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La domenica della nonviolenza. 22
- Subject: La domenica della nonviolenza. 22
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 22 May 2005 11:39:50 +0200
============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 22 del 22 maggio 2005 In questo numero: 1. Una strenna 2. Ricciardo Aloisi: Elogio degli aquiloni 1. EDITORIALE. UNA STRENNA Il nostro vecchio amico Ricciardo Aloisi ha pensato di farci dono di alcuni testi in versi estratti da una sua vecchia, anzi stravecchia raccolta. Come e' noto non amiamo pubblicare versi sul nostro foglio: un notiziario quotidiano non e' la sede migliore per un adeguato apprezzamento di questo genere di scritture, e sovente ci pare che si scriva in versi quel che non si riesce a dir bene in prosa, cercando nel gesto, nell'intonazione, un sostegno a un discorso che si avverte in se' periclitante. A cio' si aggiunga che tra i nostri amici piu' cari abbiamo anziani poeti popolari a braccio, abilissimi improvvisatori di consumata perizia metrica, che storcono il naso ogni volta che trovano versi che non siano endecasillabi perfetti concatenati in regolari rime: hai voglia a dir loro delle delizie del Carducci barbaro, della purezza dell'alessandrino, della musica sorda del blank verse; ti guardano come fossi una mucca e ti danno manate sulle spalle per consolarti della tua insipienza. Ma Ricciardo Aloisi e' un vecchio amico, e molte di queste cantilene e filastrocche furono scritte fra trenta e vent'anni fa per amici che avevano bambini allora molto piccoli e che adesso sono donnoni ed omoni fatti e finiti e cosi' potra' far loro piacere rileggere queste quisquilie, che infine ci sembra che rechino pur qualche ombra di rosa, e qualche spina nella carne ancora. 2. RICCIARDO ALOISI: ELOGIO DEGLI AQUILONI [Ricciardo Aloisi (che non desidera che sia diffuso il suo indirizzo) molti anni fa prese parte alle lotte antinucleari, contro l'emarginazione sociale e le istituzioni totali, contro il razzismo e i poteri criminali, e di solidarieta' con i popoli oppressi e per un'umanita' di persone libere e responsabili, ciascuna differente ed autonoma, ed eguali in diritti tutte; cosa abbia fatto in questi ultimi anni lui stesso dice di non averlo chiaro, ed aggiunge di esser stato molto in casa] ninna nanna dell'agnellino dormi dormi batuffolo di lana entra nel mondo nel mondo dei sogni dove ti aspetta il lupo che sbrana dove rintocca lontana la campana che ti risveglia che piangi e sei felice di tornare a vivere e tremare. * ninna nanna delle ultime alture ninna nanna calimero umbratile effimera libellula farfalla impollinata vibratile betulla fuori c'e' il freddo c'e' il buio c'e' il nulla ma qui c'e' la tua mamma che ti culla. * ninna nanna della limpida lampada ninna nanna ambra ombra brumba limbo dormi dormi dormi bimbo. * ninna nanna dell'arciere I. lo senti dal sibilo lieve e sottile il dardo che vola su ali di vento che fischia e sospira un lunare lamento che adesca e trapassa il fuggiasco senile. lo vedi avvampare sicuro e silente il dardo che squarcia le nuvole nere che velano l'occhio del pio cavaliere che resta accecato dal bianco del niente. II. e allora fai la ninna e fai la nanna e non pensarci che anche la tua freccia gia' fu scoccata e ti trafiggera'. nel sonno flebile ne senti il volo la vedi che veleggia in un sussurro e ne singulti e ne senti il profumo d'autunno e speri il secco dell'inverno. l'aroma della fiamma possa darti il riso di una donna, e poi lo schianto. la folgore t'uccida e non il canchero arrugginito e flaccido e grommoso. e allora fai la ninna e fai la nanna e non pensarci che anche la tua freccia gia' fu scoccata e ti trafiggera'. * ninna nanna per una lucciola settembrina pissi pissi biribissi bussa altrove vola e vola ah le ali degli ulissi sul vascello - trista fola - che vaneggia sugli abissi gia' la falce sulla mola fa scintille, stride ellissi. stella limpida e silente senti il vento sugli olivi alitante dolci e lente cantilene ai rami vivi bronzo e argento che fremente prega l'anima che oblivi la paura di esser niente. bimba bella sassolino che strascicheranno le onde si', minuto porcospino fonde fonde fonde fonde sarai solo fosti trino suggerai gioie feconde ninna, nanna, ninnolino. * ninna nanna del delfino dormi dormi pisellino figlio del re turco turchino figlio del papa testa di rapa figlio del vento cento e trecento nato dal ballo la stella e il cavallo che trotta che trotta e ti bacia la bocca. * gutta petita gutta bumbiva bimba lucente limpida oliva gutta che lava obliva belava gutta serena beata