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La nonviolenza e' in cammino. 656
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 656
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 28 Aug 2003 01:00:22 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 656 del 28 agosto 2003 Sommario di questo numero: 1. Rete "Ebrei europei per una pace giusta": un appello 2. Rosa Pia Bonomi: il dio del petrolio 3. Adriana Zarri ricorda Leandro Rossi 4. Alcune note per una bibliografia essenziale per un accostamento alla nonviolenza (parte terza) 5. Benito D'Ippolito: un improvvisato saluto agli amici del Centro di educazione alla mondialita' riuniti a Viterbo in questi giorni 6. Wanda Tommasi: Simone Weil e la sventura 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento 8. Per saperne di piu' 1. APPELLI. RETE "EBREI EUROPEI PER UNA PACE GIUSTA": UN APPELLO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 23 agosto 2003 riprendiamo questo appello diffuso dal Comitato esecutivo di Ejjp ("Ebrei europei per un pace giusta"), una rete di diciotto gruppi ebraici provenienti da nove Paesi europei; per informazioni e contatti: sito: www.ejjp.org, e-mail: ejjp at ejjp.org, rete.eco at virgilio.it] L'attacco suicida del 19 agosto a Gerusalemme e' una brutale, irrazionale, politicamente e moralmente inaccettabile, quanto sfortunatamente prevedibile reazione alla violenza nei territori palestinesi occupati. Negli ultimi mesi, nonostante la tregua dichiarata tra le due parti, Israele non ha esitato ad ostacolare progressi nell'avvio di un nuovo processo di pace. Nessun vero sforzo e' stato compiuto per fermare la crescita degli insediamenti nei territori occupati o per fermare la violenza e le angherie dei coloni nei confronti della popolazione palestinese. Abbiamo assistito a liquidazioni di leaders e militanti palestinesi, uccisioni e ferimento di civili palestinesi, mancate promesse di rilasciare i prigionieri, al perpetuarsi di chiusure e coprifuoco, ad incursioni in campi profughi, citta' e villaggi palestinesi, demolizioni di case, esproprio di terreni per la costruzione del "muro di separazione" che rinchiude la popolazione palestinese in ghetti fortificati. In breve, la crudelta' quotidiana dell'occupazione. Per quanto impari siano le possibilita' per la parte israeliana e palestinese di spezzare questo circolo vizioso e per quanto disperata sia la situazione in cui si trovano i palestinesi, noi condanniamo questi attacchi. Essi non aiutano in alcun modo la causa palestinese. Al contrario, forniscono al governo israeliano la giustificazione per continuare la politica della repressione, che non conduce alla sicurezza, ma genera soltanto ulteriore violenza. Essi inoltre ostacolano i tentativi delle tante organizzazioni palestinesi, israeliane ed internazionali di convincere l'opinione pubblica israeliana e la comunita' internazionale a sostenere la giustificata richiesta dei palestinesi di avere un proprio Stato. La brutalita' di quest'ultimo attacco rafforza l'immagine di Israele come unica vera vittima del conflitto, mentre, in realta', e' l'occupazione a causare il conflitto e la violenza di cui sono vittima entrambi i popoli. European Jews for a Just Peace crede che, per aver mancato nel condannare le numerose violazioni della tregua e della stessa Road Map e per non aver indotto il governo israeliano a mantenere i propri impegni, il Quartetto (Usa, Unione europea, Russia e Onu) abbia una parte di responsabilita' per la situazione attuale. Chiediamo al Quartetto di compiere ogni sforzo per prevenire qualsiasi tipo di rappresaglia violenta che potrebbe solo alimentare questa tragica escalation. Chiediamo inoltre a tutti coloro che credono che la soluzione di questo conflitto ed una giusta pace nell'area si possano raggiungere solo con la creazione di uno Stato palestinese in grado di vivere ed indipendente, al fianco di Israele, di alzare la propria voce per chiedere un piu' forte e determinato intervento internazionale. Se non viene impedita la rottura delle trattative, l'attacco del 19 agosto rischia di causare un'altra vittima: la legittima speranza di entrambi i popoli in un futuro migliore e di pace. 2. POESIA E VERITA'. ROSA PIA BONOMI: IL DIO DEL PETROLIO [Ringraziamo Rosa Pia Bonomi (per contatti: rosapia.bonomi at libero.it) per averci messo a disposizione questi versi - dal drammatico titolo "Questo vi comando" - scritti "mesi fa, all'inizio della tragica e schifosa avventura irachena, presa dalla rabbia". Rosa Pia Bonomi e' impegnata da sempre per la pace e i diritti umani, fa parte del movimento nonviolento di Pax Christi, ha promosso e preso parte a varie iniziative particolarmente nel veronese, dove vive; scrive nitide ed acute poesie] Io sono il vostro dio. Era la terra ancora in fasce, piangeva e tremava e seppellivo sotto la sua pelle i microbi ed i pesci, e i dinosauri. Cosi' lungo i millenni nacque il sangue che ora si succhia, figli miei, con queste siringhe immense, o pozzi di petrolio. Venite con le macchine a ricevere la comunione: a prendere benzine adatte anche ai motori piu' diversi (questa e' la religione piu' ecumenica!), nelle cappelle lungo le autostrade, vicino ai centri commerciali, dove continuamente, di giorno e di notte si celebra la nostra eucaristia, per rimanere uniti a me, per sempre. Cosi' correte, cosi' confessate d'essermi figli. Cosi' vi proteggo: con la morte all'infame che minaccia di tenere per se' il sangue che scorre nelle arterie del mondo, dal mio cuore. Sacrificate il vostro tempo, i sogni e il futuro, l'amore, la poesia, e le foreste e i fiumi luccicanti, e il mare vivo, e i tramonti d'arancia. Sacrificate, o miei devoti, i figli, come non fece Abramo, l'infedele. Uccidete. Piantate la bandiera del mio regno tra i fiumi e non guardate la gente in viso, i bimbi mutilati, le donne incinte e gli uomini piangenti. E fate il pieno, questo vi comando. 