L'Arpa Puglia ha misurato le reali emissioni di diossina dell'Ilva di Taranto?



Al Direttore Generale dell'Arpa Puglia
prof. Giorgio Assennato


Gentile Direttore,
in questi giorni l'Arpa Puglia e il Cnr hanno svolto a Taranto il monitoraggio della diossina sull'impianto di agglomerazione dell'Ilva.

Questo monitoraggio, cominciato l'11 giugno 2007 e terminato da poco, è il primo della storia di Taranto.
Era atteso da migliaia di cittadini.

E' quindi naturale che migliaia di persone in questi giorni abbiano osservato con attenzione il camino dell'impianto di agglomerazione dell'Ilva. Da quel camino si stima, sulla base di dati ufficiali Ines, che fuoriesca il 90% di tutta diossina italiana inventariata in quel database.

In tutti in questi anni abbiamo visto fuoriuscire da quel camino nubi di sporche di veleno.

Dall'11 giugno quell'incubo si è trasformato in una irreale cartolina da Mulino Bianco. Tutto era diventato più pulito e da quel camino sembrava fuoriuscisse solo qualche sbuffo di borotalco. C'era solo una tenue scia fumo bianco, trasparente, che per lunghi tratti della giornata si interrompeva dando quasi l'impressione che gli impianti lavorassero al minimo o si fossero addirittura fermati.

Stupore, sconcerto e rabbia: questi sono i sentimenti espressi dai cittadini con cui abbiamo parlato.

Le persone assennate non si fanno convincere dalle cartoline del Mulino Bianco. E voi scienziati non potete entrare in contraddizione con l'esperienza collettiva e concreta della gente. Dovete prendere atto che non avete monitorato la realtà concreta, quotidiana, effettiva dell'impianto di agglomerazione. Avete monitorato una situazione irreale.

Su www.tarantosociale.org c'è un inequivocabile filmato del 1° aprile 2007 su cui la Regione Puglia e l'Arpa hanno dovuto dare spiegazioni (ci sono stati forniti i dati delle rilevazioni dell'Ilva stessa, purtroppo, che non ci tranquillizzano per nulla). Quella è la realtà, non l'idilliaco camino su cui avete inserito le sonde.

Quando in questi giorni abbiamo visto il camino dell'agglomerato Ilva non fumare più come prima, ci siamo sentiti presi in giro perché in questi anni la nostra esperienza è stata tutt'altra.

Abbiamo la documentazione visiva del prima e del dopo 11 giugno, data in cui sono cominciati i vostri controlli.

Di fronte all'evidenza dovete darci delle spiegazioni. Ci dovete dire quali sono stati, durante il monitoraggio, i dati di produzione oraria, diurna e notturna, dell'impianto. E se li avete verificati con un vostro ingegnere per certificare che i dati di produzione fossero quelli di un impianto funzionante a pieno regime. E se avete un riscontro indipendente delle emissioni prima, durante e dopo i campionamenti per verificare se c'è stato un'alterazione dello scenario.

In questi giorni PeaceLink ha ricevuto e-mail e telefonate. Tutte di incredulità. Siamo stati reggiunti da segnalazioni di cittadini che fissavano quel camino con il binocolo, che lo filmavano a distanza e che ci dicevano: "Questa è una messinscena". Abbiamo citato un eufemismo, perché l'indignazione è enorme.

Occorre offrire una risposta convincente a questi cittadini a cui noi di PeaceLink cerchiamo di dare voce.

Pertanto ci permettiamo di fare delle richieste.

1) Chiediamo di poter conoscere nei dettagli il piano di monitoraggio e il tipo di verifiche che avete svolto. Vogliamo essere certi che abbiate realizzato campionamenti su impianti in condizioni di funzionamento paragonabili alle condizioni di funzionamento precedenti all'11 giugno 2007. Riteniamo legittimo chiedere di poter condividere tutti i dati scientifici in vostro possesso così come lo fa il signor Riva con i suoi consulenti di parte, in moto da poterli sottoporre a nostri cinsulenti di parte e da poter effettuare le nostre controdeduzioni sull'attendibilità scientifica di questo monitoraggio.

2) Chiediamo che il monitoraggio venga replicato condividendo in anticipo tutti i dettagli del piano di monitoraggio con i cittadini che li vogliano verificarne la correttezza metodologica comparandola con altre esperienze di monitoraggio della diossina. Abbiamo infatti consultato esperti che hanno espresso forti dubbi su questo campionamento.

3) Chiediamo che ci sia un serio controllo preventivo di tipo ingegneristico sugli impianti perché alla verifica chimica sia accompagnata una verifica ingegneristica che attesti in modo inequivocabile il funzionamento a pieno regime dell'impianto di agglomerazione in condizioni di normale conduzione.

4) Chiediamo che siano filmate le emissioni 24 ore su 24, anche mediante infrarossi, prima del monitoraggio e durante lo stesso. Ciò per avere un riscontro visivo ufficiale che attesti in modo inequivocabile che il monitoraggio avvenga mentre gli impianti funzionano a pieno regime.

Un'ultima considerazione.
Se lei cerca sul Internet con Google "Assennato Arpa" scoprirà che la prima pagina web che viene rintracciata non è il suo curriculum di docente universitario o la sua scheda sul sito istituzionale dell'Arpa, come sarebbe legittimo aspettarsi. Con grande sorpresa scopriamo che Google la rintraccia tramite la pagina web di una cittadina di Taranto che le scrive una lettera sul monitoraggio della diossina. E' una pagina web di PeaceLink e non dell'Arpa o dell'Univesità, a testimonianza che un motore di ricerca imparziale come Google attribuisce a questo dato un punteggio di interesse più alto sulla base di algoritmi tutt'altro che casuali. E' un dettaglio non tecnico ma sostanziale perché ciò attesta l'enorme carico di attenzione e di aspettative che si sta riversando su questo monitoraggio.

I cittadini di Taranto - e in particolare i lavoratori dell'Ilva - sanno che ci stiamo burlando della verità se scambiamo la pubblicità del Mulino Bianco per la verità effettiva.

Gentile dottor Assennato, da questo monitoraggio discenderà la credibilità della nuova Arpa. Non ci deluda.

Cordiali saluti


Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it
http://www.tarantosociale.org