1) per gli immigrati: il 27 giugno NO alla Bossi-Fini davanti alle Prefetture italiane



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In solidarietà con gli immigrati:
davanti alle prefetture il 27 giugno
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La commissione Giustizia e Pace degli Istituti Missionari Comboniani in continuità con l’azione non violenta compiuta dai confratelli incatenati davanti alla questura di Caserta e in solidarietà con tutti i cittadini immigrati vittime di soprusi e non accoglienza, sollecita un momento ecclesiale di preghiera davanti alle Prefetture italiane.

Si invitano le comunità religiose e i gruppi ecclesiali a presentarsi il 27 giugno davanti alla prefettura della propria città con una croce, una catena e un cartellone riportante la seguente frase: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”. (Don Lorenzo Milani)

Vuole essere un momento di preghiera silenziosa per richiamare l’attenzione di tutta la società sulla deplorevole situazione che molti immigrati vivono. Questa disumanità non può lasciarci indifferenti.

“Celebrare il Sacro Cuore afferma p.Mosè Mora segretario della commissione significa anche assumere con la compassione di Dio la situazione delle persone trafitte e inchiodate. Oggi, in Italia, la piaga della non accoglienza che si trasforma in atteggiamenti di rifiuto e in nuove strategie di sicurezza che richiamano a rastrellamenti di pulizia etnica, in coscienza non può essere accettata e tantomeno sostenuta. O la legge è al servizio dell’uomo, o non è legge”.

Commissione Giustizia e Pace degli Istituti Missionari Comboniani
p.Mosè Mora



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40.000 cartoline da spedire al Ministro dell’Interno sono disponibili.
Contengono il seguente testo:

Al Signor Ministro dell'Interno
GIUSEPPE PISANU
Ministero degli Interni
Piazza Viminale
00184 Roma

Appoggio l'iniziativa dei Missionari Comboniani di Castel Volturno a Caserta per il rispetto della dignità e dei diritti degli immigrati.

firma ___________________________________


Per richiederle:

Missionari Comboniani di Castelvolturno
via Matilde Serao 8
81030 Castel Volturno (Caserta)
tel./fax0823.851390
combonianicastelvolturno at hotmail.com
Padre Giorgio cell.338.8562963
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Il 27 giugno, manifestazione di preghiera davanti alle Prefetture
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Sono state distribuite circa 40.000 cartoline in appoggio all’iniziativa dei Missionari Comboniani di Castel Volturno, per preparare i momenti di preghiera davanti alle Prefetture. Un comunicato della commissione Giustizia e Pace dei Comboniani ha invitato associazioni e gruppi a organizzare e partecipare a questo momento di preghiera. E’ la festa del Sacro Cuore di Gesù, non semplicemente una festa di devozione ma di piena partecipazione all’umanità sofferente che incontriamo sul nostro cammino nella presenza degli immigrati e in particolare degli Africani, più discriminati e oppressi. Il Cuore di Gesù simbolo dell’amore è solidale con il popolo dei diseredati di una patria, di una casa, di un lavoro, del diritto a sopravivere.

Missionari Comboniani di Castelvolturno
via Matilde Serao 8
81030 Castel Volturno (Caserta)
tel./fax0823.851390
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Padre Giorgio cell.338.8562963

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NO ALLA GUERRA! NO AL RAZZISMO!
NO ALLA LEGGE BOSSI-FINI! NO ALLA REPRESSIONE!
SI AI DIRITTI!
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Nello scenario attuale di guerra globale permanente assistiamo inevitabilmente ad un fenomeno di migrazione globale e permanente. La guerra in Iraq non ci deve far dimenticare che soltanto in Africa sono decine e decine le guerre in corso, alcuni sono grossi conflitti altri più o meno piccoli conflitti intertribali che comunque provocano migliaia e migliaia di morti! E’ per questo che profughi, rifugiati politici e migranti scappano dalla povertà e dalle guerre dei paesi del sud del mondo cercando un futuro migliore nei paesi ricchi del Nord del Mondo fra cui l’Italia. Ma in Italia trovano la Legge Bossi-Fini con la sua caratterizzazione fortemente repressiva e lesiva dei diritti umani fondamentali. E proprio sul nostro territorio in particolare a Castel Volturno stiamo assistendo ad un’operazione di rastrellamento di immigrati spesso colpevoli unicamente di non avere il permesso di soggiorno! Ed in segno di protesta a quest’ultimo atto repressivo i Missionari Comboniani di Castel Volturno si sono incatenati in Piazza Vanvitelli nei pressi della Questura e della Prefettura!