3. MEMORIA. ADRIANA ZARRI RICORDA LEANDRO ROSSI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 agosto 2003. Adriana Zarri, nata a S. Lazzaro di Savena nel 1919, e' teologa e saggista. Tra le sue opere segnaliamo almeno: Nostro Signore del deserto, Cittadella, Assisi; Erba della mia erba, Cittadella, Assisi; Dodici lune, Camunia, Milano; Il figlio perduto, La Piccola, Celleno. Leandro Rossi nato a Guardamiglio (Mi) nel 1933, sacerdote cattolico dal 1957, per vent'anni docente di teologia morale, dal 1977 vive con i "tossici" nella comunita' di "Famiglia nuova"; collaboratore autorevole del quindicinale "Rocca"; e' deceduto alcuni mesi fa. Opere di Leandro Rossi: Morale sessuale in evoluzione, Gribaudi; a cura di (ed in collaborazione con Ambrogio Valsecchi), Dizionario enciclopedico di teologia morale, Edizioni Paoline; Pastorale familiare, Edizioni Dehoniane; Norma morale, Edizioni Dehoniane; Nuove scelte morali, Cittadella; Il piacere proibito (per una nuova comprensione della sessualita'), Marietti; Il dono della sessualita', Editore Lassaliano; Vangelo giovane, Edizioni Qualevita; L'utopia del vangelo, Edizioni Qualevita; Vangelo alternativo, Edizioni Qualevita; Paulo Freire profeta di liberazione, Edizioni Qualevita; Pace e nonviolenza, Edizioni Qualevita] Sono circa due mesi che e' mancato don Leandro Rossi, un illustre studioso di teologia morale, "una delle figure piu' significative" cosi' scrive Giannino Piana "del processo di rinnovamento vissuto dalla chiesa italiana nella stagione del postconcilio". Docente di teologia morale presso il seminario di Lodi e presso lo studentato teologico del Pime di Milano, autore di numerosissimi scritti sia a livello scientifico che divulgativo, a un certo punto abbandona l'insegnamento per dedicarsi totalmente al servizio dei poveri e degli ultimi, in ispecie dei tossicodipendenti. Lascia un toccante testamento morale in cui, tra l'altro, dice "Sento il bisogno di fare un pubblico esame di coscienza. Chiedo perdono ai poveri per aver difeso (come cattolico e come moralista) la proprieta' privata dei ricchi che l'avevano, piu' del diritto ad accedere alla proprieta' dei poveri che non l'avevano. Non conoscendo i Padri della chiesa che dicevano 'Se sei ricco o sei ladro tu o lo sono stati i tuoi avi'. Chiedo perdono ai poveri per aver fatto la carita' con degnazione, convinto di privarmi di qualcosa di mio, mentre non facevo che ritornare loro per giustizia quanto era stato loro sottratto". Il testamento cosi' termina: "E fate festa quando chiudo i giorni terreni per passare ad altra vita, quella beata". Alla chiusura dei suoi "giorni terreni" gli amici hanno scritto di lui: "Dopo tante battaglie per la pace, infine la pace. (...) La tua casa e' diventata un rifugio; ti sei arrabbiato perche' volevi il meglio di ciascuno; hai amato la pace, sfidando opportunismi politici e strane coalizioni. L'hai urlato in piazza, l'hai predicato in chiesa, l'hai vissuto ogni giorno. Sei stato appassionato, talvolta testardo, hai combattuto e hai lottato per cio' in cui credevi. Adesso riposati, Leandro, altri proseguiranno". E altri proseguono, anche grazie ad una consistente eredita' che egli aveva ricevuto dalla famiglia e aveva messo a disposizione degli ultimi e dei poveri. Se Giovanni Paolo leggera' queste righe spero che non gli venga in mente di canonizzarlo. Ne ha gia' fatti troppi, di santi, questo papa, e non sempre e non tutti degni. Non e' il caso che ne aggiunga uno nuovo, beatificato da Dio, senza bisogno di processi canonici. 4. MATERIALI. ALCUNE NOTE PER UNA BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE PER UN ACCOSTAMENTO ALLA NONVIOLENZA (PARTE TERZA) [Le seguenti schede abbiamo estratto da un nostro piu' ampio e in gran parte inedito work in progress dal titolo "Donne e uomini di pace. Schede biobibliografiche su donne e uomini del Novecento che hanno contribuito alla cultura della pace". E' nella natura di questi lavori essere sempre inevitabilmente assai carenti, ogni segnalazione sara' naturalmente assai gradita] INGMAR BERGMAN Profilo: nato ad Uppsala nel 1918, drammaturgo e regista cinematografico tra i piu' grandi. Opere di Ingmar Bergman: e' difficile isolare alcuni film piu' rappresentativi della meditazione bergmaniana con riferimento alla morte, al dolore, alla violenza, alla guerra, temi che tramano cosi' profondamente ed angosciosamente l'opera del regista svedese. Ovviamente segnaliamo in particolare Il settimo sigillo (1956), che insieme al Posto delle fragole (1957) ed a Persona (1965) e' per noi il Bergman che forse piu' ci tocca, e La vergogna (1967), che sulla guerra costituisce una meditazione ardua e che convoca lo spettatore ad un piu' profondo indagarsi; ma a nostro parere anche Il volto (1958), che chiama a riflettere non solo sullo sfaldarsi dell'identita', ma anche sui meccanismi sociali dell'esclusione e sulla loro devastante proiezione ed introiezione; Luci d'inverno (1961), e non solo per il personaggio ossessionato dall'atomica cinese) e l'enigmatico e straziante Il silenzio (1962); e ancora, lo straniato inquietante L'uovo del serpente (1976); e ci fermiamo qui prima di citare la filmografia completa. Opere su Ingmar Bergman: una buona introduzione è quella di Sergio Trasatti, Ingmar Bergman, Il Castoro Cinema. MANFRED BERGMANN Profilo: impegnato nella Casa dei diritti sociali di Roma e nella solidarieta' con gli immigrati. HENRI BERGSON Profilo: illustre filosofo francese (Parigi 1859-1941), cattedratico, accademico di Francia, Premio Nobel per la letteratura nel 1927. Opere di Henri Bergson: Materia e memoria, Il riso, L'evoluzione creatrice, L'energia spirituale, Durata e simultaneita', Le due fonti della morale e della religione, Il pensiero e il movimento (saggi e conferenze). Opere su Henri Bergson: fondamentale a nostro