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No news
- Subject: No news
- From: carta <carta at carta.org>
- Date: Fri, 19 Dec 2003 16:22:38 +0100
La no-news-letter di Carta Settimana dal 18 al 25 dicembre 2003 1. Primo gennaio, primero de enero 2. Buon anno, feliz año nuevo 3. Lorenzo arrestato e rilasciato 4. "In difesa della Pachamama" 5. Il Cantiere di Pescara 6. Cartamondo 7. Blues sociale a Modena 8. Povero Gasparri 9. Regali equi *** 1. Primo gennaio, primero de enero *** Il primo giorno del '94 è quello dell'insurrezione, in Chiapas, degli indigeni dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale. Nel 2004, fanno dieci anni. Così, quest'anno, primo gennaio si pronuncia in spagnolo. E Carta settimanale, "mezzo di comunicazione sociale" che ha una sua radice molto solida nello zapatismo, ha deciso di festeggiare l'anniversario con un Almanacco speciale di 80 pagine interamente dedicato all'Ezln. Vi troverete i testi del "cantiere delle idee" che abbiamo organizzato, con la cooperazione delle Provincia di Roma, la scorsa settimana: non solo il bilancio di dieci anni tracciato dai messicani Luis Hernández Navarro, Hermann Belinghausen, Pablo Romo e dal francese Yvon Le Bot, ma anche la discussione su quel che lo zapatismo ha cambiato, nella cultura della sinistra italiana, tra Rossana Rossanda, Fausto Bertinotti, Marco Revelli, Pietro Folena, Mario Tronti e Francesco Raparelli. Nell'Almanacco ci sono anche contributi di Pino Cacucci e Gianfranco Bettin, del filosofo John Holloway e di Raúl Zibechi, che raccnta, in un vero e proprio saggio, l'influenza zapatista sui movimenti latinoamericani, dalla Bolivia all'Argentina. E poi: tutti i libri da leggere, la musica, le associazioniŠ Questo Almanacco di Carta, che resterà in edicola fino al 7 gennaio 2004, è da collezione. http://www.carta.org/rivista/settimanale/2003/46/sommario.htm *** 2. Buon anno, feliz año nuevo *** A proposito di primo gennaio, eccoci qui a fare un primo bilancio della "ricapitalizzazione" della cooperativa di Carta. Avevamo detto, in maggio: altri 200 soci nuovi (o rinnovati) entro l'anno, per ricostituire il capitale sociale e metterci nelle condizioni di godere delle provvidenze per i giornali cooperativi. Oggi, 17 dicembre, siamo a 150 circa. Rinviamo a un bilancio più meditato e documentato a gennaio, ma intanto constatiamo che dicembre non è ancora finito. E per convincervi ad associarvi, o abbonarvi, vi proponiamo la lettera che ci ha mandato Melania, nostra socia e abbonata: "... lo rinnovo e come l'abbonamento! Ormai sono due anni che leggo Carta, qualche mese fa ho fatto "la scelta scellerata" (come mi ha detto Gigi Sullo) di diventare socia, la settimana scorsa ho rinnovato l'abbonamento (non vedo l'ora di avere anche i due libri in regalo!) e sono sempre più soddisfatta e felice di avervi come amici. Volevo anche ringraziarvi per il cantiere "Strategia del caracol": cinque ore e mezza incollata alla sedia senza neanche alzarsi per andare in bagno per paura di perdere qualcosa; lì incantata ad ascoltare, annotare impressioni e notizie, a cercare di apprendere il più possibile. Credetemi, per tenere immobile un'irrequieta come me così tanto tempo, significa che è stato un vero successo per voi! Grazie per tutto ciò che ho imparato e provato. Beh, ora pero' vorrei spendere due paroline per quella persona (spero mi scusi, non è per disprezzo, e' che veramente non mi ricordo il nome) che aveva deciso di non rinnovare l'abbonamento, anzi no, voglio fargli una domanda: Hai un'alternativa? Voglio dire, quanti settimanali indipendenti e obiettivi conosci? Chi