G8 Evian 1-3 giugno MOBILITAZIONI



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Mobilitazione contro il G-8 2003 a Evian 1-3 giugno 2003
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Dopo l'archiviazione dell'omicidio di Carlo ribadiamo che "Genova NON si
archivia" e continuiamo a chiedere "verità e giustizia" per le violenze
subite a Genova da migliaia di manifestanti. Rilanciamo la mobilitazione
contro il G8, denunciando la sua  illegittimità e le sue responsabilità per
la miseria del liberismo a cui costringe centinaia di milioni di persone nel
pianeta.

Vi comunichiamo il quadro organizzativo e le proposte per le mobilitazioni
contro il G8 2003 del prossimo 1-3 giugno 2003.

Il G-8 si riunirà dall'1 al 3 giugno 2003 a Evian, sul lago Léman, a circa
dieci chilometri da Ginevra e a poche centinaia di chilometri da Lione,
Grenoble e Torino.

ONG, associazioni, sindacati, partiti politici e gruppi militanti di
Francia, Svizzera, Italia, Germania nonché militanti provenienti da molti
paesi dell'Europa e del mondo intero hanno dato vita a un ampio
coordinamento che si è riunito dall'1 al 2 marzo scorso. In quell'occasione
numerose organizzazioni hanno sottoscritto un appello comune e tramite il
sito web www.g8-evian2003.org è possibile accedere a numerose informazioni
nonché ai siti dei diversi componenti che costituiscono il coordinamento.

I gruppi coinvolti nel coordinamento provengono infatti da numerosi paesi,
rappresentano settori sociali o preoccupazioni militanti eterogenee e hanno
posizioni ideologiche fra loro molto differenti. Ciò spiega perché le
iniziative organizzate a partire da giovedì 29 maggio nella regione di
Evian, e innanzitutto nei due comuni di confine, Ginevra, in Svizzera, e
Annemasse, in Francia, sono così diverse. Mentre ci ritroveremo tutti
insieme in grandi appuntamenti, come la manifestazione al mattino di
domenica 1 giugno, le altre numerose iniziative - quali i villaggi
alternativi, i dibattiti e il "vertice per un altromondo", i falò di sabato
sera o le azioni pacifiche di bloccaggio - sono sotto la responsabilità di
gruppi specifici che esistonoda tempo o che sono stati creati per
l'occasione.

Contesto politico a metà aprile 2003
Se per molti giorni le incertezze della guerra in Iraq hanno messo in forse
la prossima edizione del G8, oggi è praticamente certo che la riunione si
svolgerà alle date e nei luoghi previsti.
Tuttavia si assiste a una modificazione del significato politico del G-8.
Inizialmente le autorità francesi, che intendono liberarsi del marchio di
una globalizzazione che sarebbe troppo brutale in ambito sociale e poco
rispettosa dell'ambiente, avevano previsto di imperniare questo G-8 sulla
questione dell'accesso all'acqua e sullo sviluppo dell'Africa su iniziativa
del Nepad. A questo scopo, il governo francese ha invitato 25 capi di Stato
e di governo, quelli del G-8 ovviamente, del Nepad, ma anche quelli di
Egitto, India, Brasile e altri. Pur mantenendo in essere questi inviti, le
autorità francesi hanno cambiato musica e oggi presentano questo vertice
come il "G-8 della pace".
Il cambiamento di contesto dovrebbe indurre le reti militanti a ridiscutere
il profilo della loro risposta e delle loro rivendicazioni. Se va da sé che
al centro delle nostre dichiarazioni ci sarà l'ipocrisia di voler chiamare
"vertice per la pace" un vertice al quale presenzieranno George Bush eTony
Blair, molti altri argomenti dovranno essere discussi alla luce del nuovo
contesto internazionale.
La discussione in oggetto potrebbe focalizzarsi sulle priorità dell'agenda
internazionale, le condizioni della ricostruzione dell'Iraq, la Palestina,
la Cecenia, maanche sulle questioni sociali e le disuguaglianze Nord/Sud
avendo come obiettivo ultimo soprattutto l'assemblea generale dell'OMC/WTO
del settembre prossimo. Ma questa discussione dovrebbe partire anche dal
bilancio dello straordinario movimento di contestazione contro la guerra che
si è manifestato il 15 febbraio e il 20 marzo, movimento che era stato
coordinato nell'ambito del forum sociale europeo di Firenze e di quello
mondiale di Porto Alegre. Le forme di questa discussione saranno precisate
nei vari incontri che avranno luogo prima del 29 maggio, per esempio il
coordinamento europeo di Berlino del 25, 26 e 27 aprile durante il quale si
riuniranno gli organizzatori del forum sociale europeo e i responsabili
delle coalizioni europee contro la guerra.

