rossonotizienet n. 37 - 26 giugno 2003



ROSSONotizieNet
numero 37 - 25 giugno 2003


periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso





Sommario

Iniziative a Milano
Milano: Festa di liberazione: "A due anni da Genova", presentazione del
libro di Vittorio Agnoletto (1 luglio 2003)
Milano: spettacolo teatrale "Tagheire" (26 giugno e 3 luglio)
Milano: dibattito su Droga e Globalizzazione all'IBRIT (istituto
Brasil-Italia) (1 luglio 2003)

Libera Università Popolare
- Corso di salsa e merengue alla Festa di liberazione di Milano

Altre Iniziative
Roma: Incontro sulla Legge dei popoli della Fondazione Basso (30 giugno 2003)
Aulla: presentazione del libro di Vittorio Agnoletto (3 luglio 2003)

Materiali:
- Dopo il referendum di Paolo Cagna Ninchi
- Peoples' Law Programme - Presentazione

- Novità Edizioni Punto Rosso







FESTA DI LIBERAZIONE MILANO 2003



A DUE ANNI DA GENOVA

LE RAGIONI DEL MOVIMENTO

CONTRO IL NEOLIBERISMO E CONTRO LA GUERRA



In occasione della presentazione del libro di Vittorio Agnoletto, Prima
persone. Le nostre ragioni contro questa globalizzazione, Laterza editori,
Roma-Bari 2003.



MILANO - MARTEDI' 1 LUGLIO 2003 ORE 21

FESTA DI LIBERAZIONE - AREA LAMPUGNANO

(MM1 LAMPUGNANO)



partecipano

VITTORIO AGNOLETTO (Cons. Int. Fsm)

RICCARDO PETRELLA (Univ. di Lovanio, Contratto Mondiale Acqua)

PATRIZIA SENTINELLI (segreteria naz. Prc)

introduce GIORGIO RIOLO (pres. Associazione Culturale Punto Rosso-Fma)

coordina AUGUSTO ROCCHI (segr. Fed. Mil. Prc)






Spettacolo Teatrale

TAGHEIRE
di Salvino Raco

"Provenienti da Paesi lontani quaranta esseri forti parlano di amore e
giustizia"

Triennale di Milano
Palazzo dell'Arte
Via Alemagna 6

il 26 giugno e il 3 luglio alle ore 21


Instituto Brasil-Itália
Via Borgogna, 3, Milano

Tel.:02 76011320/02 76392273

Fax.: 02 76011296

e-mail: info at ibrit.it
http://www.ibrit.it



Martedì 01 Luglio - ore 18,00 all'IBRIT - Via Borgogna, 3, Milano

PONTOS DE VISTA : "Droghe illecite e Globalizzazione"


Relazione del magistrato Maria Lúcia Karam, membro dell'Istituto Brasiliano
di Scienze Criminali e dell'Ass. Magistrati per la Democrazia. Interventi
di Vittorio Agnoletto, presidente LILACEDIUS e José Luiz Del Roio, Forum
Mondiale delle Alternative.

Ingresso libero

IBRIT Via Borgogna 3 - 20122 Milano - Tel 02 76011320 - http://www.ibrit.it
- e-mail info at ibrit.it




LUP - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE



CORSO DI SALSA E MERENGUE ALLA FESTA DI LIBERAZIONE

Nell'ambito della Festa di Liberazione di Milano (MM1 Lampugnano) è
riservato a Punto Rosso uno spazio per un corso di ballo su musiche
caraibiche e latino americane.

Ci si ritrova al "sambodromo" dalle ore 20,30 alle 21,30 nei giorni seguenti:

25/6 mercoledi - 27/6 venerdi

30/6 lunedi - 2/7 mercoledi - 4/7 venerdi

7/7 lunedi - 9/7 mercoledi - 11/7 venerdi

Il corso è per principianti ed è centrato soprattutto su salsa e merengue.

A richiesta bachata e balli di gruppo, nonche' alcuni elementi di samba e

forro'. Dopo le 21,30 ballo libero.

