbe vissuto onorato, soddisfatto e lavorando con coraggio, proprio perche' avrebbe fatto lo stesso libro. Operai, lo vedete, se volete salvarvi avete solo un mezzo, dovete unirvi. 5. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: QUOTIDIANAMENTE [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per questo intervento. Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di condotta impareggiabili; e' il responsabile dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta' concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre 1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara, la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo, Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996; Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria, una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno, luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio 2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che solidarieta'"] Come non chiederci che paese siamo diventato. La vicenda del referendum, con relativa profondissima amarezza. "Mi e' sembrato di muovermi in un ambiente popolato soprattutto da arroganti e da millantatori, da ignoranti, da giocondi irresponsabili e da furbastri di lungo corso; ai margini, silenziosa, umiliata e quasi disperata, una gran massa di onesti uomini e oneste donne, in cerca di difficili verita' e attenti a una dignita' negata da molti sedicenti maestri" (Ettore Masina, "Lettera" n. 108, giugno 2005). Per finire con la vicenda della polizia parallela (il "Dipartimento di studi strategici antiterrorismo", Dssa), con a capo tal Gaetano Saya, che ci riporta ad un tempo che speravamo passato. Cosi' rassomigliamo sempre piu' ad una repubblica delle banane, anche se in salsa italiana. Alle accuse di violazione di sovranita' per il sequestro di Abu Omar, l'imam di Milano, nel 2003, gli Usa rispondono negando tutto, ed il nostro governo nulla sapeva. Anche se la magistratura italiana accusa la Cia di aver sequestrato un cittadino straniero sospettato di terrorismo, portato in Egitto e qui interrogato con torture. In realta' sembra che i nostri servizi avrebbero saputo del rapimento di Abu Omar solo dopo i fatti, anche grazie ad una specie di depistaggio della Cia, avvertendo pero' immediatamente il governo. Ma meglio non contraddire i potenti alleati che non esitano, come nei posti di blocco iracheni, ad uccidere in un clima da "Apocalypse now" . Ma la tragica commedia all'italiana continua anche se guardiamo a quella che viene definita l'opposizione; tutta presa dal problema delle "primarie". Lontana anni luce dall'elaborazione di uno straccio di programma per governare l'Italia (ha qualche pallida idea sulle trasformazioni del modo di produzione degli ultimi decenni?), un domani che si riesca a sconfiggere mister B. Fa paura questa subalternita' culturale all'ideologia decisionista e autoritaria, con conseguente degenerazione leaderistica della politica, su cui hanno consapevolmente puntato il berlusconismo e il centro-destra. * Le cose non vanno bene neanche se guardiamo un po' piu' in la' della realta' italiana. Davvero si pensa di sconfiggere la poverta' in Africa con un concerto rock? Vent'anni fa il "Live Aid" non e' certo servito a risolvere i problemi dei paesi africani. Davvero un grande evento mediatico, il "Live 8" con i suoi dieci megaconcerti (da sottolineare la quasi completa assenza dei musicisti africani), puo' portare alla cancellazione del debito estero dei paesi del cosiddetto Terzo mondo? E se anche fosse cosi', resterebbero in piedi i meccanismi che lo creano. Perche' e' l'Occidente che, non da oggi, ruba ricchezze ai paesi del sud del mondo. Perche' un debito del Terzo mondo non esiste; e' una costruzione ideologica. Esiste, invece, un debito del Nord del pianeta nei confronti del Sud impoverito; fatto dell'usurpazione plurisecolare delle materie prime, dell'ambiente e delle culture. Quindi, quello che abbiamo davanti e' un problema profondamente politico e che deve essere risolto in maniera politica; attraverso scelte economiche che consentano alle popolazioni piu' povere del pianeta di respirare e di restituire un po' di giustizia a questo mondo profondamente disuguale. E noi c'entriamo molto, perche' c'entra molto il sistema in cui quotidianamente viviamo. 