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Iraq: tutte le risoluzioni Onu (fonte: www.vita.it)
Iraq: tutte le risoluzioni Onu
di Paul Ricard (info@vita.it)
12/09/2002
Dal 1990 al 2002. Una scheda
Il discorso odierno del presidente americano George W. Bush all' Assemblea
Generale delle Nazioni Unite alimenta il dibattito internazionale sul ruolo
dell'Onu rispetto alla questione irachena. Ecco le tappe principali del
difficile dialogo tra l'Iraq e le Nazioni Unite e le principali risoluzioni
adottate a partire dal 1990.
Aprile 1991: dopo la fine della guerra del Golfo, il Consiglio di Sicurezza
adotta la 'risoluzione 687' che detta all'Iraq le condizioni per il cessate
il fuoco. Essa prevede, fra l'altro, specifici obblighi in materia di
disarmo e sanzioni (parzialmente mitigate rispetto all'embargo totale
deciso dopo l'invasione del Kuwait). L'Iraq e' chiamato ad impegnarsi al
rispetto del confine internazionale con il Kuwait, al rimpatrio dei
prigionieri e al risarcimento dei danni causati dall' invasione. Si tratta
della piu' lunga risoluzione mai adottata dal Consiglio di Sicurezza. Ad
essa si riferiscono tutte le risoluzioni adottate successivamente
sull'Iraq. Ai sensi della 'risoluzione 687' il governo iracheno deve
incondizionatamente accettare la distruzione e la rimozione, sotto
supervisione internazionale, di tutte le armi chimiche e biologiche, dei
missili balistici con gittata superiore ai 150 km e di tutte le strutture
collegate. Si prevede inoltre l'istituzione di una Commissione Speciale
dell'Onu (Unscom) con il mandato di condurre ispezioni sul campo per
distruggere le armi. All' Agenzia internazionale per l'energia atomica
(Aiea) e' affidata la supervisione delle operazioni di eliminazione delle
installazioni nucleari.
Maggio 1996:
viene firmato un memorandum di intesa tra Iraq e Onu denominato 'petrolio
contro cibo', che consente al governo iracheno la vendita di petrolio per
due miliardi di dollari per l'acquisto di medicine, alimenti e il pagamento
dei danni di guerra. Unscom e Aiea vengono incaricate dal Consiglio di
Sicurezza di controllare l'importazione ed esportazione di beni che possono
essere impiegati dagli iracheni per scopi militari e civili.
Giugno 1996:
Il governo iracheno chiede la cessazione immediata dell'embargo senza
condizioni e ostacola le ispezioni dell'Onu. La prova di forza con l'Unscom
dura undici giorni; al termine, Baghdad si impegna ad autorizzare gli
ispettori a accedere senza condizioni a tutti i siti militari.
Giugno 1997:
il Consiglio di Sicurezza condanna l'Iraq per il mancato rispetto degli
impegni e minaccia il paese di nuove sanzioni entro i successivi quattro
mesi, qualora continui a non collaborare con gli ispettori. Tuttavia,
l'impasse non si sblocca e la 'risoluzione 1137', adottata nel novembre di
quell'anno, minaccia l'Iraq di nuove sanzioni immediate.
Febbraio 1998:
il protocollo firmato tra il segretario generale dell'Onu Kofi Annan e il
vice primo ministro Tareq Aziz chiude momentaneamente la crisi del 1997.
Marzo 1998:
la 'risoluzione 1154' prevede che ''qualsiasi violazione l'Iraq compia,
sara' punita con misure severissime''. Nonostante cio', nell'agosto del '98
il governo iracheno sospende ogni collaborazione con l'Aiea e in ottobre
anche con l'Unscom.
Novembre 1998:
la 'risoluzione 1205' condanna l'Iraq per il mancato rispetto delle
risoluzioni, mentre i membri dell'Unscom sono costretti ad abbandonare il
paese.
Dicembre 1998:
in seguito all'inadempienza irachena, Usa e Gran Bretagna bombardano il
territorio iracheno.
Dicembre 1999:
con la 'risoluzione 1284' viene istituita la Commissione di Monitoraggio,
Verifica e Ispezione (Unmovic), composta da funzionari dell'Onu, in
sostituzione dell'Unscom. Tale risoluzione condiziona la revoca
dell'embargo alla completa collaborazione irachena con gli ispettori Onu
per il disarmo. L'Iraq avrebbe dovuto garantire alla nuova Commissione
accesso ''immediato, incondizionato e senza restrizioni'' a qualunque area,
edificio, equipaggiamento. Il regime di Baghdad ha sempre respinto la
risoluzione e non ha mai permesso all'Unmovic di effettuare le ispezioni.
Giugno 2001: l'Iraq sospende per oltre un mese le sue esportazioni di
petrolio in segno di protesta contro una proposta presentata dalla Gran
Bretagna e appoggiata dagli Usa di limitare il numero dei prodotti
destinati all'importazione, il cosiddetto regime di ''sanzioni intelligenti''.
Maggio 2002: l'ultimo provvedimento adottato dal Consiglio di Sicurezza
sull'Iraq, la 'risoluzione 1409', prevede un vasto riesame del regime di
sanzioni. Nonostante la mancata ripresa delle ispezioni, e' stata ampliata
la lista dei beni che possono essere importati nel paese.