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4 novembre, Tavola della Pace: "Forze Armate: Non c'è nulla da festeggiare!"
- Subject: 4 novembre, Tavola della Pace: "Forze Armate: Non c'è nulla da festeggiare!"
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 3 Nov 2011 12:30:09 +0000
- Importance: Normal
- Sensitivity: Normal
Title: HTML Message
www.peacelink.it
From: Tavola della pace <tavola at perlapace.it>
Date: Thu, 3 Nov 2011 11:47:14 +0100
To: volontari<volontari at peacelink.it>
ReplyTo: tavola at perlapace.it
Subject: Forze Armate: Non c'è nulla da festeggiare!
Domani è la Festa delle Forze Armate, ma coi tempi che corrono, non c'è proprio nulla da festeggiare. Anzi, è arrivato il tempo di ripensare un'istituzione pubblica che ci costa ventisette miliardi di euro all'anno, che spende male e spreca moltissimo. Domandiamoci: A che ci serve mantenere 178.600 militari in servizio quando ne impieghiamo al massimo trentamila? Perché accettiamo che nel frattempo la polizia continui ad essere gravemente sotto organico? A che ci serve avere un generale ogni 356 soldati e un maresciallo ogni tre militari in servizio (in tutto 500 generali e 57.000 marescialli)? A cosa ci servono due portaerei, 131 cacciabombardieri, 400 carri armati e centinaia di altre armi che non potranno e dovranno essere mai utilizzate? Perché vogliamo costringere i giovani a pagare il conto delle armi che stiamo ancora costruendo? Perché continuiamo a mantenere quattromila soldati in Afghanistan quando tutti sanno che dieci anni di guerra non hanno risolto alcun problema? E ancora (sono le domande puntuali del Generale Fabio Mini): Perché illudiamo i giovani sulle prospettive d'impiego e buttiamo i soldi facendoli giocare alla guerra? Perché arruoliamo volontari per un anno quando abbiamo sempre detto che non basta per addestrare, non basta per mandarli all'estero e uno di loro costa complessivamente come uno in servizio permanente? Perché continuiamo a reclutare ufficiali e sottufficiali e li promuoviamo come se in futuro dovessimo avere dieci corpi d'armata? Perché diciamo di avere un esubero di marescialli, che comunque sono già addestrati, e una vita operativa futura di pochi anni e li vogliamo rimpiazzare con un ugual numero di sergenti da formare, addestrare e tenere in esubero per i prossimi 40 anni? Perché avevamo uno "scandalo" di comandi centrali e periferici ridondanti e oggi li abbiamo moltiplicati senza migliorarne l'efficienza? Perché dobbiamo lasciare alla speculazione e all'abusivismo gli immobili militari dai quali sappiamo di non ricavare nulla di significativo? Perché facciamo gravare gli oneri della crisi sul personale e non tocchiamo i contratti esterni, gli appalti, le forniture e gli sprechi? La risposta a tutte queste (e a molte altre) domande è un atto dovuto a tutti i giovani che non riescono a trovare un lavoro, a chi lo sta perdendo, a chi pur lavorando tantissimo non riesce a vivere dignitosamente, a tutti quelli a cui i tagli del governo stanno rendendo la vita impossibile. In poche parole: Non possiamo tollerare uno spreco così enorme, non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo programmare un taglio radicale delle spese. Dobbiamo ripensare in che modo e con quali strumenti vogliamo garantire la sicurezza del nostro Paese e dell'Europa. E' un dovere improrogabile! PS. Domani, 4 novembre, ricordiamo le vittime innocenti di tutte le guerre e di tutte le nazionalità, dai seicentocinquantamila italiani che sono stati ammazzati "nell'inutile strage" della Prima Guerra Mondiale ai quarantacinque militari italiani che hanno perso la vita in Afghanistan, i feriti, i mutilati, gli invalidi e tutti i loro familiari. Con questo spirito oggi rinnoviamo il triplice appello di Assisi: Mai più guerra! Mai più terrorismo! Mai più violenza! Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace Perugia, 3 novembre 2011 In ottemperanza al D.L. n. 196 del 30/6/2003 in materia di protezione dei dati personali, le informazioni contenute in questo messaggio sono strettamente riservate ed esclusivamente indirizzate al destinatario indicato (oppure alla persona responsabile di inoltrarlo allo stesso). Vogliate tener presente che qualsiasi uso, riproduzione o divulgazione del testo deve considerarsi vietata. Nel caso in cui aveste ricevuto questo messaggio per errore, vogliate cortesemente avvertire il mittente (via email, fax o telefono) e provvedere all'immediata distruzione. Nel caso non vogliate più essere contattati e non essere più inseriti nelle nostre banche dati, vi chiediamo di trasmetterci una mail alla nostra casella di posta elettronica privacy at perlapace.it |
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