La nonviolenza e' in cammino. 861



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 861 del 7 marzo 2005

Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Sulla strada dell'aeroporto
2. Giuliana Sgrena: Un altro risultato
3. Per una bibliografia sulla Shoah (parte trentasettesima e conclusiva)
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'

1. LUTTI. BENITO D'IPPOLITO: SULLA STRADA DELL'AEROPORTO

Sulla strada dell'aeroporto
attende sbigottito il cacciatore
nel buio attende franco il cacciatore
sulla strada dell'aeroporto.

E tu non sai che sei la selvaggina.

Sulla strada dell'aeroporto
attende nel buio la nera
signora che parla rafficando
e riga i volti di lacrime di sangue.

E non c'e' ombrello che fermi questa pioggia.

Sulla strada dell'aeroporto
la guerra terrorista ti raggiunge
la guerra, che e' sempre terrorista
il terrorismo, che nella guerra culmina.

Denti di drago seminava Giasone.

Sulla strada dell'aeroporto
dove tu sei la selvaggina
dove l'alito del male ti fa cenere.

Ah buon Nicola, che salvavi il mondo,
tu, buon amico della nonviolenza.

2. HERI DICEBAMUS. GIULIANA GRENA: UN ALTRO RISULTATO
[Da Giuliana Sgrena, Il fronte Iraq, Manifestolibri, Roma 2004, p. 10.
Giuliana Sgrena, intellettuale e militante femminista e pacifista tra le
piu' prestigiose, e' tra le maggiori conoscitrici italiane dei paesi e delle
culture arabe e islamiche; autrice di vari testi di grande importanza (tra
cui: a cura di, La schiavitu' del velo, Manifestolibri, Roma 1995, 1999;
Kahina contro i califfi, Datanews, Roma 1997; Alla scuola dei taleban,
Manifestolibri, Roma 2002; Il fronte Iraq, Manifestolibri, Roma 2004); e'
stata inviata del "Manifesto" a Baghdad, sotto le bombe, durante la fase
piu' ferocemente stragista della guerra tuttora in corso. A Baghdad e' stata
rapita il 4 febbraio 2005; e' stata liberata il 4 marzo. Dal sito del
quotidiano "Il manifesto" riprendiamo, con minime modifiche, la seguente
scheda: "Nata a Masera, in provincia di Verbania, il 20 dicembre del 1948,
Giuliana ha studiato a Milano. Nei primi anni '80 lavora a 'Pace e guerra',
la rivista diretta da Michelangelo Notarianni. Al 'Manifesto' dal 1988, ha
sempre lavorato nella redazione esteri: appassionata del mondo arabo,
conosce bene il Corno d'Africa, il Medioriente e il Maghreb. Ha raccontato
la guerra in Afghanistan, e poi le tappe del conflitto in Iraq: era a
Baghdad durante i bombardamenti (per questo e' tra le giornaliste nominate
'cavaliere del lavoro'), e ci e' tornata piu' volte dopo, cercando prima di
tutto di raccontare la vita quotidiana degli iracheni e documentando con
professionalita' le violenze causate dall'occupazione di quel paese.
Continua ad affiancare al giornalismo un impegno anche politico: e' tra le
fondatrici del movimento per la pace negli anni '80: c'era anche lei a
parlare dal palco della prima manifestazione del movimento pacifista"]

Un altro risultato della guerra preventiva: portare il terrorismo anche dove
non c'era.

3. MATERIALI. PER UNA BIBLIOGRAFIA SULLA SHOAH (PARTE TRENTASETTESIMA E
CONCLUSIVA)

TEUN VAN DIJK
Illustre linguista, insegna all'Universita' di Amsterdam, ed e' uno dei piu'
importanti studiosi impegnati contro il razzismo. Ha scritto di lui Laura
Balbo, presentando il libro sotto citato: "Io ritengo che questi tre punti
costituiscano il filo conduttore del pensiero di Teun van Dijk: 1. Siamo
collocati dentro una societa' razzista (nel senso che assumiamo con piena
consapevolezza il fatto che ci sono, nella nostra societa', componenti e
meccanismi che riflettono e generano razzismo). 2. Piu' che ricercare le
"cause", la scelta e' di analizzare e mettere in evidenza le molteplici
modalita' di riproduzione del razzismo. 3. E cio' che ci si propone e' di
fare resistenza: di impedire, interferire con, in qualche modo bloccare i
meccanismi, appunto, della riproduzione del razzismo". Opere di Teun van
Dijk: cfr. almeno Il discorso razzista, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994.
Per un avvio alla conoscenza della figura e dell'opera di Teun van Dijk si
veda il sito: www.discourse-in-society.org/teun.html

BRUNO VASARI
Partigiano, deportato a Mauthausen, membro dell'esecutivo dell'Aned. Opere
di Bruno Vasari: Mauthausen, bivacco della morte, Milano 1945.

