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La domenica della nonviolenza. 6
- Subject: La domenica della nonviolenza. 6
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 30 Jan 2005 12:02:02 +0100
============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 6 del 30 gennaio 2005 In questo numero: 1. Donne che insegnano, donne che generano l'umanita' 2. L'indice de "Il contributo di Emilia Ferreiro alla comprensione dei processi di apprendimento della lingua scritta" di Maria Luigia Casieri 3. Francesca Lazzarato: Ada Gobetti scrittrice per l'infanzia 4. Anna Picciolini: Due convegni su Rosa Luxemburg 5. Sofia Vanni Rovighi: Che cosa e' allora la societa'? 6. Riletture: Anne Frank, Diario 1. EDITORIALE. DONNE CHE INSEGNANO, DONNE CHE GENERANO L'UMANITA' C'e' un piccolo mistero su cui raramente si riflette: sono le donne che generano gli esseri umani, e consentono cosi' all'umanita' di continuare ad esistere. E c'e' un altro piccolo mistero: sono le donne che soprattutto insegnano ai cuccioli della specie umana a divenire persone adulte, comunicano loro memoria e sapere, e li comunicano nell'unico modo in cui si insegna senza ferire, si offre senza obbligare, si alimenta senza deformare, si dona conoscenza senza imporre ideologia: con l'amore, la cura, la forza della verita', la relazione vissuta. E c'e' un terzo piccolo mistero di cui vogliamo qui ancora dire: quanto delicato e complesso sia questo processo del far nascere e dell'educare, e quanto prezioso e rischioso ad un tempo, e decisivo. E un quarto infine: che vi e' un solo modo per restare fedeli al nascere e all'educare, per restare fedeli all'umanita': che e' di opporsi alla guerra, all'uccidere, alla violenza. Che e' la scelta della nonviolenza: la nonviolenza partoriente e levatrice, la nonviolenza maestra e amante, la nonviolenza che ti cerca e ti cura, la nonviolenza che ti convoca ad essere persona, persona bella come tu sei. 2. MATERIALI. L'INDICE DE "IL CONTRIBUTO DI EMILIA FERREIRO ALLA COMPRENSIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DELLA LINGUA SCRITTA" DI MARIA LUIGIA CASIERI [Riproduciamo l'indice del lavoro di Maria Luigia Casieri, Il contributo di Emilia Ferreiro alla comprensione dei processi di apprendimento della lingua scritta, Roma 2004, tesi sostenuta alla Terza Universita' di Roma il primo dicembre 2004; il testo si compone di 5 tomi per complessive 2.400 pagine circa, di cui circa 1.000 pagine di esposizione della tesi, e 1.400 pagine di materiali documentari e di approfondimento allegati. Maria Luigia Casieri (per contatti: nbawac at tin.it), nata a Portici (Na) nel 1961, insegna nella scuola dell'infanzia ed e' una delle principali animatrici del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. Ha organizzato a Viterbo insieme ad altri il "Tribunale per i diritti del malato"; assistente sociale, ha svolto un'esperienza in Germania nell'ambito dei servizi di assistenza per gli emigrati italiani; rientrata in Italia si e' impegnata nel settore educativo; per dieci anni ha prestato servizio di volontariato in una casa-famiglia per l'assistenza ai minori; dal 1987 e' insegnante di ruolo nella scuola per l'infanzia; ha preso parte a varie iniziative di pace, di solidarieta', per i diritti; ha tenuto relazioni a convegni e corsi di aggiornamento, e contribuito a varie pubblicazioni. Emilia Ferreiro, argentina, docente in Messico, psicolinguista e psicopedagogista illustre, e' una delle piu' grandi studiose viventi del processi di alfabetizzazione; e' di fondamentale importanza il suo contributo sul tema dell'apprendimento della lettura e della scrittura da parte dei bambini. Tra le molte opere di Emilia Ferreiro si veda in primo luogo l'ormai classico volume scritto in collaborazione con Ana Teberosky, La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti, Firenze 1985. Un suo profilo e' nel n. 790 del 26 dicembre 2004 di questo notiziario] Prospetto della tesi Introduzione 1. Il presente lavoro 2. La figura di Emilia Ferreiro 3. Nota tecnica 4. Ringraziamenti * Parte prima: il lavoro sperimentale e di ricerca svolto da Emilia Ferreiro Prospetto della parte prima Premessa 1.1. La concettualizzazione infantile del sistema alfabetico di rappresentazione del linguaggio nella teorizzazione ferreirian Premessa Analisi diacronica Le prime evidenze sui processi di lettura e scrittura: la ricerca di Buenos Aires Verso una teoria genetica dell'apprendimento della lettura L'alfabetizzazione in prospettiva piagetiana I sistemi di scrittura nello sviluppo del bambino Conferme e approfondimenti: le ricerche di Monterrey L'emergere di un nuovo tema: la possibilita' di scrittura della negazione e della falsita' La scrittura come oggetto simbolico e le relazioni tra il tutto e le parti: i processi costruttivi di appropriazione della scrittura I problemi cognitivi implicati nella costruzione della rappresentazione scritta del linguaggio Il coordinamento tra il tutto e le parti: il processo cognitivo di appropriazione della lingua scritta nella concettualizzazione del plurale e della negazione Dal processo di differenziazione al processo di simbolizzazione: la rappresentazione del linguaggio e il processo di alfabetizzazione Le relazioni tra testo e contesto e il processo di stabilizzazione: l'interpretazione della scrittura prima della lettura convenzionale L'asse quantitativo e qualitativo: l'interazione tra informazione e assimilazione all'inizio dell'alfabetizzazione Informazioni ambientali e costruzioni endogene: Doppie o dopie? Come i bambini interpretano le duplicazioni di lettere Calcolo mentale e rappresentazione scritta: il calcolo scolastico e il calcolo con denaro in situazione di inflazione Una riformulazione della sequenza evolutiva: "L'ecriture avant la lettre" Conoscenze morfologiche: si possono dire le parole al contrario? L'evoluzione di sistemi di idee sulla