6. PROFILI. ROSINO GIBELLINI: LA TEOLOGIA DI KARL RAHNER, PER UN'ALLEANZA TRA MISSIONE E RAGIONE. NEL CENTENARIO DELLA NASCITA DEL TEOLOGO TEDESCO [Dal sito della casa editrice Queriniana (www.queriniana.it) riprendiamo il.n. 29 del 27 febbraio 2004 di "Teologi@/Internet. Forum teologico a cura di Rosino Gibellini". Rosino Gibellini, illustre teologo e straordinario promotore della conoscenza della riflessione teologica di tutto il mondo; riteniamo fondamentale il suo contributo al dibattito filosofico oltre che teologico contemporaneo (ma anche, aggiungiamo, all'impegno per la pace, di liberazione, per i diritti umani), contributo estrinsecatosi particolarmente con quell'impegno monumentale che e' la stupenda collana "Giornale di teologia" edita dalla Queriniana di Brescia. Opere di Rosino Gibellini: fondamentale e' La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1995, ma dovremmo citare numerosi altri suoi volumi, ed almeno i seguenti tutti editi dalla Queriniana: (a cura di), Breviario teologico dell'Avvento; (a cura di), Prospettive teologiche per il XXI secolo; Teilhard De Chardin: l'opera e le interpretazioni; La teologia di Juergen Moltmann; (a cura di), La nuova frontiera della teologia in America Latina; (a cura di), Teologia nera; Teologia e ragione. Itinerario e opera di Wolfhart Pannenberg; Il dibattito sulla teologia della liberazione; (a cura di), Percorsi di teologia africana; con Gilberto Gillini, Patrizio Rota Scalabrini, Mariateresa Zattoni Gillini, Alternativa; con Mary Hunt (a cura di), La sfida del femminismo alla teologia; con Dean Peerman (a cura di), Teologia dal Nordamerica; con Giorgio Penzo (a cura di), Dio nella filosofia del Novecento; con Marie Therese Van Lunen-Chenu, Donna e teologia. Opere su Rosino Gibellini: in suo onore (per festeggiarne i settant'anni) è stato pubblicato il volume di AA. VV., Cammino e visione, Queriniana, Brescia 1996. Karl Rahner (1904-1984), illustre teologo cattolico, tra i piu' influenti del XX secolo. "Teologo cattolico tedesco, gesuita, nato a Friburgo in Brisgovia il 4 marzo 1904, morto a Innsbruck il 30 marzo 1984. Ha compiuto gli studi filosofico-teologici a Feldkirch, Pullach, Valkenburg, Friburgo in Brisgovia, Innsbruck. A Friburgo ha frequentato un seminario di Martin Heidegger, in compagnia di G. Siewert, B. Welte, Max Mueller, G. B. Lotz. In seguito alla chiusura della facolta' teologica dei gesuiti a Innsbruck, si stabili' a Vienna, dove tenne per qualche anno dei corsi all'Istituto di pastorale. Nel dopoguerra insegno' a Pullach, Innsbruck, Monaco di Baviera, dove successe a Romano Guardini nella cattedra di Weltanschauung del cristianesimo, e a Muenster. Partecipo' al Concilio Vaticano II come perito conciliare e consigliere dell'episcopato tedesco. Nel 1969 fu nominato da Paolo VI membro della Commissione teologica internazionale. il contributo teologico di Rahner, finalizzato sostanzialmente a permettere al maggior numero possibile di persone una genuina e profonda esperienza di Dio, e' articolato in alcune istanze fondamentali, quali la svolta antropologica in teologia, la teologia trascendentale e l'esistenziale soprannaturale..." (Ignazio Sanna, ad vocem, in AA. VV., Lexicon. Dizionario dei teologi, Piemme, Casale Monferrato (Al) 1998). Opere di Karl Rahner: nella sua immensa produzione segnaliamo innanzitutto almeno il Corso fondamentale sulla fede, e la cospicua raccolta in piu' volumi dei Nuovi saggi. Riportiamo di seguito una panoramica delle opere di Karl Rahner: Tu sei il silenzio, Queriniana, 2002 nona edizione; Ricordi. A colloquio con Meinold Krauss, Apostolato della Preghiera, 2002; Croce e risurrezione. Preghiere e riflessioni sulla passione e la Pasqua, San Paolo, 2000; La trinita', Queriniana, 2000 seconda edizione; con Joseph Ratzinger, Settimana santa, Queriniana, 1999, quinta edizione; Parole per una esperienza di fede, Queriniana, 1998; Attesa e gioia. Meditazioni di un teologo sull'Avvento e sul Natale, San Paolo, 1997; Visioni e profezie. Mistica ed esperienza della trascendenza, Vita e Pensiero, 1995 seconda edizione; Piccolo anno liturgico. Un cammino di preghiera, Piemme, 1995; Ai