SILVIA VEGETTI FINZI
"Silvia Vegetti Finzi e' nata a Brescia il 5 ottobre 1938. Laureatasi in
pedagogia, si e' specializzata in psicologia clinica presso l'Istituto di
psicologia dell'Universita' cattolica di Milano. All'inizio degli anni '70
ha partecipato a una vasta ricerca internazionale, progettata dalle
Associazioni Iard e Van Leer, sulle cause del disadattamento scolastico.
Inoltre ha lavorato come psicoterapeuta dell'infanzia e della famiglia nelle
istituzioni pubbliche. Dal 1975 e' entrata a far parte del Dipartimento di
Filosofia dell'Universita' di Pavia ove attualmente insegna psicologia
dinamica. Dagli anni '80 partecipa al movimento femminista, collaborando con
la "Universita' delle donne Virginia Woolf" di Roma e con il Centro
documentazione donne di Firenze. Nel 1990 e' tra i fondatori della Consulta
(laica) di bioetica. Dal 1986 e' pubblicista del "Corriere della Sera" e
successivamente anche di "Io donna" e di "Insieme". Fa parte del comitato
scientifico delle riviste: "Bio-logica", "Adultita'", "Imago ricercae",
nonche' dell'Istituto Gramsci di Roma, della "Casa della cultura" di Milano,
della "Libera universita' dell'autobiografia" di Anghiari. E' membro
dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, della Societa'
italiana di psicologia; della Societe' internationale d'histoire de la
psychoanalyse. Nel 1998 ha ricevuto, per i suoi scritti di psicoanalisi, il
premio nazionale "Cesare Musatti", e per quelli di bioetica il premio
nazionale "Giuseppina Teodori". Sposata con lo storico della filosofia
antica Mario Vegetti, ha due figli adulti, Valentina e Matteo" (questa
notizia biografica abbiamo estratto dal sito dell'Enciclopedia multimediale
delle scienze filosofiche: www.emsf.rai.it). Opere di Silvia Vegetti Finzi:
(a cura di), Il bambino nella psicoanalisi, Zanichelli, Bologna 1976; (con
L. Bellomo), Bambini a tempo pieno, Il Mulino, Bologna 1978; (con altri),
Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1982; Storia della
psicoanalisi, Mondadori, Milano 1986; La ricerca delle donne (1987);
Bioetica, 1989; Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre,
Mondadori, Milano 1990; (a cura di), Psicoanalisi al femminile, Laterza,
Roma-Bari 1992; Il romanzo della famiglia. Passioni e ragioni del vivere
insieme, Mondadori, Milano 1992; (con altri), Questioni di Bioetica,
Laterza, Roma-Bari 1993; (con Anna Maria Battistin), A piccoli passi. La
psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994;
Freud e la nascita della psicoanalisi, 1994; (con Marina Catenazzi),
Psicoanalisi ed educazione sessuale, Laterza, Roma-Bari 1995; (con altri),
Psicoanalisi ed identita' di genere, Laterza, Roma-Bari 1995; (con Anna
Maria Battistin), I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai
cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano 1996; (con Silvia Lagorio, Lella
Ravasi), Se noi siamo la terra. Identita' femminile e negazione della
maternita', Il Saggiatore, Milano 1996; (con altri), Il respiro delle donne,
Il Saggiatore, Milano 1996; Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura
e scienza, Mondadori, Milano 1997; (con altri), Storia delle passioni,
Laterza, Roma-Bari 1997; Il fantasma del patriarcato, 1997; (con altri),
Fedi e violenze, Rosenberg & Sellier, 1997; (con Anna Maria Battistin),
L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano, 2000. Collabora
inoltre con le riviste filosofiche: "Aut Aut" e "Iride". Molti suoi scritti
sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco e spagnolo.

CLAUDINE VEGH
Psichiatra, studiosa della Shoah. Opere di Claudine Vegh: Non gli ho detto
arrivederci. I figli dei deportati parlano, Giuntina, Firenze 1981.

RODOLFO VENDITTI
Nato a Ivrea nel 1925, docente universitario e magistrato, ha pubblicato
vari libri in cui ha analizzato in chiave critica la legislazione penale
militare alla luce dei principi costituzionali e in cui ha dedicato ampio
spazio allo studio dell'obiezione di coscienza al servizio militare. Opere
di Rodolfo Venditti: L'obiezione di coscienza al servizio militare,
Giuffre', Milano 1981 (nuova ed. 1994; terza edizione 1998, dopo la nuova
legge di quell'anno); Le ragioni dell'obiezione di coscienza, Edizioni
Gruppo Abele, Torino 1986; Giustizia come servizio all'uomo. Riflessioni di
un magistrato sul lavoro del giudice, Elle Di Ci, Leumann-Torino 1995; La
difesa popolare nonviolenta: storia, teoria, esempi concreti. Aperture
dell'ordinamento giuridico italiano, Eirene, Studi per la pace, Bergamo
1996; Legge e liberta'. I giovani, la legalita', la giustizia, Fondazione
Italiana per il Volontariato, 1998; segnaliamo anche la sua aggraziata e
felice Piccola guida alla grande musica, Sonda, Torino 1990, in piu'
volumetti.

FRANCO VENTURI
Nato a Roma nel 1914, figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi (uno
dei pochissimi docenti universitari che rifiutarono il giuramento di
fedelta' al fascismo), esule, giovanissimo collaboratore di Rosselli ed
autorevole esponente di "Giustizia e Liberta'", prigioniero nelle carceri di
Franco e di Mussolini, combattente antifascista, dirigente della Resistenza.
Docente e storico illustre. E' deceduto a Torino nel 1994. Opere di Franco
Venturi: Giovinezza di Diderot, Sellerio, Palermo; Il populismo russo, Le
origini dell'Enciclopedia, Utopia e riforma nell'Illuminismo, il monumentale
Settecento riformatore, tutti presso Einaudi, Torino. Sempre Einaudi ha
pubblicato nel 1996 una raccolta di scritti politici di Venturi, La lotta
per la liberta'. Opere su Franco Venturi: chi studia il Settecento europeo o
il populismo russo non puo' non far riferimento alle ricerche di Venturi.
Due saggi-testimonianza di Vittorio Foa ed Alessandro Galante Garrone, ed
una nota introduttiva e biografica di Leonardo Casalino, aprono il sopra
citato volume La lotta per la liberta'. A Venturi e' dedicato il fascicolo
dell'agosto 1996 (a. CVIII, fasc. II-III) della "Rivista storica italiana",
di cui era stato direttore.

LIONELLO VENTURI
Illustre critico e storico dell'arte (1885-1961), figlio di Adolfo
(anch'egli grande storico dell'arte) e padre di Franco (il grande storico);
fu uno dei dodici docenti universitari che rifiutarono il giuramento di
fedelta' al fascismo e scelse l'esilio fino alla Liberazione. Opere di
Lionello Venturi: Il gusto dei primitivi (1926); Cezanne (1936); Storia
della critica d'arte (edizione in inglese 1936, edizione italiana 1946); Gli
archivi dell'impressionismo (1939); Pittori moderni (1946); Marc Chagall
(1956); La pittura italiana dalle origini al XIII secolo (con A. Maiuri,
1959). Opere su Lionello Venturi: per l'aspetto che qui piu' ci interessa
cfr. Giorgio Boatti, Preferirei di no, Einaudi, Torino 2001.

CLAUDIO VERCELLI
Giornalista, ricercatore, redattore del mensile "Shalom". Opere di Claudio
Vercelli: Memorie d'acciaio, Israt, Asti 2004; Gli altri Olocausti,
Giuntina, Firenze 2005.

PIERRE VIDAL-NAQUET
Nato a Parigi nel 1930, illustre studioso dell'antichita' classica,
direttore di studi all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, con
Marcel Detienne e Jean-Pierre Vernant e' uno dei fondatori del Centre de
recherche comparee sur les societes anciennes. E' stato tra gli
intellettuali francesi piu' impegnati contro la guerra d'Algeria. Opere di
Pierre Vidal-Naquet: Lo stato di tortura, Bari 1963; Il buon uso del
tradimento, Editori Riuniti, Roma 1980; Gli ebrei, la memoria e il presente,
Editori Riuniti, Roma 1985; Il cacciatore nero, Editori Riuniti, Roma 1988;
Gli assassini della memoria, Editori Riuniti, Roma 1993; con Jean-Pierre
Vernat, Mito e tragedia nell'antica Grecia, Einaudi, Torino 1976.