scrittura Elementi non alfabetici: "L'uso della punteggiatura nella scrittura di storie di bambini di seconda e terza elementare" La modificazione di organizzazioni concettuali: il passaggio dal presillabico al sillabico Un problema metalinguistico: la distinzione parola/nome in bambini di 4 e 5 anni La scoperta di elementi non fonetici: segmentazione e punteggiatura Sulla punteggiatura: il caso del discorso diretto Il ruolo della scrittura nella costruzione del concetto di parola Il ruolo delle caratteristiche formali della lingua scritta nella costruzione di testi narrativi Relazioni tra ambito grafico e ortografico Relazioni tra apprendimento della scrittura e coscienza fonologica Punteggiatura e organizzazione testuale L'analisi di nomi di numeri di due cifre Sequenze grafiche e regole ortografiche: non tutto e' ortografico nell'acquisizione dell'ortografia Analisi comparativa di segmentazioni tra parole Strategie di revisione di testi Dal testo continuo al formato grafico nella struttura del testo poetico Un contributo di riflessione Dalla conoscenza teorica alla comprensione diretta: un percorso Una rilettura comparativa delle tappe di concettualizzazione infantile in diversi ambiti tematici Una lista di descrittori Conclusioni 1.2. Un nuovo punto di vista sull'alfabetizzazione degli adulti Premessa Analisi diacronica Il costruttivismo applicato agli adulti: il caso della negazione e della falsita' Specificita' adulta nel processo cognitivo di appropriazione della lingua scritta Permanenza e stabilita' nell'alfabetizzazione degli adulti Saperi pregressi Dall'alfabetizzazione alla cultura scritta Conclusioni 1.3. L'analisi di alcune pratiche scolastiche Premessa Analisi diacronica Pratiche contrastanti con il livello operatorio dei bambini La necessita' di superare un approccio comportamentistico Dal metodo di insegnamento al processo di apprendimento L'esistenza di difficolta' concettuali ignorate Per orientare la pratica pedagogica Pericolosi riduzionismi pedagogici dell'opera di Jean Piaget Per non discriminare attraverso il linguaggio Promuovere un ambiente di apprendimento: effetti della deprivazione familiare e sociale nell'educazione primaria Comprendere per sostenere: costruzioni originali e informazioni adulte Il diritto di apprendere e il ruolo compensativo della scuola: la lingua scritta nella scuola per l'infanzia La mediazione di schemi assimilatori Apprendere in contesti significativi: psicogenesi della scrittura Le cause dell'insuccesso scolastico La pratica del dettato nel primo anno scolastico Falsi problemi didattici Convenzionalita' apprese e concettualizzazioni spontanee Rappresentazione scritta e abilita' di calcolo: distinzioni e specificita' Disturbi dell'apprendimento o conquiste incomprese? Il rifiuto dei prerequisiti Per una pedagogia contestuale Un ventaglio di opportunita': a partire dalla scuola rurale Le esigenze della societa' contemporanea La mediazione concettuale tra oralita' e scrittura Apprendimenti di base Il valore della diversita' Per un'analisi teorico-pratica dei prerequisiti Condizioni di alfabetizzazione in ambiente rurale Cappuccetto Rosso impara a scrivere L'alfabetizzazione informatica e i processi di lettura e scrittura La distinzione tra oralita' e scrittura nei testi narrativi infantili Difficolta' grafiche e ortografiche Promuovere l'acquisizione della consapevolezza fonologica La formazione docente in tempi di incertezza Lettura e scrittura di fronte al cambiamento Inversione della relazione didattica tra concetto di parola e segmentazioni grafiche Revisione di testi altrui A supporto della formazione docente L'interazione di coppia nella costruzione di abilita' di organizzazione testuale Un contributo di riflessione a partire dalla pratica didattica Problemi di contesto e soluzioni organizzative Ipotesi fondanti l'elaborazione di un curricolo sulla concettualizzazione del sistema di scrittura alfabetica Fasi attuative Diagnosi iniziale Dalle microprogettazioni alle interazioni Conclusioni * Parte seconda: l'opera di Emilia Ferreiro nel contesto della riflessione e delle pratiche psicologiche, pedagogiche e linguistiche Prospetto della parte seconda Premessa 2.1. L'organizzazione di quadri cognitivi attraverso la costruzione dell'oggetto di conoscenza e il sorgere della domanda epistemologica sulla lingua scritta: la scelta del costruttivismo Premessa: da Piaget, oltre Piaget Analisi diacronica Sviluppo operatorio e acquisizione del linguaggio Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino Jean Piaget: caratterizzazione del maestro e della sua opera Linguaggio e conoscenza L'influenza di Piaget nell'opera di Emilia Ferreiro Psicogenesi e educazione Una sequenza ordinata di sistemi interpretativi La costruzione della scrittura nel bambino Un problema metalinguistico: il significato del nome Le limitazioni della nozione di applicazione Potenzialita' di sviluppo della teoria piagetiana applicata a oggetti culturali: il caso particolare della lingua scritta La teoria dei quadri concettuali applicata alla relazione tra oralita' e scrittura nella costruzione del concetto di parola Il bambino come interlocutore intellettuale dell'adulto La psicogenesi di oggetti simbolici Piaget e la sua opera Il ruolo del pensiero infantile nella comprensione del pensiero scientifico Equilibrazione, causalita' e presa di coscienza Conclusioni 2.2. La dimensione generativa nell'apprendimento della lingua scritta: il confronto con la grammatica generativa trasformazionale Premessa: la suggestione di Chomsky Analisi diacronica L'acquisizione del linguaggio tra innatismo e costruttivismo L'attribuzione di significato e l'intreccio tra struttura profonda e superficiale L'attivita' costruttiva del bambino: dimensione generativa nell'acquisizione del linguaggio e della scrittura L'importanza delle competenze linguistiche Punti di contatto e di