STORIA TASCABILE DELL'ERITREA



STORIA TASCABILE DELL'ERITREA
CONTRIBUTO DI UN LETTORE DEL SITO PEACELINK.IT
(Il nome dell'autore non e' indicato per ragioni di riservatezza e sicurezza)

L’Eritrea e' un paese che ha sofferto per ben 100 anni l’aspro colonialismo.
Se vediamo la sua storia, nel 1890 e' divenuta colonia italiana ed e', in parte, grazie a tale occupazione che ne e' potuta diventare quel che e' attualmente. Questso non vale solo per l’Eritrea ma anche per la Somalia e la Libia. Nei successivi 50 anni l’Eritrea ha visto il suo boom economico, la costruzione di intere cittá e in poche parole e' stata costruita l’attuale Eritrea. Purtroppo la seconda guerra mondiale segnó la fine dell’egemonia Eritrea in quanto acceleró l’uscita italiana da tale paese a seguito della vittoria inglese. Questo avveniva nel 1941. I successivi dieci anni furono i terribili che i nostri nonni conobbero, la miseria e l’odio iniziarono a proliferare nella societá eritrea con l’arrivo inglese. Questo fatto duro poco, solamente fino al 1952 quando tale paese venne annesso federativamente coll’Etiopia a seguito della decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in materia delle ex-colonie dei paesi dell’asse Roma-Berlino-Tokyo. Era la prima volta che il popolo eriteo poteva far valere i propri diritti in uno stato amministrato da connazionali. Purtroppo questo duro pochissimo, solo due furono i capi esecutivi che questo paese conobbe, in quanto l’imperatore etiopico decise di annettere tale paese con una decisione unilaterale e senza dar la possibilitá al popolo eritreo di decidere per la propria sorte.
Cosi l’Eritrea diveniva la 14ma provincia dell’impero etiope.
Il 1961 segno l’inizio della guerra di ribellione in Eritrea, e saranno altri 30 anni fino a che le genti eritree potranno finalmente assaporare la propria esistenza. Nel 1991 veniva battuto il governo marxista di Menghistu Hailemariam ed in entrambe le cittá, cioe' Addis Ababa come capitale dell’Etiopia e Asmara come capitale dell’Eritrea entravano vittoriosi i rispettivi guerriglieri ribelli. Erano coloro che venivano stimati per aver posto fine alla repressione etiopica e dato indipendenza all’Eritrea e portato democrazia in Etiopia. Nei pochi anni che seguirono, cioe' fino all 1993 la gente era molto lieta di poter circolare liberamente, cosa che non aveva fatto o potuto fare facilmente prima. Il 1993 il popolo eritreo, sia all’estero che all’interno del paese votava col 98% per l’autonomia eritrea e il divenire dell’Eritrea uno stato indipendente.
Cosi iniziava quel che doveva divenire l’Eritrea attuale.