avviso e' Vladimir Jankelevitch, Henri Bergson, Morcelliana, Brescia 1991; per una essenziale introduzione con ampia bibliografia cfr. Adriano Pessina, Introduzione a Bergson, Laterza, Roma-Bari 1994; tra le monografie su temi specifici segnaliamo anche Georges Levesque, Bergson, Cittadella, Assisi 1974; per un approccio aspramente critico al "bergsonismo" cfr. Georges Politzer, Freud e Bergson, La nuova Italia, Firenze 1970. LUCIANO BERIO Profilo: uno dei maggiori musicisti e musicologi del Novecento; nato nel 1925, e' deceduto nel maggio 2003; figura di rilievo dell'avanguardia musicale, fondatore con Bruno Maderna nel 1954 del prestigioso Studio di fonologia musicale della Rai di Milano, direttore di "Incontri musicali"; alla composizione e alla direzione, alla ricerca e alla teoria, ha unito una rilevante attivita' didattica in Europa e in America ed anche una capacita' di alta divulgazione (realizzando ad esempio con Vittoria Ottolenghi un non dimenticato programma televisivo di accostamento alla musica colta che resta per piu' versi esemplare). Non solo persona di studi ed arte e cultura, ma di rigore morale ed impegno civile. ISAIAH BERLIN Profilo: filosofo della politica e storico delle idee, nato a Riga nel 1909, e' deceduto ad Oxford, nella cui universita' aveva insegnato per oltre 60 anni, nel 1997. Opere di Isaiah Berlin: Quattro saggi sulla liberta', Feltrinelli (un libro fondamentale); Il legno storto dell'umanita'; Il riccio e la volpe; Impressioni personali; Il mago del nord, Il senso della realta'; tutti presso Adelphi. GIOVANNI BERLINGUER Profilo: nato a Sassari nel 1924, medico, docente universitario, militante politico di forte impegno scientifico, morale, civile. Opere di Giovanni Berlinguer: tra i suoi libri segnaliamo La salute nelle fabbriche (1969); Medicina e politica (1973); Per la scienza (1975), Dieci anni dopo (1978); Una riforma per la salute (1979); Storia e politica della salute (1991); Questioni di vita. Etica, scienza, salute (1991); La milza di Davide. Viaggio nella malasanita' (1994); Etica della salute (1994); segnaliamo in particolare il recente La merce finale. Saggio sulla compravendita del corpo umano (con Volnei Garrafa), Baldini & Castoldi, Milano 1996. LUCIANO BERNABEI Profilo: Luciano Bernabei e' da un decennio uno dei collaboratori del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, ed uno degli animatori di una delle piu' rilevanti esperienze di volontariato, di solidarieta' e di nonviolenza concretamente praticata a Viterbo, l'esperienza del Centro sociale occupato autogestito "Valle Faul". GEORGES BERNANOS Profilo: scrittore francese (1888-1948) di profondo e drammatico sentire religioso e morale. Opere di Georges Bernanos: Sotto il sole di Satana (1926); L'impostura (1927); La gioia (1929); Diario di un curato di campagna (1936); Nuova storia di Mouchette (1937); I grandi cimiteri sotto la luna (1938); Scandalo della verita' (1938); Lettera agli inglesi (1943); La Francia contro la civilta' degli automi (1947); Dialoghi delle carmelitane (postumo, 1949). Opere su Georges Bernanos: vorremmo citare qui non testi critici ma due film di Robert Bresson, Il diario di un curato di campagna (1950), e Mouchette (1966-7), che tratti da libri di Bernanos non sono certo opere "su Bernanos", ma autonomi capolavori di una grandissima figura di moralista e di narratore nei modi del cinema, che anche dalla meditazione dell'opera di Bernanos ha tratto alimento. MARCELLO BERNARDI Profilo: pediatra e pedagogista, nato a Rovereto nel 1922 e deceduto a Milano nel 2001. Specialista in clinica pediatrica, docente di puericultura all'Universita' di Pavia e di auxologia all'Universita' di Brescia. Uno straordinario amico dei bambini, una grande figura di intellettuale libertario. Opere di Marcello Bernardi: notissimo e' il suo Il nuovo bambino, Rizzoli - Milano Libri, Milano 1972, 1998; Gli imperfetti genitori, Rizzoli - Milano Libri, Milano 1988; Sessualita' educazione et al., Rizzoli - Milano Libri, Milano 1993; La fine del giorno, Milano Libri, Milano 1995; fra gli altri suoi libri ricordiamo almeno anche il recente L'infanzia tra due mondi, Fabbri, Milano; Conversazioni con Marcello Bernardi. Il libertario intollerante, Eleuthera, Milano (a cura di Roberto Denti); e ancora: Adolescenza; Educazione e liberta'; Il figlio facoltativo; Il problema inventato; Il metodo in pediatria (con G. R. Burgio); L'avventura di crescere; La maleducazione sessuale; Mille giorni di parole. WENDELL BERRY Profilo: nato nel 1934, gia' docente universitario poi contadino, poeta e scrittore, ecologo e promotore del movimento di ritorno alla campagna, autore del noto "manifesto del contadino impazzito", una delle figure piu' note del movimento ecologista americano. Opere di Wendell Berry: Il corpo e la terra, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze; Con i piedi per terra, Red, Como 1996. GIORGIO BERTANI Profilo: editore, amico della nonviolenza, impegnato da sempre nella sinistra critica, nei movimenti pacifisti, ambientalisti, di solidarieta'; la sua casa editrice ha pubblicato libri di importanza fondamentale. E' attualmente anche amministratore provinciale a Verona. ENRICO BERTI Profilo: illustre filosofo e docente universitario, nato nel 1935, tra le figure piu' rilevanti del dialogo filosofico novecentesco. Opere di Enrico Berti: tra le molte sue opere segnaliamo almeno L'interpretazione neoumanistica della filosofia presocratica, Padova 1959; L'unita' del sapere in Aristotele, Padova 1965; Studi sulla struttura logica del discorso filosofico, Perugia 1968; Ragione scientifica e ragione filosofica nel pensiero moderno, Roma 1977. MARIO BERTIN Profilo: direttore editoriale delle Edizioni Lavoro, poi di Citta' Aperta Edizioni, impegnato nel movimento sindacale, autore tra l'altro di vari saggi sulla condizione anziana. Opere di