contrasto: linguaggio e conoscenza Realta' linguistica e realta' psicologica Per non concludere 2.3. La scrittura come sistema di rappresentazione del linguaggio e l'attribuzione di significato: il confronto con la riflessione linguistica Premessa: lo studio della lingua scritta Analisi diacronica Conoscenza linguistica e processo di acquisizione della lingua scritta Il superamento di un approccio comportamentista alla concezione dell'apprendimento della lingua scritta Riferimenti linguistici in "Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino" La rappresentazione del linguaggio e il processo di alfabetizzazione Convenzionalita' apprese e concettualizzazioni originali dei bambini L'atto di lettura come processo di coordinamento di informazioni finalizzate all'attribuzione di significato linguisticamente espresso Una carenza di attenzione alla scrittura da parte dei pregressi studi psicologici Il primo studio comparativo sull'accettabilita' delle duplicazioni di lettere a fronte di una diversa incidenza di presenze di doppie nella lingua d'appartenenza: il principio di variazione interna nello sviluppo storico delle lingue La creazione da parte dei bambini di forme morfologiche secondo le regole della lingua e l'emergere dell'alternanza vocalica come principio differenziatore: concettualizzazione infantile e analisi storica Elementi ideografici nel sistema alfabetico di scrittura: il caso della punteggiatura Dal nome alla parola: "La scrittura impone ai parlanti la sua definizione del concetto di parola" Alfabetizzazione in lingue indigene: strategia "ponte" o processo di produzione in una dinamica di standardizzazione promossa dall'uso? Oralita' e scrittura: l'atto di lettura tra mediazione fonologica e accesso diretto al significato; assenza di parallelismo tra oralita' e scrittura nella concettualizzazione della lingua scritta; la priorita' storica e psicologica del nome nel prototipo dello scrivibile Plurilinguismo e abilita' di traduzione: il caso della nascita del sistema alfabetico La dialettica oralita'-scrittura: il riconoscimento della scrittura come oggetto della linguistica e la ricostruzione dell'orale nel processo di acquisizione della scrittura La presenza di organizzatori testuali: i confini tra le parole, i confini del discorso, le funzioni testuali delle ripetizioni L'uso infantile della punteggiatura nel discorso diretto: una ricerca comparata Una prospettiva storica: rivoluzione informatica e processi di lettura e scrittura Il concetto di parola nel passaggio dall'asse sintagmatico all'asse paradigmatico La parola fuori contesto Il bilinguismo: ridefinire la ricerca psicolinguistica L'alfabetizzazione tra linguistica e psicologia (ovvero tra discorsivita' e lessicalizzazione) Sistema grafico e alternanze ortografiche Contributi alla ricerca sulla consapevolezza fonologica Uno studio descrittivo sulla punteggiatura Il contributo della storia della scrittura Scrittura e conoscenza scientifica Una conferma sul costituirsi del concetto di parola L'analisi di nomi di numeri di due cifre Una ipotesi: regole ortografiche come restrizioni grafiche La centralita' del tema oralita'-scrittura Una nuova frontiera dell'ortografia: dall'asse paradigmatico all'asse sintagmatico Conclusioni 2.4. Il confronto con la scuola storico-culturale: sull'acquisizione della lingua scritta nel bambino Premessa: la cornice di un confronto "Lurija e lo sviluppo della scrittura nei bambini" Una ovvia postilla 2.5. Il rapporto tra costruttivismo e psicoanalisi nell'interpretazione dell'evoluzione infantile nella lettura di Emilia Ferreiro Premessa: un'occasione mancata? "Supuestos cognoscitivos en terapia psicoanalitica de ninos" Postilla: uno sguardo sui dintorni 2.6. Nel contesto dell'alfabetizzazione come pratica di liberazione in America Latina Premessa A proposito di Paulo Freire Alfabetizzazione ed esperienze di liberazione in America Latina Analisi diacronica Un nuovo approccio all'alfabetizzazione, diffuso in America Latina "EI proyecto principal" La ripetenza e l'insuccesso scolastico Quando il linguaggio tradisce il pensiero: dalla colpa al diritto Il bilinguismo: normalita' o devianza? Una pedagogia dell'indignazione L'alfabetizzazione in America Latina Il rifiuto dei tests Le sfide dell'alfabetizzazione e il ruolo del costruttivismo L'uso delle tecnologie per la formazione docente Democrazia e tecnologia La scolarizzazione in un mondo digitale Alfabetizzazione, tecnologie, democrazia: alcune piste di ricerca Conclusione * Parte terza: intorno alla fortuna del contributo di Emilia Ferreiro Prospetto della parte terza Premessa 3.1. Il contributo di Emilia Ferreiro alla storia della sua stessa fortuna Premessa L'alfabetizzazione come problema teorico e politico Lo studio di un nuovo campo Con e a partire da Piaget La lingua scritta a partire dalla teoria piagetiana L'importanza della riflessione teorica Itinerari La scrittura decontestualizzata, la scuola nel suo contesto Critiche e controcritiche Contrappunto 3.2. "Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino" come discrimine critico nell'opera dell'autrice Premessa Nel ventennale della pubblicazione del libro "Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino" Una rilettura Una ricerca sulle ricadute didattiche La lingua scritta tra psicogenesi e didattica Il bambino e l'epistemologia 3.3. Alcuni contributi significativi Premessa Per ambiti tematici 3.3.1. Contributi sull'opera di Emilia Ferreiro Tra innovazione e tradizione Il contesto della ricerca sulla lingua scritta "Il bambino e la lingua scritta" Psicologia dell'educazione Il bambino competente Riflessioni sull'alfabetizzazione L'ecole maternelle e la scrittura Un punto di riferimento ineludibile nel processo di insegnamento-apprendimento della lettura e della scrittura Uno studio storico La questione pedagogica tra insegnamento e apprendimento Tra