AMEDEO VIGORELLI
Amedeo Vigorelli (1950) e' docente di filosofia morale all'Universita' di
Milano, studioso di filosofia italiana contemporanea e di filosofia classica
tedesca. Tra le opere di Amedeo Vigorelli: L'esistenzialismo positivo di
Enzo Paci. Una biografia intellettuale (1929-1950), Franco Angeli, Milano
1987; Piero Martinetti. La metafisica civile di un filosofo dimenticato,
Bruno Mondadori, Milano 1998; Il riso e il pianto. Introduzione a
Schopenhauer, Guerini, Milano 1998.

TULLIO VINAY
Pastore valdese (1909-1996), "giusto delle nazioni" per aver salvato molte
vite dalla Shoah, fondatore della sezione italiana del Movimento
Internazionale della Riconciliazione, animatore di straordinarie esperienze
di pace e di solidarieta' (Agape, Riesi), parlamentare, una figura
indimenticabile di costruttore di pace, di amico della nonviolenza. Scritti
su Tullio Vinay: un sintetico profilo e' quello scritto da Giuseppe Marasso
in AA. VV., Le periferie della memoria. Profili di testimoni di pace,
Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999.

FIORA VINCENTI
Scrittrice e saggista.Opere di Fiora Vincenti: segnaliamo particolarmente
Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1973; Lalla Romano, La
Nuova Italia, Firenze 1974.

GIULIO VITTORANGELI
Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it), nato a Tuscania
(Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre nei movimenti della sinistra
di base e alternativa, ecopacifisti e di solidarieta' internazionale, con
una lucidita' di pensiero e un rigore di condotta impareggiabili; e' il
responsabile dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso
numerosi convegni ed occasioni di studio e confronto, ed e' impegnato in
rilevanti progetti di solidarieta' concreta; ha costantemente svolto anche
un'alacre attivita' di costruzione di occasioni di incontro, coordinamento,
riflessione e lavoro comune tra soggetti diversi impegnati per la pace, la
solidarieta', i diritti umani. Ha svolto altresi' un'intensa attivita'
pubblicistica di documentazione e riflessione, dispersa in riviste ed atti
di convegni; suoi rilevanti interventi sono negli atti di diversi convegni;
tra i convegni da lui promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati
gli atti segnaliamo, tra altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e
le altre, Viterbo, ottobre 1995; Innamorati della liberta', liberi di
innamorarsi. Ernesto Che Guevara, la storia e la memoria, Viterbo, gennaio
1996; Oscar Romero e il suo popolo, Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica
desaparecido, Celleno, luglio 1996; Primo Levi, testimone della dignita'
umana, Bolsena, maggio 1998; La solidarieta' nell'era della globalizzazione,
Celleno, luglio 1998; I movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da
soggetto culturale a soggetto politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa
Luxemburg, una donna straordinaria, una grande personalita' politica,
Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra neoliberismo e catastrofi naturali,
Celleno, luglio 1999; La sfida della solidarieta' internazionale nell'epoca
della globalizzazione, Celleno, luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta'
internazionale, Celleno, luglio 2001; America Latina: il continente
insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per anni ha curato una rubrica di
politica internazionale e sui temi della solidarieta' sul settimanale
viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha cessato le pubblicazioni nel 1997).
Cura il notiziario "Quelli che solidarieta'".

ELIO VITTORINI
Scrittore italiano (Siracusa 1908 - Milano 1966), prese parte alla
Resistenza; promotore di cultura, consulente editoriale, fondo' la rivista
"Il politecnico" e con Italo Calvino "Il menabo'", animatore di una cultura
democratica intesa come impegno civile. Opere di Elio Vittorini: si leggano
almeno i romanzi Conversazione in Sicilia, e Uomini e no; la celebre e
travagliata antologia Americana; per la saggistica cfr. il Diario in
pubblico; ed ovviamente la collezione de "Il politecnico". Opere su Elio
Vittorini: Sandro Briosi, Elio Vittorini, La Nuova Italia, Firenze; Sergio
Pautasso, Guida a Vittorini, Rizzoli, Milano.

ITALA VIVAN
Studiosa e docente universitaria di letteratura comparata; ha svolto
ricerche sulle societa' coloniali anglofone e sulla transizione al
postcolonialismo, analizzandone le espressioni letterarie e le forme
culturali; e' stata osservatrice internazionale durante le elezioni del 1994
in Sudafrica; ha dedicato particolare attenzione alle letturature africane e
all'impegno contro il pregiudizio e le persecuzioni razziste. Tra le opere
di Itala Vivan: Caccia alle streghe nell'America puritana, Rizzoli, Milano
1972; Interpreti rituali, Dedalo, Bari 1978; (a cura di), Il nuovo
Sudafrica, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996.

DANIEL VOGELMANN
Editore, traduttore, studioso. Attraverso la sua casa editrice, La Giuntina
di Firenze, ha particolarmente contribuito a tener viva la memoria della
Shoah. Ha pubblicato libri di fondamentale importanza, tra gli altri di
Guenther Anders, Vladimir Jankelevitch, Elie Wiesel. Nella bibliografia in
lingua italiana che fa memoria della Shoah le opere edite dalla Giuntina
costituiscono un contributo decisivo.

KLAUS VOIGT
Storico, docente universitario a Berlino. Opere di Klaus Voigt: Il rifugio
precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, 2 voll., La Nuova Italia,
Firenze 1993-1996.

VITO VOLTERRA
Matematico e fisico insigne (Ancona 1860 - Roma 1940), docente
univeristario, senatore, accademico dei Lincei, fu uno dei dodici docenti
universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo. Opere su
Vito Volterra: qui segnaliamo almeno Giorgio Boatti, Preferirei di no,
Einaudi, Torino 2001.

ANDRZEJ WAJDA
Regista cinematografico polacco (Suwalki 1926), giovanissimo prese parte
alla lotta antinazista. Opere di Andrzej Wajda: tra i suoi film segnaliamo
particolarmente I dannati di Varsavia (1957), un episodio della lotta
antinazista; il classico Cenere e diamanti (1958); L'uomo di marmo (1977) e
L'uomo di ferro (1981), sulla memoria e la lotta degli operai contro il
regime e la repressione; Dottor Korczak (1990) sulla figura del grande
educatore vittima dei nazisti. Opere su Andrzej Wajda: Paolo D'Agostini,
Andrzej Wayda, Il Castoro Cinema, Milano.