cantava * coma comare chiarore lunare coma comizio suppli' come supplizio coma como' cocorico'. * indovinello dicono che non ho colore: ma ho i colori di mille e mille pesci luccicanti del cielo dove passeggiano favolosi palazzi di nuvole dello specchio e della grotta e delle barchette di carta e le mobili facce di chiunque mi guarda. dicono che non ho sapore, che non so di niente: ma mi si gettano addosso ad accarezzarmi ed io li abbraccio tutti. e non passa giorno che le loro labbra non mi bacino. * indovinello e' ragazza, e' la mamma dei gatti quando e' triste la guardano e piangono. e' un frutto freschissimo e candido qualche volta si vede che e' morso. e' un pallone fuggito a un bambino e' uno spicciolo d'acqua e d'argento. catturartela ti basta un pozzo. * indovinello come se fossi morto mi sotterro' un villano insieme a mille altri con gesto largo e piano. ma qui fermento con serenita' nel caldo rosso umore e se ne avro' l'amore giorno verra' che rivedro' la luce. in me cosi' piccolo e' una volonta' che rigermogliera' e dare' gran frutti. * le filastrocche le filastrocche sono piu' dolci delle albicocche sono piu' morbide della lana piu' belle di una stella lontana sono piu' svelte di chi e' senza freno piu' colorate dell'arcobaleno sono piu' amate del fuoco e del vento che tutto abbracciano in un momento sono piu' furbe degli occhi del gatto e chi le scrive e' sempre un po' matto. * per essere piu' belli conosco un segreto per essere piu' belli: basta avere fili d'oro per capelli, basta avere due stelle nel fondo degli occhi che fanno luce ai furbi e agli sciocchi, basta avere i denti fatti di perle e ad ogni sorriso si puo' vederle, basta avere le guance come una pesca rossa e dorata, morbida e fresca, basta avere le labbra color delle fragole che sappiano dire bellissime favole, ma questo e' un segreto di quelli complicati! ne so uno più facile: basta essere amati. * io so tutte le storie e per un soldo vi racconto quella eroica di Bertoldo per un dindo quella gaia e colorata di Aurobindo per due scudi quella che a lungo ti ci illudi ma se mi fai un sorriso ti racconto la storia piu' bella, che parla di te. * vecchi trucchi per scrivere le poesie basta prendere un gatto e un anello e il gatto se lo mette per cappello ma quando piove si bagna la testa perche' e' vuoto in mezzo. oppure trovare nella pastasciutta uno spaghetto cosi' lungo che arriva da casa tua fino in America e un equilibrista ci passa sopra e ci attraversa il mare senza ammollarsi e senza vomitare. oppure dire le parole buffe come l'arte culinaria. ma il trucco piu' bello e' quando dici la verita'. * apotropaica che bella parola: coprolalia ci monti in groppa e fuggi via che bell'idea accogliere la cosa a colpi di diarrea che gran piacere aprire gli occhi e tornare a vedere luce, ancora luce avere una tigna che ne' la spugna, ne' la raspa, ne' il martello te la scrosta di dosso e allora sei vivo. * storia di un ometto troppo lesto c'era una volta un ometto cosi' lesto che anche se faceva tardi arrivava sempre presto. era cosi' svelto fin da piccolino che divento' vecchio gia' da bambino. era tanto veloce a fare e a dire che si alzava prima di andare a dormire. era tanto veloce a dire e a fare che aveva detto tutto ancor prima di parlare. tanto era svelto in modo speciale da piangere prima di farsi male. arrivo' a esser sazio prima di mangiare ed e' per questo che e' morto di fame. * a casa mia c'e' un ragno di nome Gedeone sta fermo in un cantone e non si muove mai. ma la notte, quando non lo guarda nessuno, seguendo una musica che sente solo lui sulle lunghe sottili zampine danza lievissimo ed incanta gli angeli. * il canto del grillo di giorno e di notte per ore per ore c'e' un grillo che canta canzoni d'amore al cielo alle nuvole all'albero e al fiore che si vergognano un po' di questo amore indiscreto sorridono imbarazzati, esclamano "ma no!" gli ridono dietro. * la promessa del topolino cosa faro' per te? ti daro' un bacio in cambio di due soldi e un po' di cacio. * un gatto di nome Gomitolo catturo' un sorcio per la cosa e gli si sfece tutto giu'. * avessi un gatto di nome Coriandolo che odora d'intenso profumo di mandorlo e suona il mandolino e ad ogni soffio di vento vola via e mi tocca inseguirlo per le strade per afferrarlo quando casca giu' ed abbracciarlo forte forte forte che ci vogliamo proprio tanto bene. * Il cane Ciondolo e' stravagante ha un osso a dondolo e un bel paio di mutande che indossa per nuotare beato lui, che vive a Tarquinia che c'e' sempre il mare. * un elefante con un ombrellino quantunque obeso agile e gentile danza soave sui