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DUE LETTERE APERTE A SAN FRANCESCO
- Subject: DUE LETTERE APERTE A SAN FRANCESCO
- From: "DOMENICO MANARESI" <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- Date: Sat, 13 Oct 2001 21:23:14 +0200
Da "il Manifesto" di venerdì 12 ottobre 2001. Mi sembra che questa "lettera" di don Andrea Gallo faccia il paio con quella (Caro Francesco) scritta il 4 ottobre 2001, da don Renato Sacco di Pax Christi. Le invio entrambe e le sottopongo tutte e due alla vostra riflessione. Con la speranza che, non solo San Francesco, ma anche tutti voi possiate darmi una mano a risolvere i tanti interrogativi che mi frullano in testa in questi giorni. Grazie! Shalom a tutti, ma proprio a tutti...anche a quella parte di gerarchia "...della nostra Amata Chiesa..."che ha avuto "...troppa prudenza, nonostante le illuminazioni del papa...". Domenico Manaresi Mitt. Domenico Manaresi - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it ******************************************************************************** LETTERA A SAN FRANCESCO Richiesta d'aiuto contro la follia della guerra DON ANDREA GALLO * In occasione della Marcia Perugia-Assisi per la pace, il "cibo, l'acqua e il lavoro per tutti" di domenica prossima, ho creduto di poter invitare, tutte le donne e gli uomini di buon volontà, a partecipare a questa manifestazione. Lo faccio inviando una lettera a Francesco d'Assisi con l'intestazione della sua "Preghiera Semplice","Oh Signore, fa di me uno strumento della tua pace". Caro Francesco, con questi tristi ultimi eventi, non sappiamo più che pesci pigliare. Sale l'angoscia. L'ebbrezza di fare la guerra è più forte di ogni altra emozione. Quasi tutti con l'elmetto in testa. Si è intrapreso un cammino di giustizia o si è ansiosi di vendetta? Dove troveremo la pace? In una crociata del Nord contro il Sud? Tu, Francesco, te la sei sempre cavata: eri in pace con te stesso e comunicavi anche con gli uccelli, col lupo di Gubbio... con tutta la natura. Sei l'Uomo di Pace. Basta percorrere il tuo "Cantico delle creature". C'è chi dice, che sei un bravo Santo, ma lasciatelo dire, non sei adatto a ricoprire degnamente il Ministero della Difesa. Dimmi, in confidenza, ti vanno queste frasi: "guerra umanitaria", polizia internazionale, ingerenza umanitaria, guerra al terrorismo, libertà duratura, giustizia infinita? Civiltà superiore? Credo proprio di no! A me suonano come una strana danza. E' questa la strada migliore per fermare i tremendi tragici crimini di bin Laden e dei suoi seguaci, adoratori del dio dell'odio che distrugge le cose e uccide persone innocenti? A proposito, che ne dici, Santo Francesco, della nostra Amata Chiesa?Ci sono a Roma, in questi giorni, vescovi di tutto il mondo. Pregano (e ci sta bene). Troppa prudenza, nonostante le illuminazioni del papa. Il "non licet" alla guerra non è chiaro, non è perentorio. Certamente avrai incontrato in Paradiso S. Ambrogio, Vescovo di Milano nel quarto secolo, quando la sede dell'Impero era in quella città lombarda. Alla notizia della strage di Tessalonica, il vescovo impedì all'Imperatore Teodosio, cristiano, di partecipare alla messa in chiesa. Che segno limpido! Dell'Ulivo è meglio che non te ne parli. E' solo equilibrismo, non politica. Caro Francesco non sei abituato alle bugie, lo sappiamo. Senti questa, tra le tante, è ufficiale: "la guerra è contro il terrorismo e si colpiranno solo i terroristi in modo chirurgico senza vittime innocenti". Ce l'aveva detto Don Milani, oltre trent'anni fa, che è una grossa bugia: "Lettera ai Cappellani militari". Il papa genovese Benedetto XV si sarà certamente ispirato a Te, caro Francesco, quando nel 1917 scrisse all'Imperatore d'Austria e al Comando Alleato definendo quel primo conflitto mondiale: "Inutile strage". Non fu ascoltato. Le conseguenze della "Vittoria" le conosciamo tutti. Nazismo, fascismo, seconda guerra mondiale. Caro Francesco, sta succedendo una cosa molto triste e preoccupante per la stessa democrazia. Chi è decisamente contro la guerra, proponendo