sociogenesi e psicogenes 1.3.2. Sui processi d'apprendimento della scrittura e le sue problematiche Il dibattito brasiliano con Capovilla Sul rapporto tra apprendimento della lingua scritta e coscienza fonologica Sui prerequisiti cognitivi e metalinguistica Cultura scritta e lingua scritta La lettura come attivita' culturale, linguistica, strategica Difficolta' di apprendimento e cultura scritta Scritture spontanee o "ecritures approchees" Sulle unita' di processamento nella lettura infantile di testi 3.3.3. Su alfabetizzazione e adulti Considerazioni per una ridefinizione delle strategie formative Contributi teorico-metodologici alla formulazione di proposte pedagogiche 3.3.4. Su pratiche scolastiche Un'analisi della relazione tra teoria e pratica Laboratori di scrittura L'interazione in gruppi di pari Guida alla lingua scritta A confronto con grandi tradizioni di pensiero 3.3.5. Sul costruttivismo e in relazione a Piaget Costruttivismo: da Piaget a Emilia Ferreiro Pilastri dell'interazionismo 3.3.6. Sulla dimensione linguistica Una rivisitazione della storia della scrittura Tra diglossia e bilinguismo 3.3.7. In relazione alla scuola storico-culturale Uno studio empirico a partire dal confronto tra Lurija e Ferreiro Il ruolo della lingua scritta come risorsa della memoria da un punto di vista storico-culturale La scrittura e le situazioni d'apprendimento Processo psico-socio-genetico 3.3.8. Sulle pratiche di alfabetizzazione in America Latina, a partire dalla riflessione di Paulo Freire Dalla scienza all'utopia Dimensioni sociali e educative dell'alfabetizzazione La produzione dell'ignoranza Ulteriori sviluppi e applicazioni 3.3.9. Su questioni particolari: a partire dalle difficolta' del bambino A confronto con la dislessia Conferme provenienti dall'indagine sui bambini sordi Una riflessione sull'apprendimento dei bambini non vedenti 3.3.10. Su questioni particolari: ipotesi di estensione dell'approccio teorico Sulla notazione aritmetica Didattica della musica Didattica degli scacchi 3. 4. Per una prima rassegna di ricercatori che abbiano interagito con l'opera di Emilia Ferreiro Premessa Una visione panoramica 3.4.1. Lungo l'asse diacronico Il nucleo iniziale A partire dall'esperienza ginevrina Nuevas Perspectivas 3.4.2. Per aree geografiche Un comune impegno in progetti di alfabetizzazione dell'America Latina L'attivita' di ricerca nel Die-Cinvestav In America del Nord In Europa In Israele 3.4.3. In forme specifiche Alcune ulteriori pubblicazioni, ricerche, collaborazioni Tesi di dottorato dirette da Emilia Ferreiro Collaborazioni a riviste Collaborazioni con case editrici La collana "LeA. Lenguaje escritura Alfabetizacion" diretta da Emilia Ferreiro presso la casa editrice Gedisa Seminari, colloqui, interviste Un sito di scritture di bambini e per bambini 3. 5. Alcune ulteriori piste di ricerca Premessa I diritti del bambino Educazione alla pace e alla nonviolenza Interculturalita' Il pensiero delle donne Le tradizioni di filosofia del linguaggio Le etiche dell'altro e il principio responsabilita' Pratiche di liberazione La scuola per l'infanzia in italia Riassumendo Conclusioni: l'impatto di una "rottura epistemologica" e il crescere di un impegno condiviso * Conclusione generale * Bibliografia essenziale Prospetto della bibliografia essenziale Premessa I. Opere di Emilia Ferreiro Appendice prima: interviste Appendice seconda: Case editrici e riviste che hanno pubblicato testi di Emilia Ferreiro Appendice terza: varie II. Opere su Emilia Ferreiro II. 1. Volumi A. Volumi specificamente dedicati a Emilia Ferreiro B. Alcuni volumi in cui si fa significativo riferimento a Emilia Ferreiro e/o si apportano contributi significativi con riferimento a uno o piu' dei campi di problematiche oggetto del suo lavoro II. 2. Saggi in volume II. 3. Articoli in rivista II. 4. Tesi di laurea e dissertazioni di dottorato sulla figura e l'opera di Emilia Ferreiro II. 5. Varia III. Alcuni autori-chiave di riferimento III. 1. Jerome S. Bruner a. Alcune opere di Jerome S. Bruner b. Alcune opere su Jerome S. Bruner III. 2. Noam Chomsky a. Alcune opere di Noam Chomsky b. Alcune opere su Noam Chomsky e la grammatica generativa trasformazionale c. Nel web III. 3. Celestin ed Elise Freinet a. Alcune opere di CÈlestin ed Elise Freinet b. Alcune opere su CÈlestin ed Elise Freinet c. Nel web III. 4. Paulo Freire a. Alcune opere di Paulo Freire b. Alcune opere su Paulo Freire c. Nel web III. 5. Aleksandr Romanovic Lurija a. Alcune opere di Aleksandr R. Lurija b. Alcune opere su Aleksandr R. Lurija III. 6. Jean Piaget a. Alcune opere di Jean Piaget b. Alcune opere su Jean Piaget c. Nel web III. 7. Lev Semenovic Vygotskij a. Alcune opere di Lev S. Vygotskij b. Alcune opere su Lev S. Vygotskij IV. Alcuni approfondimenti specifici per alcune piste di ricerca IV. 1. Pensiero delle donne, della differenza, della liberazione IV. 2. Diritti dei bambini, educazione alla pace, accostamento alla nonviolenza V. Alcuni siti internet rilevanti V. 1. Alcuni siti di particolare importanza V. 2. Alcuni siti di universita' ed istituti superiori di ricerca ed educazione V. 3. Alcuni altri siti di riviste e di case editrici V. 4. Alcuni altri siti di istituzioni ed associazioni * Indice * Repertori 1) Allegato primo. Materiali di una ricognizione sistematica delle opere di Emilia Ferreiro 2) Allegato secondo. Repertorio integrativo per un saggio di bibliografia generale relativa al contesto delle pratiche scientifiche, degli ambiti operativi e degli universi di discorso in cui si colloca e con cui interagisce il lavoro di Emilia Ferreiro 3) Allegato terzo. Materiali di un percorso di valorizzazione del contributo e delle proposte di Emilia Ferreiro nella concreta pratica educativa con i bambini, di formazione degli insegnanti e di ricerca dell'autrice del presente lavoro. 