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Quirra: niente uranio, niente morti, niente malati!
- Subject: Quirra: niente uranio, niente morti, niente malati!
- From: "Marcao" <caomar at tiscali.it>
- Date: Sun, 12 Oct 2003 19:56:25 +0200
L'UNIONE SARDA 10 ottobre 2003 La Procura militare fuga i dubbi dopo le morti sospette. Niente uranio povero tra i missili di Perdas "Nessuna traccia di uranio è stata rilevata nelle aree del poligono di Perdas". L'esito delle indagini avviate un anno fa dalla procura militare di Cagliari è piombato con l'effetto di una bomba mediatica nel bel mezzo dell'incontro coi sindaci del territorio voluto dal generale Carlo Landi per una "corretta informazione" su natura, caratteristiche e rischi delle attività di sperimentazione e addestramento svolte nel Poligono. (...) "Nel pol di Perdasdefogu è esclusa la presenza di uranio sotto qualsiasi forma - ha detto il generale -. Il livello delle radiazioni registrato nelle aree militari è anzi risultato più basso della media delle radiazioni naturali registrato in ambito nazionale" (....) La Nuova Sardegna 10 ottobre 2003 I militari:"Non c'è uranio". Ma i sindaci chiedono altri controlli Perdasdefogu. Le analisi e i controlli finora eseguiti hanno escluso la presenza di radiazioni di uranio nel poligono interforze del Salto di Quirra, da tempo al centro di denunce e polemiche di amministratori della zona e di ambientalisti che hanno più volte ipotizzato che i militari morti e un aumento dei casi di leucemia e altri tumori fosse correlata all'uso durante le esercitazioni di munizioni all'uranio impoverito. E' questo che il comandante del Poligono, generale Carlo Landi, ha comunicato nel corso di un incontro con i sindaci dei comuni limitrofi alla base.(..) L'alto ufficiale ha reso noto, dopo aver ricevuto una telefonata proprio nel corso dell'incontro che il Procuratore militare della Sardegna, Mauro Rosella, gli ha annunciato che le analisi e le indagini sul territorio hanno escluso la presenza di radiazioni (dovute all'uranio) di qualsiasi tipo. Secondo quanto ha riferito il generale Landi, i controlli hanno accertato che le radiazioni nel poligono sono inferiori alla media nazionale delle radiazioni presenti in Italia (...) ********************* 10 0ttobre 2003 Comitato sardo Gettiamo le basi Comunicato stampa Oggetto: uranio a Quirra? Il problema non è la quantità di radiazioni ma la tossicità delle polveri. (Qualche valutazione scientifica). Il fatto che la Procura Militare di Cagliari abbia "escluso la presenza di radiazioni (dovute all'uranio) di qualsiasi tipo nel Poligono di Quirra" costituisce un assurdo terminologico, in quanto non esiste praticamente terreno che non sia interessato almeno dalla presenza di quantità più o meno basse di uranio naturale, il quale, avendo tempi di dimezzamento lunghi quanto l'età della terra, risulta praticamente onnipresente nei terreni. L'importante nel caso di Quirra sarebbe invece la segnalazione dei rapporti isotopici con cui l'uranio si presenta: nel caso dell'immissione in ambiente di Uranio impoverito (DU), si rivela di estrema importanza il rapporto U-234/U-238. L'interesse tossicologico che presenta il DU nella più recente casistica bellica e sperimentale è essenzialmente dovuto alla disponibilità delle polveri che non sono state nel tempo adeguatamente complessate dal chimismo del terreno e che quindi tendono a solubilizzarsi in corpi d'acqua ed in organismi viventi, relativamente vicini all'area di impatto; da qui la pericolosità primaria delle polveri di DU. Pertanto, l'affermazione in assoluto che "le radiazioni nel poligono sono inferiori alla media nazionale delle radiazioni presenti in Italia" non ha alcun senso dal punto di vista radioecologico. Una problematica di maggior interesse potrebbe invece consistere nella ricerca della distribuzione dei rapporti differenziali nelle diverse aree di Quirra interessate nel tempo da sperimentazione con dispositivi bellici, in modo da poter confinare aree che siano eventualmente state soggette a contaminazione