SIMONE WEIL
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa,
militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria,
operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti,
lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a
lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione,
sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna
come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della
Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora:
radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del
1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe
imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli
o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come
vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil:
tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti
pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici
(e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti
le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione
italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La
condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita',
SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni
precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e
dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi),
Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali
i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo
Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone
Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr.
AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985;
Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone
Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie
Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele,
Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna
1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994.

KURT WEILL
Compositore tedesco (Dessau 1900 - New York 1950), esule antinazista, e'
l'autore delle musiche di alcuni capolavori del teatro brechtiano.

MAX WEINREICH
Max Weinreich (1893-1969), nato in Lettonia, si e' laureato in filologia
germanica specializzandosi nella storia della lingua yiddish; nel 1925 e'
stato tra i fondatori dello Yivo, Institute for Jewish Research, di cui ha
diretto le ricerche per quattordici anni; autore di molte pubblicazioni, la
piu' importante delle quali e' una storia della lingua yiddish in quattro
volumi. Opere di Max Weinreich: I professori di Hitler: il ruolo
dell'universita' nei crimini contro gli ebrei, Il Saggiatore, Milano 2003.

PETER WEISS
Scrittore tedesco dell'emigrazione (Nowawes 1916 - Stoccolma 1982), di forte
impegno democratico. Opere di Peter Weiss: segnaliamo particolarmente:
Congedo dai genitori e Punto di fuga (fortemente autobiografici), La
persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat. (e' il noto lavoro teatrale
Marat/Sade), L'istruttoria (un terribile "oratorio" in undici canti,
costruito testualmente sulle testimonianze contenute nei verbali del
processo di Francoforte a parte del personale dirigente di Auschwitz),
Trotskij in esilio, Hoelderlin, tutti presso Einaudi. Di altri testi,
perlopiu' teatrali e di ascendenza brechtiana, e' altresi' apprezzabile
l'impegno anticolonialista ed antimperialista, sebbene essi ci sembrino meno
efficaci. Opere su Peter Weiss: per una prima introduzione cfr. Antonio
Pasinato, Invito alla lettura di Peter Weiss, Mursia.

ELIE WIESEL
Elie Wiesel, nato nel 1928 a Sighet in Transilvania, venne deportato ad
Auschwitz e Buchenwald. Dopo la guerra e' stato giornalista, scrittore,
testimone impegnato per i diritti umani, premio Nobel per la pace. Tra le
opere di Elie Wiesel si vedano in particolare i due volumi delle memorie
Tutti i fiumi vanno al mare, Bompiani, Milano 1996; ... E il mare non si
riempie mai, Bompiani, Milano 1998, 2003. Tra i suoi molti libri e'
indispensabile leggere innanzitutto almeno La notte, Giuntina, Firenze 1980.
Segnaliamo anche almeno il colloquio tra Jorge Semprun ed Elie Wiesel,
Tacere e' impossibile, Guanda, Parma 1996

SIMON WIESENTHAL
Sopravvissuto a Mauthausen, ha dedicato la sua vita all'impegno per rendere
giustizia alle vittime della Shoah ed a tenerne viva la memoria. Opere di
Simon Wiesenthal: Giustizia, non vendetta, Mondadori, Milano 1989.

ANNETTE WIEVIORKA
Dirige il Centro nazionale per la ricerca scientifica alla Sorbona di
Parigi. Impegnata contro il razzismo. Ha pubblicato vari volumi
sull'ebraismo e sulla Shoah. Opere di Annette Wieviorka: in italiano cfr.
Auschwitz spiegato a mia figlia, Einaudi, Torino 1999.

MICHEL WIEVIORKA
Sociologo, nato nel 1946, docente alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences
Sociales di Parigi, dove dirige il Centre d'analyse et d'intervention
sociologiques, autore di importanti studi sul razzismo. Opere di Michel
Wieviorka: in italiano cfr. Lo spazio del razzismo, Il Saggiatore, Milano
1993, e la recente sintesi Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000.

LOUIS WIRTH
Louis Wirth, nato nel 1897 nel villaggio tedesco di Gemuenden da una
famiglia ebraica ortodossa, si trasferisce nel 1911 da uno zio negli Stati
Uniti, dapprima ad Omaha (Nebraska), e tre anni dopo a Chicago;
all'universita' di Chicago si laurea nel 1925 con una tesi sugli ebrei di
Chicago, Il ghetto; dal 1940 fino alla morte, avvenuta nel 1952, insegno'
sociologia all'universita' di Chicago e fu fortemente impegnato per la
democrazia e contro il razzismo. Opere di Louis Wirth: Il ghetto, Comunita',
Milano 1968.

ROBERT S. WISTRICH
Docente all'Universita' di Gerusalemme. Opere di Robert S. Wistrich:
Antisemitism, London 1991; Gli ebrei di Vienna, 1848-1916. Identita' e
cultura nella capitale di Francesco Giuseppe, Rizzoli, Milano 1994; Hitler e
l'Olocausto, Rizzoli, Milano 2003.

CHRISTA WOLF
Christa Wolf, nata nel 1929, e' considerata la maggiore scrittrice tedesca
contemporanea; impegnata nel movimento femminista e pacifista. Tra le opere
di Christa Wolf segnaliamo almeno Il cielo diviso (1963), Edizioni e/o, Roma
1983, poi Mondadori, Milano 1987; Riflessioni su Christa T. (1968), Mursia,
Milano 1973, poi Edizioni e/o, Roma 2003; Modelli infantili (1975); Nessun
luogo. Da nessuna parte (1979), Edizioni e/o, Roma; Cassandra (1983),
Edizioni e/o, Roma 1984; Premesse a Cassandra (1983), Edizioni e/o, Roma
1984; Medea. Voci (1996), Edizioni e/o, Roma 1996. Opere su Christa Wolf:
Joerg Magenau, Christa Wolf. Una biografia, Edizioni e/o, Roma.

STUART J. WOOLF
Storico inglese (e primo traduttore inglese delle opere di Primo Levi).
Opere di Stuart J. Woolf: (a cura di), Il fascismo in Europa, Laterza,
Roma-Bari 1984.

