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rossonotizienet n. 37 - 26 giugno 2003
- Subject: rossonotizienet n. 37 - 26 giugno 2003
- From: "giorgio riolo" <griolo at puntorosso.it>
- Date: Sat, 28 Jun 2003 15:00:47 +0200
ROSSONotizieNet numero 37 - 25 giugno 2003 periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso Sommario Iniziative a Milano Milano: Festa di liberazione: "A due anni da Genova", presentazione del libro di Vittorio Agnoletto (1 luglio 2003) Milano: spettacolo teatrale "Tagheire" (26 giugno e 3 luglio) Milano: dibattito su Droga e Globalizzazione all'IBRIT (istituto Brasil-Italia) (1 luglio 2003) Libera Università Popolare - Corso di salsa e merengue alla Festa di liberazione di Milano Altre Iniziative Roma: Incontro sulla Legge dei popoli della Fondazione Basso (30 giugno 2003) Aulla: presentazione del libro di Vittorio Agnoletto (3 luglio 2003) Materiali: - Dopo il referendum di Paolo Cagna Ninchi - Peoples' Law Programme - Presentazione - Novità Edizioni Punto Rosso FESTA DI LIBERAZIONE MILANO 2003 A DUE ANNI DA GENOVA LE RAGIONI DEL MOVIMENTO CONTRO IL NEOLIBERISMO E CONTRO LA GUERRA In occasione della presentazione del libro di Vittorio Agnoletto, Prima persone. Le nostre ragioni contro questa globalizzazione, Laterza editori, Roma-Bari 2003. MILANO - MARTEDI' 1 LUGLIO 2003 ORE 21 FESTA DI LIBERAZIONE - AREA LAMPUGNANO (MM1 LAMPUGNANO) partecipano VITTORIO AGNOLETTO (Cons. Int. Fsm) RICCARDO PETRELLA (Univ. di Lovanio, Contratto Mondiale Acqua) PATRIZIA SENTINELLI (segreteria naz. Prc) introduce GIORGIO RIOLO (pres. Associazione Culturale Punto Rosso-Fma) coordina AUGUSTO ROCCHI (segr. Fed. Mil. Prc) Spettacolo Teatrale TAGHEIRE di Salvino Raco "Provenienti da Paesi lontani quaranta esseri forti parlano di amore e giustizia" Triennale di Milano Palazzo dell'Arte Via Alemagna 6 il 26 giugno e il 3 luglio alle ore 21 Instituto Brasil-Itália Via Borgogna, 3, Milano Tel.:02 76011320/02 76392273 Fax.: 02 76011296 e-mail: info at ibrit.it http://www.ibrit.it Martedì 01 Luglio - ore 18,00 all'IBRIT - Via Borgogna, 3, Milano PONTOS DE VISTA : "Droghe illecite e Globalizzazione" Relazione del magistrato Maria Lúcia Karam, membro dell'Istituto Brasiliano di Scienze Criminali e dell'Ass. Magistrati per la Democrazia. Interventi di Vittorio Agnoletto, presidente LILACEDIUS e José Luiz Del Roio, Forum Mondiale delle Alternative. Ingresso libero IBRIT Via Borgogna 3 - 20122 Milano - Tel 02 76011320 - http://www.ibrit.it - e-mail info at ibrit.it LUP - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE CORSO DI SALSA E MERENGUE ALLA FESTA DI LIBERAZIONE Nell'ambito della Festa di Liberazione di Milano (MM1 Lampugnano) è riservato a Punto Rosso uno spazio per un corso di ballo su musiche caraibiche e latino americane. Ci si ritrova al "sambodromo" dalle ore 20,30 alle 21,30 nei giorni seguenti: 25/6 mercoledi - 27/6 venerdi 30/6 lunedi - 2/7 mercoledi - 4/7 venerdi 7/7 lunedi - 9/7 mercoledi - 11/7 venerdi Il corso è per principianti ed è centrato soprattutto su salsa e merengue. A richiesta bachata e balli di gruppo, nonche' alcuni elementi di samba e forro'. Dopo le 21,30 ballo libero. Per ulteriori informazioni chiamare Bruno 339/22.37.866 INIZIATIVE LOCALI Pensando l'Impossibile: Peoples' Law? Incontro su: nuovo ordine globale e il possibile futuro dei movimenti sociali e di resistenza 30 Giugno 2003 ore 17:30 Peoples' Law Programme Fondazione Internazionale Lelio Basso Via della Dogana Vecchia 5 - Roma Il Peoples' Law Programme della Fondazione Internazionale Lelio Basso è lieto di invitare giovani attivisti e studenti all'incontro "Thinking the Impossible: Peoples' Law?" i cui intenti sono di offrire un'arena di discussione sul possibile futuro dei Movimenti Sociali e di Resistenza e di riflessione sull'attuale ordine globale. Spesso sentiamo l'istanza che c'è bisogno di nuove idee nello sviluppo delle visioni e delle strategie dei movimenti. Questo, in particolar modo, nell'attuale contesto di un ordine mondiale di violenza dove i disegni imperialistici della Pax-Americana sembrano aver relegato la giustizia sociale ai margini del contesto internazionale. Il Diritto Internazionale, la Cooperazione