alternative a breve e a lungo termine, viene definito, da molti, in modo dispregiativo: disfattista, terrorista, non patriota, folle. Non è degno di essere ascoltato. Per i migranti le conseguenze sono più tragiche. C'è chi ha anche scritto sui muri: "clandestino-terrorista". Possibile, che nella tanto declamata cultura occidentale, non si possano delineare percorsi faticosi, ma nuovi e inediti? Ci vorrebbe il tuo amico padre Balducci con la sua Università della Pace. A mons. Tonino Bello, vescovo, che non mancava mai alla Perugia-Assisi con Pax Cristi, gli hanno fatto venire l'ulcera tanti benpensanti. E' morto. Era andato nella bombardata Serajevo, senza armi, e dialogò con musulmani, ortodossi e cristiani. E intanto l'Onu agonizzava. Anche tu, Francesco, nel ducento ti sei recato, umile "rappresentante del Dio Altissimo" a Damietta presso il sultano, che ti accolse con tutti gli onori, per scongiurare la disfatta dei Crociati. Pensi che si voglia nuovamente far risorgere uno scontro di civiltà? Francesco, ci devi dare una mano, una mano forte, per essere forti nella pace, nella giustizia, per denunciare, sconfiggere, isolare, "tutti" i terrorismi del pianeta. E sono tanti. Francesco, quale svolta epocale, quale terzo millennio ci attende? Tu lo sai, spesso siamo stanchi di lottare, sovrastati dalla manipolazione della comunicazione. Ci assale la paura. Ora, dopo l'attacco delle armate sofisticate dell'impero d'occidente, pronto a colpire altri paesi, siamo ancora più terrorizzati! Vogliamo ritrovare l'ottimismo storico e far rinascere la speranza. Ecco perché vogliamo salire tutti ad Assisi domenica prossima. Vorremmo tornare alle nostre case con più chiarezza e con un'altra invocazione della tua "Preghiera Semplice": "Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce". Ciao Francesco. Don Andrea Gallo Comunità San Benedetto al Porto, Genova ******************************************************************************** Cesara (Verbania) 4 ottobre 2001 Caro Francesco, ho pensato a te in questa notte di vigilia della tua festa. Tu sei anche il Patrono d'Italia. Mi sei venuto in mente perché - non offenderti - qui non sappiamo più che pesci pigliare, e visto che tu te la sei cavata con gli uccelli e col lupo, magari hai qualche suggerimento anche per i pesci... Sì, perché qui siamo travolti da ondate sempre più forti di violenza, di terrorismo e di guerra. Violenza che genera altra violenza. C'è la sensazione che le parole non dicano più nulla, che la verità sia l'ultima cosa che interessa, che l'ebbrezza di fare la guerra sia più forte di ogni altra emozione. Altro che umiltà, povertà, semplicità e perfetta letizia...E prende piede un po' anche la rassegnazione. Non sappiamo che pesci pigliare. Allora mi rivolgo a te che sei ricordato nel mondo come l'uomo della pace. Anche la tua Assisi è città simbolo di pace: c'è stato qualche anno fa un grande incontro di rappresentanti religiosi in preghiera per la Pace e tra pochi giorni sarà meta di una grande marcia per la Pace. Certo, il primo cruccio è proprio per la Chiesa, quella che tu hai voluto ricostruire... Siamo in una situazione dove ci vorrebbe, forse, più coraggio evangelico e invece prende piede la più realistica ‘prudenza evangelica'. Un po' di anni fa la Chiesa italiana aveva invitato alla scelta preferenziale per gli ultimi... Oggi, agli occhi di chi ci guarda, non appare immediato l'entusiasmo di veder prendere in mano il Vangelo ‘sine glossa'. Tu sei stato un tipo deciso, hai scelto la povertà e i poveri, la libertà da ogni potere e sei stato uomo di pace, per la Chiesa e per il mondo. Certo, ti hanno preso per matto, per uno fuori di testa. Ma non ti sei lasciato condizionare. Tu hai avuto anche qualche problemino col Papa. Noi oggi abbiamo, a dire il vero, un Papa coraggioso, che sulla guerra non si stanca di ripetere che è ‘avventura senza ritorno'. che continua a richiamare alla pace come unica via. Certo la sua voce è un po' fuori dal coro,soprattutto in questi giorni in cui soffiano venti di guerra. Anche chi gli sta