giovani rispondo cosi'... Scambio di lettere su problemi scottanti, Citta' Nuova, 1995 settima edizione; Teologia del cuore di Cristo, Apostolato della Preghiera, 1995; Confessare la fede. Nel tempo dell'attesa. Interviste, Citta' Nuova, 1994; La mia notte non conosce tenebre. La celebrazione della Settimana santa e del tempo pasquale, Queriniana, 1994; Cose d'ogni giorno, Queriniana, 1994 terza edizione; Necessita' e benedizione della preghiera, Queriniana, 1994; con Herbert Vorgrimler, Dizionario di teologia, Tea, 1994; Le dimensioni politiche del cristianesimo, Citta' Nuova, 1993; con Yves Congar, David M. Turoldo, Una visitatrice scomoda. Riflessioni sulla malattia, Queriniana, 1993; Che cos'e' la risurrezione? Meditazioni sul venerdi' santo e sulla Pasqua, Queriniana, 1992 quarta edizione; La penitenza della Chiesa. Saggi teologici e storici, San Paolo, 1992 terza edizione; con Marcel Viller, Ascetica e mistica nella patristica. Un compendio della spiritualita' cristiana antica, Queriniana, 1991; Dio s'e' fatto uomo, Queriniana, 1990 terza edizione; Corso fondamentale sulla fede. Introduzione al concetto di cristianesimo, San Paolo, 1990 quinta edizione; Il sacerdote e la fede, oggi, Queriniana, 1990 seconda edizione; Spirito nel mondo, Vita e Pensiero, 1989; con Yves Congar, La pentecoste, Queriniana, 1989 terza edizione; Uditori della parola, Borla, 1988 seconda edizione; Muore il cristianesimo?, Piemme, 1988; con Albert Gorres, Il male. Le risposte della psicoterapia e del cristianesimo, San Paolo, 1987 seconda edizione; Societa' umana e Chiesa di domani. Nuovi saggi, San Paolo, 1986; con Heinrich Fries, Unione delle chiese possibilita' reale, Morcelliana, 1986; con Marianne Dirks, Per un nuovo amore a Maria, Morcelliana, 1986; Preghiere per la vita, San Paolo, 1986 seconda edizione; con Meinold Krauss, La fatica di credere, San Paolo Edizioni, 1986 seconda edizione; con J. Eberhard, La pazienza di Dio e dell'uomo, Morcelliana, 1985; Scienza e fede cristiano. Nuovi saggi, San Paolo, 1984; Chi e' tuo fratello?, San Paolo, 1984; Corso fondamentale sulla fede. Introduzione al concetto di cristianesimo, San Paolo Edizioni, 1984 quarta edizione; con Karl H. Weger, Problemi di fede della nuova generazione, Queriniana, 1983 seconda edizione; Che significa amare Gesu'?, San Paolo, 1983; Sollecitudine per la Chiesa. Nuovi saggi.Fede e Chiesa. Sacerdozio. Vita ecclesiale. Futuro della Chiesa. Colpa e dolore, San Paolo, 1982; Dio e rivelazione. Nuovi saggi, San Paolo, 1981; Eucaristia, Queriniana, 1981 quarta edizione; La fede che ama la terra. Senso cristiano della vita moderna, San Paolo Edizioni, 1981 seconda edizione; con J. Baptist Metz, Invito alla preghiera, Queriniana, 1979; Per la tolleranza nella Chiesa, Morcelliana, 1978; Teologia dall'esperienza dello Spirito. Nuovi saggi. Dio e rivelazione, San Paolo, 1978; Fede come coraggio, Morcelliana, 1977; Il libro dei sacramenti, Queriniana, 1977; Nuovi saggi. Teologia come scienza. Antropologia. Cristologia. Ecclesiologia. Domande nella Chiesa. La Chiesa nel mondo, San Paolo, 1975; Anche oggi soffia lo Spirito, Queriniana, 1975; Che cosa dobbiamo fare? Quattro meditazioni, Queriniana, 1975; Lasciarsi perdonare, Queriniana, 1975; Ritiri spirituali. Il rischio del cristiano, Queriniana, 1975; Trasformazione strutturale della Chiesa come compito e come chance, Queriniana, 1975 seconda edizione; Esercizi spirituali per il sacerdote. Iniziazione all'esistenza sacerdotale, Queriniana, 1974; Nuovi saggi. Compiti e problemi della Chiesa oggi. Teologia e cristologia. Antropologia. Ecclesiologia. Chiesa e societa', San Paolo, 1973; Frammenti di spiritualita' per il nostro tempo. Prospettive della fede, Queriniana, 1973; Sulla teologia della morte, Morcelliana, 1972 terza edizione; con Joseph Ratzinger, Rivelazione e tradizione, Morcelliana, 1970; Saggi sulla Chiesa, San Paolo, 1969 seconda edizione; Il problema dell'ominizzazione, Morcelliana, 1969; Sul battesimo, Queriniana, 1969 seconda edizione; Saggi sui sacramenti e sull'escatologia, San Paolo Edizioni, 1969 seconda edizione; Nuovi saggi. Il volto attuale e futuro della teologia. Dio e Cristo. Antropologia teologica. Ecclesiologia. Sacramenti. Escatologia. Chiesa