fili della luce. * questa giraffa, lo credereste? abita a Roma e pranza a Trieste. * un signore di Roccacannuccia mangiava la buccia delle caraffe d'acqua e diventava tutto trasparente. * c'era una volta un fantasma di Belluno che si credeva di esser chissacchi' e non era nessuno. * Scaramuccia ed Arlecchino vanno a far le serenate alle bimbe disperate disperate per amore che gli gettino giu' un fiore. * storiella viterbese nella fontana di piazza della Rocca c'e' una puttana che soffia in una brocca ad incresparne l'acqua per non specchiarsi cosi' bella che le viene da piangere. * breve storia della delusione c'era Brighella che aveva una stella e se la stella non era di latta ci si comprava un fucile e una gatta. c'era Arlecchino che aveva un violino e se il violino non era di pane ci s'incantava la luna e le rane. * felicita' dell'insonnia alle due meno dieci la sveglia mi sorride. * un torsolo di mela che si sentiva nudo l'ho tutto infagottato con un rotolo di scotch. faccio le buone azioni quotidiane. * ultime di cronaca Rinvenuto Machiavelli in bicicletta! Geronimo sconfigge Mike Bongiorno! alla Bardot gli cresce un pisellino! Marx abbandona la politica per fare il parrucchiere! io vengo nominato faraone! * noi diciamo la parola nuova che mai piu' nessuno passi sotto il tavolino noi diciamo la parola nuova che a nessuno si neghi il bicchiere di vino noi diciamo la parola bella ogni uomo fratello ogni donna sorella noi diciamo la parola forte tutti gli uomini uniti contro il male e la morte noi diciamo la parola sapiente tutti gli sfruttatori e la violenza finiscano nel niente. con le nostre mani, con i nostri gesti noi diciamo la parola pace. * canzonetta il libretto di un poeta che ti dona un militante e' cosa un po' indiscreta e forse inelegante ma nella trama morbida di graziose figurine si combatton senza fine l'arte e la vita torbida stanche sono le righe ed incalzanti i mali ma le favole son spighe azzurrine e musicali. * certo che semino sassi so bene che tutto germoglia. * poesia scritta dal basso verso l'alto volasse volasse e azzurro nel cielo volasse dall'affresco sbiadito si staccasse se un angelo, un uccello come sarebbe bello * dire cose senza senso perche' mai non si puo' fare? le bisbiglian ramo e vento, scoglio e onda in riva al mare, nel baciarsi e ribaciarsi. * io, ammaestratore di nuvole spadaccino trafittore di coriandoli grande maestro di gioco dell'oca io me la rido della morte camusa. * Dove vi spiego che vuol dire amo io getto l'amo e me ne sto tranquillo ad aspettare che venga il mio pesce. il trucco e' tutto qui, nell'aspettare: il pesciolino d'oro arriva sempre. * elogio degli aquiloni felici voi leggeri appena strozzati da un filo nell'aria magnifica che si lascia solcare senza sforzo, volate semplici ed esatti eleganti, colorati di tanti colori felici voi leggeri appena strozzati da un filo. e per quanto sia davvero bizzarro e' proprio quel filo che vi fa volare. * storiella soffiando nella bocca dei cannoni di notte mentre tutti dormivano l'uomo dai polmoni piu' gonfi del mondo fece scoppiare tutti i carrarmati come palloncini. poi tutto soddisfatto corse via fischiando una marcetta bersagliera. * un gigante pacioccone sbucciava i missili e si mangiava la polpa che era dentro. e faceva arrabbiare i signori della guerra. * a forza di portare l'elmetto si sa il cervello si abitua al buio. a forza di avere il petto ingombro di medaglie si sa che zitto zitto s'indurisce il cuore, e si fa piccolo e di sasso. io si' che li capisco i generali. * due scopini di Bomarzo andarono in guerra il mese di marzo. quando marzo ritorno' l'immondizia c'era ancora, ma loro no. * una stranezza qui le cose sembrano abbastanza chiare noi siamo gli amici e i nemici sono loro. ma un amico mio che vive la' da loro mi dice che li' sono tutti sicurissimi di essere loro gli amici e che i nemici siamo noi. qui c'e' qualcosa che non mi convince. * del rapporto tra i mezzi e i fini siccome se pianto un seme di mela di mele mi cresce una pianta mica un attaccapanni o una candela cosi' chi riempie di armi la terra ha voglia a chiacchierare, mica c'incanta: non vuole la pace, prepara la guerra. e che si puo' fare per vincere il male dell'artiglio guerriero che strozza e che agguanta? alle spese di morte obiezione fiscale. * A un vecchio compagno la vita e' questo circo pauroso che ad uno ad uno ci tocca gettarci nel vuoto dal trapezio sperando che mani compagne ci afferrino al volo Ezio. ============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 22 del 22 maggio 2005
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