[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
La nonviolenza e' in cammino. 861
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 861
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 7 Mar 2005 00:07:27 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 861 del 7 marzo 2005 Sommario di questo numero: 1. Benito D'Ippolito: Sulla strada dell'aeroporto 2. Giuliana Sgrena: Un altro risultato 3. Per una bibliografia sulla Shoah (parte trentasettesima e conclusiva) 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento 5. Per saperne di piu' 1. LUTTI. BENITO D'IPPOLITO: SULLA STRADA DELL'AEROPORTO Sulla strada dell'aeroporto attende sbigottito il cacciatore nel buio attende franco il cacciatore sulla strada dell'aeroporto. E tu non sai che sei la selvaggina. Sulla strada dell'aeroporto attende nel buio la nera signora che parla rafficando e riga i volti di lacrime di sangue. E non c'e' ombrello che fermi questa pioggia. Sulla strada dell'aeroporto la guerra terrorista ti raggiunge la guerra, che e' sempre terrorista il terrorismo, che nella guerra culmina. Denti di drago seminava Giasone. Sulla strada dell'aeroporto dove tu sei la selvaggina dove l'alito del male ti fa cenere. Ah buon Nicola, che salvavi il mondo, tu, buon amico della nonviolenza. 2. HERI DICEBAMUS. GIULIANA GRENA: UN ALTRO RISULTATO [Da Giuliana Sgrena, Il fronte Iraq, Manifestolibri, Roma 2004, p. 10. Giuliana Sgrena, intellettuale e militante femminista e pacifista tra le piu' prestigiose, e' tra le maggiori conoscitrici italiane dei paesi e delle culture arabe e islamiche; autrice di vari testi di grande importanza (tra cui: a cura di, La schiavitu' del velo, Manifestolibri, Roma 1995, 1999; Kahina contro i califfi, Datanews, Roma 1997; Alla scuola dei taleban, Manifestolibri, Roma 2002; Il fronte Iraq, Manifestolibri, Roma 2004); e' stata inviata del "Manifesto" a Baghdad, sotto le bombe, durante la fase piu' ferocemente stragista della guerra tuttora in corso. A Baghdad e' stata rapita il 4 febbraio 2005; e' stata liberata il 4 marzo. Dal sito del quotidiano "Il manifesto" riprendiamo, con minime modifiche, la seguente scheda: "Nata a Masera, in provincia di Verbania, il 20 dicembre del 1948, Giuliana ha studiato a Milano. Nei primi anni '80 lavora a 'Pace e guerra', la rivista diretta da Michelangelo Notarianni. Al 'Manifesto' dal 1988, ha sempre lavorato nella redazione esteri: appassionata del mondo arabo, conosce bene il Corno d'Africa, il Medioriente e il Maghreb. Ha raccontato la guerra in Afghanistan, e poi le tappe del conflitto in Iraq: era a Baghdad durante i bombardamenti (per questo e' tra le giornaliste nominate 'cavaliere del lavoro'), e ci e' tornata piu' volte dopo, cercando prima di tutto di raccontare la vita quotidiana degli iracheni e documentando con professionalita' le violenze causate dall'occupazione di quel paese. Continua ad affiancare al giornalismo un impegno anche politico: e' tra le fondatrici del movimento per la pace negli anni '80: c'era anche lei a parlare dal palco della prima manifestazione del movimento pacifista"] Un altro risultato della guerra preventiva: portare il terrorismo anche dove non c'era. 3. MATERIALI. PER UNA BIBLIOGRAFIA SULLA SHOAH (PARTE TRENTASETTESIMA E CONCLUSIVA) TEUN VAN DIJK Illustre linguista, insegna all'Universita' di Amsterdam, ed e' uno dei piu' importanti studiosi impegnati contro il razzismo. Ha scritto di lui Laura Balbo, presentando il libro sotto citato: "Io ritengo che questi tre punti costituiscano il filo conduttore del pensiero di Teun van Dijk: 1. Siamo collocati dentro una societa' razzista (nel senso che assumiamo con piena consapevolezza il fatto che ci sono, nella nostra societa', componenti e meccanismi che riflettono e generano razzismo). 2. Piu' che ricercare le "cause", la scelta e' di analizzare e mettere in evidenza le molteplici modalita' di riproduzione del razzismo. 3. E cio' che ci si propone e' di fare resistenza: di impedire, interferire con, in qualche modo bloccare i meccanismi, appunto, della riproduzione del razzismo". Opere di Teun van Dijk: cfr. almeno Il discorso razzista, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994. Per un avvio alla conoscenza della figura e dell'opera di Teun van Dijk si veda il sito: www.discourse-in-society.org/teun.html BRUNO VASARI Partigiano, deportato a Mauthausen, membro dell'esecutivo dell'Aned. Opere di Bruno Vasari: Mauthausen, bivacco della morte, Milano 1945. SILVIA VEGETTI FINZI "Silvia Vegetti Finzi e' nata a Brescia il 5 ottobre 1938. Laureatasi in pedagogia, si e' specializzata in psicologia clinica presso l'Istituto di psicologia dell'Universita' cattolica di Milano. All'inizio degli anni '70 ha partecipato a una vasta ricerca internazionale, progettata dalle Associazioni Iard e Van Leer, sulle cause del disadattamento scolastico. Inoltre ha lavorato come psicoterapeuta dell'infanzia e della famiglia nelle istituzioni pubbliche. Dal 1975 e' entrata a far parte del Dipartimento di Filosofia dell'Universita' di Pavia ove attualmente insegna psicologia dinamica. Dagli anni '80 partecipa al movimento femminista, collaborando con la "Universita' delle donne Virginia Woolf" di Roma e con il Centro documentazione donne di Firenze. Nel 1990 e' tra i fondatori della Consulta (laica) di bioetica. Dal 1986 e' pubblicista del "Corriere della Sera" e successivamente anche di "Io donna" e di "Insieme". Fa parte del comitato scientifico delle riviste: "Bio-logica", "Adultita'", "Imago ricercae", nonche' dell'Istituto Gramsci di Roma, della "Casa della cultura" di Milano, della "Libera