Ma Cecilia Sarkozy non si separa, divorzia!
- Subject: Ma Cecilia Sarkozy non si separa, divorzia!
- From: "Gennaro Carotenuto" <gc at gennarocarotenuto.it>
- Date: Thu, 18 Oct 2007 08:21:35 +0200
Ma Cecilia non si separa,
divorzia! Manuela Falcetti, nostra signora delle albe intorcinate a Radio1 RAI, non
aveva idea che Cecilia Sarkozy avesse chiesto il divorzio. Per fortuna l'ha
corretta un ospite e lei ha commentato "fantastico". Minuti dopo
anche l'illustre Federico Orlando, a Prima Pagina di Radio3, come Falcetti,
blaterava di separazione tra Cecilia e Nikolas, il marito presidente, al quale non
ha concesso neanche la luna di miele. Agli italiani, anche quelli formati e informati, la notizia che l'istituto
della separazione legale (come del resto il matrimonio concordatario) è
un'invenzione nazionale come la pizza o gli spaghetti e che esiste praticamente
solo da noi, viene accolta con scetticismo e quasi come se mancasse il terreno
sotto i piedi. E come si fa senza separazione? Ma perché, all'estero si devono
fare due matrimoni, uno in chiesa e uno in comune? E' scomodo, no? No, è
civile. Ebbene sì, come "i morti di Reggio Emilia" di ieri testimoniano,
la separazione legale è quell'istituto che contribuisce a trasformare il
fallimento di un matrimonio in un'Odissea e a volte in una tragedia. Ebbene che
almeno si sappia: la separazione è un'invenzione SOLO italiana,
voluta dalla DC buonanima per mitigare gli effetti liberatori della Legge
Fortuna e che, per sancire un fallimento, fa tardare anche dieci anni, invece
che pochi mesi come accade in tutti i paesi civili. A che serve la
separazione? Questi anni di crisi allungate a dismisura, di dolore, di
impossibilità di guardare avanti e rifarsi una vita, di avvocati, di assistenti
sociali, di costi immani e inutili che si riflettono sui figli che a parole si
vorrebbero proteggere, dolori sui quali molti soggetti mangiano, mentre covano
le tragedie, sono un inutile purgatorio in terra al quale Santa Romana Chiesa
obbliga gli italiani adulti e consenzienti (di divorziare). E' dell'abolizione della separazione, ben più che dei PACS,
che le coppie eterosessuali avrebbero bisogno. Come in Francia, come ovunque
salvo che nel paese dei talebani. Secondo voi, non esisterebbe anche in Italia,
da Siracusa a Bolzano, un'ampia maggioranza civile che appoggerebbe un
referendum di iniziativa popolare per l'abolizione con un tratto di penna la
dolorosa via crucis della separazione, sadicamente imposta de preti e legulei a
milioni di cittadini adulti e responsabili che hanno deciso di dividere le loro
vite? Sì, esisterebbe, ma manca la politica. Ma se vi aspettate che lo facciano
Don Walter o Don Fausto state freschi. Eppure, coraggio Italia, c'è vita oltre
il Concordato! Se questo articolo ti è sembrato interessante,
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