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Parlamento europeo chiede liberazione di Leyla Zana
- Subject: Parlamento europeo chiede liberazione di Leyla Zana
- From: KurdishMailingList <kurds at ranchdeiviandanti.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Mon, 17 Dec 2001 18:18:42 +0100
Il Parlamento europeo chiede la liberazione di Leyla Zana Il 13 dicembre 2001 il Parlamento europeo ha votato all'unanimità una Risoluzione in cui chiede l'immediata liberazione di Leyla Zana e della dirigente politica birmana Aung San Suu Kyi (entrambe vincitrici del premio Sakharov), facendo esplicito riferimento alla Sentenza della Corte europea dei Diritti umani del 17 luglio 2001, che sanciva l'illegittimità del processo in cui nel 1994 Leyla Zana era stata condannata a 15 anni di carcere, e chiedendo l'intervento del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa (di cui la Turchia fa parte) per l'attuazione di tale Sentenza. Si tratta di un importantissimo passo avanti, e non solo per la vicenda di Leyla Zana (la Risoluzione chiede alla Turchia anche "l'immediata liberazione di tutti gli altri prigionieri politici", e "di procedere all'abrogazione della legislazione antiterrorismo, su cui si basano pesanti violazioni dei diritti umani, e di riformare alla base il codice penale turco in conformità con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali"). Tuttavia la strada per ottenere questi risultati è ancora assai lunga: questo è dunque il momento della mobilitazione affinché la Risoluzione del Parlamento europeo sia accompagnata dall'iniziativa costante verso la Turchia da parte della Società civile e delle istituzioni di tutti i paesi europei. In Italia i Comuni, le Provincie, le Regioni possono approvare Delibere per invitare il Governo e il Parlamento italiani a farsi promotori di interventi per l'attuazione della Sentenza della Corte europea dei diritti umani, indirizzati alla Presidenza della Repubblica, al Governo e al Parlamento della Turchia. I Comuni possono conferire a Leyla Zana la cittadinanza onoraria (come molti di essi hanno già fatto). Molti giuristi, avvocati e magistrati italiani hanno già firmato un Appello per il rifacimento del processo del 1994. Moltissimi cittadini hanno firmato l'Appello intitolato "Libertà per Leyla Zana" promosso dall'Associazione "Puntorosso", nato da una delegazione di donne. Qualsiasi cittadino può aggiungere la propria firma. Associazioni, comitati, cittadini possono proporre nuove iniziative. Sul Sito multilingue "Freedom for Leyla Zana" http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/home.html sono disponibili (in gran parte anche in italiano), tra l'altro: - Le lettere dal carcere di Leyla Zana - La biografia di Leyla Zana - Il testo della sentenza della Corte europea dei diritti umani del 17 VII 2001, nonché della Risoluzione del Parlamento europeo del 13 XII 2001 - La cronistoria delle iniziative internazionali per Leyla Zana - La cronistoria delle iniziative italiane per Leyla Zana (compresi gli Appelli). - Gli Atti del Convegno di Milano del 20 gennaio 2001 (con alcuni interventi ascoltabili nella registrazione audio: Silvana Barbieri, Mehdi Zana, Danielle Mitterrand, Silvia Vegetti Finzi). ==------------------- Risoluzione (B5-0769/01COMPR) del Parlamento Europeo su Aung San Suu Kyi e Leyla Zana, vincitrici del premio Sakharov approvata all'unanimità, a Strasburgo, il 13 dicembre 2001 Risoluzione del Parlamento europeo Aung San Suu Kyi e Leyla Zana, vincitrici del premio Sakharov Il Parlamento europeo, A. considerando che il trattato sull'Unione europea cita lo sviluppo e il rafforzamento della democrazia e dello stato di diritto nonché il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali tra i principali obiettivi della politica estera e di sicurezza comune, B. considerando che dal 1988 il premio Sakharov viene attribuito a personalità o organizzazioni che nei rispettivi paesi hanno contribuito in modo decisivo alla lotta a favore dei diritti dell'uomo e delle libertà, I. Aung San Suu Kyi A. considerando che Aung San Suu Kyi ha ricevuto il premio Sakharov nel 1990, B. considerando che Aung San Suu Kyi, che nel 1990 ha vinto le elezioni in Birmania, è tuttora detenuta agli arresti domiciliari dal regime militare di Rangoon e che sono detenuti circa 1.600 prigionieri politici, 1. chiede l'immediata liberazione della signora Aung San Suu Kyi e chiede che le sia garantito il pieno esercizio dei suoi diritti; 2. ritiene che Aung San Suu Kyi sia prigioniera di coscienza, perseguita per avere espresso convinzioni pacifiche; 3. chiede l'immediata liberazione di tutti gli altri prigionieri politici in Birmania; 4. chiede al Consiglio e alla Commissione di seguire attentamente la situazione dei diritti umani in Birmania, indagando in particolare presso le autorità del suo governo sulla situazione personale di Aung San Suu Kyi, vincitrice del premio Sakharov; 5. chiede alla sua Presidente di testimoniare nuovamente alla signora Aung San Suu Kyi la solidarietà di tutto il Parlamento europeo; 6. ritiene che Aung San Suu Kyi sia il solo capo legittimo eletto dal popolo birmano e chiede urgentemente che il regime birmano manifesti la sua volontà di ripristinare la democrazia e assicurare la riconciliazione nazionale avviando un ampio dialogo politico e liberando rapidamente i prigionieri politici; 7. esige che venga garantita la totale libertà di organizzazione e di attività politica alla Lega nazionale per la democrazia (NLD) diretta dalla signora Aung San Suu Kyi e chiede che vengano abolite tutte le restrizioni imposte alla sua libertà di movimento; II. Leyla Zana A. considerando che Leyla Zana ha ricevuto il premio Sakharov nel 1995, B. considerando che Leyla Zana è ancora detenuta in Turchia, benché la Corte europea dei diritti dell'uomo abbia concluso all'unanimità, nel quadro della sua decisione del 17 luglio 2001 concernente la causa "Sadak, Zana, Dicle e Dogan" , che la procedura giuridica sfociata in una condanna a 15 anni di prigione per Leyla Zana non rispettava il diritto fondamentale ad un processo equo, quale previsto dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, 1. chiede l'immediata liberazione della signora Leyla Zana; 2. ritiene che Leyla Zana sia prigioniera di coscienza, perseguita per avere espresso convinzioni pacifiche; 3. chiede l'immediata liberazione di tutti gli altri prigionieri politici in Turchia, in particolare di Selim Sadak, Hatip Dicle e Orhan Dogan, gli altri tre ex deputati turchi di origine curda condannati insieme a Leyla Zana; 4. chiede al Consiglio e alla Commissione di seguire attentamente la situazione dei diritti umani in Turchia, indagando in particolare presso le autorità del suo governo sulla situazione personale di Leyla Zana, vincitrice del premio Sakharov; 5. chiede alla sua Presidente di testimoniare nuovamente alla signora Leyla Zana la solidarietà di tutto il Parlamento europeo; 6. chiede alla Turchia di mettere in pratica tutte le indicazioni contenute nella sentenza sulla causa "Sadak e altri" , in particolare di procedere all'abrogazione della legislazione antiterrorismo, su cui si basano pesanti violazioni dei diritti umani, e di riformare alla base il codice penale turco in conformità con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che è stata ratificata dalla Turchia; 7. chiede alla sua Presidente, alla Commissione, al Consiglio, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri di intervenire presso il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa per garantire che in Turchia venga attuato lo spirito e la lettera della sentenza sulla causa "Sadak e altri" , come già è stato fatto da numerose personalità; III. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio nonché al Parlamento e al governo della Turchia e alla giunta militare della Birmania.
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