intorno a volte è tentato di correggere un po' le sue posizioni... come se avesse paura di prendere sul serio la logica nonviolenta del Vangelo. Aiutaci a non perdere il coraggio della fede. Anche se oggi nella Chiesa se ne sentono un po' di tutti i colori: c'è chi dice che tu sarai anche un bravo santo, ma non sei adatto a fare il Ministro della Difesa,come dire che la guerra... quando ci vuole ci vuole.C'è chi è preoccupato se i cattolici si mescolano con quanti denunciano, come in occasione del G8, le ingiustizie di questo mondo, globalizzato solo nel denaro non nella solidarietà e nei diritti umani. Come se i cattolici dovessero restare delle persone pie, slegate e non inserite nel contesto reale e faticoso delle contraddizioni, vivendo ‘nel mondo'. C'è chi, peraltro, ricopre anche gradi militari: abbiamo preti e Vescovi con le stellette.E' di questi giorni anche la proposta di archiviazione del caso di Emanuele Scieri, il paracadutista trovato morto il 16 agosto 1999. Speriamo che si faccia luce su questa tragedia avvenuta all'interno di una caserma, per essere più credibili quando si vuole andare a fare luce su tragedie a livello internazionale. Tu, che sei l'uomo della semplicità, aiutaci a non accettare le semplificazioni pericolose che oggi rischiano di andare per la maggiore, come ad es. dire che "la guerra è contro il terrorismo e si colpiranno solo i terroristi, in modo chirurgico senza vittime innocenti".Mi sembra una grossa bugia! I recenti conflitti ci ricordano invece che la maggior parte delle vittime sono proprio i civili, oltre il 90%. Anche per noi oggi c'è il rischio di essere presi un po' per gente fuori di testa se diciamo di essere contro la guerra e contro la violenza. Si rischia di essere considerati ‘amici del nemico'. "Sei contro la guerra, allora sei con i terroristi". E' faticoso dire il proprio sdegno e la propria condanna di fronte a un criminale attentato terroristico e nello stesso tempo sostenere che non si può combattere il terrorismo con la guerra. Martin Luther King, grande testimone del nostro tempo, diceva "L'oscurità non ci può far uscire dall'oscurità, soltanto la luce può farlo". E' stato ucciso. Anche un grande Vescovo, amico dei poveri e amante della Pace, è stato preso un po' per matto: don Tonino Bello, un tuo grande ammiratore. Sulla sua tomba non c'è scritto né Vescovo, né Presidente di Pax Christi, solo il suo nome e "terziario francescano"Un bel riconoscimento alla tua figura. Ma cosa non ne ha sentite anche lui, ai tempi della guerra del Golfo. Quante critiche dai giornali, dai politici e anche da alcuni uomini di chiesa...Ha sofferto molto... Gli è venuta l'ulcera, poi degenerata in tumore. Era lui, con la passione che sempre aveva quando raccontava, a ricordarci - andando a Sarajevo nel 92 - il tuo incontro con il sultano Melik el Kamil. Erano tempi duri, c'erano le crociate, e tu hai voluto compiere un gesto folle, disarmato e sei stato accolto con molta simpatia (più dal sultano che dai crociati) e hai avuto modo di parlare non solo di Gesù Cristo, ma anche della assurdità della guerra. Si, frate Francesco, ci devi proprio dare una mano. Oggi siamo un po' come quei pescatori di Galilea (li avrai certo incontrati di persona in paradiso) che dopo una notte di fatica tornavano con le reti vuote, anche loro non avevano saputo pigliare pesci; poi però Qualcuno (che tu già conoscevi bene sulla terra e ora puoi incontrare faccia a faccia) ha ridato loro speranza e, gettando di nuovo le reti, non sapevano più come fare perché di pesci ne avevano presi troppi... Grazie (piccolo) fratello Francesco ! Pace e bene. don Renato Sacco Consigliere Nazionale di Pax Christ - Parroco di Cesara - Vb Via alla Chiesa, 20 - 28891 Cesara - Vb - 0323-827120 Pax Christi Italia - segreteria nazionale - Via Petronelli n.6 70052 Bisceglie (BA) - Tel.: 080/395.35.07 - Fax: 080/395.34.50 e-mail: info at paxchristi.it- http://www.paxchristi.it ********************************************************************************
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