Report nuova puntata il 16 marzo



Gentili telespettatori Report torna in onda con il ciclo di nuove puntate,
domenica 16 marzo su Raitre alle 23,10. Ad aprire, l'inchiesta di Bernardo
Iovene dal titolo:

                   "OCCASIONE TERREMOTO"
                     www.report.rai.it

Dopo il terremoto di cinque mesi fa, in Molise sono arrivati i soldi.
Tanti soldi. Gli abitanti di San Giuliano sono ora nei container e divisi
per generazione. Nessuno si può avvicinare più alle proprie case nemmeno
per recuperare lo stretto necessario, perché non hanno ancora tolto le
macerie.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva promesso una
ricostruzione a tempo di record, eppure dopo quasi 5 mesi i vigili del
fuoco hanno abbattuto solo 12 dei fabbricati ritenuti pericolanti.
Insomma, il rischio che corre il Molise è di vedere lo stesso film del
Belice e dell’Irpinia?
Nessuno può dire nulla ora, però possiamo dare un’occhiata a ciò che è
successo in passato, che è ancora il nostro presente, visto che ogni anno
dalla finanziaria continuiamo a stanziare fondi per ricostruire l’Irpinia.
A 23 anni di distanza sono stati chiesti ancora 4000 miliardi di vecchie
lire.


Il terremoto azzerò paesi, città e migliaia di vite umane. Ma un sisma
forse peggiore devastò il senso morale di amministratori pubblici, di
magistrati, di ministri e di migliaia di cittadini.
Furono stanziati 50.000 miliardi, ma solo 25.000 furono spesi realmente
nella costruzione. L’altra metà dov’era finita? In migliaia di piccoli
abusi compiuti da cittadini che dichiararono case crollate mai esistite
con l’avallo di tecnici comunali e di politici di governo e di
opposizione. Ricostruite completamente chiese che avevano subito danni
minimi. E poi il grande “affare” dell’industrializzazione: fabbriche
costruite con i contributi pubblici, e che non hanno mai aperto. Si passa
in rassegna – relazione della commissione Scalfaro alla mano – tutte le
strade, i sottovia, le superstrade, gli svincoli costati prima qualche
miliardo, poi, in revisione prezzi,  qualche decina di miliardi e infine,
in seguito a nuovo decreto del governo, molte centinaia di miliardi.  Una
delle società che ha realizzato gran parte dei lavori era l’Icla legata a
Cirino Pomicino,  che dal nulla, divenne in breve tempo la settima impresa
italiana di costruzioni, e poi fallì. Le corruzioni sono state accertate
dal tribunale di Napoli, e riguardano un’intera classe politica, ma i
reati sono stati prescritti per decorrenza dei termini. Colui che firmò
tutte le leggi del post terremoto, l’allora Ministro per il mezzogiorno
Salverino De Vito, oggi con orgoglio dice: “abbiamo vinto quella
 scommessa”.

Ora cosa succederà per il Molise? Per rinfrescare la memoria ricordiamo
che ci sono persone che usano il denaro pubblico con maggiore senso dello
Stato. Ve la ricordate Gemona e il terremoto che devasto’ il Friuli nel
76? Bhè, lì l’ospedale è stato messo a posto e allargato coi soldi delle
amministrazioni comunali senza  chiedere allo Stato una lira in più del
dovuto. All’epoca era un paese poverissimo ed oggi è il ricco Nord Est. Ma
con i soldi del terremoto, l’unica tangente accertata riguarda un
accendino d’oro regalato ad un amministratore comunale in cambio di
qualche favore.