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Una lettera aperta
- Subject: Una lettera aperta
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 22 Aug 2003 12:03:57 +0200
Al Presidente della Repubblica Italiana al Presidente del Consiglio dei Ministri al Presidente del Senato della Repubblica al Presidente della Camera dei Deputati e per opportuna conoscenza: alla Procura generale della Repubblica alla Corte Costituzionale alla Presidenza della Commissione Europea ai parlamentari della Repubblica italiana ai membri italiani del Parlamento Europeo ai mezzi d'informazione Oggetto: richiesta urgente di ripristino della legalita' costituzionale e di cessazione della partecipazione di forze armate italiane alla guerra in corso in Iraq Egregi signori, come e' a tutti evidente in Iraq e' in corso una guerra sanguinosissima, la commissione di reiterati crimini di guerra e crimini contro l'umanita', una occupazione militare illegale e criminale. Come e' a tutti noto in questo momento nell'Iraq in guerra, devastato e occupato militarmente dagli eserciti invasori di potenze straniere, anche l'Italia e' presente con proprie forze armate, le quali - indipendentemente dalle buone intenzioni e dalle dichiarazioni ufficiali - tanto dal punto di vista della popolazione occupata, quanto dal punto di vista del diritto internazionale, cosi' come alla luce della nostra legislazione correttamente interpretata, cosi' come secondo la coscienza di ogni persona di retto discernimento, sono a tutti gli effetti parte delle truppe di invasione ed occupazione, sono a tutti gli effetti parte della guerra in corso. Con la conseguenza - peraltro - che i militari italiani cola' dislocati sono esposti al rischio - enorme e crescente - tanto di perdere la vita quanto di assassinare altre persone; e con la sola loro presenza sono gia' coinvolti nel delitto della guerra e dell'occupazione illegale e criminale, e sono gia' altresi' resi complici - oltre che vittime - della violazione della legalita' costituzionale. Come voi ben sapete, l'Italia non puo' prender parte a una guerra che non sia di difesa del nostro popolo e del nostro paese, ed a maggior ragione a una guerra di aggressione, ed a maggior ragione a una guerra di aggressione stragista e di occupazione militare coloniale, come e' quella in corso in Iraq. L'Italia non puo' prendervi parte perche' glielo proibisce la Costituzione della Repubblica Italiana oltre che i fondamentali trattati internazionali dal nostro Paese sottoscritti. La partecipazione alla guerra e' quindi un duplice crimine: in se' e per le sue conseguenze concrete a danno di esseri umani, ed in quanto infrange il nostro ordinamento giuridico nel suo fondamento costituzionale configurando un vero e proprio colpo di stato. E' quindi assolutamente indispensabile che con la massima tempestivita' si provveda: a) al ritiro immediato delle forze armate italiane dal teatro di guerra iracheno; b) ad un energico impegno diplomatico del nostro paese sia per la cessazione della guerra e dell'invasione ed occupazione militare dell'Iraq, sia per la promozione della democrazia e della difesa dei diritti umani in Iraq nel riconoscimento della sovranita' del popolo iracheno; c) ad un piano di invio di ingenti aiuti umanitari, piano del tutto incompatibile con la partecipazione alla guerra, con l'illegale e criminale occupazione militare. Egregi signori, vi chiediamo il piu' tempestivo intervento affinche' si ripristini immediatamente la legalita' costituzionale e cessi la partecipazione italiana alla guerra e all'invasione ed occupazione miltare dell'Iraq. Egregi signori, per quanto sgradevole sia ricordarlo, tuttavia ci corre l'obbligo di evidenziare che voi avete il dovere di assumere iniziative in tal senso; che voi avete l'obbligo di ottemperare a quanto disposto dalla Costituzione cui avete giurato fedelta' ed in forza della quale esercitate la vostra autorita' istituzionale e la vostra funzione di rappresentanza del popolo italiano. Un vostro atteggiamento corrivo allo status quo, implicherebbe da parte vostra il persistere nel reato - gravissimo - di violazione della Costituzione, e di effettuale complicita' in crimini di guerra e crimini contro l'umanita'. Egregi signori, Voi avete il potere di far cessare la partecipazione italiana alla guerra, voi avete il dovere di esercitarlo. E' la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico che ve lo impone. Sappiate, in questo terribile frangente, seguire cio' che la legge e la coscienza dettano. Distinti saluti, Giuseppe Sini direttore del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 22 agosto 2003 Mittente: Giuseppe Sini c/o "Centro di ricerca per la pace" strada S.Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel.0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
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