Quadro generale delle mobilitazioni contro il G-8
Questo quadro è stato discusso durante il coordinamento dell'1 e 2 marzo di
cui troverete un resoconto al sito web che rinvia ugualmente ai diversi
attori delle iniziative. Di seguito abbiamo indicato quelle principali,
ricordando che molti dibattiti, riunioni e manifestazioni si svolgeranno
nelle città in prossimità di Evian (Losanna, Annecy, e altre):
- a partire da giovedì 29 maggio saranno attivati numerosi villaggi
alternativi; a Annemasse, vicino all'aeroporto, ci sarà il "villaggio contro
il capitalismo, l'autoritarismoe la guerra" e il "villaggio intergalattico";
- a partire da giovedì 29 maggio a Annemasse nella sala "Martin Luther King"
prenderà avvio un "vertice per un altro mondo", su iniziativa del CRID e di
numerose ONG e movimenti francesi;
- venerdì 30 maggio i gruppi ATTAC di tutta Europa si riuniranno in
assemblea a Ginevra, dopo che i gruppi ATTAC del mondo si sono riuniti a
Parigi nell'ambito del "G-Monde";
- sabato 31 maggio il CADTM organizzerà un "tribunale del
 debito"a Ginevra;
- sera di sabato 31 grazie all'iniziativa "il fuoco al lago" ci saranno
raduni popolari attorno a grandi falò accesi nei comuni che fiancheggiano il
lago Léman;
- mattino di domenica 1 giugno, verrà organizzata un'enorme manifestazione
transfrontaliera tra Ginevra e Annemasse;
- pomeriggio di domenica 1 giugno, verranno organizzate azioni di bloccaggio
pacifiche e non violente fra Ginevra e Evian e a Losanna dove le iniziative
cominceranno fin dal mattino per turbare l'organizzazione del G-8 e
denunciare il dissenso della popolazione verso la riunione dei fautori della
guerra nel cuore stesso dell'Europa e il dissenso verso un G-8 illegittimo.

Luoghi degli appuntamenti
I luoghi degli appuntamenti si concentreranno nelle città di Annemasse e di
Ginevra.
Presso l'aeroporto di Annemasse sarà realizzato un centro di confluenza, in
prossimità dei villaggi alternativi mentre il centro stampa e la segreteria
amministrativa saranno ubicati nella sala Martin Luther King.
A Ginevra, la casa delle associazioni fungerà da sede della segreteria
amministrativa e del centro stampa, mentre non è ancora stato individuato un
centro di confluenza si evince dal programma, ci saranno iniziative durante
il fine settimana del 31 maggio - 1° giugno, ma molti eventi inizieranno già
giovedì 29, cioè il giorno dell'Ascensione che in Francia è un giorno
festivo, e proseguiranno il 2 e 3 giugno in concomitanza con il G-8 che si
aprirà la sera del 1 giugno quando i capi di Stato e di governo arriveranno
da S. Petersbourg dove sarà celebrato il 300esimo anniversario della città e
si chiuderà la sera di martedì3 giugno. Gli arrivi nella regione di Evian
saranno quindi scaglionati e ci saranno svariate possibilità di alloggio ma
il momento di maggiore affluenza sarà la sera di sabato 31 maggio. Per
quella notte verrà attivato un sistema speciale che potrà fare affidamento
sulle città più distanti come Annecy, Lione e Grenoble, questo dispositivo
dipenderà dal numero previsto di presenze. A questo proposito è stato creato
un servizio di "annunci" relativamente agli alloggi e ai mezzi di trasporto
per tutti coloro che desiderano usufruirne, tramite il sistema informativo
"attac.info": www.attac.info/g8evian