universita' dell'autobiografia" di Anghiari. E' membro dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, della Societa' italiana di psicologia; della Societe' internationale d'histoire de la psychoanalyse. Nel 1998 ha ricevuto, per i suoi scritti di psicoanalisi, il premio nazionale "Cesare Musatti", e per quelli di bioetica il premio nazionale "Giuseppina Teodori". Sposata con lo storico della filosofia antica Mario Vegetti, ha due figli adulti, Valentina e Matteo" (questa notizia biografica abbiamo estratto dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche: www.emsf.rai.it). Opere di Silvia Vegetti Finzi: (a cura di), Il bambino nella psicoanalisi, Zanichelli, Bologna 1976; (con L. Bellomo), Bambini a tempo pieno, Il Mulino, Bologna 1978; (con altri), Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1982; Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano 1986; La ricerca delle donne (1987); Bioetica, 1989; Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990; (a cura di), Psicoanalisi al femminile, Laterza, Roma-Bari 1992; Il romanzo della famiglia. Passioni e ragioni del vivere insieme, Mondadori, Milano 1992; (con altri), Questioni di Bioetica, Laterza, Roma-Bari 1993; (con Anna Maria Battistin), A piccoli passi. La psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994; Freud e la nascita della psicoanalisi, 1994; (con Marina Catenazzi), Psicoanalisi ed educazione sessuale, Laterza, Roma-Bari 1995; (con altri), Psicoanalisi ed identita' di genere, Laterza, Roma-Bari 1995; (con Anna Maria Battistin), I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano 1996; (con Silvia Lagorio, Lella Ravasi), Se noi siamo la terra. Identita' femminile e negazione della maternita', Il Saggiatore, Milano 1996; (con altri), Il respiro delle donne, Il Saggiatore, Milano 1996; Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997; (con altri), Storia delle passioni, Laterza, Roma-Bari 1997; Il fantasma del patriarcato, 1997; (con altri), Fedi e violenze, Rosenberg & Sellier, 1997; (con Anna Maria Battistin), L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano, 2000. Collabora inoltre con le riviste filosofiche: "Aut Aut" e "Iride". Molti suoi scritti sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco e spagnolo. CLAUDINE VEGH Psichiatra, studiosa della Shoah. Opere di Claudine Vegh: Non gli ho detto arrivederci. I figli dei deportati parlano, Giuntina, Firenze 1981. RODOLFO VENDITTI Nato a Ivrea nel 1925, docente universitario e magistrato, ha pubblicato vari libri in cui ha analizzato in chiave critica la legislazione penale militare alla luce dei principi costituzionali e in cui ha dedicato ampio spazio allo studio dell'obiezione di coscienza al servizio militare. Opere di Rodolfo Venditti: L'obiezione di coscienza al servizio militare, Giuffre', Milano 1981 (nuova ed. 1994; terza edizione 1998, dopo la nuova legge di quell'anno); Le ragioni dell'obiezione di coscienza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986; Giustizia come servizio all'uomo. Riflessioni di un magistrato sul lavoro del giudice, Elle Di Ci, Leumann-Torino 1995; La difesa popolare nonviolenta: storia, teoria, esempi concreti. Aperture dell'ordinamento giuridico italiano, Eirene, Studi per la pace, Bergamo 1996; Legge e liberta'. I giovani, la legalita', la giustizia, Fondazione Italiana per il Volontariato, 1998; segnaliamo anche la sua aggraziata e felice Piccola guida alla grande musica, Sonda, Torino 1990, in piu' volumetti. FRANCO VENTURI Nato a Roma nel 1914, figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi (uno dei pochissimi docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo), esule, giovanissimo collaboratore di Rosselli ed autorevole esponente di "Giustizia e Liberta'", prigioniero nelle carceri di Franco e di Mussolini, combattente antifascista, dirigente della Resistenza. Docente e storico illustre. E' deceduto a Torino nel 1994. Opere di Franco Venturi: Giovinezza di Diderot, Sellerio, Palermo; Il populismo russo, Le origini dell'Enciclopedia, Utopia e riforma nell'Illuminismo, il monumentale Settecento riformatore, tutti presso Einaudi, Torino. Sempre Einaudi ha pubblicato nel 1996 una raccolta di scritti politici di Venturi, La lotta per la liberta'. Opere su Franco Venturi: chi studia il Settecento europeo o il populismo russo non puo' non far riferimento alle ricerche di Venturi. Due saggi-testimonianza di Vittorio Foa ed Alessandro Galante Garrone, ed una nota introduttiva e biografica di Leonardo Casalino, aprono il sopra citato volume La lotta per la liberta'. A Venturi e' dedicato il fascicolo dell'agosto 1996 (a. CVIII, fasc. II-III) della "Rivista storica italiana", di cui era stato direttore. LIONELLO VENTURI Illustre critico e storico dell'arte (1885-1961), figlio di Adolfo (anch'egli grande storico dell'arte) e padre di Franco (il grande storico); fu uno dei dodici docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo e scelse l'esilio fino alla Liberazione. Opere di Lionello Venturi: Il gusto dei primitivi (1926); Cezanne (1936); Storia della critica d'arte (edizione in inglese 1936, edizione italiana 1946); Gli archivi dell'impressionismo (1939); Pittori moderni (1946); Marc Chagall (1956); La pittura italiana dalle origini al XIII secolo (con A. Maiuri, 1959). Opere su Lionello Venturi: per l'aspetto che qui piu' ci interessa cfr. Giorgio Boatti, Preferirei di no, Einaudi, Torino 2001. CLAUDIO VERCELLI Giornalista, ricercatore, redattore del mensile "Shalom". Opere di Claudio Vercelli: Memorie d'acciaio, Israt, Asti 2004; Gli altri Olocausti, Giuntina, Firenze 2005. PIERRE