SABATO 21 GIUGNO
CASERTA STAZ. FF.SS. ORE 10.00
MANIFESTAZIONE CORTEO

1)Per dire Stop ai rastrellamenti ed alla repressione nei confronti dei nostri fratelli migranti, rifugiati e profughi;

2)Per chiedere al Governo ed alla Prefettura che entro la fine di giugno parta la commissione locale per i rifugiati;

3) Perché vengano sbloccate le pratiche di coloro che hanno denunciato (attraverso l’avvio di una vertenza di lavoro) i datori di lavoro che si rifiutavano di regolarizzare i rapporti lavorativi;

4) Perché si provveda ad un’accelerazione nella consegna dei permessi di soggiorno della sanatoria;

5) Perché le istituzioni nazionali e locali prendano in esame la proposta di modifica di legge Bossi-Fini elaborata dal Movimento dei Migranti di Caserta con particolare riferimento alla possibilità di una nuova sanatoria specialmente per i lavoratori autonomi.

Missionari Comboniani di Castelvolturno
via Matilde Serao 8
81030 Castel Volturno (Caserta)
tel./fax0823.851390
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Padre Giorgio cell.338.8562963

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AZIONE ECCLESIALE NON VIOLENTA
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Mercoledì 4 giugno alle 11.00 del mattino ci siamo incatenati ad un’inferriata tra la Questura e la Prefettura di Caserta. Si è trattato di un gesto forte e simbolico: protestare contro l’Operazione di Polizia “Alto Impatto” in corso sul Litorale Domitio. Io stesso sono stato testimone di una di queste operazioni effettuata dai carabinieri. Queste operazioni di polizia colpiscono soprattutto gli immigrati che non hanno il permesso di soggiorno, che vengono rastrellati, condotti al comando e dopo essere trattenuti per molto tempo vengono rilasciati con un ordine di espulsione, cioè viene loro imposto di lasciare il territorio italiano entro 5 giorni. Esiste l’impossibilità materiale che gli immigrati ai quali è stato imposto di lasciare il territorio possano organizzare il loro ritorno entro 5 giorni, soprattutto se si è alla vigilia di un lungo ponte come quello della festa della Repubblica del 2 giugno. Sono stato testimone di questa operazione. Coloro ai quali è stato imposto di lasciare il paese e sono impossibilitati a farlo, dopo alcuni giorni si ritrovano arrestati come criminali e cadono sotto i rigori della legge. Avevamo iniziato anche un dossier, una raccolta di casi di azioni poliziesche a danno degli immigrati, poi gli eventi ci hanno occupati…. L’Operazione “Alto impatto” è un’operazione d’immagine pubblicizzata e voluta per alcune forze politiche che alla fine ha dato risultati scarsissimi rivelando una mancanza di strategia politica e e di polizia. Colpisce la piccola manovalanza e non tocca i vertici della criminalità. A Castel Volturno colpisce soprattutto i poveracci e tra questi in maniera particolare gli immigrati più deboli. E’ un’azione repressiva frutto di una mancata “intelligenza” di intervento e che può diventare strumentale ad alcune forze che vogliono gestire il futuro del Litorale. Noi Missionari non possiamo permettere che ancora una volta siano i più poveri e indifesi a soffrire e a pagare per altri. Siamo ben convinti che tra gli immigrati ci siano criminali che è necessario colpire e neutralizzare, ma identificare criminalità con immigrazione, quando sappiamo molto bene che sul Litorale Domitio c’è una malavita organizzata italiana che tutto prostituisce e in collaborazione con altre internazionali gestisce il territorio. Noi Missionari Comboniani riconosciamo negli immigrati e in particolare negli Africani che sono i più discriminati, i nuovi poveri del nostro tempo. I giornali parlano di morti in mare, di arrivi e di decine e decine di morti sulle carrette del mare. Siamo convinti di trovarci di fronte a tragedie umane colossali e che ancora una volta siano i popoli impoveriti del Terzo Mondo che pagano. In questa tragedia i governi occidentali hanno le loro responsabilità perché da sempre sfruttano il Terzo Mondo. Non vogliamo entrare in un’analisi dettagliata di queste affermazioni ormai documentate ampiamente. Di fronte a questa tragedia “epocale” noi Missionari Comboniani di Castel Volturno prendiamo posizione: questi immigrati sono la nostra gente, siamo dalla loro parte, d'altronde è sempre stato così anche negli anni che abbiamo passato come missionari in africa e in America Latina. Non abbiamo altri interessi ne economici né di carriera, crediamo che sia una scelta dettata dal Vangelo e dalla scelta dei poveri, Non si tratta semplicemente di assisterli di aiutarli in quella condivisione della carità che è obbligo di ogni cristiano, ma di “fare causa comune” come tanti anni fa fece il nostro fondatore Daniele Comboni che sarà dichiarato santo il 5 Ottobre. Non siamo assolutamente a favore della criminalità, anzi fin dall’inizio della nostra presenza a Castel Volturno ci siamo dedicati sia a livello locale, nazionale e internazionale a contrastare il traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale.