VIRGINIA WOOLF
Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra
nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande
rilievo, oltre alle sue opere letterarie scrisse saggi di cui alcuni
fondamentali per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei
punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di
liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state
tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi  (in due volumi,
comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora
Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro)
e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla
Newton Compton di Roma. Tra i saggi due sono particolarmente importanti per
una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993;
Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987. Numerosissime sono le opere su
Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti,
Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia,
Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980. segnaliamo
anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in
Mimesis, Einaudi, Torino 1977.

ABRAHAM B. YEHOSHUA
Scrittore israeliano nato a Gerusalemme nel 1936, docente di letteratura
comparata all'Universita' di Haifa, impegnato per la pace e i diritti umani.
Tra le opere di Abraham B. Yehoshua: i suoi romanzi sono: L'amante (1977),
Un divorzio tardivo (1982), Cinque stagioni (1987), Il signor Mani (1990),
Ritorno dall'India (1994), Viaggio alla fine del millennio (1997), La sposa
liberata (2002), Tre giorni e un bambino (2003) e Il responsabile delle
risorse umane (2004), tradotti in Italia da Einaudi, che ha anche pubblicato
Il lettore allo specchio (2003), Tutti i racconti (1999), i saggi Il potere
terribile di una piccola colpa, Etica e letteratura (2000), la commedia
Possesso (2001), gli articoli Diario di una pace fredda (1996) e il saggio
Antisemitismo e sionismo (2004). Presso altri editori italiani sono apparsi:
Il poeta continua a tacere, La Giuntina, Firenze 1987, poi anche Mondadori e
Leonardo; Elogio della normalita', La Giuntina, Firenze 1991; Ebreo,
israeliano, sionista: concetti da precisare, Edizioni e/o, Roma 2000 (saggio
estratto da Elogio della normalita').

YOSEF HAYIM YERUSHALMI
Illustre storico della cultura ebraica. Opere di Yosef Hayim Yerushalmi:
Zakhor. Storia ebraica e memoria ebraica, Pratiche, Parma 1983.

CHIARA ZAMBONI
Chiara Zamboni e' docente di filosofia del linguaggio all'Universita' di
Verona, partecipa alla comunita' filosofica femminile di "Diotima". Tra le
opere di Chiara Zamboni: Favole e immagini della matematica, Adriatica,
1984; Interrogando la cosa. Riflessioni a partire da Martin Heidegger e
Simone Weil, IPL, 1993; L'azione perfetta, Centro Virginia Woolf, Roma 1994;
La filosofia donna, Demetra, Colognola ai Colli (Vr) 1997.

MARÍA ZAMBRANO
Maria Zambrano, insigne pensatrice spagnola (1904-1991), allieva di Ortega y
Gasset, antifranchista, visse a lungo in esilio. Tra le sue opere tradotte
in italiano cfr. almeno: Spagna: pensiero, poesia e una citta', Vallecchi,
Firenze 1964; I sogni e il tempo, De Luca, Roma 1964; Chiari del bosco,
Feltrinelli, Milano 1991; I beati, Feltrinelli, Milano 1992; La tomba di
Antigone. Diotima di Mantinea, La Tartaruga, Milano 1995; Verso un sapere
dell'anima, Cortina, Milano 1996; La confessione come genere letterario,
Bruno Mondadori, Milano 1997; All'ombra del dio sconosciuto. Antigone,
Eloisa, Diotima, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1997; Seneca, Bruno
Mondadori, Milano 1998; Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna 1998.
L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999. Dell'aurora, Marietti, Genova
2000; Delirio e destino, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000; Persona e
democrazia. La storia sacrificale, Bruno Mondadori, Milano 2000; L' uomo e
il divino, Edizioni Lavoro, Roma 2001; Le parole del ritorno, Citta' Nuova,
Roma 2003. Opere su Maria Zambrano: un buon punto di partenza e' il volume
monografico Maria Zambrano, pensatrice in esilio, "Aut aut" n. 279,
maggio-giugno 1997, e il recente libro di Annarosa Buttarelli, Una filosofa
innamorata. Maria Zambrano e i suoi insegnamenti, Bruno Mondadori, Milano
2004.

STEFANO ZAMPIERI
Nato a Venezia nel 1960, laureato in filosofia, si occupa di estetica
letteraria. Opere di Stefano Zampieri: Il flauto d'osso. Lager e
letteratura, Giuntina, Firenze 1996.

ALDO ZARGANI
Nato a Torino nel 1933, testimone della Shoah, scrittore, dirigente Rai.
Opere di Aldo Zargani: Per violino solo, Il Mulino, Bologna; Certe promesse
d'amore, Il Mulino, Bologna.

SABINE ZEITOUN
Storica, direttrice del "Centro di storia della Resistenza e della
Deportazione" di Lione.