VIDAL-NAQUET Nato a Parigi nel 1930, illustre studioso dell'antichita' classica, direttore di studi all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, con Marcel Detienne e Jean-Pierre Vernant e' uno dei fondatori del Centre de recherche comparee sur les societes anciennes. E' stato tra gli intellettuali francesi piu' impegnati contro la guerra d'Algeria. Opere di Pierre Vidal-Naquet: Lo stato di tortura, Bari 1963; Il buon uso del tradimento, Editori Riuniti, Roma 1980; Gli ebrei, la memoria e il presente, Editori Riuniti, Roma 1985; Il cacciatore nero, Editori Riuniti, Roma 1988; Gli assassini della memoria, Editori Riuniti, Roma 1993; con Jean-Pierre Vernat, Mito e tragedia nell'antica Grecia, Einaudi, Torino 1976. AMEDEO VIGORELLI Amedeo Vigorelli (1950) e' docente di filosofia morale all'Universita' di Milano, studioso di filosofia italiana contemporanea e di filosofia classica tedesca. Tra le opere di Amedeo Vigorelli: L'esistenzialismo positivo di Enzo Paci. Una biografia intellettuale (1929-1950), Franco Angeli, Milano 1987; Piero Martinetti. La metafisica civile di un filosofo dimenticato, Bruno Mondadori, Milano 1998; Il riso e il pianto. Introduzione a Schopenhauer, Guerini, Milano 1998. TULLIO VINAY Pastore valdese (1909-1996), "giusto delle nazioni" per aver salvato molte vite dalla Shoah, fondatore della sezione italiana del Movimento Internazionale della Riconciliazione, animatore di straordinarie esperienze di pace e di solidarieta' (Agape, Riesi), parlamentare, una figura indimenticabile di costruttore di pace, di amico della nonviolenza. Scritti su Tullio Vinay: un sintetico profilo e' quello scritto da Giuseppe Marasso in AA. VV., Le periferie della memoria. Profili di testimoni di pace, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999. FIORA VINCENTI Scrittrice e saggista.Opere di Fiora Vincenti: segnaliamo particolarmente Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1973; Lalla Romano, La Nuova Italia, Firenze 1974. GIULIO VITTORANGELI Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it), nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di condotta impareggiabili; e' il responsabile dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta' concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre 1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara, la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo, Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996; Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria, una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno, luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio 2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che solidarieta'". ELIO VITTORINI Scrittore italiano (Siracusa 1908 - Milano 1966), prese parte alla Resistenza; promotore di cultura, consulente editoriale, fondo' la rivista "Il politecnico" e con Italo Calvino "Il menabo'", animatore di una cultura democratica intesa come impegno civile. Opere di Elio Vittorini: si leggano almeno i romanzi Conversazione in Sicilia, e Uomini e no; la celebre e travagliata antologia Americana; per la saggistica cfr. il Diario in pubblico; ed ovviamente la collezione de "Il politecnico". Opere su Elio Vittorini: Sandro Briosi, Elio Vittorini, La Nuova Italia, Firenze; Sergio Pautasso, Guida a Vittorini, Rizzoli, Milano. ITALA VIVAN Studiosa e docente universitaria di letteratura comparata; ha svolto ricerche sulle societa' coloniali anglofone e sulla transizione al postcolonialismo, analizzandone le espressioni letterarie e le forme culturali; e' stata osservatrice internazionale durante le elezioni del 1994 in Sudafrica; ha dedicato particolare attenzione alle letturature africane e all'impegno contro il pregiudizio e le persecuzioni razziste. Tra le opere di Itala Vivan: Caccia alle streghe nell'America puritana, Rizzoli, Milano 1972; Interpreti rituali, Dedalo, Bari 1978; (a cura di), Il nuovo Sudafrica, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996. DANIEL VOGELMANN Editore, traduttore, studioso. Attraverso la sua casa editrice, La Giuntina di Firenze, ha particolarmente contribuito a tener viva la memoria della Shoah. Ha pubblicato libri di fondamentale importanza, tra gli altri di Guenther Anders, Vladimir Jankelevitch, Elie Wiesel. Nella bibliografia in lingua italiana che fa memoria della Shoah le opere edite dalla Giuntina costituiscono un contributo decisivo. KLAUS VOIGT Storico, docente universitario a Berlino. Opere di Klaus Voigt: Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, 2 voll., La Nuova Italia, Firenze 1993-1996. VITO VOLTERRA Matematico e fisico insigne (Ancona 1860 - Roma 1940), docente univeristario, senatore, accademico dei Lincei, fu uno dei dodici docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo. Opere su Vito Volterra: qui segnaliamo almeno Giorgio Boatti, Preferirei di no, Einaudi, Torino 2001. ANDRZEJ WAJDA Regista cinematografico polacco (Suwalki 1926), giovanissimo prese parte alla lotta antinazista. Opere di Andrzej Wajda: tra i suoi film segnaliamo particolarmente I dannati di Varsavia (1957), un episodio della lotta antinazista; il classico Cenere e diamanti (1958); L'uomo di marmo (1977) e L'uomo di ferro (1981), sulla memoria e la lotta degli operai contro il regime e la repressione; Dottor Korczak (1990) sulla figura del grande educatore vittima dei nazisti. Opere su Andrzej Wajda: Paolo D'Agostini, Andrzej Wayda, Il Castoro Cinema, Milano. SIMONE WEIL Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994. KURT WEILL Compositore tedesco (Dessau 1900 - New York 1950), esule antinazista, e' l'autore