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"Eccesso di compassione verso le vittime civili, rimuoveteli!". Petizioni contro giornalisti israeliani
- Subject: "Eccesso di compassione verso le vittime civili, rimuoveteli!". Petizioni contro giornalisti israeliani
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Wed, 14 Jan 2009 20:10:25 +0100
- Organization: PeaceLink
Information Safety and Freedom
newsletter n. 262, anno 3°, gennaio 2009
"Uno spirito malvagio è calato sulla nazione. Un editorialista,
cosiddetto illuminato, descrive il fumo nero che si alza da Gaza, come
uno spettacolo. Questo non è il mio patriottismo. Il mio patriottismo è
criticare, fare le domande fondamentali. Questo non è solo il momento
dell'uniforme e della fanfara, ma dell'umanità e della compassione"
Gideon Levy, Premio "Città di Siena-ISF" 2001 per la libertà di stampa,
redattore del quotidiano israeliano di opposizione Haaretz (13.01.09)
INFORMATION SAFETY AND FREEDOM INVITA TUTTI A MOBILITARSI A SOSTEGNO DEI
COLLEGHI ISRAELIANI YONIT LEVY DI CANALE 2 E YONATAN GEFFEN DEL
QUOTIDIANO 'MAARIV', COLPITI DA PETIZIONI SIONISTE CHE CHIEDONO LA LORO
RIMOZIONE PER ECCESSO DI COMPASSIONE NEI CONFRONTI DELLE VITTIME CIVILI
DELL'OPERAZIONE PIOMBO FUSO A GAZA
Ennesimo appello a Israele: «i giornalisti entrino a Gaza»
14.01.09 - Sono sempre di più le voci, finora inascoltate, che chiedono
al governo israeliano di permettere ai giornalisti l'ingresso nella
Striscia di Gaza, per essere testimoni dell'operazione denominata
"Piombo fuso", con la quale gli israeliani stanno tentando di tutelarsi
dagli attacchi degli estremisti di Hamas, ma che, secondo i medici e le
Ong presenti a Gaza, ha già causato quasi mille morti tra la popolazione
palestinese, di cui quattrocento erano donne e bambini. "Assicurare
l'accesso ai giornalisti nella Striscia di Gaza, interdetta agli
operatori dell'informazione fin dal mese di novembre – si legge in una
nota di Reporters sans frontières – è l'unico modo per garantire una
copertura indipendente di quel che sta accadendo. Le uniche informazioni
che attualmente arrivano dalla Striscia di Gaza si devono al lavoro,
spesso in condizioni di estremo pericolo, di 295 palestinesi attivi in
una pluralità di mezzi di comunicazione. L'associazione esprime loro
solidarietà e deplora la morte dei quattro giornalisti (Basel Faraj,
Ihab el-Wahidi, Omar Silawi and Alaa Mortaji) uccisi negli scontri, dal
27 dicembre a oggi, tre dei quali sono morti mentre stavano facendo il
proprio lavoro. A dispetto di quanto stabilito dalla corte suprema
israeliana, finora l'accesso ai giornalisti è stato di fatto impedito.
Solo ad alcuni giornalisti della Reuters e della Bbc è stato permesso di
seguire per poche ore le operazioni delle truppe israeliane. Tutti gli
altri, invece, sono rimasti bloccati al confine". La petizione online
promossa da Reporters sans frontières conta già mille adesioni: dalla
Cnn al New York Times, da Le Figarò ad Al Arabyia, da El Mundo a Der
Spiegel, dalla Bbc a Sky News, fino a importanti testate italiane come
La Repubblica, Radio 24, RadIo Radicale, Il Secolo XIX e L'Unità
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