Per ulteriori informazioni chiamare Bruno 339/22.37.866




INIZIATIVE LOCALI




Pensando l'Impossibile: Peoples' Law?

Incontro su: nuovo ordine globale e il possibile futuro dei movimenti
sociali e di resistenza





30 Giugno 2003 ore 17:30



Peoples' Law Programme

Fondazione Internazionale Lelio Basso

Via della Dogana Vecchia 5 - Roma





Il Peoples' Law Programme della Fondazione Internazionale Lelio Basso è
lieto di invitare giovani attivisti e studenti all'incontro "Thinking the
Impossible: Peoples' Law?" i cui intenti sono di offrire un'arena di
discussione sul possibile futuro dei Movimenti Sociali e di Resistenza e di
riflessione sull'attuale ordine globale.



Spesso sentiamo l'istanza che c'è bisogno di nuove idee nello sviluppo
delle visioni e delle strategie dei movimenti. Questo, in particolar modo,
nell'attuale contesto di un ordine mondiale di violenza dove i disegni
imperialistici della Pax-Americana sembrano aver relegato la giustizia
sociale ai margini del contesto internazionale. Il Diritto Internazionale,
la Cooperazione Internazionale, il multilateralismo all'interno delle
istituzioni di governo, la visione dei Diritti Umani, tutti questi temi
sono ora arrogantemente calpestati dai desideri di Potere. Come possiamo
reagire?



Il tema dell'incontro è il concetto di "Peoples' Law"; una teorizzazione di
una sovranità rivendicata, una dichiarazione di decolonizzazione, un
reclamare l'idea di "Legge" dalle mani del Potere.



L'incontro si propone di suscitare un nuovo modo di pensare, e per questo
motivo è rivolto ad un pubblico giovane, sensibile a tematiche legate al
sociale in senso locale e globale, predisposto a sprigionare la forza
dell'immaginazione che a volte è vincolata dagli usuali spazi di
discussione.



I nostri Movimenti sono quello che noi vogliamo che siano. I nostri
Movimenti sono quello che noi immaginiamo che siano. Crediamo veramente che
un altro Mondo sia Possibile? Questa è la sfida per il nostro futuro.



L'incontro si svolgerà in inglese e in italiano. Si prega di confermare la
partecipazione entro il 20 Giugno.





Info e prenotazioni:

Walter Musco

tel. 06.6865352

peopleslaw at libero.it








GIOVEDI 3 LUGLIO 2003 ORE 17,30 SALA DEL COMUNE AULLA (MS) - PIAZZA GRAMSCI

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PRIMA PERSONE"

LA NOSTRE RAGIONI CONTRO QUESTA GLOBALIZZAZIONE

DI VTTORIO AGNOLETTO

NE DISCUTONO CON L'AUTORE GLORIA BUFFO (PARLAMENTARE DS), ALFONSO GIANNI
(PARLAMENTARE PRC)

ORGANIZZA ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE
COMUNISTA COMITATO ZONA LUNIGIANA




 Materiali




Cari amici.

non è stato raggiunto il quorum per rendere valido il referendum per
estendere l'articolo 18 alle imprese sotto i 15 dipendenti. Un risultato
reso più negativo dalla bassissima percentuale di partecipazione al voto
(25,6%)  e che non si può attribuire solo alla data catastrofica (scuole
chiuse, caldo torrido - l'ultimo referendum si votò il 21 maggio),
all'oscuramento televisivo (il più massiccio dell'era televisiva), allo
schieramento astensionista (pari a oltre il 90% dello schieramento
politico).

Questo ha pesato molto ma credo che abbia anche pesato il fatto che il
referendum che doveva essere al centro di un'iniziativa sociale è rimasto
dei partiti e la discussione a cui i cittadini potevano partecipare
(attraverso giornali e tv) riguardava esclusivamente problemi di rapporti
tra maggioranza e opposizione e tra un pezzo e l'altro dell'opposizione e
non il merito della questione posta dal referendum. In questo modo non si è
creato un movimento che ne facesse, com'era, una battaglia di giustizia e
di uguaglianza, quindi una battaglia di civiltà e insieme un'occasione per
fermare la precarizzazione del lavoro e impedire l'attacco all'articolo 18
per chi ce l'ha ancora.

