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Report da Amman #15
28 aprile 2003
di Rosarita Catani
da Shafa Badran
( Amman)
Report n. 15
HEBRON Un soldato della brigata israeliana è responsabile per aver
organizzato maltrattamenti e torture ai danni di un Palestinese residente
nel West Bank.
Gli investigatori hanno arrestato quattro soldati.
“I soldati sono accusati di torture a seguito delle quali è morto un
giovane Omran Abu Hamdia, 17 lo scorso dicembre”.
I soldati israeliani filmarono anche le torture e l’uccisione del giovane
palestinese.
Uno dei soldati racconta: “Lo abbiamo torturato per un’ora per tutto il
corpo”. “Dopo di l’abbiamo trasportato all’ospedale più vicino, ma ormai
era morto”.
Il medico dell’ospedale Mohammed Ali al-Mohtaseb, racconta che l’ospedale,
in quel giorno, ricevette altri quattro casi di torture che successivamente
hanno provocato la morte delle persone.
Hamza Salman al-Raghbi, di 22 anni, dichiara che fu prelevato dai soldati
israeliani, I quali, lo portarono in un’area isolata.
“Mi hanno picchiato in più parti del corpo, mentre altri fotografano le
torture”.
Qalqilya: 28.4.2003 Notte di terrore
" OCCUPIED JERUSALEM Le forze israeliane, oggi, occupano la città di
Qalgqilya nel West Bank dopo che I residenti hanno descritto una “notte di
terrore”.
Le truppe d’occupazione, hanno bombardato con tanks ed elicotteri dopo
hanno invaso la cittadina, apparentemente al solo scopo di terrorizzare gli
abitanti.
Durante la notte, i soldati israeliani prelevavano i cittadini dalle loro
case, spesso picchiando gli abitanti e commettendo atti di vandalismo ai
danni delle loro abitazioni.
Uno dei residenti in una conversazione telefonica con il cronista dice: “Le
truppe israeliane si comportavano come criminali e gangsters”.
“ Loro non sono realmente soldati. Sono dei criminali, come dei gangsters.
I veri soldati non irrompono nelle case dei civili, picchiano i bambini e
distruggono tutte le forniture”.
I residenti, che non dichiarano i loro nomi per paura d'eventuali
rappresaglie da parte dei soldati israeliani, affermano che “i soldati
avevano il solo intendo di usare le armi e terrorizzare i bambini”.
Jenin: 28.04.2003
Sono entrati nella città tanks israeliani. Bombardano.
Anche gli Elicotteri Apache bombardano la città. Un ragazzo, di 25 anni è
disteso per strada. Respira ancora.
Delle ragazze cercano di trasportarlo in casa.
La fatica è enorme. Il sangue scorre.
La madre è seduta per terra. Cerca di abbracciare il figlio. Piange disperata.
Lo tocca. Le sue mani s’imbrattano del sangue di suo figlio che le scorre
lungo il braccio.
Urla e piange la morte di quest’altro figlio.
Non riesce a muoversi.
Piango anch’io con lei………….e vado via……..
(fine.)
[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report -
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].