Negoziati con le autorità
I primi contatti con le autorità sono stati presi in marzo a Ginevra, in
seguito si è tenuta un'altra riunione generale il 10 aprile e la prossima è
prevista per il 3 maggio. Queste riunioni hanno la particolarità di
convocare attori diversi: per i militanti, il Forum Social Lémanique (FSL)
per gli svizzeri, il comitato dell'Alta Savoia di resistenza al G-8 (charg8)
per i militanti della regione di Evian e di Annemasse, il coordinamento
parigino e rappresentanti dei collettivi di Grenoble e Lione; per le
autorità, i rappresentanti dello stato francese e quelli dei cantoni di
Ginevra e di Vaud per gli svizzeri.
Illustreremo i progressi delle discussioni sia nelle sedute plenarie che nei
gruppi di lavoro. Ce ne sono quattro su argomenti differenti : la
manifestazione del 1° giugno, i campi alternativi, la notte di sabato 31
maggio e le sale delle riunioni e la questione delle frontiere. A tutt'oggi
le cose si stanno sbloccando per i campi alternativi e i luoghi di riunione,
mentre due problemi sono ancora in discussione: le frontiere e la
manifestazione di domenica 1 giugno.
Per quanto riguarda la manifestazione, durante la riunione del gruppo di
lavoro del 14 aprile le autorità svizzere e francesi hanno affermato che la
manifestazione avrebbe dovuto svolgersi in territorio francese e partire da
Annemasse. Proposta ritenuta inaccettabile dai militanti, sia francesi che
svizzeri, i quali vogliono una manifestazione transfrontaliera che abbia
luogo anche a Ginevra. A Ginevra e Annemasse sono state organizzate
conferenze e comunicati stampa per spiegare la posizione dei collettivi
militanti e denunciare il comportamento delle autorità. Bisogna sottolineare
che il clima si è appesantito dopo la manifestazione del 29 marzo a Ginevra
contro l'OMC/WTO e contro la guerra durante la quale la polizia è
intervenuta brutalmente e ha sparato un proiettile di gomma contro una
sindacalista; le violenze hanno portato a un'atmosfera tale che il capo
della polizia ginevrina ha dovuto rassegnare le dimissioni.
Per quanto riguarda le frontiere, la riunione del gruppo di lavoro del 17
aprile ha consentito di conoscere le posizione delle due parti. I
rappresentanti del coordinamento hanno ricordato che non concordavano con la
sospensione degli accordi di Schengen e consideravano il diritto di
circolazione e il diritto di manifestazione dei diritti fondamentali;
inoltre hanno sottolineato che se le autorità avessero imposto dei
controlli, i manifestanti avrebbero rifiutato qualsiasi tipo di schedatura
alle frontiere e qualsiasi divieto di passaggio per il militanti privi di
documenti. Le autorità francesi hanno ricordato il motivo che le spingeva a
sospendere gli accordi di Schengen e hanno aggiunto che intendevano fare in
modo che gli elementi "armati" non entrassero in Francia. Le autorità si
sono impegnate a pubblicare l'elenco degli oggetti vietati dalla legge
francese (per esempio le maschere anti-gas) e a indicare quali saranno i
sistemi adottati per i controlli d'identità.

Tutte le informazioni su: www.g8-evian2003
(Traduzione a cura di Claudia Assirelli)