Traduzione tratta
dallo speciale "Medio Oriente" di RaiNews24
Road Map: traduzione da
RaiNews24
La bozza
del Quartetto
Il piano
dell'amministrazione Bush concordato con Russia, Ue, ONU prevede un processo a
tappe ed obiettivi con date, parametri, indici di riferimento verificabili dal
Quartetto. Il traguardo è posto nel 2005, come anticipò il presidente americano
già nel discorso del 24 giugno 2002 e come confermato dalle controparti russe,
europee e delle Nazioni Unite nelle dichiarazioni del 15 giugno e del 17
settembre 2002.
La soluzione dei due Stati al conflitto
israeliano-palestinese sarà realizzata soltanto attraverso una conclusione delle
violenze e del terrorismo (quando il popolo palestinese avrà una leadership che
agisce con decisione contro il terrore ed in grado di sviluppare una democrazia
basata su tolleranza e la libertà) e attraverso la prontezza di Israele nel fare
ciò che è necessario per uno Stato palestinese democratico; con l'accettazione
libera e inequivocabile da entrambe le parti i dell'obiettivo di negoziato come
descritto nelle righe seguenti. Il Quartetto sosterrà l'implementazione del a
cominciare dalla fase 1, comprese le discussioni dirette fra le parti. Il
programma ha stabilito una timeline realistica per l'esecuzione. Tuttavia,
poiché si tratta di un programma orientato al risultato, richiederà e dipenderà
dagli sforzi in buona fede delle parti e dal loro rispetto degli obblighi
descritti. Se le parti assolveranno velocemente i loro obblighi, il progresso
verso le fasi successive può avvenire più rapidamente di quanto indicato nel
programma. La mancanza di conformità agli obblighi impedirà il progresso nel
Piano. Uno accordo negoziato fra le parti provocherà l'istituzione di uno Stato
palestinese indipendente, democratico che viva parallelamente nella pace e nella
sicurezza con Israele e gli altri Stati vicini. L'accordo risolverà il conflitto
israeliano-palestinese e concluderà l'occupazione cominciata nel 1967, basandosi
sulle conclusioni della Conferenza di Madrid, sul principio terra per la pace,
sulle risoluzioni ONU 242, 338 e 1397, gli accordi precedentemente raggiunti
dalle parti e l'iniziativa del principe saudita Abdullah, sottoscritto dalla
Lega araba a Beirut, che accetta Israele come vicino in pace e sicurezza. Questa
iniziativa è un elemento vitale degli sforzi internazionali per promuovere una
pace completa sotto ogni profilo, compreso il versante siriano-israeliano e
libanese-israeliano. Il Quartetto si incontrerà con regolarità ad alto livello
per valutare i progressi delle parti nell'implementazione del Piano. In ogni
fase, le parti sono tenute al rispetto dei loro obblighi in parallelo, salvo
indicazione contraria.
Fase 1
Fine del
terrore e della violenza, normalizzazione della vita palestinese,
ristrutturazione delle istituzioni palestinesi a maggio 2003
I palestinesi immediatamente arrivano ad una
cessazione incondizionata della violenza secondo i punti qui descritti: tale
azione sarà supportata da adeguate misure di appoggio israeliane. I palestinesi
e gli israeliani riprendono la cooperazione sulla sicurezza basata sul Piano
Tenet per porre fine alla violenza, al terrorismo ed incitamento alla violenza
con i servizi di sicurezza palestinesi ristrutturati ed efficaci. I palestinesi
intraprendono una riforma politica completa in preparazione di uno Stato,
compresa la redazione di una costituzione palestinese e libere elezioni. Israele
prende tutte le misure necessarie per contribuire a normalizzare la vita
palestinese. Israele si ritira dalle zone palestinesi occupate dal 28 settembre
2000 (data della passeggiata di Sharon sulla spianata delle sinagoghe) e le due
parti ristabiliscono lo status quo ante. Israele, inoltre, congela tutta
l'attività di stabilimento di nuove colonie, coerentemente al rapporto Mitchell.
All'inizio della fase 1 i vertici palestinesi rinnovano in dichiarazioni
ufficiali il diritto di Israele di esistere in pace e sicurezza e ribadisce il
cessate il fuoco immediato ed incondizionato per mettere fine ad ogni attività
militare e a tutti gli atti di violenza contro israeliani ovunque. Tutte le
istituzioni palestinesi ufficiali smettono di incitare alla violenza contro
Israele. La leadership israeliana rende pubblica una dichiarazione
inequivocabile che afferma l'impegno alla visione dei due Stati, con uno Stato
palestinese indipendente, effettivo, sovrano che vive nella pace e nella
sicurezza accanto ad Israele, come espresso dal presidente Bush e afferma la
fine immediata delle violenze contro i Palestinesi dappertutto. Tutte le
istituzioni israeliane ufficiali mettono fine a incitamenti alla violenza contro
i palestinesi.