delle musiche di alcuni capolavori del teatro brechtiano. MAX WEINREICH Max Weinreich (1893-1969), nato in Lettonia, si e' laureato in filologia germanica specializzandosi nella storia della lingua yiddish; nel 1925 e' stato tra i fondatori dello Yivo, Institute for Jewish Research, di cui ha diretto le ricerche per quattordici anni; autore di molte pubblicazioni, la piu' importante delle quali e' una storia della lingua yiddish in quattro volumi. Opere di Max Weinreich: I professori di Hitler: il ruolo dell'universita' nei crimini contro gli ebrei, Il Saggiatore, Milano 2003. PETER WEISS Scrittore tedesco dell'emigrazione (Nowawes 1916 - Stoccolma 1982), di forte impegno democratico. Opere di Peter Weiss: segnaliamo particolarmente: Congedo dai genitori e Punto di fuga (fortemente autobiografici), La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat. (e' il noto lavoro teatrale Marat/Sade), L'istruttoria (un terribile "oratorio" in undici canti, costruito testualmente sulle testimonianze contenute nei verbali del processo di Francoforte a parte del personale dirigente di Auschwitz), Trotskij in esilio, Hoelderlin, tutti presso Einaudi. Di altri testi, perlopiu' teatrali e di ascendenza brechtiana, e' altresi' apprezzabile l'impegno anticolonialista ed antimperialista, sebbene essi ci sembrino meno efficaci. Opere su Peter Weiss: per una prima introduzione cfr. Antonio Pasinato, Invito alla lettura di Peter Weiss, Mursia. ELIE WIESEL Elie Wiesel, nato nel 1928 a Sighet in Transilvania, venne deportato ad Auschwitz e Buchenwald. Dopo la guerra e' stato giornalista, scrittore, testimone impegnato per i diritti umani, premio Nobel per la pace. Tra le opere di Elie Wiesel si vedano in particolare i due volumi delle memorie Tutti i fiumi vanno al mare, Bompiani, Milano 1996; ... E il mare non si riempie mai, Bompiani, Milano 1998, 2003. Tra i suoi molti libri e' indispensabile leggere innanzitutto almeno La notte, Giuntina, Firenze 1980. Segnaliamo anche almeno il colloquio tra Jorge Semprun ed Elie Wiesel, Tacere e' impossibile, Guanda, Parma 1996 SIMON WIESENTHAL Sopravvissuto a Mauthausen, ha dedicato la sua vita all'impegno per rendere giustizia alle vittime della Shoah ed a tenerne viva la memoria. Opere di Simon Wiesenthal: Giustizia, non vendetta, Mondadori, Milano 1989. ANNETTE WIEVIORKA Dirige il Centro nazionale per la ricerca scientifica alla Sorbona di Parigi. Impegnata contro il razzismo. Ha pubblicato vari volumi sull'ebraismo e sulla Shoah. Opere di Annette Wieviorka: in italiano cfr. Auschwitz spiegato a mia figlia, Einaudi, Torino 1999. MICHEL WIEVIORKA Sociologo, nato nel 1946, docente alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, dove dirige il Centre d'analyse et d'intervention sociologiques, autore di importanti studi sul razzismo. Opere di Michel Wieviorka: in italiano cfr. Lo spazio del razzismo, Il Saggiatore, Milano 1993, e la recente sintesi Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000. LOUIS WIRTH Louis Wirth, nato nel 1897 nel villaggio tedesco di Gemuenden da una famiglia ebraica ortodossa, si trasferisce nel 1911 da uno zio negli Stati Uniti, dapprima ad Omaha (Nebraska), e tre anni dopo a Chicago; all'universita' di Chicago si laurea nel 1925 con una tesi sugli ebrei di Chicago, Il ghetto; dal 1940 fino alla morte, avvenuta nel 1952, insegno' sociologia all'universita' di Chicago e fu fortemente impegnato per la democrazia e contro il razzismo. Opere di Louis Wirth: Il ghetto, Comunita', Milano 1968. ROBERT S. WISTRICH Docente all'Universita' di Gerusalemme. Opere di Robert S. Wistrich: Antisemitism, London 1991; Gli ebrei di Vienna, 1848-1916. Identita' e cultura nella capitale di Francesco Giuseppe, Rizzoli, Milano 1994; Hitler e l'Olocausto, Rizzoli, Milano 2003. CHRISTA WOLF Christa Wolf, nata nel 1929, e' considerata la maggiore scrittrice tedesca contemporanea; impegnata nel movimento femminista e pacifista. Tra le opere di Christa Wolf segnaliamo almeno Il cielo diviso (1963), Edizioni e/o, Roma 1983, poi Mondadori, Milano 1987; Riflessioni su Christa T. (1968), Mursia, Milano 1973, poi Edizioni e/o, Roma 2003; Modelli infantili (1975); Nessun luogo. Da nessuna parte (1979), Edizioni e/o, Roma; Cassandra (1983), Edizioni e/o, Roma 1984; Premesse a Cassandra (1983), Edizioni e/o, Roma 1984; Medea. Voci (1996), Edizioni e/o, Roma 1996. Opere su Christa Wolf: Joerg Magenau, Christa Wolf. Una biografia, Edizioni e/o, Roma. STUART J. WOOLF Storico inglese (e primo traduttore inglese delle opere di Primo Levi). Opere di Stuart J. Woolf: (a cura di), Il fascismo in Europa, Laterza, Roma-Bari 1984. VIRGINIA WOOLF Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue opere letterarie scrisse saggi di cui alcuni fondamentali per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma. Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987. Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980. segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977. ABRAHAM B. YEHOSHUA Scrittore israeliano nato a Gerusalemme nel 1936, docente di letteratura comparata all'Universita' di Haifa, impegnato per la pace e i diritti umani. Tra le opere di Abraham B. Yehoshua: i suoi romanzi sono: L'amante (1977), Un divorzio tardivo (1982), Cinque stagioni (1987), Il signor Mani (1990), Ritorno dall'India (1994), Viaggio alla fine del millennio (1997), La sposa liberata (2002), Tre giorni e un bambino (2003) e Il responsabile delle risorse umane (2004), tradotti in Italia da Einaudi, che ha anche pubblicato Il lettore allo specchio (2003), Tutti i racconti (1999), i saggi Il potere terribile di una piccola colpa, Etica e letteratura (2000), la commedia Possesso (2001), gli articoli Diario di una pace fredda (1996) e il saggio Antisemitismo e sionismo (2004). Presso altri editori italiani sono apparsi: Il poeta continua a tacere, La Giuntina, Firenze 1987, poi anche Mondadori e Leonardo; Elogio della normalita', La Giuntina, Firenze 1991; Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare, Edizioni e/o, Roma 2000 (saggio estratto da Elogio della normalita'). YOSEF HAYIM YERUSHALMI Illustre storico della cultura ebraica. Opere di Yosef Hayim Yerushalmi: Zakhor. Storia ebraica e memoria ebraica, Pratiche, Parma 1983. CHIARA ZAMBONI Chiara Zamboni e' docente di filosofia del linguaggio all'Universita' di Verona, partecipa alla comunita' filosofica femminile di "Diotima". Tra le opere di Chiara Zamboni: Favole e immagini della matematica, Adriatica, 1984; Interrogando la cosa. Riflessioni a partire da Martin Heidegger e Simone Weil, IPL, 1993; L'azione perfetta, Centro Virginia Woolf, Roma 1994; La filosofia donna, Demetra, Colognola ai Colli (Vr) 1997. MARÍA ZAMBRANO Maria Zambrano, insigne pensatrice spagnola (1904-1991), allieva di Ortega y Gasset, antifranchista, visse a lungo in esilio. Tra le sue opere tradotte in italiano cfr. almeno: Spagna: pensiero, poesia e una citta', Vallecchi, Firenze 1964; I sogni e il tempo, De Luca, Roma 1964; Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991; I beati, Feltrinelli, Milano 1992; La tomba di Antigone. Diotima di Mantinea, La Tartaruga, Milano 1995; Verso un sapere dell'anima, Cortina, Milano 1996; La confessione come genere letterario, Bruno Mondadori, Milano 1997; All'ombra del dio sconosciuto. Antigone, Eloisa, Diotima, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1997; Seneca, Bruno Mondadori, Milano 1998; Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna 1998. L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999. Dell'aurora, Marietti, Genova 2000; Delirio e destino, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000; Persona e democrazia. La storia sacrificale, Bruno Mondadori, Milano 2000; L' uomo e il divino, Edizioni Lavoro, Roma 2001; Le parole del ritorno, Citta' Nuova, Roma 2003. Opere su Maria Zambrano: un buon punto di partenza e' il volume monografico Maria Zambrano, pensatrice in esilio, "Aut aut" n. 279, maggio-giugno 1997, e il recente libro di Annarosa Buttarelli, Una filosofa innamorata. Maria Zambrano e i suoi insegnamenti, Bruno Mondadori, Milano 2004. STEFANO ZAMPIERI Nato a Venezia nel 1960, laureato in filosofia, si occupa di estetica letteraria. Opere di Stefano Zampieri: Il flauto d'osso. Lager e letteratura, Giuntina, Firenze 1996. ALDO ZARGANI Nato a Torino nel 1933, testimone della Shoah, scrittore, dirigente Rai. Opere di Aldo Zargani: Per violino solo, Il Mulino, Bologna; Certe promesse d'amore, Il Mulino, Bologna. SABINE ZEITOUN Storica, direttrice del "Centro di storia della Resistenza e della Deportazione" di Lione. BRUNO ZEVI Nato a Roma nel 1918, studi internazionali, illustre architetto e studioso dell'architettura e dell'urbanistica, antifascista, partecipa alla Resistenza nelle file del Partito d'Azione, e' deceduto nel gennaio 2000. Intellettuale di straordinaria cultura e di grande impegno civile. Opere di Bruno Zevi: tra i suoi numerosissimi libri segnaliamo almeno introduttivamente, Zevi su Zevi, Marsilio, Venezia 1993; la serie delle Cronache di architettura, in 24 volumi presso Laterza, Bari; Editoriali di architettura, Einaudi, Torino 1979. Dal sito dell'Anpi di Roma riprendiamo la scheda biografica a Zevi dedicata: "La persona: Storico e critico dell'architettura, docente universitario. Nato a Roma il 22 gennaio del 1918 in una delle piu' antiche famiglie ebree della capitale, da Guido e Ada Bondi. L'ingegnere Guido Zevi entro' nell'amministrazione capitolina al tempo del grande sindaco Nathan fino al grado di ingegnere-capo. Ebbe nel 1920 e 1921 due medaglie d'oro dalla Giunta Municipale per la sua dedizione e la sua competenza. Con l'avvento del fascismo e di fronte ai sintomi della corruzione si dimise. La persecuzione degli ebrei negli anni Trenta rafforzo' la sua adesione al sionismo e lo porto' alla vice-presidenza dell'Unione delle Comunita' Israelitiche Italiane. Nel 1940 i genitori di Bruno raggiunsero le due figlie Adriana Zevi Milano e Marcella Zevi Sonnino trasferitesi nella Palestina ebraica. L'ingegnere Guido riprese da zero la nuova vita a Ramatayim, sobborgo di Tel Aviv. Li' mori' nel 1975 e li' riposa insieme alla moglie Ada, scomparsa nel 1946. Bruno Zevi ha cospirato contro il fascismo gia' negli anni del liceo Tasso, compagno di banco di Mario Alicata, amico di Paolo Alatri e Carlo Cassola. Il 2 ottobre del 1935, il giorno in cui Mussolini annuncio' la guerra contro l'Etiopia, Zevi era a piazza Venezia, proprio insieme a Cassola e Alicata. Dira' molti anni dopo che proprio quel discorso, cosi' carico di retorica e di nazionalismo, fu la molla che fece scattare il suo antifascismo. Parte dei giovani che in quegli anni parteciparono, come dissenzienti, alle manifestazioni culturali del fascismo confluiranno nel Partito comunista (Alicata, Alatri, Cassola, Aldo Natoli, Ruggero Zangrandi, Paolo Bufalini). Altri, come Zevi, seguace di Carlo Rosselli, approderanno invece alle rive liberalsocialiste, in uno dei rami del movimento "Giustizia e liberta'". Durante la guerra di Spagna, alla quale partecipava la colonna italiana promossa da Carlo Rosselli, aiuto' a raccogliere fondi per il fronte democratico e maturo' profondamente il suo anticomunismo alla notizia