BRUNO ZEVI
Nato a Roma nel 1918, studi internazionali, illustre architetto e studioso
dell'architettura e dell'urbanistica, antifascista, partecipa alla
Resistenza nelle file del Partito d'Azione, e' deceduto nel gennaio 2000.
Intellettuale di straordinaria cultura e di grande impegno civile. Opere di
Bruno Zevi: tra i suoi numerosissimi libri segnaliamo almeno
introduttivamente, Zevi su Zevi, Marsilio, Venezia 1993; la serie delle
Cronache di architettura, in 24 volumi presso Laterza, Bari; Editoriali di
architettura, Einaudi, Torino 1979. Dal sito dell'Anpi di Roma riprendiamo
la scheda biografica a Zevi dedicata: "La persona: Storico e critico
dell'architettura, docente universitario. Nato a Roma il 22 gennaio del 1918
in una delle piu' antiche famiglie ebree della capitale, da Guido e Ada
Bondi. L'ingegnere Guido Zevi entro' nell'amministrazione capitolina al
tempo del grande sindaco Nathan fino al grado di ingegnere-capo. Ebbe nel
1920 e 1921 due medaglie d'oro dalla Giunta Municipale per la sua dedizione
e la sua competenza. Con l'avvento del fascismo e di fronte ai sintomi della
corruzione si dimise. La persecuzione degli ebrei negli anni Trenta
rafforzo' la sua adesione al sionismo e lo porto' alla vice-presidenza
dell'Unione delle Comunita' Israelitiche Italiane. Nel 1940 i genitori di
Bruno raggiunsero le due figlie Adriana Zevi Milano e Marcella Zevi Sonnino
trasferitesi nella Palestina ebraica. L'ingegnere Guido riprese da zero la
nuova vita a Ramatayim, sobborgo di Tel Aviv. Li' mori' nel 1975 e li'
riposa insieme alla moglie Ada, scomparsa nel 1946. Bruno Zevi ha cospirato
contro il fascismo gia' negli anni del liceo Tasso, compagno di banco di
Mario Alicata, amico di Paolo Alatri e Carlo Cassola. Il 2 ottobre del 1935,
il giorno in cui Mussolini annuncio' la guerra contro l'Etiopia, Zevi era a
piazza Venezia, proprio insieme a Cassola e Alicata. Dira' molti anni dopo
che proprio quel discorso, cosi' carico di retorica e di nazionalismo, fu la
molla che fece scattare il suo antifascismo. Parte dei giovani che in quegli
anni parteciparono, come dissenzienti, alle manifestazioni culturali del
fascismo confluiranno nel Partito comunista (Alicata, Alatri, Cassola, Aldo
Natoli, Ruggero Zangrandi, Paolo Bufalini). Altri, come Zevi, seguace di
Carlo Rosselli, approderanno invece alle rive liberalsocialiste, in uno dei
rami del movimento "Giustizia e liberta'". Durante la guerra di Spagna, alla
quale partecipava la colonna italiana promossa da Carlo Rosselli, aiuto' a
raccogliere fondi per il fronte democratico e maturo' profondamente il suo
anticomunismo alla notizia dell'assassinio dell'anarchico Berneri a
Barcellona nel maggio 1937 da parte dei comunisti. Per le leggi razziali del
'38 fu esonerato dal servizio militare che stava compiendo come allievo
ufficiale del Genio. Dato il clima antiebraico, si trasferi' a Londra nel
1939, dove frequento' il terzo anno di Architettura, dopo il biennio a Roma,
e porto' avanti l'attivita' politica antifascista con Carlo Ludovico
Ragghianti. Nel gennaio del 1940 a Parigi conobbe i dirigenti del movimento
Giustizia e Liberta' Emilio Lussu, Alberto Cianca, Aldo Garosci, e, da poco
arrivato, Tullio Ascarelli. Il mese dopo si trasferi' a New York per
continuare gli studi universitari e portare avanti la lotta antifascista con
Lionello Venturi, Veniero Spinelli, Franco Modigliani, Aldo Garosci, Gaetano
Salvemini. Quello stesso anno, Zevi torno' in Italia sotto falso nome per
ristabilire i contatti con i compagni di Giustizia e liberta'. Tornato a New
York, in dicembre sposo' Tullia Calabi, milanese, ebrea, che condivideva e
condividera' sempre il suo impegno antifascista, la fede giellista ed
azionista. Membro attivo della "Mazzini Society", diresse i "Quaderni
italiani", considerati la continuazione di quelli parigini di Carlo
Rosselli, e intanto nel '41 si laureo' in architettura a Harvard con Walter
Gropius, scoprendo con Wright il valore della liberta' dell'architettura.
Con la ripresa dei Quaderni fu ricostituito il movimento Giustizia e
Liberta' negli Stati Uniti. Uscirono quattro fascicoli dal gennaio 1942 al
1944, quando i principali redattori erano gia' rientrati in Europa. Il terzo
era dedicato tutto alla partecipazione antifascista alla guerra di Spagna.
La redazione era presso l'abitazione di Bruno Zevi a Boston. Proseguiva
l'azione politica volta a dimostrare all'opinione pubblica americana che
Italia e fascismo erano termini antitetici: si utilizzarono trasmissioni
radio a Boston nel 1942 e la Nbc di New York nel 1943. Il 30 giugno 1943
Alberto Cianca, Aldo Garosci, Alberto Tarchiani e Bruno Zevi si imbarcarono
per l'Europa sulla nave "Queen Mary" spogliata del suo arredo per
trasportare quindicimila soldati e il loro armamento, esposti a possibili
attacchi di sottomarini tedeschi, perche' senza adeguata scorta. Giunti in
Inghilterra si attivo' la radio clandestina Giustizia e Liberta', che
trasmetteva giorno e notte attaccando il regime e la monarchia e affiancando
i primi nuclei partigiani. Dal Messico arrivarono Leo Valiani e Bruno
Pierleoni. Tutti i compagni partirono per l'Italia, dopo lo sbarco degli
Alleati nella penisola e per la radio clandestina resto' solo Zevi:
"Malgrado le proteste, la scelta cadde su di me: avevo un timbro di voce
cosi' acuto da superare il sibilo che i fascisti sovrapponevano alle nostre
trasmissioni". Dopo qualche settimana il generale Eisenhower dette ordine di
sopprimere radio Giustizia e Liberta', perche' "dannosa agli obiettivi degli
alleati", che andavano verso un compromesso con la monarchia. Non potendo
muoversi dall'Inghilterra, perche' impedito, Zevi fu capo-progettista dei
campi militari per l'invasione della Normandia. Divenne amico di Arthur
Koestler, Renato e Piero Treves, Ruggero Orlando e degli esponenti della
sinistra laburista del movimento "Common Wealth" di tendenza
liberalsocialista. Il 31 luglio 1944 rientro' a Roma e si iscrisse subito al
Partito d'Azione, che diverra' il suo unico vero partito. Resto' nel partito
dopo la scissione del 1946, malgrado la stima per Parri, La Malfa,
Ragghianti; partecipo' alle elezioni romane nella lista "Blocco del Popolo";
non voto' per lo scioglimento del Partito d'Azione nel 1947 e per la
confluenza nel Psi. Dopo aver assistito al crollo del Partito d'Azione,
continuo' a essere un animatore della politica italiana. Convinto
anticomunista e altrettanto convinto antidemocristiano, Zevi e' stato,
sempre, al fianco della sinistra. Di una sinistra che avrebbe voluto piu'
combattiva, piu' aspra, piu' decisa nella difesa dei valori del socialismo
democratico. Nei primi anni della Ricostruzione italiana il suo contributo
fu travolgente. Fondo' l'Apao (Associazione per l'architettura organica),
cenacolo di lotte e dibattiti, di speranze politiche e architettoniche che
si erano travasate nella ricostruzione italiana. Capeggio' l'azione dei
giovani architetti romani per fermare la costruzione "archi e colonne" della
testata della Stazione Termini; contemporaneamente con Mario Ridolfi e Pier
Luigi Nervi partecipo' alla stesura del Manuale dell'Architetto,
indispensabile strumento di aggiornamento professionale per i progettisti
italiani. Co-diresse "Metron", che vedra' importanti scritti dei piu'
anziani Luigi Piccinato e Giuseppe Samona', nel 1955 fonda "L'architettura"
e tenne una rubrica su "L'Espresso" da cui affiancava settimanalmente le
battaglie architettoniche e urbanistiche che conduceva anche attraverso
l'InArch (Istituto nazionale di architettura) e l'Inu (Istituto nazionale di
urbanistica) di Adriano Olivetti. Collaboro' anche con alcuni governi
dell'epoca: fu alla Direzione dell'Ufficio urbanistico del sottosegretariato
alle Belle Arti durante il governo Parri nel 1945, membro del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici, sezione Urbanistica, membro della Commissione
nazionale per la Programmazione Economica nel 1963, con Ugo La Malfa al
Bilancio e Fiorentino Sullo (uno dei pochi democristiani stimati da Zevi) ai
Lavori Pubblici. Col movimento di "Unita' popolare" partecipo' nel '53 alla
lotta contro la "legge truffa" e tento' di far rivivere gli ideali dispersi
del Partito d'Azione con la costruzione di un terzo polo della sinistra, ne'
comunista ne' clericale. Membro del Comitato centrale del Partito Socialista
Unificato nel 1966, e' stato sempre vicino all'azione di Danilo Dolci in
Sicilia, al Centro Studi e Iniziative di Trappeto, partecipando alla marcia
contro la mafia nel 1967 nella Sicilia Occidentale. A Zevi fu affidata la
commemorazione di Paolo Rossi, studente-architetto, membro della Federazione
Giovanile Socialista, morto il 27 aprile 1966, in seguito agli scontri coi
neofascisti, avvenuti nella citta' universitaria. Ha retto per 30 anni la
cattedra di Storia dell'architettura nelle universita' di Venezia e La
Sapienza di Roma. E' stato segretario generale dell'Istituto Nazionale di
Urbanistica dal 1952 al 1968 e vicepresidente dell'Istituto Nazionale di
Architettura dalla sua fondazione, nel 1959. La grande ondata studentesca
del 1968 lo vedra' appassionatamente accanto ai suoi allievi, al punto da
essere incriminato per apologia di reato. Altrettanto passionale, poco dopo,
la sua scomunica degli eccessi del movimento studentesco. Clamorose le sue
dimissioni per protesta contro una universita' che egli giudicava "di massa
e classista". Ha fondato nel 1976 Teleroma 56, la prima stazione televisiva
indipendente che trasmetteva a Roma. Riavvicinatosi ai socialisti, che
dichiaravano di richiamarsi a Rosselli e al liberalsocialismo, nel 1983 si
presento' candidato del Partito Socialista Italiano alle elezioni nazionali.
Successivamente, entro' nel partito radicale, condividendone le battaglie
libertarie. Nel 1987 fu eletto deputato per il Partito Radicale nella
circoscrizione Venezia-Treviso. Nel 1988 fu eletto presidente del Partito
Radicale. Nel 1991 si e' dimesso da presidente del Partito Radicale e fu
nominato presidente d'onore. Non condividendo le scelte  della Lista
Pannella e della Lista Bonino, e l'alleanza con la destra, ha appoggiato il
centrosinistra, sostenendo attivamente nel '97 la candidatura di Rutelli al
Campidoglio. Il 28 dicembre 1998 fondo' a Roma il Partito d'Azione
Liberalsocialista, con simbolo e programma nuovi, con Aldo Rosselli e
Giorgio Parri. L'ultima battaglia Bruno Zevi l'ha condotta come presidente
del Partito radicale quando Marco Pannella e  Emma Bonino hanno cercato di
far passare l'accordo col razzista Le Pen per costituire un gruppo
parlamentare comune a Strasburgo. E' morto a Roma il 9 gennaio del 2000.
L'opera: Architetto, storico e teorico dell'architettura, ha privilegiato
l'attivita' storico-critica rispetto a quella di progettista. Divulgatore
dell'opera dell'architetto americano Frank Lloyd Wright e dell'architettura
organica ha scritto molte opere. E' stato segretario generale dell'Istituto
Nazionale di Urbanistica (con Adriano Olivetti presidente) dal 1952 al 1968
e vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Architettura dalla sua
fondazione, nel 1959. Accademico di San Luca e laurea honoris causa di varie
universita' (tra le quali Buenos Aires, Haifa, Michigan) ha presieduto il
Comitato Internazionale Critici di Architettura (Cica). Ha diretto la
rivista "L'architettura - cronache e storia", fondata nel 1955, e per
decenni ha curato la rubrica di architettura del settimanale "L'Espresso".
E' stato anche responsabile della collana "Universale di architettura".
Nelle opere urbanistiche e di edilizia progettate con il suo contributo
figurano, tra le altre, la stazione ferroviaria di Napoli (1955-65); il
quartiere Pastena di Salerno (1960); il progetto per il ponte Garibaldi a
Roma (1960); la biblioteca "Luigi Einaudi" di Dogliani (Cuneo); gli studi
per l'asse attrezzato e i nuovi centri direzionali di Roma (1975); il piano
regolatore di Benevento (1985-90); la sistemazione delle aree ferroviarie di
Firenze. Ha progettato anche il padiglione italiano per l'Expo di Montreal
del 1967. Tra le sue numerose pubblicazioni, tradotte in oltre venti lingue,
vanno ricordate: Saper vedere l'architettura, del 1948, arrivata nel 1977
alla ventesima edizione; Architettura in nuce, del 1960; Erich Mendelsohn:
opera completa, del 1964; Storia dell'architettura moderna del 1950;
Pretesti di critica architettonica, del 1983; Zevi su Zevi, del 1993;
Leggere, scrivere, parlare architettura, del 1996; Storia e Controstoria
dell'architettura in Italia".