Risulta estremamente preoccupante che notizie così superficiali ed imprecise vengano usate come "bomba mediatica" e dispensate alla stampa e all'opinione pubblica. Chiediamo agli organi d'informazione di farsi portatori dell'esigenza popolare di conoscere il rapporto della Procura militare, il nome del laboratorio incaricato delle analisi e i responsabili delle stesse in modo da consentire alla comunità scientifica una seria e documentata valutazione della ricerca. Ribadiamo l'incompatibilità, sancita in tutti Stati civili, tra il ruolo di controllore e il ruolo di controllato: indagini su un poligono militare gestite dagli ambienti militari o dal ministero della Difesa non offrono le necessarie garanzie d'indipendenza e autonomia. Ribadiamo che la catena di morte e sofferenza che avvinghia militari e civili attende da troppo tempo una spiegazione che consenta di spezzarla. Di conseguenza, in base al buon senso e in base all'elementare principio di precauzione, fino a quando non sia stata trovata una ragionevole e convincente spiegazione alle troppe anomalie, esigiamo l'immediata sospensione di tutte le attività del Poligono Interforze Salto di Quirra. Comitato sardo Gettiamo le basi **************** Nel corso dell'incontro, oltre l'annuncio della scoperta dell'acqua calda da parte della Procura militare, le Forze Armate hanno ripetutamente escluso con decisione che siano stati colpiti dalla "sindrome di Quirra" civili e militari. Ben consci dei molteplici impegni dei vertici militari che non concedono tempo per la lettura di quotidiani e riviste abbiamo provveduto ad inoltrare al generale Landi una lista delle vittime militari del poligono della morte-Salto di Quirra. Tenuto conto dell'agghiacciante silenzio dei media a diffusione italiana sul caso Quirra ( Liberazione e Metro rappresentano le uniche violazioni alla consegna del silenzio), l'elenco che forniamo è da ritenersi gravemente incompleto. Nonostante le carenze, valutiamo che la sua diffusione, anche con volantinaggio davanti alle caserme e ai poligoni, rappresenti un doveroso contributo ad una corretta informazione. Ben consapevoli che la tutela del diritto alla salute e alla vita della popolazione è affidata alle Autorità civili e non rientra tra le preoccupazioni delle FFAA, abbiamo segnalato al comando del Poligono solo le vittime militari. MILITARI colpiti dalla Sindrome di Quirra 1 LORENZO MICHELINI Nato a Padova, morto 8-7-1977. Arruolato nel novembre 1976, addestramento in Puglia, assegnato al Poligono Salto di Quirra. Prima diagnosi: gastrite e duodenite bulbare. Diagnosi finale: LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA e INSUFFICIENZA RENALE, COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO, EDEMA POLMONARE, LEUCOSI RECIDIVA. Il 17 luglio 2001 la Corte dei Conti di Venezia riconosce la causa di servizio per "(..) lo stretto nesso eziopatologico fra alcuni disagi sofferti in servizio (il frequente contatto con sostanze tossiche solide o disperse nell'aria) e l'insorgenza e repentina evoluzione dell'affezione mortale.(..) la documentazione sanitaria evidenzia che il giovane militare cominciò ad accusare i primi sintomi della malattia fatale insieme con le affezioni per le quali subì ricovero (..) la sintomatologia non fu adeguatamente analizzata". (Unione Sarda 14/1/01; 20/2/02, Panorama 30/5/02) 2 ROBERTO BONINCONTRO Nato e residente a Volla (Na), DECEDUTO il 23 marzo 1996. Anni 23 Arruolato nel luglio 1992, Car a Macomer, assegnato al Poligono Interforze Salto di Quirra ( Capo San Lorenzo ), congedato nel luglio 1993 . Primi sintomi: mal di gola e febbre persistente. 1994 diagnosi dell'istituto Pascale di Napoli: LINFOMA HODGKIN (Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Tempo 6/2/01, Panorama 30/5/02) 3 ANTONIO VARGIU Nato a San Nicolò Gerrei (CA), DECEDUTO a Firenze il 22-6-2001. Anni 25. Dal 9-1-95 addestramento militare al CAR di Taranto Dal 4-2-95 al 8-1-96 in servizio nel Poligono Interforze Salto di Quirra Primi sintomi: febbre e tosse Diagnosi: LINFOMA NON HODGKINS ( Policlinico di Firenze divisione oncologica ospedale Careggi, prof. Pierluigi Rossi Ferrini). Novembre 2000 , trapianto midollo osseo. Lentamente perde voce e udito. (La Nuova Sardegna 22/2/02, Panorama 30/5/02) 4 Generale G. M. DECEDUTO il 4-3-1999. Anni 69. Dal 1958 al 1990 in servizio nel poligono di Quirra con il grado di colonnello. Riconoscimento della causa di servizio per forte indebolimento della colonna vertebrale. 1997, sintomi: febbre, spossatezza. Prima diagnosi: MIELOMA MULTIPLO. Confermata all'ospedale oncologico di Cagliari. (La Nuova Sardegna 28/2/02) 5 DOMENICO DI FRANCIA Nato a Pozzuoli, DECEDUTO nel maggio 1998 Dall'agosto 1986 al luglio 1995 in servizio a Perdasdefogu come sottufficiale dell'Aeronautica addetto alla manutenzione di apparati centro-radio e ponti-radio. Dal '95 accusa forti cefalee. Nel '97 è ricoverato d'urgenza. Diagnosi: TUMORE CEREBRALE. (segnalato dall'Ana Vaaf presieduta da Falco Accame). 6 D. F. Anni 65. Arruolato nel 1954, dal '59 al '74 (circa) in servizio a "Salto di Quirra". In cura da alcuni mesi. Diagnosi: LEUCEMIA con TRICOLEUCOCITI. Segnalato dal figlio ing. Alessandro nell'autunno 2001). 7 FABIO CAPPELLANO Nato a Chieri (TO), residente a Lamezia Terme (Catanzaro). Anni 24 Arruolato il 14-12- 1998, congedato il 3-12-2001. Addestramento a Cassino( Frosinone), in servizio presso il Reggimento Alpini all'Aquila con incarico di autista mortaista.. Nel novembre e nel dicembre 1999 effettua esercitazioni nei poligoni di Quirra e Capo Teulada (CA). Settembre 2000, a causa di una colica si sottopone ad accertamenti clinici. Prima diagnosi: tumore. Seconda diagnosi: NEOPLASIA TESTICOLARE METASTASI RETROPERITONALE e POLMONARE (ospedale L'Annunziata di Cosenza) Gennaio 2001 intervento chirurgico di asportazione del testicolo presso l'Istituto nazionale per lo Studio dei Tumori di Milano. (La Nuova Sardegna 25/1/ 02, Panorama 30/5/02) 8 CHRISTAN CARDIA Nato e residente a Silius (CA). Anni 27 Arruolato il 25-1-1993, addestramento al Car di Taranto. Dal 24-2-1993 al 26-1-1994 in servizio al PISQ come addetto agli impianti elettrici. Primi sintomi: ottobre '93, forti mal di testa e lacrimazione all'occhio destro. Il giorno dopo il congedo, il 27 gennaio la clinica oculistica dell'ospedale San Giovanni di Dio (CA) diagnostica "un'epifora, una modica ipertermia ed ecchimosi congiuntivale a carico dell'occhio destro, neoformazione endorbitaria" e dispone il ricovero. 23 marzo, intervento chirurgico, drenaggio del dotto lacrimale inferiore e della tumefazione sottorbitaria. Nuova diagnosi: LINFOMA LINFOCITICO B della regione etmoido-orbitaria (confermata dalla Clinica Aresu di Cagliari). Ha perso la vista all'occhio destro. (La Nuova Sardegna 2/3/02, Panorama 30/5/02) 9 STEFANO PILLERI Nato a Sinnai, anni 25 Arruolato in Marina nel febbraio 1998, addestramento a La Spezia, imbarcato per 90 giorni e trasferito al PISQ. Primi sintomi: debolezza e febbre persistente. Diagnosi: LINFOMA NON HODGKIN (agosto 2001 Pronto soccorso) (L'Unione Sarda 13/4/02) 10 A. M. Nato e residente a Tertenia (NU). Anni 22. Per cinque anni frequenta a Perdasdefogu l'Istituto professionale, situato davanti all'ingresso della base. Diploma di tecnico di apparati elettronici.Arruolato il 3-1-2000, Car a Taranto, specializzazione a Viterbo alla scuola Vam dell'Aeronautica. Dal 3 marzo 2000 in servizio al PISQ. Primi sintomi: stanchezza, respiro affannoso, fitte al petto e, poi, al ventre. Prima diagnosi: appendicite acuta (ospedale di Lanusei Nu) Seconda diagnosi: sospetto LINFOMA.Terza diagnosi: LINFOMA HODGKIN a prevalenza linfocitaria (ospedale Binaghi - Cagliari) Intervento chirurgico per l'asportazione della neoformazione mediastinica. Da giugno a dicembre, ciclo chemioterapico presso l'ospedale Businco (Ca). Febbraio 01, radioterapia. (La Nuova Sardegna 14-5-02) 11 X. .X. Servizio di leva al PISQ, morto lo scorso luglio. (Segnalato a Gettiamo le Basi. Rispettando la riservatezza chiesta dalla famiglia si evita di fornire dettagli)
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