altro ti racconta delle iniziative del movimento, da quelle dei padri comboniani a quelle di Action? Chi ti scrive, lo stesso interesse, delle situazioni alla Maddalena o alla Scanzano, come quelle che caratterizzano lo Sri-Lanka o la Bolivia? Chi rifiuta come Carta di pubblicizzare la Coca-Cola? Il mi ragazzo legge Vita, talvolta ce li scambiamo, ma quella cosa della Coca-Cola non mi è andata proprio giù!. Non è una domanda retorica, mi piacerebbe conoscere un altro settimanale del genere, anzi ne vorrei conoscere 3, 4, 8, 15, 37, 100Š ciò significherebbe che c'è tanta gente che li compra, che li legge, e che pensa che un altro mondo possibile s'adda fa!. Scusa il partenopismo. Buon anno di pace a tutti". Melania Del Santo *** 3. Lorenzo arrestato e rilasciato *** Lorenzo Sansonetti collabora con Carta, come grafico. Martedì sera, munito della sua macchina digitale, è andato a documentare un volantinaggio, alla stazione Tiburtina di Roma, di solidarietà con i lavoratori dei trasporti. I ragazzi di Acrobax, rete sociale romana, sono stati circondati da poliziotti, lo stesso Lorenzo è stato afferrato e trascinato via, solo perché fotografava. Una notte in cella e, la mattina dopo, l'udienza preliminare che non convalida gli arresti, perché l'aggressione denunciata dagli agenti non esiste. Brutto episodio. Dare un volantino è proibito? Fare il nostro mestiere è reato? Notizie e commenti sul sito di Carta. http://www.carta.org/editoriali/index.htm *** 4. A Natale regala il video "In difesa della Pachamama" *** Il video "In difesa della Pachamama", un viaggio in carovana fino alle origini della rivolta boliviana, tra i cocaleros del Chapare e la lotta della Coordinadora en defensa del agua a Cochabamba, è stato realizzato dalla Carovana andina per la pace e diffuso da Carta. Il film di quarnta minuti racconta la vittoria della rivolta nonviolenta boliviana contro le multinazionali e i loro vassalli. Chi non lo trova in edicola lo può richiedere in redazione telefonando allo 06 8079340 oppure via email a: abbonamenti at carta.org http://www.carta.org/rivista/video/index.htm *** 4. Il Cantiere di Pescara *** Teatro, video, spettacoli, concerti, seminari, laboratori, libreria e dibattiti: il Cantiere dei saperi cominciato lunedì 15 dicembre a Pescara [teatro D'Annunzio] è un idea, nata di ritorno dal Forum sociale europeo di Parigi, promossa dalla Rete del Nuovo Municipio. Un luogo aperto, di riflessione, azioni e contaminazioni, i cui temi sono: "acqua e territorio", "arti e comunicazione", "saperi e formazione", "guerra globale e pace universale", "lavoro e precarietà", "diritti di cittadinanza e spazi sociali". Tra i numerosi appuntamenti, segnaliamo l'incontro di venerdì 19 [ore 20,30] "La strategia del caracol: 1994-2004, dieci anni di zapatismo" e l'assemblea di domenica 21 [ore 20] "Cittadinanza attiva: spazi e territori", con la partecipazione del Comitato "ScanZiamo le Scorie" e la proiezione del video sulla mobilitazione lucana.Inoltre, tutti i giorni, punto bar "Osteria di don Durito" e Cantieri on air dalle 18.30 con Radio Città . Sabato 20 sono in programma a Teramo e a Pescara e due manifestazioni "contro il terzo traforo, contro i veleni sotto il Gran Sasso e per la democrazia dei territori [referendum negato!]" http://www.abruzzosocialforum.org/ *** 5. Cartamondo *** Il nostro settimanale internet di "noon notizie" dai cooperatori italiani in giro per il mondo fa la sua apparizione il venerdì. In questo numero, tra molte altre cose, si racconta di aiuto umanitario (chi sono gli azionisti?), di pranzi natalizi (a rischio il pranzo di Natale