3. MAESTRE. FRANCESCA LAZZARATO: ADA GOBETTI SCRITTRICE PER L'INFANZIA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 18 gennaio 2005. Francesca Lazzarato dirige collane editoriali ed e' autrice, curatrice e traduttrice di molti libri soprattutto per giovani e bambini. Ada Gobetti, nata a Torino nel 1902, moglie e collaboratrice di Piero Gobetti, fortemente impegnata nella lotta antifascista, nel dopoguerra svolse un rilevante impegno come educatrice e per la democrazia, tra l'altro dirigendo le riviste "Educazione democratica" ed il "Giornale dei genitori". E' scomparsa nel 1968. Opere di Ada Gobetti: (a cura di), Samuel Johnson. Esperienza e vita morale, Laterza, Bari 1939, poi Garzanti, Milano; Storia del gallo Sebastiano, Garzanti, Milano 1940, poi Einaudi, Torino 1963; Alessandro Pope. Il poeta del razionalismo settecentesco, Laterza, Bari 1943; Cinque bambini e tre mondi, Aie, Torino 1953; Partigiani sulla frontiera, Anpi, Torino 1954; (a cura di), Donne piemontesi nella lotta di liberazione, Anpi, Torino 1954; Diario partigiano, Einaudi, Torino 1956; Non lasciamoli soli, La Cittadella, Torino 1958; Vivere insieme, Loescher, Torino 1967; (a cura di), Camilla Ravera. Vita in carcere e al confino, Guanda, Parma 1969; Educare per emancipare (Scritti pedagogici 1953-1968), Lacaita, Manduria 1982] "C'era stata una guerra: lunga e terribile. Gli uomini si erano uccisi tra loro, e la terra era piena di rovine. Un giorno, sul finire dell'inverno, cinque bambini si trovavano sul fianco di una montagna. Non erano fratelli: venivano da luoghi diversi, avevano avuto diverse esperienze, superati pericoli diversi. Ora erano li', nel bosco deserto, sotto un cielo grigio di nuvole, e non sapevano che cosa fare". Comincia cosi', con un paesaggio desolato e un gruppo di piccoli sopravvissuti a una qualunque delle tante guerre che devastano il pianeta, un libro per l'infanzia davvero speciale: Cinque bambini e tre mondi (Il Castoro, pp. 213, euro 14,50) di Ada Prospero Gobetti (1902-1968), pubblicato per la prima volta nel 1952 dalla Societa' Apostolato Stampa e ora felicemente recuperato dopo un "sonno" di oltre cinquant'anni. A presentarlo oggi pomeriggio presso il "Museo Diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della liberta'" di Torino saranno Bianca Guidetti Serra, Carla Gobetti, Anselmo Roveda, Anna Abbiate Fubini e Irene Bedino, invitati dalla Libreria dei ragazzi torinese e dall'editore Il Castoro, che con questo piccolo e delizioso romanzo fantastico offre ai bambini di oggi un'occasione per fare conoscenza con un grande personaggio della nostra storia recente, una donna fuori del comune che fu partigiana in Val di Susa, insegnante, traduttrice, scrittrice e soprattutto cittadina che fa politica non da professionista, ma per occuparsi concretamente e da vicino dei problemi della collettivita', come scrive Goffredo Fofi nella sua introduzione a Diario Partigiano (Einaudi, pp. 423, euro 10,10), l'opera forse piu' nota della vedova di Piero Gobetti. Negli stessi giorni in cui viene riproposta questa operina dimenticata, riappare in libreria grazie a Fara Editore (una "piccola impresa" di Sant'Arcangelo di Romagna), anche un altro e ben piu' noto libro per bambini di Ada Gobetti, ovvero Storia del gallo Sebastiano, vero e proprio "classico moderno" pubblicato da Garzanti nel 1940 (l'autrice si nascondeva allora sotto lo pseudonimo di Margutte, e autore delle illustrazioni era il suo secondo marito, Ettore Marchesini) e ripreso nel dopoguerra dall'Einaudi, che pero' in questi ultimi anni aveva finito per relegarlo nelle edizioni scolastiche, con tanto di esercizietti e schede didattiche in appendice. Manca ormai, a completare il repechage delle opere per l'infanzia di Ada Gobetti, solo il terzo titolo da lei dedicato ai ragazzi, ovvero Partigiani sulla frontiera, che venne stampato nel 1954 a cura dell'Anpi insieme ad altri cinque volumetti - tra gli autori c'erano Gabriella Parca, Guido Petter e Luisa Sturani - pensati per far conoscere ai giovanissimi la Resistenza, che a quei tempi era singolarmente assente (perfino piu' di oggi!) dalla letteratura giovanile. Ma non e' detto che entro l'anno qualche editore accorto non provveda a ripubblicarlo, approfittando del sessantesimo anniversario della conclusione del secondo conflitto mondiale... A provocare questo improvviso ritorno di interesse per un'autrice cosi' insolita non e', tuttavia, l'incombere di date da celebrare, quanto la necessita' di recuperare un patrimonio di testi che, nonostante l'oggettivo oblio in cui erano caduti, contribuiscono a restituire significato e spessore alla letteratura italiana per l'infanzia, in genere modesta ma non priva di punti di riferimento importanti. Cinque bambini e tre mondi (che a rileggerlo appare singolarmente fresco quanto alla scrittura e costruito con piena consapevolezza di come si conquista un piccolo lettore sugli otto-nove anni) e', per esempio, un libro ancora oggi provvisto di suggestioni capaci di far leva su sentimenti e bisogni forti, che i bambini possiedono in massimo grado: il senso della giustizia, il desiderio di imparare a vivere con gli altri, la voglia di costruire un mondo a propria misura. L'avventura dei cinque protagonisti, che uno gnomo bizzarro trasporta su tre pianeti "esemplari" (il primo borghesemente devoto all'ordine e alla simmetria dei giardini fioriti, come una sorta di Milano Due tirata inesorabilmente a lucido; il secondo abitato da animali senza legge e sempre in lotta; il terzo interamente colonizzato da macchine), potrebbe avere coloriture da raccontino morale, e si sviluppa invece come un'avventura iniziatica sulla tolleranza, la giustizia, l'inutilita' della guerra. Allo stesso modo, la Storia del gallo Sebastiano sottolinea, attraverso le peripezie divertenti e ancora freschissime di un galletto imprevedibile, anticonformista e diverso da qualsiasi altro, il valore della differenza, l'importanza dell'individualita' e della capacita' di pensare con la propria testa, senza mai smettere di fare domande curiose e trovare risposte originali. E davvero non poteva essere che questo il messagio di Ada Gobetti, la professoressa di inglese che, nella Torino degli anni Quaranta, lasciava periodicamente la sua cattedra per andare in Val di Susa con i partigiani e teneva in borsetta il gesso per scrivere sui muri slogan antifascisti. Nati dal suo profondo interesse per l'infanzia e per le generazioni piu' giovani, che la spinse a fondare nel 1959 Il "Giornale dei genitori" e a pubblicarvi gli scritti del dottor Spock (mai apparsi prima in italiano), questi libri sanno ancora parlare ai bambini, per aiutarli a fare, proprio come il gallo Sebastiano, "tutto il contrario di quello che gli altri si aspettano". 4. INCONTRI. ANNA PICCIOLINI: DUE CONVEGNI SU ROSA LUXEMBURG [Dal sito de "Il paese delle donne" (www.womenews.net) riprendiamo questo articolo. Anna Picciolini fa parte dell'Associazione Rosa Luxemburg ed e' fortemente impegnata nelle iniziative delle donne per la pace e i diritti. Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi; Scritti politici, Editori Riuniti (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta] Nel mese di dicembre 2004 a Napoli e a Firenze si sono svolti due convegni dedicati a Rosa Luxemburg, organizzati rispettivamente dal Forum delle donne del Prc insieme alla Convenzione permanente di donne contro le guerre, e dall'Associazione Rosa Luxemburg. * Bagnoli 4 dicembre: La Rosa e le spine Convegno internazionale sul pensiero di Rosa Luxemburg che si e' svolto lo scorso dicembre a Bagnoli, nell'area di quella che fu una grande acciaieria e che ospita oggi la Citta' della scienza. Il convegno, organizzato dal Forum delle donne del Prc, nazionale e napoletano, insieme alla Convenzione permanente di donne contro le guerre e da Transform Italia, con il patrocinio del Comune di Napoli e dell'assessorato alla pace della Provincia, ha messo a tema l'attualita' di Rosa Luxemburg individuando tre temi sui quali vale la pena di riferirsi al suo pensiero e alla sua pratica politica: l'antimilitarismo e la critica dei nazionalismi, la liberta' e il nesso liberta'-comunismo, la rivoluzione come autoliberazione (il socialismo non si fa per decreto). Ma fin dall'introduzione di Lidia Menapace (portavoce della Convenzione), Rosa ci propone anche, e prima di tutto, "un atteggiamento diverso nei confronti della politica... luogo di grandi affetti e grandi passioni", atteggiamento che le consenti' di vivere "relazioni umane intense anche con persone con le quali polemizzava aspramente". Quindi "per rinnovare la cultura politica del nostro tempo, possiamo rifarci a Rosa, per concepire la politica come dimensione umana di una persona che voglia dirsi umana, un modo di essere in relazione con altri differenti". Lidia sottolinea l'unicita' di Rosa, e la fecondita' del suo insegnamento per una politica che deve "riacquistare il carattere di totalita' razionale, di analisi critica e confronto fra persone: ragione, cuore, sentimenti, interessi, prospettive, sogni". Sul pensiero politico di Rosa Luxemburg, lasciato "in germe" dalla sua tragica morte, vale la pena di "mettere in moto i cervelli di sinistra", su alcuni elementi di originalita': il modo in cui e' pensato il processo rivoluzionario, le critiche a Marx a proposito di economia, la questione della pace e della guerra. Per Gabriella Bonacchi, della Fondazione Lelio Basso, Rosa Luxemburg "non ha dato vita a una scuola, ma a una genealogia", e di questa genealogia uno dei momenti piu' interessanti e' il movimento studentesco nella Germania Federale nel 1968, con la sua dimensione antiautoritaria. Rudi Dutschke citava Rosa affermando che "e' esercitando il potere che una massa impara ad esercitarlo", mettendo cosi' in discussione il programma di "educare il proletariato al socialismo", attaccando cosi' il rapporto autoritario maestro-allievo. In Rosa e' presente un atteggiamento che evita sia la "profezia" di un radioso avvenire, che l'analisi fredda dei fenomeni sociali: "troviamo... la vena sottile di malinconia di chi crede in cio' che pensa e in cio' che fa, ma non e' fideisticamente convinta del successo delle proprie azioni". Lei, teorica del crollo del capitalismo, e' "in disaccordo sia con i freddi analisti, che con chi prefigurava una fuoriuscita narcisista dal corso serrato degli eventi", criticando al tempo stesso il soggettivismo e chi vedeva come oggettivo il futuro crollo. Rina Gagliardi, di "Liberazione", mette in luce la colossale rimozione di Rosa Luxemburg ad opera delle due correnti maggioritarie del socialismo del '900: i socialdemocratici, colpevoli del suo assassinio, e i comunisti della terza Internazionale, che giudicarono il suo pensiero un insieme di errori. Ma "fare di lei un'anticomunista e' scorretto: il suo giudizio sulla rivoluzione sovietica e' un giudizio dall'interno". Punto chiave dell'attualita' del suo pensiero e' la riproposizione dell'alternativa "socialismo o barbarie". Siamo nel 1915: "la barbarie e' questa guerra". Rosa ha momenti di "profezia" quando vede una "guerra permanente come esito del militarismo". E il socialismo, per farsi, ha bisogno del soggetto rivoluzionario, del movimento di massa. Rosa Luxemburg non e' una spontaneista, passa la vita a fondare partiti, pur convinta che "cio' che e' istituzionalmente organizzato e' necessario, ma contiene dei limiti, e corre il rischio di costruire una burocrazia". Christiane Reymann, della Fondazione Rosa Luxemburg di Berlino, nota come oggi il Partito della sinistra europea fa suo il ricordo di Rosa, con una netta inversione di rotta rispetto al giudizio vigente anche nella Ddr. Da questo puo' ripartire un movimento politico-culturale, di cui si sente la necessita', perche' "noi di sinistra, noi femministe, non siamo ancora un movimento politico-culturale, o non siamo ancora tornate ad esserlo, mentre lo e' il capitalismo". Guido D'Agostino, dell'Istituto campano di storia della Resistenza, evoca una figura storica del socialismo napoletano, Vera Lombardi, la cui vicinanza ideale con Rosa Luxemburg non e' documentata in maniera sistematica, ma sta nella comune dimensione di un "marxismo antiautoritario e antidogmatico". Intervenendo nella polemica sulla "terza via" e sull'esaurimento della spinta propulsiva della rivoluzione d'ottobre, aperta da Berlinguer a proposito degli avvenimenti polacchi (inizio anni '80), Vera Lombardi riprende da Rosa cio' che le e' piu' congeniale: "il rapporto dialettico fra le leggi oggettive della storia e la soggettivita' rivoluzionaria, un umanesimo marxista, l'esigenza di emancipazione che e' del singolo individuo". Per D'Agostino andare verso Rosa, significa trovarsi a quel bivio (fra socialdemocrazia e comunismo) dove e' stata scelta una strada (il socialismo reale) che ha portato a "buttare via il bambino con l'acqua del bagno". A quel bivio "ci si imbatte in Rosa Luxemburg e si deve capire cosa farsene e come ricominciare". Ha chiuso la mattinata Nadia Nappo, delle Donne in nero di Napoli, leggendo una serie di testi (raccolti insieme a Simona Ricciardelli) in cui emerge di Rosa la dimensione umana e la ricchezza di sfaccettature. Alla ripresa occupa di nuovo la scena l'immagine di Rosa, evocata da Ingeborg Hunziger, artista tedesca, scultrice, che ha operato a lungo anche in Italia: la rivoluzionaria polacca era una donna elegante, portava bei cappelli a larga tesa, amava gli uccelli, le persone. Per Lidia Cirillo, uno degli aspetti cruciali del pensiero di Rosa Luxemburg e' "la critica della burocrazia, la prima nella storia del movimento operaio, dall'interno". Prima di lei, un pensatore di destra, liberale, conservatore e nazionalista, Max Weber, aveva individuato nella burocratizzazione il tallone d'Achille del movimento operaio, traendone motivo per tranquillizzare la borghesia sugli esiti possibili di una prospettiva rivoluzionaria. Per Rosa, ovviamente, la burocratizzazione del partito era fonte di grande preoccupazione. Critica la forma-partito, pur avendo passato la vita a fondarne tre: "non esistono apparati di partito buoni o cattivi, sono conservatori per natura". Di fronte all'alternativa "socialismo o barbarie" Cirillo sostiene che "sappiamo che cos'e' la barbarie, ma forse abbiamo perso la nozione di che cos'e' socialismo". Letizia Pelosi, dottoranda in studi di genere all'Universita' di Napoli, ha conosciuto Rosa Luxemburg attraverso Hannah Arendt, in particolare in un saggio, nella raccolta L'umanita' nei tempi oscuri. Rosa, per Arendt, illumina lo spazio pubblico in tempi oscuri, che non sono solo quelli della guerra, ma quelli della "guerra piu' sottile in cui lo spazio pubblico si oscura e alla politica si chiede di prestare attenzione ai bisogni privati". Per Domenico Jervolino, dell'Universita' di Napoli, Rosa Luxemburg si inserisce in un momento in cui nel movimento operaio emergono anche altre figure significative. Cita in particolare Jean Jaures, anch'egli vittima per il suo antimilitarismo, che dette al giornale, allora del Ps poi del Pc in Francia, il nome "L'Humanite'", l'umanita', "vista come qualcosa che non c'e', non esiste ancora, vista come un progetto di senso, non un destino sicuro". Fausto Bertinotti, segretario del Prc e presidente della Sinistra europea, ricorda che per la sua generazione Rosa Luxemburg e' stata un elemento di alfabetizzazione politica, attraverso la lettura che ne diede Lelio Basso, lettura capace di "indagare i passaggi critici del destino della classe operaia". Poi, nel '68-'69, Rosa viene riscoperta, da un movimento che "elegge a propri maestri gli eretici", per la sua radicalita' rivoluzionaria. La "stagione dei consigli" ne trae l'interpretazione del movimento come "fondamento della storia e della necessita' storica, piu' che come antiburocrazia". Per Bertinotti "la critica antiburocratica e' conseguenza del dominio del movimento", quello che interessa e' "il rapporto fra le esperienze delle masse e le forme organizzate di queste esperienze". Scipione Semeraro, presidente di Transform Italia, mette a fuoco il ruolo di Rosa come insegnante "nel" partito: la scuola e' per lei anello di congiunzione fra coscienza politica e societa'. La proiezione del bel film di Margarethe Von Trotta conclude il convegno. * Firenze 11 e 12 dicembre: Politica e conflitto Il terzo seminario dell'Associazione Rosa Luxemburg affronta il tema "politica e conflitto". Siamo nella sede nuova del Giardino dei Ciliegi, storica associazione femminista fiorentina, che non solo ospita, ma organizza, assieme all'Associazione Rosa Luxemburg, questo seminario: un incontro di donne, femministe e pacifiste, e di alcuni uomini. Le donne dell'Associazione infatti hanno deciso di sperimentare nell'occasione quello che chi scrive definisce "invitare gli uomini nel paese delle donne". Non solo hanno accolto con piacere la loro presenza fra il pubblico (anche i seminari precedenti erano aperti), ma hanno scelto di impostare una delle tre principali relazioni come un dialogo a due voci, in cui Luciana Brandi e Aldo Ceccoli, partendo dalla loro comune militanza politica (in un partito di sinistra) si sono chiesti "quale altra politica dal dialogo fra i generi?". E hanno avanzato una proposta ambiziosa: a Firenze, una Libera Universita' di donne e di uomini, dedicata a Ipazia, grande scienziata antica, vittima della misoginia e dell'incontro fra cristianesimo e potere statale. Del conflitto nei luoghi della politica ne sapeva qualcosa anche Rosa, dalle cui lettere (ne ha dato conto Clotilde Barbarulli) emerge la difficolta' a tenere insieme la "grande politica" e l'"eternamente umano": la sua scelta e' dalla parte dell'umanita', a costo