Sicurezza
I palestinesi dichiarano l'inequivoca fine della
violenza e del terrorismo e intraprendono visibili sforzi sul terreno per
arrester, distruggere e ostacolare individui e gruppi che attuano e pianificano
attacchi violenti contro Israele ovunque.
I ristrutturati servizi di sicurezza dell' Autorità
Palestinese inziano operazioni coerenti con questi obiettivi di smantellamento
della capacità offensiva terroristica.
Il governo israeliano non intraprende nessuna azione
che possa minare la fiducia, inclusa la deportazione, gli attacchi ai civili, la
confisca o la demolizione di case palestinesi come misura punitiva o per
facilitare insediamenti israeliani, la distruzione di istituzioni o
infrastrutture palestinesi e adotta le misure previste nel Piano Tenet.
Rappresentanti del Quartetto cominciano il
monitoraggio informale e consultazioni con le parti sullo stabilimento di
meccanismi formali di monitoraggio e sulla sua implementazione. Il Quartetto
supporta ogni sforzo per giungere al cessate il fuoco totale. Tutti i servizi di
sicurezza palestinesi sono concentrati in tre servizi che relazionano ad un
premier dai poteri accresciuti. Il nuovo esercito palestinese e l'esercito
israeliano riavviano progressivamente la cooperazione per la sicurezza e per
l'attuazione del Paino Tenet, compresi incontri al vertice con la partecipazione
di ufficiali dei servizi americani. Gli Stati arabi eliminano finanziamenti
pubblici e privati e qualunque altro tipo di supporto a gruppi terroristici. Man
mano che si accresce la sicurezza, l'esercito israeliano si ritira
progressivamente dalle aree occupate dal 28 settembre 2000. In queste aree si
ridispiegano le forze palestinesi.
Ricostruzione delle istituzioni palestinesi
Immediata azione per arrivare alla redazione di una
Costituzione dello Stato palestinese. Appena possibile, una commissione
costituzionale darà vita ad una Costituzione palestinese, basata su una forte
democrazia parlamentare, un governo e un primo ministro dai poteri accresciuti,
e la sottopone a pubblico dibattito. La commissione costituzionale propone un
documento da approvare dopo le elezioni da parte delle istituzioni palestinesi.
Nomina di un premier ad interim o di un governo con accresciuti poteri.
Il governo israeliano facilita gli spostamenti dei
rappresentanti palestinesi per le sessioni del Parlamento e del governo,
riunioni internazionali sulla sicurezza, attività elettorali e di riforma, ed
ogni altra attività correlata agli sforzi di riforma.
Regolari riunioni dei ministri palestinesi con poteri
aumentati si terranno per riforme strutturali. Completamento delle tappe per
arrivare ad una effettiva separazione dei poteri, inclusa ogni riforma
necessaria per questo obiettivo. Stabilimento di una Commissione elettorale
palestinese indipendente. Riforma della legge elettorale. Riforme in materia di
giustizia e amministrative, con indici economici, sono stabiliti da una Task
Force internazionale sulle riforme palestinesi.
Appena possibile, basandosi sulle misure sopra
descritte e in un contesto di libero confronto e candidature trasparenti, in una
campagna elettorale libera e multipartitica, i palestinesi tengono libere
elezioni. Il governo israeliano facilita l'assistenza alle elezioni della Task
Force, la registrazione degli elettori, i movimenti dei candidati e il voto. Il
governo riapre la Camera di Commercio palestinese e altre istituzioni
palestinesi chiuse in Gerusalemme est, sulla base di un'intesa che preveda che
queste istituzioni operino in stretto accordo con i patti stipulati dalle parti.
La
questione umanitaria
Israele adotta misure per migliorare la situazione
umanitaria. Israele e i palestinesi implementano in toto le raccomandazioni del
rapproto Bertini per migliorare le condizioni umanitarie, rimuovendo limitazioni
alla libertà di movimento di cose e persone e consentendo l'accesso sicuro ed
incondizionato del personale internazionale di assistenza umanitaria.
Insediamenti
Israele smentella immediatamente gli insediamenti
installati dal marzo 2001. Coerentemente con il rapporto Mitchell, Israele
congela ogni altro insediamento, inclusa la crescita naturale degli
insediamenti.
Fase 2:
transizione
Giugno 2003
-Dicembre 2003
In questa fase gli sforzi sono concentrati sulla
creazione di uno Stato indipendente palestinese con confini provvisori e
attribuzione di sovranità basata sulla nuova Costituzione, come tappe verso uno
status definitivo. Questo traguardo è raggiungibilequando la dirigenza
palestinese agirà decisamente contro il terrore, implementerà un sistema
democratico basato su tolleranza e libertà. Con questa dirigenza, riformate
istituzioni civili e strutture di sicurezza, i palestinesi avrannop il supporto
del Quartetto e della comunità internazionale nella creazione di uno Stato
indipendente.