di uno statunitense su sette e di un europeo su undici), di Scozia (i pacifisti denunciano la Scanzano del Mare del Nord, popolata di sottomarini nucleari), di Uzbekistan (il morbo della mucca pazza si sta diffondendo velocemente in Asia centrale), di Giordania e Mar Morto (le privatizzazioni selvagge arrivano anche ai famosi fanghi e al loro potassio), di Afghanistan (le donne protestano per l'introduzione della legge islamica nella nuova costituzione afghana: ma non era un paese "liberato"?), e poi di Spagna, Brasile, IndonesiaŠ Cartamondo, oltretutto, è gratis. Non dovete nemmeno associarvi o abbonarvi (vergognatevi!). http://www.carta.org/cartamondo/index.htm *** 6. Blues sociale a Modena *** Sul numero di Carta in edicola la scorsa settimana, tra l'altro, abbiamo raccontato la storia di uno spazio sociale recuperato a Marzaglia [nella periferie di Modena], messo a disposizione di Libera, associazioni contro la mafia, e poi destinato, secondo un progetto approvato lo scorso aprile, a morire perhé un autodromo sarà costruito esattamente sopra lo spazio sociale. Su quella storia, Mauro Tesauro, assessore alle Poltiche ambientali del comune di Modena, ci ha inviato questa lettera, in forma di blues, intitolata "Dieci motici per dire no alla pista". " Dire no alla pista di Marzaglia non è solo dire no all'ennesimo anello di asfalto, con annessi foresteria e ristorante dove degustare - alla faccia della ricerca motoristica, motori puliti, guida sicura e Democenter- un bel piatto di ravioloni alla Tazio Nuvolari. Dire no alla pista di Marzaglia non è solo aiutare ad esistere "un gruppo di anarchici e no global" -come qualcuno li ha definiti- "che hanno ottenuto di utilizzare una casa in quella zona e da allora pensano di esserne diventati padroni". E se, invece, "padroni" lo fossero diventati per davvero: padroni di sé stessi, padroni di viversene in santa pace coltivando ortaggi e buona frutta, padroni di non volere "un'altra sede" e padroni persino di non andare mai a votare! Dire no alla pista di Marzaglia non è solo voler tutelare una frazione che, tra attività estrattive, camion, TAV e Bretelle, ha dato già tanto a quel concetto di sviluppo sostenibile che, giorno dopo giorno, si sta rivelando sempre più un alibi, per non dire una fregatura sesquipedale. Dire no alla pista di Marzaglia non è solo difendere la valenza sociale e ambientale di luoghi che stiamo faticosamente, e quasi "semiclandestinamente", rinaturalizzando e che non a caso ospiteranno la futura aula di educazione ambientale della città di Modena. Dire no alla pista di Marzaglia non è solo evidenziare che non esistono strumenti pianificatori o scelte fatidiche (a proposito di veti!) che non è più possibile mutare. Dire no alla pista di Marzaglia non è solo uscire dalle "segrete stanze" e rivendicare quella famosa "partecipazione" che la miriade di candidati sindaci giustamente ripromette ma che forse già esiste, vedi ad esempio i tavoli di Agenda 21 ove - di questa pista - nessuno ha mai lontanamente parlato. Dire no alla pista di Marzaglia non è solo riconsiderare l'agenda politica e capire quali siano, allora, le priorità vere della Città, con buona pace - date le scadenze che incombono - di questo masochistico "accanimento terapeutico". Dire no alla pista di Marzaglia non è solo per far capire che gli alleati piccoli piccoli non sono buoni solo per contarsi quando serve, mentre magari dopo non si telefona loro neanche per un "salutino", e la vicenda Newco la dice lunga al riguardoŠ Dire no alla pista di Marzaglia non è solo pretendere di discutere e di condividere gli orizzonti di