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gli stiamo guastando il giocattolo
AUGURI A BUSH !
Ma sì, facciamoglieli gli auguri a Bush!
Tanto più che, forse, gli stiamo guastando il giocattolo di guerra
a cui è tanto affezionato, povero piccolo.
Piccolo, sì, perché nessuno è più piccolo
(in misura di umanità; non nel senso evangelico, che è grandezza)
di chi si crede grande.
E lui, certo, grande si crede, e glielo fanno credere,
i veri potenti nell'ombra che si servono di lui.
Di essere così grande, gli fanno credere, da poter giudicare
il mondo, i colleghi presidenti, i popoli,
e condannare a morte chi lo disturba,
oppure ha in casa del petrolio che serve a lui.
Gli stiamo guastando quel bel giocattolo, la guerra,
che fa girare l'economia distruggendo vite umane e cose
- e questo è certo un mistero che a noi non è dato di capire.
Salgono dai popoli, dalla gente comune,
dalle voci che riescono ad esprimersi, dalle chiese,
da chi studia e pensa, dai movimenti popolari
che vogliono migliore il mondo,
sempre più forti contrarietà alla guerra.
Diceva Kant, proprio ragionando sulla pace:
"Fata volentes ducunt, nolentes trahunt", che vuol dire:
"Le cose (il destino) conducono quelli che vogliono,
e costringono quelli che non vogliono".
Ecco, infatti, che sullo scenario ben disegnato
del Bene - lui, Bush, naturalmente, e il popolo eletto -
contro il Male - questa volta è Saddam, come è evidente -
accade qualcosa di imprevisto: irrompe un altro ribelle.
La differenza è che questo l'atomica la fa davvero,
senza bisogno di ispettori per cercarla e non trovarla.
La Corea del Nord "la lasciamo all'Onu",
sovranamente ha detto Bush, dall'alto dell'Impero.
Se non fa la guerra purificatrice a chi l'atomica la dichiara,
come può farla a chi non l'ha neppure nascosta, a quanto pare?
Il gioco è rovinato.
Tutti possono ora sospettare
che non le armi dell'Iraq volesse il Buon Imperatore,
ma forse il suo petrolio, che la Corea non ha.
Ahimé, basterà la propaganda a coprire di nuovo la magagna?
Si preoccupa l'uomo che provvede
al Bene del mondo (insieme al proprio, certo).
Ma non doveva la potenza bastare a tutto?
C'è forse altro che governa il mondo?
Noi lo capiamo, povero piccolo.
Perciò questi auguri gli facciamo:
di ritornare dentro l'umanità.
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