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Articolo
ARTICOLO DI SANTI GRECO
Paradosso: affermazione in contrasto con il comune modo di pensare o con le
norme del buon senso e della coerenza logica. E' questa la definizione
della parola paradosso che ho trovato sul vocabolario. Vi sono stato
spinto dal fatto che mi capita di pensare a cose che so essere non
realizzabili, ma che sarebbe bello se si potessero rendere concrete. Potrei
chiamarle anche sogni e vorrei descriverne qualcuno.
Mi chiedo: cosa sarebbe accaduto se all'attentato dell'11 settembre del
2001 gli Stati Uniti non avessero reagito portando la guerra in
Afghanistan? Nel rifugio segreto di Bin Laden e compagni sarebbe piombato
il silenzio. Una risposta inaspettata lascia sgomenti piu' di una bomba. Il
mondo avrebbe magnificato il gesto del governo americano riuscito a non
cadere vittima del desiderio di vendetta, ma capace di una ragionevole
sosta di riflessione e d'amore per la pace. Quel gesto avrebbe interrotto
la sequenza di violenza che fa seguito a violenza, avviando un nuovo
cammino della Storia. Gli stessi attentatori ne sarebbero rimasti
sbalorditi e forse, mi piace pensarlo, avrebbero commesso un passo falso
che ne avrebbe consentito la cattura. Perche' non rispondere alla violenza
con la violenza, significa fare in modo che questa non si ripeta piu'.
Ma e' solo un sogno cui ne fa seguito un altro.
Il terremoto che poche settimane fa ha colpito alcuni paesi italiani: tanti
bambini morti per il crollo della scuola, tante famiglie senza piu' casa.
La solidarieta' degli italiani si e' subito messa in movimento a riprova
che di fronte alle cose importanti siamo tutti d'accordo. Gli esperti
affermano che l'Italia e' in gran parte a rischio terremoti e che le nostre
case non sono costruite in modo adeguato a resistervi. Allora perche' non
dare priorita' ad un programma di messa in sicurezza di tutte le case
italiane? I fondi? Credo che tutti i siciliani saremmo disposti a
rinunciare al ponte sullo stretto, che forse migliorerebbe le nostre
comunicazioni, per salvare la vita di tutti gli italiani. Ma anche questo
e' solo un sogno.
Ed eccone un altro, l'ultimo.
Quando ero piccolo ricordo di essere stato colpito da una frase detta da
Raul Folleraul, il quale chiedeva ad America e Russia l'equivalente del
costo di un loro bombardiere per riuscire a sconfiggere la lebbra. Al mio
modo di ragionare, da bambino, quel gesto sembrava una cosa semplice: che
poteva essere per due grandi potenze rinunciare a costruire un aereo per
parte e dare la somma corrispondente per sconfiggere la lebbra? A loro non
sarebbe venuto meno niente, i loro armamenti sarebbero stati sempre in
parita'. Eppure quel gesto non e' mai stato fatto. Perche'? Perche' la vita
di tante persone malate, che in ogni caso sarebbero rimaste mutilate, non
valeva quanto l'essere i piu' forti del mondo. Il mostrarsi vulnerabili
davanti al dolore avrebbe danneggiato il volto di grande potenza che ci si
era costruito.
Ma il sogno qui dov'e'? Il sogno qui diventa incubo. Perche' tutti gli
Stati continuano ancora a chiudere gli occhi davanti al dolore del mondo.
Ci si illude di poter risolvere i tanti problemi che ci attanagliano, fame,
guerra civile, sfruttamento commerciale e persino l'inquinamento, facendo
la guerra a tutto ed a tutti. Quando ci sara' una sola potenza a governare
il mondo, si dice per giustificare il presente, non ci sara' piu' il male.
Pero' questa volta a sognare l'impossibile non sono io.