dell'assassinio dell'anarchico Berneri a Barcellona nel maggio 1937 da parte dei comunisti. Per le leggi razziali del '38 fu esonerato dal servizio militare che stava compiendo come allievo ufficiale del Genio. Dato il clima antiebraico, si trasferi' a Londra nel 1939, dove frequento' il terzo anno di Architettura, dopo il biennio a Roma, e porto' avanti l'attivita' politica antifascista con Carlo Ludovico Ragghianti. Nel gennaio del 1940 a Parigi conobbe i dirigenti del movimento Giustizia e Liberta' Emilio Lussu, Alberto Cianca, Aldo Garosci, e, da poco arrivato, Tullio Ascarelli. Il mese dopo si trasferi' a New York per continuare gli studi universitari e portare avanti la lotta antifascista con Lionello Venturi, Veniero Spinelli, Franco Modigliani, Aldo Garosci, Gaetano Salvemini. Quello stesso anno, Zevi torno' in Italia sotto falso nome per ristabilire i contatti con i compagni di Giustizia e liberta'. Tornato a New York, in dicembre sposo' Tullia Calabi, milanese, ebrea, che condivideva e condividera' sempre il suo impegno antifascista, la fede giellista ed azionista. Membro attivo della "Mazzini Society", diresse i "Quaderni italiani", considerati la continuazione di quelli parigini di Carlo Rosselli, e intanto nel '41 si laureo' in architettura a Harvard con Walter Gropius, scoprendo con Wright il valore della liberta' dell'architettura. Con la ripresa dei Quaderni fu ricostituito il movimento Giustizia e Liberta' negli Stati Uniti. Uscirono quattro fascicoli dal gennaio 1942 al 1944, quando i principali redattori erano gia' rientrati in Europa. Il terzo era dedicato tutto alla partecipazione antifascista alla guerra di Spagna. La redazione era presso l'abitazione di Bruno Zevi a Boston. Proseguiva l'azione politica volta a dimostrare all'opinione pubblica americana che Italia e fascismo erano termini antitetici: si utilizzarono trasmissioni radio a Boston nel 1942 e la Nbc di New York nel 1943. Il 30 giugno 1943 Alberto Cianca, Aldo Garosci, Alberto Tarchiani e Bruno Zevi si imbarcarono per l'Europa sulla nave "Queen Mary" spogliata del suo arredo per trasportare quindicimila soldati e il loro armamento, esposti a possibili attacchi di sottomarini tedeschi, perche' senza adeguata scorta. Giunti in Inghilterra si attivo' la radio clandestina Giustizia e Liberta', che trasmetteva giorno e notte attaccando il regime e la monarchia e affiancando i primi nuclei partigiani. Dal Messico arrivarono Leo Valiani e Bruno Pierleoni. Tutti i compagni partirono per l'Italia, dopo lo sbarco degli Alleati nella penisola e per la radio clandestina resto' solo Zevi: "Malgrado le proteste, la scelta cadde su di me: avevo un timbro di voce cosi' acuto da superare il sibilo che i fascisti sovrapponevano alle nostre trasmissioni". Dopo qualche settimana il generale Eisenhower dette ordine di sopprimere radio Giustizia e Liberta', perche' "dannosa agli obiettivi degli alleati", che andavano verso un compromesso con la monarchia. Non potendo muoversi dall'Inghilterra, perche' impedito, Zevi fu capo-progettista dei campi militari per l'invasione della Normandia. Divenne amico di Arthur Koestler, Renato e Piero Treves, Ruggero Orlando e degli esponenti della sinistra laburista del movimento "Common Wealth" di tendenza liberalsocialista. Il 31 luglio 1944 rientro' a Roma e si iscrisse subito al Partito d'Azione, che diverra' il suo unico vero partito. Resto' nel partito dopo la scissione del 1946, malgrado la stima per Parri, La Malfa, Ragghianti; partecipo' alle elezioni romane nella lista "Blocco del Popolo"; non voto' per lo scioglimento del Partito d'Azione nel 1947 e per la confluenza nel Psi. Dopo aver assistito al crollo del Partito d'Azione, continuo' a essere un animatore della politica italiana. Convinto anticomunista e altrettanto convinto antidemocristiano, Zevi e' stato, sempre, al fianco della sinistra. Di una sinistra che avrebbe voluto piu' combattiva, piu' aspra, piu' decisa nella difesa dei valori del socialismo democratico. Nei primi anni della Ricostruzione italiana il suo contributo fu travolgente. Fondo' l'Apao (Associazione per l'architettura organica), cenacolo di lotte e dibattiti, di speranze politiche e architettoniche che si erano travasate nella ricostruzione italiana. Capeggio' l'azione dei giovani architetti romani per fermare la costruzione "archi e colonne" della testata della Stazione Termini; contemporaneamente con Mario Ridolfi e Pier Luigi Nervi partecipo' alla stesura del Manuale dell'Architetto, indispensabile strumento di aggiornamento professionale per i progettisti italiani. Co-diresse "Metron", che vedra' importanti scritti dei piu' anziani Luigi Piccinato e Giuseppe Samona', nel 1955 fonda "L'architettura" e tenne una rubrica su "L'Espresso" da cui affiancava settimanalmente le battaglie architettoniche e urbanistiche che conduceva anche attraverso l'InArch (Istituto nazionale di architettura) e l'Inu (Istituto nazionale di urbanistica) di Adriano Olivetti. Collaboro' anche con alcuni governi dell'epoca: fu alla Direzione dell'Ufficio urbanistico del sottosegretariato alle Belle Arti durante il governo Parri nel 1945, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sezione Urbanistica, membro della Commissione nazionale per la Programmazione Economica nel 1963, con Ugo La Malfa al Bilancio e Fiorentino Sullo (uno dei pochi democristiani stimati da Zevi) ai Lavori Pubblici. Col movimento di "Unita' popolare" partecipo' nel '53 alla lotta contro la "legge truffa" e tento' di far rivivere gli ideali dispersi del Partito d'Azione con la costruzione di un terzo polo della sinistra, ne' comunista