e mondo, San Paolo, 1969; con Albert Goerres, Il corpo nel piano della redenzione, Queriniana, 1969; con M. von Galli, O. Baumhauer, Riforma da Roma?, Queriniana, 1969; Maria. Meditazioni, Morcelliana, 1968; Lettera aperta sul celibato. Il celibato del prete diocesano nella discussione attuale, Queriniana, 1968 seconda edizione; Sulla professione religiosa, Queriniana, 1968 seconda edizione; Discepoli di Cristo. Meditazioni sul sacerdozio, San Paolo, 1968; Saggi di antropologia soprannaturale, San Paolo, 1968 seconda edizione; Nuovi saggi. Spiritualita'. Questioni fondamentali. Misteri della vita di Cristo. Sacramenti, San Paolo Edizioni, 1968; Magistero e teologia dopo il Concilio, Queriniana, 1967; Sul matrimonio, Queriniana, 1967 seconda edizione; Sul sacerdozio, Queriniana, 1967 seconda edizione; Sull'unzione degli infermi, Queriniana, 1967; Prediche bibliche. 45 meditazioni bibliche festive, San Paolo, 1967; Elevazioni sugli Esercizi di sant'Ignazio. 32 meditazioni, San Paolo Edizioni, 1967; Saggi di cristologia e mariologia, San Paolo Edizioni, 1967 seconda edizione; Saggi di spiritualita', San Paolo, 1966; Missione e grazia. Saggi di teologia pastorale, San Paolo, 1966 seconda edizione; L'episcopato nella Chiesa, Paideia, 1964; Il latino, lingua della Chiesa, Paideia, 1964; Che cos'e' l'eresia, Paideia, 1964; con Hugo Rahner, Preghiere, Morcelliana] Karl Rahner (5 marzo 1904 - 30 marzo 1984), alemanno della Foresta Nera, studi a Friburgo dove e' stato anche discepolo di Heidegger, ha insegnato teologia per un ventennio all'universita' di Innsbruck, per succedere poi a Romano Guardini all'universita' di Monaco di Baviera, e concludere la sua docenza all'universita' di Muenster, in Vestfalia. Tra le opere maggiori e' da annoverare il Corso fondamentale sulla fede (1976), dove offre - come riconosce lo stesso autore - "un condensato della sua teologia"; ma sono da ricordare soprattutto i suoi Scritti teologici (1954-1984), che raccolgono i principali articoli e saggi che andava scrivendo e pubblicando, e che ora si allineano in 16 volumi per complessive 8.000 pagine. Nel 1995 e' iniziata l'edizione delle Opere complete, progettata in 32 volumi. Nell'ingente mole di questi articoli si esprime il Rahner "narrativo", nel senso che l'argomentare teologico e' messo di volta in volta al servizio di problemi teologici ed ecclesiali reali, che il gesuita tedesco individua, assume e sviscera con la sua forza dialettica: narrativita' come un far-teologia che accompagna il cammino della comunita' ecclesiale. In questo senso forte la narrativita', anche se non indulge quasi mai a narrazioni personali, si coniuga con la dialettica. Nel 1965 - l'anno della conclusione del concilio Vaticano II, a cui partecipo' come attivo perito - fonda, con Edward Schillebeeckx e con il giovane Hans Kueng, la rivista internazionale di teologia "Concilium", che ha anticipato il far-teologia nel tempo della mondializzazione: scrivevano Rahner e Schillebeeckx nell'Editoriale programmatico del 1965: "In confronto ai compiti immani della Chiesa in ogni paese, ogni nazione e' 'teologicamente sottosviluppata'. In questa rivista la teologia di ciascun paese intende aiutare quella delle altre nazioni a svilupparsi". Rahner aveva intuito che il concilio Vaticano II era il germe di una "Chiesa mondiale" (Weltkirche) che avrebbe trovato nuove espressioni nella diversita' di popoli e culture. Nell'immediato post-concilio, nel 1966, in una celebre conferenza alla Notre Dame University, il teologo tedesco e' uscito in quell'espressione, che e' diventato il compito della teologia cristiana nell'era post-ecumenica: "La teologia per il pagano di oggi e' la miglior teologia ecumenica". * La genialita' di Rahner consiste nell'aver introdotto un nuovo metodo in teologia, dove il dato della fede non e' semplicemente tramandato e illustrato nei suoi contenuti tradizionali, ma e' messo in corrispondenza con l'esperienza che l'uomo ha di se'; non si tratta solo di sapere la fede, ma di comprendere la vita. Al metodo scolastico, allora in voga nelle scuole di teologia, che procede dall'alto delle formulazioni e opera proponendo dottrine, indottrinando per cosi' dire, egli sostituisce il metodo antropologico, che