Vedendo la situazione attuale in quanto ho vissuto quei pochi momenti felici mi pare assurdo credere che tale gente che ho davanti sia mai stata felice e abbia avuto momenti di gioia. Il governo rimane sempre lo stesso, cioe' quello che era il gruppo di ribelli che vennero al potere con la capovolta del regime marxista etiopico. Per gli ultimi 12 anni dell’esistenza dello stato eritreo come entitá sovrana esiste un solo partito, il PFDJ, partito popolare per la democrazia e giustizia. Ormai e' impossibile parlare di governo eritreo in quanto il governo e il partito sono la stessa cosa.
Elezioni democratiche sono state bandite ma mai avvenute sul piano reale.
Un gruppo di intelletuali eritrei riunitisi a Berlino nell’Ottobre del 2000 inviarono una lettera al capo del governo, capo del partito, capo delle forze militari, cancelliere dell’Universita d’Asmara, il presidente Issayas Afewerki o meglio Wed Afewerki come lo chiama il popolo, una lettera in cui si chiedeva che il governo rispettasse i principi di legalitá, efficienza, efficienza, pubblicitá, veridicitá , trasparenza sul paino contabile. Insomma che si desse al popolo eritreo la democrazia e venissero rispettati i principi universali del diritto umano. Gli autori di tale lettera furono convocati per un colloquio col presidente stesso che prendevano sotto mira e ebbero risposte inattendibili da un presidente di stato in quanto furono respinti i loro appello e sinora timorosi delle loro sorti non hanno fatto ritorno nel proprio paese. Questa lettera dei cosidetto G-13 di Berlino, fu la svolta dell’assetto politico del paese. Il paese era sempre stato governato da Issayas Afewerki che era stato a capo del gruppo di ribelli durante la lotta per l’indipendenza. Dei poteri del presidente non era mai stato discusso prima, in quanto opinioni popolari non erano e non sono mai state chieste e i colleghi del presidente erano molto timorosi di tale figura. Ma questa lettera di Berlino lasció ai cittadini il momento di rifletter su quanto era avvenuto nei precedenti anni e capire che sistemi politici esistevano ma uno simile a quello eritreo non si era mai visto prima. I ministri venivano e vengono tuttora nominati direttamente dal presidente e delle loro abilitá personali e' impossibile discutere. Era normale vedere un ex-combattente quest’anno ministro della sanitá e tra un bel po ministro di difesa. É chiaro che funzioni simili sono impossibili da assumere sul piano d’esperienza ma questo succedeva e succede regolarmente. La societá eritrea e' divisa in due strati, una classe e' quella della gente civile e l’altra quella degli ex-patrioti oppure semplicemente chiamati Tegadelti. Chiunque apparteneva alla prima veniva accusato di non aver partecipato alla guerra di ribellione e veniva condannato a tutte le sofferenze possibili cosicche' potesse essere equiparato alla seconda classe. Venne ufficialmente annunciato il servizio militare obbligatorio per una durata di 18 mesi. Dovevano fare il servizio militare i cittadini eritrei tra i 18 e i 40 anni, come veniva indicato nella Gazzetta Ufficiale eritrea. Chiunque avesse partecipato alla guerra di ribellione era automaticamente esonerato da tale servizio. Cosí il governo iniziava la stratificazione della societá eritrea in due classi. Il servizio militare nonostante, sia scritto che dura 18 mesi, ci quasi l’intero corpo giovani eritrei si trova mobilizato nell’esercito e seguito della guerra con l’Etiopia , cioe la guerra di confine del 1998-2000. Attualmente siamo nel 2003 ma purtroppo pare che in Eritrea non ci si sia resi conto che la guerra sia finita, che non ci sia bisogno di mobilizzare il 30% della popolazione sotto l’ombrello o scusa della guerra. Esistono giovani che sono stati per ben 8 o anche 9 anni nell’esercito a servire il paese. Ma questo non avviene volontariamente. Sono ben oltre gli 80000 i giovani che hanno disertato, come viene indicato da fonti del ministero di difesa. Pare assurdo ma sono oltre i 30000 i giovani che sono scappati nel Sudan in men di due anni, cioe' dal 2001. Ma quale timore ha condotto questi giovani nel Sudan ??? Pare che le relazioni tra i due paesi non siano state sempre lisce, ma la gente e' costretta a fuggire. Il servizio militare agli inizi aveva obiettivi precisi, i primi sei mesi erano di addestramento militare a Sawa, una localitá a ben 30km dal confine col Sudan. Questo ha recato problemi con le relazioni tra i due paesi. I successivi 12 mesi consistono nella fornitura di servizio civile al proprio paese. Quale codardo sarebbe uno da rifiutare di fare tale cose ??? In fin dei conti, sono per il bene proprio, per la futura generazione. Purtroppo con l’iniziare della guerra con l’Etiopia le cose hanno assunto diverso ritmo, il servizio militare diveniva, informalmente, con la fine della guerra, per tempo indeterminato. I giovani, furono costretti per rimanere altri anni, infiniti, della loro vita solamente a far soldati. É chiaro che chiunque non avrebbe accettato queste condizioni. Molti chiesero permessi per andare a visitare le proprie famigle e le cose finirono che non tornarono piú. Queste cose preoccupano tuttora il governo tantoche misure di vario genere sono state introdotte. All’interno della societá , praticamente in ogni blocco esiste almeno una persona, chiamato Wahyio (cellula), che e' in pratica la polizia del blocco ed ha la funzione di indicare alle autoritá chi e' chi in quell’area sono militari che disertano. Si puó ingannare una sola persona ma non l’intero popolo e' quel che disse Abraham Lincoln. Purtroppo queste cellule non sono efficienti in quanto anch’essi hanno figli soldati e voglioni che tornino a casa. Il governo ha proseguito con l’autorizzare il rimanente dell’esercito a intervenire. Semplicemente 18 battaglioni si riversano sulla cittá di Asmara e il loro scopo e' acchiapare nei mesi di retate "i disertori". L’estate del 2002 l’intero stato eritreo e' stato bruscamente esaminato nel caso anche che i disertori si nascondessero nei boschi. Ma perche' lo fanno???
1. I soldati che cercano sono gli unici rimasti nell’esercito.
2. I fuggiaschi, che si trovano sparsi in migliaia dapertutto nel mondo, sono costretti a farlo a seguito della tortura, malnutrizione, brutte condizioni di vitá che esistono all’interno dell’esercito. 3. Il governo ha esplicitamente denominato la capitale come hide-out, come risulta dalle parole del presidente.

Tristezza, amarezza, sofferenza, voglia di evadere, rancore, decadenza sono le caratteristiche essenziali dell’esercito eritreo. Tuttora centinaia di ex-soldati eritrei sono tra i clandestini che hanno raggiunto le coste italiane dopo aver oltrepassato il deserto del Sahara viaggiando per ben 2000km nel deserto andando incontro a chissa quali pericoli. Cosa li avra condotti a far ció?? É chiaro che il mondo deve sapere dalle esperienze di questi ragazzi, ormai ex-soldati che il governo eritreo di diritti umani non ne vuole sapere.