ne' clericale. Membro del Comitato centrale del Partito Socialista Unificato nel 1966, e' stato sempre vicino all'azione di Danilo Dolci in Sicilia, al Centro Studi e Iniziative di Trappeto, partecipando alla marcia contro la mafia nel 1967 nella Sicilia Occidentale. A Zevi fu affidata la commemorazione di Paolo Rossi, studente-architetto, membro della Federazione Giovanile Socialista, morto il 27 aprile 1966, in seguito agli scontri coi neofascisti, avvenuti nella citta' universitaria. Ha retto per 30 anni la cattedra di Storia dell'architettura nelle universita' di Venezia e La Sapienza di Roma. E' stato segretario generale dell'Istituto Nazionale di Urbanistica dal 1952 al 1968 e vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Architettura dalla sua fondazione, nel 1959. La grande ondata studentesca del 1968 lo vedra' appassionatamente accanto ai suoi allievi, al punto da essere incriminato per apologia di reato. Altrettanto passionale, poco dopo, la sua scomunica degli eccessi del movimento studentesco. Clamorose le sue dimissioni per protesta contro una universita' che egli giudicava "di massa e classista". Ha fondato nel 1976 Teleroma 56, la prima stazione televisiva indipendente che trasmetteva a Roma. Riavvicinatosi ai socialisti, che dichiaravano di richiamarsi a Rosselli e al liberalsocialismo, nel 1983 si presento' candidato del Partito Socialista Italiano alle elezioni nazionali. Successivamente, entro' nel partito radicale, condividendone le battaglie libertarie. Nel 1987 fu eletto deputato per il Partito Radicale nella circoscrizione Venezia-Treviso. Nel 1988 fu eletto presidente del Partito Radicale. Nel 1991 si e' dimesso da presidente del Partito Radicale e fu nominato presidente d'onore. Non condividendo le scelte della Lista Pannella e della Lista Bonino, e l'alleanza con la destra, ha appoggiato il centrosinistra, sostenendo attivamente nel '97 la candidatura di Rutelli al Campidoglio. Il 28 dicembre 1998 fondo' a Roma il Partito d'Azione Liberalsocialista, con simbolo e programma nuovi, con Aldo Rosselli e Giorgio Parri. L'ultima battaglia Bruno Zevi l'ha condotta come presidente del Partito radicale quando Marco Pannella e Emma Bonino hanno cercato di far passare l'accordo col razzista Le Pen per costituire un gruppo parlamentare comune a Strasburgo. E' morto a Roma il 9 gennaio del 2000. L'opera: Architetto, storico e teorico dell'architettura, ha privilegiato l'attivita' storico-critica rispetto a quella di progettista. Divulgatore dell'opera dell'architetto americano Frank Lloyd Wright e dell'architettura organica ha scritto molte opere. E' stato segretario generale dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (con Adriano Olivetti presidente) dal 1952 al 1968 e vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Architettura dalla sua fondazione, nel 1959. Accademico di San Luca e laurea honoris causa di varie universita' (tra le quali Buenos Aires, Haifa, Michigan) ha presieduto il Comitato Internazionale Critici di Architettura (Cica). Ha diretto la rivista "L'architettura - cronache e storia", fondata nel 1955, e per decenni ha curato la rubrica di architettura del settimanale "L'Espresso". E' stato anche responsabile della collana "Universale di architettura". Nelle opere urbanistiche e di edilizia progettate con il suo contributo figurano, tra le altre, la stazione ferroviaria di Napoli (1955-65); il quartiere Pastena di Salerno (1960); il progetto per il ponte Garibaldi a Roma (1960); la biblioteca "Luigi Einaudi" di Dogliani (Cuneo); gli studi per l'asse attrezzato e i nuovi centri direzionali di Roma (1975); il piano regolatore di Benevento (1985-90); la sistemazione delle aree ferroviarie di Firenze. Ha progettato anche il padiglione italiano per l'Expo di Montreal del 1967. Tra le sue numerose pubblicazioni, tradotte in oltre venti lingue, vanno ricordate: Saper vedere l'architettura, del 1948, arrivata nel 1977 alla ventesima edizione; Architettura in nuce, del 1960; Erich Mendelsohn: opera completa, del 1964; Storia dell'architettura moderna del 1950; Pretesti di critica architettonica, del 1983; Zevi su Zevi, del 1993; Leggere, scrivere, parlare architettura, del 1996; Storia e Controstoria dell'architettura in Italia". TULLIA ZEVI Giornalista ed intellettuale di forte impegno civile. Riportiamo la seguente scheda estratta dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche: "Tullia Zevi e' nata a Milano. Dopo aver compiuto studi classici, ha frequentato per un anno la Facolta' di Filosofia dell'Universita' di Milano, iscrivendosi in seguito alla Sorbona di Parigi, alla Juillard School of Music di New York e al Radcliff College (Cambridge, Mass.). Dal 1978 al 1983 e' stata vicepresidente della Comunita' Ebraica Italiana, di cui e' stata eletta presidente - unica donna ad aver mai assunto questa carica - nel 1983. E' vicepresidente dello European Jewish Congress e membro dell'Esecutivo dello European Congress of Jewish Communities. E' stata corrispondente per il quotidiano israeliano "Maariv" (dal '60 al '93), per il settimanale londinese "The Jewish Chronicle" (dal '63 al '93), per la "Jewish Telegraphic Agency" (dal '48 al '63) e per il "Religious News Service" di New York (dal '46 al '76). Nel 1998 viene eletta membro della Commissione per l'Interculturalismo del Ministero dell'Istruzione e - dal '97 al '98 - entra nella Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul comportamento del contingente italiano durante la missione di soccorso in Somalia (del 1993 - 1994). Sempre nel 1998 e' eletta membro della Commissione Italiana dell'UNESCO e, nel 