CVGG - Newsletter n. 6 - DIC 2003



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA

      via San Luca 15/7, 16124 Genova (Italy) - Tel/Fax +39 10 2461413 -
info at veritagiustizia.it - www.veritagiustizia.it

      Raccolta Fondi: CCP 34566992 - ABI 07601 - CAB 01400 - intestato a:
Verità e Giustizia per Genova



      Il Comitato Verità e Giustizia per Genova è nato nel luglio 2002,
allo scopo di raccogliere e gestire fondi per la tutela legale delle
vittime della repressione delle forze dell'ordine a Genova durante i giorni
del G8. Lavora d'intesa con gli avvocati del Genoa Legal Forum. Costituito
da 12 persone (il presidente onorario è Giulietto Chiesa), il Comitato si
occupa anche di vigilare sulle inchieste e di tenere informata l'opinione
pubblica.



      Newsletter n. 6 - DIC 2003

      In questo numero:

      1. A marzo il primo processo

      2. Diaz, la paura del processo

      3. Il generale di Bolzaneto

      4. Un programma per i diritti civili

      5. Servono soldi

      6. Iniziative




1. A marzo il primo processo

Dopo quattro udienze, in un palazzo di giustizia provocatoriamente blindato
(la sezione genovese dei Giuristi democratici ha protestato con il
procuratore per le misure adottate), il gup Roberto Fucigna ha rinviato a
giudizio 25 dei 26 manifestanti (l'ultima posizione sarà trattata a parte)
messi sotto accusa, e in buona parte sottoposti a misure restrittive, nel
dicembre 2002. Gli episodi contestati, riferiti alle giornate del 20 e 21
luglio 2001, sono numerosi. Le singole posizioni degli imputati sono molto
diversificate, ma tutti devono rispondere di un capo d'imputazione
particolarmente grave - la devastazione e saccheggio - punibile con una
pena che va dagli 8 ai 15 anni. Sono stati i pm a 'scegliere' questo reato,
anziché il danneggiamento, che comporta pene molto inferiori. C'è così
un'evidente sporporzione fra i fatti contestati - in qualche caso il lancio
di un sasso durante una carica delle forze dell'ordine, o la
"compartecipazione psicologica" ai reati commessi da altri - e la pena che
il giudice potrebbe infliggere, anche perché finora non si è tenuto conto
del contesto in cui gli episodi sono avvenuti. C'è un forte rischio di
accanimento giudiziario contro i 25 manifestanti (che probabilmente
diventeranno 26). L'avvio del processo è fissato per il 2 marzo.

- Rassegna stampa: http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/

- L´esposto dei Giuristi democratici:
http://www.giuristidemocratici.it/what?news_id=20031203203433


2. Diaz, la paura del processo

Il 13 dicembre scorso - a quasi due anni e mezzo dai fatti - i pm Canepa e
Canciani hanno depositato la richiesta di archiviazione per l'ultima accusa
ancora pendente sui 93 pestati e arrestati alla Diaz: associazione a
delinquere finalizzata alla devastazione. Il gip dovrebbe accogliere la
richiesta nei prossimi mesi. Nel frattempo alcuni dei 30 poliziotti
indagati continuano nel loro tentativo di spostare gli atti a Torino e così
ritardare l'avvio del processo. Il procuratore di Genova ha respinto la
richiesta di trasferimento degli atti, ma è stato presentato un ricorso al
procuratore generale di Cassazione. E' possibile che di fronte a un nuovo
diniego gli indagati chiedano l'applicazione della legge Cirami. Perciò
stiamo protestando, con gli strumenti della denuncia civile, contro questa
'strategia' processuale, del tutto inaccettabile per dei funzionari e
dirigenti delle forze dell'ordine, che avrebbero il dovere di accelerare i
tempi della giustizia e chiarire la loro posizione.

