Report primo seminario. Entro il 2003 impegno delle istituzioni su acqua per tutti



1° Forum alternativo dell'acqua
Firenze 21-22 Marzo 2003





Entro il 2003 impegno delle istituzioni su acqua per
tutti
I lavori del
primo seminario
del Forum Alternativo dell'Acqua

"L'accesso all'acqua è un diritto naturale, ma come associazioni
della società civile mondiale chiediamo alle istituzioni che entro il
2003, anno internazionale dell'acqua, sottoscrivano un accordo
internazionale per garantire il diritto d'accesso all'acqua potabile a
tutti i cittadini del mondo". Rosario Lembo, presidente
della federazione di ong Cipsi e coordinatore dei lavori del primo
seminario del Forum Alternativo Mondiale dell'acqua, ha così sintetizzato
la proposta degli oltre 200 delegati di tutto il mondo intervenuti al
seminario "Il diritto all'acqua per tutti e ovunque è
possibile".
La giurista canadese Sylvie Paquerot ha sottolineato, nel suo
intervento, che è necessario che "gli Stati facciano la loro parte,
esercitando funzioni di controllo sulle acquisizioni da parte delle
società multinazionali dell'acqua, perché l'apertura del mercato dei
servizi di gestione e distribuzione dell'acqua non impedisca ai più
poveri di accedere all'acqua potabile".
La società civile è pronta a fare la sua parte "costituendo - ha
proposto Danielle Mitterand, della fondazione France Liberté -
dopo questo Forum, una Coalizione mondiale contro la mercificazione e la
privatizzazione dell'acqua, per ottenere, in primo luogo, 40 litri
d'acqua buona al giorno gratis per ogni persona". Anche i dirigenti
delle multinazionali dell'acqua, ha continuato la Mitterand "sono a
favore dell'acqua per tutti, ma a pagamento".
Il grido degli esclusi del mondo ha risuonato con la voce di Helena
Batista Murta, avvocata brasiliana, che lavora nella foresta
amazzonica per la tutela del Rio delle Amazzoni. "Se vogliamo che
anche i più grandi corsi d'acqua del mondo - ha dichiarato - che
rischiano l'inquinamento irreversibile entro i prossimi vent'anni,
continuino a vivere, e con essi le comunità indigene che abitano delta e
bacini, dobbiamo istituire un Parlamento internazionale dell'acqua, dove
le componenti della
società civile mondiale impegnate nella tutela della risorsa possano
concordare, con pari dignità, insieme ai decisori politici
internazionali,  piani di bacino, nazionali e internazionali, che
garantiscano la tutela della risorsa idrica e, di conseguenza, il diritto
alla vita per tutti".

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