[Comunicato Stampa] Processo Diaz XV udienza




Processo Diaz: la cassetta scomparsa

Oggi, nell'aula bunker del Tribunale di Genova,si è tenuta l'udienza
numero quindici del processo per il blitz alle scuole Diaz. Il primo a
rispondere alle domande dei pm Enrico Zucca e Francesco Cardona è M.G., di
Bruxelles, dove si occupa di formazione e consulenza aziendale.
M. è anche membro di una Ong, è un esperto di questioni economiche e
arriva a Genova per seguire i forum organizzati dal Gsf.
La sera del blitz M., come molti altri, si sta preparando per andare a
dormire nella palestra della scuola Pertini, dove aveva dormito anche la
notte precedente. Ad un certo punto qualcuno dice che sta arrivando la
polizia, lui vede un ragazzo barricare la porta di ingresso con una panca.
Lui non è d'accordo: vuole capire cosa succede e magari parlare con un
funzionario.
In pochi secondi, però, la polizia sfonda e M., spaventato, insieme ad
altri scappa verso il primo piano. Porta via con sé una borsa che
contiene, tra le altre cose, il suo pc e una videocamera. Al primo piano,
decidono di sdraiarsi sul pavimento. Vengono colpiti da diversi poliziotti
con calci e manganellate. I poliziotti corrono lungo il corridoio e, dopo
il primo round, arriva per tutti la seconda razione di botte. Ad un certo
punto arriva un poliziotto che si toglie il casco e dice agli altri
"basta": deve ripeterlo due o tre volte perché gli agenti gli diano retta
ma, precisa M. lo fanno di malavoglia "come quando ai bambini viene tolto
un gioco".
Quando i poliziotti si allontanano M. prende la videocamera e fa qualche
ripresa della scena. Poi sente arrivare gente e rimette la videocamera in
borsa. Poco dopo arrivano gli infermieri che portano subito via una
ragazza gravemente ferita. All'arrivo del secondo infermiere, che porta
via un altro ragazzo, M. sorregge il ragazzo dall'altra parte e comincia a
scendere le scale. Ha la borsa con sé ma capisce che "sarei sembrato un
turista, non mi avrebbero fatto passare", quindi la lascia nella scuola.
Esce dalla scuola senza che nessuno lo fermi. Cerca di salire su
un'ambulanza, ma gli dicono di aspettare, che ci sono feriti più gravi.
Rimane qualche attimo all'esterno della scuola, poi si reca alla Pascoli,
dove gli vengono prestate le prime cure. Quando i poliziotti lasciano la
Pertini M. ritorna nella scuola a cercare le sue cose. La borsa con pc e
videocamera è sparita, mentre lo zaino contenente vestiti lo ritrova
svuotato e senza le asticelle di sostegno.
Il giorno dopo si presenta in Procura a fare denuncia. Il pc, la
telecamera e gli altri effetti personali contenuti nella borsa scomparsa
gli saranno poi restituiti, ad eccezione della cassetta - inserita nella
videocamera - che conteneva il girato del blitz. Quella cassetta è
nell'elenco degli oggetti rinvenuti ma è... sparita!
Il secondo teste è Enrico Fletzer, giornalista presente alla Pascoli come
direttore di "Radio Kappa centrale" appartenente al circuito di Radio Gap.
Insieme agli altri redattori della radio si trova al secondo piano della
scuola e vede dalla finestra l'ingresso della polizia nella Pertini. Ha
addosso la pettorina da giornalista, esce dalla stanza e si reca in quella
a fianco, che era la redazione di Carta e Manifesto. Quando arrivano i
poliziotti cerca di spiegare che quella è una redazione. Per tutta
risposta viene menato e gli tirano addosso una panca. Quando i poliziotti
escono va a vedere la situazione alla redazione di radio Gap e poi al
piano di sopra, dove stavano i mediattivisti di Indymedia, e li trova
ancora faccia a terra, nel momento in cui la polizia se ne va.
Prossima udienza marcoledì 14 dicembre.

trascrizione lik https://www.supportolegale.org/?q=node/551
    sintesi link https://www.supportolegale.org/?q=node/550
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