Ma Cecilia Sarkozy non si separa, divorzia!



Ma Cecilia non si separa, divorzia!

Manuela Falcetti, nostra signora delle albe intorcinate a Radio1 RAI, non aveva idea che Cecilia Sarkozy avesse chiesto il divorzio. Per fortuna l'ha corretta un ospite e lei ha commentato "fantastico". Minuti dopo anche l'illustre Federico Orlando, a Prima Pagina di Radio3, come Falcetti, blaterava di separazione tra Cecilia e Nikolas, il marito presidente, al quale non ha concesso neanche la luna di miele.

di Gennaro Carotenuto

Agli italiani, anche quelli formati e informati, la notizia che l'istituto della separazione legale (come del resto il matrimonio concordatario) è un'invenzione nazionale come la pizza o gli spaghetti e che esiste praticamente solo da noi, viene accolta con scetticismo e quasi come se mancasse il terreno sotto i piedi. E come si fa senza separazione? Ma perché, all'estero si devono fare due matrimoni, uno in chiesa e uno in comune? E' scomodo, no? No, è civile.

Ebbene sì, come "i morti di Reggio Emilia" di ieri testimoniano, la separazione legale è quell'istituto che contribuisce a trasformare il fallimento di un matrimonio in un'Odissea e a volte in una tragedia. Ebbene che almeno si sappia: la separazione è un'invenzione SOLO italiana, voluta dalla DC buonanima per mitigare gli effetti liberatori della Legge Fortuna e che, per sancire un fallimento, fa tardare anche dieci anni, invece che pochi mesi come accade in tutti i paesi civili. A che serve la separazione? Questi anni di crisi allungate a dismisura, di dolore, di impossibilità di guardare avanti e rifarsi una vita, di avvocati, di assistenti sociali, di costi immani e inutili che si riflettono sui figli che a parole si vorrebbero proteggere, dolori sui quali molti soggetti mangiano, mentre covano le tragedie, sono un inutile purgatorio in terra al quale Santa Romana Chiesa obbliga gli italiani adulti e consenzienti (di divorziare).

E' dell'abolizione della separazione, ben più che dei PACS, che le coppie eterosessuali avrebbero bisogno. Come in Francia, come ovunque salvo che nel paese dei talebani. Secondo voi, non esisterebbe anche in Italia, da Siracusa a Bolzano, un'ampia maggioranza civile che appoggerebbe un referendum di iniziativa popolare per l'abolizione con un tratto di penna la dolorosa via crucis della separazione, sadicamente imposta de preti e legulei a milioni di cittadini adulti e responsabili che hanno deciso di dividere le loro vite? Sì, esisterebbe, ma manca la politica. Ma se vi aspettate che lo facciano Don Walter o Don Fausto state freschi. Eppure, coraggio Italia, c'è vita oltre il Concordato!

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