Materiali. Come e perche' prepariamo un volantino e un volantinaggio



Traccia per la riunione del 6 novembre 2001 al csoa "Valle Faul" di Viterbo

Primo incontro di formazione alla nonviolenza per persone impegnate contro
la guerra; e stesura, col metodo della scrittura collettiva, del volantino
da diffondere mercoledi.

Proposta di scansione dei lavori in 10 punti

1. Presentazione reciproca per costruire l'affinita':
- Giro di interventi (brevi) su: chi sono e perche' sono qui.

2. Gli obiettivi di questo lavoro di formazione alla nonviolenza:
- favorire la partecipazione di tutti nella lotta contro la guerra;
- mettere a disposizione strumenti di lavoro;
- riflettere su noi stessi;
- migliorare la capacita' di comunicazione.

3. Alcune conoscenze indispensabili sulla comunicazione:
a) alcuni elementi dell'interazione comunicativa: messaggio, emittente,
ricevente, veicolo, codice, feedback;
b) compresenza in ogni messaggio di due aspetti: il contenuto e la
relazione;
c) consapevolezza delle ambiguita' del linguaggio;
d) la necessita' di dire la verita';
e) porsi dal punto di vista dell'altro: comunicazione e' sempre anche
interpretazione e cooperazione.

4. Alcune conoscenze sulla comunicazione orale:
- la struttura dialogica;
- la prospettiva maieutica;
- come si compone un discorso (le procedure della retorica classica:
inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio).

5. La comunicazione scritta:
a) maggiori difficolta' per l'assenza della persona e del dialogo;
b) perche' si scrive: per farsi capire, per dire qualcosa a qualcuno;
c) scrivere in modo comprensibile:
- usare parole che tutti i destinatari capiscano;
- usare frasi brevi e semplici;
- fornire informazioni precise;
- le "5 W" del giornalismo.
d) come si fa un comunicato stampa
- titolo, occhiello, testo, firma

6. Il volantino
a) a cosa serve:
- a stabilire un contatto con i destinatari (aprire una comunicazione);
- a trasmettere un messaggio che sia compiutamente comprensibile;
b)  obblighi di legge per tutti gli stampati:
- indicare con precisione il responsabile, il luogo e la data di
realizzazione;
- consegnare 6 copie in Prefettura prima di iniziare la diffusione;
c) alcuni doveri del diffusore di volantini:
- avere un documento d'identita' ed esibirlo su richiesta;
- consegnare 6 copie al personale delle forze dell'ordine che ne faccia
richiesta;
- avere un atteggiamento cortese con tutti i passanti;
- conoscere perfettamente il contenuto del volantino e saperlo spiegare;
d) i diritti del diffusore di volantini: se il volantino non ha finalita'
commerciali, e svolti gli adempimenti di legge sopra indicati, la diffusione
e' libera e un volantinaggio non puo' essere vietato a meno che non
iterferisca con altra iniziativa pubblica o arrechi illecito disturbo ad
altri o configuri dei reati (ad esempio se vi sono scritte delle idiozie che
costituiscano reato).

7. Come scriviamo un volantino:
- col metodo della scrittura collettiva (scuola di Barbiana): tutti
partecipano, ogni frase e' discussa da tutti;
- nel volantino non si scrive nulla su cui non sia stato raggiunto il
consenso unanime dei partecipanti (metodo decisionale nonviolento del
consenso).

8. Struttura del volantino
- un titolo breve ed efficace;
- un testo breve scritto per punti;
- una frase conclusiva;
- firma;
- modo di stampa (ad esempio: fotocopiato in proprio), luogo e data.
- Per semplificare il lavoro ci si limita qui alla discussione del solo
testo scritto, ovviamente anche per la grafica occorrerebbe un approfondito
lavoro di analisi.

9. Stesura del volantino (procedura di lavoro proposta):
a) giro di opinioni su: tre ragioni per opporsi alla guerra (ed ognuno si
annota le cose essenziali che sono state dette e che lo persuadono)
b) dopo questo giro si propone in quale ordine mettere i temi principali che
sono emersi;
c) scrittura individuale per punti;
d) lettura e discussione dei contributi individuali, per punti;
e) bozza risultante e discussione della bozza per gruppi;
f) ridiscussione della bozza apportando le correzioni su cui si raggiunge il
consenso;
g) approvazione col metodo del consenso del testo definitivo.

10. Giro di valutazione della riunione, definizione della data, del luogo e
dell'orario del prossimo incontro.