Ma grandi forze sociali, partiti, associazioni, personalità della cultura
del mondo giuridico ed economico hanno creduto che fosse una occasione da
non perdere e  dato il loro contributo con il risultato che 10.800.000
cittadini hanno votato SI all'estensione dei diritti nel lavoro (l'86,7%
del totale dei votanti).

Questo dato è molto importante perché indica prima di tutto che il
raggiungimento del quorum avrebbe significato una vittoria certa - come era
nel nostro convincimento - e che più di un terzo della popolazione che
normalmente va a votare - poco meno dei votanti del centro-sinistra - è a
favore dei diritti del lavoro e di una società più giusta.

Occorre tenere fermo questo dato per chi, ora che il referendum è stato
rimosso dalla via delle "riforme" del centro-destra, dovrebbe percorrere la
via legislativa all'estensione dei diritti.

Ma soprattutto occorre tenere fermo questo dato per chi ha sostenuto la
battaglia dei diritti, per chi crede che in questa situazione anche lo
strumento del referendum fosse un'occasione per invertire la tendenza a
fare della precarietà la condizione normale del lavoro.

A questi cittadini, al significato del loro voto, della loro partecipazione
si dovrà pensare quando continuerà in Parlamento l'iter delle deleghe sul
lavoro.

Raccogliendo un po' il senso delle cose dette in questi giorni, credo che
possiamo dire che per loro noi non siamo pentiti di aver promosso il
referendum e per loro - e non solo - dobbiamo continuare la battaglia per i
diritti, insieme con tutti coloro che si sono impegnati per il SI e che
ringraziamo per l'impegno profuso e a quali sembra opportuno proporre di
fare una riflessione comune a partire da quello che insieme abbiamo
costruito per valutare le prospettive di una battaglia che non si è certo
conclusa il 16 giugno.

Per questo il comitato promotore, per la sua caratteristica di essere
plurale ma non somma di organizzazioni, potrebbe ragionare su una proposta
possibile per continuare l'iniziativa sui diritti, per esempio trasformare
i comitati per il SI, in comitati per i diritti, agendo su un campo
d'azione ben definito.

Un caro saluto.



Paolo Cagna Ninchi

c.so di P.ta Ticinese 48

20123 Milano

Tel-fax +39.02.58101910 - Cell. +39.339.1170311








L'Associazione Culturale Punto Rosso - Forum Mondiale delle Alternative ha
aderito alla proposta che segue e lavorerà in collaborazione con altri
soggetti per realizzarla.



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PEOPLES' LAW PROGRAMME - PRESENTAZIONE



Jayan Nayar

Coordinatore Peoples' Law Programme

Fondazione Internazionale Lelio Basso



Gennaio 2003





Il Peoples' Law Programme (PLP) è una recente iniziativa della Fondazione
Internazionale Lelio Basso e del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP).
Siamo alla ricerca di collaborazione e dialogo poiché intendiamo dare
inizio ad un movimento di opinione collettivo di mobilitazione.



Nelle pagine che seguono descriveremo brevemente gli scopi e l'oggetto del
Peoples' Law Programme e illustreremo le strategie operative alla base
delle azioni da noi proposte.





1.      Introduzione: Peoples' Law - Legge dei Popoli



Nell'attuale contesto storico assistiamo chiaramente al predominio del
potere sulle responsabilità democratiche, dell'impunità sulla giustizia,
della violenza sulla pace, dei "potenti" sui popoli. In nome della
"sicurezza" ogni atto di violenza viene ritenuto legittimo. La "guerra
contro il terrorismo" viene annunciata con clamore, ma il terrore
dell'insicurezza quotidiana per la maggior parte della popolazione umana è
già da tempo una presenza costante. Esistono mondi diversi. Uno disumano,
arrogante, brutale, disonesto e sostanzialmente debole. L'altro di
sofferenze, normale, vario ed intrinsecamente forte. Queste due realtà si
scontrano e la storia ci insegna che coloro che subiscono l'uso della forza
inevitabilmente giudicano i propri aggressori.



