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[comunicati_lilliput] Da Firenze parte la campagna "Sete Zero" . Il Manifesto finale del Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua , le proposte operative per garantire acqua per tutti entro il 2020
- Subject: [comunicati_lilliput] Da Firenze parte la campagna "Sete Zero" . Il Manifesto finale del Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua , le proposte operative per garantire acqua per tutti entro il 2020
- From: Forum Mondiale Acqua <ufficiostampa at retelilliput.org>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 16:22:28 +0200
UFFICIO STAMPA FORUM MONDIALE ALTERNATIVO DELL'ACQUA Firenze 21 e 22 Marzo 2003 Monica Di Sisto: 335/8426752 - ufficiostampa at cipsi.it Cristiano Lucchi: 339/6675294 - ufficiostampa at retelilliput.org COMUNICATI STAMPA - http://www.cipsi.it/contrattoacqua/forum-acqua/news/index.asp ------------------------------------------------------------------------------- FORUM ACQUA: da Firenze parte la campagna "Sete Zero" Il manifesto finale del Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua, le proposte operative per garantire acqua per tutti entro il 2020 I movimenti e le associazioni che insieme hanno costruito e promosso il 1° Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua definiscono gli obiettivi politici e gli appuntamenti principali per il futuro all'interno del Manifesto "Per un'altra politica dell'acqua" da oggi disponibile sul sito www.contrattoacqua.it. Il 1° Forum alternativo mondiale dell'acqua propone: - Che le Nazioni Unite convochino, entro il 2003, Anno internazionale dell'acqua, una sessione speciale per la firma di un Contratto mondiale dell'acqua per tutti come diritto umano; - Che il prossimo G8 di Evia approvi una Dichiarazione dell'illegalità della povertà, vera causa dell'accesso negato all'acqua da perseguire come crimine contro l'umanità; - Che i cittadini si mobilitino contro le varie forme di privatizzazione dei servizi dell'acqua, come le società pubbliche di gestione dei servizi di distribuzione dell'acqua potabile e di trattamento delle acque reflue, secondo le nuove regole che stanno per essere definite dall'Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) nella riunione prevista per il settembre 2003 a Cancun, in Messico; - Che l'Unione europea abbandoni la politica di privatizzazione e si impegni per la costituzione di un Servizio pubblico europeo, finanziato dalla stessa unione, sotto il controllo permanente e trasparente del Parlamento europeo - La creazione di un'Autorità Mondiale dell'acqua, che abbia la triplice funzione legislativa, giurisdizionale e di controllo del finanziamento pubblico e dei programmi d'investimento sui servizi d'acqua L'agenda dei prossimi appuntamenti - E' stato proposto che il Secondo Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua si tenga in Svizzera, a Ginevra, nel marzo 2005 - il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini si è detto disponibile a facilitare la costituzione di un Tavolo di discussione aperto sui problemi dell'acqua tra poteri pubblici e società civile; - A Parigi/St. Denis, in occasione del II Forum Sociale Europeo, si terrà un incontro degli amministratori locali di tutta l'Europa sul tema della privatizzazione dei servizi idrici; - I parlamentari presenti al Forum alternativo mondiale dell'acqua hanno annunciato la loro intenzione di costituire una Rete europea e mondiale di parlamentari impegnati sulle problematiche dell'acqua. Il primo impegno della rete porterà all'opposizione all'inclusione dei servizi idrici nella lista dei servizi oggetto dei negoziati del Wto; - E' stato proposto di organizzare, nella striscia di Gaza, per iniziativa del Forum alternativo mondiale dell'acqua, un Forum dell'acqua fra Palestinesi ed Israeliani; - E' stato proposto di promuovere, nel settembre del 2003, in collaborazione con l'Osservatorio dei Balcani, un seminario su "Danubio, i Balcani e l'Europa", su progetti ed esperienze di democrazia dei fiumi ". *** Questa agenda si contrappone alle conclusioni del Vertice di Kyoto, che in occasione del 3° Forum Mondiale organizzato dal Consiglio Mondiale dell'Acqua, riaffermano una politica dell'acqua fondata su principi che fin'ora si sono dimostrati fallimentari: - promuovere la gestione delle risorse idriche del pianeta secondo il modello detto IWRM (Integrated Water Resources Management) elaborato dalla Banca Mondiale, che si propone di recuperare i costi degli investimenti per garantire il diritto all'acqua fissando un "prezzo giusto" dell'acqua, spesso inaccessibile per la maggior parte degli abitanti del pianeta, e caricandolo indiscriminatamente su tutti i cittadini. - agire sull'offerta d'acqua mettendo in valore le risorse non ancora sfruttate, favorendo il trasporto dell'acqua su lunghe distanze e tentando di aumentare la quantità d'acqua dolce resa disponibile