posizionamento della nostra città e di un certo modello di sviluppo. Dire no alla pista di Marzaglia non è solo tutto ciò, ma probabilmente tutte queste cose messe insieme. Però c'è chi si arrocca incrollabile, e "guai a chi disturba il manovratore". E, forse, finiranno proprio per farla, questa pista. Ma - a Marzaglia - senza di noi. Certamente non con me". *** 7. Povero Gasparri *** Provero ministro [post]fascista e [super]berlusconiano: tanta fatica per dare una parvenza di legalità al monopolio televisivo ecc. del suo padrone, e poi Ciampi gli rompe tutte le uova nel paniere. Dal nostro sito si possono leggere e vedere interviste e iniziative [come quella milanese di domenica scorsa di cui anche Carta era promotrice] della mobilitazione anti-Gasparri. http://www.arcoiris.tv/ *** 8. Regali equi *** Qualcuno la preferisce con gli spaghetti, altri spalmata su tartine e pizze. Anche per i suoi piacevoli effetti afrodisiaci, la Nduja, la salsa rossa molto piccante che fa impazzire i calabresi, è una delle numerose idee regalo [un vasetto di 200 grammi costa solo 3,40 euro] proposte da www.bottegasolidale.com, insieme, ad esempio, alle borse portaspesa di juta colorata provenienti dal Bangladesh [5,68 euro] o al miele di castagno modenese [50 grammi, 1,24 euro]. In realtà, le proposte più richieste nelle botteghe del mondo, sono i cesti natalizi già preparati o da ordinare, per grandi e piccole spese. "Non dimenticate di mettere in quei cesti i datteri iracheni", suggerisce Davide Barillari della bottega Tatavasco di Pessano [Milano], datteri che la campagna di disobbedienza contro l'emabargo promossa da "Un ponte per" ha acquistato dai piccoli coltivatori in Irak [nel 2002, il ricavato di 38 mila euro è stato destinato da "Un ponte per" al dispensario medico di Sindbad]. Anche quei datteri, dunque, condividono la filosofia della campagna "A Natale regala dignità" sostenuta da Altromercato. Spiega Giorgio Dal Fiume: "Altromercato è un'organizzazione non profit che promuove la dignità dei lavoratori del sud del mondo, trattando direttamente con loro e assicurandogli una retribuzione adeguata. Il nostro obiettivo è garantire che i prodotti rispondano a criteri di economia solidale, ma anche le organizzazioni. Per le feste, oltre ai tradizionali prodotti del commercio equo, proponiamo panettoni, torroni e cioccolatini". Per chi preferisce regalare indumenti, invece, segnaliamo [un po' cari, ma davvero belli] i maglioni di lana [nella foto], cardigan [blu, porpora, verde scuro] o collo a V [grigio, beige, nero] di 68 euro, provenienti dal Nepal e distribuiti da Roba dell'altromondo [www.robaweb.com]: per molti adulti di Kathmandù sono il modo migliore per pagarsi i corsi di alfabetizzazione. Dall'Asia provengono anche le calze della befana di Caramellamania, cucite da una cooperativa di donne del Bangladesh, che contengono i dolci e il cioccolato del commercio equo: quelle calze, lo scorso anno, sono state tra i prodotti più diffusi da Transfair durante le feste. Per quest'anno, di Transfair segnaliamo caffè, tè, cioccolato, cacao. miele provenienti da organizzazioni di produttori di Repubblica Dominicana, Ecuador, Costa Rica, Honduras, Guatemala, Messico e India. Prezzo indicativo: 15 euro. Se invece tutte queste feste non vi attraggono, potete sempre partecipare alla camapgna di Greenpeace per regalare ai dirigenti di Dow Chemical bottiglie di acqua contaminata: è l'acqua di Bhopal [India], inquinata da Dow Chemical dal 1984, a causa della quale sono morte più di venti mila persone [www.greenpeace.it].
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