procede dal basso e opera una corrispondenza tra vita e verita', tra esperienza e concetto. Per questa sua interpretazione la teologia di Rahner rappresenta il contributo piu' vigoroso nell'ambito della teologia cattolica, a quella che e' stata definita la "svolta antropologica" in teologia. Il suo discepolo Johann Baptist Metz ha ben caratterizzato il contributo di Rahner alla teologia cattolica: "La teologia di Rahner ha forzato il sistema della teologia-di-scuola aprendola al 'soggetto'. Ha cavato il 'soggetto' dal macigno di un oggettivismo scolastico, in cui questa teologia-di-scuola era imprigionata in tutte le sue parti". L'impostazione antropologica della teologia rahneriana ha suscitato, invece, perplessita' e riserve in un teologo come von Balthasar, che fiuta e teme il pericolo di una "antropologizzazione" del cristianesimo, obiezione che viene ripresa nelle teologie dell'identita' degli ultimi anni. Ma uno dei piu' grandi teologi protestanti della seconda meta' del XX secolo, Wolfhart Pannenberg riconosce nella teologia rahneriana, al di la' dei limiti di una insistita impostazione sull'apriori di ascendenza kantiana, uno dei tentativi piu' consistenti del XX secolo di tener aperta la razionalita' ridotta della cultura secolare al piu' vasto orizzonte di una razionalita' che riconosce anche il mistero di Dio, "in quanto egli ha insegnato a vedere in ogni tema teologico cio' che e' universalmente umano", inserendosi cosi' nel vasto solco della piu' autentica teologia cristiana: "L'alleanza con la ragione appartiene fin dall'inizio alla dinamica missionaria del Vangelo". * Bibliografia - Albert Raffelt, Hansjuergen Verweyen, Leggere Karl Rahner, Queriniana, Brescia 2004. - Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 2004 (quinta edizione). 7. RIVISTE. CON "QUALEVITA", ALL'ASCOLTO DI VANDANA SHIVA Abbonarsi a "Qualevita" e' un modo per sostenere la nonviolenza. Ponendosi all'ascolto di Vandana Shiva. * "Ho fatto un sogno. Un sogno in cui la societa' umana si evolveva dall'avidita' e dal consumismo a una vera democrazia della Terra" (Vandana Shiva, Dalla globalizzazione corporativa alla democrazia della Terra, nell'agenda-diario "Giorni nonviolenti 2005", Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2004). * "Qualevita" e' il bel bimestrale di riflessione e informazione nonviolenta che insieme ad "Azione nonviolenta", "Mosaico di pace", "Quaderni satyagraha" e poche altre riviste e' una delle voci piu' qualificate della nonviolenza nel nostro paese. Ma e' anche una casa editrice che pubblica libri appassionanti e utilissimi, e che ogni anno mette a disposizione con l'agenda-diario "Giorni nonviolenti" uno degli strumenti di lavoro migliori di cui disponiamo. Abbonarsi a "Qualevita", regalare a una persona amica un abbonamento a "Qualevita", e' un'azione buona e feconda. Per informazioni e contatti: Edizioni Qualevita, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 3495843946, o anche 0864460006, o ancora 086446448; e-mail: sudest at iol.it o anche qualevita3 at tele2.it; sito: www.peacelink.it/users/qualevita Per abbonamenti alla rivista bimestrale "Qualevita": abbonamento annuo: euro 13, da versare sul ccp 10750677, intestato a "Qualevita", via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), specificando nella causale "abbonamento a 'Qualevita'". 8. RILETTURE. ELIO TOAFF CON ALAIN ELKANN: IL MESSIA E GLI EBREI Elio Toaff con Alain Elkann, Il Messia e gli ebrei, Bompiani, Milano 1998, 2002, pp. 128, euro 6,20. Un'ampia intervista al rabbino Elio Toaff, insigne studioso, eroico resistente, modello di saggezza, una delle piu' grandi autorita' morali dell'Italia contemporanea.e del mondo ebraico a livello internazionale. Un libro scritto come una conversazione orale, di straordinaria semplicita', limpidezza e benignita'; l'ultimo scambio di battute tra intervistatore e intervistato: "Dio come ci guarda?", "Credo che ci guardi con occhio benevolo". Una risposta cosi' semplice ed essenziale, lieve e profonda a un tempo, che ti commuove ancora. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 982 del 5 luglio 2005 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
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