I progressi nella Fase 2 saranno basati sul consenso
del Quartetto sulle condizioni di avanzamento implementate da ambo le parti. Con
l'obiettivo di ulteriori sforzi di normalizzazione della vita palestinese e
delle istituzioni palestinesi, la Fase 2 comincerà dopo elezioni palestinesi e
finirà con la creazione di uno Stato palestinese indipendente con confini
provvisori nel 2003. Suoi obiettivi principali saranno la sicurezza e la
cooperazione sulla sicurezza, la normalizzazione della vita in Palestina e delle
istituzioni palestinesi, il raggiungimento degli obiettivi della Fase 1, la
ratifica della costituzione democratica palestinese, lo stabilimento
dell'ufficio del primo ministro, il consolidamento delle riforme politiche, la
creazione di uno Stato palestinese con confini provvisori.
Conferenza
internazionale
Convocata dal Quartetto, in consultazione con le
parti, subito dopo le elezioni palestinesi, per sostenere la ripresa economica
palestinese e lanciare il processo che porti allo stabilimento di uno Stato
indipendente palestinese con confini provvisori. Questo vertice avrà come
obiettivo una pace complessiva nel Medio Oriente fra Israele e Siria, Israele e
Libano, basata sui principi descritti nel preambolo di questo documento.
Gli Stati
arabi ripristinano i collegamenti con Israele precedenti all'Intifada (uffici
per il commercio, etc..)
Rinnovo dell'impegno multilaterale su temi quali le
risorse idriche, l'ambiente, lo sviluppo economico, i profughi, il controllo
delle armi.Nuova Costituzione per uno Stato democratico e indipendente
palestinese approvata dalle istituzioni palestinesi. Ulteriori elezioni, se
richieste, avranno luogo dopo la approvazione della Costituzione.
Governo con
poteri accresciuti e ufficio del primo ministro formalmente stabilito.
Sicurezza e cooperazione sulla sicurezza sulla base
dei punti della Fase 1. Creazione di uno Stato palestinese indipendente con
confini provvisori attraverso un processo che impegni Israele e i palestinesi,
lanciato dalla Conferenza internazionale. Parte di questo processo è
l'implementazione di accordi precedenti per raggiungere la massima continuità
territoriale e atti coerenti allo stabilimento dello Stato palestinese con
confini provvisori.
Ruolo internazionale nel monitoraggio della
transizione con il supporto attivo, sostanziale e operativo del Quartetto.
I membri del Quartetto promuovono la ricognizione
internazionale dello Stato palestinese, inclusa una possibile partecipazione
delle Nazioni Unite.
Fase
3.
Accordo
definitivo e fine del conflitto israelo-palestinese: 2004-2005
Ingresso nella Fase 3, basato sul giudizio positivo
del Quartetto: obiettivi sono il consolidamento delle riforme e la stabilità
delle istituzioni palestinesi, il sostegno alla sicurezza palestinese, il
negoziato fra le parti che porti ad un accordo definitivo nel 2005.
Seconda
conferenza internazionale
Convocata dal Quartetto, in consultazione con le
parti, all'inizio del 2004 per l'applicazione dell'accordo raggiunto sullo
stabilimento di uno Stato palestinese indipendente con confini provvisori e
rilancio di un processo con il ruolo attivo e operativo del Quartetto, che porti
ad una soluzione definitiva nel 2005, inclusi i confini, Gerusalemme, i
rifugiati, le colonie e per supportare il progressivo accordo sul Medio Oriente
fra Israele e Libano e Israele e Siria , da raggiungere prima possibile.
Continui, complessivi e effettivi progressi sull'agenda di riforme della Task
Force in preparazione dell'accordo sullo status finale. Continui, complessivi e
effettivi progressi in tema di sicurezza sulla base dei principi della Fase 1.
Sforzi internazionali per facilitare le riforme e stabilizzare le istituzioni
palestinesi e l'economia palestinese in preparazione dell'accordo sullo status
finale.
Le parti raggiungono un accordo definitivo e
complessivo sullo status finale che pone fine al conflitto israelo-palestinese
nel 2005, attraverso un testo negoziato e basato sulle risoluzioni ONU 242, 338,
e 1397, che pongono fine all'occupazione iniziata nel 1967 e includono un
accordo equo e realistico sul tema dei profughi, negoziano una soluzione sullo
status di Gerusalemme che tenga conto delle implicazioni politiche e religiose
di ambo le parti e protegga gli interessi di religiosi di Ebrei, Cristiani,
Mussulmani e integri la visione dei due Stati, Israele e la sovrana,
indipendente e democratica Palestina, che vivano in pace e in sicurezza l'uno
accanto all'altro. Gli Stati arabi accettano complete, normali relazioni con
Israele e si stabilisce sicurezza per tutti gli Stati della Regione in un
contesto di pace complessiva arabo-isrealiana.
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