mediante, in particolare, il dissalamento dell'acqua marina; - agire sulla domanda promovendo gli usi a pagamento più redditizi e sperando di ridurre gli sprechi ed i prelievi eccessivi con la manovra sui prezzi In linea con tali obiettivi, la politica dell'acqua dominante ci "impone" - la liberalizzazione dei servizi idrici con la revisione degli accordi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), che si concluderà con la riunione di tutti i ministri del commercio che si terrà a Cancun, in Messico, nel settembre prossimo, e di cui l'Unione Europea è tra i più ferventi sostenitori; - la liberalizzazione, la deregolamentazione e la privatizzazione dei servizi idrici nei Paesi più poveri imposte dalla Banca Mondiale ai loro stessi governi come condizione per l'accesso al credito e agli aiuti; - incentivare l'investimento privato, perché, secondo i promotori del Forum governativo dell'acqua di Kyoto, è compito del settore privato di assicurare il finanziamento di 100 miliardi di dollari annui supplementari che secondo la Banca Mondiale sarebbero necessari per ridurre della metà entro il 2015 il numero di persone non aventi accesso all'acqua potabile ed ai servizi sanitari. Per contrastare questa logica il 1° Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua propone la "Campagna Sete Zero" per i prossimi 20 anni e la "Campagna per la dichiarazione dell'illegalità della povertà" da lanciare in occasione del G8 di Evian. Ecco i dettagli: "Campagna Sete Zero" Tutti gli abitanti della Terra devono avere accesso all'acqua potabile entro il 2020. "Sete zero" deve diventare un impegno politico formalizzato, riconosciuto dagli Stati e dalle organizzazioni specializzate delle Nazioni Unite con la firma, di un "Contratto Mondiale dell'Acqua" entro la fine dell'Anno Internazionale dell'Acqua. Il Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua propone che le Nazioni Unite convochino all'inizio del dicembre 2003, a conclusione del'Anno Internazionale dell'Acqua, una giornata speciale per l'approvazione di tale Contratto vincolante per gli Stati membri. Qualora le Nazioni Unite respingessero tale proposta, i promotori del Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua s'impegnano a convocare, nel dicembre 2003, insieme ad un gruppo mondiale di parlamentari, un'Assemblea dei cittadini per la firma del Contratto, nello spirito della "Dichiarazione di Porto Alegre". "Campagna per la dichiarazione dell'illegalità della povertà" "Sete zero" non significa ridurre il diritto all'acqua a misure di assistenza sociale in favore dei poveri, né dare la priorità agli investimenti in grandi opere infrastrutturali non sostenibili a livello ambientale. Per queste ragioni il Forum propone: - di dichiarare illegale la povertà, e di perseguirla come violazione dei diritti umani e come crimine contro l'umanità in tutte le sedi già esistenti; - di appoggiare le campagne in corso contro la costruzione delle grandi dighe e le grandi opere, in favore di interventi a scala "sostenibile", a livello locale, comportanti bassi livelli di rischio tecnologico, sociale, umano, ambientale e culturale ed ispirati ai principi di precauzione e di reversibilità, cosi come di interventi miranti al miglioramento delle attività di manutenzione e di servizio. - di promuovere, contro la logica industrialista e produttivista dell'agricoltura attuale, sistemi agricoli diversificati legati ai territori, al ciclo corto produzione-consumo ed ad un utilizzo dell'acqua funzionale al lavoro contadino ed agli interessi dei cittadini e non a quelli dell'agro-chimica e della grande distribuzione; Le cifre parlano da sole: - 2,4 miliardi di persone vivono senza accesso ai servizi sanitari - 1,5 miliardi vivono senza accesso all'acqua potabile sana - per conseguenza, 30.000 persone al giorno muoiono per malattie dovute all'assenza d'acqua potabile e di servizi sanitari - 600.000 agricoltori bianchi dell'Africa del Sud consumano per scopi irrigui 60% delle risorse idriche del paese, mentre 15 milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile - la metà dei villaggi palestinesi non ha acqua corrente, mentre tutte le colonie israeliane ne sono provviste - 85% del volume delle acque dei fiumi in Francia è inquinato - il consumo giornaliero medio della popolazione dei Paesi "in via di sviluppo" si aggira sui 20 litri. In Italia é di 213 litri, negli USA di 600 litri - il Brasile rappresenta l'11% delle risorse idriche dolci del pianeta ma 45 milioni di brasiliani non hanno ancora accesso all'acqua potabile - gli sprechi d'acqua sono enormi in tutto il mondo: 40% dell'acqua usata per l'irrigazione si perde per evaporazione; le perdite dell'acqua immessa negli acquedotti vanno dal 30 al 50%; una lavatrice standard consuma in media 140 litri a ciclo, lo sciacquone tra 10 e 20 litri alla volta, un lavastoviglie 60 litri.
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