[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Un digiuno contro la guerra
- Subject: Un digiuno contro la guerra
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 2 Oct 2001 17:47:16 +0200
Comunicato stampa Mercoledi 3 ottobre il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini, inizia un digiuno di condivisione, di meditazione e di preparazione all'azione diretta nonviolenta contro la guerra * * * Dichiarazione accingendosi ad iniziare il digiuno L'orrore delle stragi dell'11 settembre ci interpella tutti. Occorre che ognuno si impegni contro il terrorismo, contro le uccisioni, contro la violenza, contro il fanatismo suicida, omicida, onnicida. Il piano dei terroristi evidentemente mira a scatenare la violenza su scala planetaria; quell'azione abominevole intende innescare un conflitto mondiale. Occorre opporsi al piano dei terroristi. Occorre opporsi alla guerra, occorre opporsi a nuove stragi. Occorre che la comunita' internazionale si impegni contro il terrorismo con gli strumenti del diritto; occorre che la comunita' internazionale ripudi la guerra, come stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite. Tutto in queste drammatiche ore lascia invece pensare che una guerra verra' scatenata; tutto lascia pensare che anche il nostro paese vi verra' coinvolto in violazione della legge fondamentale del nostro Stato; tutto lascia pensare che il piano dei terroristi di scatenare una guerra senza fine e senza confini si stia adempiendo con la complicita' stolta e irresponsabile dei potenti del mondo. Dobbiamo opporci. Dobbiamo opporci al terrorismo, e dobbiamo opporci alla guerra che lo magnifica. Ma per opporci efficacemente, limpidamente, coerentemente, concretamente, dobbiamo scegliere la nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' contrapporsi frontalmente, nitidamente, consequenzialmente, intransigentemente, al terrorismo e alla guerra. Ogni altra posizione e' ambigua e subalterna, ogni altra posizione rischia di essere reduplicatrice o fiancheggiatrice della violenza. Occorre opporci alla guerra e fare quanto e' in nostro potere: opporci nel nostro paese sperando che tutti nei loro paesi si oppongano. Opporci anche in nome di chi non vede riconosciuti i suoi inalienabili diritti di essere umano, opporci anche in nome delle vittime delle dittature, opprci anche in nome degli espropriati e dei diseredati, dei rapinati dall'ordine iniquo della violenza oggi dominante sul mondo. Contro la guerra, contro il terrorismo, contro tutte le uccisioni, e in difesa della legalita' costituzionale, proponiamo (qualora la guerra venga scatenata e l'Italia vi prenda parte in violazione di quanto disposto dall'articolo 11 della Costituzione e di quanto stabilito dal diritto internazionale) una strategia di lotta nonviolenta fondata su tre elementi: - l'azione diretta nonviolenta; - la disobbedienza civile; - lo sciopero generale. Occorre preparare queste iniziative e preparare noi stessi. Occorre altresi' rendere consapevoli il governo, il parlamento ed il presidente della Repubblica di questo nostro impegno in difesa della legalita', della pace, del diritto alla vita di ogni essere umano. * Per condividere sia pure in minima parte l'angoscia dei sopravvissuti delle stragi dell'11 settembre, quella dei familiari degli assassinati e quella delle vittime designate della guerra in preparazione; per meditare sulle mie responsabilita' e sui miei limiti; per pensare con attenzione a cio' che occorre fare contro il terrorismo e contro la guerra; per prepararmi all'azione nonviolenta e per poter esortare altri all'azione nonviolenta sapendo di chiedere loro un impegno gravoso; per tutto questo intraprendo ora un digiuno. Un digiuno: che non e' rivolto contro nessuno, che non vuole convincere nessuno di nulla, che non si pone ne' come sfida ne' come appello: che e' invece momento di raccoglimento e di ricerca interiore, di attenzione e di fortificazione in cio' che mi sembra essere vero e giusto. Perche' avremo bisogno di tutta la nostra forza, di tutta la forza di tutti gli esseri umani che vogliono vivere come individui e come umanita', per contrastare e sconfiggere il terrore e la guerra. Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 2 ottobre 2001 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * Notizia sul responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Peppe Sini e' fin dalla fondazione negli anni settanta il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. E' stato pubblico amministratore comunale e provinciale particolarmente impegnato sui temi della pace, della solidarieta', della democrazia, dei diritti e della legalita', della lotta contro i poteri criminali. Socio del Coordinamento Antimafia di Palermo, ha realizzato varie pubblicazioni sia a stampa che nella rete telematica, ed ha condotto sia come pubblico amministratore che come studioso e giornalista varie iniziative di inchiesta e denuncia contro la corruzione politica, contro l'economia inquinata, contro i poteri criminali. Nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, e successivamente divenuto primo Presidente del Sud Africa democratico. Gia' obiettore di coscienza (e promotore del servizio civile alternativo: ha personalmente redatto i progetti in base a cui negli scorsi decenni alcuni enti locali si sono convenzionati col Ministero a tal fine), sia nel 1991 (guerra del Golfo) che nel 1999 (guerra dei Balcani) e' stato tra i promotori dell'opposizione nonviolenta alla partecipazione italiana alle due guerre, opposizione fondata giuridicamente sull'obbligo di rispettare l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che la partecipazione del nostro paese a quelle orribili carneficine esplicitamente ed inequivocabilmente proibiva. Per l'azione di opposizione alla guerra ha subito due procedimenti penali entrambi risoltisi a suo favore. Nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui bloccare il decollo dei bombardieri stragisti dalla base di Aviano. Ha organizzato e presieduto il primo convegno nazionale dedicato alla figura e all'opera di Primo Levi, con l'autorizzazione dei familiari ed illustri adesioni. Ha promosso e sostenuto varie campagne per i diritti umani e per la democrazia. Ha tenuto e tiene tuttora corsi di educazione alla pace in scuole medie superiori, presso enti di servizio civile, istituzioni ed associazioni. E' direttore del notiziario quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (richiedibile gratuitamente inviando una e-mail all'indirizzo di posta elettronica: nbawac at tin.it).
- Prev by Date: La nonviolenza e' in cammino. 246
- Next by Date: allattamento al seno e infrazioni del Codice Internazionale sul commercio sostituti latte
- Previous by thread: appelli internazionali per la pace
- Next by thread: allattamento al seno e infrazioni del Codice Internazionale sul commercio sostituti latte
- Indice: