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Road Map: traduzione in italiano
- Subject: Road Map: traduzione in italiano
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy@iol.it>
- Date: Wed, 28 May 2003 16:26:09 +0200
Road Map:
traduzione da RaiNews24
Traduzione tratta dallo speciale "Medio Oriente" di RaiNews24 -
http://www.rainews24.it/ran24/speciali/medio_oriente_2003/focus/focus.htm
La bozza del Quartetto
Il piano dell'amministrazione Bush concordato con Russia, Ue, ONU
prevede un processo a tappe ed obiettivi con date, parametri, indici di
riferimento verificabili dal Quartetto. Il traguardo è posto nel 2005,
come anticipò il presidente americano già nel discorso del 24 giugno
2002 e come confermato dalle controparti russe, europee e delle Nazioni
Unite nelle dichiarazioni del 15 giugno e del 17 settembre 2002.
La soluzione dei due Stati al conflitto israeliano-palestinese sarà
realizzata soltanto attraverso una conclusione delle violenze e del
terrorismo (quando il popolo palestinese avrà una leadership che agisce
con decisione contro il terrore ed in grado di sviluppare una
democrazia basata su tolleranza e la libertà) e attraverso la prontezza
di Israele nel fare ciò che è necessario per uno Stato palestinese
democratico; con l'accettazione libera e inequivocabile da entrambe le
parti i dell'obiettivo di negoziato come descritto nelle righe
seguenti. Il Quartetto sosterrà l'implementazione del a cominciare
dalla fase 1, comprese le discussioni dirette fra le parti. Il
programma ha stabilito una timeline realistica per l'esecuzione.
Tuttavia, poiché si tratta di un programma orientato al risultato,
richiederà e dipenderà dagli sforzi in buona fede delle parti e dal
loro rispetto degli obblighi descritti. Se le parti assolveranno
velocemente i loro obblighi, il progresso verso le fasi successive può
avvenire più rapidamente di quanto indicato nel programma. La mancanza
di conformità agli obblighi impedirà il progresso nel Piano. Uno
accordo negoziato fra le parti provocherà l'istituzione di uno Stato
palestinese indipendente, democratico che viva parallelamente nella
pace e nella sicurezza con Israele e gli altri Stati vicini. L'accordo
risolverà il conflitto israeliano-palestinese e concluderà
l'occupazione cominciata nel 1967, basandosi sulle conclusioni della
Conferenza di Madrid, sul principio terra per la pace, sulle
risoluzioni ONU 242, 338 e 1397, gli accordi precedentemente raggiunti
dalle parti e l'iniziativa del principe saudita Abdullah, sottoscritto
dalla Lega araba a Beirut, che accetta Israele come vicino in pace e
sicurezza. Questa iniziativa è un elemento vitale degli sforzi
internazionali per promuovere una pace completa sotto ogni profilo,
compreso il versante siriano-israeliano e libanese-israeliano. Il
Quartetto si incontrerà con regolarità ad alto livello per valutare i
progressi delle parti nell'implementazione del Piano. In ogni fase, le
parti sono tenute al rispetto dei loro obblighi in parallelo, salvo
indicazione contraria.
Fase 1
Fine del terrore e della violenza, normalizzazione della vita
palestinese, ristrutturazione delle istituzioni palestinesi a maggio 2003
I palestinesi immediatamente arrivano ad una cessazione incondizionata
della violenza secondo i punti qui descritti: tale azione sarà
supportata da adeguate misure di appoggio israeliane. I palestinesi e
gli israeliani riprendono la cooperazione sulla sicurezza basata sul
Piano Tenet per porre fine alla violenza, al terrorismo ed incitamento
alla violenza con i servizi di sicurezza palestinesi ristrutturati ed
efficaci. I palestinesi intraprendono una riforma politica completa in
preparazione di uno Stato, compresa la redazione di una costituzione
palestinese e libere elezioni. Israele prende tutte le misure
necessarie per contribuire a normalizzare la vita palestinese. Israele
si ritira dalle zone palestinesi occupate dal 28 settembre 2000 (data
della passeggiata di Sharon sulla spianata delle sinagoghe) e le due
parti ristabiliscono lo status quo ante. Israele, inoltre, congela
tutta l'attività di stabilimento di nuove colonie, coerentemente al
rapporto Mitchell. All'inizio della fase 1 i vertici palestinesi
rinnovano in dichiarazioni ufficiali il diritto di Israele di esistere
in pace e sicurezza e ribadisce il cessate il fuoco immediato ed
incondizionato per mettere fine ad ogni attività militare e a tutti gli
atti di violenza contro israeliani ovunque. Tutte le istituzioni
palestinesi ufficiali smettono di incitare alla violenza contro
Israele. La leadership israeliana rende pubblica una dichiarazione
inequivocabile che afferma l'impegno alla visione dei due Stati, con
uno Stato palestinese indipendente, effettivo, sovrano che vive nella
pace e nella sicurezza accanto ad Israele, come espresso dal presidente
Bush e afferma la fine immediata delle violenze contro i Palestinesi
dappertutto. Tutte le istituzioni israeliane ufficiali mettono fine a
incitamenti alla violenza contro i palestinesi.
