Censurati.it: è forse proibito fare informazione a Pescara?



Alessandra Marsilii è una giovane ragazza pescarese. Da diversi anni è al
centro di una vicenda giudiziaria nei confronti della propria famiglia di
origine. In questi anni ha sempre avuto il coraggio di andare avanti e
denunciare quel che ha ripetutamente subito. La sua storia si diffonde e
ne scrive ampiamente Carlo Ruta, giornalista siciliano d’inchiesta
(http://www.leinchieste.com/marsilli_alessandra.htm ).
Antonella Serafini è una giovane giornalista di Roma. Da quasi 6 anni
gestisce Censurati(http://www.censurati.it ), uno dei migliori siti
d’informazione di denuncia in Italia. Collabora con diverse realtà
d’informazione alternativa. Ha un fiuto incredibile per le ingiustizie,
che riesce a scovare e contro cui lotta con determinazione e convinzione
invidiabili.
Le nostre due amiche un giorno si incrociano in un forum sul sito di
Antonella. Alessandra narra la sua storia, Antonella la legge ed entrano
in contatto. Antonella decide di sostenere Alessandra e di condividerne le
vicissitudini.
Nel novembre scorso Antonella era a Pescara per un servizio giornalistico.
Si reca in tribunale per assistere ad una udienza del processo che vede
contrapposti Alessandra e la sua illustre famiglia. Ad esprimere
solidarietà ad Alessandra con lei c’è anche un’altra ragazza, Lacryma.
Antonella è giornalista e quindi le sembra logico e giusto svolgere anche
in quest’occasione il suo lavoro. Prende dalla borsa un piccolo taccuino
su cui comincia a prendere appunti. Questo suo comportamento viene ad
irritare il Pubblico Ministero e gli avvocati della famiglia Marsilii, che
le intimano di fermarsi. Il pubblico ministero quasi urlando aggiunge,
testualmente, "Signor giudice la signora qui dietro sta registrando".
Lacryma, che è la ragazza così duramente apostrofata, mostra di non avere
nulla addosso. Durante la pausa, la ragazza esce dall'aula accompagnata da
Antonella. In tutto questo tempo la telecamera era invece rimasta fuori
dall'aula(per filmare delle udienze in tribunale è necessaria
un'autorizzazione preventiva che non era nelle intenzioni di Antonella,
così come lei stessa racconta in una intervista rilasciata a PeaceLink).
L'episodio sembra finire qui. Fino a poche settimane fa, quando Antonella
si vede arrivare a casa una citazione in giudizio, accusata di
"interruzione di pubblico servizio". "Avrei animatamente discusso con il
Pubblico Ministero [niente di più falso e ho testimoni che possono
provarlo, ma se ne parlerà nelle sedi competenti] e che avrei preteso di
filmare l'udienza." continua il racconto Antonella. L'intervistatore
riassume quindi tutta la vicenda verso la fine dell'intervista scrivendo
"sei stata accusata di aver causato la sospensione di un'udienza in
tribunale, ma a dir tuo e dei verbali quell'udienza non è stata mai
sospesa (a quanto dici nel verbale non risulterebbe nulla), sei stata
accusata di aver preteso di effettuare registrazioni audiovisive durante
la stessa udienza, ma la tua telecamera era spenta ed è rimasta
praticamente tutto il tempo dell'udienza fuori dall'aula, affidata alle
mani di un amico. Hai testimoni e verbali a tuo favore.", parole alle
quali Antonella annuisce, aggiungendo in chiusura "Questo è quanto. Ora mi
aspetto che si faccia giustizia. E mi aspetto trasparenza su questo caso."
Riccardo Orioles, curatore de “La Catena di S. Libero”, una e –zine di
informazione indipendente ha raccolto nel n 329 dell’11 Aprile scorso la
denuncia di Antonella. Importanti sono le domande che si pone in chiusura
dell’articolo, domande pesanti e ancora senza risposte:
"Che cos'ha di tanto pericoloso, da non poter essere nemmeno seguito da
una giornalista, il caso Marsili?"
"A Pescara, è vietato prendere appunti in tribunale?"
"E chi sono gli "amici di Antonella" che chiamano i suoi genitori per
chiedere premurosamente "dove abita lei ora?"."

Tutti gli aggiornamenti della vicenda saranno disponibili su PeaceLink(
http://www.peacelink.it ), La Catena di S. Libero(
http://italy.peacelink.org/sanlibero/indices/index_2230.html ) e
Censurati( http://italy.peacelink.org/sanlibero/indices/index_2230.html )

L’intervista di PeaceLink ad Antonella:
http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_16079.html
La Catena di S. Libero n 329:
http://italy.peacelink.org/sanlibero/articles/art_15955.html


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