In Caserta la nostra azione è stata ecclesiale e non violenta, mai c’è stato un insulto o un’offesa alle Forze dell’Ordine, abbiamo operato nella massima chiarezza, onestà e trasparenza, portando avanti il nostro intervento concordando le strategie “in piazza” davanti a tutti. E’ molto triste invece sottolineare che non è stato così con i “grandi” della Questura e Prefettura che non hanno esitato a mettere in opera pressioni e pensiamo anche ricatti affinché cessassimo la nostra attività all’insegna della Croce e della Eucaristia. Dietro il sorriso di alcuni capi delle Autorità si celano i vecchi sistemi: ricatto, pressione e complotto. E’ stata un’azione ecclesiale, non ci sono state connivenze politiche, non ci sono state interferenze o strumentalizzazioni politiche: un gruppo di missionari, sacerdoti e Laici di tutte le età hanno posto un gesto ecclesiale non equivoco: la croce e l’eucarestia celebrata con i Padri incatenati all’inferriata tra Questura e Prefettura, sono segni inequivocabili di presa di posizione a favore di coloro che nel nostro tempo sono gli “impoveriti” e i dannati della terra. La croce e l’eucarestia non sono al servizio dei “buoni cattolici” che vogliono tranquillizzare la loro coscienza e guadagnarsi un posto in Paradiso. La Croce spacca il nostro perbenismo e la nostra indifferenza spingendoci a scegliere. Essere cristiani vuol dire scegliere e vivere per un progetto dove l’altro, il fratello e la sorella mi chiedono di farne parte. In questi giorni abbiamo ascoltato con tristezza e sdegno le dichiarazioni farneticanti di alcuni politici contro il popolo delle carrette del mare… Come cristiani e come cattolici non possiamo accettare le ideologie e le visioni del futuro programmate da queste forze politiche. Il Vangelo interpella le nostre coscienze e interpella coloro che nella Chiesa sono stati chiamati al compito della comunione e del servizio pastorale: i sacerdoti e i Vescovi. Quest’iniziativa ecclesiale non violenta sta anche rivelando come ci sia una maniera di condurre le cose tra i “grandi” sia clericali come civili: le decisioni vengono sempre prese in alto tra i pochi che detengono il potere, sia religioso, come civile in una connivenza tra potere civile e religioso dove tutti gli altri sono esclusi. Il Vangelo fa crescere le persone nella loro capacità decisionale a favore di quelle scelte per i poveri che non sono solo oggetti da beneficare ma soggetti di diritto che ci chiedono di fare causa comune con loro. E’ una Chiesa che si è mossa e che ha rotto gli equilibri del sistema che vede la connivenza tra il potere religioso e civile nella zona di Caserta, mettendo in crisi una maniera di gestire le cose tra alleanze e ipocrisie. La Croce conserva la sua forza dirompente quando non è un oggetto di moda o semplicemente di devozione oppure modo per addormentare le coscienze.


Missionari Comboniani di Castelvolturno
via Matilde Serao 8
81030 Castel Volturno (Caserta)
tel./fax0823.851390
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Padre Giorgio cell.338.8562963