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In memoria di Chico Mendes
Comunicato stampa
Ad alcuni mezzi d'informazione
e naturalmente ad alcune buone persone amiche
IN MEMORIA DI CHICO MENDES
Era intendimento del Centro di ricerca per la pace di Viterbo realizzare il
22 dicembre una iniziativa di commemorazione di Chico Mendes (sindacalista,
ecologista, amico della nonviolenza, martire, 1944-1988) ricorrendo
l'anniversario della sua uccisione.
Ma una impreveduta vicenda occorsa a uno dei nostri amici e compagni di
lotta piu' cari il giorno innanzi in questa anaforica antica citta' di
Viterbo fece si' che di altro, di necessario e urgente, ci si dovette anche
quella domenica occupare: altro, ma coerente con la lotta per la dignita'
umana che fu anche di Chico Mendes.
E lo ricordammo quindi non piu' esteriormente, incontrandoci in suo nome,
bensi' interiormente, intimamente, impegnandoci quel giorno e nei giorni
appresso e ancora in una necessaria e urgente azione di solidarieta'
concreta, che e' il modo di ricordarlo che Chico Mendes avrebbe preferito.
Ma il nostro buon Benito D'Ippolito (hidalgo de los de lanza en astillero
eccetera) ha voluto comunque consentirci di rendere umile un pubblico
omaggio al generoso, tenero e intrepido seringueiro, scrivendo le righe che
di seguito si pubblicano.
Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Viterbo, primo gennaio 2003
* * *
BENITO D'IPPOLITO: UNA SERA DI CHICO MENDES
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho serbato la
fede"
(2 Tm 4, 7)
La selva e nella selva l'altra selva
quella nei laghi neri del cuore
quella ove incontri lupe, leoni, lonze
e i killer prezzolati dai padroni.
La selva e nella selva vivi gli alberi
e sotto la corteccia il sangue loro
ed e' mestieri di cavarne stille,
fratelli alberi, abbiamo fame anche noi.
La selva e nella selva gli abitanti
della selva. Ed ecco stabiliamo
un patto nuovo tra noi della foresta,
fratelli umani che dopo noi vivrete.
La selva e noi, le donne antiche e gli uomini
antichi e gli uomini e le donne che eccoci.
Stringiamo un patto, sorelle piante, ci diciamo
parole di rispetto e di dolore, fratelli alberi
abbiamo fame anche noi, hanno fame anche altri, tutti
vogliamo vivere.
La selva e nella selva io Chico Mendes
e tre proiettili che passo dopo passo
di ramo in ramo di talento in talento
dal portafogli e dalla scrivania
fino alla tasca e alla cintura e alla fondina
e' tanto che mi cercano, e cercano me
Chico Mendes, il sindacalista
l'amico della foresta, l'amico della nonviolenza.
Ed e' gia' questo ventidue dicembre
del mille novecento ottantotto
questa e' la porta di casa mia, sono
le cinque e tre quarti. E mi sotterreranno
nel giorno di Natale antica festa.
Piangono nella selva lente lacrime
di caucciu' le piante, piange l'indio
piange Ilzamar, Sandino ed Elenira
piangono e piangono i compagni tutti,
il sindacato piange e piange il cielo
in questa sera senza luce e senza scampo.
Menre mi accascio guardo ancora il mondo
che possa vivere
ho fatto la mia parte.
* * *