Internazionale, il multilateralismo all'interno delle istituzioni di governo, la visione dei Diritti Umani, tutti questi temi sono ora arrogantemente calpestati dai desideri di Potere. Come possiamo reagire? Il tema dell'incontro è il concetto di "Peoples' Law"; una teorizzazione di una sovranità rivendicata, una dichiarazione di decolonizzazione, un reclamare l'idea di "Legge" dalle mani del Potere. L'incontro si propone di suscitare un nuovo modo di pensare, e per questo motivo è rivolto ad un pubblico giovane, sensibile a tematiche legate al sociale in senso locale e globale, predisposto a sprigionare la forza dell'immaginazione che a volte è vincolata dagli usuali spazi di discussione. I nostri Movimenti sono quello che noi vogliamo che siano. I nostri Movimenti sono quello che noi immaginiamo che siano. Crediamo veramente che un altro Mondo sia Possibile? Questa è la sfida per il nostro futuro. L'incontro si svolgerà in inglese e in italiano. Si prega di confermare la partecipazione entro il 20 Giugno. Info e prenotazioni: Walter Musco tel. 06.6865352 peopleslaw at libero.it GIOVEDI 3 LUGLIO 2003 ORE 17,30 SALA DEL COMUNE AULLA (MS) - PIAZZA GRAMSCI PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PRIMA PERSONE" LA NOSTRE RAGIONI CONTRO QUESTA GLOBALIZZAZIONE DI VTTORIO AGNOLETTO NE DISCUTONO CON L'AUTORE GLORIA BUFFO (PARLAMENTARE DS), ALFONSO GIANNI (PARLAMENTARE PRC) ORGANIZZA ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA COMITATO ZONA LUNIGIANA Materiali Cari amici. non è stato raggiunto il quorum per rendere valido il referendum per estendere l'articolo 18 alle imprese sotto i 15 dipendenti. Un risultato reso più negativo dalla bassissima percentuale di partecipazione al voto (25,6%) e che non si può attribuire solo alla data catastrofica (scuole chiuse, caldo torrido - l'ultimo referendum si votò il 21 maggio), all'oscuramento televisivo (il più massiccio dell'era televisiva), allo schieramento astensionista (pari a oltre il 90% dello schieramento politico). Questo ha pesato molto ma credo che abbia anche pesato il fatto che il referendum che doveva essere al centro di un'iniziativa sociale è rimasto dei partiti e la discussione a cui i cittadini potevano partecipare (attraverso giornali e tv) riguardava esclusivamente problemi di rapporti tra maggioranza e opposizione e tra un pezzo e l'altro dell'opposizione e non il merito della questione posta dal referendum. In questo modo non si è creato un movimento che ne facesse, com'era, una battaglia di giustizia e di uguaglianza, quindi una battaglia di civiltà e insieme un'occasione per fermare la precarizzazione del lavoro e impedire l'attacco all'articolo 18 per chi ce l'ha ancora. Ma grandi forze sociali, partiti, associazioni, personalità della cultura del mondo giuridico ed economico hanno creduto che fosse una occasione da non perdere e dato il loro contributo con il risultato che 10.800.000 cittadini hanno votato SI all'estensione dei diritti nel lavoro (l'86,7% del totale dei votanti). Questo dato è molto importante perché indica prima di tutto che il raggiungimento del quorum avrebbe significato una vittoria certa - come era nel nostro convincimento - e che più di un terzo della popolazione che normalmente va a votare - poco meno dei votanti del centro-sinistra - è a favore dei diritti del lavoro e di una società più giusta. Occorre tenere fermo questo dato per chi, ora che il referendum è stato rimosso dalla via delle "riforme" del centro-destra, dovrebbe percorrere la via legislativa all'estensione dei diritti. Ma soprattutto occorre tenere fermo questo dato per chi ha sostenuto la battaglia dei diritti, per chi crede che in questa situazione anche lo strumento del referendum fosse un'occasione per invertire la tendenza a fare della precarietà la condizione normale del lavoro. A questi cittadini, al significato del loro voto, della loro partecipazione si dovrà pensare quando continuerà in Parlamento l'iter delle deleghe sul lavoro. Raccogliendo un po' il senso delle cose dette in questi giorni, credo che possiamo dire che per loro noi non siamo pentiti di aver promosso il referendum e per loro - e non solo - dobbiamo continuare la battaglia