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Report da Amman #16



report n. 16

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)

29.04.03

GIORNATA D’ORRORE IN IRAQ

BAGDAD ­ AL FALUGEH- E’ una piccola cittadina a 50 Km da Bagdad. Gli 
americani occupano l’unica scuola esistente in questa cittadina, per farne 
un comando.

Gli abitanti del posto raccontano che prima della presa di Bagdad, i 
soldati americani avevano offerto agli abitanti del posto, viveri, acqua ed 
il ripristino della corrente elettrica, in cambio di una resa incondizionata..

Le persone residenti in Al Falugeh non hanno accettato la proposta americana.

Ieri, i soldati americani circondano completamente la cittadina ed occupano 
l’unica scuola esistente, ”Al Qaid en Hainzal”.

L’Imam, dopo la preghiera, invita le persone residenti a fare una 
dimostrazione contro gli americani.

I cittadini, camminano per strada lentamente, portando i loro striscioni e 
gridando slogan contro gli americani.

La dimostrazione è assolutamente pacifica. Nessuno di loro ha armi con sé. 
Una dimostrazione, come tante altre si sono viste in questi giorni.

La gente gridava: “Go out america”.

Sono arrivati nei pressi della scuola. Gli americani, quando hanno visto la 
gran folla, per disperderla, li hanno mitragliati e bombardati.

Bombardati con quelle “bombe di nuova tecnologia (israeliane) ” che quando 
cadono al suolo, scoppiano formando altre piccole bombe.

E’ orribile la scena. Il rosso del sangue imbratta il marciapiede dinanzi 
la scuola.

Vi sono persone che hanno perso una gamba. 15 sono i morti e più di 50 i 
feriti in condizioni gravi condizioni.

I dottori, dichiarano che la situazione è molto grave ed i feriti sono in 
serio pericolo di vita. Nell’ospedale manca il sangue, i medici sono senza 
medicine. Invitano la popolazione civile a donare il loro sangue.

La testimonianza di un ferito è veramente grave. Lui asserisce che non era 
andato alla dimostrazione ed era restato a casa. “Ad un certo punto, 
qualcuno bussa alla mia porta. Era un uomo, mi dice in nome di Dio aprimi 
ho paura. Ho aperto la porta all’uomo, quando i soldati americani che lo 
avevano inseguito, sono entrati in casa mia ed hanno iniziato a sparare. 
Hanno ucciso cinque membri della mia famiglia”.

I cittadini d’Al Falugeh, oggi hanno dimostrato tutta la loro rabbia, nei 
confronti dei soldati americani. Un uomo afferma: “se gli americani adesso 
non vanno via, la nostra gente baderà a fare un’altra guerra”.  Un altro, 
non ha voluto dare sepoltura al figlio e dichiara: “Mio figlio avrà degna 
sepoltura solo quando gli americani moriranno”.

Ai funerali hanno partecipato più di mille persone. Durante la cerimonia 
funebre, le persone esprimevano tutta la loro rabbia, come un vulcano in 
procinto di esplodere, urlavano: “Adesso, gli americani devono andare via” 
“Go out”!

Elicotteri sorvolano il cielo della cittadina.

I soldati entrano nelle case, le perquisiscono e sequestrano le persone 
all’interno.

I giovani, più di mille scesi per strada, volevano instaurare una rivolta 
prendendo a sassate i soldati americani. L’Imam della cittadina, li ha 
fermati, facendoli ragionare. “Usate la logica. Comportandovi così non 
otterrete alcun risultato”. I giovani rispondo: “Oggi, ci fermiamo solo per 
rispetto alla sua persona, però promettiamo che ritorneremo”.









[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi 
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione 
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - 
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili 
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].