Mario Bertin: E decise di chiamarsi Joao, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Salmo, Servitium, Sotto il monte (Bg) 2001; Francesco, Citta' Aperta Edizioni, Troina (En) 2002. PIERANGELO BERTOLI Profilo: cantautore italiano di grande impegno morale e politico, vecchio compagno di lotte, maestro di dignita'. Nato nel 1942, e' scomparso nel 2002. Opere di Pierangelo Bertoli: segnaliamo almeno gli album Eppure soffia (1976), A muso duro (1979), Certi momenti (1980). Opere su Pierangelo Bertoli: Michele L. Straniero (a cura di), Pierangelo Bertoli, Lato Side, Roma 1981. PIERO BERTOLINI Profilo: nato a Torino nel 1931, docente di pedagogia, animatore di molte iniziative, una delle piu' rilevanti figure della riflessione e della prassi educativa italiana del secondo Novecento. Opere di Piero Bertolini: Fenomenologia e pedagogia, 1958; Per una pedagogia del ragazzo difficile, 1965; Pedagogia e scienze umane, 1973; Comunicazione e infanzia, 1979. MARCO BERTOLUZZO Profilo: esperto di gestione e mediazione dei conflitti, colabora con il Gruppo Abele di Torino e con l'esperienza della Casa dei conflitti. DINA BERTONI JOVINE Profilo: nata nel 1898, figlia di maestri e maestra lei stessa, allieva e collaboratrice di Giuseppe Lombardo Radice, moglie di Francesco Jovine, militante comunista, studiosa dei problemi dell'educazione e della scuola, saggista, muore a Roma nel 1970. Opere di Dina Bertoni Jovine: Storia della scuola popolare in Italia, Einaudi, Torino 1954, poi Laterza, Bari 1961; Storia della scuola italiana dal 1870 ai giorni nostri, Editori Riuniti, Roma 1958; I periodici popolari del Risorgimento, Feltrinelli, Milano 1959; Breve storia della scuola italiana, Editori Riuniti, Roma 1961; L'alienazione dell'infanzia, Editori Riuniti, Roma 1963; (a cura di), Enciclopedia della donna, Editori Riuniti, Roma 1965; (con Nicola Badaloni), Storia della pedagogia, Laterza, Bari 1966; (con R. Tisato), Positivismo pedagogico, Utet, Torino 1973; Storia della didattica, Editori Riuniti, Roma 1976; Principi di pedagogia socialista, Editori Riuniti, Roma 1977. Opere su Dina Bertoni Jovine: per un primo orientamento si vedano le notevoli introduzioni a cura di Angelo Semeraro ai due ultimi volumi citati. NORMA BERTULLACELLI Profilo: Norma Bertullacelli, insegnante, amica della nonviolenza, collaboratrice di questo foglio, e' impegnata nella "Rete controg8 per la globalizzazione dei diritti" di Genova. CHRISTOPH BESEMER Profilo: studioso e formatore nonviolento tedesco, nato nel 1955, politologo, mediatore e formatore nel campo della risoluzione costruttiva dei conflitti e della resistenza nonviolenta. Opere di C. Besemer: Gestione dei conflitti e mediazione, Edizioni gruppo Abele, Torino 1999, 2003. EBERHARD BETHGE Profilo: pastore e teologo della Chiesa evangelica, nato a Waechau, in Germania, nel 1909, allievo, collaboratore ed amico di Dietrich Bonhoeffer, per le sue cure sono apparse le fondamentali opere postume (tra cui Resistenza e resa) del teologo assassinato dai nazisti. Opere di Eberhard Bethge: Dietrich Bonhoeffer. Teologo, cristiano, contemporaneo, Queriniana, Brescia 1975; Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino 1995. MARIELLA BETTARINI Profilo: nata a Firenze nel 1942, insegnante in una scuola elementare, intensa poetessa e promotrice di poesia come prassi di liberazione. Opere di Mariella Bettarini: Felice di essere, Gammalibri, Milano. LUIGI BETTAZZI Profilo: monsignor Luigi Bettazzi, nato a Treviso nel 1923, per molti anni vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi, e' una delle figure piu' vive della cultura e della prassi di pace. Ordinato sacerdote nel 1945 e vescovo dal 1963; teologo, professore di filosofia, di storia della filosofia e della morale sociale, padre conciliare e vescovo emerito di Ivrea, e' stato presidente di Pax Christi Italia e di Pax Christi International (il prestigioso movimento cattolico internazionale per la pace), presidente della commissione "Justitia et pax" della Conferenza episcopale italiana (Cei), ed e' una delle figure di riferimento per il movimento pacifista e le persone di volonta' buona. Dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche (www.emsf.rai.it) ci piace riportare, come esempio del garbo (e dell'autoironia) di monsignor Bettazzi, l'esordio di autopresentazione personale di alcune sue conversazioni televisive tenute anni fa con studenti di scuole medie superiori: I) "Sono Luigi Bettazzi. Sono nato a Treviso, dove mio padre lavorava, nel 1923. Poi, con la famiglia, ci siamo trasferiti a Bologna, che e' la citta' di mia madre, dove sono diventato prete, son diventato vescovo. Nel 1963 ho fatto ancora tre anni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Sono uno dei due vescovi in funzione ancora, che hanno fatto il Concilio. Dalla fine del '66 sono vescovo di Ivrea. Nel 1968 fui nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace. Nel 1978 sono diventato presidente internazionale, fino all'85. Ed e' in questo ruolo che ho avuto occasione di interessarmi dei diritti dell'uomo, del disarmo, di avere anche qualche intervento di carattere pubblico, per cui qualche volta si e' parlato di me". II) "Da 32 anni sono vescovo di Ivrea. Sono stato per molti anni presidente di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace. Per diciassette anni presidente italiano, per gli ultimi sette anche internazionale. Mi hanno coinvolto in tanti problemi, missioni in Centro America, in Africa, conoscenza col Vietnam. Forse questi sono i motivi per cui ho dovuto interessarmi in modo particolare di questi problemi, di carattere sociale, anche internazionale". III) "Mi chiamo Luigi Bettazzi, sono nato a Treviso, ma mio padre era torinese, di famiglia toscana, mia mamma bolognese ed e' lei che m'ha insegnato a parlare. La lingua e' materna. Sono stato prete a Bologna, poi