per i diritti, insieme con tutti coloro che si sono impegnati per il SI e che ringraziamo per l'impegno profuso e a quali sembra opportuno proporre di fare una riflessione comune a partire da quello che insieme abbiamo costruito per valutare le prospettive di una battaglia che non si è certo conclusa il 16 giugno. Per questo il comitato promotore, per la sua caratteristica di essere plurale ma non somma di organizzazioni, potrebbe ragionare su una proposta possibile per continuare l'iniziativa sui diritti, per esempio trasformare i comitati per il SI, in comitati per i diritti, agendo su un campo d'azione ben definito. Un caro saluto. Paolo Cagna Ninchi c.so di P.ta Ticinese 48 20123 Milano Tel-fax +39.02.58101910 - Cell. +39.339.1170311 L'Associazione Culturale Punto Rosso - Forum Mondiale delle Alternative ha aderito alla proposta che segue e lavorerà in collaborazione con altri soggetti per realizzarla. -------------------------------------------------------------------------- PEOPLES' LAW PROGRAMME - PRESENTAZIONE Jayan Nayar Coordinatore Peoples' Law Programme Fondazione Internazionale Lelio Basso Gennaio 2003 Il Peoples' Law Programme (PLP) è una recente iniziativa della Fondazione Internazionale Lelio Basso e del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP). Siamo alla ricerca di collaborazione e dialogo poiché intendiamo dare inizio ad un movimento di opinione collettivo di mobilitazione. Nelle pagine che seguono descriveremo brevemente gli scopi e l'oggetto del Peoples' Law Programme e illustreremo le strategie operative alla base delle azioni da noi proposte. 1. Introduzione: Peoples' Law - Legge dei Popoli Nell'attuale contesto storico assistiamo chiaramente al predominio del potere sulle responsabilità democratiche, dell'impunità sulla giustizia, della violenza sulla pace, dei "potenti" sui popoli. In nome della "sicurezza" ogni atto di violenza viene ritenuto legittimo. La "guerra contro il terrorismo" viene annunciata con clamore, ma il terrore dell'insicurezza quotidiana per la maggior parte della popolazione umana è già da tempo una presenza costante. Esistono mondi diversi. Uno disumano, arrogante, brutale, disonesto e sostanzialmente debole. L'altro di sofferenze, normale, vario ed intrinsecamente forte. Queste due realtà si scontrano e la storia ci insegna che coloro che subiscono l'uso della forza inevitabilmente giudicano i propri aggressori. Partendo dall'esperienza storica del Tribunale Permanente dei Popoli e da quella della Fondazione Internazionale Lelio Basso il Peoples' Law Programme è l'estensione dell'idea che la gente ha il diritto di condannare l'oppressione. Nella prospettiva della Legge dei Popoli è fondamentale respingere l'ipotesi della fatalità della sventura, che maschera invece la volontà di sfruttamento da parte di chi detiene il potere, e per questo va denunciata come violazione. La globalizzazione della sofferenza umana, risultante dai caratteri strutturali del sistema politico, economico e giuridico dominante, sia a livello nazionale che internazionale, non va ritenuta la conseguenza della cattiva sorte: deve, al contrario, essere condannata come l'esito di violazioni. La necessità di riappropriarsi dell'amministrazione della giustizia è oggi ancora più importante, come si nota dal moltiplicarsi dei tribunali popolari in tutto il mondo, dal riunirsi di larghi strati di popolazione in numerosi peoples forums e dall'aumento del numero di cittadini che rifiutano le politiche brutali del potere dominante. Ma l'idea di Legge dei Popoli è più di una protesta, è l'idea che riconosce il principio fondamentale che la giustizia debba trovare il proprio fondamento razionale nei giudizi e nelle opinioni delle persone. Ed ancora la Legge dei Popoli è una rielaborazione dell'idea del diritto e lo riconduce al cittadino. E' il tentativo di riaffermare l'autorità di giudizio e di azione che costituiscono l'idea essenziale di democrazia e di sovranità popolare contro l'usurpazione della legge da parte del potere dominante (politico, economico e militare). Nessuna di queste azioni sarà facile. Non possiamo prevedere quanto tempo sarà necessario alle forze democratiche che si battono per la giustizia attraverso i movimenti popolari per liberare il mondo dai vincoli del potere. 