1988, viene incaricata della presidenza della Commission for Intercultural and Interfaith Relations dello European Jewish Congress. Nel novembre del 1992 e' la candidata italiana per il premio "Donna europea dell'anno", consegnato ogni anno a quella donna della Comunita' Europea "le cui attivita' hanno dato un significativo contributo ai diritti umani e alla solidarieta' tra i popoli". Nel dicembre del '92 il Presidente della Repubblica la insignisce del titolo di "Cavaliere di Gran Croce", la massima onorificenza italiana. Nel marzo del '93 riceve il premio "8 marzo: la donna nella scuola, nella cultura e nella societa'" da parte dell'associazione culturale romana "Il margine" e il premio "Donna coraggio 1993" dall'Associazione Nazionale delle Donne Elettrici. Nel marzo del '94 il Ministero dei Beni Culturali le assegna la Medaglia d'Oro per "il suo contributo all'educazione, all'arte e alla cultura" e, nel gennaio del '97, le viene consegnato il premio "Firenze - Donna" per i suoi successi internazionali". JEAN ZIEGLER Sociologo, docente, parlamentare svizzero, ha denunciato nelle sue opere i rapporti tra capitale finanziario, governi, poteri criminali, neocolonialismo, sfruttamento Nord/Sud. Opere di Jean Ziegler: Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto; I vivi e la morte; Le mani sull'Africa; Il come e il perche'; La Svizzera lava piu' bianco; La felicita' di essere svizzeri; La Svizzera, l'oro e i morti (sulla perdurante complicita' delle banche con la rapina nazista dei beni delle famiglie ebraiche sterminate); tutte presso Mondadori. La vittoria dei vinti, Sonda; Les seigneurs du crime, Seuil (contro le mafie); La fame nel mondo spiegata a mio figlio, Pratiche. GREGORY ZILBOORG Nato a Kiev nel 1890, deceduto a New York nel 1960, psichiatra e psicoanalista, particolarmente apprezzata la sua Storia della psichiatria. Tra i suoi scritti qui segnaliamo in particolare il saggio Psychopathology of Social Prejudice, in "The Psychoanalitic Quaterly", luglio 1947. MOSHE ZIMMERMANN Moshe Zimmermann, nato nel 1943 a Gerusalemme, e' professore di storia tedesca e dal 1986 direttore del centro Richard Koebner di storia tedesca presso l'universita' ebraica di Gerusalemme; dopo gli studi di storia e politologia a Gerusalemme e Amburgo si laurea con una tesi sull'emancipazione degli ebrei di Amburgo all'universita' ebraica di Gerusalemme; cattedre come visiting professor a Heidelberg, Magonza, Princeton (Usa), Colonia, Halle, Monaco, Saarbruecken e Gottinga; vincitore del premio Rudolf Kuestermeier della societa' israelo-tedesca (1990), del premio di ricerca Humboldt (1993), del premio Jacob e Wilhelm Grimm del Daad (1997), del premio Dr. Leopold Lucas (2002); autore di numerose pubblicazioni in tedesco ed ebraico su nazionalismo, antisemitismo, sulla storia ebraico-tedesca, sull'olocausto, sul lavoro della memoria in Germania e Israele, sul rapporto israelo-tedesco e sull'integrazione europea. Moshe Zimmermann ha partecipato intensivamente a discussioni pubbliche su temi politici storici ed di attualita' in Germania e Israele. Opere di Moshe Zimmermann: Wilhelm Marr - the Patriarch of Antisemitism, New York 1986; Wende in Israel. Zwischen Nation und Religion, Berlin 1996; Die deutschen Juden 1914-1945, Muenchen 1997; Deutsch-Juedisch, Muenchen 2000; (a cura di), Das Dritte Reich. Eine historische Bilanz, Jerusalem 2000. FRED ZINNEMANN Regista cinematografico, nato a Vienna nel 1907 e scomparso a Londra nel 1997. Molti suoi film affrontano con severo rigore aspri conflitti psicologici e morali, drammatiche situazioni storiche, e costituiscono occasioni di riflessione sul senso e il dovere dell'impegno civile ed il primato della coscienza. Opere di Fred Zinnemann: tra i suoi film segnaliamo particolarmente La settima croce (1944), tratto dal romanzo di Anna Seghers sulla solidarieta' umana che salva un evaso da un lager; Mezzogiorno di fuoco (1952), in cui un uomo abbandonato dalla comunita' affronta per senso del dovere i fuorilegge venuti ad ucciderlo; Un uomo per tutte le stagioni (1966), dal dramma di Robert Bolt, la vicenda di Thomas More; Giulia (1977), ancora il racconto di una vicenda di lotta antinazista. Opere su Fred Zinnemann: Giuseppe Rausa, Fred Zinnemann, Il Castoro Cinema. SUSAN ZUCCOTTI Storica americana. Opere di Susan Zuccotti: L'Olocausto in Italia, Mondadori, Milano 1988; Il Vaticano e l'Olocausto in Italia, Bruno Mondadori, Milano 2001. STEFAN ZWEIG Scrittore austriaco, nato a Vienna nel 1881, si tolse la vita a Petropolis in Brasile nel 1942. Umanista cosmopolita, intellettuale pacifista, antinazista, fu autore di una vasta e variegata produzione letteraria di sovrana eleganza che spazia dai versi, alla narrativa, alle biografie di personaggi storici. Opere di Stefan Zweig: in modo particolare vorremmo segnalare sia il suo capolavoro, il libro autobiografico che e' anche una straordinaria rievocazione di un'epoca e di una cultura, Il mondo di ieri (1942), Mondadori, Milano 1946, 1979; la biografia di Erasmo da Rotterdam (1935), Rusconi, Milano 1981, 1994, uno spirito cosi' affine al suo che nel libro senti palpitare un'empatia profonda; la folgorante Novella degli scacchi (1941), Garzanti, Milano 1982. 4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 5. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 861 del 7 marzo 2005 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
- Prev by Date: La domenica della nonviolenza. 11
- Next by Date: La nonviolenza e' in cammino. 862
- Previous by thread: La domenica della nonviolenza. 11
- Next by thread: La nonviolenza e' in cammino. 862
- Indice: