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rossonotizienet n. 28 - aprile 2003
- Subject: rossonotizienet n. 28 - aprile 2003
- From: "associazione culturale punto rosso" <puntorosso at puntorosso.it>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 15:46:22 +0200
ROSSONotizieNet numero 28 - aprile 2003 periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo cruciali, di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un passo dallo scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, dell'ambiente, della democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, basta dolori, basta distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che pretende di governare il mondo. L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle Alternative daranno come sempre il loro contributo, assieme al movimento, alle forze politiche, agli uomini e alle donne di buona volontà, di contrinformazione, di controcultura e di mobilitazione per affermare la giustizia e la pace. Consultate il sito http://www.fermiamolaguerra.it e per Milano http://www.fermiamolaguerra.it/milano -------------------------------------------------------------------------------- Sommario Iniziative Milano: Assemblea Nazionale dell'Assocaizione Culturale Punto Rosso - Fma (17 maggio) Lup - Libera Università Popolare - i prossimi corsi - Il Capitale di Marx - Il Sistema della Comunicazione - Immigrazione e globalizzazione Milano: presentazione del libro, Nord Sud uniti nella lotta di Vincenzo Guerrazzi (4 aprile) Milano: Toni Negri, Vittorio Morfino e altri sulla Stategia della Moltitudine (4 aprile) Materiali - Dichiarazione finale del Primo Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua (in allegato) - Lettera di Guido Oldrini sulla guerra - Luigi Vinci di ritorno dalla Turchia, sulla situazione dei detenuti politici curdi - E' in edicola la nuova rivista maschile "For Men Magazine": Commento di una lettrice anonima per il Direttore - Novità Edizioni Punto Rosso: Guerra globale -------------------------------------------------------------------------------- ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO - FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE MILANO, SABATO 17 MAGGIO 2003, dalle ORE 10.30 ALLE 19.30 presso la SALA AEM in via della Signora 10 (MM1 - MM3 Duomo). Questa assemblea vuole essere, in primo luogo, una occasione di analisi e confronto sulla situazione politico-culturale attuale. Con particolare riferimento alle condizioni e alle prospettive del movimento dei movimenti di cui facciamo parte, nello sforzo di immaginazione e di proposizione per i lineamenti fondamentali di una politica e di una cultura comune di alternativa. Anche in riferimento alle sorti di una possibile rifondazione della sinistra italiana. In secondo luogo si cercherà di tessere una rete culturale e sociale in grado di produrre queste ricerche e di vivificarle nelle articolazioni nazionali e internazionali di movimento. In proposito verrà messo in rete un breve un documento introduttivo, che farà da contributo comune e iniziale alla discussione. All'assemblea è prevista la presenza di François Houtart, segretario generale del Forum Mondiale delle Alternative e un intervento introduttivo di Mimmo Porcaro (studioso della politica). Siete tutti ivitati........ -------------------------------------------------------------------------------- LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE -------------------------------------------------------------------------------- prossimi corsi Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano "Ernst Bloch" Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere. A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni passati sulla storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici della storia della filosofia. Undicesimo Corso IL CAPITALE DI MARX Durata: 3 lezioni. Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano. Quota di iscrizione: 10 Euro Martedì 1 Aprile 2003, ore 18.30-20-30 Introduzione alla filosofia di Marx Relatore: Giorgio Giovannetti Martedì 8 Aprile 2003, ore 18.30-20-30 Il Capitale (I) Relatore: Giorgio Riolo - Roberto Mapelli Martedì 15 Aprile 2003, ore 18.30-20-30 Il Capitale (II) Relatore: Giorgio Riolo - Roberto Mapelli -------------------------------------------------------------------------------- Dipartimento di critica dell'economia politica e della società "Rosa Luxemburg" IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. PARTE I: LA STORIA, LA STRUTTURA, LE PROSPETTIVE NELL'ERA DELLA GUERRA GLOBALE. Durata: 4 incontri. Luogo : Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di partecipazione: 15 euro Primo incontro. Mercoledì 26 Marzo, ore 18.30 Il sistema dei media: storia e problemi. Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano) Secondo incontro. Mercoledì 2 Aprile, ore 18.30. Il sistema dei media: l'economia della comunicazione, i giganti dell'informazione, i rapporti con la politica. Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano) Terzo incontro. Mercoledì 9 Aprile, ore 18.30 Le nuove tecnologie: sviluppi e previsioni. Relatore: Roberto Rosso (gruppo comunicazione del Social Forum). Quarto incontro, mercoledì 16 Aprile, ore 18.30 Il sistema dei media e il sistema di guerra: le relazioni, la comune struttura di potere, le contraddizioni. Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano). IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. PARTE II: LA REALTA', L'IDEOLOGIA, LE ALTERNATIVE. Durata: 3 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di partecipazione: 10 euro Primo incontro. Mercoledì 7 Maggio, ore 18.30. Gli effetti della comunicazione mediatica: strategie, presunzioni, ideologia, realtà. Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano). Secondo incontro. Mercoledì 14 Maggio, ore 18.30 Il lavoro nel sistema informativo: la forma di apparato, l'impresa, l'organizzazione, le alternative. Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano) Terzo incontro. Mercoledì 21 Maggio, ore 18.30. I media alternativi e di movimento. Relatori: Roberto Savio (Ips, consiglio internazionale FSM), Claudio Jampaglia (responsabile comunicazione Attac Italia). -------------------------------------------------------------------------------- Dipartimento di Studi Internazionali "Patrice Lumumba" IMMIGRAZIONE E GLOBALIZZAZIONE I MIGRANTI E IL CONFLITTO SOCIALE NELL'ERA DEL NEOLIBERISMO Le migrazioni d'individui non sono un fenomeno sociale dei nostri giorni. Sono piuttosto una pratica storicamente sedimentata nel processo evolutivo della società umana. Il movimento di popolazioni da un luogo ad un altro è fenomeno riscontrabile in tutte le epoche storiche. La storia dell'uomo è una storia di umanità in movimento. La stessa storia dell'Europa moderna può essere scandita dai tempi delle migrazioni interne, dagli spostamenti di lavoratori da un paese all'altro, dal continuo esodo dei profughi delle guerre che hanno insanguinato il nostro continente negli ultimi cinque secoli. Le immigrazioni contemporanee si iscrivono in questo continuum storico ma differiscono dal passato per le concause che oggi le generano. Gli attuali processi migratori vanno contestualizzati all'interno dell'attuale situazione socio-economica mondiale nella quale questi stessi si dipanano. Si tratta di una riflessione che non può non essere posta in termini sistemici all'interno di quel macro-fenomeno sociale definito globalizzazione. Tale è il sistema nel quale si inseriscono gli odierni processi migratori, non solo per il sottosviluppo generato in alcune zone del mondo dai processi di globalizzazione dei mercati, ma anche perché le migrazioni - e soprattutto le politiche di controllo delle stesse, attuate dalle "democrazie occidentali" - sono funzionali ai processi di precarizzazione e di indebolimento della forza lavoro anche nei paesi a sviluppo avanzato. Gli incontri formativi che proponiamo cercheranno di analizzare i punti critici delle attuali politiche migratorie, partendo da una visione differente che prenderà in considerazione non tanto i risultati pratici che queste politiche si propongono, quanto i riflessi sul controllo del lavoro migrante che le stesse provocano. Si cercherà inoltre di mettere in luce la reale possibilità di una diversa politica migratoria. Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di partecipazione: 20 Euro 1) Venerdì 9 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatore Andrea De Bonis Processi migratori e politiche di controllo I movimenti di popolazione negli ultimi due secoli: la creazione della figura giuridica dello straniero - le migrazioni del dopoguerra - il controllo del lavoro migrante nella Germania - migrazioni e segregazionismo in U.S.A. 2) Giovedì 15 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Marco Ferrero e Anna Andrian La costruzione della fortezza Europa Diritto diseguale e controllo del lavoro migrante - il modello tedesco del lavoratore-ospite (Gastarbeiter) - il modello assimilazionista francese - il modello inglese: tra imperialismo e riconoscimento - le nuove migrazioni nell'Europa del Sud - le politiche europee di immigrazione e asilo. 3) Venerdì 23 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatrici Flavia Favero e Roberta Rossolini I processi migratori e l'ibridazione culturale Multicultura, intercultura, transcultura? - diversità/affinità tra esperienze geoculturali differenti - razza, etnia, cultura: i rischi di vecchie e nuove etichette - alla scoperta dell'ibridazione culturale. 4) Venerdì 30 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Andrea De Bonis e Eleonora Garosi, con la partecipazione del Professor Salvatore Palidda - L'immigrazione in Italia: precarietà e criminalizzazione La criminalizzazione dei migranti - Soft-apartheid e differenza giuridica del migrante - Sans-papiers ed economia informale - la cittadinanza come diritto esclusivo - il controllo del lavoro migrante in Italia - proposte per una possibile nuova politica migratoria. -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Nord Sud Uniti nella lotta di Vincenzo Guerrazzi, Fratelli Frilli Editori Un racconto di rabbia proletaria Un classico della letteratura operaia! Milano. Venerdi 4 aprile alle ore 18 presso la Fnac di Via Torino Giorgio Riolo della Associazione Culturale Punto Rosso presenterà il volume "Nord Sud uniti nella lotta" di Vincenzo Guerrazzi. Interverrà Giorgio Roilo, Segretario Camera del Lavoro Milano. Sarà presente l'Autore. Un romanzo di rottura che negli anni '70 provocò una breccia nelle certezze massimaliste della sinistra di allora e che oggi si rivela quanto mai attuale. Il libro fu la prima opera di letteraria ad essere sequestrata dopo l'Unità di Italia. Esaurito da tempo, lo riproponiamo oggi convinti che il dibattito che allora generò, non si sia ancora sopito. -------------------------------------------------------------------------------- Teatro Franco Parenti Via Pier Lombardo 14 - Milano Venerdì 4 aprile 2003, ore 18 Toni Negri, Laurent Bove, Filippo Del Lucchese, Vittorio Morfino La strategia della moltitudine In occasione della pubblicazione del libro di Laurent Bove, La strategia del 'conatus', IV volume della collana «Spinoziana» delle Edizioni Ghibli. -------------------------------------------------------------------------------- Al Magnifico Rettore della Università degli studi di Bologna, Prof. Pier Ugo Calzolari; e, per conoscenza, al Prof. Franco Fabbroni (Preside della Facolta di Scienze della Formazione), al Prof. Giorgio Sandri (Direttore del Dipartimento di Filosofia); ai quotidiani Liberazione, il manifesto, l'Unità, La Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, Il Domani, Il Messaggero, Il Mattino; ai settimanali La Rinascita della Sinistra, Avvenimenti, l'Espresso; e al mensile Il Calendario del popolo Bologna, marzo 2003 Illustre Professore, senza risoluzione alcuna da parte dell'ONU, ma con la dichiarata complicità dell'Italia, anzi con il suo apporto e sostegno attivo, gli Stati Uniti d'America stanno scatenando una furiosa e sanguinosa offensiva militare nei confronti dell'Iraq. E' un fatto intollerabile, di una gravità senza termini di paragone e, per un paese che pretende di parlare in nome della 'democrazia', anche senza precedenti. La Costituzione della Repubblica italiana vieta ogni guerra, se non per difesa in caso di aggressione; ma non risulta proprio che l'Iraq ci abbia aggrediti. Come professore che ha giurato fedeltà alla Costituzione repubblicana, io non voglio né posso tacere di fronte a questa aperta violazione costituzionale (non legittimabile da alcun atto ordinario del Parlamento), e tanto meno nel luogo dove principalmente svolgo il mio lavoro, l'Università. Non ho taciuto all'epoca dei criminali bombardamenti NATO sulla Serbia; non taccio certo ora, quando lo scopo dei bombardamenti è di preparare una invasione, un cambio imposto di regime e un'occupazione rispondente agli interessi economici americani. Con la presente La informo (e, tramite la stampa, informo l'opinione pubblica) della mia decisione di non tenere più una sola lezione, un seminario, una seduta di esami o altra incombenza dell'attività didattica di cui sia responsabile io personalmente, senza dare contestuale lettura all'uditorio, ogni volta di nuovo, del testo della presente lettera, corredandola di tutti i chiarimenti necessari per comprendere la realtà della situazione: cioè quali siano oggi nel mondo i veri "paesi canaglia", perché gli Stati Uniti d'America rappresentino un pericolo per l'umanità, che tragica responsabilità storica si assuma l'Italia schierandosi ciecamente al loro fianco. D'altronde la minaccia americana di far uso contro i "terroristi" anche di testate nucleari, di gas tossici e di altre sostanze proibite mostra bene, per sé sola, da che parte venga la minaccia terroristica (senza virgolette). Come vede, non Le sto parlando di una protesta solo formale, condizionale, una tantum. Le sto parlando di una protesta di cui ho già avvertito preventivamente i miei studenti, che ora, inviandola a Lei e alla stampa, rendo non solo effettiva ma pubblica, e che continuerò a levare a gran voce per ogni dove, senza interruzione, sino a che non venga posta fine alla ignominia di questa brutale aggressione imperialistica e gli aggressori, tutti indistintamente, a qualsiasi paese appartengano (nostro incluso), non siano chiamati a rispondere di fronte al mondo dei loro crimini: crimini per i quali la coscienza dei popoli non conosce la parola 'perdono'. Considero questo un mio preciso dovere democratico. Distinti saluti (Guido Oldrini) Ordinario di Storia della Filosofia -------------------------------------------------------------------------------- Milano, 31 marzo 2003 Luigi Vinci, Europarlamentare Prc di ritorno dalla Turchia, sui detenuti politici curdi Venerdì 28 marzo si è aperto il nuovo processo a Leyla Zana e agli altri tre parlamentari curdi in carcere da nove anni per aver espresso in curdo il loro giuramento di fedeltà allo stato turco, all'atto del loro insediamento, nel 1991, e la sua la prima seduta si è conclusa con il rifiuto della loro scarcerazione. La prossima seduta sarà il 25 aprile. Sarò presente anche ad essa, assieme ad altri parlamentari europei. Il processo è stato riaperto a seguito della sentenza della Corte di Strasburgo (tribunale incaricato di giudicare in materia di diritti umani, legato al Consiglio d'Europa, organismo del quale anche la Turchia è membro) che ha condannato, qualcosa come un paio di anni fa, la Turchia in quanto il precedente processo non era stato equo, per la presenza nel consesso giudicante, il Tribunale per la sicurezza dello stato, di giudici militari, inoltre le accuse (nientemeno che di separatismo e terrorismo) non erano state provate e i diritti della difesa erano stati violati. Dopo avere rifiutato a lungo la Turchia, con il nuovo Governo islamico, ha modificato le sue leggi appunto per consentire la riapertura del processo. Tuttavia l'attuale Tribunale per la sicurezza dello stato, pur ora costituito da giudici civili, ha rifiutato la scarcerazione degli imputati, esattamente come se la sentenza precedente continuasse a essere valida. In questo esso ha anche violato una parte della sentenza di condanna della Corte di Strasburgo, che intimava alla Turchia di rimettere i condannati nelle condizioni nelle quali essi erano precedentemente alla condanna ingiusta subita, cioè in sostanza di scarcerarli. Questo fatto la dice lunga sulle condizioni reali della democrazia e dei diritti umani in Turchia ancora oggi, dopo cioè la "legalizzazione" dell'esistenza dei curdi. Alle riforme, anche significative, costituzionali e giuridiche introdotte dall'ultimo Governo Ecevit e, soprattutto, dall'attuale Governo islamico non corrisponde in concreto quasi nulla. E non solo a livello di atti della magistratura ma nel trattamento della popolazione curda: ho avuto numerosi incontri nei giorni scorsi, ad Ankara e a Istanbul, con i rappresentanti del partito curdo Dehap (ex Hadep) e con le associazioni impegnate sul terreno dei diritti umani, che mi hanno appunto testimoniato questo fatto e inoltre come tutto il processo giuridico e pratico delle riforme democratiche sia stato bloccato e in parte si stia invertendo, in connessione con la guerra all'Iraq. Sotto questo profilo va rammentato, in particolare, non solo come la Corte costituzionale abbia sciolto, con sentenza definitiva, nelle scorse settimane il partito Hadep ma abbia anche avviato un procedimento per arrivare allo scioglimento del partito Dehap, prontamente costituito in sostituzione di Hadep. Ancor meno nota qui da noi del fatto della ripresa del processo ai quattro parlamentari curdi e della storia che la precede è la condanna delle scorse settimane, sempre da parte della Corte di Strasburgo, della Turchia a proposito del processo a Öcalan. La Corte ha cioè stabilito che anche in questa circostanza il processo non è stato equo e che i diritti della difesa sono stati violati. Inoltre ha stabilito che il trattamento subito dopo la cattura da Öcalan è stato lesivo dei suoi diritti, sia perché egli non ha potuto accedere ad un giudice (in Kenia), sia per la brutalità del trattamento. La Corte non ha invece stabilito che la cattura stessa è stata illegale. Ma ciò che è più importante è che essa ha stabilito che anche questo processo andrà rifatto. Contro la parte negativa di questa sentenza gli avvocati di Öcalan faranno ricorso, e a sua volta farà ricorso contro il complesso della sentenza il Governo turco. Quindi la Corte di Strasburgo dovrà riesaminare la questione e ripronunciarsi. Non ho idea di quanto tempo questo richiederà. Ritengo assai probabile, in ogni caso, che la sentenza verrà confermata. E quindi che anche questo processo andrà, prima o poi, rifatto. Si apre a questo punto la questione di un intervento da parte dell'Unione Europea più serio del solito sul versante delle condizioni stesse della giurisdizione in Turchia. Qui purtroppo ci muoviamo contro la corrente di fondo, e più in Parlamento Europeo che sul versante della Commissione Europea. Le complicità o la sprovvedutezza che finisce per essere complicità con le violazioni assidue in Turchia dei diritti umani sono largamente diffuse in Parlamento Europeo, e non solo nelle destre ma nei socialisti e negli stessi verdi, ai quali anzi dobbiamo recenti comportamenti a dir poco aberranti. Comunque vedremo di fare il possibile. Di che si tratta, esattamente, in fatto di giurisdizione. Cominciamo con il nuovo processo ai quattro parlamentari curdi. Ho già detto del rifiuto di scarcerarli. Ma anche i "dettagli" del processo appena iniziato sono significativi. Il Procuratore dello stato (cioè l'accusa) siede accanto ai giudici, in alto, gli avvocati della difesa sono ammucchiati in basso. Gli imputati sono circondati da militari della gendarmeria (la polizia militare) mitra in pugno, e anche il pubblico è controllato mitra in pugno da questi militari, oltre che dalla polizia. Il procuratore ha preso parte alle riunioni del Tribunale in camera di consiglio, da non credere! (mi informo se è legale, gli avvocati mi rispondono che in Turchia è "prassi", anche questo è da non credere). Il processo non è affatto pubblico, come in precedenza dichiarato, e come dovrebbe legalmente essere, ma possono assistervi solo i familiari degli imputati, le rappresentanze politiche (curde) indicate dalla difesa, le rappresentanze dell'Unione Europea (della Commissione, del Consiglio, quest'ultimo attraverso l'Ambasciata greca, del Parlamento Europeo, delle Ambasciate infine di Germania e Gran Bretagna), alcuni parlamentari turchi, tra i quali anche il Presidente della commissione sui diritti umani. L'accesso all'aula e allo stesso edificio del tribunale era presidiato da cordoni della polizia, della gendarmeria e dell'esercito, e per quanto mi riguarda la polizia ha pure tentato di non farmi entrare. Ma tutto questo è nulla rispetto alle condizioni nelle quali è incarcerato Öcalan e al problema di giurisdizione che anche qui si pone. Ne ho incontrato gli avvocati sabato sera. E dunque Öcalan sino a tre o quattro settimane fa e per ben tre mesi e mezzo non ha potuto incontrare nessuno, né i familiari né gli avvocati, con il pretesto che il mare (è incarcerato, come è noto, su un'isola) era mosso. Gli è impedito di scrivere. Gli è impedito di avere un televisore. Può ascoltare solo la radio, ma questa prende solo un canale (statale). I quotidiani ai quali egli ha accesso vengono precedentemente sforbiciati delle notizie politiche. Infine quando gli avvocati si sono rivolti al Ministero della giustizia perché intervenisse su queste condizioni, la risposta è stata che il caso Öcalan non è di sua pertinenza, ma di pertinenza "superiore"! cioè, si legga, del Comitato, che raggruppa i vertici politici e quelli militari, per la sicurezza dello stato. Concretamente, perciò, anche questo attraverso questa vicenda risulta chiaro: che ad onta delle stesse recenti modifiche costituzionali, che ricompongono e ridimensionano i poteri di questo Comitato, la Turchia sulle questioni essenziali continua a essere governata, dietro le quinte, dai militari. Riferisco poi, mi sembra molto importante, di come attraverso i suoi avvocati Öcalan mandi un messaggio alla Turchia e al popolo curdo della Turchia sulla guerra. Ribadendo la sua idea che la questione curda debba trovare la sua soluzione positiva nel quadro dello stato turco e con mezzi pacifici, egli mette però in guardia il potere o i poteri turchi su come un intervento militare nel nord dell'Iraq non solo aprirebbe un altro conflitto su vasta scala in quest'area ma lo riaprirebbe nella stessa Turchia, inoltre comprometterebbe, probabilmente in via definitiva, l'entrata della Turchia nell'Unione Europea, assieme al processo di democratizzazione del paese. Öcalan inoltre auspica che la sua questione venga sottoposta ad un tribunale imparziale e a carattere internazionale, nel quale si possa finalmente arrivare ad una discussione sulla guerra della Turchia alla propria popolazione curda, sulle responsabilità effettive dunque di Öcalan e del PKK così come di quelle dello stato turco. Egli infine chiede a noi e a tutti un'attenzione più assidua e più forte riguardo alle condizioni stesse della sua carcerazione, delle quali ho appena detto. Confesso di essermi sentito non solo assai male a seguito della descrizione di queste condizioni ma anche in colpa per quest'(implicito) rimprovero. E' vero, ci eravamo abbastanza dimenticati di quest'uomo, di questo nostro compagno, e soprattutto perché (ed è un'aggravante) si tratta di una battaglia molto difficile. Vediamo di rimediare. -------------------------------------------------------------------------------- E' in edicola la nuova rivista maschile "FOR MEN MAGAZINE" Subject: COMMENTO DI UNA LETTRICE ANONIMA PER IL DIRETTORE Lo confesso. Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile "For men magazine". Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto "figo da spogliatoio")? Almeno quattro i titoli memorabili: "Falle dire basta stanotte!" "Ricco entro Pasqua: 15 idee geniali" "Trucchi: mangi il doppio diventi la metà" "Smetti di fumare e voli ai Caraibi". Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a far dire "BASTA" a una donna siete già tutti bravissimi da soli poichè di solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti. La vostra difficoltà sta nel farle dire "ANCORA!", al limite. Ci pensi su, per il prossimo numero. Riguardo allo slogan "Ricco entro Pasqua", beh, signor Biavardi, se vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero alleghi anche due simpatici gadgets: passamontagna e chiave inglese. Alla promessa "Mangi il doppio e diventi la metà", invece, tenderei anche a credere. Bisogna vedere la metà di cosa. Io se mangio il doppio, signor Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti. Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta "Smetti di fumare e voli ai Caraibi". Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto uno che abbia smesso di fumare e che sia andato in un'isola tropicale a festeggiare. In compenso ho sentito un sacco di gente che ha cominciato a fumare sostanze illecite e s'è fatta certi viaggi senza neanche uscire di casa che lei neanche si immagina. Ma questo è solo l'inizio. Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il meglio è all'interno! A pagina cinquantadue c'è un avvincente e istruttivo servizio con tanto di foto redazionali su "come slacciarle il reggiseno che tiene conto dei vari modelli (classico, seduttivo, sportivo...). A parte l'intelligenza del servizio in sè, vorrei soffermarmi sul consiglio per slacciare rapidamente il modello sportivo, che è : "se lei è spiritosa dacci un taglio con le forbici!". Biavardi, io le garantisco che sono una donna alquanto spiritosa, ma se un uomo che magari conosco da poco, in un momento di intimità mi tira fuori dal taschino un paio di forbici, io come minimo penso che sia il mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli assesto un calcio nelle palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo -For men magazine- a Donna Moderna. E infine, l'apoteosi vera e propria: il test "sei uno stallone o una schiappa?". Le domande sono tra le cose più esilaranti che io abbia mai letto in vita mia. In pratica sei ritenuto uno stallone se rispondi sì a domande come questa: "Ti è mai capitato di farlo con una donna e poco dopo, con la sua compagna di stanza?" Un sacco di volte! Alla casa di riposo "Domus Mariae". O "Di essere chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te alle nove del mattino?" Sì certo, da una rappresentante della Folletto. Mi fermo qui. Donne, consoliamoci: noi una volta al mese avremo pure le nostre cose, ma loro una volta al mese hanno -For men magazine- in edicola. Mica lo so chi sta peggio -------------------------------------------------------------------------------- Novità Edizioni Punto Rosso AA.VV. GUERRA GLOBALE Globalizzazione e militarizzazione del mondo. Le alternative dei movimenti sociali Collana libri/FMA n. 5, pp.232, 13 Euro La guerra sta diventando uno strumento per rispondere alla crisi economica, politica, culturale e sociale del neoliberismo. Una crisi di consenso che si manifesta nella grande crescita del movimento dei movimenti e nel suo Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre. Così la guerra diventa guerra globale permanente contro i popoli del mondo, sotto lo schermo ideologico della lotta al terrorismo, con il ruolo soverchiante dell'egemonismo-imperialismo Usa. Il libro contiene vari saggi sul rapporto tra neoliberismo, guerra e possibili alternative e gli atti del covegno internazionale tenutosi a Milano il 23-24 novembre 2001, organizzato dall'Associazione Culturale Punto Rosso, dal Forum Mondiale delle Alternative e da Attac-Italia. Indice: Introduzione di Giorgio Riolo Saggi Il capitalismo transnazionale e la guerra: il movimento sociale per una alternativa di Wim Dierckxens L'incubo orwelliano di Geoge Bush di Philip Golub L'armamento del sud nel quadro unipolare dopo la fine della guerra fredda di François Houtart Fondamenti ideologici della guerra mondiale in corso: alle radici del consenso popolare di Giulio Girardi Interventi al convegno di Milano (23-24 novembre 2001) Samir Amin Bernard Cassen Toni Negri Giulietto Chiesa Cristophe Aguiton Giorgio Cremaschi Vittorio Agnoletto Mario Agostinelli Carla Casalini Marco Bersani Pierluigi Sullo Luciano Muhlbauer Emilio Molinari Appendice Josè Saramago Immanuel Wallerstein Intervista a Samir Amin: il terrorismo politico, il grande alibi Documento dei Movimenti Sociali dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre 2002 ------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324 e 02-875045 (anche fax) www.puntorosso.it
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