2. Principi Fondamentali della visione della Legge dei Popoli Il Peoples' Law Programme rappresenta il tentativo di fornire argomenti sostanziali e la possibilità pratica di trasformare i movimenti di protesta che si oppongono al potere dominante in un movimento alternativo di opinione e di azione. Si vuole costruire un riferimento per le attività e le opinioni dei popoli, una possibilità di intervento efficace per portare avanti il processo di umanizzazione degli ordinamenti mondiali. E' importante rilevare che il Programma trae il proprio peso politico dalle attuali mobilitazioni popolari contro le appropriazioni militari e corporative dello Stato, che si presentano come mezzi legittimi di trasformazione politica. Il linguaggio della Legge dei Popoli intende riportare alla base l'azione politica legale, ricostituendo i membri che la promuovono. Il Programma inizia col fissare i principi operativi che stabiliscono il diritto delle persone alla legge, e che quindi sfidano l'egemonia della monopolizzazione del mondo e dell'espressione della Legge. · Giudizio: diritto e potere dei popoli di emettere giudizi sui casi ad essi inflitti e di chiamare col loro nome le violazioni altrimenti definite dai detentori del potere normalità. · Attribuzione: diritto e potere dei popoli di essere autori del proprio diritto, di crearlo, e di definire strutture e natura delle relazioni sociali che contribuiscono alla sicurezza della vita ed al benessere generale. · Controllo: diritto e potere dei popoli di controllare (quindi non solo di partecipare a) i processi decisionali e di pronunciare sentenze sulle questioni che danneggiano le condizioni di vita quotidiane. · Azione: diritto e potere dei popoli di realizzare la propria concezione alternativa delle relazioni sociali con modalità che rafforzano e celebrano le diversità umane, che costituiscono l'essenza dell'umanità. Le implicazioni pratiche di questi principi fondamentali per l'elaborazione del programma consistono in quanto segue: a. Identificazione dei Testi della Legge dei Popoli; b. Creazione di luoghi dove esercitare il giudizio dei Popoli; c. Giurisdizione dell'Azione riguardo gli interventi contro le violazioni. a. I Testi della Legge dei Popoli Per gli obiettivi del Programma, i testi della Legge Popoli costituiscono l'articolazione dei giudizi sul mondo del "potere" e forniscono la visione di possibilità alternative. Questi testi devono essere reperiti nelle molteplici forme di espressione popolare: nelle dichiarazioni, negli statuti, nei proclami, negli appelli ad agire, nei verdetti dei tribunali popolari, nei documenti programmatici, nei messaggi di solidarietà. Nell'insieme questi testi rappresentano una fonte alternativa di accuse, di aspirazioni, di impegni, di progetti alternativi e di strumenti di lotta. Il nostro Programma tenta di accordare a questi testi un valore normativo e di estendere l'oggetto della Legge dei Popoli raccogliendoli e diffondendoli. b. Luoghi preposti all'esercizio del diritto Per la politica del giudizio popolare è centrale reclamare il diritto ad emettere sentenze. Rifiutando il silenzio e l'esclusione, il nostro Programma tenta di enfatizzare la validità dei luoghi di giudizio "popolari" nell'esercizio del diritto. Vi sono molti spazi in cui si esercita la Legge dei Popoli: tribunali popolari, consultazioni popolari, assemblee, conferenze di strada, ecc. Questi sono tutti luoghi in cui si emettono giudizi. Il nostro Programma si propone di dare maggiore importanza all'utilizzo di questi luoghi da parte dei movimenti e di promuoverne e sollecitarne l'utilizzo, in quanto costituiscono la manifestazione politica del diritto di tutti i popoli del mondo alla giustizia. c. Giurisdizione dell'azione Concependo in maniera innovativa la "fonte" del diritto e i "luoghi" preposti all'esercizio dello stesso, i popoli reclamano il diritto all'azione. A tal riguardo il nostro Programma intende creare una base giuridica e giurisprudenziale per intraprendere la realizzazione e l'applicazione dei giudizi popolari. Pertanto questo aspetto della Legge dei Popoli mira a modificare gli orientamenti politici. Si potrebbe pensare che secondo questa formulazione la Legge dei Popoli si riduce ad una mera riformulazione del postulato fondamentale del diritto, che appartiene al cittadino, favorisce il cittadino e viene emesso dal cittadino. 