[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

[TESTIMONIANZA] - Strattonato per aver aiutato una donna



Venerdi’ 20 luglio 2000

Era finito l’assalto dei Black Bocks ai poliziotti in fondo a via Assarotti 
verso la zona rossa e noi manifestanti pacifici, che avevamo cercato di 
difenderli dall’attacco mostrando le mani bianche, discutevamo  con i 
poliziotti con cui oramai si era allentata la tensione. Stiamo per 
andarcene e alcuni di loro iniziano a togliere i nostri striscioni pacifici 
attaccati alle cancellate della strada. Mi rivolgo ai poliziotti per dire 
di lasciare stare le nostre bandiere, i nostri colori, le nostre frasi che 
sintetizzano la voglia di giustizia e di un nuovo mondo possibile. Uno di 
loro subito mi minaccia, mi offende, mi spintona e scalciona. Io non 
reagisco, mi giro, vedo una donna che fino a poco fa li difendeva dagli 
attacchi dei black e ora era circondata da 5-6 poliziotti che la 
insultavano e la colpivano. Alcuni le gridavano che volevano arrestarla. 
Lei impulsivamente reagisce. Mi avvicino per portarla via, per dirle di non 
reagire, per difenderla. Uno di loro con violenza inaudita mi prende da 
dietro, mi straccia la maglietta, mi da’ un calcio e mi sbatte lontano. Io 
ancora non reagisco, cerco di mantenere la calma, mi allontano, impotente 
di fronte alla carica e alla violenza gratuita.
Me ne vado con lo sdegno e la rabbia di ritrovarmi offeso dalla violenza e 
dal tentativo evidente di mascherare il nostro impegno pacifico, 
importante, deciso, di credere e di lavorare per un mondo migliore. Voglio 
con assoluta fermezza deplorare ogni episodio e ogni ricorso alla violenza 
da qualsiasi parte provenga, e  allo stesso tempo denunciare duramente una 
situazione gravissima che riguarda l’operato delle forze dell’ordine 
colpevoli di avere caricato i manifestanti pacifici, di avere fatto una 
irruzione vergognosa all’interno del Genoa Social Forum e di avere permesso 
a interi gruppi di teppisti di girare liberamente e sfasciare la città. 
Siamo di fronte a fatti, testimonianze di una pericolosità inaudita. E’ in 
gioco la civiltà e la democrazia stessa del nostro paese. Per questo 
dobbiamo essere di nuovo in piazza a manifestare che non ci fermeremo, che 
andremo avanti con le nostre idee e che non ci fermeremo di fronte alle 
barbarie che si stanno compiendo. E’ cominciato il tempo di una nuova 
resistenza, per la giustizia e la libertà di essere cittadini e non 
sudditi. Con la non violenza, anche a costo di pagare di persona.