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Dalle Donne in Nero di Varese: bollettino di guerra
- Subject: Dalle Donne in Nero di Varese: bollettino di guerra
- From: "Elisabetta Caravati" <elisabettacaravati at libero.it>
- Date: Mon, 14 Nov 2005 10:24:16 +0100
Dalle Donne in Nero di Varese: bollettino di guerra Sindrome dei Balcani: morto un altro militare Fabio Senatore, 24 anni, di Napoli, si e' spento nei giorni scorsi nell'ospedale di Pavia, dove si era recato per cure, in cerca di un altro trapianto per combattere la leucemia contratta in Kosovo dall'uranio impoverito. L'Uranio 238 e' un metallo residuale di reazioni nucleare impiegato, a partire dal 1991, in molti teatri di guerra compresi Afganistan e Iraq. Sotto il nome di "Sindrome dei Balcani" rientra tutta la problematica sull'uranio impoverito in riferimento ai soldati che hanno partecipato alle operazioni di Pace di Bosnia e in Kosovo. Ma la "Sindrome dei Balcani" colpisce anche i civili. Armi chimiche su Falluja Non li ha uccisi un'arma, perche' sul corpo non ci sono segni di proiettili. Non li ha uccisi il fuoco, perche' i vestiti, spesso sintetici, sono ancora intatti. Eppure i morti di Falluja portano i segni di una fine atroce. I lineamenti straziati dal calore e il corpo mummificato, fuso da un fuoco che ha dell'innaturale, ma con una spiegazione scientifica chiara: ad uccidere i cittadini di Falluja, la citta' irachena bombardata fino allo strazio un anno fa, oltre ai proiettili sparati anche su civili, sono state delle armi chimiche: l'MK77, una bomba simile al napalm, il fosforo bianco. In grandi quantita' il fosforo bianco e' una vera e propria arma di distruzione di massa di tipo non convenzionale, innesca una reazione a catena che da fuoco all'ossigeno. Non e' come il napalm che brucia quello che tocca, ma e' un effetto a micronde, una specie di fuoco neutronico, capace di bruciare tutti gli esseri viventi in un edificio lasciandone intatta la struttura. E' per questo che i corpi appaiono piu' bruciati sulla bocca. Perche' li' c'e' maggior presenza di ossigeno. Guerra aperta Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale era completamente focalizzata sulle minacce iraniane nei confronti di Israele, l'esercito israeliano poteva tranquillamente continuare a mettere a ferro e a fuoco i Territori occupati, in un'offensiva militare senza precedenti per intensita' e ferocia, che ormai dura da oltre una settimana. A Jenin, nel corso degli scontri con i militanti palestinesi, i valorosi soldati di Tshal hanno gravemente ferito un bambino palestinese di dodici anni, Ahmed al-Khatib, che si trovava li' con al sua famiglia per visitare alcuni parenti in occasione della festa di Id al-Fitr, che segna la fine del Ramadan. Il povero Ahmed aveva in mano un fucile giocattolo ed ha pagato a caro prezzo la sua voglia di giocare, perche' e' stato scambiato per un militante armato ed e' stato colpito alla testa e allo stomaco. Ahmed al Khatib, dodici anni, e' morto per le gravi ferite riportate. I suoi genitori hanno acconsentito a donare gli organi, come auspicio "per la pace tra i popoli". Il bollettino non e' aggiornato alle decine e centinaia di conflitti che insanguinano il nostro pianeta. Ogni giorno vecchi, donne e bambini muoiono in guerra. Noi Donne in Nero continuiamo ad esprimere il nostro rifiuto per tutte le guerre e a portare il lutto per i morti di tutte le guerre. Donne in Nero Varese http://www.donneinnerovarese.org/ e-mail: donneinnerovarese at yahoo.it
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