Partendo dall'esperienza storica del Tribunale Permanente dei Popoli e da
quella della Fondazione Internazionale Lelio Basso il Peoples' Law
Programme è l'estensione dell'idea che la gente ha il diritto di condannare
l'oppressione. Nella prospettiva della Legge dei Popoli è fondamentale
respingere l'ipotesi della fatalità della sventura, che maschera invece la
volontà di sfruttamento da parte di chi detiene il potere, e per questo va
denunciata come violazione. La globalizzazione della sofferenza umana,
risultante dai caratteri strutturali del sistema politico, economico e
giuridico dominante, sia a livello nazionale che internazionale, non va
ritenuta la conseguenza della cattiva sorte: deve, al contrario, essere
condannata come l'esito di violazioni.



La necessità di riappropriarsi dell'amministrazione della giustizia è oggi
ancora più importante, come si nota dal moltiplicarsi dei tribunali
popolari in tutto il mondo, dal riunirsi di larghi strati di popolazione in
numerosi peoples forums e dall'aumento del numero di cittadini che
rifiutano le politiche brutali del potere dominante.



Ma l'idea di Legge dei Popoli è più di una protesta, è l'idea che riconosce
il principio fondamentale che la giustizia debba trovare il proprio
fondamento razionale nei giudizi e nelle opinioni delle persone. Ed ancora
la Legge dei Popoli è una rielaborazione dell'idea del diritto e lo
riconduce al cittadino. E' il tentativo di riaffermare l'autorità di
giudizio e di azione che costituiscono l'idea essenziale di democrazia e di
sovranità popolare contro l'usurpazione della legge da parte del potere
dominante (politico, economico e militare).



Nessuna di queste azioni sarà facile. Non possiamo prevedere quanto tempo
sarà necessario alle forze democratiche che si battono per la giustizia
attraverso i movimenti popolari per liberare il mondo dai vincoli del
potere.





2.      Principi Fondamentali della visione della Legge dei Popoli



Il Peoples' Law Programme rappresenta il tentativo di fornire argomenti
sostanziali e la possibilità pratica di trasformare i movimenti di protesta
che si oppongono al potere dominante in un movimento alternativo di
opinione e di azione. Si vuole costruire un riferimento per le attività e
le opinioni dei popoli, una possibilità di intervento efficace per portare
avanti il processo di umanizzazione degli ordinamenti mondiali. E'
importante rilevare che il Programma trae il proprio peso politico dalle
attuali mobilitazioni popolari contro le appropriazioni militari e
corporative dello Stato, che si presentano come mezzi legittimi di
trasformazione politica. Il linguaggio della Legge dei Popoli intende
riportare alla base l'azione politica legale, ricostituendo i membri che la
promuovono.



Il Programma inizia col fissare i principi operativi che stabiliscono il
diritto delle persone alla legge, e che quindi sfidano l'egemonia della
monopolizzazione del mondo e dell'espressione della Legge.



·        Giudizio:  diritto e potere dei popoli di emettere giudizi sui
casi ad essi inflitti e di chiamare col loro nome le violazioni altrimenti
definite dai detentori del potere normalità.



·        Attribuzione:  diritto e  potere dei popoli di essere autori del
proprio diritto, di crearlo, e di definire strutture e natura delle
relazioni sociali che contribuiscono alla sicurezza della vita ed al
benessere generale.



·        Controllo: diritto e potere dei popoli di controllare (quindi non
solo di partecipare a) i processi decisionali e di pronunciare sentenze
sulle questioni che danneggiano le condizioni di vita quotidiane.