Sicurezza
I palestinesi dichiarano l'inequivoca fine della violenza e del
terrorismo e intraprendono visibili sforzi sul terreno per arrester,
distruggere e ostacolare individui e gruppi che attuano e pianificano
attacchi violenti contro Israele ovunque.
I ristrutturati servizi di sicurezza dell' Autorità Palestinese inziano
operazioni coerenti con questi obiettivi di smantellamento della
capacità offensiva terroristica.
Il governo israeliano non intraprende nessuna azione che possa minare
la fiducia, inclusa la deportazione, gli attacchi ai civili, la
confisca o la demolizione di case palestinesi come misura punitiva o
per facilitare insediamenti israeliani, la distruzione di istituzioni o
infrastrutture palestinesi e adotta le misure previste nel Piano Tenet.
Rappresentanti del Quartetto cominciano il monitoraggio informale e
consultazioni con le parti sullo stabilimento di meccanismi formali di
monitoraggio e sulla sua implementazione. Il Quartetto supporta ogni
sforzo per giungere al cessate il fuoco totale. Tutti i servizi di
sicurezza palestinesi sono concentrati in tre servizi che relazionano
ad un premier dai poteri accresciuti. Il nuovo esercito palestinese e
l'esercito israeliano riavviano progressivamente la cooperazione per la
sicurezza e per l'attuazione del Paino Tenet, compresi incontri al
vertice con la partecipazione di ufficiali dei servizi americani. Gli
Stati arabi eliminano finanziamenti pubblici e privati e qualunque
altro tipo di supporto a gruppi terroristici. Man mano che si accresce
la sicurezza, l'esercito israeliano si ritira progressivamente dalle
aree occupate dal 28 settembre 2000. In queste aree si ridispiegano le
forze palestinesi.
Ricostruzione delle istituzioni palestinesi
Immediata azione per arrivare alla redazione di una Costituzione dello
Stato palestinese. Appena possibile, una commissione costituzionale
darà vita ad una Costituzione palestinese, basata su una forte
democrazia parlamentare, un governo e un primo ministro dai poteri
accresciuti, e la sottopone a pubblico dibattito. La commissione
costituzionale propone un documento da approvare dopo le elezioni da
parte delle istituzioni palestinesi. Nomina di un premier ad interim o
di un governo con accresciuti poteri.
Il governo israeliano facilita gli spostamenti dei rappresentanti
palestinesi per le sessioni del Parlamento e del governo, riunioni
internazionali sulla sicurezza, attività elettorali e di riforma, ed
ogni altra attività correlata agli sforzi di riforma.
Regolari riunioni dei ministri palestinesi con poteri aumentati si
terranno per riforme strutturali. Completamento delle tappe per
arrivare ad una effettiva separazione dei poteri, inclusa ogni riforma
necessaria per questo obiettivo. Stabilimento di una Commissione
elettorale palestinese indipendente. Riforma della legge elettorale.
Riforme in materia di giustizia e amministrative, con indici economici,
sono stabiliti da una Task Force internazionale sulle riforme palestinesi.
Appena possibile, basandosi sulle misure sopra descritte e in un
contesto di libero confronto e candidature trasparenti, in una campagna
elettorale libera e multipartitica, i palestinesi tengono libere
elezioni. Il governo israeliano facilita l'assistenza alle elezioni
della Task Force, la registrazione degli elettori, i movimenti dei
candidati e il voto. Il governo riapre la Camera di Commercio
palestinese e altre istituzioni palestinesi chiuse in Gerusalemme est,
sulla base di un'intesa che preveda che queste istituzioni operino in
stretto accordo con i patti stipulati dalle parti.
La questione umanitaria
Israele adotta misure per migliorare la situazione umanitaria. Israele
e i palestinesi implementano in toto le raccomandazioni del rapproto
Bertini per migliorare le condizioni umanitarie, rimuovendo limitazioni
alla libertà di movimento di cose e persone e consentendo l'accesso
sicuro ed incondizionato del personale internazionale di assistenza
umanitaria.
Insediamenti
Israele smentella immediatamente gli insediamenti installati dal marzo
2001. Coerentemente con il rapporto Mitchell, Israele congela ogni
altro insediamento, inclusa la crescita naturale degli insediamenti.
Fase 2: transizione
Giugno 2003 -Dicembre 2003
In questa fase gli sforzi sono concentrati sulla creazione di uno Stato
indipendente palestinese con confini provvisori e attribuzione di
sovranità basata sulla nuova Costituzione, come tappe verso uno status
definitivo. Questo traguardo è raggiungibilequando la dirigenza
palestinese agirà decisamente contro il terrore, implementerà un
sistema democratico basato su tolleranza e libertà. Con questa
dirigenza, riformate istituzioni civili e strutture di sicurezza, i
palestinesi avrannop il supporto del Quartetto e della comunità
internazionale nella creazione di uno Stato indipendente.