TULLIA ZEVI
Giornalista ed intellettuale di forte impegno civile. Riportiamo la seguente
scheda estratta dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze
filosofiche: "Tullia Zevi e' nata a Milano. Dopo aver compiuto studi
classici, ha frequentato per un anno la Facolta' di Filosofia
dell'Universita' di Milano, iscrivendosi in seguito alla Sorbona di Parigi,
alla Juillard School of Music di New York e al Radcliff College (Cambridge,
Mass.). Dal 1978 al 1983 e' stata vicepresidente della Comunita' Ebraica
Italiana, di cui e' stata eletta presidente - unica donna ad aver mai
assunto questa carica - nel 1983. E' vicepresidente dello European Jewish
Congress e membro dell'Esecutivo dello European Congress of Jewish
Communities. E' stata corrispondente per il quotidiano israeliano "Maariv"
(dal '60 al '93), per il settimanale londinese "The Jewish Chronicle" (dal
'63 al '93), per la "Jewish Telegraphic Agency" (dal '48 al '63) e per il
"Religious News Service" di New York (dal '46 al '76). Nel 1998 viene eletta
membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero
dell'Istruzione e - dal '97 al '98 - entra nella Commissione Parlamentare
d'Inchiesta sul comportamento del contingente italiano durante la missione
di soccorso in Somalia (del 1993 - 1994). Sempre nel 1998 e' eletta membro
della Commissione Italiana dell'UNESCO e, nel 1988, viene incaricata della
presidenza della Commission for Intercultural and Interfaith Relations dello
European Jewish Congress. Nel novembre del 1992 e' la candidata italiana per
il premio "Donna europea dell'anno", consegnato ogni anno a quella donna
della Comunita' Europea "le cui attivita' hanno dato un significativo
contributo ai diritti umani e alla solidarieta' tra i popoli". Nel dicembre
del '92 il Presidente della Repubblica la insignisce del titolo di
"Cavaliere di Gran Croce", la massima onorificenza italiana. Nel marzo del
'93 riceve il premio "8 marzo: la donna nella scuola, nella cultura e nella
societa'" da parte dell'associazione culturale romana "Il margine" e il
premio "Donna coraggio 1993" dall'Associazione Nazionale delle Donne
Elettrici. Nel marzo del '94 il Ministero dei Beni Culturali le assegna la
Medaglia d'Oro per "il suo contributo all'educazione, all'arte e alla
cultura" e, nel gennaio del '97, le viene consegnato il premio "Firenze -
Donna" per i suoi successi internazionali".

