Le mani bianche di Lilliput, by Tonio Dellolio



Le mani bianche di Lilliput
di Tonio Dellolio

GENOVA, 19 luglio

Secondo la questura erano più di 30 mila le persone che hanno preso
parte alla manifestazione dei migranti di questo pomeriggio a Genova. Gli
organizzatori dicono 70 mila... ma poco importa! Colorati e chiassosi e
tutto sommato composti. Sono infatti rimasti alquanto spiazzati tutti coloro
che si aspettavano scontri e violenze. In ogni modo sin dall'inizio si era
detto che questa manifestazione sarebbe stata assolutamente pacifica proprio
per salvaguardare l'incolumità degli stranieri. Tranne alcuni episodi
marginali, il corteo ha puntato molto di più ad esprimere le differenze di
provenienza,
percorso
ideale e proposta. Alla faccia della globalizzazione si sono sentite
parlare
molte lingue. Quelle dei kurdi che hanno chiesto a gran voce libertà per
Ochalan e il popolo oppresso; i tanti giovani provenienti da diversi
Paesi
europei (belgi, spagnoli, francesi di Attac, inglesi...) e poi
senegalesi,
algerini, pakistani, indiani. Purtroppo da tutti è stato notato che in
proporzione
la presenza di immigrati era alquanto esigua. Ma a noi resta di
chiederci
se non è stato richiesto troppo proprio agli stranieri che sono una
parte
di società debole e vulnerabile. Da giorni molti immigrati sono
scomparsi
dalle tradizionali abitazioni dei caruggi genovesi. La repressione delle
forze dell'ordine nella zona rossa é asfissiante e impietosa!
Buona la presenza di Lilliput con un nucleo centrale di alcune centinaia
di persone distinguibili dalle mani dipinte di bianco, così come era
stato
promesso in segno di trasparenza e nonviolenza.
Altri nodi erano presenti con striscioni all'interno del lungo corteo
che
da Piazza Sarzano si è snodato fino Piazzale Kennedy.
In fondo al corteo si è notata particolarmentee folta la presenza degli
anarchici.
Due i momenti di tensione: di fronte alla questura un piccolo gruppo di
anarchici e un cordone di poliziottti si sono lasciatio andare a inutili
provocazioni. L'intervento immediato degli "avvocati"
dell'organizzazione
si è rivelata risolutivo. Poco dopo alcuni dimostranti completamente
vestiti
di nero e non riconoscibili hanno assalito un uomo colpendolo con calci
e pugni credendolo un poliziotto. L'uomo si è divincolato ed è stato
rincorso
per un breve tratto. Gli assalitori, scopertisi il volto si sono
mescolati
alla folla dei dimostranti.
Ai partecipanti resta invece la soddisfazione d'aver lanciato un
messaggio
gioioso alternativo alla globalizzazione che ci vuole tutti tristemente
uguali.