·        Azione: diritto e  potere dei popoli di realizzare la propria
concezione alternativa delle relazioni sociali con modalità che rafforzano
e celebrano le diversità umane, che costituiscono l'essenza dell'umanità.



Le implicazioni pratiche di questi principi fondamentali per l'elaborazione
del programma consistono in quanto segue:



a.       Identificazione dei Testi della Legge dei Popoli;

b.   Creazione di luoghi dove esercitare il giudizio dei Popoli;

c.       Giurisdizione dell'Azione riguardo gli interventi contro le
violazioni.



a.      I Testi della Legge dei Popoli



Per gli obiettivi del Programma, i testi della Legge Popoli costituiscono
l'articolazione dei giudizi sul mondo del "potere" e forniscono la visione
di possibilità alternative. Questi testi devono essere reperiti nelle
molteplici forme di espressione popolare: nelle dichiarazioni, negli
statuti, nei proclami, negli appelli ad agire, nei verdetti dei tribunali
popolari, nei documenti programmatici, nei messaggi di solidarietà.
Nell'insieme questi testi rappresentano una fonte alternativa di accuse, di
aspirazioni, di impegni, di progetti alternativi e di strumenti di lotta.
Il nostro Programma tenta di accordare a questi testi un valore normativo e
di estendere l'oggetto della Legge dei Popoli raccogliendoli e
diffondendoli.



b.      Luoghi preposti all'esercizio del diritto



Per la politica del giudizio popolare è centrale reclamare il diritto ad
emettere sentenze. Rifiutando il silenzio e l'esclusione, il nostro
Programma tenta di enfatizzare la validità dei luoghi di giudizio
"popolari" nell'esercizio del diritto.

Vi sono molti spazi in cui si esercita la Legge dei Popoli: tribunali
popolari,  consultazioni popolari,  assemblee, conferenze di strada, ecc.
Questi sono tutti luoghi in cui si emettono giudizi.

Il nostro Programma si propone di dare maggiore importanza all'utilizzo di
questi luoghi da parte dei movimenti e di promuoverne e sollecitarne
l'utilizzo, in quanto costituiscono la manifestazione politica del diritto
di tutti i popoli del mondo alla giustizia.



c.       Giurisdizione dell'azione



Concependo in maniera innovativa la "fonte" del diritto e i "luoghi"
preposti all'esercizio dello stesso, i popoli reclamano il diritto
all'azione. A tal riguardo il nostro Programma intende creare una base
giuridica e giurisprudenziale per intraprendere la realizzazione e
l'applicazione dei giudizi popolari. Pertanto questo aspetto della Legge
dei Popoli mira a modificare gli orientamenti politici.

Si potrebbe pensare che secondo questa formulazione la Legge dei Popoli si
riduce ad una mera riformulazione del postulato fondamentale del diritto,
che appartiene al cittadino, favorisce il cittadino e viene emesso dal
cittadino.





3. Agenda Programmatica della Legge dei Popoli



Sulla base dei principi e degli orientamenti sopra delineati, i punti
programmatici  del movimento della Legge dei Popoli sono i seguenti:



·        Elaborare la Legge dei Popoli;



·        Attivare lo scambio di esperienze storiche e culturali tra i
popoli, di diverse concezioni di Legge dei Popoli, al fine anche di
sviluppare una base di riferimento di testi di Legge dei Popoli;



·        Rendere più agevole la diffusione della conoscenza della Legge dei
Popoli, la comunicazione delle varie esperienze di lotta e delle strategie
per sostenere le rivendicazioni popolari ed emettere giudizi propri;



·        Contribuire al processo di democratizzazione del diritto e della
pratica politica che si fonda sui diritti delle comunità oppresse;



·        Legittimare le giuste battaglie sociali contro l'ingiustizia e la
violenza e conferire legittimità all'elaborazione, nella visione della
gente, di società giuste e democratiche.