JEAN ZIEGLER
Sociologo, docente, parlamentare svizzero, ha denunciato nelle sue opere i
rapporti tra capitale finanziario, governi, poteri criminali,
neocolonialismo, sfruttamento Nord/Sud. Opere di Jean Ziegler: Una Svizzera
al di sopra di ogni sospetto; I vivi e la morte; Le mani sull'Africa; Il
come e il perche'; La Svizzera lava piu' bianco; La felicita' di essere
svizzeri; La Svizzera, l'oro e i morti (sulla perdurante complicita' delle
banche con la rapina nazista dei beni delle famiglie ebraiche sterminate);
tutte presso Mondadori. La vittoria dei vinti, Sonda; Les seigneurs du
crime, Seuil (contro le mafie); La fame nel mondo spiegata a mio figlio,
Pratiche.

GREGORY ZILBOORG
Nato a Kiev nel 1890, deceduto a New York nel 1960, psichiatra e
psicoanalista, particolarmente apprezzata la sua Storia della psichiatria.
Tra i suoi scritti qui segnaliamo in particolare il saggio Psychopathology
of Social Prejudice, in "The Psychoanalitic Quaterly", luglio 1947.

MOSHE ZIMMERMANN
Moshe Zimmermann, nato nel 1943 a Gerusalemme, e' professore di storia
tedesca e dal 1986 direttore del centro Richard Koebner di storia tedesca
presso l'universita' ebraica di Gerusalemme; dopo gli studi di storia e
politologia a Gerusalemme e Amburgo si laurea con una tesi
sull'emancipazione degli ebrei di Amburgo all'universita' ebraica di
Gerusalemme; cattedre come visiting professor a Heidelberg, Magonza,
Princeton (Usa), Colonia, Halle, Monaco, Saarbruecken e Gottinga; vincitore
del premio Rudolf Kuestermeier della societa' israelo-tedesca (1990), del
premio di ricerca Humboldt (1993), del premio Jacob e Wilhelm Grimm del Daad
(1997), del premio Dr. Leopold Lucas (2002); autore di numerose
pubblicazioni in tedesco ed ebraico su nazionalismo, antisemitismo, sulla
storia ebraico-tedesca, sull'olocausto, sul lavoro della memoria in Germania
e Israele, sul rapporto israelo-tedesco e sull'integrazione europea. Moshe
Zimmermann ha partecipato intensivamente a discussioni pubbliche su temi
politici storici ed di attualita' in Germania e Israele. Opere di Moshe
Zimmermann: Wilhelm Marr - the Patriarch of Antisemitism, New York 1986;
Wende in Israel. Zwischen Nation und Religion, Berlin 1996; Die deutschen
Juden 1914-1945, Muenchen 1997; Deutsch-Juedisch, Muenchen 2000; (a cura
di), Das Dritte Reich. Eine historische Bilanz, Jerusalem 2000.

FRED ZINNEMANN
Regista cinematografico, nato a Vienna nel 1907 e scomparso a Londra nel
1997. Molti suoi film affrontano con severo rigore aspri conflitti
psicologici e morali, drammatiche situazioni storiche, e costituiscono
occasioni di riflessione sul senso e il dovere dell'impegno civile ed il
primato della coscienza. Opere di Fred Zinnemann: tra i suoi film segnaliamo
particolarmente La settima croce (1944), tratto dal romanzo di Anna Seghers
sulla solidarieta' umana che salva un evaso da un lager; Mezzogiorno di
fuoco (1952), in cui un uomo abbandonato dalla comunita' affronta per senso
del dovere i fuorilegge venuti ad ucciderlo; Un uomo per tutte le stagioni
(1966), dal dramma di Robert Bolt, la vicenda di Thomas More; Giulia (1977),
ancora il racconto di una vicenda di lotta antinazista. Opere su Fred
Zinnemann: Giuseppe Rausa, Fred Zinnemann, Il Castoro Cinema.

SUSAN ZUCCOTTI
Storica americana. Opere di Susan Zuccotti: L'Olocausto in Italia,
Mondadori, Milano 1988; Il Vaticano e l'Olocausto in Italia, Bruno
Mondadori, Milano 2001.

STEFAN ZWEIG
Scrittore austriaco, nato a Vienna nel 1881, si tolse la vita a Petropolis
in Brasile nel 1942. Umanista cosmopolita, intellettuale pacifista,
antinazista, fu autore di una vasta e variegata produzione letteraria di
sovrana eleganza che spazia dai versi, alla narrativa, alle biografie di
personaggi storici. Opere di Stefan Zweig: in modo particolare vorremmo
segnalare sia il suo capolavoro, il libro autobiografico che e' anche una
straordinaria rievocazione di un'epoca e di una cultura, Il mondo di ieri
(1942), Mondadori, Milano 1946, 1979; la biografia di Erasmo da Rotterdam
(1935), Rusconi, Milano 1981, 1994, uno spirito cosi' affine al suo che nel
libro senti palpitare un'empatia profonda; la folgorante Novella degli
scacchi (1941), Garzanti, Milano 1982.

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

5. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, sudest at iol.it,
paolocand at inwind.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 861 del 7 marzo 2005

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).