di essere in lite con il partito o quantomeno con i suoi dirigenti. Figura mitica del conflitto, Antigone, al centro della relazione di Marisa La Malfa (L'etica nella singolarita'), che l'ha incontrata nella sua riflessione, partendo dal pensiero antidogmatico di Rosa Luxemburg, intrecciato con quello di Hannah Arendt e Simone Weil (seminario 2001) e affrontando poi il tema del conflitto fra stati e della "via al diritto e alla liberta'" (seminario 2003). Ne parla, ancora, per dire la sua Antigone, quella a cui lei ritorna, noi tutte ritorniamo (Ida Dominijanni ha parlato di un'Antigone "ricorrente"). Antigone che non rappresenta la legge del sangue, contrapposta alla legge della polis (come nelle letture piu' antiche), ne' e' soltanto la disubbidiente, contro il potere (di Creonte), ma e' "autonomos" cioe' colei che si da' la propria legge. La relazione di Carla Ravaioli ha messo a tema un modello di crescita produttiva che ha come conseguenze crisi ecologica, aumento delle disuguaglianze e guerra, sottolineando l'importanza e la necessita' che "le donne si occupino - da donne - di tutto questo". E il primo passaggio per occuparsene e' "affermare a voce alta cio' che sta accadendo", che e', per dirla con una frase di Rosa, "la cosa piu' rivoluzionaria". Nel dibattito e' stata sviluppata un'ampia riflessione sul conflitto nei luoghi della politica (partiti, gruppi, movimenti) e sulla politica come modo per gestire i conflitti, accanto a una consapevole ricostruzione critica di cosa e' invece accaduto nei secoli della storia degli uomini, assenti le donne. Ma le donne assenti, come ha detto Mara Baronti, si presentano adesso con una "baldanza" che la "grande politica" tenta (invano) di spegnere. Quanto alla presenza di uomini e donne nello spazio pubblico, il "dialogo tra i generi" potra' dare qualche frutto se entrambi i soggetti si riconosceranno reciprocamente, riconoscendo anche la propria parzialita'. Sapendo che ci troviamo davanti quello che Maria Grazia Campari ha chiamato, "l'imbuto della rappresentanza", per cui le donne, ma con loro tutti i soggetti storicamente marginali, entrano in gioco soltanto a condizione di non fare troppo "disordine". Chi scrive ha scoperto da poco che la parola empowerment significa (sul vocabolario inglese) "autorizzazione" e questo termine e' stato usato nel pensiero femminista per indicare la legittimazione a "stare nel mondo": gli uomini si autorizzano da soli, o fra di loro, per stare nel mondo, nello spazio pubblico, le donne cercano l'autorizzazione di un uomo. Rosa ci insegna ad autorizzarci da sole o a cercare l'autorizzazione nella relazione con altre donne. Anna Biffoli, ringraziando Carla Ravaioli per il suo contributo, ritiene pero' che le femministe abbiano sempre parlato di tutto, del mondo, cercando addirittura di "inventarne un altro, rompendo la pretesa universalita' maschile". Floriana Lipparini pensa che le donne debbano "prendere in mano le leve della grande economia" e farla tornare a essere "ricerca di strategie per gestire meglio le risorse", per "garantire il diritto alla vita" dei/delle viventi. Accanto allo scorrere di relazioni, comunicazioni e interventi (in tutto piu' di quaranta) si e' cercato di utilizzare anche metodologie di interazione e di comunicazione meno tradizionali: la ricerca di parole chiave per una mappa mentale disegnata dai nessi semantici, ma soprattutto emozionali, fra i termini politica, conflitto, potere. Questa metodologia di lavoro, abbastanza insolita nelle nostre esperienze di convegni politici, e' stata proposta da alcune insegnanti (in particolare Patrizia Favaron) che hanno sottolineato l'esigenza di adottare forme di comunicazione che coinvolgano anche le persone che hanno difficolta' a parlare in pubblico. Alidina Marchettini, presidente dell'Associazione, ha concluso invitando a mettere a fuoco come si sta nei luoghi in cui quotidianamente affrontiamo conflitti. Nel segno della singolarita', di Antigone, "ciascuna di noi e' chiamata a fare la propria sintesi". A chi pone e ha l'esigenza di "spendere nel quotidiano" la ricchezza maturata qui insieme, ricorda che "le strade della mediazione passano attraverso la liberta' e il desiderio di ognuna e richiedono tempo". 5. MAESTRE. SOFIA VANNI ROVIGHI: CHE COSA E' ALLORA LA SOCIETA'? [Da Sofia Vanni Rovighi, Elementi di filosofia, vol. III, La Scuola, Brescia 1963, 1982, p. 238. Sofia Vanni Rovighi, nata nel 1908 e deceduta nel 1990, filosofa e storica della filosofia, fu a lungo docente alla Cattolica di Milano, autrice negli anni trenta di importanti contributi su Husserl e Hartmann, tra le figure piu' vive della filosofia neoscolastica, vicina alla fenomenologia ed autrice di importanti lavori sulla teoria della conoscenza. Tra le opere di Sofia Vanni Rovighi segnaliamo particolarmente i tre volumi degli Elementi di filosofia, La Scuola, Brescia; sul piano del lavoro storiografico, critico e didattico cfr. inoltre Introduzione a Tommaso d'Aquino, Laterza, Bari; Introduzione a Anselmo d'Aosta, Laterza, Bari; Storia della filosofia moderna, La Scuola, Brescia; segnaliamo inoltre la cura dell'antologia scolastica di Galileo Galilei, Antologia, La Scuola, Brescia] Che cosa e' allora la societa'? Niente del tutto? E' una unita' di relazione; e' un complesso di relazioni fra gli individui che la compongono. 6. RILETTURE. ANNE FRANK: DIARIO Anne Frank, Diario, Einaudi, Torino 1993, 2003, pp. XXII + 358, euro 9,50. E' la nuova edizione integrale del Diario di Anne Frank, con nota introduttiva di Mirjam Pressler, prefazione di Natalia Ginzburg, due note e un'ampia appendice di Frediano Sessi. Un libro che non ci si stanca mai di rileggere, cuore pulsante del'umanita', all'umanita' intera messaggio e appello. ============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 6 del 30 gennaio 2005
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