3. Agenda Programmatica della Legge dei Popoli Sulla base dei principi e degli orientamenti sopra delineati, i punti programmatici del movimento della Legge dei Popoli sono i seguenti: · Elaborare la Legge dei Popoli; · Attivare lo scambio di esperienze storiche e culturali tra i popoli, di diverse concezioni di Legge dei Popoli, al fine anche di sviluppare una base di riferimento di testi di Legge dei Popoli; · Rendere più agevole la diffusione della conoscenza della Legge dei Popoli, la comunicazione delle varie esperienze di lotta e delle strategie per sostenere le rivendicazioni popolari ed emettere giudizi propri; · Contribuire al processo di democratizzazione del diritto e della pratica politica che si fonda sui diritti delle comunità oppresse; · Legittimare le giuste battaglie sociali contro l'ingiustizia e la violenza e conferire legittimità all'elaborazione, nella visione della gente, di società giuste e democratiche. Per raggiungere questi obiettivi il nostro Programma persegue con attenzione i compiti che seguono: 1. Ricerca e documentazione · Identificare interlocutori tra le organizzazioni di base e tra gli altri gruppi collegati o interessati al progetto di sviluppare e diffondere il movimento della Legge dei Popoli; · Identificare e analizzare varie forme ed iniziative di Legge dei Popoli (come il tribunale per i diritti del cittadino, i giudici di pace o i tribunali popolari) e le loro esperienze storiche e attuali nella lotta per essere riconosciuti ed ottenere giustizia; · Identificare e compilare una banca dati di testi di Legge dei Popoli (in cui vengono inserite per esempio: dichiarazioni popolari, statuti, verdetti, canzoni popolari e poesie). Particolare importanza rivestono le opinioni delle donne sulla Legge dei Popoli; · Invitare i promotori dei movimenti a dare il proprio contributo analitico sul tema e sulle esperienze della Legge dei Popoli e chiedere la pubblicazione e la diffusione di questa giurisprudenza emergente. Il primo passo, importante, per dar vita al nostro Programma è quello di raccogliere i vari gruppi di cittadini ed altre organizzazioni correlate già impegnate in quelle che possono essere definite iniziative e lotte per la Legge dei popoli, coalizzandole in forze politiche. Ovviamente esistono già molti gruppi di solidarietà, venuti alla ribalta durante le lotte contro la globalizzazione delle grandi società (multinazionali) e con le alleanze transnazionali alla base delle iniziative del "Social Forum". Oltre a queste varie mobilitazioni popolari, esistono gruppi le cui iniziative sono in un rapporto più diretto con i problemi della giustizia, come le iniziative dei tribunali popolari. E' importante coordinare e collegare tutte queste iniziative, creando i presupposti per un network sulla Legge dei Popoli. Il nostro Programma ambisce in parte a correlare in maniera maggiormente esplicita e visibile i movimenti di protesta contro il diritto di coloro che detengono il potere, per proporre un modo alternativo di amministrare la giustizia. Parlare la lingua della Legge dei Popoli in modo più concertato e coordinato, disporre di voci coalizzate che costruiscono un dialogo, esprimere posizioni di dissenso attraverso il linguaggio della Legge dei Popoli significa aumentare l'efficacia delle opinioni della popolazione riguardo le attuali tendenze di ordinamento mondiale ed il loro rifiuto. Altra area che richiede urgentemente attenzione è quella della necessità di compilare una fonte di riferimento con testi di Legge dei Popoli. Sebbene sia innegabile la proliferazione di mobilitazioni popolari contro le violazioni, esiste di fatto una scarsa documentazione e una modesta raccolta di queste articolazioni di giudizio. La dispersione delle fonti e la mancanza di coordinazione nella raccolta di ciò da cui si potrebbe trarre una giurisprudenza dei popoli serve solo a minimizzare l'impatto potenziale di questi testi. In tal senso, le articolazioni di giudizio sembra abbiano vita breve e ogni testo "dimenticato" rappresenta una perdita vergognosa per l'archivio delle voci dei popoli. Col nostro Programma vogliamo porre rimedio a questa pronunciata e duratura mancanza di visibilità e di risonanza fornendo una collocazione per i testi di Legge dei Popoli. La raccolta e la diffusione dei giudizi e delle azioni popolari nei vari ambiti di interesse delineati, come per esempio il controllo delle risorse alimentari o la sicurezza, aumenta la forza di articolazione politica, che altrimenti andrebbe perduta. 2. Costruire un piano di azione Delineiamo ora le strutture considerate cruciali per contribuire al movimento per la Legge dei Popoli. · Centro di documentazione: permette al Programma di funzionare da punto di riferimento e da porto di richiamo per le organizzazioni che cercano informazioni ed esperienza di iniziative della Legge dei Popoli: essi costituiscono il contenuto sostanziale dei nuovi standards normativi contro la globalizzazione dominata da grandi società (Multinazionali) e favoriscono la costruzione di mondi alternativi caratterizzati da relazioni sociali non violente. · Attività del Tribunale: incrementano il profilo e la strategia di intervento del TPP come foro internazionale dei popoli in cui giudicare casi di violazione che possono generare solidarietà sulla scena internazionale sui temi generali e sulle prospettive di larghi strati di popolazione. Contribuiscono alla creazione di un network tra i tribunali popolari di tutto il mondo. · Proposte di dialogo: forniscono una struttura allo scambio di esperienze sulle iniziative giuridiche dei popoli attraverso incontri periodici di rappresentanti dei movimenti popolari, in cui si riflette su casi specifici, su esperienze generali, su possibili scenari futuri di azione politica popolare e sulla creazione della Legge dei Popoli. · Osservatorio sulla Legge dei Popoli: utilizza il Tribunale Permanente dei Popoli per aggiornare continuamente la giurisdizione sulle iniziative popolari, diffondendo, per esempio, a livello internazionale le attività condotte da tribunali locali o regionali, impegnandosi a seguirle nel loro evolversi, tenendo sotto controllo, promovendo e richiedendo la realizzazione delle esigenze popolari di giustizia. · Pubblicazioni: fornisce uno spazio per diffondere le esperienze sulla Legge dei Popoli pubblicando analisi, fatti e costruzioni teoriche derivate dalla pratica della Legge dei Popoli. Invitiamo tutti alla realizzazione di questo Programma. Vi chiediamo commenti e linee guida e ci aspettiamo che, attraverso il dialogo e azioni concertate volte a diffondere il contenuto e i processi della Legge dei Popoli, possiamo procedere nella realizzazione di un mondo meno violento e più giusto. Contatto Jayan Nayar Coordinatore PEOPLES' LAW PROGRAMME Fondazione Internazionale Lelio Basso Via della Dogana Vecchia, 5 00186 Roma Italia Tel. 00 39 06 6865352 Fax 00 39 06 6877774 Email: peopleslaw at libero.it Per ulteriori informazioni sulla Fondazione Internazionale Lelio Basso per i Diritti dei Popoli e sull'attività del Tribunale Permanente dei Popoli si prega di visitare il sito http://www.internazionaleleliobasso.it/Peoples.html Novità Edizioni Punto Rosso Piero Pagliani Alla conquista del cuore della terra Gli Usa: dall'egemonia sul "mondo libero" al dominio sull'Eurasia Il mondo sta vivendo la fase discendente di una parabola storica caratterizzata dalla supremazia degli Stati Uniti. Le stesse dinamiche che nella prima metà del secolo scorso spingevano questa grande nazione a contrapporsi agli Imperi Centrali prima e al nazifascismo in seguito, la inducono ora a ricercare aggressivamente il dominio dell'Eurasia ripresentando in forma nuova molti degli inquietanti fenomeni che precedettero il drammatico scontro svoltosi tra il 1914 e il 1945 per la successione al declinante dominio britannico. Il libro analizza le ragioni e le modalità di questa politica per poterne discernere i pericoli e le contraddizioni e identificare di conseguenza possibili linee di resistenza al di fuori della logica dominante. E' un invito a non fermarsi alla superficie delle cose e ad abbattere i limiti