Per raggiungere questi obiettivi il nostro Programma persegue con
attenzione i compiti che seguono:





1.      Ricerca e documentazione



·        Identificare interlocutori tra le organizzazioni di base e tra gli
altri gruppi collegati o interessati al progetto di sviluppare e diffondere
il movimento della Legge dei Popoli;



·        Identificare e analizzare varie forme ed iniziative di Legge dei
Popoli (come il tribunale per i diritti del cittadino, i giudici di pace o
i tribunali popolari) e le loro esperienze storiche e attuali nella lotta
per essere riconosciuti ed ottenere giustizia;



·        Identificare e compilare una banca dati di testi di Legge dei
Popoli (in cui vengono inserite per esempio: dichiarazioni popolari,
statuti, verdetti, canzoni popolari e poesie). Particolare importanza
rivestono le opinioni delle donne sulla Legge dei Popoli;



·        Invitare i promotori dei movimenti a dare il proprio contributo
analitico sul tema e sulle esperienze della Legge dei Popoli e chiedere la
pubblicazione e la diffusione di questa giurisprudenza emergente.



Il primo passo, importante, per dar vita al nostro Programma è quello di
raccogliere i vari gruppi di cittadini ed altre organizzazioni correlate
già impegnate in quelle che possono essere definite iniziative e lotte per
la Legge dei popoli, coalizzandole in forze politiche. Ovviamente esistono
già molti gruppi di solidarietà, venuti alla ribalta durante le lotte
contro la globalizzazione delle grandi società (multinazionali) e con le
alleanze transnazionali alla base delle iniziative del "Social Forum".
Oltre a queste varie mobilitazioni popolari, esistono gruppi le cui
iniziative sono in un rapporto più diretto con i problemi della giustizia,
come le iniziative dei tribunali popolari. E' importante coordinare  e
collegare tutte queste iniziative, creando i presupposti per un network
sulla Legge dei Popoli.



Il nostro Programma ambisce in parte a correlare in maniera maggiormente
esplicita e visibile i movimenti di protesta contro il diritto di coloro
che detengono il potere, per proporre un modo alternativo di amministrare
la giustizia. Parlare la lingua della Legge dei Popoli in modo più
concertato e coordinato, disporre di voci coalizzate che costruiscono un
dialogo, esprimere posizioni di dissenso attraverso il linguaggio della
Legge dei Popoli significa aumentare l'efficacia delle opinioni della
popolazione riguardo le attuali tendenze di ordinamento mondiale ed il loro
rifiuto.



Altra area che richiede urgentemente attenzione è quella della necessità di
compilare una fonte di riferimento con testi di Legge dei Popoli. Sebbene
sia innegabile la proliferazione di mobilitazioni popolari contro le
violazioni, esiste di fatto una scarsa documentazione e una modesta
raccolta di queste articolazioni di giudizio. La dispersione delle fonti e
la mancanza di coordinazione nella raccolta di ciò da cui si potrebbe
trarre una giurisprudenza dei popoli serve solo a minimizzare l'impatto
potenziale di questi testi. In tal senso, le articolazioni di giudizio
sembra abbiano vita breve e ogni testo "dimenticato" rappresenta una
perdita vergognosa per l'archivio delle voci dei popoli.

Col nostro Programma vogliamo porre rimedio a questa pronunciata e duratura
mancanza di visibilità e di risonanza fornendo una collocazione per i testi
di Legge dei Popoli. La raccolta e la diffusione dei giudizi e delle azioni
popolari nei vari ambiti di interesse delineati, come per esempio il
controllo delle risorse alimentari o la sicurezza, aumenta la forza di
articolazione politica, che altrimenti andrebbe perduta.





2.      Costruire un piano di azione



Delineiamo ora le strutture considerate cruciali per contribuire al
movimento per la Legge dei Popoli.



·        Centro di documentazione:  permette al Programma di funzionare da
punto di riferimento e da porto di richiamo per le organizzazioni che
cercano informazioni ed esperienza di iniziative della Legge dei Popoli:
essi costituiscono il contenuto sostanziale dei nuovi standards normativi
contro la globalizzazione dominata da grandi società (Multinazionali) e
favoriscono la costruzione di mondi alternativi caratterizzati da relazioni
sociali non violente.



·        Attività del Tribunale: incrementano il profilo e la strategia di
intervento del TPP come foro internazionale dei popoli in cui giudicare
casi di violazione che possono generare solidarietà sulla scena
internazionale sui temi generali e sulle prospettive di larghi strati di
popolazione. Contribuiscono alla creazione di un network tra i tribunali
popolari di tutto il mondo.



·        Proposte di dialogo: forniscono una struttura allo scambio di
esperienze sulle iniziative giuridiche dei popoli attraverso incontri
periodici di rappresentanti dei movimenti popolari, in cui si riflette su
casi specifici, su esperienze generali, su possibili scenari futuri di
azione politica popolare e sulla creazione della Legge dei Popoli.



·        Osservatorio sulla Legge dei Popoli: utilizza il Tribunale
Permanente dei Popoli per aggiornare continuamente la giurisdizione sulle
iniziative popolari, diffondendo, per esempio, a livello internazionale le
attività condotte da tribunali locali o regionali, impegnandosi a seguirle
nel loro evolversi, tenendo sotto controllo, promovendo e richiedendo la
realizzazione delle esigenze popolari di giustizia.



·        Pubblicazioni: fornisce uno spazio per diffondere le esperienze
sulla Legge dei Popoli pubblicando analisi, fatti e costruzioni teoriche
derivate dalla pratica della Legge dei Popoli.





Invitiamo tutti alla realizzazione di questo Programma. Vi chiediamo
commenti e linee guida e ci aspettiamo che, attraverso il dialogo e azioni
concertate volte a diffondere il contenuto e i processi della Legge dei
Popoli, possiamo procedere nella realizzazione di un mondo meno violento e
più giusto.






Contatto

Jayan Nayar

Coordinatore



PEOPLES' LAW PROGRAMME

Fondazione Internazionale Lelio Basso

Via della Dogana Vecchia, 5

00186 Roma

Italia



Tel. 00 39 06 6865352

Fax 00 39 06 6877774

Email: peopleslaw at libero.it



Per ulteriori informazioni sulla Fondazione Internazionale Lelio Basso per
i Diritti dei Popoli e sull'attività del Tribunale Permanente dei Popoli si
prega di visitare il sito
http://www.internazionaleleliobasso.it/Peoples.html








Novità Edizioni Punto Rosso



Piero Pagliani

Alla conquista del cuore della terra
Gli Usa: dall'egemonia sul "mondo libero" al dominio sull'Eurasia

Il mondo sta vivendo la fase discendente di una parabola storica
caratterizzata dalla supremazia degli Stati Uniti. Le stesse dinamiche che
nella prima metà del secolo scorso spingevano questa grande nazione a
contrapporsi agli Imperi Centrali prima e al nazifascismo in seguito, la
inducono ora a ricercare aggressivamente il dominio dell'Eurasia
ripresentando in forma nuova molti degli inquietanti fenomeni che
precedettero il drammatico scontro svoltosi tra il 1914 e il 1945 per la
successione al declinante dominio britannico. Il libro analizza le ragioni
e le modalità di questa politica per poterne discernere i pericoli e le
contraddizioni e identificare di conseguenza possibili linee di resistenza
al di fuori della logica dominante.
E' un invito a non fermarsi alla superficie delle cose e ad abbattere i
limiti in cui sono confinati i concetti di "libertà", "giustizia",
"democrazia" e "umanità".
Collana Libri FMA/7, pp. 292, 13,50 Euro.

Per ogni copia venduta un euro andrà al "Tavolo Solidarietà con le
popolazioni dell'Iraq"





Bruno Bertoli

No money, please!

Favoletta civile per tempi difficili

… "Il quadro può essere anche suggestivo", rispose con tono pacato il
vecchio professore "ma se viene abolito il denaro, che cosa accade?"

 "Questo è proprio il fatto nuovo!

Occorre introdurre un'altra unità di misura per regolare la convivenza
sociale e allora ci si accorge che tutte le cose, proprio tutte, cambiano
di fisionomia e di contenuti, come si diventassero altra cosa…"

… "Credo di capire ciò che dici: ciascun uomo sarà fornito di uno strumento
assolutamente individualizzato e pressoché invisibile, che potrà
permettergli di segnare e registrare all'istante qualsiasi operazione
intenda compiere…"

"Certo, ma non solo. Questo strumento renderà impossibile l'accumulo e il
furto della ricchezza materiale da parte di chiunque. Praticamente renderà
impossibile quella violenza che nella quasi totalità dei casi ha origine e
giustificazione con il denaro e il potere che ne deriva".

La prima parte di questa favoletta civile per tempi difficili, pensata
soprattutto per il mondo giovanile, che durante gli anni '90 in particolare
appariva a tutti disgregato, disperso e confuso, è stata pubblicata in
edizione non venale nell'ottobre 2000.

   I fatti e gli avvenimenti si succedono, a volte, imprevedibili, rapidi,
drammatici.

   Cosi, il crollo delle Torri un anno dopo, e il diffondersi sempre più
esteso di un movimento globale assai critico nei confronti della cosiddetta
new economy, hanno suggerito le pagine della seconda parte, allegate con il
titolo "…cinquecento anni dopo".

Nel suo insieme la proposta vuole stimolare una platea più vasta a una
rivisitazione necessaria della realtà, cosi che possa poi diventare più
facile individuare nel buio dei nostri giorni le strade più adatte per
incominciare a costruire, finalmente e per tutti!, una civiltà a dimensione
umana.

Collana Varia, pp. 169, 10 Euro.





F. Houtart, S. Amin (a cura di)
La globalizzazione delle resistenze
Lo stato delle lotte 2002/2003
Il libro raccoglie i contributi di diversi autori da tutte le parti del
mondo sullo stato delle lotte nei diversi continenti e alcuni saggi sui
temi principali della resistenza alla globalizzazione capitalistica e sulle
sue alternative.

Collana Libri FMA/8, pp.416, 15 Euro.
Indice

1. Lo stato dei Luoghi - Lo stato delle lotte
1. L'Asia dell'Est. 2. La Cina. 3. Il Sudest asiatico. 4. L'india. 5. Il
Mondo Arabo e il Medio Oriente. 6. L'Africa Subsahariana. 7. L'America
Latina. 8. L'America del Nord. 9. L'Europa dell'Est. 10. L'Europa
Occidentale

2. Le poste in gioco globali delle lotte contemporanee
1. Il petrolio chiave del dominio economico. 2. L'acqua, sfida globale
dell'avvenire, tra privatizzazione e bene comune dell'umanità. 3. Il debito
estero, meccanismo di estrazione delle ricchezze. 4. La lotta contro la
povertà, utilità politica di un argomento nel nuovo ordine mondiale. 5. I
movimenti delle donne per un'altra globalizzazione. 6. La militarizzazione
del mondo e le nuove condizioni della pace

3. L'ampiezza delle sfide, riflessioni sulle origini e i percorsi delle
resistenze e delle lotte
1. La dimensione economica. 2. La dimensione sociale. 3. La dimensione
culturale. 4. La dimensione politica

4. La ricerca delle alternative
1. Il paradigma dello sviluppo. 2. Progetti e livelli delle alternativie



Atilio Boron
Impero & Imperialismo
Dal segretario della CLACSO (Consiglio Latinoamericano di Scienze
Sociali) argentina, un critica radicale del libro di Negri e Hardt, Impero.

Collana Varia, pp. 160, 10 Euro.





Quaderni di Alternatives Sud
Il potere delle transnazionali
Il punto di vista del Sud
Dall'Argentina, al Congo, all'India, il ruolo delle transnazionali nel
dominio planetario della globalizzazione.

Pp. 220, 13 Euro.



Uscite Imminenti



François Houtart
La tirannia del mercato e le alternative






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ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it
FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it
LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it
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