Lettera a Vittorio Zucconi e Antonio Di Bella



Cari direttori,
sono un appassionato lettore del sito web di Repubblica e allo stesso modo, telespettatore del TG3 e dei suoi rotocalchi di approfondimento. Vi scrivo dopo aver assistito Venerdi' scorso alla trasmissione Primo Piano, dedicata alla scoperta dell'uso di armi di distruzione di massa non convenzionali da parte dell'esercito statunitense, durante l'assedio di Fallujah. Anche se le vostre posizioni sull'argomento sono nette e limpide e con le quali concordo assolutamente, mi permetto di dissentire sul vostro comportamento.
Mi spiego.
In studio era presente Massimo Teodori il quale, senza mezzi termini, giustificava lo sterminio di civili o terroristi, attraverso l'uso di queste armi vietate dalla convenzione firmata anche dagli USA e che sono state una delle principali false ragioni per spiegare l'invasione dell'Iraq da parte della coalizione. La conseguente guerra criminale e terroristica, finora e' costata la vita a circa ventimila civili, a cui dobbiamo aggiungere i marines, altri soldati della coalizione (vedi l'Italia) e lo strascico di orrori che la guerra porta sempre con se (torture, stupri, violenze di ogni genere, mutilazioni, distruzioni di famiglie, case, proprieta' e attivita' lavorative, beni artistici, ambiente). La guerra e' sempre e solo questo. Tutte cose che voi sapete molto meglio di me. Mi chiedo allora com'e' possibile conservare, nei confronti di gente come Massimo Teodori, dei buoni comportamenti liberali. Come sia possibile cioe', dissentire pacatamente affermando che si tratti di una brava persona (piu' o meno le parole di Zucconi) o consentire che egli possa esprimere una opinione invitandolo ad una trasmissione del genere e dicendo che non si vogliono fare processi (piu' o meno le parole di Di Bella). Come si possa ascoltare parole inutili come, l'America e' una grande democrazia e arrivera' in fondo alla verita'. Come se la famosa "pistola fumante" non fosse li', davanti ai nostri occhi increduli, impauriti, terrorizzati. Si perche' a fumare sono i cadaveri di civili, anzi no, mezza Fallujah, con le sue case, i suoi animali, i suoi abitanti. Vi chiedo, quale sarebbe il vostro comportamento di fronte ad una persona che apertamente e senza giri di parole affermi che lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e' stata una cosa giusta o che difenda il sacrosanto diritto di un pedofilo a violentare un bambino?
E' l'ora di chiamare le cose con il proprio nome.
La guerra e' un orrore assoluto senza regole. Si fa per devastare, uccidere, violentare, terrorizzare. E questo obiettivo lo si raggiunge soprattutto quando sono i piu' deboli ad essere colpiti, come i bambini. Ogni guerra e' sempre una strage degli innocenti. Le mine giocattolo non sono un caso e nemmeno le bombe intelligenti, la cosiddetta guerra chirurgica, che intelligentemente appunto, colpisce case, villaggi, luoghi di culto, ponti, ospedali, ma non raffinerie, industrie estrattive o il ministero del petrolio. L'assurdita' e' che il nostro mondo libero e democratico compie gli orrori piu' intollerabili ed efferati alla luce del sole, mentre persino il Terzo Reich conservava un filo di "pudore" per lo sterminio che andava realizzando (c'era una certa segretezza su quanto accadeva nei campi di concentramento). Sapete meglio di me quanto la vicenda irakena sia paradigmatica. L'embargo e' stato uno sterminio pianificato di circa un milione e mezzo di civili (tra cui mezzo milione di bambini). Dopo la catastrofe umanitaria, e' arrivata la guerra, illegale e ingiustificata, quindi un crimine assoluto. Punto e basta. Non e' piu' possibile, cari direttori, assistere dalle reti della TV di Stato all'apologia di strage da parte di questi criminali razzisti (come giudicate chi approva incondizionatamente lo sterminio che avviene in Iraq?). La democrazia non e' un valore assoluto. Ancora prima ci sono i diritti inviolabili, in testa ai quali la dignita' di ogni persona. La cosa che fa male e' come ancora oggi si possa assistere al dolore immane per l'assassinio di un connazionale o di una persona di un paese amico e la totale indifferenza, anzi, la giustificazione, per migliaia di altri omicidi che ci vedono complici diretti. Il razzismo e' tutto qua cari direttori. E' la differenza di dignita' tra i nostri morti e i morti degli altri, tra il terrorismo nostro e quello degli altri. E' la rabbia e il dolore che ci prendono quando parliamo dell'11 Settembre, della strage di Madrid o di quella di Nassyria e la pacatezza con cui si puo' discutere dell'uso del fosforo bianco sui civili di Fallujah. Non possiamo piu' accettare di vedere persone in gamba, come io ritengo siate voi, confrontarsi, sullo stesso piano, con dei criminali razzisti come Massimo Teodori. Diciamolo per favore, una volta per tutte. Ci sono opinioni che non hanno diritto di cittadinanza. Quella della guerra giusta e' la prima in assoluto. E le opinioni, soprattutto se espresse da un medium di massa, non sono opinioni e basta. Hanno un impatto sulla coscienze. Chi afferma pubblicamente che usare il fosforo bianco su una citta' sia giusto, si deve considerare corresponsabile di quell'orrore. Le parole hanno un peso. Diamoglielo tutto fino in fondo. L'indignazione e' l'elettroencefalogramma della coscienza civile. Sogno il giorno in cui il grido della nostra indignazione si elevi piu' forte quando uccidiamo di quando siamo uccisi e la guerra sia diventata un tabu', come lo stupro di un bambino.
Cordiali saluti.

Diego Piccioli