- Comunicato "Oggi il ricorso, domani la Cirami?"

http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/oggi_il_ricorso_domani_la_cirami.php

3. Il generale di Bolzaneto

Per i maltrattamenti subìti dai detenuti nella caserma di Bolzaneto è in
corso un supplemento di indagine. Sulla base di testimonianze di alcuni
agenti, è stato chiamato in causa e sottoposto a indagini un generale della
polizia penitenziaria. Gli atti sono ancora coperti dal segreto
istruttorio, ma potrebbe essere una novità importante per la ricostruzione
delle responsabilità gerarchiche.
Alla fine di novembre il comandante della caserma di Bolzaneto ha lanciato
una 'campagna di trasparenza', che vorrebbe riscattare il nome della
caserma, ormai associata alle torture compiute durante il G8. Il comandante
vorrebbe organizzare visite scolastiche per mostrare agli studenti la
'vera' natura della caserma e per spiegare che nessuno degli agenti che
attualmente vi operano è indagato per i fatti del luglio 2001. E' una sorta
di operazione di ripulitura dell'immagine. Abbiamo scritto una lettera al
comandante per partecipare anche noi alle visite guidate che saranno
organizzate: un testimone degli abusi potrà così raccontare agli studenti
la vera storia di Bolzaneto e un membro del Comitato potrà ripercorrere le
tappe dell'inchiesta, che conta 43 indagati per reati gravissimi. Se
dev'essere un'operazione di trasparenza - abbiamo scritto al comandante -
dev'essere fatta fino in fondo, perché in quella caserma si è consumata una
delle pagine più nere della nostra democrazia.

- La lettera al comandante di Bolzaneto

http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/bolzaneto_visite_guidate_ma_coi_testimoni.php

4. Un programma per i diritti civili

Nel clima di crescente autoritarismo - nazionale e internazionale - che
stiamo vivendo, le proposte di legge incluse nella petizione che abbiamo
lanciato in ottobre assumono sempre più la fisionomia di un autentico
programma per l'affermazione dei diritti civili. Certamente un programma
minimo, perché altri temi andrebbero aggiunti, ma comunque qualcosa di
concreto da chiedere alle istituzioni, anche in vista delle prossime
elezioni. Abbiamo deciso di chiudere la campagna di raccolta firme nel
prossimo luglio, in occasione del terzo anniversario del G8 di Genova. E'
importante raccogliere molte firme, per dimostrare ai presidenti di Camera
e Senato che la società chiede maggiori tutele per le libertà civili. La
raccolta firme è in corso, stanno partecipando gruppi, associazioni,
botteghe del mondo.

Chi vuole contribuire, può scaricare il modulo dal nostro sito

http://www.veritagiustizia.it/docs/petizione.php, stampare fronte-retro e
una volta raccolte le firme inviarle al nostro indirizzo: via San Luca 15/7
- 16124 Genova - Fax (+39) 010.2461413.
E a proposito della petizione, è all'esame del parlamento il testo di legge
per l'introduzione del reato di tortura. L'esame - sollecitato fra gli
altri da Amnesty International - è molto accidentato, per via degli
ostruzionismi 'bipartisan' di alcune forze politiche. Siamo intervenuti per
chiedere conto, anche e soprattutto ai deputati del centrosinistra, dei
continui ritardi che ancora impediscono l'approvazione della legge.
- Tortura, perché non abbiamo ancora una legge?

http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/perche_in_italia_non_e_previsto_il_reato_di_tortura.php



5. Servono soldi

Naturalmente la campagna di raccolta fondi è costantemente aperta e sempre
più necessaria, perché il lavoro degli avvocati si fa via via più intenso
con l'avvicinarsi dei processi. Un buon regalo per l'anno nuovo potrebbe
essere un versamento sul nostro Corrente Postale n.34566992 intestato a:
Verita' e Giustizia per Genova, oppure ABI 07601 - CAB 01400 - c/c numero
34566992 - c/f 95076940105


6. Iniziative

Per i prossimi mesi abbiamo in cantiere una serie di inziative pubbliche di
cui informeremo con la prossima newsletter e attraverso il sito. Restiamo a
disposizione per eventuali richieste di partecipazione a incontri,
dibattiti, presentazioni dei nostri libri, cene di finanziamento: scrivere
a info at veritagiustizia.it. Anche Riccardo Lestini, con il suo monologo
teatrale "Con il tuo sasso", è a disposizione: coniltuosasso at hotmail.com