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Report nuova puntata il 16 marzo
- Subject: Report nuova puntata il 16 marzo
- From: <report at rai.it>
- Date: Thu, 13 Mar 2003 12:40:00 +0100
Gentili telespettatori Report torna in onda con il ciclo di nuove puntate, domenica 16 marzo su Raitre alle 23,10. Ad aprire, l'inchiesta di Bernardo Iovene dal titolo: "OCCASIONE TERREMOTO" www.report.rai.it Dopo il terremoto di cinque mesi fa, in Molise sono arrivati i soldi. Tanti soldi. Gli abitanti di San Giuliano sono ora nei container e divisi per generazione. Nessuno si può avvicinare più alle proprie case nemmeno per recuperare lo stretto necessario, perché non hanno ancora tolto le macerie. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva promesso una ricostruzione a tempo di record, eppure dopo quasi 5 mesi i vigili del fuoco hanno abbattuto solo 12 dei fabbricati ritenuti pericolanti. Insomma, il rischio che corre il Molise è di vedere lo stesso film del Belice e dell’Irpinia? Nessuno può dire nulla ora, però possiamo dare un’occhiata a ciò che è successo in passato, che è ancora il nostro presente, visto che ogni anno dalla finanziaria continuiamo a stanziare fondi per ricostruire l’Irpinia. A 23 anni di distanza sono stati chiesti ancora 4000 miliardi di vecchie lire. Il terremoto azzerò paesi, città e migliaia di vite umane. Ma un sisma forse peggiore devastò il senso morale di amministratori pubblici, di magistrati, di ministri e di migliaia di cittadini. Furono stanziati 50.000 miliardi, ma solo 25.000 furono spesi realmente nella costruzione. L’altra metà dov’era finita? In migliaia di piccoli abusi compiuti da cittadini che dichiararono case crollate mai esistite con l’avallo di tecnici comunali e di politici di governo e di opposizione. Ricostruite completamente chiese che avevano subito danni minimi. E poi il grande “affare” dell’industrializzazione: fabbriche costruite con i contributi pubblici, e che non hanno mai aperto. Si passa in rassegna – relazione della commissione Scalfaro alla mano – tutte le strade, i sottovia, le superstrade, gli svincoli costati prima qualche miliardo, poi, in revisione prezzi, qualche decina di miliardi e infine, in seguito a nuovo decreto del governo, molte centinaia di miliardi. Una delle società che ha realizzato gran parte dei lavori era l’Icla legata a Cirino Pomicino, che dal nulla, divenne in breve tempo la settima impresa italiana di costruzioni, e poi fallì. Le corruzioni sono state accertate dal tribunale di Napoli, e riguardano un’intera classe politica, ma i reati sono stati prescritti per decorrenza dei termini. Colui che firmò tutte le leggi del post terremoto, l’allora Ministro per il mezzogiorno Salverino De Vito, oggi con orgoglio dice: “abbiamo vinto quella scommessa”. Ora cosa succederà per il Molise? Per rinfrescare la memoria ricordiamo che ci sono persone che usano il denaro pubblico con maggiore senso dello Stato. Ve la ricordate Gemona e il terremoto che devasto’ il Friuli nel 76? Bhè, lì l’ospedale è stato messo a posto e allargato coi soldi delle amministrazioni comunali senza chiedere allo Stato una lira in più del dovuto. All’epoca era un paese poverissimo ed oggi è il ricco Nord Est. Ma con i soldi del terremoto, l’unica tangente accertata riguarda un accendino d’oro regalato ad un amministratore comunale in cambio di qualche favore.
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