Provoca morti un attacco in Somalia di droni statunitensi



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Subject: Etiopia: il governo censura l'informazione - Provoca morti un attacco
 in Somalia di droni statunitensi

Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in 
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111103it.html

Etiopia: il governo censura l'informazione - Provoca morti un attacco in 
Somalia di droni statunitensi
La lotta al terrorismo fomenta ulteriore violenza nel Corno d'Africa

Bolzano, Göttingen, 3 novembre 2011

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) rileva come, con il 
pretesto della lotta al terrorismo, il governo etiope abusi delle legge 
anti-terrorismo per mettere a tacere giornalisti locali e stranieri. Il 
pretesto della lotta al terrorismo serve al governo per limitare sempre 
più la libertà di stampa nel paese e per isolare dal mondo intere 
regioni in situazione di conflitto, come quella dell'Ogaden. Le 
violazioni dei diritti umani commessi dall'Etiopia passano nel silenzio 
assoluto della Comunità Internazionale probabilmente soprattutto per il 
fatto che l'Etiopia riveste per Stati Uniti ed Europa grande importanza 
nella cosiddetta lotta al terrorismo. I droni militari statunitensi 
usati nella lotta alle milizie Al Shabaab in Somalia partono infatti da 
un aeroporto etiope. Secondo quanto riportato da testimoni somali un 
attacco condotto con un aereo-drone USA mercoledì scorso in Somalia 
centrale avrebbe causato la morte di 38 persone.

Dopo le prime smentite, il Ministero della difesa USA ha nel frattempo 
ammesso di utilizzare aerei drone in partenza dall'aeroporto militare 
etiope di Arba Minch per effettuare voli di ricognizione su territorio 
somalo. Il ministero USA continua però a negare che i droni utilizzati 
siano anche armati. Diversi anziani di clan somali della regione di 
Galguduud confermano invece le informazioni secondo cui ieri dei razzi 
sarebbero stati sparati da aerei drone sui villaggi di Marodile e Qeydar 
e sui quartieri di periferia della città portuale di Kismaya assediata 
dalle delle truppe keniote. Durante l'attacco sarebbero morte 38 persone 
e più di 130 persone sarebbero state ferite. L'attuale situazione di 
guerra non permette purtroppo una verifica indipendente delle 
informazioni giunte, che in ogni caso sembrano però indicare che gli 
Stati Uniti intervengano attivamente nella guerra in corso in Somalia. 
Cresce quindi ulteriormente la violenza nel Corno d'Africa. Dopo la 
morte di 18 soldati statunitensi nel 1993, gli Stati Uniti hanno evitato 
di mandare truppe nel paese africano.

Ad approfittare degli interessi strategici americani è soprattutto il 
primo ministro etiope Meles Zenawi che sfrutta il pretesto della lotta 
al terrorismo per zittire e mettere sotto processo un numero crescente 
di oppositori. Le accuse formulate contro due giornalisti svedesi che si 
erano recati senza permessi nella regione di Ogaden per documentare 
l'attività delle multinazionali petrolifere svedesi, hanno del surreale. 
I due giornalisti sotto processo vengono accusati da alti funzionari 
della polizia etiope di aver addestrato militarmente i combattenti del 
movimento per la liberazione dell'Ogaden ONLF. L'assurda accusa serve a 
ottenere una pesante condanna che a sua volta funga da deterrente per la 
stampa internazionale ed evitare l'informazione indipendente dalle 
regioni di crisi dell'Etiopia.

Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110321ait.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110209it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100614it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100519it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/091027it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090821it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081117it.html | 
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081107it.html | 
www.gfbv.it/3dossier/africa/oromo.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Ogaden | www.onlforg | 
www.oromoliberationfront.org | www.oromo.org | www.oromia.org

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