in cui sono confinati i concetti di "libertà", "giustizia", "democrazia" e "umanità". Collana Libri FMA/7, pp. 292, 13,50 Euro. Per ogni copia venduta un euro andrà al "Tavolo Solidarietà con le popolazioni dell'Iraq" Bruno Bertoli No money, please! Favoletta civile per tempi difficili … "Il quadro può essere anche suggestivo", rispose con tono pacato il vecchio professore "ma se viene abolito il denaro, che cosa accade?" "Questo è proprio il fatto nuovo! Occorre introdurre un'altra unità di misura per regolare la convivenza sociale e allora ci si accorge che tutte le cose, proprio tutte, cambiano di fisionomia e di contenuti, come si diventassero altra cosa…" … "Credo di capire ciò che dici: ciascun uomo sarà fornito di uno strumento assolutamente individualizzato e pressoché invisibile, che potrà permettergli di segnare e registrare all'istante qualsiasi operazione intenda compiere…" "Certo, ma non solo. Questo strumento renderà impossibile l'accumulo e il furto della ricchezza materiale da parte di chiunque. Praticamente renderà impossibile quella violenza che nella quasi totalità dei casi ha origine e giustificazione con il denaro e il potere che ne deriva". La prima parte di questa favoletta civile per tempi difficili, pensata soprattutto per il mondo giovanile, che durante gli anni '90 in particolare appariva a tutti disgregato, disperso e confuso, è stata pubblicata in edizione non venale nell'ottobre 2000. I fatti e gli avvenimenti si succedono, a volte, imprevedibili, rapidi, drammatici. Cosi, il crollo delle Torri un anno dopo, e il diffondersi sempre più esteso di un movimento globale assai critico nei confronti della cosiddetta new economy, hanno suggerito le pagine della seconda parte, allegate con il titolo "…cinquecento anni dopo". Nel suo insieme la proposta vuole stimolare una platea più vasta a una rivisitazione necessaria della realtà, cosi che possa poi diventare più facile individuare nel buio dei nostri giorni le strade più adatte per incominciare a costruire, finalmente e per tutti!, una civiltà a dimensione umana. Collana Varia, pp. 169, 10 Euro. F. Houtart, S. Amin (a cura di) La globalizzazione delle resistenze Lo stato delle lotte 2002/2003 Il libro raccoglie i contributi di diversi autori da tutte le parti del mondo sullo stato delle lotte nei diversi continenti e alcuni saggi sui temi principali della resistenza alla globalizzazione capitalistica e sulle sue alternative. Collana Libri FMA/8, pp.416, 15 Euro. Indice 1. Lo stato dei Luoghi - Lo stato delle lotte 1. L'Asia dell'Est. 2. La Cina. 3. Il Sudest asiatico. 4. L'india. 5. Il Mondo Arabo e il Medio Oriente. 6. L'Africa Subsahariana. 7. L'America Latina. 8. L'America del Nord. 9. L'Europa dell'Est. 10. L'Europa Occidentale 2. Le poste in gioco globali delle lotte contemporanee 1. Il petrolio chiave del dominio economico. 2. L'acqua, sfida globale dell'avvenire, tra privatizzazione e bene comune dell'umanità. 3. Il debito estero, meccanismo di estrazione delle ricchezze. 4. La lotta contro la povertà, utilità politica di un argomento nel nuovo ordine mondiale. 5. I movimenti delle donne per un'altra globalizzazione. 6. La militarizzazione del mondo e le nuove condizioni della pace 3. L'ampiezza delle sfide, riflessioni sulle origini e i percorsi delle resistenze e delle lotte 1. La dimensione economica. 2. La dimensione sociale. 3. La dimensione culturale. 4. La dimensione politica 4. La ricerca delle alternative 1. Il paradigma dello sviluppo. 2. Progetti e livelli delle alternativie Atilio Boron Impero & Imperialismo Dal segretario della CLACSO (Consiglio Latinoamericano di Scienze Sociali) argentina, un critica radicale del libro di Negri e Hardt, Impero. Collana Varia, pp. 160, 10 Euro. Quaderni di Alternatives Sud Il potere delle transnazionali Il punto di vista del Sud Dall'Argentina, al Congo, all'India, il ruolo delle transnazionali nel dominio planetario della globalizzazione. Pp. 220, 13 Euro. Uscite Imminenti François Houtart La tirannia del mercato e le alternative ------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324 e 02-875045 (anche fax) http://www.puntorosso.it
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