AFGANISTAN - Comunicato Stampa



AFGANISTAN - Comunicato Stampa

Medici Senza Frontiere, Terre des hommes e Save the Children Italia chiedono la creazione di un tavolo di consultazione tra Istituzioni e Organizzazioni non Governative

Roma, 26 ottobre 2001 - Di fronte alla continuazione dei bombardamenti sull’Afganistan, Medici Senza Frontiere, Terre des hommes e Save the Children Italia, da lunghi anni impegnati sul terreno dell'intervento umanitario a fianco della popolazione civile afgana, chiedono la tempestiva creazione di un tavolo di consultazione tra le Istituzioni e le Organizzazioni non Governative che intendano impegnarsi in questo martoriato paese. La proposta nasce dalla convinzione che questo passaggio sia necessario a definire non solo le priorità ed i criteri di intervento nella difficilissima realtà afgana, ma anche a delineare modalità operative chiare e trasparenti e, soprattutto, ad identificare in maniera inequivocabile le dinamiche di responsabilità.

"Dichiariamo la nostra disponibilità al dialogo istituzionale", afferma Raffaele Salinari, Presidente di Terre des hommes Italia, "a condizione che questo avvenga nel pieno rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza delle nostre organizzazioni da qualunque forma di strumentalizzazione che esuli dai nostri scopi umanitari. Per questo ribadiamo la nostra denuncia nei confronti della sovrapposizione fra gli aiuti umanitari e le azioni militari e, quindi, della eventuale partecipazione dell'Italia alla strategia bellica in Afganistan".

Medici Senza Frontiere, Terre des hommes e Save the Children Italia richiamano con forza la necessità di non associare l’aiuto umanitario a nessun obiettivo politico o religioso, come impone anche il Codice Internazionale di Condotta delle agenzie di soccorso in situazione di crisi. L'adozione di un obiettivo umanitario da parte delle forze militari che operano in Afganistan può provocare seri problemi all’indipendenza ed alla imparzialità delle organizzazioni umanitarie che operano realmente in questo settore. "Lo spazio umanitario è da sempre una conquista quotidiana in Afganistan", commenta Nicoletta Dentico, direttore esecutivo di Medici senza Frontiere Italia, "e potrebbe rivelarsi incalcolabile il danno arrecato al nostro lavoro ventennale dal militarismo umanitario degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, oggi impegnati nei bombardamenti. Per questo vorremmo evitare in Italia la ripetizione di iniziative che associno l'azione umanitaria a quella bellica".

"In una situazione altamente complessa e politicamente sensibile come l’Afganistan, riteniamo fondamentale uno sforzo importante di autoregolamentazione tra tutte le realtà che intendono partecipare alla fase d’emergenza", sottolinea infine Angelo Simonazzi, direttore generale di Save the Children Italia, "l'azione umanitaria in quel paese non si improvvisa dall'oggi al domani e l'esperienza di quanti sono là da decenni vuole proprio servire ad evitare interventi inefficaci ed inadeguati rispetto ad una logica di prossimità alle popolazioni, uno dei presupposti fondamentali dell'azione umanitaria".


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