vescovo ausiliario a Bologna e nel gennaio del '67 vescovo di Ivrea. Avendo compiuto i 75 anni sono andato in pensione. Gia' e' entrato a Ivrea il mio successore. Sono stato insegnante di filosofia nel seminario e di religione nelle scuole. Cosi', qualche contatto e il piacere di parlare con i giovani l'ho ancora". Opere di Luigi Bettazzi: tra le molte sue pubblicazioni segnaliamo ad esempio Intelligenza e fede (1963); Una Chiesa per tutti (1971); La Chiesa fra gli uomini (1972); La carne di Dio (1974); Farsi uomo (1977); Al di la'... al di dentro (1978); Cari bambini, caro vescovo (1979); Ateo a diciotto anni (1982); Il cristiano e la pace (1983); tra le opere piu' recenti: La sinistra di Dio, La Meridiana, Molfetta; Don Tonino Bello. Invito alla lettura, Paoline, Cinisello Balsamo. Opere su Luigi Bettazzi: segnaliamo la lettera aperta di Bettazzi al segretario del PCI Luigi Berlinguer del 1976, che diede luogo ad una risposta di Berlinguer nel '77; e' stata pubblicata con altri materiali in Antonio Tato' (a cura di), Comunisti e mondo cattolico oggi, Editori Riuniti, Roma 1977. BRUNO BETTELHEIM Profilo: nato a Vienna nel 1903, reduce dal lager, si trasferi' in America dove ha fondato e diretto la Orthogenic School per bambini psicotici; si e' tolto la vita nel 1990. Tra i massimi esperti di psicologia infantile. Opere di Bruno Bettelheim: Il prezzo della vita, Adelphi; Sopravvivere, Feltrinelli; I figli del sogno, Mondadori; Dialoghi con le madri, Comunita'; L'amore non basta, Ferro; Ferite simboliche, Sansoni; La fortezza vuota, Garzanti; Il mondo incantato, Feltrinelli; Psichiatria non oppressiva, Feltrinelli; Imparare a leggere (con Karen Zelan), Feltrinelli; Freud e l'anima dell'uomo, Feltrinelli; Un genitore quasi perfetto, Feltrinelli. Cfr. anche il libro ricavato da un'ampia intervista televisiva: Bruno Bettelheim, Daniel Karlin, Uno sguardo diverso sulla follia, Cittadella. EMILIO BETTI Profilo: filosofo e giurista italiano (Camerino 1890, Camorciano 1968), fondatore a Roma nel 1955 dell'Istituto di teoria dell'interpretazione. Opere di Emilio Betti: Teoria generale dell'interpretazione, Milano 1955; L'ermeneutica come metodica generale delle scienze dello spirito, Roma 1987. Opere su Emilio Betti: AA. VV., Studi in onore di Emilio Betti, Milano 1962; T. Griffero, Interpretare. L'ermeneutica di Emilio Betti, Torino 1988. GIANFRANCO BETTIN Profilo: prosindaco di Venezia, sociologo, impegnato per l'ambiente, contro la guerra, contro i poteri criminali, nella solidarieta' con i popoli oppressi e le persone in condizioni di difficolta'. VIRGINIO BETTINI Profilo: docente universitario di fondamenti di ecologia, impegnato nel movimento ambientalista. Opere di Virginio Bettini: (con Barry Commoner), Ecologia e lotte sociali, Feltrinelli, Milano 1976; Borotalco nero, Angeli, Milano 1984. PAOLO BETTIOLO Profilo: studioso di monachesimo antico, professore di storia del cristianesimo all'Universita' di Padova. WILLIAM HENRY BEVERIDGE Profilo: economista e sociologo britannico (1879-1963), al suo nome e' legata la promozione del welfare state. Opere di William Henry Beveridge: La disoccupazione (1930); La piena occupazione in una societa' libera (1944); Il prezzo della pace (1945). DUCCIO BIANCHI Profilo: impegnato nel movimento ambientalista e pacifista, nella Legambiente, nell'istituto di ricerche Ambiente Italia, di cui cura il rapporto annuale. Opere di Duccio Bianchi: segnaliamo particolarmente: (con Stefano Bellini), Pacifisti all'est, Edizioni Dehoniane, Napoli 1985. ENZO BIANCHI Profilo: animatore della comunita' di Bose. Dal sito www.festivaletteratura.it riprendiamo questa scheda: "Enzo Bianchi e' nato a Castel Foglione nel Monferrato nel 1943 ed e' fondatore e priore della comunita' monastica di Bose. Nel 1966 ha infatti raggiunto il villaggio di Bose a Magnano (Vercelli) e ha dato inizio a una comunita' monastica ecumenica cui tuttora presiede. Enzo Bianchi e' direttore della rivista biblica "Parola, Spirito e Vita", membro della redazione della rivista internazionale "Concilium" ed autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualita' cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora a "La stampa", "Avvenire" e "Luoghi dell'infinito"". Opere di Enzo Bianchi: Il radicalismo cristiano, Gribaudi, 1980; Lontano da chi, Gribaudi, 1984; Un rabbi che amava i banchetti, Marietti, 1985; Il corvo di Elia, Gribaudi, 1986; Amici del Signore, Gribaudi, 1990; Pregare la parola, Gribaudi, 1990; Il profeta che raccontava Dio agli uomini, Marietti, 1990; Apocalisse di Giovanni, Qiqajon, 1990; Magnificat, benedictus, nunc dimittis, Qiqajon, 1990; Ricominciare, Marietti, 1991; Vivere la morte, Gribaudi, 1992; Preghiere della tavola, Qiqajon, 1994; Adamo, dove sei, Qiqajon, 1994; Il giorno del signore, giorno dell'uomo, Piemme, 1994; Da forestiero, Piemme, 1995; Aids. Vivere e morire in comunione, Qiqajon, 1997; Pregare i salmi, Gribaudi, 1997; Come evangelizzare oggi, Qiqajon, 1997; Libro delle preghiere, Einaudi, 1997; Altrimenti. Credere e narrare il Dio, Piemme, 1998; Poesie di Dio, Einaudi, 1999; Altrimenti. Credere e narrare il Dio dei cristiani, Piemme, 1999; Da forestiero. Nella compagnia degli uomini, Piemme, 1999; Giorno del Signore, giorno dell'uomo. Per un rinnovamento della domenica, Piemme, 1999; I paradossi della croce, Morcelliana, 1999; Le parole della spiritualita'. Per un lessico della vita interiore, Rizzoli, 1999; Ricominciare. Nell'anima, nella Chiesa, nel mondo, Marietti, 1999; Accanto al malato. Riflessioni sul senso della malattia e sull'accompagnamento dei malati, Qiqajon, 2000; L'Apocalisse di Giovanni. Commento esegetico-spirituale, Qiqajon, 2000; Come vivere il Giubileo del 2000, Qiqajon, 2000; La lettura spirituale della Bibbia, Piemme, 2000; Non siamo migliori. La vita religiosa nella Chiesa, tra gli uomini, Qiqajon, 2002; Quale fede?, Morcelliana, 2002; I Cristiani nella societa', Rizzoli, 2003. GIOVANNI BIANCHI Profilo: dal sito www.dossetti.com riprendiamo la seguente scheda biografica: "Giovanni Bianchi e' nato a Sesto San Giovanni (Milano) nel 1939. Laureato in scienze politiche presso l'Universita' Cattolica di Milano, con una tesi sui Paesi afro-asiatici, ha poi conseguito l'abilitazione in filosofia e storia, materie che ha insegnato nei licei. Ha collaborato brevemente in qualita' di redattore al quotidiano cattolico "L'Italia", quando ne era direttore Giuseppe Lazzati. Nello stesso periodo partecipa - col Centro "Ricerca" di Sesto S. Giovanni - all'attivita' di aggiornamento culturale che anima la Chiesa del Concilio e del post-Concilio. Eletto nelle liste della DC, fino al 1969 e' consigliere comunale, a Sesto San Giovanni, occupandosi di problemi della scuola. La fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta lo vedono, inoltre, impegnato nel lavoro di animazione sociale e culturale sul territorio ed in ambito pubblicistico, e nelle dinamiche sociali e sindacali del periodo: fonda a Milano, con Sandro Antoniazzi e Bruno Manghi, il Centro operaio, di cui dirige i "Quaderni". E' iscritto alle Acli e prende parte al Congresso di Cagliari (1972); viene, successivamente, eletto presidente regionale delle Acli lombarde e riconfermato per piu' mandati. In questa veste organizza i grandi incontri di dibattito e di studio "Cristiani e internazionalismo" (Milano 1973) e "Ispirazione cristiana, cultura cattolica, azione politica" (Bergamo, 1975). Svolge, nel frattempo, una intensa attivita' pubblicistica, occupandosi di temi legati al movimento operaio, alla condizione giovanile, all'associazionismo, alle dottrine sociali e politiche, alla storia delle culture popolari. Collabora con riviste quali "Animazione sociale", "Testimonianze", "Rocca", "Il Tetto", "Rivista di teologia morale", "Quaderni di Azione sociale", e partecipa all'itinerario del periodico "Pianura" (ricerche e analisi linguistiche) e poi di "Container". Dal 1987 dirige la rivista di spiritualita' e politica "Bailamme". Chiamato a far parte della presidenza nazionale delle Acli dopo il congresso di Roma (1985), assume la carica di vice presidente nazionale, con l'incarico alla formazione. Il Consiglio nazionale delle Acli lo elegge presidente nazionale il 30 maggio 1987, viene riconfermato dopo il congresso nazionale di Milano (1988) e dopo il congresso nazionale di Roma (1991). Particolarmente intenso e' il rapporto con il teologo padre Marie Dominique Chenu, domenicano, francese, esponente di spicco del rinnovamento tomistico e della nouvelle theologie, ascoltato perito al Concilio Vaticano II. E' del teologo francese l'invito alle Acli a ripensare il lavoro e il movimento operaio come luogo teologico. Dal 1994 e' deputato al Parlamento nelle file del Partito Popolare Italiano - di cui e' tra i nuovi fondatori - per la XII Legislatura e di nuovo, dal 1996, per la XIII Legislatura. Fa parte della Commissione Esteri della Camera dei Deputati ed e' stato relatore della legge per la remissione del debito estero. E' attualmente segretario della Camera dei Deputati. Del PPI e' stato presidente nazionale nel 1995 -1996; dal 1996 al 1999 e' stato membro della direzione del partito. Attualmente e' segretario della regione Lombardia. E' presidente dei Circoli Dossetti di cultura e formazione politica che, partiti a Milano e Roma, stanno sorgendo anche in provincia". ANGELA BIANCHINI Profilo: romanziera e saggista. Opere di Angela Bianchini: segnaliamo particolarmente Voce donna, Bompiani, Milano 1979, nuova edizione Frassinelli, 1996; altre opere: La luce a gas e il fueilleton: due invenzioni dell'Ottocento, Liguori, 1988; Le labbra tue sincere, Frassinelli, 1995; Una crociera di sogno, Rai-Eri, 1997; Capo d'Europa, Frassinelli 1998; Un amore sconveniente, Frassinelli, 1999; Le nostre distanze, Einaudi, 2001; Nevada, Frassinelli, 2002. STEFANO BIANCHINI Profilo biografico: docente di Storia ed istituzioni dell'Europa orientale all'Universita' di Bologna; coordinatore del network internazionale Europe and the Balkans sostenuto dall'Unione Europea. Opere di Stefano Bianchini: segnaliamo particolarmente Sarajevo, le radici dell'odio, Edizioni Associate, Roma 1993; La questione jugoslava, Giunti, Firenze 1996. DANTE LIVIO BIANCO Profilo: nato nel 1909 e deceduto nel 1953, avvocato, costitui' la prima pattuglia della Resistenza piemontese, e nel 1945 successe a Duccio Galimberti nel comando delle formazioni d "Giustizia e Liberta'". Opere di Dante Livio Bianco: Guerra partigiana, Einaudi, Torino. Opere su Dante Livio Bianco: segnaliamo il fascicolo monografico a Bianco dedicato da "Il Ponte", aprile 1954: Un uomo della Resistenza; segnaliamo inoltre la premessa di Norberto Bobbio e l'introduzione di Nuto Revelli al libro sopra citato; il ricordo e l'epigrafe per Bianco scritti da Piero Calamandrei sono riprodotti in Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, Laterza, Bari. DAVID BIDUSSA Profilo: studioso e saggista di grande finezza e rigore, direttore della biblioteca della Fondazione Feltrinelli di Milano. Opere di David Bidussa: Ebrei moderni, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Oltre il ghetto, Morcelliana, Brescia 1992; Il sionismo politico, Unicopli, Milano 1993; Il mito del bravo italiano, Il Saggiatore, Milano 1994; La France de Vichy, Feltrinelli, Milano 1996; Identita' e storia degli ebrei, Franco Angeli, Milano 2000. AMERIGO BIGAGLI Profilo: gia' obiettore di coscienza, e' impegnato nel Movimento Nonviolento a Prato. PIERANTONIO BIGNOTTI Profilo: impegnato nell'esperienza del Centro comunitario di Celleno (Vt), partecipe di rilevanti esperienze di solidarieta' concreta con l'America Latina, uno dei fondamentali punti di riferimento della cultura e della prassi di pace nell'Alto