I progressi nella Fase 2 saranno basati sul consenso del Quartetto
sulle condizioni di avanzamento implementate da ambo le parti. Con
l'obiettivo di ulteriori sforzi di normalizzazione della vita
palestinese e delle istituzioni palestinesi, la Fase 2 comincerà dopo
elezioni palestinesi e finirà con la creazione di uno Stato palestinese
indipendente con confini provvisori nel 2003. Suoi obiettivi principali
saranno la sicurezza e la cooperazione sulla sicurezza, la
normalizzazione della vita in Palestina e delle istituzioni
palestinesi, il raggiungimento degli obiettivi della Fase 1, la
ratifica della costituzione democratica palestinese, lo stabilimento
dell'ufficio del primo ministro, il consolidamento delle riforme
politiche, la creazione di uno Stato palestinese con confini provvisori.
Conferenza internazionale
Convocata dal Quartetto, in consultazione con le parti, subito dopo le
elezioni palestinesi, per sostenere la ripresa economica palestinese e
lanciare il processo che porti allo stabilimento di uno Stato
indipendente palestinese con confini provvisori. Questo vertice avrà
come obiettivo una pace complessiva nel Medio Oriente fra Israele e
Siria, Israele e Libano, basata sui principi descritti nel preambolo di
questo documento.
Gli Stati arabi ripristinano i collegamenti con Israele precedenti
all'Intifada (uffici per il commercio, etc..)
Rinnovo dell'impegno multilaterale su temi quali le risorse idriche,
l'ambiente, lo sviluppo economico, i profughi, il controllo delle
armi.Nuova Costituzione per uno Stato democratico e indipendente
palestinese approvata dalle istituzioni palestinesi. Ulteriori
elezioni, se richieste, avranno luogo dopo la approvazione della
Costituzione.
Governo con poteri accresciuti e ufficio del primo ministro formalmente
stabilito.
Sicurezza e cooperazione sulla sicurezza sulla base dei punti della
Fase 1. Creazione di uno Stato palestinese indipendente con confini
provvisori attraverso un processo che impegni Israele e i palestinesi,
lanciato dalla Conferenza internazionale. Parte di questo processo è
l'implementazione di accordi precedenti per raggiungere la massima
continuità territoriale e atti coerenti allo stabilimento dello Stato
palestinese con confini provvisori.
Ruolo internazionale nel monitoraggio della transizione con il supporto
attivo, sostanziale e operativo del Quartetto.
I membri del Quartetto promuovono la ricognizione internazionale dello
Stato palestinese, inclusa una possibile partecipazione delle Nazioni
Unite.
Fase 3. Accordo definitivo e fine del conflitto israelo-palestinese:
2004-2005
Ingresso nella Fase 3, basato sul giudizio positivo del Quartetto:
obiettivi sono il consolidamento delle riforme e la stabilità delle
istituzioni palestinesi, il sostegno alla sicurezza palestinese, il
negoziato fra le parti che porti ad un accordo definitivo nel 2005.
Seconda conferenza internazionale
Convocata dal Quartetto, in consultazione con le parti, all'inizio del
2004 per l'applicazione dell'accordo raggiunto sullo stabilimento di
uno Stato palestinese indipendente con confini provvisori e rilancio di
un processo con il ruolo attivo e operativo del Quartetto, che porti ad
una soluzione definitiva nel 2005, inclusi i confini, Gerusalemme, i
rifugiati, le colonie e per supportare il progressivo accordo sul Medio
Oriente fra Israele e Libano e Israele e Siria , da raggiungere prima
possibile. Continui, complessivi e effettivi progressi sull'agenda di
riforme della Task Force in preparazione dell'accordo sullo status
finale. Continui, complessivi e effettivi progressi in tema di
sicurezza sulla base dei principi della Fase 1. Sforzi internazionali
per facilitare le riforme e stabilizzare le istituzioni palestinesi e
l'economia palestinese in preparazione dell'accordo sullo status finale.
Le parti raggiungono un accordo definitivo e complessivo sullo status
finale che pone fine al conflitto israelo-palestinese nel 2005,
attraverso un testo negoziato e basato sulle risoluzioni ONU 242, 338,
e 1397, che pongono fine all'occupazione iniziata nel 1967 e includono
un accordo equo e realistico sul tema dei profughi, negoziano una
soluzione sullo status di Gerusalemme che tenga conto delle
implicazioni politiche e religiose di ambo le parti e protegga gli
interessi di religiosi di Ebrei, Cristiani, Mussulmani e integri la
visione dei due Stati, Israele e la sovrana, indipendente e democratica
Palestina, che vivano in pace e in sicurezza l'uno accanto all'altro.
Gli Stati arabi accettano complete, normali relazioni con Israele e si
stabilisce sicurezza per tutti gli Stati della Regione in un contesto
di pace complessiva arabo-isrealiana.