Lazio. ALAIN BIHR Profilo: intellettuale critico francese, sociologo e docente universitario. Opere di Alain Bihr: segnaliamo particolarmente Dall'assalto al cielo all'alternativa, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1995. STEVE BIKO Profilo: intellettuale sudafricano, nato nel 1946, fondatore del movimento della Black Consciousness, fu seviziato e assassinato nel 1977 dalla polizia politica del regime razzista. Opere su Steve Biko: fondamentale e' la biografia di Donald Woods, Biko, Sperling & Kupfer, Milano 1988. LINDA BIMBI Profilo: segretaria generale della Fondazione Basso per il diritto e la liberazione dei popoli. Opere di Linda Bimbi: (con Raniero La Valle), Marianella e i suoi fratelli, Feltrinelli, Milano 1983; (a cura di), Not in my name, Editori Riuniti, Roma 2003. OSCAR BIMWENYI KWESHI Profilo: teologo africano, dopo studi a Kinshasa divenne prete cattolico della diocesi di Luebo; ancora studente gia' alla fine degli anni sessanta autore di articoli di "teologia africana" sui "Cahiers des Religions Africaines" e sulla "Revue du Clerge' Africain"; studioso di linguaggio religioso ha approfondito questo tema all'Universita' di Lovanio; il suo capolavoro, pubblicato nel 1981, "e' centrato sulla critica dell'alienazione della genuina cultura africana a seguito dell'intrusione della cultura occidentale, nonche' sulla possibilita' che la cultura d'Africa avrebbe di riformulare, con proprie categorie, un'autentica teologia cristiana" (P. Giustiniani). Opere di Oscar Bimwenyi Kweshi: Pertinence et originalite' du language religieux: les donnees du probleme, Lovanio, 1972; Discours theologique negro-africain. Probleme des fondements, Presence Africaine, Parigi 1981; Alle Dinge erzaehlen von Gott, Herder, Friburgo 1982. ALESSANDRA BINEL Profilo: collabora con la Fondazione internazionale Lelio Basso per il diritto e la liberazione dei popoli, e con la mediateca per lo sviluppo del Centro internazionale Crocevia. Opere di Alessandra Binel: (a cura di, con Jose' Ramos Regidor), Campagna Nord-Sud. Dissenso sul mondo, Terra Nuova, Roma 1992. PIERO BINEL Profilo: ingegnere, impegnato nei movimenti ambientalisti, di difesa dei consumatori, per iil diritto alla salute, per i diritti civili, e' da molti anni una delle figure piu' note dell'ambientalismo scientifico. DANIELA BINELLO Profilo: giornalista d'inchiesta fortemente impegnata per la pace e i diritti umani. Opere di Daniela Binello: Il diritto non cade in prescrizione, Ediesse, Roma 2002. GIORGIO BINI Profilo: nato a Genova nel 1927, insegnante, prestigioso pedagogista. Opere di Giorgio Bini: La pedagogia attivistica in Italia, 1971; Da don Milani a Orbilius, 1981; Guida alla biblioteca del maestro, 1985; Il mestiere di genitore, 1985; La scuola dell'alfabeto, 1988. WALTER BINNI Profilo: Walter Binni e' nato a Perugia nel 1913, ha studiato alla Normale di Pisa, antifascista, impegnato nella Resistenza, poi deputato alla Costituente; docente universitario, tra i massimi studiosi della letteratura italiana; e' scomparso sul finire del novembre 1997. Opere di Walter Binni: nella sua vastissima produzione, tutta di grande valore, segnaliamo particolarmente gli studi leopardiani: fondamentali La nuova poetica leopardiana, e La protesta di Leopardi, editi da Sansoni; ed il giustamente celebre saggio metodologico Poetica, critica e storia letteraria, edito da Laterza. Come e' noto sono classici i suoi studi sulla poetica del decadentismo, il preromanticismo italiano, Ariosto, Michelangelo scrittore, Metastasio, Parini, Goldoni, Alfieri, Monti, Foscolo, Carducci, De Sanctis. LUDWIG BINSWANGER Profilo: psichiatra svizzero (1881-1966), accolse nella sua attivita' scientifica e terapeutica decisivi elementi di riflessione dalla fenomenologia e dall'esistenzialismo; e' il massimo rappresentante della Daseinsanalyse. Opere di Ludwig Binswanger: Tre forme di esistenza mancata, Il Saggiatore, Milano; Per un'antropologia fenomenologica, Feltrinelli, Milano. 5. INCONTRI. BENITO D'IPPOLITO: UN IMPROVVISATO SALUTO AGLI AMICI DEL CENTRO DI EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA' RIUNITI A VITERBO IN QUESTI GIORNI [Si conclude oggi presso il seminario de La Quercia (Viterbo) l'annuale convegno nazionale del Centro di educazione alla mondialta' (in sigla: Cem). Per l'occasione il nostro schivo amico Benito D'Ippolito ha scritto questo improvvisato indirizzo di saluto e gratitudine] Amici carissimi, nostri e del mondo, che giorno dopo giono edificate i ponti necessari per convivere parlandoci, trovandoci, riconoscendoci reciprocamente ospitandoci umani fra gli umani, donne e uomini di volonta' buona e dignita' splendente. Qui vi saluta e vi ringrazia uno che alla vostra scuola e al vostro impegno ultimo servo e compagno di strada si sente chiamato al cammino. E ancora vi ringrazia per la mitezza, per la conviviale ricerca, per lo stare insieme e fare esistere di gia', tra tutti noi, la solidarieta' che tutta unisce l'umana famiglia; la liberazione che e' da farsi senza indugi adesso; la nonviolenza, che regoli la vita e salvi il mondo prima che sia tardi. 6. RIFLESSIONE. WANDA TOMMASI: SIMONE WEIL E LA SVENTURA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 agosto 2003. Wanda Tommasi e' docente di storia della filosofia contemporanea all'Universita' di Verona, fa parte della comunita' filosofica di "Diotima". Opere di Wanda Tommasi: La natura e la macchina. Hegel sull'economia e le scienze, Liguori, Napoli 1979; Maurice Blanchot: la parola errante, Bertani, Verona 1984; Simone Weil: segni, idoli e simboli, Franco Angeli, Milano 1993; Simone Weil. Esperienza religiosa, esperienza femminile, Liguori, Napoli 1997; I filosofi e le donne, Tre Lune, Mantova 2001; Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002. Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994] Sessant'anni fa, il 24 agosto 1943, moriva la filosofa francese Simone Weil, all'eta' di 34 anni. La sua opera, che ha conosciuto una crescente fortuna solo dopo la sua morte, ruota intorno a un centro di gravitazione che la sensibilita' straordinaria di questa giovane donna seppe far risuonare con accenti incomparabili: il tema della sventura. Non e' facile capire che cosa abbia consentito a Simone Weil di penetrare con tanta acuta partecipazione nell'enigma della sventura, se le violente crisi di mal di testa che frequentemente l'attanagliavano e che le impedivano di pensare - ma, nonostante questo, pensava -, o la capacita' d'identificarsi empaticamente con la sorte degli oppressi, dei vinti, degli emarginati, o la violenza della seconda guerra mondiale. Sta di fatto che la sua concezione della sventura insegna anche a noi, oggi, come stare in presenza della sventura di molti senza minimizzarla, senza difenderci aggressivamente dal suo spettacolo, spesso intollerabile, ma anche senza farci annichilire dal sentimento della nostra impotenza di fronte al male che altri subiscono. "Il grande enigma della vita umana non e' la sofferenza, e' la sventura", scrive Simone Weil (Attesa di Dio, Rusconi). Il termine francese malheur, sventura, e' difficile da rendere in italiano: esso indica sia il male che capita, l'ora del male, cioe' la sofferenza vera e propria, sia l'augurio del male - il nostro "malaugurio" -, cioe' il disprezzo sociale, lo sguardo di disistima dell'altro, uno sguardo che viene interiorizzato dallo sventurato tanto che egli arriva a disprezzare se stesso. Con questo duplice contrassegno, di sofferenza e di degradazione sociale, la sventura imprime nell'anima il marchio della schiavitu' e colloca lo sventurato nel punto della creazione il piu' lontano possibile da Dio: e' l'inferno su questa terra, e chiunque abbia provocato una sofferenza cosi' grande, a causa di guerre, crimini, conquiste, porta la responsabilita' di un male irrimediabile. Tuttavia la sventura, proprio in quanto scaglia l'essere umano nel punto piu' lontano da Dio, lo getta esattamente ai piedi della croce: se, proprio in questa condizione di sofferenza e di avvilimento interiore, l'anima conserva ancora la capacita' d'amare, quel varco infinitamente piccolo tenuto aperto dall'amore sara' una fessura sufficiente da consentire a Dio di raggiungerla. A quel punto il malheur, la sventura, puo' tramutarsi in bonheur, in felicita' della ricongiunzione a Dio. Questa trasformazione alchemica puo' realizzarsi, in casi rari, ma non e' affatto detto ne' scontato che le cose vadano cosi': fra i motivi della delicata sensibilita' con cui la Weil ha trattato il tema della sventura, vi e' la sua partecipe comprensione della sofferenza inutile, che distrugge nello sventurato ogni dignita' e ogni stima di se' e per la quale non vi e' alcuna riparazione possibile. Tuttavia, al tempo stesso, rimane aperto uno spiraglio per la speranza: e' la possibilita' di passaggio dal malheur al bonheur, e' il varco che la capacita' d'amare, nonostante l'odio e il risentimento che lo sventurato si porta dentro, lascia aperto per il passaggio della grazia. Quest'ultimo passaggio ci parla di un uso soprannaturale della sofferenza: e' la porta stretta della mistica, la trasformazione alchemica del metallo vile in oro. Benche' esista la sofferenza inutile, esiste anche la possibilita' di un uso soprannaturale della sofferenza: non dobbiamo necessariamente fuggire da essa il piu' rapidamente possibile, possiamo anche guadagnare, attraverso la sofferenza, la conoscenza - come la Weil ripete con Eschilo -, possiamo farne la leva per il passaggio a Dio, farne l'occasione per mettere a nudo il tratto divino in noi. Che questo passaggio sia rischioso, raro e difficile, lo dimostra il fatto che, per lo piu', chi subisce il male tende a trasmetterlo, a difendersi dalla sofferenza che patisce facendo a sua volta del male agli altri; egli spera cosi', vanamente, di liberarsene: ma, in questo modo, il male si propaga e il gioco pendolare della violenza non ha fine. Parlando di un uso soprannaturale della sofferenza, Simone Weil ci insegna a tenere aperto un varco, sia pur piccolissimo, attraverso cui contemplare la sventura degli innocenti e l'infinita lontananza di Dio da questo mondo, senza disperare tuttavia della possibilita' che, proprio da quella incommensurabile distanza, Dio ci possa toccare. E questo non riguarda solo i credenti: chi ha sentito da vicino il contatto gelido della sventura, sa che, di fronte a essa, non ci sono filosofie ne' argomentazioni razionali che tengano. Simone Weil insegna che la figura della croce, del Dio che soffre con lo sventurato, puo' parlare a tutta l'umanita', a credenti e non credenti. Mentre altre risposte filosofiche al problema del male, pur teoreticamente ineccepibili, come la classica spiegazione agostiniana del male come privazione di bene, rischiano di risultare insultanti di fronte a chi patisce la sventura, la Weil ci offre un quadro in cui la sofferenza non e' tolta ne' attenuata, ma viene contemplata insieme all'infinita distanza di Dio e alla possibilita' che, da quella lontananza siderale, Dio possa ricongiungersi alla parte divina che abita in noi, quella che riesce ad amare anche nella sventura. E' il grande insegnamento della mistica, che risuona anche nelle Rivelazioni della mistica medievale Giuliana di Norwich (Libro delle Rivelazioni, Ancora): il male e' inevitabile, "ma tutto sara' bene". Per Simone Weil, non tutto sara' bene, ma esistera' sempre una possibilita', sia pure infinitamente piccola, che il peggior male si converta nel bene piu' grande. 7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 8. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it; angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 656 del 28 agosto 2003
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